Eltsin, il presidente dei cannoni

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Eltsin, il presidente dei cannoni
Eltsin, il presidente dei cannoni
Sabato 05 Febbraio 2011 00:00
di Carlo Benedetti MOSCA. Oggi avrebbe ottanta anni. E’ scomparso nell’aprile del 2007 - all’età di 76 anni - dopo
aver monopolizzato la presidenza della Russia dal 1991 al 1999. Ed ecco ora che, in un clima di
singolare dualismo dirigenziale, il primo ministro Putin e il presidente Medvedev celebrano Boris
Nikolaevic Eltsin con manifestazioni che ai russi più attenti ricordano i fasti dei compleanni di
Stalin spingendo a paragoni asiatici con il coreano Kin Il Sung.
Ed è subito orgia. Con un preciso ricorso alla manipolazione degli episodi del passato ai fini
della polemica corrente. Si parla così di Eltsin con toni enfatici. Viene giustamente ricordato
come il “Primo presidente della Russia” ma poi ci si lascia andare ad affermazioni di questo
tipo: è stato l'artefice delle privatizzazioni; carismatico e sanguigno; personalità vulcanica;
icona di un’altra epoca; figura storica in un tempo di grandi cambiamenti; uomo legato alle
speranze; trionfatore politico nel quadro di una crisi generale; autore principe della messa al
bando del partito comunista; un dirigente che si è adoperato affinché potesse nascere una
Russia nuova e democratica; un vero statista...
E sull’onda di queste emozioni arrivano i programmi ufficiali siglati in primo luogo da Putin che
fu, appunto, il delfino di Eltsin. Si comincia con l’inaugurazione di un monumento nella città di
Ekaterinburg, quella dove l’ex presidente mosse i primi passi nella nomenklatura comunista. Ed
oggi la stele di marmo bianco - eretta nel centro storico con la modica somma di 50mila euro lo ricorda come leader indiscusso e benedetto anche con un discorso di Medvedev che si
aggiunge a quelli dei laudatores...
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Tutto avviene mentre la macchina propagandistica del Cremlino impone ai canali radiotelevisivi
(senza incontrare resistenze) servizi e documentari dedicati all’80mo del presidente. Escono i
filmati dei congressi, le scene degli incontri internazionali, la vita in famiglia nella lussuosa
residenza moscovita, le interviste con gli uomini che lo aiutarono nella gestione presidenziale.
Del grande capo parlano a ruota libera, evidenziandone i meriti, gli ascari di un tempo, i vari
Popzov, Burbulis, Sattarov, Kostikov, Ciubais, Akaiev, Stankevic, Tarpiscev, Filatov, Sciokin,
Jastrgembskij, Sciuskevic, Jakovlev ... E parlano la vedova Naina Josifovna e la figlia Tatjana.
Da mattina a sera è un bombardamento d’immagini e dichiarazioni. Poi tutti al teatro Bolscioi
per una serata ufficiale. Con la famiglia c’è il premier Putin che apre lo spettacolo con parole di
ringraziamento per quanto fatto da Eltsin. In sala spiccano personaggi noti sui quali la tv si
sofferma con lunghi primi piani. Ecco i registi Ljubimov e Zacharov (quello che si è sempre
vantato di aver bruciato la tessera del Pcus), l’ex ministro della Cultura Svidkoi..
Tutto con l’accompagnamento musicale del Giuseppe Verdi della Forza del destino e poi con
l’aria della furtiva lagrima di Gaetano Donizetti. Ma non c’è solo questo. L'archivista di stato
Rudolf Pichoja, annuncia il libro "L'uomo dei cambiamenti. Analisi della biografia politica di Boris
Eltsin" e il direttore esecutivo del “Centro Eltsin”, Aleksandr Drozdov, illustra una mostra
fotografica alla Sala Esposizioni di Mosca e parla già dei concerti in onore di Eltsin che si
terranno al Teatro di Stato di Ekaterinburg. Ci saranno poi la prima edizione del torneo di tennis
giovanile dedicato alla memoria del presidente e persino un concerto rock con la band russa
"Okean Elzy".
Al processo di santificazione mancano, ovviamente, molte pagine segnate da eccessi di collera
e improvvise amnesie. Si sorvola volutamente sul suo forte potere personale che si caratterizzò
con marcati tratti dispotici che furono alla base (almeno in gran parte) del processo di estinzione
dell’Urss e della scesa in campo degli oligarchi e dei mafiosi che hanno depredato il paese... E
si potrebbe continuare con intere pagine (tutte filmate) delle sue sbornie epocali, in diretta.
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