Direttore Artistico Dell`Art Program 2009 del Pav
Transcript
Direttore Artistico Dell`Art Program 2009 del Pav
PAV / ART PROGRAM 2009 IL CONCEPT DEL PROGRAMMA “Il PAV: UNA ZONA DI SVILUPPO URBANO PER L’ARTE CONTEMPORANEA” di Nicolas Bourriaud Curatore per l’arte contemporanea alla TATE Britain, Londra. Più che un semplice parco d’arte contemporanea, il PAV è una zona urbana in sviluppo che viene costruita in collaborazione con gli artisti, e che presenta l’arte di oggigiorno in una forma “vivente”, in sinergia con campi di ricerca, i più diversi, dall’ecologia all’urbanistica, passando per la sociologia. UN PARCO D’ARTE IN PERPETUA TRASFORMAZIONE Il PAV rappresenta così un nuovo tipo di Centro d’arte, a misura urbana, che inventa la sua forma mano a mano che si sviluppa secondo un principio di attivazione permanente. Posizionandosi come uno spazio autonomo di sperimentazione artistica, centrato sui rapporti tra l’arte e l’ecologia, il sociale e l’urbano, il PAV non si limita nella sua programmazione all’utilizzo di elementi viventi e naturali, ma intende diventare il punto di convergenza delle energie artistiche volte a trasformare l’umano consesso e, più generalmente, delle pratiche innovative dell’arte contemporanea. Il punto forte della sua programmazione consiste nell’alternare le presentazioni estemporanee (le esposizioni nell’edificio centrale Bioma) e gli eventi temporanei con le costruzioni durevoli e permanenti nel parco. Primo centro d’arte al mondo a costruirsi come un progetto di urbanistica in “tempo reale”, il PAV offre un potenziale unico per gli artisti. Il PAV non è un luogo di programmazione rigida, di tipo museale tradizionale: i progetti e le opere sono presentati per tempi più o meno lunghi e ogni progetto genera intrinsecamente la propria durata, di concerto con la Direzione artistica. Quattro “attualizzazioni” che presentano l’avanzamento del progetto complessivo, ritmano l’anno in corrispondenza con le stagioni metereologiche. In occasione di questi eventi stagionali “festivi” l’insieme dei progetti, delle opere e delle costruzioni è presentata al pubblico mescolando le nuove costruzioni con le mostre temporanee. UN PROGETTO PILOTA, COLLETTORE DI ENERGIE Il PAV ugualmente si pone l’ambizione di costituire il punto di incontro e raccordo mondiale di tutti i cosiddetti territori artistici autonomi (come “The Land” a Chiang Mai in Thailandia, ideato dall’artista Rirkrit Tiravanija) e di tutte le sperimentazioni gestite dagli artisti nel campo dell’ecologia e dell’urbanistica. Una sezione dell’edificio centrale Bioma sarà utilizzata come luogo di scambio tra tutti questi progetti e il PAV, e riunirà le documentazioni e relative opere. Questo principio di scambio ancora il PAV nella rete mondiale sviluppata attualmente. Il PAV ha ugualmente la vocazione ad iscriversi nel proprio quartiere di appartenenza sviluppando delle sinergie con gli attori sociali e culturali torinesi (di volta in volta nel quartiere e nell’intera città) al fine di coprodurre degli avvenimenti artistici e degli scambi culturali. UN CANTIERE PERMANENTE UN’URBANISTICA D’AVANGUARDIA Gli artisti sono invitati sia a proporre dei progetti per delle costruzioni durevoli nel parco, sia a presentare delle opere in una dimensione espositiva temporanea. Così la programmazione del PAV gioca su due piani: la costruzione “in progress” del medesimo sito, e la semplice esposizione di opere coerenti con lo spirito del luogo, cioè la trasformazione dello spazio urbano e degli ecosistemi umani. Sculture, costruzioni funzionali, esperienze con gli elementi naturali, esperienze sociali e relazionali, allestimento di nuovi spazi conviviali: il PAV vedrà coesistere questi diversi tipi d’arte sul proprio territorio. Lo sviluppo del PAV è oggetto di una riflessione globale. La Direzione dovrà scegliere i progetti permanenti tra le diverse proposte artistiche, ed eventualmente ricercare i finanziamenti necessari alla loro realizzazione nel caso di progetti importanti e onerosi (il Caffè-Ristorante ad esempio). Numerosi artisti saranno invitati a proporre dei modelli di costruzioni, allo scopo di costituire nel tempo anche un museo dei progetti. Gli artisti invitati a proporre dei progetti di allestimento nel PAV possono intervenire in differenti campi: . L’organizzazione di eventi . La segnaletica e il disegno grafico . L’arredo urbano . La creazione di luoghi di sperimentazione sociale (spazi relazionali di durata limitata) . Servizi