Gianluigi Colin - Relazione di G. Resmini Belotti

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Gianluigi Colin - Relazione di G. Resmini Belotti
Gianluigi Collin
Piero e il suo doppio, 2004
L'opera nasce dalla composizione di altre due opere : il "Polittico della Misericordia" realizzato da
Piero della Francesca tra il 1444 e il 1464 e "Ospedale per ciechi" realizzata da August Sander nel
Novecento. La contaminazione tra le due immagini genera un'opera che racconta il perpetuarsi nel
presente di forme, gesti e significati legate alla capacità dell'arte di farsi testimone della vita.
Una prima forma di potere viene esercitata dall'esterno attraverso un'azione anche violenta di unire
due opere lontane nello spazio e nel tempo. Il potere esercitato da un'artista (Collin) su altri due
artisti che non hanno potuto dare il proprio assenso/dissenso a ciò.
Il potere esistente all'interno dell'opera può essere in un primo momento analizzato separando le
due opere. Per quanto riguarda la Madonna della Misericordia le dimensioni del corpo della
Madonna e dei fedeli sono un indizio importante che esprime in modo esplicito la gerarchia nella
forma della devozione. Il corpo della Madonna è un corpo molto più grande, un corpo che sovrasta
i corpi dei fedeli. La devozione si esprime anche negli sguardi : essa non può far altro che guardare
in basso per accogliere tale devozione e offrire la propria protezione, i fedeli non possono far altro
che rivolgere lo sguardo verso l'alto. Anche se non abbiamo nessuna certezza che i fedeli vedano
veramente l'immagine che potrebbe essere stata evocata nella loro mente; come disse Platone :
"L'artista scolpisce anche ciò che non si vede". Nel caso del realismo fotografico di Sander si
rintraccia una gerarchia legata alla dimensioni dei corpi : il corpo dell'adulto e il corpo del bambino;
un corpo proporzionalmente più grande e in grado di sovrastare. Se non siamo certi che i fedeli
vedano la Madonna, abbiamo la certezza che i bambini, essendo ciechi, non possono vedere la
suora; la protezione che la suora assicura ai bambini non è data dal mantello ma è una protezione
fisica (stringe la mano alla bambina).
Il corpo affrescato e il corpo fotografato, il corpo disegnato e il corpo reale. Su entrambi viene
esercitato un potere a cui non possono sottrarsi, che li spinge a essere l'uno l'incarnazione dell'altro :
la Madonna della Misericordia, corpo divino, assume sembianze umane e palpabili; allo stesso modo
la suora, corpo fatto di carne e ossa, si eleva a corpo divino. Una trasformazione reciproca resa
evidente dalla posizione nello spazio dei due corpi. Ma se ciò è vero, è vero anche che i bambini sono
l'incarnazione dei fedeli, essi si affidano comunque alla suora, come i fedeli fanno con la Madonna.
Entrambi sono in cerca di protezione e non possono fare altro che fidarsi.
Questo ci porta alla forma di potere più elevata, situata nel nome dell'opera : il potere esercitato da
un'artista (Piero) che rivive in un altro (Sander) realizzando un'opera doppia (il suo doppio). Un
potere così forte che Piero realizza un'opera in un momento del futuro, sperimentando una tecnica
diversa per esprimere lo stesso significato a dimostrazione che il classico è contemporaneo. Piero si
incarna a sua volta in Sander attraverso il potere esercitato da Collin. Il contemporaneo è anzi una
copia del classico.
Resmini Belotti Giulia, Università degli Studi di Bergamo, anno accademico 2013/2014