Ottobre 2007 - ASL 13 Novara

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Ottobre 2007 - ASL 13 Novara
Anno I Numero 1 Settembre – Ottobre 2007
Bimestrale della Comunità Protetta Psichiatrica “Elio Zino”
L'editoriale dott. Bruno Ragni
E’ trascorso un anno dall’inizio di questa
“avventura”. Il 12.09.06, abbiamo aperto la
comunità con l’ingresso dei primi cinque ospiti, e
un gruppo di operatori, medici e psicologi, del
tutto “nuovi”, senza esperienze specifiche in
questo tipo di lavoro. La paura di fronte al
compito sconosciuto si è presto trasformata in una
spinta entusiastica che ha coinvolto tutti e tutti si
sono dimostrati disponibili a partecipare ad uno
stile di cura inconsueto.
Non ci siamo sentiti soli. E la sensazione di poter
contare su validi interlocutori ci è stata di grande
aiuto. In ambito ASL, i due Direttori, il Direttore
Generale Dr. Mario Minola, il Direttore di
Dipartimento (Salute Mentale – Nord) Dr.
Michele Vanetti, hanno seguito passo dopo passo
la realizzazione del progetto e sostenuto il suo
avvio. La Cooperativa Sociale Prometeo, partner
della ASL nella gestione della struttura sanitaria,
nelle persone di Nicola Leonardi e Gian Camillo
Gasparini, ha messo a disposizione il proprio
bagaglio di esperienza di vita comunitaria, sia sul
piano della competenza amministrativa, sia,
soprattutto, sul piano della disponibilità umana nel
lavoro “con” tutta l’utenza e con l’equipe curante.
Non possiamo scordare la collaborazione e la
paziente disponibilità dei dirigenti del RSA “Il
Castagno”, i Dottori Valerio Bindella, Claudio
Suardi, Renato Giraudi, nonché di tutti i suoi
operatori, gentili nell’accoglierci anche nelle
sortite “fuori programma”. Un particolare
ringraziamento lo dedichiamo al dott. Gian Paolo
Marcato, responsabile del Poliambulatorio di
Oleggio e al Dott. Fabrizio Balbo, per la sua
costante collaborazione rispetto alle esigenze
sanitarie
della
nostra
struttura.
Non
dimentichiamo
la
vicinanza
della
Amministrazione Comunale, sempre presente con
il Sindaco Elena Ferrara e l’Assessore Fabio
Comazzi ed il sacerdote di Oleggio, arciprete don
Zulian.
Un particolare ringraziamento lo dedichiamo alla
Sig.ra Cinzia Vallaro, titolare della azienda
agricola “La Pasqualina”, che si è rivelata
disponibile a collaborare su alcuni nostri progetti
terapeutici, con atteggiamento libero da
pregiudizi, carico di ospitalità.
Si sono avviate tutta una serie di esperienze
riabilitative di gruppo, che vanno da quelle a
carattere sportivo (piscina, palestra, calcio,
ippoterapia), espressivo - artistico (disegno,
pittura, musica, danzaterapia), alla manutenzione
della struttura e del suo giardino e più in generale
quelle orientate alla “gestione” della vita
quotidiana.
Fra le attività avviate in questo inizio d’autunno
spicca senz’altro l’uscita del primo numero del
nostro giornale, un bimestrale che riporterà in
chiave giornalistica i fatti e le vicende della vita di
Comunità.
La stesura e la redazione degli articoli sarà curata
da Simone Valsesia, Stefano Ventura, Patrizia
Gallo, coordinati dall’educatore professionale
Alberto Cagna.
E’, quindi, con grande piacere e soddisfazione che
invito tutti alla lettura del nostro primo numero.
1
La comunità di Oleggio compie un anno dott.ssa Debora Stramba
Il 12 settembre, la Comunità Psichiatrica Protetta
“Elio Zino” ha compiuto il suo primo anno di
attività e per questa occasione speciale, l’evento è
stato festeggiato presso il noto ristorante di
Oleggio, “Il Gatto e la Volpe”, grazie all’ospitalità
della famiglia Bonini.
