Il Giornale n.8 - Parrocchia dei Ss Filippo e Giacomo

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Il Giornale n.8 - Parrocchia dei Ss Filippo e Giacomo
Parrocchia Ss.Filippo e Giacomo
Piazza G.Marconi, 28.31 Tel. e Fax 0761\477144
Don Lamberto Di Francesco 339-2353031
Don Titus Mburu Mwangi
Piazza Franciosoni , 13 Tel. 0761\485094
01019 Vetralla
E-mail [email protected]
www.sfeg.it
Numero unico Ottobre 2012
Ciclostilato in proprio
Nuova Evangelizzazione
“E’ bello per noi stare qui”
L’Anno della fede serve soprattutto per
risvegliare la fede del popolo credente
perché possa essere narrata, testimoniata,
fatta conoscere, attraverso la vita, agli altri.
Se c’è una cosa che, forse, manca, oggi,
è proprio questa vita trasformata dalla fede
con le opere di cui parla San Giacomo nella sua lettera.
Vita trasformata dalla fede che diventa
eloquente, stimolo per la riflessione degli
altri, elemento che attrae e che unisce.
Dovremmo chiederci se le nostre comunità, oltre che noi come singoli, viviamo in
modo tale da affascinare gli altri.
Ci si avvicina alla fede accostandosi alla
comunità parrocchiale e chiedendosi: ma
questi sono contenti, disponibili, generosi,
accoglienti,eppure vivono la precarietà di
tutti. Chi c’è dietro?! e, se dietro c’è il
Signore Gesù Cristo, voglio conoscerlo
anch’io, vederlo anch’io.
Solo una comunità credente riesce a rendere credibile il Vangelo e credibile la
Chiesa.
Vorrei che ci impegnassimo tutti, pur
nella povertà delle strutture e dei mezzi,
per rendere più credibile la nostra comunità.
Uno dei sogni che io ho (e vorrei che
tutti avessimo): mi piacerebbe che la nostra comunità diventi casa aperta, con il
fuoco acceso, il buon pane, il buon olio
sulle nostre mense.
Dove ciascuno, se entra, si senta attratto.
Nessuno gli dice di rimanere, ma sarà lui
che si sentirà accolto. E dirà:
”Mi sono trovato bene.
Domenica ci torno
e ci porto i miei amici”.
Un sogno che può diventare realtà se la
fede trasforma la nostra comunità.
(Dal Vescovo Lino,
Introduzione alla seconda giornata
del Convegno Pastorale 2012-2013)
La Parola di Dio è fondamento della nostra Fede:
la apprendiamo dalla parola e dai gesti dei genitori, nonni e familiari quasi latte materno;
la facciamo crescere con la adesione alla fede cristiana nelle frequenze alla Messa e al Catechismo dei fanciulli;
la iniziamo a sperimentare quando viviamo la preparazione alla
Confermazione e negli anni dopo la Confermazione;
la curiamo, se premurosi, nella vita matrimoniale;
troppe volte la diamo per scontata e la confondiamo con l’essere,
semplicemente, persone umane ed oneste;
talvolta la superficialità nelle cose spirituali ci fa presumere di conoscerla meglio del Papa;
scoprendoci sapienti, ne parliamo ad ogni occasione .
Se la verifichiamo nel cuore con sincerità ci accorgiamo che,
quando ne abbiamo parlato, abbiamo detto di Lei tante sciocchezze,
che credevamo Parola di Dio; nostre idee le abbiamo considerate Parole, talvolta, addirittura, Parola.
San Gerolamo scriveva: “Adempio al mio dovere, ubbidendo al comando di Cristo: «Scrutate le Scritture» (Gv 5, 39), per non sentirmi
dire come ai Giudei: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture, né la potenza di Dio» (Mt 22, 29).
Se, infatti, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio, colui che non
conosce le Scritture, non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza.
Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo.
Festa della Parola di Dio
Giovani del sec. XXI°
questa festa divenga anima della spiritualità, della liturgia,
della predicazione, della carità.
Impegno! Parola straordinaria per giovani?
