Scarica il documento allegato
Transcript
Scarica il documento allegato
Stampato in proprio e distribuito gratuitamente - Numero 5 - Settembre 2011 www.parrocchiasmariamaddalena.it Sommario Carissimi parrocchiani, dopo la straordinaria parentesi estiva, ci prepariamo alla ripresa delle attività ordinarie con lo spirito colmo di gioia e attesa dei festeggiamenti relativi al centenario della morte di Padre Giacomo Viale, che culmineranno con la “missione popolare interparrocchiale” dal 13 al 27 maggio 2012. Sarà un anno di grazia per le nostre comunità impegnate a scoprire la figura di quest’umile e semplice frate che ha saputo spargere fecondi semi di fede e di carità, regalando a Bordighera frutti di bene. La scoperta della figura del nostro amato “fratino” si inserirà nel corso ordinario della vita delle nostre comunità. Ogni mese sarà scandito da un tema che verrà proposto e approfondito negli incontri e nelle attività della comunità oltre che nella catechesi dei gruppi. Settembre ci ha visto meditare sulla Creazione; a Ottobre approfondiremo lo scopo e il fine della vita, a Novembre ci soffermeremo a ringraziare per i doni ed i benefici di Dio. I temi successivi saranno presentati nei prossimi numeri del giornale. Grazie alla vicinanza di questa figura umile e singolare, riscopriremo i tre pilastri della vita spirituale: il catechismo, la comunità e la S. Messa. Catechismo per ragazzi e adulti In Ottobre riparte il catechismo per i ragazzi: come già negli anni passa- Grazie Comunità Prioresse e massare pag. 3 Giornata mondiale missionaria Tutti i santi... ...e i morti pag. 4 Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta pag. 5 Tutto ci fu offerto Io che non ci volevo andare... pag. 6 Germogli di uno stesso albero pag. 8 Ricordi d’estate ti avvertiamo la necessità di entrare in dialogo con le famiglie per condividere il cammino educativo dei ragazzi. Il catechismo non si può ridurre ad una “scuola di dottrina cristiana per bambini”, ma deve essere un’esperienza viva di fede ed un percorso capace di coinvolgere l’intera comunità in tutti gli aspetti della persona. Dice Gesù: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le tue forze”: la fede deve essere forza capace di dare forma alla vita e risposte alle domande ultime dell’esistere. A questo proposito il Papa, presentando il sussidio al catechismo per 1 pag. 10 In piazza con la Maddalena Madonna della ruota Le comunità d’ U valun du Sciasciu ancora in festa! pag. 12 La festa del mare... è andata in porto! Ma che bella giornata pag. 13 Cara vecchia Europa Suor Margherita Recensioni pag. 14 Parole in versi Anagrafe pag. 15 Prossimi appuntamenti pag. 16 i giovani, ha scritto: Studiate il catechismo con passione e perseveranza! Sacrificate il vostro tempo per esso! Studiatelo nel silenzio della vostra camera, leggetelo in due, se siete amici, formate gruppi e reti di studio, scambiatevi idee su Internet. Rimanete ad ogni modo in dialogo sulla vostra fede! Dovete conoscere quello che credete; dovete conoscere la vostra fede con la stessa precisione con cui uno specialista di informatica conosce il sistema operativo di un computer; dovete conoscerla come un musicista conosce il suo pezzo; sì, dovete essere ben più profondamente radicati nella fede della generazione dei vostri genitori, per poter resistere con forza e decisione alle sfide e alle tentazioni di questo tempo. Parole anche dure, di condanna, ma che ci riportano alla realtà del tempo: capita anche a me di sentire adulti e genitori affermare: “Io il catechismo l’ho fatto da bambino, ora sono a posto!”. Come se quell’insegnamento infantile e l’infarinatura superficiale ricevuta bastassero a dare ragione della fede e della speranza cristiana. Come se la fede fosse solo legata ad aspetti emotivi e sentimentali. Come se non si avesse bisogno di maturare e consolidare anche razionalmente il proprio credere. Viviamo una cultura atea, materialista ed edonista e siamo convinti di essere a posto così. Ognuno finisce per costruirsi una fede a propria misura, prendendo spesso con leggerezza gli insegnamenti della Chiesa e dissociandosi con non-chalance su tematiche anche fondamentali. A noi adulti sarà chiesto conto di quanto abbiamo trasmesso e lasciato alle nuove generazioni. Soprattutto Tra i numerosi segni lasciati da Padre Giacomo spicca, sulla collina di Montenero, il santuario che volle dedicare alla sua Castellana, la Madonna della Mercede. Per la festa del 24 settembre la nostra comunità si recherà al Santuario per la Messa delle 17. Vi sarà il tradizionale pellegrinaggio di ragazzi, giovani e quanti si uniranno, partendo dalla chiesa parrocchiale alle 15. di come abbiamo trattato i doni e gli insegnamenti ricevuti e cercato le risposte alle domande che la vita inevitabilmente ci pone. Come si può credere in ciò che non si conosce? Come si può dire di aver fede senza fidarsi di ciò che viene creduto? Come si può affermare di essere cristiani facendo mille “distinguo” su quanto affermato e voluto da Cristo stesso? Ci rendiamo conto che è importante avere confronto tra adulti. In parrocchia, accanto ai pochi obbligatori incontri specifici per i genitori dei ragazzi del catechismo stanno nascendo numerose iniziative di approfondimento e formazione cristiana. Sono una risorsa per tutti. In mezzo alle mille cose da fare, si può scegliere anche di dedicare un po’ di tempo a riflettere e meditare su ciò che è il mistero della nostra esistenza. Si può decidere di cercare di conoscere e capire quanto la Chiesa afferma e tramanda del messaggio rivelato da Dio agli uomini nel corso dei tempi. Festa della comunità Accanto alla ragionevolezza del credere, altro aspetto fondamentale nel vivere da cristiani sono le relazioni umane. La fede non può ridursi ad un rapporto personale, intimistico con Dio. Gesù non è venuto a predicare una filosofia. Il suo annuncio è principalmente uno stile di vita basato sull’amore che si realizza nell’incontro coi fratelli. La prima cosa che ha fatto, all’inizio della sua missione, è costituire una comunità di persone, assai eterogenee. La co- Appuntamenti comuni alle tre comunità: • Adorazione Eucaristica del primo venerdì del mese, ore 21, chiesa di Bordighera Alta: alla presenza reale di Gesù ci metteremo in ascolto della Sua Parola; • Incontro di catechesi per l’approfondimento del tema mensile: secondo mercoledì di ogni mese, dalle 18,30 alle 19,15, chiesa di Bordighera Alta. 2 munità è dunque il “banco di prova” della fede. Ecco perché anche quest’anno, riprendendo le attività, siamo invitati a scendere in piazza per condividere un momento di festa. Un invito che si estende a tutte le Comunità d’U Valun d’u Sciasciu perché si possa crescere in quel sentire unitario che stiamo cercando di costruire. Mi auguro che la proposta sia accolta, e che anche i più restii condividano la giornata di festa. Celebrazione feriale della Messa e Adorazione eucaristica Il terzo pilastro della vita spirituale è la preghiera. Nella preghiera il cuore si scalda! E quale preghiera è più importante di quella istituita e voluta da Gesù, nella quale continua a farsi presente per restare con noi, sempre e realmente? Ci tengo a sottolineare l’importanza della Messa ad iniziare da quella domenicale. È un precetto: la mancata partecipazione, ingiustificata da seri e validi motivi, è un peccato “mortale” che porta la “morte” della relazione col Signore e necessita della confessione sacramentale per essere perdonato. Ma vorrei anche che capissimo come ogni Messa è un dono gratuito, in cui il Signore ci offre la Sua stessa vita. Un dono spesso trascurato, che ci porterebbe abbondanti grazie spirituali e materiali. Ciò che avviene nella Messa rimane un mistero: Dio ci