Inquadramento clinico della vertigine acuta: up to date
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Inquadramento clinico della vertigine acuta: up to date
"Inquadramento clinico della vertigine acuta: up to date della vertigine acuta: up to date della letteratura" P. Vannucchi P Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oto-Neuro-Oftalmologiche Chieti 18.06.2011 I Inquadramento d • Vertigine posizionale di pochi secondi: probabile VPPB • Crisi vertiginose della durata di minuti o ore: probabile Menière o vertigine emicranica • Crisi acute di giorni: neurite vestibolare da porre in dd con infarto cerebellare Classificazione della VPPB VPPB CSP : forma f geotropa t forma apogeotropa VPPB CSL : forma geotropa forma apogeotropa VPPB CSA VPPB pluricanalari l i l i La sintomatologia della VPPB del CSP • Vertigini posizionali che insorgono prevalentemente l per movimenti i i sull piano i verticale i l (da supino a seduto e/o viceversa) • Gli episodi sono di breve durata, si ripetono ad ogni movimento sul piano verticale ed hanno spesso corredo n.v. associato q presenza p di instabilità nella pposizione • Frequente eretta • Recupero graduale col passare del tempo La sintomatologia della VPPB del CSL • Vertigini posizionali che insorgono per movimenti sul piano orizzontale (da supino a fianco o da fianco a fianco) • Gli episodi sono di durata maggiore maggiore, si ripetono ad ogni movimento ed hanno spesso associato un violento corredo n.v. nv • Talvolta presenza di instabilità nella posizione eretta • La risoluzione è talvolta brusca I segni clinici della VPPB del CSP: caratteristiche del nistagmo g • Posizionale (sul piano verticale) • Con C bbreve llatenza • Nistagmo rotatorio-up (orario in Dix-Hallpike Sn, antiorario i i in i Dix-Hallpike Di H ll ik Ds) D) • Parossistico • Talvolta inversione spontanea • Inversione al ritorno seduto • Ripetibile a cab e • Affaticabile Manovra di DixHallpike Ds. Ds Posizione finale dei canali e movimento dei detriti CSA CSP I segni g clinici della VPPB del CSL: caratteristiche del nistagmo • • • • • • • • • Da seduto a supino ny orizzontale stazionario os o a e (su (sul ppiano a o oorizzontale) o a e) Posizionale Latenza brevissima o assente Orizzontale (geotropo o apogeotropo) Parossistico Più intenso ssu un n fianco Inversione spontanea Ripetibile i ibil Poco affaticabile ma può scomparire i improvvisamente i Fi i Fisiopatologia t l i d dell CSA andamento della fase lenta del nistagmo • l’eccitazione del CSA determina la contrazione dei muscoli retto superiore ipsilaterale e obliquo inferiore controlaterale RETTO SUPERIORE • nell CSA lo l stimolo i l eccitatorio i i è ampullifugo CSA OBLIQUO INFERIORE CSL CSP orecchio destro Considerazioni • Non c’è una vera manovra scatenante;; compare sia in DH ds sia in DH sn, forse più facilmente in Rose talvolta anche nelle posizioni di fianco • Il nistagmo è verticale in basso • La componente rotatoria non è sempre apprezzabile bil • Il nistagmo è parossistico ma non intenso Considerazioni • La latenza è breve o assente • L’inversione è spesso assente, quando c’è il nistagmo è piccolo • Il reperto è relativamente affaticabile • La risoluzione del quadro clinico diventa per la conferma della diagnosi g fondamentale p • L’anamnesi (se il pz ha già sofferto di VPPB) è un altro importante indicatore diagnostico Considerazioni • Considerando la posizione del CSA non mi stupisco che possa essere scatenato da ogni posizione che faccia abbassare la testa • L’orecchio interessato è forse individuabile dalla componente