Non diremmo. Giovani non sono coloro che si domandano: “Chi me lo fa fare?”o affermano: “Io me ne
infischio”; giovani sono quelli che hanno un ideale
meraviglioso, ancorato nel profondo della loro coscienza umana.
I credenti in un ideale sono ancora la forza del mondo ... purtroppo, non sempre sono molti; purtroppo gli
ideali non sempre sono chiaramente constatabili.
Ed ecco il punto: risvegliare, nel 2013, gli ideali
che ci sono, ma sono nascosti. Portare al mondo la
sveglia.
Con quali mezzi, con quale metodo?
Programma
30 settembre Domenica, Festa di San Girolamo,
autore della Vulgata
1 ottobre, Lunedì, ore 15,30. 17,30: Nuova Evangelizzazione,
proiezione catechistica
ore 15,30: ragazzi e giovani
ore 17,30: adulti
2 ottobre, Martedì, ore 10,00-12,00: (ogni martedì - giorno
di mercato) Confessioni - Adorazione
3 ottobre Mercoledì: ore 18,00-18,30:
Devozione alla Madonna del Carmelo, preghiera e riunione
per Portatori e Sorelle della Madonna del Carmelo
5 ottobre Venerdì: La gioia e il perdono
ore 15,00-17,00: Adorazione - Confessioni
ore 17,00: Canto di Vespro e Messa
6 ottobre Sabato: La Parola di Dio si fa amore fraterno
ore 17,00: Canto di Vespro e Messa
Processione di Ingresso, di Offertorio (doni per i poveri)
ore 19,00: Riunione Fidanzati e Giovani Sposi
7 ottobre Domenica: La Parola di Dio si fa Amore fraterno
Ss. Messe: 8,15-10,15-11,15
Processione di Ingresso, di Offertorio (doni per i poveri)
8 ottobre Lunedì Pregare è una festa
ore 15,30: Giovani e ragazzi
ore 17,30: Adulti
10 ottobre Mercoledì
ore 16,00-17,00, Monastero “M. Carmelo”: Lectio Divina
Bisognerebbe svegliarsi non con il pensiero di come
passare in comodità la giornata (pensiero rivolto alla comodità della propria esistenza), ma pensare "in cosa e
come potrei io oggi contribuire alla bellezza di questo
mondo?".
E’ fondamentale educare a sorpassare la soglia della
propria comodità e ricominciare a pensare ad un
mondo più grande di quello della nostra quotidianità.
Non il mondo dei giornali e telegiornali (che parla di un
mondo interpretato e confezionato ad arte), ma il mondo
reale creato dalla Potenza dell’Amore di Dio.
Una Potenza di Amore che anche noi potremmo avere a
portata di mano a patto che guardassimo a noi stessi con
impegno e cominciassimo a sperimentare l’Amore di Dio.
Per questo ci hanno colpito le parole del vescovo Lino
sul calmare l'anima, perché è la base per accogliere
l’Amore di Dio origine del creato e delle creature.
Don Titus Mburu Mwangi e Rudolph Hupperts
Affrontare gli uomini e i giovani di oggi nei problemi scottanti, umani o divini, della loro coscienza
spronando capacità organizzativa ed ideativa.
I giovani devono conquistare per essere uomini
completi, devono raggiungere la luce e portare la fiaccola nella società. Cari amici, giovani, crediamo:
l’occhio del mondo è su di noi.
La vita dobbiamo costruircela, nessuno ci dà una
pappa fatta, a nostra misura: la vita è una realtà conquistatrice.
Tristi nel vedere altri giovani come noi che pensano
egoisticamente solo a se stessi e ai loro comodi, più o
meno puliti, non pensando a fratelli lontani o vicini,ci
poniamo una domanda incoraggiante: se altri, per pure egemonie umane, fanno tanti sacrifici, cosa dovremmo fare noi per un messaggio di Salvezza Universale?
Ognuno trovi forza di dire e far capire agli altri: se
non sapete cosa fare del tempo dei vostri giovani
anni, dateli a me; saprò io cosa farne.
Aprite!!
Invito alla Vita Cristiana
del Vescovo Lino
(con citazione del Card. Martini):
“radunato il Popolo del Signore”
L’Eucaristia è “radunato il Popolo del Signore” e poi
tutto il resto.