parla, si fa presente e nello stesso tempo si “nasconde” in un pezzo di pane per rimanere con noi. Un mistero che si può vivere e capire solo nella preghiera e con l’adorazione. Ho la fortuna di poter vedere quanto misteriosamente avviene nei cuori di chi, con animo semplice, si mette in umile ascolto alla presenza dell’Eucaristia. Mi piacerebbe che quanto avviene il martedì pomeriggio potesse essere ripetuto in altri giorni della settimana o in altri orari. Per questo motivo l’ultima settimana di ottobre ci sarà proposta una settimana eucaristica. Come i discepoli di Emmaus anche noi vogliamo imparare a dire a Gesù: “Resta con noi perché si fa sera”! Il parroco don Marco Grazie comunità Durante quest’ultimo week-end estivo mi ritrovo a pensare a tutte le cose che mi sono successe quest’anno e per la prima volta in vita mia mi accorgo di sentire la mancanza del “gruppo”. Strano, poiché per natura sono una persona molto solitaria, introversa, diffidente e rigida, la cui vita si è limitata ad essere casa-lavoro-figli, seguendo alla lettera le regole e senza troppe relazioni esterne: qualche hobby sì, ma sempre tra le mura domestiche. Poi qualcosa è cambiato: il semplice sorriso, la dolcezza, le giuste parole di conforto in momenti difficili da parte di alcune persone con cui non avevo assolutamente confidenza mi hanno lentamente fatto cambiare prospettiva e ho scoperto un mondo nuovo! Ho imparato che la pineta di Bordighera alle otto del mattino in inverno è bellissima; che cominciare la giornata andando a salutare Gesù e riuscire in qualche modo ad ascoltarlo nel silenzio della chiesa vuota è di grande aiuto. Quando ogni mattina esco dalla chiesa mi sento forte, serena e non importa quante saranno le difficoltà che mi si presenteranno durante il giorno: so che con Lui riuscirò ad affrontarle. Ho imparato anche che non siamo soli, ma la nostra forza viene dall’essere COMUNITA’. È bello mettere i propri talenti al servizio degli altri, sentirsi utili non per essere lodati o ringraziati, ma per il solo piacere di farlo. Questa vita è sempre più sfuggente; i valori e i contatti umani si diradano fino a sparire quasi del tutto: si corre per inseguire un piacere che non si raggiunge mai e si è sempre più stanchi… In tutto questo, però, ho trovato un piccolo spiraglio, una luce che mi ha permesso di scoprire che da soli la vita è una lotta, insieme è una festa. Grazie Gesù, grazie comunità. Raffaella Prioresse e massare di Carmen Etienne Molinari e Livia Gramagna A Lei è dedicata la terza cappella a sinistra. Custodita in una nicchia protetta dal vetro, la Madonna del Rosario sembra rivolgere uno sguardo benevolo ai suoi figli che dopo la Messa Le recitano la preghiera dell’Angelus. Nel passato le ragazze della Compagnia delle figlie di Maria Le dedicavano tutta la loro filiale devozione. Esisteva una gerarchia composta da una prioressa, dalla vice-prioressa, dalla massara e dalla vice-massara. Questi titoli venivano acquisiti attraverso votazioni che avvenivano all’interno del gruppo. Giovani ed anziane avevano compiti specifici che andavano dalle semplici mansioni della cura dell’altare, all’esercizio delle pratiche religiose. Giovannina (Giuanina) era la più anziana; abitava nella casa dove ci sono le scale vicino a Dino, il barbiere; le più giovani andavano a prenderla quando all’una e trenta suonavano i “ciucheti”, i rintocchi per dare l’avviso che dopo poco si sarebbe recitato l’Ufficio della Madonna, le preghiere e i salmi. Gli inni sacri si chiamavano lezioni ed erano cantati in latino. Allora Giuanina intonava con una voce melodiosa il “Quasi exaltata sum cedrus in Libano” (“mi sono elevata come cedro sul Libano, mi sono innalzata come una palma di Cades e come un rosaio di Gerico”); era la voce solista a cui faceva seguito il coro accompagnato dall’organista Luigi Blancardi. Questi inni si sapevano tutti a memoria ma non se ne conosceva il significato. Allora Monsignor Bernardo 3 Veneziano, XIV parroco di Bordighera, aveva fatto arrivare da Roma i libretti con i canti latini e la relativa traduzione. Le figlie di Maria erano sempre presenti a tutte le feste della Madonna, partecipavano alle processioni e indossavano la divisa: una cappa bianca di tela fine che formava una veste plissettata fermata in vita da una fascia azzurra. E azzurro era il nastro che fungeva da collana, con la medaglia della Madonna. La festa, celebrata nella prima domenica di ottobre, era solenne : si recitava il rosario, si assisteva alla Messa e a mezzogiorno in punto si leggeva, intercalata da canti, la supplica di Bartolo Longo. La processione attraversava i carugi e la via del lavatoio fino ad arrivare sulla spianata del Capo, libera e immensa. La statua della Madonna veniva deposta su un tavolo predisposto e ornato da una delicata tovaglia bianca. Si pregava. Poi il parroco impartiva la benedizione a tutta la città. Alla cappella della Madonna del Rosario si sono sposate le nostre mamme. Le prioresse distendevano sull’altare le tovaglie più belle, disponevano bouquets di fiori, preparavano il banco degli sposi e sceglievano i canti da eseguire durante la cerimonia. Una figlia di Maria che doveva sposarsi si preparava al matrimonio esercitando le pratiche di pietà per implorare la benedizione della Madonna sul loro matrimonio. Si trattava di rispettose preghiere da recitare per i 15 sabati che precedevano la festa della Madonna di Pompei. Giornata mondiale missionaria di Agostino Pepe Il 26 ottobre si celebrerà la giornata missionaria mondiale. Occasione per ricordarci che il cristiano è missionario. Il Mahatma Ghandi ebbe a dire: “Cristo è la più grande sorgente di forza spirituale che l’uomo abbia conosciuto. Egli è l’esempio più nobile di uno che desidera dare tutto senza chiedere nulla. Cristo non appartiene solo al Cristianesimo, ma al mondo intero… Sono persuaso che se Cristo tornasse, benedirebbe la vita di molti che non hanno mai sentito il suo nome, ma che con la vita sono stati un esempio vivente di virtù da lui stesso praticate: virtù di amare il prossimo più di se stessi, di fare del bene a tutti e del male a nessuno.” L’opera missionaria deve essere prevalentemente rivolta all’annuncio e alla testimonianza della presenza perenne di Gesù e del suo amore universale per tutti gli uomini; questo indistintamente dalla loro fede e cultura. In sostanza il compito missionario è un fenomeno che riguarda anche la nostra comunità parrocchiale (Bordighera Alta-Sasso-Seborga) che deve essere “accogliente e con le porte aperte”; perché avvenga ciò è necessario riflettere sulla preghiera e contemplazione, sul sacrificio e l’impegno, sulla vocazione e responsabilità, sulla carità e donazione, sul ringraziamento e sulla gioia. Tutti i santi... di Agostino Pepe Nella festività di tutti i Santi non si può far a meno di riflettere sulle Beatitudini del Discorso della Montagna. I Santi, infatti, sono coloro che hanno meritato la ricompensa del cielo: poveri in spirito, mansueti, tribolati, giusti, misericordiosi, puri, pacifici e perseguitati a causa di Gesù. Tutti Santi, innumerevoli Santi come dice chiaramente l’Apocalisse. Il calendario presenta una piccolissima parte di quella infinita schiera di cui il cielo è gremito. San Giovanni dice: “nessuno potrebbe contarli” tranne Dio. Questa grande festa ha origine dalla Chiesa Orientale e fu accolta a Roma quando il Papa Bonifacio IV trasformò il Pantheon, dedicato agli dei dell’Olimpo, in una Chiesa in onore alla Vergine e di tutti i Santi. Ciò avveniva il 13 maggio del 609. Alcuino, il maestro di Carlomagno, fu uno dei protagonisti della festa. Egli era un inglese di York, e i Celti consideravano il 1° novembre giorno di solennità, perché segnava l’inizio della