Certe volte una fotografia parla più di un romanzo. La faccia del

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Certe volte una fotografia parla più di un romanzo. La faccia del
NOTIZIARIO PARROCCHIALE
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21 / 28 AGOSTO 2016
Sangue, polvere e orrore: la guerra sul viso di un bambino
Certe volte una fotografia parla più di un romanzo. La faccia del bambino Omran
impietrita dall’orrore, a metà coperta dal gesso delle macerie e a metà dal sangue,
dice sulla guerra quello che nessuno riesce a raccontare con le parole. Ho conosciuto
quel terrore e quella stupefazione. So cosa vuol dire guardare in alto e scorgere un
grosso uccello metallico che sputa dal ventre uova che luccicano al sole. Ma dentro
le uova non ci sono pulcini, bensì il fuoco che porta ferite e morte. Ero diventata così
brava da bambina, nel campo di concentramento che, dalla posizione dell’aereo e
dal punto preciso in cui avveniva il lancio rispetto all’orizzonte, sapevo indovinare
dove sarebbero cadute le bombe, se ad una certa distanza di sicurezza o se proprio
addosso. Nel qual caso c’era solo da coprirsi le orecchie e gli occhi pregando, col
cuore rattrappito, di morire presto e senza soffrire se proprio si doveva morire. Vedo
negli occhi del piccolo Omran scampato alle bombe la stessa muta domanda:
perché? Domanda a cui nessuno sa dare una risposta sensata. La guerra è la guerra,
la guerra è la guerra, come direbbe Gertrude Stein. Una scanzonata avanguardista
può provocare con parole giocose, alludendo all’impossibilità di raccontare
l’insensatezza umana. Ma un adulto responsabile, no. E la parola responsabilità
sembra oggi la più grande assente in queste imprese di guerra e di massacro.
Responsabile è colui che conosce le conseguenze delle proprie azioni. Quanti di
questi bombardieri, quanti di questi politici, quanti di questi capi di Stato
conoscono le conseguenze delle loro azioni? L’incoscienza sembra regnare sovrana,
l’incapacità di capire e vedere lo strazio che si procura con le proprie decisioni. C’è
la necessità di agire, lo so, di combattere il terrorismo internazionale, lo so, ma le
persone sensate chiedono di lasciare spazio per i corridoi umanitari, garantendo la
possibilità di sottrarre i bambini e i civili alla distruzione del nemico. In questa
guerra dissennata e atroce, dove tutti combattono contro tutti, non c’è più posto per
gli infermieri che trasportano i feriti, per i volontari che portano cibo e acqua. Ma
anche la guerra ha le sue regole, lo sappiano i potenti Putin e Assad. Distruggere oggi
cosa senza discernimento li mette alla stregua dei terroristi che dicono
di combattere. Il bambino Omran però è vivo e se ne sta seduto su una sedia,
salvo anche se solo al mondo e noi vogliamo vederlo come il più prezioso
frutto di un miracolo: un bambino partorito dalle macerie che, nonostante
l’odio, l’indifferenza, l’irresponsabilità, l’ossessione omicida, esibisce il suo
piccolo corpo martoriato ma intero, per ricordarci che la vita è più importante
della morte è che solo dalla vita nasce altra vita e altra speranza.
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Dacia Maraini – ‘Corriere della Sera’ del 19.08.2016
Domenica 21 San Pio X° Papa
06.30 S. Messa
08.30 S. Messa (Patrizia e Nino)
10.30 S. Messa (Francesco, Giuseppa, Maria, Antonino, Accursia e Calogera)
19.00 S. Messa
Lunedì 22 B.V. Regina
06.30 S. Messa
19.00 S. Messa (Intenzione particolare)
Martedì 23
06.30 S. Messa
19.00 S. Messa (deff. Irene, Cirillo e Salvatore)
Mercoledì 24 San Bartolomeo
06.30 S. Messa
19.00 S. Messa (deff. Antonio e Lia)
Giovedì 25
06.30 S. Messa (Intenzione della fam. Vezzani)
19.00 S. Messa (def. Annarita)
Venerdì 26
06.30 S. Messa (def. Franco Bizzarri)
17.00 Don Fernando è in chiesa per le confessioni
19.00 S. Messa (deff. Novella e Giuseppe)
Sabato 27 S. Monica
06.30 S. Messa (def. Giulia)
16.00 Matrimonio di Vece Roberto e Mancin Veronica
19.00 S. Messa (Intenzione particolare)
Domenica 28 Sant’Agostino
Raccolta di generi alimentari a favore delle famiglie bisognose
06.30 S. Messa (per la comunità parrocchiale)
08.30 S. Messa (Intenzione particolare)
10.30 S. Messa (deff. Guido e Maria)
19.00 S. Messa