Il bambino sottovuoto

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Il bambino sottovuoto
IL
R AC C O N TO D I FA N TA SI A
Christine Nöstlinger
Il bambino sottovuoto
La signora Bartolotti, una donna stravagante con i capelli ossigenati e le
unghie dei piedi di color verde pisello, ha la mania di ordinare per posta
i prodotti più strani e inutili. Un giorno le viene recapitato un grosso
pacco. Che cosa conterrà?
1. trucioli: sottili stri-
GENERI
sce arricciate di legno o
di altri materiali, usate
soprattutto per gli imballaggi.
2. non auspicabile:
non desiderabile, non augurabile.
3. franco di porto: con
spese di trasporto a carico del mittente, cioè
pagate da chi spedisce
la merce.
Sotto il coperchio trovò dei trucioli1 celesti e sui trucioli celesti una
busta celeste indirizzata alla:
Signora Berta Bartolotti.
La signora Bartolotti aprì la busta, estrasse un foglio ripiegato e
lesse:
Gentilissima Signora Bartolotti,
Le inviamo la merce ordinata. Siamo spiacenti per il ritardo nella fornitura, dovuto al verificarsi di difficoltà inaspettate derivate dalla riorganizzazione del nostro ciclo produttivo: difficoltà che solo ora abbiamo
potuto appianare.
Nell’eventualità – per noi non auspicabile2 – che il nostro prodotto non
risponda alle Sue esigenze, sia così gentile da rispedircelo a giro di posta
e franco di porto3: consideri naturalmente che in questo caso, per ovvi
motivi igienici, il barattolo potrà essere restituito solo se intatto e sigillato.
Sotto c’era una firma che assomigliava a qualcosa come «Hunbert» o
«Honbert» o «Monbert», e sotto ancora la scritta:
LA MERCE PRODOTTA NEL NOSTRO STABILIMENTO È STATA SOTTOPOSTA A
COLLAUDO E RISULTA IN PERFETTE CONDIZIONI.
4. scellini: lo scellino
era l’unità monetaria dell’Austria prima dell’euro.
1
La signora Bartolotti posò busta e foglio sul tavolo di cucina e cominciò a rovistare nei trucioli celesti. Sentì sotto le dita qualcosa di liscio,
duro e freddo. Allora si sbarazzò dei trucioli e finalmente apparve un
grande barattolo di metallo argenteo. Era alto più o meno come un
ombrello da uomo e largo quanto il tronco di un faggio di trent’anni.
Sul barattolo non c’erano etichette, ma solo un bollino celeste grande
quanto una moneta da dieci scellini4. Un lato del barattolo portava la
scritta ALTO e l’altro BASSO, e al centro correva l’indicazione ISTRUZIONI
ALL’INTERNO!
La signora Bartolotti fece rotolare il barattolo fuori dal cartone da
imballaggio e lo sistemò in modo che la scritta ALTO stesse in alto e la
scritta BASSO stesse in basso. Poi tamburellò sulla parete del barattolo;
sembrava piuttosto vuoto.
«Macedonia non è» mormorò.
«Forse pop-corn» mormorò ancora.
Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
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5. di sghimbescio: di
traverso, per storto.
GENERI
6. acido fenico: com-
posto chimico cristallino, velenoso, detto anche fenolo, estratto dal
carbon fossile; viene usato anche come disinfettante.
7. ossigenati: imbion-
diti artificialmente.
La signora Bartolotti amava i pop-corn. Però, osservando più attentamente il barattolo, concluse che non poteva trattarsi neppure di popcorn. Il barattolo non sembrava adatto a contenere alimenti liquidi o
granulosi, perché era di quelli che nel mezzo hanno una striscia di latta
terminante con un anello; tirando l’anello viene via anche la striscia di
latta che gira intorno al barattolo e questo si divide in due parti. Nel
barattolo non poteva esserci dunque che qualcosa di solido!
«Carne in scatola» si disse la signora Bartolotti, e afferrò l’anello.
Amava la carne in scatola ancor più del pop-corn.
La signora Bartolotti continuò a tirare. Si sentì uno strano sibilo e,
quando ebbe finito di staccare tutta la striscia, la metà superiore del
barattolo rimase appesa di sghimbescio5 sopra quella inferiore e il
sibilo cessò. Nella stanza si diffuse odore di acido fenico6 e di ospedale, e come una ventata fresca di ozono.
