def. Arturo Atzeni 10,00 Pro Populo 11,30 S.Messa I

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def. Arturo Atzeni 10,00 Pro Populo 11,30 S.Messa I
Domenica 12 febbraio
VI del Tempo Ordinario
7.30 S.Messa
9.00 In S. Maria: def. Arturo Atzeni
10,00 Pro Populo
11,30 S.Messa
II settimana del Salterio
Lunedì 13 febbraio
18,00 Santa Messa
7.30 Deff. Fam. Fanari
8,30 Deff. Natalina Pinna e Alberto Fadda
17,00 Def. Giovanni Dessì 1° Anniversario
Martedì 14 febbraio
7,30 Santa Messa
8,30 Def. Anna Maria
17,00 Def. Mario Annis
Mercoledì 15 febbraio
7.30 Deff. Bruno Serpi, Luigi e Isaura
8,30 Def. Rossella Serru
17,00 Def. Livio Manis 1° Anniversario
Giovedì 16 febbraio
7,30 Santa Messa
8,30 Def. Iolanda Farci
17,00 Def. Gaetano Calì
Venerdì 17 febbraio
7.30 Def. Attilio Usai
8,30 Deff. Caterina e Pasquale
17,00 Def. Battistino Pusceddu 1° Anniversario
Sabato 18 febbraio
7,30 Def. Angelo Atzeini
16,00 Alla Redenzione: def. Fernando Raccis
16,30 Matrimonio di Gianluca Tuveri e Jennifer Serra
18,00 Def. Maria Agus Trigesimo
Domenica 19 febbraio
VII del Tempo Ordinario
7.30 Def. Antonio Casu
9.00 In S. Maria: def. Paolo Porcedda
10,00 Def. Silvia Porcu
11,30 Pro Populo
III settimana del Salterio
18,00 Santa Messa
Via Gramsci, 1 – 09036 GUSPINI VS – 070/970052
- email: [email protected]
Numero 7
dal 12 al 19 febbraio 2012
LA LEBBRA
La prima lettura di questa domenica (Lv 13,1-2.45-46) mi porta alla
memoria una esperienza della mia vita che mi ha segnato profondamente. Insegnavo nel seminario Pontificio di Dalat (Vietnam) e
nell’Università Cattolica sempre di Dalat.
Tuttavia preferì vivere nel villaggio dei Montagnards al Km 16 della
strada che da Dalat portava a Saigon, ero con il P.Khoa (è morto questa
mattina in una casa per preti anziani vicino a Parigi alla bella età di 90
anni). La domenica lui diceva messa nel villaggio ed io andavo al villaggio di Kala, un villaggio di lebbrosi. Per cappellano avevano un Vescovo, Mons Canaigne già arcivescovo di Saigon, diede le dimissioni e si ritirò nel villaggio di Kala.
Dopo pochi anni divenne lebbroso, una lebbra infida gli attaccò i
nervi , divenne totalmente demente: pregava tuttavia continuamente
con gli occhi che guardavano l’infinito, guardavano Dio. Fuori di mente
(lui o noi non so), ogni volta che andavo (gli davo la Comunione e piangevo), mi diceva – era una cantilena dolcissima, continua – “mon père, il
faut aimée le lepreux”. “Caro Padre, bisogna amare i lebbrosi”. Lo diceva
uno, mille volte: era preghiera ed era litania.
Nel Vangelo Gesù è mosso a compassione dal lebbroso,
s’impietosisce, non resiste e lo tocca, lo guarisce. Mons. Canaigne lasciò
l’episcopio di Saigon, il prestigioso arcivescovado, gli promisero di essere arcivescovo a Parigi (così si diceva, e lo diceva mons. Palmas delegato
apostolico) e lui per amore ai lebbrosi rinunciò a tutto e si ritirò a Kala
dove morì il 1973, lebbroso.
Penso ai lebbrosi di oggi – non solo ai malati di lebbra – penso a
quelli che trattiamo come lebbrosi, a cui diamo uno stigma, un marchio
indelebile: carcerati, malati mentali, tossicodipendenti, alcolisti, malati
di AIDS, senza fissa dimora, prostitute e prostituti, donne violentate,
profughi, clandestini… E Gesù che si impietosisce e stende la mano, che
mangia e beve coi peccatori, che si lascia baciare i piedi da una peccatrice! San Paolo nella lettera ai Corinzi dice di fare tutto per la gloria di
Dio. Poi esorta a non dare motivo di scandalo: ma non è che per non dare scandalo molti si rifugiano nell’indifferenza, nella durezza di cuore,
nel pregiudizio, nell’autosufficienza, nell’atteggiamento di dura condanna, nel fariseismo ignorante?
