Donne e scienza _3

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Donne e scienza _3
donne e scienza
un cammino difficile
A cura di Tiziana Maccioni
mappa della
presentazione
Emarginazione
cause
pregiudizi
Scienziate
dall’antichità
a oggi
Nobel attribuiti
a donne
Dati statistici
Nobel scippati
La storia delle donne nella cultura e nella vita civile è stata
una storia di emarginazione fino alla fine dell'Ottocento e in
gran parte ancora fino alla metà del Novecento….
Quali possono essere le cause di questa situazione che risale indietro nei secoli?
nei secoli passati le donne che potevano avere accesso all'istruzione erano
quelle rinchiuse nei conventi. Forse per questo le donne che sono emerse
erano soprattutto umaniste, pittrici, scrittrici, poetesse, raramente scienziate.
chi ha attitudini artistiche o letterarie può emergere anche senza una
preparazione specifica, mentre le scienze, e in particolare le cosiddette
scienze "dure" come matematica e fisica richiedono una preparazione di
base, senza la quale è quasi impossibile progredire.
Poche donne, favorite dall'avere un padre, un fratello o un marito scienziato,
hanno accedere a una cultura scientifica.
Le donne, escluse dalle università, escluse dall'educazione scientifica, sono
emerse solo nei settori nei quali potevano emergere
Così è sorto il pregiudizio
secondo cui le donne sarebbero più adatte alle materie letterarie e
linguistiche che non a quelle scientifiche.
Le ragazze stesse, crescendo in mezzo a questi pregiudizi si lasciano
influenzare, e scelgono, anche contro le loro naturali inclinazioni, le facoltà
umanistiche, contribuendo a rafforzare i pregiudizi stessi.
oggi è in aumento il numero di ragazze che scelgono materie ritenute
tipicamente maschili come ingegneria e fisica.
Delle donne e della matematica è stato detto…..
Giovanni Keplero Weil Stoccarda, 1571 Ratisbona, 1630
“E' bene dunque che la donna faccia altre cose e non si
impegni nello studio della scienza e della
matematica che le sono innaturali”
J. J. Rousseau Ginevra, 1712 - Ermenonville, 1778
“La matematica è in assoluto la scienza più severa, più
rigorosamente estranea alle alterne vicende della vita che
incantano e turbano il cuore umano”. “V'è la concezione
della matematica che non ha nulla di frivolo e di volubile,
caratteristiche che appaiono più chiaramente collegate
ad aspetti femminili. E così, per una fanciulla, ma anche per
la donna, non deve affatto ritenersi naturale ed adeguato lo
studio della matematica”.
Molière (Jean-Baptiste Poquelin) Parigi, 14-1-1622 17-2-1673
“Non sta bene, e per più ragioni, che una donna studi e sappia
tante cose”
Hermann Weyl Elmshorn ( D) 9-11-1885, Zurigo (CH) 8-12-1955
“Solo due donne matematiche nella storia,
Sofja Kovalevskaja ed Emmy Noether:
la prima non era una matematica,
la seconda non era una donna”.
Kant, Immanuel (1724-1804)
"Ogni conoscenza astratta, ogni conoscenza che sia
essenziale, si avverte deve essere lasciata alla mente
solida e laboriosa dell' uomo. Per questa ragione le donne
non impareranno mai la geometria".
Albert Einstein Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile
1955
“Amalie Emmy Noether è il più importante genio creativo
della matematica prodotto fino ad oggi da quando l’istruzione
superiore è stata aperta alle donne”.
Lawrence Summers, 30 Novembre 1954
27th President of Harvard University from 2001 to 2006
ha sostenuto che il cervello delle donne sia
«intrinsecamente inadatto» alla scienza.
Il pensiero scientifico si è sviluppato grazie a importanti scienziate
Theano
chi era costei?
La prima donna di cui è nota la dedizione alla matematica fu Teano,
vissuta nel sesto secolo a.C., che fu allieva di Pitagora per diventare poi
un discepolo fra i più eminenti e infine sua moglie
Di Pitagora e del suo teorema si ricordano più o meno tutti.
quanti sanno che dopo la morte del filosofo fu la vedova Theano,
anche lei matematica, a portare avanti la sua scuola e la sua
dottrina, teorema incluso?