Da comprendere meglio è il significato del “radunato”.
Radunato è incluso insieme, con un cuore e un’anima sola, non è “rappresentato” né da uno né da diversi né da
molti elementi prescelti.
Certo non è che tutti possiamo fare tutte le cose, ma qualche cosa per tutti e per ognuno, sì!
Che nessuno debba essere e sentirsi attore unico o solitario, peggio escluso, da ciò che accade in mezzo a noi.
Popolo radunato:
è il Popolo di Dio che si sente addosso la dignità dei figli di
Dio e che la manifesta entusiasta e commosso nel partecipare attivamente al celebrare;
è includere e cercare di includere;
è invitare, accogliere, favorire l’ingresso;
è essere presenti subito, facilmente, anche prima che ci sia
l’ingresso e tutti attendere con gioia e con festa che Qualcuno entri per poter iniziare la festa.
La preoccupazione non deve essere ciò e chi debbo escludere, ma ciò e chi e come posso includere.
La preoccupazione: non l’osservanza di una norma, ma la
bellezza da far accogliere e comprendere, da far sentire
nell’animo.
Che il canto sgorghi
dallo spirito.
“Sì, voglio una Chiesa aperta, una Chiesa
che abbia le porte aperte alla gioventù,
una Chiesa che guardi lontano.
Non saranno né il conformismo né tiepide proposte a rendere la Chiesa interessante.
Io confido nella radicalità della parola di Gesù
che dobbiamo tradurre nel nostro mondo: come
aiuto nell'affrontare la vita, come buona novella
che Gesù vuole portare.
Sono colpito dalla domanda di Gesù:il Figlio
dell'uomo, quando verrà, troverà la fede?
Egli non chiede: troverò una Chiesa grande e
bene organizzata?
Sa apprezzare anche una Chiesa piccola e modesta, che ha una fede salda e agisce di conseguenza.
Non dobbiamo dipendere dai numeri e dai successi. Saremo molto più liberi di seguire la
chiamata di Gesù”.
Siamo disponibili ad accogliere l’invito!
Offertorio nella Messa
Le offerte del pane e del vino e di altre cose che si
possono offrire, in natura o in denaro, servono sia per il
corpo eucaristico di Cristo, sia per il corpo mistico.
Il pane, il vino e l’acqua servono per il corpo eucaristico; le altre offerte, in natura o in denaro, servono per
il corpo mistico, cioè per le necessità dei poveri.
(Importante è che non manchi, nella processione offertoriale, ciò che è necessario.
Da evitare è ciò che serve a protagonismo o vuota teatralità).
Se i riti di ingresso servono a fare della assemblea
una comunità,
nell’offertorio l’assemblea si preoccupa delle necessità della comunità, specialmente dei più bisognosi.
Il canto classico di offertorio è “Dove è carità sincera”, Ubi caritas est vera”.
E San Giustino raccomandava: “Quelli che possono,
offrano qualcosa per le necessità dei poveri e della
comunità”.
Dunque l’offertorio, nella Messa,
diventa il rito della carità.
Questo è vero per tutte le Messe, comprese quelle
di matrimoni e funerali. Nessuno può dire: La Messa
è la mia!
Per questo nella Comunità Parrocchiale raccoglieremo offerte anche nei funerali e le dedicheremo ad aiutare chi ha meno di noi: i Seminari da cui provengono i
Sacerdoti della Comunità Parrocchiale, quello di Viterbo e quello di Niery (Kenia).
S. Paolo, Prima Lettera ai Corinzi,11,17-22: …
… mentre uno ha fame, l'altro è ubriaco …
Testi da: L’Eucaristia fa la Chiesa;
Ricominciamo
l’autunno nel segno della musica!
L'associazione culturale OperaExtravaganza sta programmando le varie attività da svolgere durante questo autunno e inverno.
Sono già iniziati gli incontri alla Sala Santi Filippo e
Giacomo ogni venerdì alle ore 16.00 per scoprire la propria voce, per imparare ad usarla e cantare.