rotatoria • Perché non c’è inversione ? • Perché dura tanto ? • Perché non cc’èè nistagmo in posizione eretta ? Forma apogeotropa del CSP - La storia da Febbraio 2003 ad Agosto 2006 abbiamo trattato per una VPP del CSA 45 pazienti VPP CSA totale femmine maschi numero di pazienti 45 29 16 età media 55 9 (+/ 55.9 (+/-14.3) 14 3) 55 9 (+/ 55.9 (+/-12.7) 12 7) 55 8 (+/ 55.8 (+/-17.1) 17 1) range di età 29-82 30-82 29-82 In 6 di questi, tutte di sesso femminile, ad uno dei controlli successivi è stata riscontrata una VPP del CSP del lato opposto successivi, Come lo abbiamo spiegato? Ipotesi CSA CSL CSP orecchio orecch o destro andamento della fase lenta del nistagmo CSA CSL orecchio sinistro RETTO SUPERIORE CSP occhio sinistro occhio sinistro occhio destro occhio destro OBLIQUO INFERIORE posizionamento a testa iperestesa corrente endolinfatica ampullipeta Alt iinterpretazione Altra t t i CSA andamento della fase lenta del nistagmo CSL orecchio sinistro CSP RETTO SUPERIORE • il posizionamento a testa iperestesa determinerebbe uno spostamento dei detriti otoconiali verso il braccio ampollare del CSP creando una corrente ampullipeta e quindi inibitoria OBLIQUO INFERIORE La terapia della VPPB del CSP • • • • • Manovra di Brandt - Daroff Manovra di Epley Manovra di Semont Manovra di Herdmann Manovre di Parnes Manovra di Brandt - Daroff Manovra di Epley Strategia • Posta la diagnosi si esegue una della manovre liberatorie • In caso di insuccesso è bene conoscere le metodiche alternative • In presenza di quadri atipici può essere utile l’uso della Brandt Daroff Brandt-Daroff • Se il quadro delle forme atipiche, con la terapia, si chiarisce o si negativizza g si conferma la diagnosi, g , se permangono i reperti si indaga a livello centrale. La terapia della VPPB del CSL: terapia p fisica • • • • Manovre di barbecue Posizione liberatoria coatta Tecnica di Vannucchi-Asprella Vannucchi Asprella Tecnica di Gufoni Posizione liberatoria coatta Manovra di Gufoni TERAPIA FISICA della VPPB del CSA • Manovra di Epley “invertita” invertita (Honrubia et al al, 1999; Korres et al, 2002; Prokopakis et al, 2005) • Tecnica di Rahko ((Rahko,, 2002)) • Manovra di Vannucchi (Vannucchi et al, 2003) • Posizione liberatoria coatta di Crevits e simili (Crevits, 2004; Kim et al, 2005) • Manovra di riposizionamento automatizzata (Nakayama e Epley, 2005) • Manovra di Yacovino (Yacovino ( et al 2009) • Tecniche di dispersione (Brandt e Daroff, 1980) TERAPIA FISICA • Manovra di Epley “invertita” - proposta da Honrubia et al (1999), con successo riportato nel 50% dei casi (2 pazienti su 4); utilizzata da Korres et al (2002) e Prokopakis et al (2005), che riportano “risultati eccellenti” - tecnica di “riposizionamento” che parte dal Dix Hallpike sul lato sano ed il paziente viene ruotato verso il lato affetto efficace anche nell’esperienza personale… Limiti - gli stessi della manovra originale - necessita della definizione di lato - trasformazione in altre forme di VPP Manovra di Yacovino et al. al (2009) PAUSA M d M Aspetti p clinici The Committee on Hearing and Aquilibrium • Crisi vertiginose da 20’ a 24 h spesso con nausea e vomito, senza sintomi neurologici e sempre accompagnate da nistagmo • Ipocusia I i neurosensoriale, i l fluttuante, fl progressiva i (recruitment, scarsa discriminazione vocale, diplacusia e distorsione) all’inizio in salita, poi ppantonale o e ed in discesa. d sces . • Acufene variabile e soggettivo • Senso di pienezza auricolare IDROPE ENDOLINFATICO • Sintomatico Si to atico • Asintomatico • L’idrope L’id o e