«Figurati se questo è odore di carne in scatola, a meno che non sia
carne schifosissima» mormorò la signora Bartolotti sollevando la
parte superiore del barattolo.
Fu un bene che la seggiola di cucina si trovasse proprio dietro di lei,
perché provò un terribile spavento.
Cominciò a tremare dalla punta dei capelli ossigenati7 fino alle unghie dei piedi color verde pisello, le girò la testa, barcollò e piombò
a sedere.
L’essere accoccolato nel barattolo disse: «Buongiorno, mamma cara»
rivolgendole un cenno amichevole.
Quando la signora Bartolotti era spaventata a morte, non solo tremava e si sentiva girare la testa: quando era spaventata a morte vedeva
anche delle stelline d’oro su un velo di un delicato color lilla. Adesso
era per l’appunto spaventata a morte: vedeva le stelline d’oro, il velo
lilla e anche la parte inferiore di un barattolo con dentro un nano
raggrinzito. Vedeva una testa raggrinzita piena di rughe, e braccia
raggrinzite, e un collo raggrinzito, e un torace raggrinzito. Quando
il nano, che evidentemente era stato seduto fino allora nel barattolo,
si alzò in piedi, vide anche una pancia raggrinzita. La bocca grinzosa
del nano raggrinzito disse:
«Mammina, la soluzione nutritiva è nel coperchio».
La signora Bartolotti scosse la testa e sbatté più volte le palpebre per
scacciare le stelline d’oro e il velo lilla. Difatti le stelline sparirono
e attraverso il velo lilla riuscì a scorgere, attaccato al coperchio, un
sacchetto celeste con su scritto SOLUZIONE NUTRITIVA e sotto, in lettere
più piccole:
Sciogliere il contenuto della busta in quattro litri d’acqua tiepida e versarlo nella scatola subito dopo averla aperta.
2
In un angolo del sacchetto c’era l’indicazione STRAPPARE QUI, con una
freccia. La signora Bartolotti strappò l’angolo del sacchetto proprio
dove indicava la freccia.
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8. brocca: recipiente a
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forma di vaso, con manico e beccuccio per
versare acqua o altri liquidi.
9. ramaiolo: mestolo,
cucchiaione.
«Sarebbe carino che tu facessi un po’ più in fretta» disse il nano. «Non
mi mantengo a lungo all’aria aperta senza la soluzione nutritiva.»
La signora Bartolotti si alzò dalla seggiola. Barcollando. Prese una
brocca8 da mezzo litro e versò otto volte l’acqua della brocca in un
secchio, naturalmente insieme alla soluzione nutritiva.
La soluzione nutritiva era marrone scuro. La signora Bartolotti rimescolò con un ramaiolo9 e l’acqua diventò marrone chiaro.
Poi versò lentamente l’acqua marrone chiaro sulla testa del nano raggrinzito. Il nano grinzoso assorbì tutta l’acqua marrone chiaro, assumendo un aspetto sempre più liscio e meno grinzoso, finché in pochi
attimi si trasformò da nano in un bambino perfettamente normale.
Quando la signora Bartolotti ebbe finito di versare tutti e quattro i litri
d’acqua, nel barattolo c’era un bambino di circa sette anni. Aveva un
sano colorito abbronzato, la pelle morbida e liscia, le guance rosee, gli
occhi azzurri, i denti di latte e i capelli biondi e riccioluti. Era nudo.
Il bambino uscì in fretta dal barattolo e porse alla signora Bartolotti
una busta celeste, di plastica, saldata agli angoli e impermeabile. Sopra era stampata a lettere nere la scritta DOCUMENTI.
La busta conteneva: un certificato di nascita, un certificato di cittadinanza e il libretto delle vaccinazioni. Sul certificato di nascita c’era
scritto:
Padre: Marius August Bartolotti
Madre: Berta Bartolotti
Data di nascita: 23.10.1981
Luogo di nascita: sconosciuto
10. smerlato: dai con-
torni irregolari, con i
bordi ondulati.
11. ornata: elegante,
abbellita da particolari
elementi grafici.