In più si preparano le rappresentazioni di varie opere "in
miniatura" presentati alla Sala San Giacomo durante l'anno
anche in collaborazione con la Corale Vetrallese.
OperaExtravaganza, la Scuola di Canto, la Corale Vetrallese danno il benvenuto a chi ha voglia di partecipare,
imparare, cantare.
La Corale Vetrallese si incontra, per la prima volta, dopo
la pausa estiva,: lunedì, 24. settembre alle ore 21.00, nella
chiesa SS. Filippo e Giacomo, in piazza G. Marconi.
le Associazioni
Sorelle e Portatori della Madonna del Carmelo
possono divenire
Famiglie della Madonna del Carmelo?!
Evviva la musica!
Susanna Ohtonen - tel 0761-485247 o 346-7474907
Presidente dell'Associazione Culturale OperaExtravaganza
Vicolo del Sole 11- 01019 Vetralla
Non c’è bisogno che siamo in cento! Ne basta una!!
Beh! … per accontentare don Lamberto e don Tito … sì!
ma … per il Vangelo?!
“Dove due o più sono riuniti nel mio nome, lì sono io”
Per essere fedeli alla Parola
è bello essere in più!
Non è poi così difficile: se i figli sono credenti e praticanti, se il babbo e la mamma lo sono, basta avere anche
un minimo di dialogo in famiglia che si trova un momento di preghiera insieme e un orario per celebrare
insieme la Domenica del Signore andando insieme alla
Messa..
Con la gioia nel cuore di esserci!
Per ora abbiamo deciso: Sorelle e Portatori
il primo mercoledì del mese,
alle ore 18,00,
ci si incontra nella chiesa parrocchiale.
Tempo per le confessioni
Martedì mattina ore 10,00-12,00
sono molti quelli che escono per andare al mercato e passano davanti alla chiesa. Solo qualche passo in più: entrare
in chiesa, pregare un attimo davanti a Gesù Eucaristia; i sacerdoti sono a disposizione per accogliere la Confessione .
imparare a far FESTA
Ci sono volte in cui, quando è il momento di andare in chiesa la domenica o di recarsi al catechismo, sentiamo dire frasi
del tipo ‘ma ho sonno’, oppure ‘non me va’, come si dice qui a Vetralla.
Si è troppo stanchi per recarsi nella casa del Signore o non si ha voglia di riunirsi in parrocchia? Dovrebbe esserci sempre un entusiasmo che ci motiva a ritrovarci con la comunità e una gioia che ci spinga a stare insieme in nome di Dio.
E’ necessario capire che è bello passare del tempo assieme parlando, scambiandosi opinioni e, perché no, a volte anche
discutendo, perché è così che funziona in una famiglia, soprattutto quando è grande, come nel caso della comunità parrocchiale.
Bisogna aprire la nostra mente e guardare oltre per comprendere che la nostra chiesa non deve essere vista solamente
come un luogo nel quale pregare, ma anche come un luogo nel quale incontrare gli amici, divertirsi e stare insieme in nome di sani valori. Solo vivendo la cristianità con gioia riusciremo ad avvicinare anche altri, che magari non hanno ancora
avuto modo di goderne appieno.
Noi ragazzi che abbiamo avuto la fortuna di crescere in parrocchia, siamo diventati grandi secondo corretti ideali e abbiamo incontrato delle persone che si sono rivelate speciali e che probabilmente non avremmo mai conosciuto all’infuori
dell’ambito della Chiesa. Che da ora il nostro impegno sia proprio questo: vivere ed operare nella fede con gioia da avere
e da manifestare,coinvolgendo anche amici e parenti sicché ‘parrocchia’ diventi sinonimo di gaudio, letizia e allegria e
ogni giorno, sia un giorno di festa.
Chiara
"Sul ponte sventola bandiera bianca"
da "Addio a Venezia", poesia scritta nell’agosto del 1849, alla
notizia della resa di Venezia, da Arnaldo Fusinato.
"Ma il vento sibila, ma l'onda e' scura,
ma tutta in tenebre e' la natura:
le corde stridono, la voce manca...
Sul ponte sventola bandiera bianca!
ma noi non ci arrendiamo!!
bandiera bianca non è il nostro mestiere!