endolinfatica e doli fatica de devee eessere ee progressiva, in modo tale da causare continue dilatazioni, rotture e distorsioni del labirinto membranoso; • Il labirinto deve conservare una funzionalità residua vestibolare ed acustica sufficienti per poter reagire agli effetti dell’idrope progressiva L’idrope endolinfatica è una causa o è una conseguenza di un altro meccanismo fisiopatologico che è alla base della malattia di Ménière? MALATTIA di MENIERE 1 2 Riduzione assorbimento dell’endolinfa Alterazioni permanenti del labirinto membranoso sia di tipo biochimico che morfologico permanente e disequilibrio cronico cronico. 3 Accumulo di endolinfa e conseguente distorsione del labirinto membranoso 4 5 Riparazione delle rotture con recupero funzionale DISTORSIONE ed ATROFIA con alterazioni permanenti sia di tipo biochimico che morfologico IPOACUSIA non più fluttuante e cronico disequilibrio Sembra S b essere dovuta ad una alterazione dei meccanismi di riassorbimento nei quali il sacco endolinfatico ha un ruolo l fondamentale. • Inizialmente fu pensato che l’endolinfa fosse prodotta d tt nella ll coclea l e riassorbita i bit dal d l SE (flusso (fl longitudinale) • Alcune osservazioni contraddicevano tale ipotesi per cui fu pensato che il SE fosse una struttura scarsamente funzionante quindi pensato p un flusso radiale con • Fu q produzione e riassorbimento dell’endolinfa da parte della stria vascolare p • Successivamente è stato invece dimostrato che il SE è una struttura attiva ad alto metabolismo Flusso dell’endolinfa : 9 longitudinale, nel quale l’endolinfa prodotta p dalla chiocciola penetra nel sacculo attraverso il dotto reuniens ed è riassorbita nel sacco endolinfatico. endolinfatico 9 radiale, radiale con produzione e riassorbimento locale locale. Funzioni del sacco endolinfatico • Riassorbimento del contenuto acquoso dell’endolinfa • Modificazioni della composizione p ionica dell’endolinfa • Rimozione di detriti metabolici e cellulari, inclusi gli otoconi • Attività immunoprotettiva dell’orecchio • Inattivazione e rimozione di virus • Secrezione di glicoproteine per attrarre liquidi esterni • Secrezione di ormoni (saccina) per incrementare la produzione di endolinfa Il drenaggio dell’endolinfa nel SE sembra essere un processo attivo, tti non passivo. i Il gradiente osmotico cocleare, associato con la produzione d i di glicoproteine li t i nell SE, SE attrae tt liquidi li idi nella struttura tubulare del SE che, peraltro, sembra più essere una spugna che un sacco. sacco Se il SE non riceve più endolinfa diviene relativamente “secco” il che porta alla secrezione di saccina che provoca un aumento di endolinfa nella coclea. coclea L’aumento dell’endolinfa aiuta a promuovere un maggiore flusso g longitudinale. Gli orecchi con MdM hanno tipicamente un acquedotto vestibolare stretto. Questo potrebbe essere un fattore predisponente per la riduzione di endolinfa nel SE. E’ postulato t l t che h nella ll MdM la l coclea l produce detriti che possono occludere lo stretto lume del dotto. Il SE sente la riduzione di endolinfa e questo porta alla produzione di saccina, per aumentare la quantità di endolinfa, e di glicoproteine, per richiamare ulteriori liquidi. p Questo normalmente determina un superamento dell’ostruzione. L’improvviso L improvviso flusso di endolinfa verso il SE determina la crisi vertiginosa. Se l’ostruzione non viene superata c’è un idrope marcata, ma gli attacchi di vertigine cessano. A - Normale B - Idrope “drenata” C - Dotto occluso D - SE “vuoto” vuoto secerne glicoproteine e “saccina” E - La pressione supera l’ostruzione e avviene la crisi F - Il sacco rimane cchiuso uso e lee crisi c s cessano Questa teoria ppotrebbe spiegare Q p g le diverse fasi della MdM • Stadio iniziale: SE ancora ben funzionante e quindi ripristino uditivo • Stadio St di avanzato: t la l secrezione i di glicoproteine li t i provoca danni al SE e quindi danno uditivo permanente • La sindrome di Larmoyez potrebbe essere p g da un acquedotto q vestibolare più p largo g spiegata • Negli stadi finali c’è una idrope endolinfatica cronica ma senza crisi vertiginose • Gli episodi di Tumarkin possono essere dovuti alla rottura del labirinto membranoso fortemente disteso Expression and translocation of aquaporin aquaporin-2 2 in the endolymphatic sac in patients with Meniere's disease. (2010) We concluded that in the pathogenesis of inner ear hydrops resulting in Meniere's attacks, pAVP elevation as a result of stress and subsequent V2R-cAMP-PKA-AQP2 activation and endosomal trapping of AQP2 in the endolymphatic sac, might be important as a basis of this disease. Further experimental and clinical studies are needed to better clarify the neuroscientific relationship between stress and Meniere's disease. Le AQUAPORINE regolano la permeabilità delle membrane cellulari Una ↑ assunzione di acqua ↓ i livelli di Ormone Antidiuretico (ADH, vasopressina APV) 11. 2. 3. 4. 5. 6. Elevati livelli possono indurre IE Livelli serici elevati in pz con IE Nell’OI ci sono AQP1 e AQP4 In assenza di ADH, AQP2 rimane inattiva Nell’OI ll ADH attiva AQP2 → la l cellula ll l assume H2O dall lume l Nella m. di Reissner ADH inibisce AQP2 → IDROPE Ripetuti STRESS incrementano i livelli plasmatici di Vasopressina L’incremento dell’osmolarità o la deidratazione ↑ i livelli di ADH e APV 1. 2. 3. 4. 5. Elevata assunzione di acqua riduce IE Mantiene una corretta osmolarità L bassa La b osmolarità l à riduce d lla secrezione di d APV P Normalizza l’attività dei recettori x APV I bassi livelli di APV e ADH normalizzano la permebilità dell’OI TERAPIA MEDICA •TERAPIA DELL’ATTACCO DELL’ATTACCO: DELL ATTACCO: ATTACCO: VESTIBOLO VESTIBOLO--SOPPRESSORI, SOPPRESSORI DIURETICI OSMOTICI, CORTISONICI, ANTIEMETICI •TERAPIA INTERCRITICA: INTERCRITICA: NESSUNA TERAPIA TERAPIA PROFILATTICA: DIURETICI A BASSO DOSAGGIO EMOREOLOGICI VASODILATATORI BETAISTINA PSICOFARMACI TERAPIA CHIRURGICA •TERAPIA CONSERVATIVA: Chirurgia del sacco •TERAPIA DEMOLITIVA: Neurectomia vestibolare TERAPIA “SEMI“SEMI-CHIRURGICA” SUBLABIRINTECTOMIA CON GENTAMICINA INTRATIMPANICA - Infiltrazione endotimpanica di gentamicina (protocollo frazionato) …paziente in posizione supina, con la testa girata verso il lato sano detersione del condotto uditivo esterno anestesia di superficie (xilocaina al 10%) iniezione della gentamicina (tamponata con Na2CO3, concentrazione 30mg/ml, pH 7.4) …mantenere la testa girata dal lato opposto a quello trattato !!! non deglutire !!! Ablazione chimica della funzione vestibolare - Cenni storici - Anni ’40 – Trattamento della Tubercolosi con Streptomicina intramuscolare 9 Fowler (1948) Streptomicina intramuscolare 9 Schuknecht (1957) 9 Beck e Schmidt ((1978)) Streptomicina endotimpanica Gentamicina endotimpanica p Ablazione chimica della funzione vestibolare - Farmacocinetica Probabili vie di assorbimento della Gentamicina 1. Membrana della finestra rotonda 2. Legamento anulare della finestra ovale 3. 3 Vasi sanguigni e/o linfatici 4. Piccole cavità della parete ossea che circonda l’orecchio interno Ablazione chimica della funzione vestibolare - Fisiopatologia Effetti della Gentamicina 1. Azione sulle cellule secretorie (“Dark Cells”) Riduzione della produzione di endolinfa Distensione dell’idrope 2. 