Erano presenti, oltre agli ospiti della Comunità,
agli operatori ed allo staff direttivo, anche i dott.ri
Bindella e Suardi della direzione della vicina RSA
“Il Castagno”; l’arch. Leonardi, presidente della
Cooperativa Sociale “Prometeo” ed il dott.
Vanetti, direttore del Dipartimento.
risocializzante, come gite sul territorio, visite a
mostre, partecipazione ad eventi locali, altre a
carattere più riabilitativo, attraverso l’utilizzo di
arte, musica, danza e teatro, mirate allo sviluppo
delle capacità individuali residue. A settembre,
inoltre, è iniziata una collaborazione con l’azienda
agricola locale “Pasqualina”, attraverso la
costituzione di un nuovo gruppo riabilitativo di
“avvicinamento
al
cavallo”,
e
tramite
l’inserimento di un ospite in un programma
lavorativo sotto forma di Borsa Lavoro.
E’ stato un pranzo piacevole, svolto in un clima
del tutto familiare, momento di partecipazione e di
incontro per tutti.
Nella settimana precedente, i diciannove ospiti
della Comunità, insieme agli operatori, hanno
trascorso una vacanza in località marina Bocca di
Magra (Sp), luogo assai suggestivo a cavallo tra
Liguria e Toscana, posto alla foce del fiume
omonimo.
Il gruppo soggiornava presso una splendida casa
immersa nel verde, a ridosso di un antico
monastero.
Le giornate sono trascorse all’insegna del contatto
con la natura e nel più completo relax.
I colori ed i profumi tipicamente settembrini con
lo spettacolare panorama retrostante sulle Alpi
Apuane hanno contribuito a creare un’atmosfera
di profonda serenità e armonia tra ospiti ed
operatori.
L’idea di realizzare questa esperienza è stata
premiata dai risultati ottenuti, dove lo svago e la
socializzazione nel nuovo territorio hanno
sostituito
temporaneamente
le
attività
comunemente svolte ad Oleggio.
Al rientro i ragazzi ospiti della Comunità hanno
ripreso il loro impegno attraverso progetti
riabilitativi individualizzati.
Nella comunità di Oleggio nel corso di questo
primo anno si sono avviate diverse attività
riabilitative: alcune a carattere strettamente
Primo anniversario della Comunità
Bocca di Magra (SP)
2
Le vacanze estive della Comunità
Quello che sto per dire, nel prossimo paragrafo,
sono impressioni mie e possono essere smentite
dagli ospiti di questa Comunità in qualsiasi
momento. Accetto querele e smentite.
Le tanto agognate vacanze al mare in Liguria
cominciano il 5 settembre.
Il viaggio in autostrada inizia con il casello di
Borgomanero e finisce con quello di Sarzana.
Dura all’incirca 4 ore. Arrivati a destinazione
(Bocca di Magra), la gente disfa le valigie, mette
in ordine i bagagli.
Io, come al solito, prendo freddo in pulmino e mi
sdraio, con il mal di testa, in camera. Il viaggio è
stato stancante, ho il mal di testa, per cui dormo
tutto il pomeriggio.
Il filo conduttore della vacanza, secondo me, è
stato un certa conflittualità della Comunità con la
gente del posto. Io lo sapevo già ché i toscani
“vogliono” 2 bagni al giorno, perché ero stato a
luglio in vacanza in Toscana, non avevo fatto 2
bagni al giorno e mi sentivo pressato e a disagio.
Lo stesso è accaduto a Bocca di Magra. Quelli che
facevano il bagno erano: Federico, Massimiliano,
Benito ed io. Gli altri prendevano il Sole e questo
la gente “non lo accettava”. Come dice Vasco
Rossi: “io non mi accontento, voglio di più”. La
“conflittualità”, dovuta ai bagni mancati, tra
Comunità e gente del luogo, saliva e aumentava
giorno dopo giorno. La gente della Comunità era
nervosa e si fumava molto di più. Io stesso
fumavo 10 o 15 sigarette più del normale. Non era
tollerato anche un solo bagno invece di due;
figuriamoci zero bagni. Bisogna dire che, verso la
fine della vacanza, il 10 settembre, la gente della
Comunità era contenta di tornare a Oleggio ed era
come sollevata da un peso.