Anche se per molti o tutti sua maestà è, oggi, il denaro,
anche se:
“sappiamo che e' difficile restare padre quando i figli
crescono e le mamme imbiancano;
se sappiamo quante squallide figure attraversano il paese; e come e' difficile restare calmi, indifferenti in
quest'epoca di pazzi, con stupide galline che si azzuffano
per niente;
se sappiamo com'e' misera la vita negli abusi di potere,
ma sul nostro ponte non sventola bandiera bianca”.
(da Franco Battiato - Bandiera Bianca - La voce del Padrone)
Un giorno … un libr o
E’ più facile del Bugiardino, più semplice del libretto
del funzionamento della Lavatrice e del Frigorifero, più
intuibile delle spiegazioni di Facebook e di Sky, più
comprensibile delle guide del Decoder dei Canali TV:
fatto stampare dalla Diocesi di Roma, scritto da Padre
Idelfonso Scicolone (è più difficile il suo nome di tutto
il contenuto del libretto) per incarico del Card. Vallini,
è un
Itinerario di catechesi sulla Messa.
Sono, nella edizione Coletti, 111 pagine, al costo di €
3,00.
Se vogliamo sapere tutto della Messa, per capire ciò
che facciamo, in questo scritto tutto troviamo.
Brunetto Latini scrisse Il Tesoretto; questo libro potrebbe essere Il Tesoretto liturgico per gli Adulti nella
Comunità Parrocchiale.
Se lo volete avere: potete richiederlo in libreria; se
volete averlo in Parrocchia: basta che lo diciate e sarà
subito fatto. Essenziale è che ne conosciate il contenuto, per la vostra fede.
Scegliete: o lo leggete o ve lo fate leggere,
o ve lo fate spiegare
(in parrocchia,
il lunedì alle 17,30.)
Se, poi,
lo volete sperimentare, venite:
Sabato 16,45
Domenica 8,15 - 10,15 - 11,15
L’uomo qualunque
«Questo è il giornale dell'uomo qualunque, stufo di
tutti, il cui solo, ardente desiderio, è che nessuno gli
rompa le scatole». (G. Giannini)
Lo ricordo quel giornale e soprattutto il torchio raffigurato nel titolo. Il momento in cui desidero che nessuno mi rompa le scatole sono io che inizio a romperle
agli altri. L’oppressione su di me termina quando io divengo oppressore. E ricomincia la storia.
L’Uomo qualunque è dentro di me,
se ho sempre da ridire degli altri.
Il cittadino, Uomo Qualunque, si sente vittima di una
politica ingiusta che, almeno in parte, lui stesso ha creato. Si sente torchiato e si ribella: a parole, perché altro
non sa e, forse, non può.
Vorrebbe sedersi al comando. Talvolta ci riesce.
Una volta sedutosi sulla poltrona del comando può
cessare di essere qualunque e divenire padrone, giudice, signore.
In questi casi qualunque sia la poltrona
la missione diviene mestiere.
Il cambiamento è possibile solo con una conversione. Una parola sola risolverà il problema: Vangelo
condiviso, vissuto, amato; unica fonte di liberazione e di
giustizia. Altre cure non conosco.
La Carità e l’Amore? Non esistono senza Giustizia.
Fonte di Giustizia è Conversione.
Noi cristiani diciamo: per mezzo del Vangelo.
Sarebbe utile leggere o rileggere: Lettera a Pipetta, da Lette-
re di don Lorenzo Milani priore di Barbiana (A. Mondadori)
Un altro libro?
YOUCAT
Italiano
Per conoscere e vivere
la fede della Chiesa
Seconda edizione
Premessa di papa Benedetto XVI
La fede cristiana
a misura dei giovani
Ci domandiamo: come parlare ai giovani di Dio?
E sembra che non vi sia risposta.
Perché non leggiamo questo libro?
Impareremo a parlare di Dio in un modo insolito ed
attraente, proporzionato al linguaggio di giovani generazioni. Ascolteranno.
Giovani!!