2 Azione sulle cellule neurosensoriali (cellule ciliate di tipo I) Evoluzione favorevole della sintomatologia vertiginosa IL NOSTRO PROTOCOLLO 1. Spiegare al paziente gli obiettivi e i rischi 2 Far 2. F presente t il ttrattamento tt t riabilitativo i bilit ti d dopo lla tterapia i 3. Il paziente è supino con la testa ruotata verso il lato sano 4. Il paziente è istruito a evitare di deglutire 5 Il timpano è anestetizzato con xilocaina al 10% 5. 6. La gentamicina è introdotta direttamete 7. Bassa assa dose di d concentrazione co ce a o e ((26 6 mg/ml) g/ ) 8. Dopo l’iniezione il paziente deve rimanere in posizione supina per cica 30’ 9. Il trattamento è ripetuto se persiste la sintomatologia, ma non prima di un mese dalla precedente iniezione Intratympanic gentamicin injection for the treatment of Meniere’s disease (Otolaryngol Head Neck Surgery 2010) Katzenell U., Gordon M., Page M. The treatment was found to be highly effective. The variable titration method of injection prevents unnecessary injections for patients whose symptoms have already subsided. subsided Intratympanic y p c gentamicin ge c for o Meniere’s e e e s disease d se se or o syndrome sy d o e (Cochrane database Syst. Rev. 2010) Pullens B., Van Benthem PP. Both of this trials found a significant reduction in vertigo complaint in the gentamicin group when compared to the placebo group. group PAUSA LA VERTIGINE EMICRANICA “…ilil paziente aveva mal di testa, testa il suo capo roteava con senso di instabilità, negli orecchi aveva come il suono di un fiume che scorreva con grande rumore…” Areteo di Cappadocia, 131 d.C. Vertigine emicranica Entità nosologiche riconosciute in bibliografia 1 “Basilar 1. Basilar artery migraine” migraine Bickerstaff 1961 (Lancet) 2. “Benign g Paroxysmal y vertigo g in childhood” Basser 1964 ((Brain)) 3. “Migraine without headache” Whitty 1967 (Lancet) 4. “Paroxysmal torticollis in infancy” Snyder 1969 (Am J Dis Child) 5. “Benign recurrent vertigo” Slater 1979 (J Neurosurg Psychatr) Vertigine emicranica Cefalea 1) Come AURA 2) Concomitante 3) Equivalente precoce 4) Equivalente intercritico 5)) Equivalente q tardivo Vertigine VERTIGINE EMICRANICA classificazione (Pagnini, (Pagnini 1999) 1. come AURA VERTIGINE EMICRANICA ASSOCIATA ((VEA)) EMICRANIA senza AURA (ESA) 2. CONCOMITANTE EMICRANIA con AURA (ECA) EMICRANIA BASILARE VERTIGINE PAROSSISTICA dell’INFANZIA 3. EQUIVALENTE PRECOCE VERTIGINE EMICRANICA EQUIVALENTE (VEE) 4. EQUIVALENTE INTERCRITICO TORCICOLLO PAROSSISTICO dell’INFANZIA VERTIGINE RICORRENTE BENIGNA dell’ADULTO 5. EQUIVALENTE TARDIVO VERTIGINE EQUIVALENTE EPIGONA VERTIGINE EMICRANICA “ASSOCIATA” ASSOCIATA (V.E.A.) (V E A ) la vertigine emicranica deve essere definita come “associata” quando, nel soggetto q gg emicranico, il singolo g attacco vertiginoso g posturale e la singola crisi di cefalea si manifestano contemporaneamente t t o comunque con una stretta t tt correlazione l i temporale VERTIGINE EMICRANICA “COME AURA” turba vertiginoso-posturale g p del soggetto gg emicranico, che deve durare da un minimo di 4 minuti ad un massimo di 60 minuti precedendo la singola crisi cefalalgica, immediatamente o con un intervallo libero di non più di 1 ora VERTIGINE EMICRANICA “CONCOMITANTE” turba vertiginoso-posturale della durata di ore (o giorni) che nel soggetto emicranico si manifesta insieme alle singole crisi di cefalea, potendo in parte anche precederle e/o