stagione invernale. Si pensa perciò che lo spostamento della festa, dal 13 maggio al 1° novembre, sia stato determinato da influenze anglosassoni e francesi. Ciò avvenne nel 1475, sotto il pontificato di Sisto IV. Commemorazione dei fedeli defunti Sante Messe di suffragio Mercoledì 2 novembre ore 7,00 chiesetta S. Ampelio per i benefattori defunti ore 9,30 per i benefattori della casa riposo ore 18,30 per tutti i fedeli defunti Giovedì 3 novembre ore 18,30 per i sacerdoti e i parroci defunti Venerdì 4 novembre ore 18,30 per le religiose defunte 4 ...e i morti di Franco Zoccoli Una volta il cimitero era nel Paese Alto, vicino all’Oratorio di San Bartolomeo. Nel 1870, quando gli amministratori di Bordighera decisero di cambiargli posto, per motivi di spazio e d’igiene, non avrebbero mai pensato che avrebbero collocato i nostri morti in un posto così bello. Sì perché, se andiamo a vedere, hanno messo i nostri cari che non ci sono più in un posto tanto meraviglioso da meritare di essere dipinto da grandi artisti come Monet. Il cimitero fu spostato accanto al più bel palmeto che esisteva a quei tempi, sotto il Beodo, una delle più suggestive passeggiate d’allora e di oggi, di fronte a quello che sarebbe diventato, per tanto tempo, il magnifico giardino di Bordighera. Si trova proprio di fronte a Montenero, nel Vallone del Sasso, accanto alla spiaggia di Arziglia: qui i pescatori attraccavano i battelli, cucivano le reti dopo averle stese ad asciugare e i nostri vecchi avevano forse un pezzo d’orto; qui la gente passava a piedi e le donne, prima che costruissero il lavatoio, andavano a fare il bucato. Adesso a visitare il cimitero ci andiamo tutti con l’automobile e sempre di corsa. Nel passato, di sicuro, ai morti si dedicava un po’ più tempo… Cerchiamo di ritornare un po’ indietro… Non è detto che tutto quello che è passato sia stato più brutto: lasciamo la macchina a casa e scendiamo a piedi, in Arziglia, fino al cimitero. Facciamo questo pezzo di strada a piedi, magari recitando un requiem per i nostri morti, guardandoci un po’ intorno, godendo quello che la nostra Bordighera continua a regalarci con i suoi paesaggi. Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta San Martino Vescovo, patrono di Seborga di Agostino Pepe Tratto da Martiri e Santi di Enrico Pepe E’ stato detto di lui: “Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta”. Suo padre aveva lasciato la Pannonia – attuale Ungheria – per stabilirsi a Ticinum – attuale Pavia. Qui aveva infatti ricevuto, come ricompensa per il sevizio prestato all’impero in qualità di Tribuno, una magnifica fattoria completa di schiavi che coltivavano quella fertile terra e gli assicuravano un alto reddito. La sua unica preoccupazione era quella di assicurare al figlio Martino una fulgida carriera militare. Infatti l’aveva chiamato Martino, piccolo Marte, dio della guerra. Sembra però che tale carriera non gli interessasse. Ancora ragazzo, fuggì dalla casa paterna, fu accolto da una famiglia cristiana, divenne catecumeno, assumendo l’impegno di vivere il vangelo, di amare l’unico vero Dio e il prossimo. Per non dispiacere ai genitori tornò a casa dove fu ben accettato anche perché il padre considerò quella fuga come una semplice stravaganza adolescenziale. A quindici anni, secondo la tradizione del tempo, dovette sottostare alla legge romana e diventato legionario a cavallo, gli fu assegnato uno schiavo al suo completo servizio. Fu inviato, con il corpo dei lancieri, a Reims e poi ad Amiens; proprio in questa città una notte si imbatté in un povero intirizzito dal freddo e, senza pensarci due volte, tagliò con la spada il suo mantello e ne diede metà al povero. Si racconta che quella stessa notte Gesù gli apparve rivestito del mez- zo mantello donato al povero. Finalmente durante la veglia pasquale del 339, all’età di 22 anni ricevette il battesimo e decise di abbandonare le armi. Nel 350 lo ritroviamo a Poitiers, per completare la sua formazione cristiana sotto la guida del sapiente Vescovo Ilario che ebbe un grande influsso sul giovane Martino. Tornato a casa Martino convinse la madre ad accogliere la religione cristiana e farsi battezzare, mentre non riuscì nel suo intento a convertire il padre. Durante l’esplosione dell’eresia ariana si convinse sempre più che per convertire il popolo non sarebbe servito tanto il linguaggio delle polemiche, quanto quello più convincente del vangelo vissuto. Si ritirò perciò nell’isola di Gallinara sulla costa ligure per condurre vita eremitica. Quando però seppe che Ilario era tornato alla guida della sua comunità, dopo la cacciata da parte degli ariani, corse di nuovo a Poitiers. Il Vescovo Ilario propose a Martino di accettare il diaconato e poi il sacerdozio e Martino si lasciò convincere a condizione di poter vivere da asceta e dedicarsi all’evangelizzazione della gente semplice della campagna. Nel 371 arrivò un gruppetto di cristiani che lo supplicarono di andare a visitare una signora che stava morendo in un casolare di campagna. Martino, in buona fede, li seguì, ma durante il viaggio venne raggiunto da un gruppo di cristiani della comunità di Tours che, essendo rimasta senza vescovo, l’aveva scelto come suo pastore. Il neo-vescovo, 5 con 54 anni di età e una salute di ferro, si pose subito al lavoro viaggiando fino alla corte di Treviri ed evangelizzando le città dove passava. Successivamente, seguendo l’esempio di Eusebio di Vercelli, di Ambrogio di Milano e di altri vescovi, si prese cura della formazione del clero. Fondò poi il monastero di Marmoutier in una stupenda pianura lungo la Loira, a due miglia da Tours. Le vocazioni non mancavano, accorrevano anzi numerose. L’azione pastorale di Martino non si fermava al mondo monastico e alla promozione della cultura. Egli inaugurò tra i vescovi la prassi, rimasta viva ancora oggi, delle visite pastorali. Un’altra sua iniziativa fu la fondazione di piccoli monasteri rurali creando un importante contatto dei contadini col carisma dei monaci. Martino non accettava l’ingiustizia e l’oppressione, soprattutto quella esercitata per motivi politici, anche se rivestita di apparente religiosità. Riteneva suo dovere di vescovo difendere i più deboli, anche di fronte ai potenti. Verso la fine del 397, in autunno, Martino era in visita pastorale a Candes, per mettere pace tra i presbiteri di quella comunità e, conclusa la missione, venne colto da una febbre improvvisa che pose termine alla sua vita terrena. Fu il primo cristiano non martire a ricevere gli onori degli altari nella chiesa d’Occidente. Vetrata rappresentante S. Martino Chiesa di Seborga Io che non ci volevo andare... di Claudio Gazzoni Festa del Ringraziamento 12-13 novembre 2011 di Milvia Berardi Sabato 12 e domenica 13 novembre si celebrerà, in parrocchia, la Festa del Ringraziamento. E’ un atto di riconoscenza a Dio, un’espressione di gratitudine per il dono dei frutti della terra, un gesto che ricorda la consuetudine citata nell’Antico Testamento, quando gli uomini offrivano al Creatore le primizie dei prodotti del proprio lavoro perché “… tutto ci fu offerto…”. Durante le Sante Messe, all’inizio della celebrazione eucaristica, saremo invitati a deporre ai piedi dell’altare i frutti dei nostri campi, le verdure, l’olio, il vino, il pane, le conserve, le marmellate casalinghe. Questo gesto ci porta a considerare di essere immersi in una natura di straordinaria bellezza, varietà e ricchezza. La nostra stessa vita è un dono meraviglioso, affidato alla nostra responsabilità. La vera bellezza di un dono sta nel riconoscerlo come tale, quindi esprimere il nostro grazie a Dio significa riconoscere i suoi regali. Un cuore che ringrazia manifesta sensibilità, devozione e rettitudine. Da due anni pensavo alle vacanze da trascorrere nella “mia” verde Irlanda, tra una pinta di Guinness ed un click della mia macchina fotografica… “Andiamo in Terrasanta ” mi disse don Marco, nell’inverno 2010, quasi a sussurrare un invito… Lì per lì quella frase del Parroco non mi fece alzare le antenne.