25 aprile 2013: Gita ad Assisi
in pullmann con la Corale Vetrallese
Meditazione, Messa, Turismo, Divertimento
28 Aprile 2013, ore 11,00: Confermazione
Questo giorno potrebbe essere un gran giorno anche per Sorelle e Portatori della Madonna del Carmelo
La voce della fontana
di Piazza Guglielmo Marconi
(Francesco Pasquini,
Vetralla, 14 settembre 1987)
Ripartire dal 29!
29 giugno 2012: quando ogni persona aveva un compito, ogni persona lo svolgeva entusiasta, ogni persona
contava poco, ma abbiamo contato tutti … tanto!
Chi ha fatto quella esperienza lo sa … lo ha sperimentato, ha
conosciuto il bello … la bellezza, la gioia, la festa.
Qualcuno aveva detto: io lì non ci vengo, faccio altre cose, mi
do da fare, mi piace, ma lì non vengo.
Invece c’era!!
Poter fare davvero un salto di qualità. A questo
siamo chiamati: tutti!
Accorrevano a lui da ogni luogo
Che inizi a succedere ancora!!
ATTENZIONE
Prima ero tanto bella, ora, son brutta,
così ridotta, abbandonata e asciutta.
Non zampilla più l’acqua dalle cannelle;
non si specchia più il sole né le stelle.
Non salutano all’alba gli uccelletti,
cantando allegri sopra gli alberetti.
Non si dissetan più le palombelle,
svolazzando su me, gentili e belle.
Non più diffondo un senso di frescura
nelle giornate di maggior calura.
Né più la quantità delle persone
si ferma e loda, con ammirazione.
Così malridotta e scheletrita
sembro una vecchia pietra inaridita,
poiché nessuno vi piglia riparo
sono ridotta proprio un monnezzaro.
Di rivedermi bella ognun s’aspetta.
Cari amici, fate una colletta:
ch’ io ritorni la vecchia fontanella!
Datemi l’acqua mia; fatemi bella !
Coda (Foto e Coda 2012)
Solo una bicicletta rotta e abbandonata
qui spera di ritrovarsi accomodata;
ma chi non cura una fontana eletta
non vorrà certo riparar la bicicletta.
Tutti all’affannosa ricerca di parcheggi
per la furia strana e omicida dei viaggi!
Solo le biciclette abbiamo escluse,
unico posto libero: nella fontana chiuse.
Scrivere sui muri con qualsiasi tipo di penna
è punibile per legge con un anno di reclusione
o con l’ammenda di € 1.000,00
Monumento nazionale controllato da videocamere.
“Era scritto in un cartello” … (I Giganti - 1967 - Mettete dei fiori nei vostri cannoni)
E per questa fontana? E per tutto il resto?
Quale
Cura di Vetralla
abbiamo?
Madonna dell’Archetto
E dov’era?
Piazza Franciosoni.
E dov’è, ora?! Sparita!
Non scomparsa … sparita!
E i portali della chiesa Ss.
Filippo e Giacomo? Spariti!
E la Fontana di piazza della
Rocca? Sparita!
E la chiesa delle Murelle?
Sparita!
Si può continuare?
Quale cura?
Quale ammenda?
Statistiche:
(dal Censis 2011)
Se pensi all’Italia,
dove trovi
motivi di speranza?
Siamo il paese più bello del
mondo
41,3 %
Siamo un paese ricco 7,9%
In Italia ci sono molte persone intelligenti
41,3%
La classe dirigente
ci salverà
5,7%
La Festa
della Madonna dell’Archetto
si celebrava a Piazza Franciosoni. Gli
abitanti delle vicine case addobbavano
con fiori e luci una immagine della Madonna posta sulle mura di un palazzetto
poi demolito (1980 circa)
Caccia al Tesoro
Quanti alberi mancano all’appello a
Piazza G. Marconi?
Si tratta di appello: davanti alle
scuole, che altro si può fare? Ogni
mattina, wo!wo!wo! Ed ogni sera ..wo!wo!wo! (Io ho in mente te - 1984 Equipe 84).
"la notte degli imbrogli e dei sotterfugi"
Così va spesso il mondo …, almeno così andava nel
secolo decimo settimo.