Pitagora è noto come il “filosofo femminista”, perché favorì le donne studiose e
Teano fu soltanto una delle ventotto sorelle del sodalizio pitagorico.
Nei secoli successivi pensatori come Socrate e Platone avrebbero continuato ad
invitare le donne nelle loro scuole, ma fu solo nel quarto secolo d.C. che una
donna fondò una scuola di matematica
HYPATIA (370-415), vissuta ad Alessandria nel IV sec., è stata per 15
secoli l’unica scienziata della storia, ed è tuttora la più famosa dopo Marie
Curie. E’ la sola donna ricordata nei libri di storia della matematica .
Fu educata dal padre Teone, geometra, filosofo e ultimo direttore del museo
di Alessandria, che le diede la possibilità di studiare l'astronomia, la
matematica, la filosofia e le scienze, nonostante il clima di emarginazione
dalla cultura che vi era nei confronti delle donne. Insegnò matematica e la
sua casa diventò un centro intellettuale. Nessuno dei suoi scritti (nati come
testi per gli studenti) si è conservato intatto. Si interessò allo studio delle
coniche. Il suo amore per la matematica le costò però caro, quando Cirillo,
patriarca di Alessandria, iniziò ad opprimere filosofi e scienziati che
egli definiva eretici; infatti Ipazia fu strappata dal suo carro, denudata,
trascinata in chiesa e uccisa. Morì così nel marzo del 415.
Ipazia, era famosa per le sue grandi doti oratorie e per essere la più brava
risolutrice di problemi. Matematici che si erano arenati per mesi nel tentativo
di risolvere un problema particolare le scrivevano in cerca di una soluzione, e
Ipazia raramente deludeva i suoi ammiratori.
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Ipazia, scienziata alessandrina
8 marzo 415 d.c
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““Ho rinunciato a tutto nella mia vita, Cirillo,
a tutto: a essere moglie, amante, madre, ad
avere una famiglia... per servire la mia
libertà di pensiero. Non ho mai tradito e non
tradirò mai coloro che contano su di me”:
queste nobili parole rivolte al vescovo
Cirillo, colui che decreterà l’assassinio
atroce della scienziata,
sono una bandiera per chi considera la
libertà di pensiero un valore a cui dover
dedicare l’intera esistenza e per cui è giusto
affrontare anche la morte.
La data in cui si consuma il martirio laico di
Ipazia è l’8 marzo 415 d.C.,
Adriano Petta e Antonino Colavito
Ipazia, scienziata alessandrina. 8 marzo 415 d.c.
Edizioni Lampi di stampa
Quante donne scienziate nella storia?
solo una decina nel medioevo, soprattutto
nei conventi
quasi nessuna tra il 1400 e il 1500,
16 nel 1600,
Elena Lucrezia
Cornaro Piscopia
24 nel 1700,
(1646-1684)
108 nel 1800.
Sofia Kovalevskaja
Sofia Kovalevskaja adorava la matematica in tempi in cui uno scrittore
come August Strindberg, non più misogino di altri, così aveva accolto il
suo arrivo all' università di Stoccolma:
"Una femmina professore di matematica è un fenomeno pernicioso e
sgradevole persino, si potrebbe dire una mostruosità: e il fatto che sia
stata invitata in un paese dove ci sono così tanti maschi matematici di
gran lunga superiori può essere spiegato soltanto con la galanteria degli
svedesi verso il sesso femminile".
«Le facoltà scientifiche si sono aperte da poco alle donne. E la matematica, per il
suo linguaggio astratto e la specificità dei contenuti, non si può improvvisare,
richiede basi solide.