12. rampollo: figlio.
13. esente: priva.
Il certificato di cittadinanza riportava che Marius Bartolotti, figlio
di Marius August e Berta Bartolotti, era indiscutibilmente di cittadinanza austriaca.
E il libretto delle vaccinazioni dimostrava che Marius Bartolotti era
stato vaccinato contro la scarlattina, la pertosse, il morbillo, la tubercolosi, il tifo, la dissenteria, la difterite, il tetano e il vaiolo.
La signora Bartolotti trovò anche un cartoncino smerlato10 con su
scritto in inchiostro celeste e in calligrafia ornata11:
Cari genitori,
il Vostro più ardente desiderio è stato finalmente esaudito!
Noi produttori ci auguriamo che il Vostro rampollo12 Vi porti felicità
e benessere, e possa così soddisfare le aspettative e le speranze da Voi
risposte nella nostra ditta.
Noi abbiamo fatto il possibile per garantirVi una discendenza soddisfacente, gradevole e dotata. Ora tocca a Voi!
Il Vostro non sarà certo un compito difficile, visto che i nostri prodotti sono
particolarmente maneggevoli e facilmente controllabili, e che la nostra tecnologia avanzata ci permette di fornire merce perfetta ed esente13 da tutti
quei difetti e quelle carenze che sono invece riscontrabili in natura.
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GENERI
Un’ultima raccomandazione.
Il nostro prodotto è costituito in modo da aver bisogno – oltre che della
normale cura e manutenzione – anche di affetto.
Non dimenticatelo!
I nostri migliori auguri per un felice futuro.
Hunbert
14. sprimacciò il guanciale: scosse e batté con
le mani il cuscino, per
renderlo uniformemente soffice.
4
Di nuovo non si capiva se la firma fosse un «Hunbert» o un «Honbert» o un «Monbert».
Intanto il bambino, che in base al certificato di nascita doveva avere
sette anni e chiamarsi Marius Bartolotti, batteva i denti dal freddo e
aveva la pelle d’oca.
«Non possiedi vestiti?» chiese la signora Bartolotti.
«Mi hanno detto che li avrei trovati qui» disse Marius.
La signora Bartolotti andò a prendere nel guardaroba in anticamera
il suo giaccone a maglia e glielo posò sulle spalle. Marius smise di
battere i denti.
Poi guardò le lunghissime maniche del giaccone rosa e chiese: «È
questa la moda di adesso per un ragazzo di sette anni?».
«No, no» disse la signora Bartolotti. «I maschietti mettono un altro
tipo di cose. La giacca è mia. Non sapevo...»
«Che cosa non sapevi?» chiese Marius.
«Be’... che ti avrebbero spedito.»
«Ma noi veniamo spediti solo su ordinazione!»
La signora Bartolotti credette di percepire nella voce di Marius una
nota di rimprovero.
«Forse l’ufficio spedizioni ha sbagliato indirizzo?»
«No, no» si affrettò a dire la signora Bartolotti. «L’ufficio spedizioni
non ha sbagliato, assolutamente no, solo che... non sapevo che saresti arrivato proprio oggi. Pensavo che sarebbe stato per la settimana
prossima o tra due!»
«Sei contenta che io sia qui, mammina?»
La signora Bartolotti guardò Marius. Di certo l’aveva ordinato lei,
una volta o l’altra. E ora è qui. E ha bisogno d’affetto!
«Sono contentissima che tu sia qui, Marius» disse la signora Bartolotti. Marius sorrise. Poi affermò d’essersi molto stancato nella fase
d’apertura del barattolo e chiese se per caso poteva dormire un po’,
diciamo due o tre ore, com’era prescritto dal regolamento, altrimenti
ne sarebbe potuto rimanere danneggiato.
La signora Bartolotti lo condusse in camera. Riordinò il letto e sprimacciò il guanciale14.
Marius si sdraiò, la signora Bartolotti lo coprì e lui si addormentò immediatamente. Prima di addormentarsi disse ancora: «Buona notte,
mammina», e la signora Bartolotti si rese conto che quel Marius lì le
piaceva davvero.
(da Il bambino sottovuoto, trad. di C. Becagli Calamai, Salani, Firenze, 1993, rid. e adatt.)
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