Si potrebbe cambiare: Così va spesso il mondo …,
almeno così andava nel secolo ventesimo …
… e il ventunesimo, come andrà?!
“Osservando tutti i personaggi e i fatti della nostra
storia … come sempre, vien fuori il vero cuore di
ciascuno.
"Renzo, che strepitava di notte in casa altrui, ha tutta
l'apparenza di un oppressore; eppure, alla fin dei
fatti, era l'oppresso.
Don Abbondio, spaventato, mentre attendeva tranquillamente ai fatti suoi, parrebbe la vittima; eppure,
in realtà, era lui che faceva un sopruso”.
(Da I Promessi sposi, A. Manzoni Cap.8)
Siamo troppo preoccupati della nostra faccia. E di
come vorremmo farla apparire.
La realtà, i pregi e le virtù, i difetti e i vizi: gli uni li
vorremmo far apparire, gli altri nasconderli.
Ma la libertà e l’intelligenza delle cose? E la Verità
interessa davvero a qualcuno? O ricerchiamo solo
apparenze?
La risposta è semplice: è inutile far polemiche, comincio ad esser sincero io che comincerai ad essere
sincero tu!
E prima di tutto:
bisogna
che non inganno
me stesso.
Catechismo? Formazione?
E’ bene e bello, giusto e doveroso che i bambini, per il
catechismo parrocchiale, frequentino presso la Parrocchia
dove risiedono.
Perché?
Semplicemente perché il catechismo non è in funzione dei
Sacramenti da ricevere, ma in funzione della vita cristiana
da vivere.
Se portiamo i figli a frequentare lontano dall’ambiente
dove vivono, quando non saranno più i genitori ad accompagnarli al Catechismo o alla Messa, ad altre attività, dove
frequenteranno, liberi di andare e venire?
Facilmente da nessuna parte.
Dove vivranno fede cristiana?
Il problema fondamentale è quindi la domanda:
I genitori vivono e aiutano i figli
a vivere la fede soltanto in funzione dei Sacramenti ?
E dopo?!
E la seguente è una affermazione e un invito:
Genitori: impegniamoci a costruire il bene dei figli
non soltanto finché essi sono da noi dipendenti per
ogni necessità, ma soprattutto impegnandoci a costruire la loro capacità di esseri liberi.
Aiutiamoli a costruire la loro libertà.
“Così va spesso il mondo!”
Ma il mondo non doveva finire quest’anno?!
Ah!
Eh!
Uh! Ma siamo ancora in tempo, sa’!!
********
“Na vorta me sognai che stavo ar mare
Facevo l bagno co na signorina
E mentre che notavo nell’onne chiare
m’accorsi ch’ella era assai carina
Tutto ‘n botto me svejai
For del letto me trovai
Poe se riseppe
Che stavo co’ li piedi nel zi’ peppe”
Non so di chi è questa poesia. A meno che, in tempi passati, non l’abbia scritta proprio io. Se qualcuno ne conoscesse
l’origine certa, ringrazierei per non attribuirmi vene poetiche che non dovrei avere, almeno in dosi notevoli.
Turismo Eucaristico
Come e dove vivere Vita Cristiana?
Per il Catechismo vado a Canepina
Per la Messa di Prima Comunione a Canino
Per il Funerale a Viterbo
Per il Matrimonio a Roma
Per l’Ordine: (Sacerdozio) a … da nessuna parte! … e perché mi debbo fare prete?!
E’ questa una finzione, ma è anche parte di verità vissute.
In questo ordine di idee farsi prete … non serve proprio
a nulla. Non è ciò che mi è utile, ciò che serve, ciò che mi
arricchisce!
Non è trattare la vita come un supermercato che renderà felice, o almeno serena, la vita.
E Gesù non è venuto per soddisfare i miei egoismi, né
per organizzare un supermercato di sacramenti, ma per
insegnare a vivere una vita bella ed attraente.
Articolo … in fondo
Carissimo don Lamberto,
è bello condividere, nella semplicità di un incontro fraterno, la
vita di preghiera, l’esperienza del cammino interiore.
Il Signore ci aiuti a passare dalla quantità alla qualità
delle comunicazioni.