A volte proprio come in questa lettera Giudei, Greci e Chiesa di Dio
si uniscono nel dare stigma al malcapitato, vittima dei ladroni, per un
perbenismo che salva le forme e uccide il giusto.
Non è meglio scandalizzare accogliendo il reietto più che restare nel
perbenismo?
Don Angelo
ANDARE OLTRE LA CRISI
Siamo investiti da una crisi senza precedenti, vittime di una guerra finanziaria all’Europa dove le nazioni più fragili stanno cadendo ad una a una:
Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna, Italia… poi sarà il momento della Francia, anche se l’ombrello della Merkel e della Germania sembri le dia respiro.
Le conseguenze della crisi sono ogni giorno dinanzi a tutti: non c’è lavoro, i
giovani sono inoccupati, si taglia nella sanità, nelle pensioni, negli investimenti, nel sistema sociale.
Una marea di nuovi poveri vive in difficoltà mai affrontate ed inadeguate alla situazione.
In questa situazione non abbiamo sentito reali e ponderate prese di posizione della Chiesa Italiana, da una parte è impegnata a difendere diritti e privilegi acquisiti e dall’altra avvitata nei problemi interni. Invece, gli Episcopati
di Francia, Germania, Irlanda e della Commissione degli episcopati della
Comunità Europea hanno prodotto una serie di documenti che rinnova la
tradizione sociale cattolica. Emerge dai documenti che la crisi impone la sfida: i paesi e i popoli si salvano se si salva l’Europa.
Ora la moneta europea, l’euro, si salva solo se essa diventa la moneta di
una nazione, di una sovranazione, degli Stati Uniti d’Europa. Così per affrontare la guerra finanziaria si avrebbero enormi risorse, gli stati deboli verrebbero salvati dagli stati forti, in spirito di solidarietà nazionale che la Germania
non vuole dare.
I vescovi tutti manifestano l’urgenza di sostenere le politiche di risanamento e di incoraggiamento della gente comune per assumere comportamenti conseguenti alla crisi. La crisi chiede a tutti di farsi carico del bene comune
anche a costo di sacrifici e chiede un più forte sviluppo di solidarietà.
Per questo occorre ritrovare la fiducia e la corresponsabilità per un progetto comune. Ora tuttavia mancano gli statisti che abbiano il coraggio e la
forza di questo progetto comune europeo. Il nostro presidente del Consiglio
può trovare benevolenza dalla Merkel e da Sarkosy per i sacrifici imposti agli
italiani, perché così i loro stati si trovano più sicuri dinanzi ai loro elettori diventati anti italiani, ma non gli permettono una politica per rinnovare
l’Europa.
Manca la percezione, e ci sembra che manchi anche nei documenti dei
Vescovi europei, dell’assoluta necessità e rilevanza del rafforzamento istituzionale dell’Unione Europea, della regolamentazione dei mercati finanziari
che con i loro giochi annullano gli sforzi delle “finanziarie” delle nazioni deboli. Manca questa consapevolezza come manca la denuncia dei governi europei che si arricchiscono per la debolezza degli altri.
Sulla crisi hanno scritto anche i vescovi di Modena e di Torino.
Mons. Cesare Nosiglia scrive che “in questo momento di molteplici crisi
economica, finanziaria, culturale, sociale e politica “bisogna” rinvigorire le
forze dell’intelligenza, della libertà e della collaborazione creativa e bisogna
trovare nuove proposte di crescita e di rilancio della nostra società “perché”
solo camminando assieme, concordi nell’impegno del bene comune, potremo
sperare in un rinnovamento positivo per tutti che superi la frammentazione e
l’estraneità delle culture e degli ideali “… le crisi costituisce una “buona occasione, un tempo propizio per ripensare lo stile di vita.”
Anche il Vescovo di Modena nel consueto messaggio alla città scrive che
di fronte alla crisi “occorre lasciarsi provocare positivamente cogliendola come un’opportunità per un cambiamento che conduca ad una condizione di
vita forse più povera ma più umana”… “per cogliere la sfida del cambiamento insita nella crisi e importante ravvivare la coscienza di appartenenza alla
comunità, alla città”.
Tutte e due interventi sono notevoli, penso graditissimi al premier Monti
forse anche a Bersani, Alfano, etc.
L’importante è che la gente resti buona, si sacrifichi, sia solidale, paghi le
tasse, faccia sacrifici… e se non bastano? Se è necessaria una nuova politica
tra Stati, una giustizia sovranazionale, un’idea, un’ideale da perseguire contro nazioni forti per il peso dell’Euro nei loro forzieri, ma privi di solidarietà?
Lunedì 13
Martedì 14
Sabato 18
18,00 Incontro accompagnatori di fede
Famiglia Salesiana - Strenna – don Simone Indiati (delegato
16,30
provinciale) all’Asilo
18,30 Carnevale in oratorio per ragazzi e famiglie