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Ufficio federale della sanità pubblica
Professor Dr. Thomas Zeltner
Direttore
3003 Berna
Lettera aperta
Lesina, data
Persona di contatto
Berna, 10 febbraio 2009
Bernhard Wegmüller
Tel. diretto
e-mail
031 335 11 00
[email protected]
Affermazioni dell'UFSP relative alla qualità negli ospedali svizzeri
Egregio professor Zeltner
Con stupore abbiamo preso atto delle affermazioni fatte da Lei stesso durante la trasmissione televisiva "10 vor 10" del 21 gennaio 2009 e dal vostro esperto in statistiche
Daniel Zahnd su "Sonntag" del 1° febbraio 2009. In entrambi i casi esternate opinioni molto
negative in merito alla qualità negli ospedali svizzeri.
In considerazione delle gravi accuse siamo molto interessati a sapere da Lei su quali basi si
fondano tali affermazioni.
1. La Sua affermazione in "10 vor 10"
Lei dice letteralmente "che la Svizzera 10 - 20 anni fa aveva un ruolo di pioniere per quanto
riguarda la qualità. Nel frattempo un gran numero di paesi ci ha ampiamente superati. …
abbiamo decisamente perso terreno in quest'ambito e vogliamo nuovamente raggiungere la
vetta della classifica."
Le nostre domande sono le seguenti:
- Su quali basi si fonda questa affermazione?
- Dispone di studi a noi non noti che evidenziano che la qualità dei trattamenti in Svizzera nei confronti dell'estero è peggiorata?
Noi constatiamo che in quanto a speranza di vita la Svizzera continua ad appartenere al
gruppo di testa, in particolare anche per la fascia d'età dei 65enni, gruppo per il quale il sistema sanitario assume una valenza maggiore. I tassi di mortalità diminuiscono ogni anno
(dati UST).
Per quanto riguarda i tassi di mortalità causati da malattie, la Svizzera si trova quasi ovunque dove è possibile effettuare confronti internazionali in cima alla classifica, ad es. in casi di
apoplessia e di malattie tumorali (dati OCSE).
2. Le affermazioni del signor Zahnd su "Sonntag"
Il giornale cita dei tassi di mortalità concernenti le apoplessie confrontandoli con la Germania, in particolare con il gruppo Helios, e la Svizzera figura in una posizione peggiore della
Germania.
Le nostre domande sono le seguenti:
- Ci sembra di capire che i dati del giornale provengano da una presentazione inserita
nel sito web dell'UFSP. E' corretto?
- Come ha fatto l'UFSP ad accertarsi che i dati provenienti dalla Germania siano comparabili con quelli svizzeri? Secondo la specificazione dell'UFSP in merito alle apoplessie, per quanto riguarda la mortalità i dati si basano sulle diagnosi principali I60,
I61, I63 e I64. Per quanto ci è dato sapere, per tale rilevamento la Germania si riferisce unicamente ai gruppi I61, I63 e I64.
- In Svizzera tutti i casi di ammissione all'ospedale in cui successivamente viene constatato il decesso sono definiti casi stazionari. Essi vengono dunque considerati mortalità ospedaliera. Ciò vale pure per la Germania?
- Come si spiega la circostanza che in Germania il tasso di mortalità per apoplessie è
del 50% superiore rispetto alla Svizzera (dati OCSE), benché la mortalità sia inferiore
negli ospedali?
- Sorprende inoltre che per la Svizzera è indicata l'età media dei pazienti, mentre nelle
cifre complessive per la Germania e per il gruppo Helios tale dato non è disponibile.
Per confronti appropriati ciò è però indispensabile, tanto più nei casi di apoplessia,
che rappresentano una delle maggiori cause naturali di decesso in età avanzata. È in
grado di fornire le cifre necessarie al riguardo?
Il signor Zahnd, collaboratore del settore Matematica e statistica presso l'UFSP, dice nell'articolo: "Con miglioramenti nella qualità, in particolare con la creazione di ‘stroke units’ le
quote di mortalità potrebbero essere ridotte quasi del 25%." Il signor Zahnd si esprime inoltre in merito a processi subottimali, procedure terapeutiche non attuali e competenze non
chiare negli ospedali.