Dalla superficie alla profondità. Dalla testa al cuore.
Detto questo, mi dispiace deludere le sue attese.
Non so scrivere nulla sulla preghiera.
Sono povera. Solo una frase di Gesù mi viene in aiuto: “Non
sono i sani ad avere bisogno del medico, ma i malati”.
E allora la preghiera è soprattutto questo: prendere coscienza
che abbiamo bisogno di lui. Malati. Feriti dal peccato e dalla
vita.
Stare lì, con Lui. Davanti a Lui. Significa sperimentare nella gioia e nel dolore, la potenza del suo Amore che salva, libera, guarisce.
E Lui si china nelle nostre valli oscure, versa l’olio della
Consolazione e il vino della Speranza sulle nostre piaghe.
E dona vita. Vita nuova. Possiamo donare solo ciò che riceviamo. Chiunque fa l’esperienza della sua infinita misericordia
non desidera altro che condurre i fratelli in quella fornace ardente di Carità.
Sorgente di vita, di pace e di gioia anche nelle tribolazioni
del nostro pellegrinaggio terreno.
Maria custodisca i nostri cuori con la sua tenerezza materna e
ci renda vigilanti nella preghiera, nell’attesa della sua venuta.
Come le dicevo: scrivere per me è difficile.
Buona notte. Il Signore le conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
S. Maria Benedetta
CORALE VETRALLESE
La Corale Vetrallese si riunisce ogni lunedì sera alle 21:00 per
le prove dei canti eseguiti in occasione delle festività natalizie,
pasquali e in ogni altra occasione socio-religiosa.
Le prove si eseguono presso la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, in Piazza Marconi.
Per spettacoli lirici e di intrattenimento e Scuola di Canto, le
prove e gli spettacoli stessi si tengono presso la sala del centro
giovanile Santi Filippo e Giacomo, in piazza Franciosoni, ogni
venerdì alle ore 16:00 . I parrocchiani tutti e tutti coloro dotati
di buona volontà sono calorosamente invitati a unirsi alla Corale ed alle sue attività..
La crisi economica attuale passa dal crollo del sol
dell’avvenire del comunismo, al flop del sogno
americano, alla deriva fallimentare della plutocrazia e del capitalismo; appare impensabile fermarla.
Diverso è il caso del progetto del
Regno di Dio:
non è progetto umano.
Talvolta le volontà si accaniscono nel cercare di
sottomettere il Regno di Dio a categorie umane; se
apriamo la mente e il cuore all’Ascolto, siamo ostacolati da forze che si oppongono al Regno di Dio.
E’ illusorio attuare il Regno con metodi umani,
scambiandoli per metodi e mezzi corrispondenti
alla Parola di Dio!
Limitiamo la Parola con nostre attività senza
guardare dove porta lo Spirito, pensando di essere
noi a guidare sulla strada, invece che seguire le
orme di Gesù il Cristo.
Le insondabili ricchezze dello Spirito
le vogliamo bloccare dentro piccole letture di nostri egoismi.
Possiamo far qualcosa per aiutare a far sorgere
nuovi criteri di vita? Siamo timorosi che l’apertura
della mente debba comportare anche l’apertura del
portafoglio?
E’ possibile pensare un nuovo ordine sociale
ed economico e nuovi progetti per la storia umana?
“Talvolta i Principi di questo mondo si propongono sinceramente di assumere la protezione della Chiesa, ma molte volte ciò non
avviene senza danno e pericolo spirituale,
perché più spesso essi sono guidati da calcoli politici e si preoccupano troppo dei
propri interessi”.
Non saremo noi a fermare la Storia, che è comunque Sacra; ma riusciamo a rallentarne il cammino
di Storia di Salvezza.
“Spesso ci vengano riferite le voci di alcuni
che, sebbene accesi di zelo per la religione,
valutano però i fatti senza sufficiente obiettività né prudente giudizio.
Nelle attuali condizioni della società umana
essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno dicendo che i nostrii tempi
risultano del tutto peggiori.
A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che
annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo”.
(da Giovanni XXIII, 11 ottobre 1962,
Apertura del Concilio Vaticano II)
didon