“Bene, quando partite?” Risposi come per rispedire tutto al mittente. Di lì cominciò una serie di tormenti personali, mi feci mille domande, pensando anche che a mia moglie avrebbe fatto sicuramente piacere andare… “Ma intanto tu in Africa ci vai lo stesso” le dicevo, sapendo che ad ottobre andrà in Camerun a trovare la sorella. “E poi… cosa credi di vedere dopo 2000 anni … e poi io cosa mangio in quei posti, sai bene che ho delle difficoltà alimentari”… E via di seguito. Ma quella semplice comunicazione – invito cominciava come un tarlo a fracassarmi la testa. Anche dopo la decisione di partire, per la verità presa forse con la speranza che mia moglie rinunciasse al successivo viaggio in Africa. Non amo molto il sud del pianeta dal punto di vista del paesaggio; non sono un tipo mediterraneo, preferisco il nord Europa con i suoi climi uggiosi e freddi... Cercavo, quindi, dentro di me mo- 6 tivazioni più forti, per andare. Pensavo che avrei potuto ringraziare il Buon Dio per la grazie che sempre ci elargisce e che avrei potuto scattare delle foto in ambienti difficili da tornare a rivedere. Alla fine partimmo. Atterrammo a Tel Aviv dove una guida arabo – cristiana, di nazionalità israeliana, ci accolse per portarci, prima di Nazareth, al Monte Carmelo, con la grotta del Profeta Elia dove avremmo potuto partecipare alla celebrazione della prima Messa. I primi due giorni passarono, semplicemente… Pensavo ai giorni di ferie che mi restavano una volta tornati in Italia. Neppure la compagnia dei miei cari compagni di viaggio serviva a farmi passare l’inquietudine. Poi successe qualcosa… “Sabato sera a Nazareth nella Basilica dell’Annunciazione, alle 20.30, ci sarà un rosario con fiaccolata”: l’avviso del Parroco non era di quelli che si dicono con l’intento di far sapere “se non avete di meglio da fare….” Ecco, pensai, non ci faremo mancare nulla. E così andai con mia moglie a questo rosario fiaccolata. All’ingresso del cortile, da dove partiva la piccola processione, trovammo delle persone che distribuivano flambeaux con l’Ave Maria scritta in arabo e poi dei giovani che ci insegnarono a cantare il ritornello dell’Ave Maria, in arabo. Questo rosario in me fu devastante, nel senso buono della parola, come se la Madonna avesse sciolto le funi che mi legavano al porto e la nave della mia anima finalmente avesse cominciato a navigare. Da quel momento in poi ci fu in me un crescendo di indescrivibili emozioni nel visitare i Luoghi Santi dove Gesù nacque, visse, crebbe e predicò: luoghi che hanno cambiato la storia del mondo e quella dell’uomo. Vedemmo a Nazareth la casa della Madonna e poi la fontana dove Maria si recava ad attingere l’acqua, ora conservata in una chiesa greco-or- Betlemme - iscrizione del luogo della natività todossa. Nazareth, ai tempi di Gesù, era un villaggio poverissimo dove la gente viveva in case poverissime, quasi delle grotte (ne sono state trovate circa 57), praticamente piccole stanze dove una volta sdraiati per trascorrere la notte si occupava tutto lo spazio che c’era, con una piccola stanza al piano sottostante, per le bestie. In una di queste, quella appunto considerata la casa della Madonna è stato ritrovato un antichissimo graffito risalente all’età bizantina che recava la scritta in greco “Ave Maria”. E poi i posti dove Gesù predicò, il Monte delle Beatitudini, la pietra su cui Gesù moltiplicò pani e pesci, il mare di Galilea con il Sacellum Sancti Petri, la pietra dove Gesù confermò Pietro come colui sul quale sarebbe stata fondata la sua Chiesa, Cafarnao la città dove Gesù visse per tre anni nella casa di Pietro e la sinagoga dove predicò. Il mare di Galilea dove Gesù chiamò gli apostoli e dove recenti studi hanno confermato che l’acustica straordinaria del luogo consentiva ad un uomo, posizionato in un punto strategico, di poter parlare ed essere ascoltato da cinquemila persone. Una forte emozione mi procurò il deserto di Giuda dove Gesù passò 40 giorni e 40 notti tentato da satana. A vederlo, un uomo non potrebbe passarci più di due ore: una distesa immensa di pietre e rocce. Fu un momento di straordinaria meditazione… poter passare lì un po’ di tempo, in silenzio …Se Qumran con i ruderi delle costruzioni degli Esseni, le grotte dove casualmente vennero ritrovati antichi papiri in rotoli su cui erano trascritti i racconti biblici ed il bagno nel Mar Morto alleviarono un po’ l’attenzione a cui don Marco per tutto il pellegrinaggio ci aveva chiesto di attenerci, la visita di Betlemme ci riportò al dunque, ed è inutile cercare di scrivere quello che si può provare a trovarsi nell’esatto punto dove Nostro Signore nacque, in quelle grotte, nella povertà assoluta, nell’umiltà totale. Infine Gerusalemme. Durante i giorni che precedevano la partenza, in balia dei miei tormenti, avevo comunque pensato a ciò che avrei desiderato vedere di più e, non so perché, mi venne in mente il Calvario, avendo negli oc- 7 chi l’immagine del film “The Passion” di Mel Gibson dove il soldato romano trafigge con la lancia Gesù e ne viene inondato dal suo sangue. Per una serie di situazioni che nella vita succedono, ma non sono mai casuali, mi ritrovai in quel luogo, nella basilica del Santo Sepolcro che comprende anche il Golgota, quasi senza saperlo, la sera prima della visita, prevista a conclusione della Via Crucis. Subito non realizzai dove mi trovavo. Dopo qualche istante capii: io ero lì dove Gesù era morto per tutti noi ed io, come un novello Didimo, mettevo la mia mano nell’incavo dove era la Sua Croce. Non credo di aver mai provato un’esperienza emotiva simile ed ancora a ripensarci mi viene la pelle spessa. E dopo la Morte, la Risurrezione: la visita al Santo Sepolcro, fulcro della nostra fede. Dice San Paolo che se Cristo non fosse risuscitato dai morti la nostra fede sarebbe vana. Durante questo viaggio ci sono stati diversi episodi strani, non voluti, casuali almeno in apparenza, che ci hanno fatto vivere momenti straordinari. Certo è che questo pellegrinaggio, e ringrazio di cuore chi mi ha sopportato, è indimenticabile. Indimenticabile e fondamentale averlo fatto assieme alle persone con cui condividiamo l’appartenenza alla comunità parrocchiale; un viaggio, anzi un pellegrinaggio, che credo tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita, perché tornando a casa la nostra vita non è più la stessa. Io che non ci volevo andare… Germogli di uno Non esiste un solo modo di vivere la fede: a seconda dell’età e della s Siamo germogli diversi di u Arriva l’autunno, ma per la parrocchia è primavera: fioriscono le attività dei Li presentiamo tutti qui: tante piccole g Catechismo dei ragazzi Il 2 ottobre si festeggia in parrocchia l’apertura del nuovo anno catechistico. Durante la celebrazione della Messa il parroco affiderà il “mandato” ai catechisti ed alle catechiste che si impegnano, con l’aiuto del Signore, ad accompagnare e guidare i bambini ed i ragazzi nel loro percorso di fede. È un segno concreto che ci ricorda che i catechisti non agiscono a titolo personale, ma sono “mandati” appunto, dalla Chiesa. La catechesi dei fanciulli e dei ragazzi nella nostra parrocchia coinvolge circa un centinaio di famiglie; si articola in sei corsi, dall’annuncio ai più piccoli che frequentano la seconda elementare, ai più grandi di seconda media che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima. Un’accoglienza particolare è riservata ai “piccoli” di seconda elementare: l’incontro con i bambini viene preceduto da cinque incontri con i genitori che sono invitati a prendere coscienza delle motivazioni che li hanno portati a chiedere l’ iniziazione ai sacramenti per i propri figli, a riscoprire le promesse fatte il giorno del battesimo, a condividere con i catechisti questo delicato bellissimo compito. Ciascun corso ha degli obiettivi specifici: per il primo anno oltre all’accoglienza c’è la consegna delle preghiere fondamentali, in particolare il Padre Nostro. Seguono, rispettivamente, le grandi tematiche del cammino di fede: la Riconciliazione (2° anno) , l’Eucarestia e la Messa (3°), la sequela di Gesù (4°) la Chiesa e la Confermazione (5° e 6°). Oltre agli incontri settimanali, ai bambini vengono proposte numerose altre iniziative, alcune comuni a tutti i corsi, altre specifiche per la preparazione ai singoli sacramenti, altre ancora legate ai momenti significativi dell’anno liturgico o alla “missione” che quest’anno prenderà il via nella nostra parrocchia È importante che i genitori maturino un atteggiamento positivo nei confronti delle proposte, accettandole come un dono speciale che viene offerto soprattutto ai bambini, ma che può diventare occasione di crescita per tutta la famiglia. Se, diversamente, le occasioni d’incontro vengono vissute solo come un impegno in più, il messaggio che passerà perderà sicuramente in efficacia. Qualora ci fossero delle difficoltà, anche solo di ordine pratico, le catechiste sono disponibili all’ascolto, i miracoli non li sanno fare …ma hanno tanta buona volontà! Ed è proprio nei rapporti con le famiglie che ciascun “team” di catechisti/e gioca la propria originalità: il cammino qui, lo facciamo più che mai insieme, offrendoci reciprocamente stima, fiducia, collaborazione. Tutto ciò può avvenire se ci crediamo e se creiamo occasioni d’incontro per parlare dei vostri/nostri bambini, per dirci quelle cose profonde per le quali non sempre troviamo altrove, uno spazio adatto. Ai genitori di ogni corso vengono inoltre proposti degli incontri tenuti da don Marco relativi alle tematiche di catechesi approfondite dai bambini . Oltre a ciò che sapremo comunicare a parole speriamo che passi ai bambini questo messaggio: “Io mi prendo cura di te non perché sei bello e simpatico, ma perché il Signore ti ha affidato a me!” Buon anno catechistico, dunque! “Sì, ma insieme!” 8 o stesso albero di Simona Currà, Sara Mazzei, Daniela Vidale, Sara Vitetta situazione personale ognuno di noi ha “esigenze spirituali” differenti. un unico bellissimo albero! i gruppi che accompagnano grandi e piccini nel proprio percorso spirituale. gemme che fioriranno e daranno frutto! Adolescenti Gruppo XS Il gruppo degli adolescenti propone ai giovani della parrocchia, di età compresa tra i 16 e i 20 anni, momenti di condivisione, di riflessione e di preghiera, e campi estivi in cui si vivono forti ed intense emozioni. Abbiamo intrapreso un cammino, un accompagnamento nel quale un ruolo importante è svolto dai nostri educatori Gaelle, Armando e Monica. Il gruppo è a completa disposizione della parrocchia: l’anno precedente ha partecipato all’allestimento del presepe e a diverse giornate con i ragazzi del catechismo. Gli incontri Quando: tutti i venerdì e la sera di ogni seconda domenica del mese A che ora: dalle 15:00 alle 17:00 Dove: Oratorio di S.Rosa Persone di riferimento: Gaelle 380.34.14.882 Armando 392.40.32.975 Monica 392.92.02.837 Se hai dai 13 ai 15 anni e tanto entusiasmo il Gruppo XS è il posto giusto per te! L’esperienza è nata un paio di anni fa per riunire tutti i ragazzi che, finito il catechismo, volevano continuare a rimanere vicino a Gesù, coltivare splendide amicizie e divertirsi all’insegna della SAN A...llegria! Nel lungo viaggio per realizzare il Suo progetto su di noi, l’XS ha una marcia in più! Provare per credere! Gli incontri Quando: 1,3 e 5 sabato di ogni mese A che ora: 15,00 Dove: Oratorio di S.Rosa Persone di riferimento: Aldo 329.08.41.847 Sara 348.77.21.578 Contadini della vigna Attenzione! Sei alla ricerca di risposte alle domande della vita? Senti il desiderio di conoscere meglio e vivere la vita dello Spirito? Preghi e vai a Messa la domenica ma ti sembra che ti manchi qualcosa per essere felice? I Contadini hanno trovato la gioia di lavorare nella vigna del Signore per gustarne i deliziosi frutti. Ogni settimana un gruppo di persone dai 30 anni in su si riunisce per condividere l’entusiasmo di servire Gesù in un modo sempre nuovo. Vieni ad ascoltare la voce dello Spirito Santo e a vedere quali effetti sorprendenti produce! Per completare l’opera dello Spirito, il primo venerdì del mese l’appuntamento alle ore 21.00 è in Chiesa per partecipare insieme all’Adorazione Eucaristica. Gli incontri Quando: tutti i venerdì A che ora: 21,00 Dove:Villa Garnier Persone di riferimento: don Marco 348.73.44.794 Atleti di Cristo Il mondo vorrebbe anestetizzarci e renderci pigri, soprattutto spiritualmente, per farci adeguare a lui... Niente paura, c’è un allenamento speciale capace di riaccendere anche lo spirito più fiacco e sfiduciato: è quello degli Atleti di Cristo, un gruppo di ragazzi dai 18 ai 30 anni, uniti nel desiderio di non lasciare intiepidire quella fiamma che è l’Amore di Dio che arde naturalmente in ogni cuore! Gli incontri Quando: 2, 4 e 5 sabato di ogni mese A che ora: 21,00 Dove:Villa Garnier Persone di riferimento: don Marco 348.73.44.794 9 Ricordi d'estate Aneddoti e resoconti delle esperienze estive dei ragazzi CampOrmea 2011 di Enrica Cabiati Nel 2007 la prima esperienza, per saggiare le forze disponibili e, soprattutto, la risposta dei ragazzi. A quella ne sono seguite altre quattro, ognuna con temi diversi, ma tutte animate dallo stesso entusiasmo. L’età dei partecipanti è compresa tra coloro che frequentano la terza elementare fino alla terza media e sono accompagnati dal Parroco, da catechisti ed educatori, nonché da alcuni ragazzi appena più grandi che offrono il loro aiuto come animatori. Luogo di approdo è la casa diocesana di Ormea che dispone di ampi spazi sia esterni che interni . Le giornate sono scandite tra momenti di preghiera, di riflessione e di gioco. Naturalmente sono previsti anche i turni di servizio nelle camerate o in refettorio, in cui i ragazzi, divisi per squadre, imparano a d adeguarsi e a collaborare tra loro. Quest’anno si è svolto dal 11 al 17 luglio e gli iscritti erano ben 54! Il tema, in occasione della ricorrenza del centenario dalla morte di Padre Giacomo Viale, è stato dedicato alla scoperta di questo piccolo grande frate che tanto si è prodigato per la nostra comunità. Attraverso la sua figura i ragazzi hanno potuto meditare sul dono della vita, sul progetto che Dio ha per ognuno di noi e che si svela giorno per giorno; infine hanno scoperto che Lui, nella sua infinita bontà, ha donato a tutti, nessuno escluso, delle qualità da mettere a disposizione del prossimo! Un’esperienza di fede ed un piccolo seme posto nel cuore di ogni ragazzo che aspetta solo di essere curato e fatto crescere... Hanno detto... C’è una grande pineta lassù che ispira a vivere l’avventura del Campo Ormea. Stare insieme, lontani dal chiasso, è scoprire e riconoscere la presenza di Dio. Laura 10 anni È un tempo che richiede spirito organizzativo e passione per i fornelli. Nel clima sereno tra pentole, sughi e contorni, c’era sempre occasione di pregare. Gesù era l’ingrediente che non poteva mancare nella nostra cucina! Brunella capo-cuoca Si era creata un’empatia che non immaginavo possibile. Subito alcuni ragazzi si lamentavano che si “calciava” poco e si rifletteva troppo... Ma alla fine hanno capito che le cose che valgono costano fatica! Armando educatore 10 Tra le onde 17 agosto 2011 di Simone Panizzi