La nostra domanda:
- Su quali studi si basano tali affermazioni?
È molto interessante sapere che il gruppo Helios, citato quale riferimento dall'UFSP, nel
proprio rapporto annuale medico-sanitario 2006/2007 giunge alla seguente conclusione:
"Negli anni seguenti proprio nelle cliniche non dotate di stroke unit abbiamo raggiunto miglioramenti notevoli. Ciò è pure stato possibile laddove non è stata creata alcuna stroke unit
ai sensi dei criteri del trattamento neurologico complessivo. Ciò dimostra che, i criteri strutturali formali e prevalentemente dominati dalla politica professionale della cifra OPS per il trat-
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tamento neurologico complessivo (OPS 8-981; ted. "neurologische Komplexbehandlung")
non costituiscono un requisito necessario affinché il trattamento abbia successo.
3. Qual è la strategia dell'UFSP in materia di garanzia della qualità?
Nel mese di novembre 2007 la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati ha
chiesto all'UFSP di sviluppare entro il mese di agosto 2008 una nuova strategia della qualità, chiarendo così il ruolo e la responsabilità dei singoli attori del sistema sanitario. Secondo
il servizio di "10 vor 10" la Confederazione, rispettivamente l'UFSP stesso, intende assumersi direttamente il ruolo guida per quanto riguarda la garanzia della qualità. Dovranno in
particolare essere pubblicate le quote di errori dei fornitori di prestazioni, creati gli incentivi
finanziari e adottate sanzioni contro le pecore nere.
Le nostre domande sono le seguenti:
- Esiste la citata strategia nazionale della qualità richiesta per il mese di agosto 2008?
Se sì, perché gli attori toccati da tale strategia finora non l'hanno ricevuta?
- È corretto che l'UFSP intende adottare le tre misure succitate? Tali misure rappresentano elementi costitutivi della strategia elaborata dall'UFSP?
- La pubblicazione dei dati sulla mortalità per ogni ospedale fa pure parte della strategia sulla qualità dell'UFSP? Oppure ciò avviene in assenza di una concertazione con
la strategia richiesta?
La polemica non porta a un miglioramento della qualità
H+ e i propri membri sono intenzionati a promuovere come finora la garanzia della qualità
negli ospedali, nelle cliniche e negli istituti di cura e a migliorare costantemente le proprie
prestazioni. Le istituzioni sono in particolare pure disposte ad esporre in modo trasparente le
loro prestazioni e la loro qualità. Con H+ qualité e il sito web
www.informazioneospedaliera.ch l'associazione ha intrapreso passi concreti in tale direzione. Gli indicatori della qualità e la pubblicazione degli stessi vengono costantemente ottimizzati.
Il 25 marzo 2009 con l'associazione nazionale per la promozione della qualità negli ospedali
e nelle cliniche vedrà inoltre la luce un'organizzazione che riunisce i fornitori di prestazioni, i
Cantoni e gli assicuratori e che determina in comune delle misurazioni unitarie della qualità
a livello nazionale.
A nostro avviso le attribuzioni di colpe e un inutile screditamento dei fornitori di prestazioni
del sistema sanitario non contribuiscono a migliorare ulteriormente la qualità. Al contrario,
una tale procedura porta a ridurre la volontà presso i fornitori di prestazioni a presentare e
discutere in modo trasparente le prestazioni e la qualità. In ultima analisi a soffrirne è la fiducia riposta nel sistema sanitario e nelle autorità di vigilanza competenti in materia.
H+, gli ospedali, le cliniche e gli istituti di cura hanno la volontà di continuare a misurare, a
promuovere e a esporre in modo trasparente l'elevata qualità negli istituti sanitari svizzeri.
Volentieri, parallelamente al concertamento già in corso con i Cantoni e gli assicuratori – i
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partner dell'associazione nazionale per la promozione della qualità - siamo disposti a lavorare coordinandoci con la Confederazione. Il rispetto e il riconoscimento reciproci delle prestazioni sono però requisiti irrinunciabili a tale scopo.
Attendiamo con molto interesse il Suo riscontro.
Distinti saluti
Charles Favre
Presidente
Dr Bernhard Wegmüller
Direttore
Copia:
- Membri di H+ Les Hôpitaux de Suisse
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