La sera stessa, Giuliano comincia a imprecare e
inveire contro i frati (proprietari dell’alloggio),
perché la casa è, secondo lui, da 19 persone, e noi
siamo invece in 25. Oltretutto si lamenta del fatto
che gli operatori devono dormire in una stanza che
fa anche da cucina per tutti. Effettivamente, per
gli operatori, è stato stancante trasformare, 2 o 4
volte al giorno, la camera da letto in cucina e
viceversa. Anche perché qualcuno della Comunità
magari si svegliava presto, altri tardi e quindi gli
operatori erano già “stanchi” alle 8.30 di mattina.
La prima sera, il tubo dell’acqua si rompe,
allagando la cucina. Dino non riesce a rimetterlo a
posto perché l’acqua è bollente. La scena è, allo
stesso tempo, tragica e fantozziana. Il prete, con
cui Max cerca invano di comunicare, è thailandese
e non parla italiano. Le proteste di Giuliano si
sprecano. Alla fine arriva un prete italiano che
sistema il guasto.
3
Intervista a Giuseppe Preti
Quanto tempo è passato da quando sei entrato
ad oggi?
Un anno circa.
Come ti sei trovato qui?
Da signore, non vorrei andare via.
Come sono i rapporti con gli altri ospiti?
Buoni, non preferisco nessuno, sono tutti uguali.
Senza fare nomi, c’è qualcuno che ti piace di
meno?
No, sono tutti uguali.
Quali sono state le tue aspettative da quando
sei entrato?
Migliorare un domani per essere partecipe nella
società quando uscirò.
Queste aspettative si sono realizzate?
Sì, sono diverso da prima, non sono un
chiacchierone ma non sono più timido.
Tra le attività quale ti piace di meno?
Giardinaggio perché non lo conosco bene.
Quale attività ti piace di più?
Tutte le altre.
Come vivi il momento del distacco dalla
comunità?
Mi sento curioso di quello che avverrà domani.
Cosa farai quando sarai nel gruppo
appartamento? Pensi di andare al CSM a fare
delle attività?
No, non penso alle attività.
Visto che io e te abbiamo una forte amicizia,
come la vivi, cosa ne pensi? Ti è servita?
Che abbiamo simpatizzato per caso e la vivo
positivamente; sì, mi è servita.
Ti mancherà qualcosa della vita in comunità?
La tua amicizia.
Cosa ti mancherà d’altro.
L’amicizia di tutti gli ospiti.
Come vedi la nostra amicizia in futuro?
Ti penserò da Borgomanero anche perché non so
cosa mi aspetterà in futuro.
Se tu avessi la possibilità di rimanere,
rimarresti?
Sì, anche un anno.
Perché rimarresti?
Per non creare confusione nella mia mente, perché
costruire un’amicizia e poi lasciarla in sospeso mi
crea disagio. Devo trovare nel gruppo
appartamento un qualcosa che bilanci un po’ la
situazione. Esempio: avere una vita senza
problemi, facile.
Il giorno che andrai via, cosa penserai? O cosa
vorresti dire agli operatori ed al dottore?
Ho nostalgia di tutti e grazie di tutto.
A tutto il personale ed ai dottori: grazie.
Che differenza c’è tra una persona malata
come te ed una sana?
Che faccio fatica a rispondere immediatamente,
anche se penso sia dovuto a non aver potuto
studiare tanto.
Qual è la cosa che ti è piaciuta di più nella vita?
Niente.
La cosa che ti è piaciuta di meno nella vita?
Il decesso dei miei genitori.
Qual è la cosa bella che hai fatto nella vita?
Portare a casa dei soldi per la famiglia.
La cosa brutta che hai fatto nella vita?
Nessuna.
C’è qualcosa nella vita che rifaresti?
Niente, perché anche gli errori sono serviti a farmi
intestardire e non ci ho ricavato niente.
Quello che non rifaresti?
Un po’ tutto.
Il tuo futuro lo vedi da solo? E perché?
Sì, perché non ho più nessun familiare o parente.
Credi nell’amicizia?
Sì.
Qual è un tuo pregio?
