Assunta Spina
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Assunta Spina
RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA presenta una produzione in collaborazione con RAI FICTION BIANCA GUACCERO in Assunta Spina dall’omonimo dramma di Salvatore Di Giacomo con NICOLA DI PINTO SERGIO ASSISI IMMA PIRO ANGELA PAGANO TINA FEMIANO CLARA BINDI GIUSEPPE ZENO NELLO MASCIA ROBERTO DE FRANCESCO TOMMASO BIANCO VITTORIO VIVIANI CLOTILDE SABATINO BENEDETTA VALANZANO con PATRIZIO RISPO con la partecipazione di LINA SASTRI con MICHELE PLACIDO nel ruolo di Michele Boccadifuoco Regia di RICCARDO MILANI Prodotto da GUIDO LOMBARDO per Titanus S.p.A. Film in due episodi CREDITI NON CONTRATTUALI Assunta Spina E’ STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE CAMPANIA CON IL PATROCINIO DELLA REGIONE CAMPANIA CON IL PATROCINIO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI IN COLLABORAZIONE CON ASSESSORATO ALLA CULTURA DI NAPOLI E LA FILMCOMMISSION REGIONE CAMPANIA Assunta Spina Cast tecnico Regia Soggetto e sceneggiatura Musiche RICCARDO MILANI PATRIZIA CARRANO PEPPE D’ARGENZIO LEANDRO PICCIONI ELENA DEL GUERRA MAURIZIA NARDUCCI PIERFRANCO LUSCRÌ MASSIMO QUAGLIA SAVERIO GUARNA GUIDUCCIO GEUNA MARCO GRECO GUIDO LOMBARDO Costumi Scenografia Arredamento Montaggio Direttore della fotografia Organizzatore generale Direttore di produzione Produzione Cast artistico Assunta Spina Michele Boccadifuoco Mario Carmela Concetta Salvatore Cazzillo Matilde Serao Federico Funelli Donna Rosa Matteo Molinari BIANCA GUACCERO MICHELE PLACIDO NICOLA DI PINTO ANGELA PAGANO CLARA BINDI GIUSEPPE ZENO DOMENICO ESPOSITO LINA SASTRI SERGIO ASSISI IMMA PIRO PATRIZIO RISPO Ufficio Stampa Enrico Lucherini Via A. Secchi 8 – 00197 Roma Tel. e Fax. 06/8084282 e-mail [email protected] Marzia Spanu Via Vetulonia, 29 – 00183 Roma Tel.06/77591075 Fax 06 77078412 e-mail [email protected] CREDITI NON CONTRATTUALI Assunta Spina E’ del 1915 la prima edizione cinematografica, interpretata dalla mitica Francesca Bertini che ne firmò anche la regia con Gustavo Serena. Al 1947 risale invece l’Assunta Spina di Mario Mattioli, con Anna Magnani e Eduardo De Filippo. Due grandi film di cui la Titanus ha curato la distribuzione. A sessant’anni di distanza, Guido Lombardo - realizzando per Titanus e Rai Fiction un progetto fortemente voluto dal padre Goffredo - torna a questo classico del melodramma verista italiano. E Napoli, con le sue strade, i suoi palazzi e le sue piazze si conferma, anche questa volta, protagonista del racconto. Castel Sant’Elmo, la Certosa di San Martino, Castel dell’Ovo, Villa Pierce e Palazzo Donn’Anna a Posillipo, ma anche il bar Gambrinus, la Galleria Principe di Napoli, l’isolotto di Nisida e il Maschio Angioino: con la collaborazione della Film Commission Regione Campania, ogni location è stata scelta e allestita in modo da restituire alla storia la sua natura popolare e mediterranea più autentica. In questo set di monumenti e vicoli, diretto dal regista Riccardo Milani, si muove una nuova Assunta Spina, una donna modernissima e inquieta, che ha il volto fresco e solare di Bianca Guaccero. Salvatore di Giacomo scrisse il suo dramma durante gli anni in cui lavorò al «Corriere di Napoli», diretto da Matilde Serao. Patrizia Carrano, autrice dell’adattamento, ha voluto immaginare un’amicizia tra la scrittrice (Lina Sastri) e la bella popolana in cerca di riscatto. Incalzata da un padre troppo povero e disperato (Nicola Di Pinto), combattuta tra l’amore selvaggio di Michele (Michele Placido) e quello carnale del Cancelliere (Sergio Assisi), sarà proprio la nuova consapevolezza raggiunta grazie a Matilde ad aiutare la giovane Assunta nella sua scelta di libertà. Sinossi Donna appassionata, volitiva, bellissima, Assunta Spina è il personaggio centrale della fiction liberamente ispirata all’omonimo dramma teatrale che Salvatore Di Giacomo ha scritto e ambientato nel 1909. Fra tutte le lavoranti della stireria di Donna Rosa, padrona arcigna e severa, Assunta è l’unica che sa leggere e scrivere: a insegnarle è stata una cliente del negozio, la giornalista Matilde Serao, toccata dalla determinazione con cui la giovane vuole uscire dalla povertà. Fidanzata con un marinaio, Salvatore (Giuseppe Zeno), Assunta è però strenuamente desiderata da un ricco macellaio, Michele Boccadifuoco, uomo dal carattere violento, che per Assunta prova un sentimento d’amore primitivo e fortissimo. Quando Salvatore prende il mare, per via di un inganno ordito dall’intrigante strozzina Carmela, Assunta finisce per legarsi a Michele in un rapporto in cui si mescolano riconoscenza e risentimento. Ma il loro legame è tempestoso: accecato dalla gelosia, Michele la sfregia, finendo in carcere. Per evitare che il suo uomo sconti la pena lontano da Napoli, Assunta cerca l’aiuto del magistrato Federico Funelli. Ma è proprio con Funelli che Assunta scopre finalmente la pienezza della passione. Quando il magistrato vorrà metterla da parte, per rientrare nei ranghi familiari e dedicarsi alla carriera politica, Assunta si ribellerà. E Michele, appena uscito di prigione, diventerà l’artefice della sua vendetta. Il dramma di Di Giacomo chiudeva sul terreo volto di Assunta che si autoaccusava al posto di Michele. Nella fiction, grazie anche all’intervento di Matilde Serao, la storia ha un finale più aperto. In cui, ormai consapevole del proprio valore e della propria dignità, Assunta sfida il perbenismo della città con tutta la forza del proprio carattere. Il carattere di una donna cha ha imparato a sue spese quanto sia difficile ma indispensabile diventare padrona del suo destino.