quando le Leggi di Mendel contano più della Legge
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quando le Leggi di Mendel contano più della Legge
Storia &Medicina sangue blu. Ma marcio... La RIVINCITA di MENDEL Ovvero: «come le malattie genetiche hanno cambiato il destino degli imperi». Dagli Asburgo ai Gonzaga, dai Romanov agli Stuart, agli Hannover e ai Sassonia-Coburgo. Il vecchio vizio di sposarsi tra consanguinei ha segnato il destino di numerose dinastie europee. Dimentiche di quanto era accaduto ai faraoni egizi o ai primi imperatori romani della Gens Iulia, a partire da Giulio Cesare L’ di Luca Filippi abate agostiniano si alza all’alba. Siamo nella seconda metà dell’Ottocento, in quella che oggi è Brno, nella Repubblica Ceca, e che allora era invece Brünn, città sotto il dominio dell’Impero austriaco di Francesco Giuseppe d’Asburgo. Il freddo fa sanguinare le mani del frate e quel dolore alla schiena lo attanaglia da troppo tempo. Eppure non riesce a rinunciare alle sue ricerche. Nell’orto del monastero ha coltivato migliaia di piante, le ha incrociate e ne ha osservato le caratteristiche. Ha applicato il calcolo delle probabilità utilizzando sette varietà di piselli che differiscono per caratteristiche estremamente visibili (forma e colore del seme): sette linee pure. Ne è convinto: l’ereditarietà è un fenomeno dovuto ad agenti specifici trasmessi dai genitori. Oggi sappiamo che questi «agenti specifici» non sono altro che i geni, i quali racchiudono il codice che determina il nostro destino, e l’uomo a cui dobbiamo la loro scoperta è l’abate Gregor Mendel. Carlo II d’Asburgo-Spagna (1661-1700): soffriva di numerose tare ereditarie. Con la sua morte senza figli si estinse il ramo spagnolo degli Asburgo, cui successero, dopo varie vicissitudini i Borbone tutt’oggi sul trono di Madrid evitato – o quantomeno contenuto – quella interminabile sequela di matrimoni tra parenti più o meno stretti, abitudine che avrebbe portato la Casa Imperiale d’Austria a divenire quasi un campionario di malattie genetiche. D’altra parte il costume di contrarre matrimoni tra consanguinei era profondamente radicato nelle dinastie reali, con il duplice scopo Ormai abbiamo sviluppato una certa familiarità con il DNA e la sua celebre doppia elica. All’epoca, però, la comunità scientifica accolse con freddezza le scoperte di Mendel. Gli ultimi anni della vita di Mendel (1822-1884) furono segnati da una strenua opposizione al regime asburgico, che stava tentando di risanare l’economia dell’Impero attraverso una feroce tassazione dei monasteri. Eppure proprio gli Asburgo, se avessero compreso l’importanza delle nuova scienza fondata dall’abate, forse avrebbero Aprile 2013 Aprile 2013 L’abate Gregor Mendel (1822-1884), scopritore delle leggi che regolano l’ereditarietà