Vivere alla giornata.
Qual è un tuo difetto?
Avere come ho detto delle difficoltà a rispondere
in maniera pronta.
Un desiderio per il futuro?
Che la gente cattiva non mi faccia del male.
Qual è la frase che ti infastidisce sentir dire?
Essere un inetto. Un niente.
Cosa hai ottenuto dalla vita fino ad oggi?
Niente.
Credi nel destino o pensi che il destino ce lo
creiamo noi?
Non lo so, ma credo che gli altri non influiscano
sul mio destino.
Hai degli hobbies?
Sì, la cinematografia, il superotto.
Il tuo cantante preferito?
Adriano Celentano.
Qual è la canzone che ti piace di più?
“Il tempo se ne va” di Adriano Celentano.
Il film che ti è piaciuto di più?
“Via col vento”.
Se tu avessi una bacchetta magica, cosa faresti
per la società?
Levare la discriminazione.
Se dovessi fare un bilancio della tua vita,
diresti che ci sono stati più momenti difficili o
più momenti belli?
4
Che è stata una vita felice o infelice?
Metà e metà.
Qual è il tuo sogno ricorrente?
Non so, ho sogni confusi.
Hai riso tanto o poco nella vita?
Poco.
Hai pianto tanto? Per quale motivo?
Per la morte dei miei genitori e per il lavoro.
C’è qualcosa che non hai detto in questa
intervista e che avresti voluto dire?
Non so, non trovo le parole, faccio fatica ad
esprimere ciò che penso.
Cosa vorresti dire in conclusione di questa
intervista?
A chi legge queste mie risposte ed è come sono io,
di mettersi in contatto con me per creare delle
amicizie.
In…forma: obiettivo pallone
Sveglia giovedì 27 settembre alle ore 4:00;
Il mio operatore è Giuliano.
Trasporto: pulmino di Verbania.
Ci aspetta un pullman, prenotato per 50 persone,
ma essendo all’incirca 30 persone stiamo comodi.
5:15 il ritrovo; 6:20 a Gattinara
Ore 7:00 siamo a Torino. Prendiamo il pullman,
l’umore è alto, ci aspettano 11 ore di viaggio, 3
soste per rifarci lo stomaco. C’è chi dorme molto
profondamente.
Alle 17:00 siamo in villaggio a Viterbo.
Cerchiamo tutti un rinfresco, poi la cena.
Alloggiati in un bungalow, veniamo avvisati che
alle 9:00 di venerdì 28 ci sarà il primo e anche
l’ultimo giorno di partite da noi perse
profumatamente. Poi scambio di pizza e pasta,
“Roma” è il vincitore del torneo.
Sabato,
dopo
l’influenza
dell’operatore,
nonostante il comodo letto, si decide di vedere la
finale vinta dalla selezione romana.
Sabato 29 premiazione in palestra, con il nostro
ultimo posto per la partecipazione al torneo.
Ci si mette in viaggio per tornare indietro alle ore
12:00.
Senza pasto, decido di riposarmi un attimo.
L’autista tra l’altro si dimostra molto abile.
Arrivati a Oleggio, cena con un paio di panini e
alle ore 22:00 subito a letto…e sarà un giorno
nuovo.
5
Gita a Villa Ponti di Arona
All’inizio di ottobre, la Comunità di Oleggio ha
scelto Villa Ponti ad Arona, come meta della gita
settimanale. Ricordiamo che queste gite sono
culturali, oppure di svago, sul territorio, e che si
svolgono generalmente di giovedì o venerdì.
Si va dalla scultura all’acquerello, dai quadri
carichi di vernice agli oggetti artistici come
portafogli, collane, orologi.
L’accompagnatrice ci spiega tutto e dopo un’ora
abbiamo finito la nostra visita culturale.
L’operatore, che ci ha accompagnato era Giuliano.
Arrivati ad Arona, abbiamo fatto fatica a trovare il
parcheggio vicino a Villa Ponti e poi, passato un
po’ di tempo, abbiamo fatto i biglietti per entrare a
vedere la mostra.