Ci vogliono motivazioni e una didattica corretta, che aiuti anche a individuare i
collegamenti tra matematica e altre discipline, altrimenti è facile sentirla
estranea»
Hedy Lamarr
Ada Byron ha inventato
i principi base dell’informatica
Florence Nightingale, che ha usato la statistica per migliorare l’efficienza
degli ospedali.
e nomi inattesi come quello di Hedy Lamarr, «splendida diva hollywoodiana
cui si deve una teoria utilizzata oggi per realizzare le reti senza fili o wireless
»,
«…. le prime matematiche sono entrate all’Università a metà ‘800, e in
un‘Università prestigiosa come Princeton le ragazze non sono state
ammesse al dottorato di matematica fino agli anni ’60 del secolo
scorso»
Una cosa è certa. Sul piano dell’impegno le ragazze, che in media
dedicano ai compiti il 20% di tempo in più dei maschi, sono vincenti
ovunque. A prescindere dal paese, dal sistema scolastico o dal PIL
nazionale.
Lo studio pubblicato da Science mostra anzi che stati non
particolarmente ricchi come le Filippine o lo Sri Lanka , in cui le
donne però sono considerate, ottengono risultati migliori di paesi
più ricchi.
nel nostro paese: nella graduatoria che registra il gap tra maschi e
femmine in matematica, siamo al 36º posto su 40 paesi.
Gabriele Lolli (Docente di Logica Matematica presso l’Università di Torino)
(Professor of Mathematical logic at Torino University )
“La donna può passare dallo stato di crisalide a quello di farfalla, che può
volare liberamente,
purché sappia dedicarsi alla matematica con la stessa passione e con lo
stesso spirito di avventura dei colleghi maschi.”
Lolli rimpiange: “quello che si è perduto con l'esclusione dalla matematica
dell'altra metà del cielo”
Laureate in materie scientifiche
Laureate in aumento, poche le ricercatrici.
L’Ocse: le donee ricercatrici sono una fonte di talenti non utilizzata
i numeri
la forbice uomini e donne
Degli oltre 500 premi Nobel scientifici assegnati fino ad
oggi solamente 11 sono stati attribuiti a donne, due dei quali
alla stessa persona: Marie Curie. Questo dato è sufficiente per
comprendere quanto sia problematico e complesso il rapporto
fra le donne e la scienza. Dallo stesso dato, però, qualcuno
potrebbe dedurre che le donne sono inferiori agli uomini
almeno nel campo della ricerca scientifica.
In ordine cronologico hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento
nelle discipline scientifiche
le seguenti ricercatrici:
Marie Sklodowska-Curie (1903 per la fisica e 1911 per la chimica)
Irène Curie-Joliot (1935 per la chimica)
Gerty Radnitz-Cori (1947 per la medicina)
Maria Goeppert-Mayer (1963 per la fisica)
Dorothy Crowfoot-Hodgkin (1964 chimica)
Rosalyn Sussman-Yalow (1977 per la medicina)
Barbara Mc Clintock (1983 per la medicina)
Rita Levi-Montalcini (1986 per la medicina)
Gertrude Elion (1988 per la medicina)
Christiane Nüsslein-Volhard (1995 per la medicina)Linda Buck (2004 per la medicina)
Sara Sesti, Liliana Moro
Scienziate nel tempo. 65 biografie
Edizioni LUD, Milano 2008
E' l'ampliamento e aggiornamento del 2008 di "Donne di
scienza. 50 biografie dall'antichità al duemila", edito da
Pristem-Università Bocconi nel 1999.
Il saggio, arricchito da un percorso sulla storia dell'educazione
e dell'istruzione delle donne
Con profilo biografico di sessantacinque scienziate, introdotto da
schede utili a inquadrare ogni personaggio nella realtà dei suo
tempo e legandolo a un'immagine che strappa molte di queste
donne da un anonimato anche visivo
Le donne e la scienza hanno proceduto nel passato su cammini distanti di cui
per lungo tempo la storia ha ritardato l'incontro. Due dati sono sufficienti a dar
conto di questa difficoltà: le scienziate insignite del premio Nobel sono solo
undici, nonostante la popolazione femminile con titolo di studio superiore
abbia toccato nel nostro secolo percentuali sempre più alte; il numero di
donne cui vengono affidati ruoli di rilievo nella ricerca e nelle istituzioni è
ancora molto esiguo, malgrado da anni gli istituti scientifici delle università
siano frequentati soprattutto da ragazze
Nobel negati alle donne di scienza
Rosalind Franklin, Jocelyn Bell-Burnell
Lise Meitner, Chien-Shiung Wu, Annie Jump Cannon, Nettie Maria Stevens
di Sara Sesti
IL Nobel 2008
per la Medicina
a Françoise Barré-Sinoussi
Françoise Barré-Sinoussi ha ricevuto il premio Nobel
insieme a Luc Montagnier per la scoperta del virus
responsabile dell'Aids, secondo la motivazione ufficiale
dell'accademia svedese "for their discovery of human
immunodeficiency virus".