seguirle VERTIGINE EMICRANICA “EQUIVALENTE” EQUIVALENTE (V.E.E.) (V E E ) attacco vertiginoso-posturale che nei soggetti emicranici “sostituisce” completamente l’attacco di cefalea, presentandosi in forma isolata senza alcun rapporto temporale diretto con le crisi di cefalea la vertigine rappresenta probabilmente un sintomo alternativo alla crisi cefalalgica scatenato da meccanismi patogenetici analoghi e struttura cefalalgica, bersaglio diversa V.E.E. “PRECOCE” la vertigine rappresenta un sintomo alternativo (equivalente) alla cefalea che precede (precoce) nel tempo il periodo delle crisi algiche (precritica) configurandosi come la prima vera manifestazione clinica dell’habitus emicranico del paziente la vertigine ed il torcicollo parossistici infantili sembrano rappresentare pp dei veri “equivalenti” q pprecoci,, mentre la cinetosi appare come un semplice “precursore” emicranico V.E.E. “INTERCRITICA” la vertigine g si verifica durante il p periodo florido delle crisi algiche come manifestazione sostitutiva (equivalente) ( ) di alcune delle singole crisi di cefalea (intercritica) V E E “TARDIVA” V.E.E. la vertigine si manifesta tardivamente (tardiva) sostituendosi agli attacchi di cefalea (equivalente) quando le crisi algiche q g sono scomparse p o notevolmente ridotte (post critica), in età ancora fertile o talora con la menopausa La vertigine acuta NEURITE VESTIBOLARE Clinica Nistagmo spontaneo orizzontale - rotatorio, ritmico e regolare; prove termiche : iporeflessia monolaterale; movimenti oculari, test audiologici, test di laboratorio: nella norma Premesse fisiologiche g L’operatore bruscamente ruota la testa del paziente per evidenziare l’“overt” l overt catch-up catch up saccade che insorge dopo la rotazione della testa, segno di una paresi del canale semicircolare laterale. I “Covert” saccades sono saccades che insorgono durante la rotazione della testa e che possono essere impercettibili ad occhio nudo e quindi confondere la diagnosi. g Nei pazienti con neurite vestibolare acuta anche il stag o spo spontaneo ta eo può interferire te e e co con nistagmo l’osservazione bedside dell’HTT. La tecnica con scleral search coil è stato il gold standard per la misura dell’HTT. Quantifica il deficit del VOR e mostra i pattern associati di overt e covert catch-up saccadici nei pazienti con deficit vestibolare vestibolare. Però le misure con search coil richiedono che il soggetto tt indossi i d id delle ll llenti ti a contatto t tt non gradevoli, richiedono tempo, sono costosi e non sono pratici per i pazienti in acuto acuto. Recentemente si è sviluppato pp un sistema di video-oculografia che permette la registrazione sia dell’input dell input sia dell’output. Certamente meno fastidioso e più rapido H d Th Head Thrust T Test E’ l’unico test eseguito g al letto del paziente che ci permette di escludere, quasi con assoluta certezza, certezza un infarto cerebellare in atto Bedside differentiation of vestibular neuritis from central ‘‘vestibular vestibular pseudoneuritis pseudoneuritis’’ C D Cnyrim, D Newman-Toker, C Karch, T Brandt, Mi h l St Michael Strupp. J Neurol N lN Neurosurg P Psychiatry hi t 2008 79 79: 458-460 Una llesione U i vestibolare tib l periferica if i ed d una centrale t l possono causare segni e sintomi simili, ma richiedono ttrattamenti atta e t d diversi. es G Gli AA co correlano e a o i seg segni c clinici c d di 40 0 neuriti vastibolari con i reperti ricavati da 43 “pseudoneuriti vestibulari’’ in fase acuta, con diagnosi finale confermata dalla neuroradiologia. ne roradiologia La