All’ingresso, fa buona mostra di sé, una macchina
da caffé, del primo ‘900 e subito mi viene in
mente che mio nonno aveva un bar, a Milano,
forse proprio in quel periodo. Qualcuno dei clienti
diceva che il bar di mio nonno faceva il miglior
caffé di Milano. Ci lavoravano nonno Alfredo e
mamma Rosanna. Miscelavano e tostavano il
caffé, loro, in proprio. La macchina da caffé
esposta a Villa Ponti è bellissima e c’è anche la
macchina per il Selz. Il bancone è ricoperto di
radica.
La mostra tratta delle opere artistiche di Andy
Warhol, maestro della Pop Art (in inglese Arte
Popolare). Warhol è ritenuto da tutti uno dei
maggiori esponenti del movimento e il periodo, in
cui vive e opera, è il 1900 (1920-1990).
Essendo Arte Contemporanea, ovviamente, a
volte pare astratta, stravagante; però l’oggetto dei
suoi dipinti è spesso qualcosa di semplice o
conosciuto. Per cui c’è questa dicotomia tra la
semplicità dell’argomento e l’astrattezza del modo
di rappresentarlo su quadro.
La gita è stata interessante, forse anche per chi di
noi non conosce bene l’arte; ognuno di noi ha
avuto un arricchimento culturale. In fondo, forse,
l’arte popolare è più recente, è più facile da
comprendere rispetto all’arte rinascimentale,
greca, barocca, gotica, ecc., che appartengono a
periodi lontani e che probabilmente tanto popolari
non sono.
Da Villa Ponti, ci dirigiamo verso il centro di
Arona, camminando per il “budello”, ovvero la
strada antica, che percorre la parte centrale del
paese. Patrizia saluta delle persone che
probabilmente sono suoi vicini di casa. Dopo aver
consumato qualcosa al bar, torniamo al
parcheggio, e da li, con il pulmino, ci dirigiamo
verso la Comunità di Oleggio.
Warhol dipinge ad esempio: volti conosciuti come
Liza Minelli, Gerard Depardieu, Enrico Coveri,
Marylin Monroe, Mao Tze Tung, Lenin; volti
sconosciuti ma che rappresentano un’idea, un
modo di essere, come ad esempio gli indiani
d’America; oppure oggetti come barattoli di cibo
del supermercato.
Enrico Coveri è stato dipinto in 5 varianti di
colore, con l’aggiunta di polvere di diamante, per
far risaltare delle sfumature del volto.
I suoi modi di dipingere o di creare un oggetto
artistico, sono vari, differenti, ingegnosi, originali.
6
La gita all’Isola
La seconda settimana di ottobre, si decide di
andare a visitare l’Isola Bella.
Dopo aver costeggiato tutto il Lago Maggiore,
arriviamo a Stresa e ci imbarchiamo. In un quarto
d’ora siamo a destinazione.
A Stresa ci sono molti turisti e molti giovani, che
devono o visitare l’Isola o imbarcarsi per l’altra
sponda del Lago (quella di Varese). Sull’Isola
Bella troviamo anche molti turisti stranieri.
Ci sono molte scalinate, bancarelle, una chiesa
antica, una mostra d’arte, vegetazione, case
vecchie e rustiche, ville, giardini, ecc. La nostra
comitiva sale e scende le scale, dando un’occhiata
alle bancarelle.
Ci sediamo ad un bar coperto da alberi e
vegetazione, la giornata è calda. Così, forse per il
caldo, quello che mi colpisce è che sembra di
essere a Capri. Il paesaggio è da Mare
Mediterraneo.
Probabilmente c’è anche un giardino, che però noi
non visitiamo. Non visitiamo neanche la mostra
artistica, perché il biglietto costa 11 euro cadauno.
In compenso, giriamo in lungo e in largo l’Isola,
soprattutto dalla parte ovest e il paesaggio è
veramente bello. Il risultato di tanta bellezza è che
siamo tutti più rilassati, anche Max, che aveva
appena preso il suo undicesimo caffé.
Il motoscafo, che ci riporta a Stresa, è tutto per
noi, come all’andata. Gabriella e Mauro cercano
di fotografare più che possono, sia sull’isola che
sul motoscafo. Le fotografie riescono verso est,
perché verso ovest c’è il sole che abbaglia.