Con l’uscita in barca del 17 agosto il Gruppo XS è diventato “ciurma” per un giorno! Obiettivo: stare a contatto con la natura e assaporare il tempo insieme. Il sabato precedente, nell’incontro abituale, avevamo fatto alcuni esercizi sulle percezioni e abbiamo voluto ampliare questa stupenda esperienza con un’esperienza in mare aperto. Ci siamo trovati alle 18 al porto e, dopo esserci divisi su quattro imbarcazioni, siamo partiti. Navigando abbiamo sentito il vento che faceva muovere la barca e le onde che la facevano saltare, l’odore salmastro del mare e lo scroscio delle onde sullo scafo. Di questi tempi ascoltare la natura ci sembra una cosa difficile e stupida, ma, se oltrepassa il pregiudizio, si capisce che è un’occasione per riscoprire emozioni dimenticate. Ci siamo lasciati prendere dall’esperienza e ci siamo divertiti a governare la barca, rincorrere gli altri e farci fare le foto da don Marco. Scesi a terra abbiamo mangiato tutti assieme e abbiamo detto la preghiera conclusiva della giornata. Il tempo è trascorso veloce, tra risate e scherzi, finché non è stato tempo di tornare a casa. Porto nel cuore un bellissimo ricordo di questa esperienza, perché per me era una cosa completamente nuova e stupenda. E sono convinto che anche i miei amici provano lo stesso: si leggeva loro in faccia la gioia dello stare soli con il mare, in compagnia del gruppo, con la pace e la gioia che riempivano i cuori. Pratovecchio 25 luglio - 1 agosto Il 25 luglio, noi ragazzi del Gruppo XS siamo partiti per il campo estivo in Toscana, destinazione Pratovecchio, piccola cittadina del Casentino, in provincia di Arezzo. All’alba eravamo pronti sulla spianata del Capo, curiosissimi di scoprire e vivere la nostra nuova avventura. Ci siamo imbarcati su due pulmini. Il viaggio è stato divertente, le ore sono passate in fretta! Eravamo 11 ragazzi con 4 animatori. Una volta arrivati a destinazione, abbiamo fatto un giro di “ispezione” del paese e i pochi abitanti erano stupiti di vedere dei “turisti” girare per le vie! Ci hanno ospitato le suore di clausura del Convento Domenicano, nella loro “foresteria”. Abbiamo subito stretto un rapporto molto familiare con loro e in poco tempo ci siamo adattati alle loro abitudini e al loro ritmo quotidiano. La settimana era composta da preghiere, riflessioni, “pomodori” (così chiamavamo le nostre attività: 25 minuti di ascolto e concentrazione seguite da una breve pausa di 5 minuti) pranzi e cene molto succulenti, uscite e divertimento. Abbiamo visitato il Santuario dei Francescani a La Verna e Romena, una Chiesa. La giornata a La Verna, monte su cui S. Francesco ricevette le stigmate, è Limone 5 - 7 settembre di Marta Balduinotti e Silvia Vivaldi di Sara Piantoni stata caratterizzata da assoluto silenzio, per poter riuscire a meditare in tranquillità. Non è stato semplice mettere a tacere sia la lingua che i nostri pensieri per poter rimanere in ascolto della voce dello Spirito. A Romena abbiamo incontrato don Gigi, sacerdote che ha dato vita a una Comunità dove accogliere e ascoltare le persone “ferite” dalla vita e dagli sbagli per dar loro speranza: ci ha lasciati senza parole. Eravamo tutti molto attenti al suo racconto, prima di sé, poi della vita in generale. Una persona molto schietta che va dritta al punto. Gli argomenti delle conversazioni guidate da don Marco erano tratti da Filotea, (nostro libro guida nelle riflessioni) e anticipavano sempre le meditazioni, che, di solito, si facevano in Chiesa; per agevolarci, Don Marco, ci porgeva delle domande a cui noi cercavamo di rispondere e su cui dovevamo pensare. Accanto a tutto questo riflettere abbiamo avuto momenti intensi di gioco e un intero pomeriggio di “San Allegria”: con gli animatori, Aldo, Sara,Valeria e don Marco, siamo stati al fiume, dove ci siamo divertiti tantissimo! Anche se eravamo in piena estate, l’acqua era gelida! Ma nulla ha fermato il gruppo XS che nonostante i brividi, si è tuffato con entusiasmo nelle acque dell’Arno! Nei giorni dal 5 al 7 settembre si è svolto nella casa diocesana di Limone un mini campo per i ragazzi dalla prima media alla seconda superiore. L’obiettivo del campo, in sintonia con la programmazione annuale della parrocchia, è stato quello di far riflettere i ragazzi sui doni del Creato. Il lunedì, dopo il viaggio in treno, si è svolta la prima attività, ovvero fotografare tutti i segni cristiani sparsi tra le vie della città di Limone. Nel pomeriggio i lavori sono continuati riflettendo insieme sulle motivazioni che hanno spinto i ragazzi a partecipare all’iniziativa. Il giorno successivo, dopo la preghiera delle lodi mattutine, tutti pronti con lo zaino in spalla per gustare dal vivo la meraviglia della natura. Durante il cammino si è effettuato un esercizio sulle sensazioni coscienti: porre cioè l’attenzione al movimento del nostro corpo, osservare ciò che ci circonda e ascoltare con attenzione; tutto questo per mantenere la concentrazione. Nel pomeriggio l’esperienza è culminata con la visita all’Alpe Papa Giovanni. Don Bebbe, il responsabile dell’oasi, ci ha spiegato tutta la simbologia di quel posto incantevole; infatti ciò che colpisce più di tutto, è ritrovarsi in un’atmosfera calma e silenziosa, dove regna l’ordine e l’armonia. Il campo si è concluso, l’ultimo giorno, con una riflessione sull’importanza della formazione cristiana anche dopo la cresima ed il lancio di una nuova proposta di gruppo. Nonostante piccoli fuori programma, il campo, seppur breve, è stato vissuto da tutti molto intensamente e con tanta serietà, sia nelle attività e riflessioni che nei giochi, creando un forte senso di gruppo. 11 In piazza con la Maddalena di Luisella Carbone 22 luglio: dopo la Messa solenne, accompagnata dal coro parrocchiale, cena comunitaria nell’Oratorio di S. Rosa. Dalle 21.00 in poi… festa in piazza! Una serata dedicata a S. Maria Maddalena, a cui è intitolata la chiesa di Bordighera alta, ma anche motivo di aggregazione e occasione per stare insieme come vera Comunità. Hanno allietato la serata il Coro S. M. Maddalena e la compagnia stabile di Bordighera. Ospiti speciali i ragazzi del Sermig, Servizio Missionario Giovani, che hanno illustrato la loro missione: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i poveri, dedicare una speciale attenzione ai giovani cercando insieme a loro le vie della pace. A Torino, in un arsenale di guerra è nato un “arsenale di pace”, grazie ai “si” di molti che mantengono viva una fraternità che crede nel disegno di Dio e cerca di essere vicino all’uomo del nostro tempo. Durante la serata sono state anche proiettate due sequenze di diapositive del CampOrmea 2011. Nella piazza si respirava la gioia dell’essere insieme. Pensavo a Padre Giacomo che si prodigò, dando tutto se stesso, per costruire la comunità. Nel catechismo si legge: ”dove c’è il popolo di Dio raccolto, dove il grido è elevato a Dio con un cuore solo “là c’è qualcosa di più”: l’unisono degli spiriti, l’accordo delle anime, il legame della carità, le preghiere dei sacerdoti”. Quella sera, in Piazza del Popolo, c’è stato questo “ qualcosa di più”. Madonna della ruota di Franco Zoccoli Entro sempre con emozione nella chiesa della Madonna della Ruota. In questo nostro antico luogo di culto, amo socchiudere un attimo gli occhi per pensare a quante persone vi sono entrate nel tempo a pregare, a chi l’ha voluta edificare, ai mitici Cavalieri di Rodi, ai numerosi pellegrini che vi avranno fatto sosta, a chi nel tempo la custodiva o a chi vi sarà entrato soltanto per recitare una prece o per implorare una grazia... Ci siamo recati numerosi a questo appuntamento per ricordare la Vergine, nel giorno della Madonna della Neve, il 5 agosto. Abbiamo potuto ammirare oltre la