38 Passione Ciclismo Maggio 2009
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38 Passione Ciclismo Maggio 2009
38 Passione Ciclismo esigenze di controllo che l’Agenzia delle entrate potrà effettuare anche attraverso l’acquisizione di informazioni necessarie a garantire che i regimi tributari diretti ad incentivare il fenomeno del libero associazionismo non costituiscano di fatto uno strumento per eludere il pagamento delle imposte dovute …”. L’obiettivo dichiarato è di Luca Pace* Pace Con la Circolare n. 12/E del 9 aprile scorso la Direzione Centrale Normativa e Contenzioso dell’Agenzia delle entrate ha commentato l’art. 30 del D.L. 29 novembre 2008, n. 185 (c.d. decreto “anti-crisi”), convertito con modifiche dalla L. 28 gennaio 2009, n. 2, che ha introdotto nuovi obblighi per l’amplia platea degli enti associativi, tra cui le associazioni sportive dilettantistiche. I sodalizi che intendono continuare a fruire dei benefici fiscali in materia di imposte dirette (previsti dall’art. 148 del T.U.I.R.) ed indirette (previsti dall’art. 4 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633) hanno l’onere di comunicare dati e notizie rilevanti ai fini fiscali all’Agenzia delle entrate. I contenuti e la tempistica della comunicazione saranno precisati con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate; già da oggi, comunque, è previsto che l’invio dovrà avvenire attraverso la modalità telematica. La Circolare precisa che “… La norma ha finalità esclusivamente fiscali e risponde a reali È possibile inviare i quesiti al nostro esperto direttamente al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] Maggio 2009 LA PAGINA DELL’ESPERTO quello di isolare e contrastare l’uso distorto dello strumento associazionistico, tutelando le vere forme associazionistiche incentivate dal legislatore fiscale. Le associazioni sportive tenute all’invio del modello di comunicazione in esame sono, come abbiamo ricordato, quelle che si avvalgono di una o più previsioni di decommercializzazione previste dalla legge; prima conseguenza importante di questo assunto è che nessun onere grava sulle associazioni sportive regolarmente iscritte al Registro C.O.N.I. che non svolgono attività commerciale. Sono ovviamente escluse tutte le associazioni in possesso del solo codice fiscale e non anche della partita Iva, mentre sono ricomprese sia quelle che svolgono attività commerciale in via non prevalente e strumentale all’attività istituzionale che quelle che effettuano operazioni strutturalmente commerciali anche se non imponibili in virtù delle norme di legge agevolative già ricordate. E veniamo alla materia dei controlli. Con la Circolare n. 13/E del 9 aprile scorso la Direzione Centrale Accertamento dell’Agenzia delle entrate ha reso noti gli indirizzi operativi, per l’anno in corso, per lo sviluppo delle attività di prevenzione e contrasto dell’evasione. L’azione di controllo sarà focalizzata distintamente sulle diverse macro-tipologie di contribuenti: grandi e medie imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi, enti non commerciali, persone fisiche. Se si considera, inoltre, che particolare attenzione sarà dedicata ai soggetti che usufruiscono di regimi fiscali agevola- tivi – si pensi, per esempio, a quello previsto dalla L. 398/91 –, si comprende come la percentuale di probabilità che le società e le associazioni sportive hanno di essere sottoposte a controllo sia, quest’anno più che in passato, elevata. L’attività di controllo sarà rafforzata anche grazie al censimento sistematico di recente introdotto per quest’amplissima platea di soggetti dal su menzionato art. 30 del D.L. 29 novembre 2008, n. 185. Per far meglio comprendere quale sia il nuovo atteggiamento ministeriale sembra opportuno citare la Circolare stessa, che così recita “… Il comparto in parola va dunque attentamente monitorato, a livello locale, allo scopo di individuare i più rilevanti rischi di abuso dei regimi agevolativi, pianificando un numero di controlli idoneo a supportare l’effetto di deterrenza indotto dalla menzionata, nuova normativa …” e prosegue “… L’attività di controllo va, quindi, indirizzata nei confronti di quei soggetti per i quali le informazioni a disposizione degli Uffici evidenzino la possibile esistenza di vere e proprie imprese commerciali dissimulate sotto forma di associazioni culturali, sportive, di formazione e simili …”. Gli organi di controllo possono acquisire le informazioni in vario modo: attraverso gli strumenti informativi in loro