Françoise Barré-Sinoussi, virologa, nata a Parigi nel 1947,
lavora all'Istituto Pasteur, dove è professore e dirigente di
ricerca, l'equipe di cui faceva parte ha isolato il virus che
causa l'Aids nel 1983. Attualmente dirige una unità composta
da una ventina di persone che compie ricerche sulla
regolazione delle infezioni retrovirali.
Fabiola Giannotti
L'Italia partecipa attraverso l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) coinvolgendo
600 ricercatori italiani all’LHC. Fabiola Giannotti, è la ricercatrice italiana alla guida
di Atlas, uno dei quattro esperimenti permessi dal nuovo Large Hadron Collider, il
super acceleratore di particelle che si accenderà il 10 settembre al Cern di Ginevra.
A Parigi fu eletta nel comitato scientifico del Consiglio nazionale delle ricerche
francese, a Chicago (Usa) entrò a far parte del comitato supervisore del Fermilab,
il più celebre centro di ricerca fisica americano. E nel 2004 entrò nei record del
Cern come la prima donna ad essere nominata vice coordinatrice di Atlas: ora lo
dirige.
Ma quale era 1'aspirazione segreta di Fabiola
Giannotti? «Spiegare la natura delle cose che prima
cercavo nella filosofia e poi ho trovato nella fisica». E
la scienza basta? «No, quando la sera rientro e
suono il pianoforte inizio un viaggio in una
dimensione altrettanto fantastica».
L’intervista è tratta da il Corriere della Sera, 8-09-08

Rita Levi-Montalcini è nata a
Torino il 22 aprile del 1909,
dall’ingegnere Adamo Levi e da
Adele Montalcini, colti borghesi
di origine ebraica. Il padre si
aspettava dalle sue tre figlie una
classica vita da mogli e madri, ma
Rita si è sempre sentita
assolutamente inadatta a ricoprire
quei ruoli tradizionali, come ha
dichiarato nella sua autobiografia
Elogio dell’imperfezione,
pubblicata nel 1987.

Ha sempre avuto molto a cuore la
questione della parità dei diritti delle
donne in ambito scientifico.
Continua tuttora con intensità a
prodigarsi in molteplici attività di
ricerca in campo medico e di
divulgazione attraverso numerose
pubblicazioni. Tra i suoi libri
ricordiamo l’autobiografia Elogio
dell’imperfezione (1987), Il tuo
futuro (1993), Senz’olio contro
vento (1996) e L’asso nella manica
a brandelli (1998).
«Il mio unico merito è stato l´impegno e l´ottimismo, non certo l
´intelligenza che è più che mediocre».
In un´aula magna gremita di studenti, il premio Nobel Rita Levi
Montalcini ha ricevuto, il 22 gennaio 2008, la laurea honoris causa in
Biotecnologie industriali dall´Università degli Studi di Milano- Bicocca. In
un discorso ironico e appassionato, applaudito da centinaia di giovani, la
senatrice a vita ha invitato gli studenti «ad avere fiducia, credere nel
proprio lavoro e guardare la vita con ottimismo».
Conclusione
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Aggiungere una frase ad effetto
che riassuma la propria posizione
rispetto agli argomenti trattati
Riassumere i concetti fondamentali

Oggi solo nel campo dell'astronomia
sono più di 2000, ed in ogni campo dei
sapere le ricercatrici universitarie
superano il 50%, con punte

dell'80% nelle facoltà umanistiche,
del 60% in quelle di scienze biologiche,
dal 30 al 40% nelle scienze abiologiche,
più dei 50% nelle matematiche,
mentre sono ancora al di sotto dei 20%
in facoltà come ingegneria e agraria.
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

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