chiesa, una delle strutture sacre più antiche dei nostri luoghi, anche opere d’arte di grande pregio: la splendida statua in marmo bianco raffigurante appunto l’Annunciazione, gli stucchi che la contornano e i relativi grandi medaglioni che occupano le pareti laterali, una lapide a ricordo di un’indulgenza plenaria concessa da Pio VII tangibile traccia del suo passaggio per queste terre, ed una serie di antichi banchi di antica e preziosa fattura. Chissà che socchiudendo ancora per un attimo gli occhi, qualcuno di noi non abbia scorto, proprio seduta lì accanto, in uno di quei grandi banchi tra una grande quantità di cuscini per la gamba fratturata Miss Lucy con accanto il Dottor Antonio mentre assistono alla Santa Messa celebrata da Padre Giacomo Viale. La Casa del Mattone è a pochi passi e senza dubbio questi personaggi sia fantastici che reali in questa chiesa vi saranno entrati. Le comunità d' U valun du Sciasciu ancora in festa! Domenica 2 ottobre saremo di nuovo insieme... ...per gustare un favoloso pranzo a base delle prelibatezze portate da ciascuno e la gioia di essere comunità! Cosa bisogna fare: ~ preparare una propria specialità culinaria e portarla in mattinata all’oratorio di Santa Rosa ~ partecipare alle funzioni religiose in onore della Madonna del Rosario (ore 10,45 Processione e S. Messa) ~ presentarsi alle 12,30 in Piazza Padre Giacomo (muniti di bavagliolo se avete paura di macchiar la camicia della festa con il sugo degli spaghetti) Non prendere impegni fino alle 17,00 per proseguire il divertimento con i giochi pomeridiani per tutti proposti dal gruppo dei giovani della parrocchia! 12 La Festa del mare... è andata in porto! Ma che bella giornata... di Franco Zoccoli di Franco Zoccoli Buona anche la seconda!.. È andata in porto, e non è soltanto una metafora. La seconda festa del mare è iniziata con una suggestiva processione notturna che ha portato i fedeli a ripercorrere la via Stella Maris tra i giardini sottostanti il capo fino al porto, davanti alla statua della Stella del Mare posta alla sommità della diga foranea. Domenica 7 agosto, durante la Messa (A Mesa Granda ) delle undici, nel momento dell’offertorio è stato donato al celebrante il pescato, secondo un antico costume che si era perduto nel tempo. Molti anni fa i pescatori donavano all’Abate la quarta parte del pesce pescato nei giorni festivi perché affrontasse le spese di approvvigionamento dell’olio della lampada votiva che ardeva perennemente nella chiesetta di Sant’Ampelio. Venivano anche pagate le piccole spese di manutenzione della chiesetta. Rifacendoci all’antica usanza il pescato offerto quest’anno nella “domenica del mare” è stato poi venduto ... a l’incantu ... sul sagrato della chiesa ed i risultati sono stati soddisfacenti. Nel pomeriggio, dopo una breve preghiera e la benedizione impartita alla gente di mare, ai diportisti, a tutti gli intervenuti e alle imbarcazioni, si è preso il mare per una breve parata lungo la costa. Ci si è fermati poi per ricordare la vecchia tradizione dei pescatori quando transitavano nelle acque prospicienti la chiesetta di Sant’Ampelio. Il capo barca si alzava in piedi, si scopriva il capo, recitava un Padre Nostro e l’equipaggio rispondeva con la formula “Buon passaggio buon viaggio; questo ed altro se Dio vorrà”. Terminata la piccola crociera, tutti in porto per un momento di convivialità e di comunità. Grazie a don Marco (parroco velista) , al diacono Achille, ai diportisti che hanno messo a disposizione le loro imbarcazioni, al Presidente dello Yacht Club Sant’ Ampelio Fernando Parmeggiani che ha messo a disposizione la sede del club, al rappresentante dei marinai in congedo che sempre ha presenziato con lo stendardo, al sott’ufficiale della guardia costiera e all’equipaggio che hanno vegliato su tutti in modo che non vi fossero momenti di pericolo, ai pescatori professionisti: Jerry, Francesco, Saro, Rocco e Pino, ai dilettanti ... Piero, Donato ed Enrico, alla Motonautica Guglielmi… 13 …E una bella giornata è stata sicuramente il 18 settembre, giorno della gita comunitaria, esperienza che si ripete ormai da qualche anno ed è dedicata a tutti i collaboratori e a chiunque voglia sentirsi parte integrante delle parrocchie du Valun du Sciasciu. Quest’anno la meta è stata Albenga, antica città del ponente ligure, la cui storia è stata ricca di momenti di grande splendore e oblio. I tre pullman hanno portato i pellegrini a pochi passi dalla cattedrale ingauna dedicata a San Michele per ammirarne tutto l’austero splendore e le opere d’arte qui custodite. Suggestivo l’adiacente battistero protoromanico, in cui si può ammirare uno splendido mosaico ricco di simbolismi religiosi, che il parroco della parrocchia ospitante ha illustrato. Dopo la S. Messa, celebrata in Cattedrale da don Marco, l’allegra comitiva si è recata poco lontano dove la attendeva il pranzo, consumato in grande allegria. Alle 17 tutti ai Vespri in un piccolo santuario dedicato alla N.S. di Pontelongo e, una volta terminato, di nuovo in viaggio per il ritorno. Arrivederci all’anno prossimo sempre più numerosi! Cara vecchia Europa... Recensioni di Giusy Bianchi Tratto da Con parole mie Raiuno Tutti al mare per diventare neri di pelle. Francamente mi interessa poco l’abbronzatura dell’euroepidermide. Penso invece a chi nasce nero di pelle in quell’altro continente, altrettanto vecchio come te, cara vecchia Europa. Penso all’Africa. Qualche tempo fa era partito un tuo contingente, in aiuto della Repubblica Democratica del Congo. Non se ne è saputo più niente. Erano partiti armati, in prevalenza francesi, per andare a mettere ordine in un paese nel quale è normale girare armati, ed è altrettanto normale se a girare armati sono guerrieri ragazzini. Il contingente europeo, era partito armato, per restituire l’infanzia a quei soldati ragazzini, neri di pelle e con gli occhi induriti dalla vita. Mia cara vecchia Europa, che fine ha fatto quella guerra con tanti morti? Loro non vanno mai in scena, non si fanno rappresentare in televisione, quindi non esistono per la coscienza del nostro vecchio mondo, una coscienza catodica, pronta ad indignarsi di fronte ad immagini di violenza, per poi cambiare subito canale con il telecomando e nel giro di un secondo passare dall’indignazione al divertimento, nel nome dello spettacolo sempre pronto a continuare. Per fortuna che qualche uomo è andato al di là della TV, ed ha visto morire per strada quei ra- Scrittori cercasi! Il giornalino A3Voci cerca nuovi “giornalisti” per raccontare la vita della parrocchia, ma anche per condividere idee, esperienze, riflessioni... Tutti, grandi e piccini, siete invitati a scrivere: fate sentire la vostra voce! gazzini a cui i grandi non affidano giocattoli ma un kalashnikov, raccomandando di farne buon uso, cioè di uccidere. Quei ragazzini guerrieri sparano, uccidono per vivere. Però quegli occhi invecchiati a dodici anni, quei ragazzini guerrieri neri di pelle, una volta disarmati dai soldati europei, tornano a disegnare la mamma accucciata davanti alla porta di casa mentre pesta la manioca. Vedi mia cara vecchia Europa, in questo mondo misurato in pollici e venduto a peso d’oro è sempre più difficile pensare alla sofferenza altrui, specie se questa sofferenza non fa notizia. Vorremo quindi sentire ancora parlare di quei tuoi soldati. Che fine hanno fatto? Sono rientrati? Mi auguro che rientrino tutti sorridenti, dopo aver restituito il sorriso a quei guerrieri ragazzini dagli occhi assenti, che troppo spesso hanno smesso di rincorrere i grilli per i campi, per finire nei campi di battaglia, schiavi dei grilletti delle armi automatiche. Suor Margherita di Giancarlo Pignatta E’ partita in sordina a svolgere la sua missione da un’altra parte, senza che noi la ringraziassimo per la preziosa opera svolta in cinque anni presso la Casa di Riposo San Giuseppe. Le varie suore delle diverse congregazioni che operano all’interno della nostra Parrocchia diventano, durante la loro permanenza in Paese, quasi di famiglia e sarebbe bello accoglierle e salutarle quando ci lasciano, come appunto si usa nelle famiglie. Suor Margherita è stata mandata a dirigere una casa nel Veneto. A lei auguriamo ogni bene e nel ringraziarla del lavoro svolto per la nostra Comunità, speriamo di rivederla ancora a Bordighera. 