La Gita è piaciuta a tutti, mi sembra, e ritorniamo
in Comunità felici e rilassati. I paesaggi ridenti
dell’Isola Bella rimangono impressi nei nostri
occhi, come se fossero fotografie e quadri.
Alla prossima gita.
Bella gita a Milano
Il terzo giovedì del mese decidiamo di andare a
Milano per vedere il Duomo.
In viaggio con noi solo per l’andata c’è la dott.ssa
Pezzati che accompagnamo prima a Novara e poi
a Milano.
A Milano, quello che mi colpisce è il traffico. Con
un furgone come il nostro è veramente difficile
girare per la città. Ci sono scooter che sorpassano
a destra, motociclette che sorpassano a sinistra,
macchine che ci sfiorano. Per fortuna Camillo sa
come cavarsela e conosce bene Milano.
Arrivati in Centro lasciamo il pulmino al
parcheggio della Rinascente. Qui, volendo, ci
sono i WC, ma lui preferisce andare subito al
Duomo. A me scappa, ma Camillo è convinto che
in piazza o nel Duomo ci siano. In effetti, a rigore
di logica, è molto difficile che, in una chiesa,
abbiano fatto i gabinetti, sia sul tetto che dentro!
Facciamo i biglietti, con un piccolo sconto,
saliamo con l’ascensore sul tetto del Duomo e ci
impieghiamo pochi secondi. Dopo una breve
salita a piedi, possiamo ammirare le guglie, la
Madonnina, una fetta grande della città.
Ovviamente gabinetti non ce ne sono e non si può
neanche fumare, come avevo previsto!
Dopo la discesa in ascensore, visitiamo l’interno
del Duomo; è una delle più grandi e importanti
opere di arte gotica, con le sue guglie, le sue
vetrate, il suo slancio verso l’alto. All’interno c’è
un prete che dice le preghiere e la sua voce
assomiglia a quella del cardinale Tettamanzi.
Probabilmente non è lui, però nella voce gli
somiglia. Il tetto della chiesa è altissimo, i pilastri
che lo sostengono anche, le vetrate sono molto
belle. La gente osserva con ammirazione.
Dopo essere usciti dal Duomo, andiamo in un
grande magazzino per i WC e scopriamo che la
fila delle donne è lunghissima, mentre quella dei
maschi è inesistente. Successivamente facciamo
un giro in piazza del Duomo e andiamo anche in
una via dove fanno i panzerotti: Camillo conosce
il negozio e ne compra un po’. Felici dello
spuntino, torniamo al furgone.
Con un po’ di panico per il traffico, riusciamo a
prendere la tangenziale e l’autostrada. La gita è
stata divertente e i panzerotti erano veramente
buoni. Sul Duomo ci ero già stato, però anni e
anni fa. Salire ancora è stata una bella emozione.
Arrivederci alla prossima gita.
7
Non lasciarti andare
Se la fiducia e la comprensione altrui ti vengono
meno; non lasciarti andare!
Se l’affetto e magari l’amore ti vengono a
mancare, “per più o meno tempo”;
non lasciarti andare!
Se la Solitudine e l’Inquietudine ti avvolgono;
non lasciarti andare!
Se la malinconia, la tristezza e la noia
ti travolgono; stringi i denti, aguzza le unghie e
non lasciarti andare!
Se ti senti solo ed abbandonato a te stesso,
rifletti in positivo e bada che almeno,
se non in questa vita,
ma in “Cielo ed in un’altra Vita”,
qualcuno prega per te ed allora prova a sorridere e
non lasciarti andare!
Il nostro Tiziano
Tiziano
Io Tiziano non trovo,
lo sbocco nel salone
chi senza di noi
un bar nel centro…
con due righe di sole.
Quando noi ci muoviamo
Non sappiamo dove andiamo
Articolo: sul nostro buonumore.
8
26 giugno: gita a S. Maria Maggiore
10 luglio: gita al Mottarone
4 luglio:gita ad Orta
5 - 10 settembre: Bocca di Magra
12 settembre 2007: primo anniversario della Comunità
9
Quadri realizzati da Roberto Quirighetti
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