offerti ai visitatori: questa attività include degli interventi temporanei (per esempio l’installazione di uno stand per diffondere oggetti artistici o prodotti, come la “Guarana Cola” realizzata in Amazzonia dagli artisti del Gruppo SUPERFLEX). . Delle esperienze botaniche e vegetali nello spazio fisico del parco . Dei progetti di ridisegno e allestimento dello spazio (come l’opera già installata da Dominique Gonzalez-Foerster, “Trèfle”) . Dei progetti “funzionalistici” di tutti i tipi. . Delle strutture o dei manufatti “funzionalistici”. Ad esempio: . Un Cafè-Restaurant: luogo di riferimento, in quanto un luogo conviviale costituisce la “porta d’ingresso” di un pubblico più vasto all’interno del PAV. È l’elemento guida perché rappresenta un fattore identitario (deve rinforzare l’immagine del luogo) e comunicazionale (permette che si parli del luogo aldilà della “famiglia” dell’arte). . Un cinema en plein air: durante una parte dell’anno, lo spazio del PAV deve vivere a un ritmo più notturno, in risposta all’esigenza di un pubblico impegnato nel lavoro durante la giornata, ma che nello stesso tempo permette di scoprire aspetti inediti del parco (le lucciole). Delle serate di proiezione en plein air basate sulla video filmografia contemporanea, permetterà un altro tipo di programmazione più elastica e “leggera”. . Una biblioteca/centro di documentazione . Degli spazi conviviali o padiglioni temporanei la cui funzione offerta è definita dagli artisti che li progettano. Una piscina d’estate? Uno skate park in inverno? Un centro di documentazione su tale o tal altro campo della cultura mondiale? A seconda delle proposte artistiche e delle opportunità sociali il PAV propone un intero paesaggio in movimento di attività e di luoghi artisticizzati offerti al pubblico torinese e internazionale. LA PROGRAMMAZIONE 2009 Gli artisti sono già stati invitati e sollecitati a progettare sui filoni delle costruzioni permanenti dell’arredo, della segnaletica, degli spazi conviviali, delle opere temporanee, sulla scorta del Cahier de Charge preparato dallo staff del PAV. PER LA PRIMAVERA Henrik Hakansson, Tania Bruguera, François Curlet, Roberto Cuoghi, Superflex, Melik Ohanian, Matthew Darbyshire, Mark Dion, Simon Starling, Marjetica Potrc, Pascale Marthine Tayou, Eric Duyckaerts, Jens Haaning, Bob & Roberta Smith. PER L’ESTATE Tacita Dean, Dan Peterman, Angela Bulloch, Matthew Mac Caslin, Lara Almarcegui, Pete Coffin, Paola Pivi, John Miller, Loris Cecchini, Bruno Peinado, Abraham Poincheval & Laurent Tixador. PUBBLICAZIONI In termini editoriali il PAV deve affermare la sua identità attraverso un rendez-vous annuale: una pubblicazione che prenda la forma di un “Piano-Guida del Parco” e che costituisca la memoria dei progetti artistici temporanei, delle nuove costruzioni e delle attività espositive che hanno avuto luogo nell’anno trascorso. Questa pubblicazione, in italiano e in inglese dovrà essere oggetto di una co-edizione con un editore di alto profilo, capace di assicurarne la diffusione internazionale. In questo modo gli aspetti di sperimentazione artistica e quelli di costruzione in progress potranno essere ben documentati e resi pubblici. Questa linea di pubblicazioni potrebbe essere realizzata in collaborazione con un editore italiano attivo nel campo dell’arte contemporanea. Nicolas Bourriaud Torino, Settembre 2008 Critico d’arte e curatore, Nicolas Bourriaud (Niort, 1965) ha diretto il Palais de Tokyo in collaborazione con Jérôme Sans. Nel 1992 ha fondato la rivista di arte contemporanea “Documents sur l’art”. Per Flammarion ha pubblicato il romanzo “L’ere tertiaire” e per i tipi di Presses du Réel il saggio “Esthétique relationnelle”. Dal 1990 ha curato numerose mostre: Trafic, CAPC Bordeaux, 1996; Contacts (relations,bricolage et travaux de consummation) Fribourg,2000 ; Négociations, CRAC Sète, 2000; Playlist, Palais de Tokyo, 2004; Biennale de Lyon, 2005 ; co-curatore della prima Biennale di Mosca (gennaio 2005) ; curatore della mostra inaugurale del PAC di Murcia, 2008. Direzione Artistica del Parco d’Arte Vivente della Città di Torino, Art Program 2009. Tania Bruguera, Eric Duyckaerts, Dan Peterman, Michel Blazy Loris Cecchini, Melik Ohanian, Matthew Darbyshire, Matthew Mac Caslin, Tacita Dean Henrik Hakansson, Bruno Peinado, Superflex, Bob & Roberta Smith François Curlet, Marjetica Potrc, Abraham Poincheval & Laurent Tixador, Paola Pivi Angela Bulloch, Lara Almarcegui, Pete Coffin, Mark Dion