14 di Agostino Pepe La Tua PAROLA mi fa vivere di Raniero Cantalamessa Edizioni Ancora, pagg. 131 € 11,00 Padre Raniero Cantalamessa ci offre la possibilità di vivere la bellezza della parola di Dio attraverso il versetto del Salmo 119: la tua parola mi fa vivere. Evidenzia un Dio che parla agli uomini sin dalle origini, con varie espressioni: “Dio disse ad Adamo”, “così parla il Signore”, “dice il Signore”. Nel Nuovo Testamento il Vangelo di Marco inizia: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo”. (Mc 1,14s). La contemplazione della Parola ci procura le due conoscenze più importanti per avanzare sulla strada della sapienza: la conoscenza di sé e la conoscenza di Dio. La conoscenza di Dio senza la conoscenza di sè porta alla presunzione; la conoscenza di sé senza la conoscenza di Dio porta alla disperazione. “Che io conosca me e che io conosca te – diceva a Dio Sant’Agostino – che io conosca me per umiliarmi e che io conosca te per amarti”. Nel libro si mette in risalto l’importanza della pratica della Parola che è la cosa che sta più a cuore a Gesù: “Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica” (Lc 8,21); senza questo “fare Parola” tutto resta illusione e costruzione sulla sabbia. Parole in versi Pensiero a Sant’Ampeglio di Pierino Musolesi Brilla in cielo una stella. E’ un cielo tepido e pallido ed il lucore del firmamento chiama a raccolta gentili pensieri su quella stella… Non è lontana, è molto vicina a chi la guarda, a chi la osserva, tanto vicina quasi a toccarla con mano. E’ una stella la cui luce sovrana rischiara la mente di un popolo, di gente comune, di gente che ha chiamato a sé come maestra, protettrice, la luce di un Santo. E Tu sei venuto al suo richiamo o Ampeglio con le sembianze di una stella; una stella che tutt’ora brilla su questo popolo e chiede a Te sostegno, insegnamento, protezione… Veglia su questo popolo che ti ama, ti implora con una semplice, piccola piccolissima preghiera… Anagrafe Battesimi Matrimoni Bordighera alta Hennion Eric Chambers Virginie sposati il 16/07/2011 Franco David Jody Gazzelli Giada sposati il 23/07/2011 Sanzone Salvatore Fera Valentina sposati il 27/08/2011 Speranza Domenico Varone Loredana sposati il 03/09/2011 Beirowski Bogdan Babetto Elisabetta sposati il 04/09/2011 D’Arco Alessandro Antoniol Stefania sposati il 10/09/2011 Seborga Silvestro Marco Luigi Farano Marianna sposati il 10/09/2011 Gorni Flavio Rebaudengo Emanuela sposati il 17/09/2011 Defunti Mantè Ivana 84 anni deceduta il 11/07/2011 Allavena Annunziata 87 anni deceduta il 18/08/2011 Bordighera alta Vignetta Edoardo Silvio 91 anni deceduto il 28/08/2011 Zimmermann Lois Wilhelmine Fay battezzata il 03/09/2011 Valente Giuseppe 60 anni deceduto il 06/09/2011 Allavena Matteo Vittorio battezzato il 11/09/2011 Ferrari Jole 101 anni deceduta il 15/09/2011 Sasso Loraschi Pietro battezzato il 14/08/2011 Paolini Paolina 80 anni deceduta il 18/09/2011 15 A 3 Voci Anno I - Numero 5 24 settembre 2011 A cura delle Parrocchie d’ U Valun du Sciasciu Bordighera - Sasso - Seborga Tiratura: 300 copie Distribuzione gratuita Direttore responsabile: don Marco Gasciarino Coordinamento redazionale: Carmen Etienne Molinari Redazione: Giusy Bianchi Achille Grassi Agostino Pepe Giancarlo Pignatta Valeria Rivella Franco Zoccoli Altri autori dei testi: Marta Balduinotti Milvia Berardi Enrica Cabiati Luisella Carbone Simona Currà Claudio Gazzoni Raffaella Moro Simone Panizzi Sara Piantoni Roberto Tesorini Daniela Vidale Silvia Vivaldi Grafica: Sara Vitetta Fotografie: Claudio Gazzoni La corrispondenza e altro materiale cartaceo possono essere inviati a: A 3 Voci Parrocchia S. Maria Maddalena Via Pompeo Mariani, 18 18012 Bordighera (Im) La spesa sostenuta dalla parrocchia per la stampa di ogni copia è di € 2,00. Prossima uscita: 17 novembre 2011 Prossimi appuntamenti Mese di ottobre: Il fine per il quale siamo creati Parrocchia S. M. Maddalena - Bordighera Alta 7 ottobre (1° venerdì del mese) ore 21,00 - 22,15 Adorazione Eucaristica Iniziative per la Festa della Madonna del Rosario 25 settembre - 1° ottobre Novena di preghiera per la comunità 7,00Esposizione Eucaristica - Ufficio delle Letture 8,00Lodi Mattutine 8,45 Ora Media e conclusione dell’adorazione 18,30 S. Messa (anche mercoledì 28 settembre) e Adorazione Eucaristica silenziosa 19,30 Conclusione dell’adorazione e Benedizione 12 ottobre (2° mercoledì del mese) ore 18,30 - 19,15 Catechesi sul tema mensile Sabato 22 e Domenica 23 ottobre Giornata missionaria mondiale Sabato 8 Ottobre ore 15,00 – 18,30 Festa della catechesi:“Mandato” ai catechisti Parrocchia Madonna Miracolosa (Taggia) Mese di novembre: I benefici di Dio 4 novembre (1° venerdì del mese) ore 21,00 - 22,15 Adorazione Eucaristica 9 novembre (2° mercoledì del mese) ore 18,30 - 19,15 Catechesi sul tema mensile Sabato 12 e Domenica 13 novembre Giornata di Ringraziamento per tutti i benefici ricevuti, con l’offerta da parte di ciascuno (all’inizio di tutte le Messe) dei prodotti della terra e del nostro lavoro. Domenica 6 novembre 2011 Giornata unitaria per i ragazzi e le famiglie del catechismo Venerdì 7 ottobre Festa liturgica della Madonna del Rosario 18,00 Santa Messa in latino secondo il rito tridentino Parrocchia S. Martino Vescovo - Seborga Mercoledì 5 ottobre Memoria della morte di S. Ampelio 18,30 Santa Messa nella chiesetta di Sant’Ampelio Santa Messa festiva Riprende dal 1 ottobre l’orario invernale: ore 17,00 - ogni sabato e vigilia di feste Parrocchia SS. Pietro e Paolo - Sasso Sabato 1 ottobre Omaggio alla Madonna del Rosario ore 16,30 Recita del Rosario meditato ore 17,00 S. Messa Domenica 2 Ottobre Solennità della Madonna del Rosario Grande festa della comunità! 9,30 Presentazione del programma annuale del catechismo e ritiro iscrizioni nell’oratorio di San Bartolomeo. 10,45 Processione con la Madonna del Rosario e S. Messa Solenne 12,30 Pranzo in piazza Padre Giacomo insieme a tutta la comunità d’U Valun du Sciasciu (Pastasciutta per tutti! Ognuno condivide una propria specialità portandola a S. Rosa) 14,00 Pomeriggio di giochi per tutti 17,00 Merenda a conclusione della giornata Festa per la ripresa del catechsimo Domenica 16 ottobre ore 10,00 S. Messa di inizio anno catechistico, processione con la Madonna del Rosario e brindisi a Casa Bianca Giovedì 13 ottobre Il parroco incontra la comunità di Seborga ore 20,45 Programmazione degli appuntamenti e delle attività comunitarie dell’anno (in chiesa) Giovedì 6 Ottobre Il parroco incontra la comunità di Sasso ore 20,45 Programmazione degli appuntamenti e delle attività comunitarie dell’anno (in chiesa) Venerdì 11 novembre Festa patronale di S. Martino vescovo ore 10,30 Santa Messa Solenne ore 15,30 Processione per il paese Visita ai cimiteri Lunedì 31 ottobre ore 16,30 Visita e benedizione del Cimitero di Seborga Cappella di S. Marcellina - Negi Mercoledì 2 novembre ore 15,00 S. Messa al Cimitero di Bordighera (Arziglia) ore 15,00 S. Messa al Cimitero di Sasso Nei mesi di ottobre e novembre la S. Messa è anticipata al 2° mercoledì (12 ottobre e 9 Novembre) alle ore 16,30 Commemorazione dei fedeli defunti (vedi box a pag. 4) 16