possesso (banche dati, interrogazioni selettive, ecc.), attraverso gli strumenti di pubblicità commerciale utilizzati dai contribuenti, attraverso richieste mirate inoltrate alle autorità competenti al rilascio di autorizzazioni per l’esercizio di specifiche attività (ad es. autorizzazioni sanitarie per l’esercizio della somministrazione di alimenti e bevande), mediante verifica dell’effettiva partecipazione dei soci alla vita associativa (regolare convocazione dei soci e svolgimento delle assemblee) ed attraverso ulteriori modalità1. In presenza, poi, di indizi di abusi rilevanti, l’attivi- tà istruttoria procederà con verifiche approfondite. Per determinare un immediato impatto dissuasivo le Direzioni Regionali delle Entrate provvederanno all’individuazione, per ciascuna Provincia, di un numero di posizioni ad alto rischio di abuso da sottoporre a verifica, “… massimizzando, nel corrente anno, la notifica degli atti di accertamento o l’avvio della procedura di definizione per adesione ...”. Sembrerebbe un viatico a tinte fosche quello che si svela ai nostri occhi per il 2009, ma non è così. Come mi piace ricordare ai miei studenti dell’Università de L’Aquila, ai quali colgo l’occasione per rivolgere da queste colonne un affettuoso ‘a rivederci a presto’, non dimentichiamo mai che controllori e controllati dispongono degli stessi strumenti: le norme di legge. Chi le conosce, le sa applicare, e se ne sa vesti- re non ha nulla da temere da alcun tipo di controllo o di verifica. ________________ Data l’importanza della materia e le numerose richieste giunte in redazione, a partire da questo mese e fino al 30 giugno 2009 Passione Ciclismo offre a tutti i suoi lettori una consulenza gratuita di 30 minuti in materia di accertamento fiscale delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche. È possibile prendere un appuntamento, al quale è necessario portare con sé una copia del giornale, telefonando in redazione o contattando direttamente il Dr. Pace via email. 1 *Dottore commercialista e revisore contabile in Pescara e Roma Consulente del CONI Pescara Castelnuovo, 4-5 Aprile - Dopo tre appuntamenti lungo le sponde del Fiume Tordino, a Giulianova, Teramo e Notaresco, il Coordinamento Ciclabili dell’Abruzzo teramano, si è spostato sul Fiume Vomano. Il Coordinamento, nato alcuni mesi fa, conta già su 35 associazioni nazionali e locali ed è impegnato nella promozione di piste ciclabili su tutto il territorio regionale, in particolare su quello teramano. L’incontro che si è tenuto presso la Sala Polifunzionale di Castelnuovo Vomano ha spostato l’attenzione su un altro importante corso d’acqua della provincia teramana, il Vomano: un fiume di grande bellezza che purtroppo è stato negli anni gravemente compromesso dall’azione dell’uomo. Questo, in sintesi, il contenuto del convegno “Piste ciclabili: sostenibilità ambientale e promozione del territorio” moderato da Fabio Vallarola dell’Istituto Abruzzese Aree Protette, dopo i saluti di Gabriele Ruggieri. Tra gli inteventi quelli di Roberto Rotella (WWF Teramo), Alessandro Tursi (Legambiente di Giulianova), Niels Van Bemmelen (Associazione Itaca), Lucio De Marcellis (Coordinamento Ciclabili Teramano), Raffaele Di Marcello (Ufficio di Piano della Provincia di Teramo), Mauro Vanni (Associazione Itaca) e Valter Ciaffoni (Maestro di mountain bike). Per Niels Van Bemmelen dell’Associazione ITACA “è necessario favorire uno sviluppo sostenibile della vallata del Vomano sia dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista sociale ed ambientale. ITACA si è già attivata, attraverso il progetto "Vie Verdi", per la creazione di una rete di itinerari, da percorrere a piedi, a cavallo ed in bici, in grado di mettere a sistema aree di interesse ambientale, storico e culturale. Percorsi verdi che funzionano come fattore attraente per un turismo responsabile, naturale e culturale; percorsi verdi utilizzabili come assi di trasporto alternativo per spostamenti giornalieri. Da questo punto di vista una rete ciclabile, utilizzabile sia per il turismo, sia per il trasporto alternativo giornaliero, diventa una condizione fondamentale per favorire lo sviluppo sostenibile del nostro territorio”. Durante l’incontro sono stati illustrate le condizioni ambientali del Fiume Vomano, le proposte avanzate dal Coordinamento per la creazione di piste ciclabili nel teramano, i possibili finanziamenti europei a cui accedere per la loro realizzazione ed i progetti di educazione ambientale legati all’uso della bicicletta.