skew ske de deviation iation è stato il solo segno specifico ma non sensibile (40%) di pseudoneurite. Nessuno degli p g altri segni g isolatamente (head thrust test, saccadic pursuit, gaze evoked nystagmus, subjective visual vertical) è stato attendibile; tuttavia se valutati insieme raggiungono una sensibilità e specificità del 92%. HINTS to Diagnose Stroke in the Acute Vestibular Syndrome Three-Step Bedside Oculomotor Examination More Sensitive Than Early MRI Diffusion-Weighted Imaging Jorge C. Kattah, MD; Arun V. Talkad, MD; David Z. Wang, DO; Yu-Hsiang Yu Hsiang Hsieh Hsieh, PhD PhD, MS; David E E. Newman Newman-Toker, Toker MD, PhD (Stroke. 2009;40:3504-3510.) La Skew L Sk predice di un coinvolgimento i l i t d dell ttronco nelle ll sindromi vestibolari acute e può identificare uno stroke quando un HIT HIT, falsamente positivo positivo, indica una lesione periferica. Uno studio bedside a 3 steps (Head-Thrust Test, Nystagmus e Skew ) risulta più sensibile per stroke che una RMN eseguita in fase acuta. Vertigine Acuta In atto? No Si pseudovertigine Deficit neur focali Centrale? No < 24 h Si Periferica Centrale No Consiglia valutazione audiologica ambulatoriale TC cranio ASA valutazione neurologica ambulatoriale Si Valutazione nistagmo Audiologo Si No Atassia!! No -Diplopia-Disartria -Deficit visus-Cefalea -Durata pochi minuti, subentranti -Non caratteristiche di forme periferiche TC cranio ASA Osservazione Dimissione Osservazione Audiologia Ricovero Ri Stroke Unit < 12 ore Si Stroke team Neuroradiologo TERAPIA 2) Tecnica di Rahko (2002) Provata su 57 pz. con VPP del CSA residua dopo trattamento per VPP di altri canali Tecnica di riposizionamento Il paziente giace sul fianco sul lato sano con la testa ruotata di 45° verso il basso; la testa viene quindi posta in asse col corpo e infine ruotata di 45° in alto (ogni posizione viene mantenuta 30 sec.). Il paziente viene quindi riportato in posizione seduta per circa 3 minuti. Riportati “risultati buoni” Limiti: Necessita della definizione del lato TERAPIA FISICA • Posizione liberatoria coatta di Crevits - tecnica di decantazione - quando non è possibile definire il lato, nelle forme resistenti alla terapia tradizionale, prima di ricorrere all’intervento chirurgico - il paziente è seduto con le gambe sul lettino viene rapidamente portato con la testa iperestesa (vertice circa 60° sotto l’orizzontale) la testa viene mantenuta in questa posizione (sostenuta) per circa 30 min ancora molto rapidamente la testa viene portata in avanti (vertice quasi verticale), dopo 24 ore, durante le quali il paziente non si può alzare, si pone seduto per qualche minuto non vi sono altre restrizioni nel periodo successivo alla manovra - 2 casi, i entrambi t bi risolti i lti Posizione liberatoria coatta di Crevits Limiti - necessita di un’ apparecchiatura complessa per il sostegno della testa e la mobilizzazione del paziente - lunga durata della terapia, posizione scomoda, complicanze (“cupololitiasi” del CSA, trasformazione in una VPP del CSP, contrattura dei muscoli del collo) Procedura di riposizionamento canalare Una manovra simile alla Crevits, è stata ideata da Yoon Kyung Kim et al. (Seoul Korea) nel 2005 effettuata su 30 pazienti (24 femmine e 6 maschi), affetti da VPP del CSA. Il paziente i è seduto d con le l gambe b sull lettino, l i il terapista ruota la testa del soggetto di 45° verso il lato sano e lo porta in posizione di Dix-Hallpike “esagerata” di 30° rispetto al normale posizionamento. Si eleva la testa del soggetto, soggetto mantenendola ruotata di 45° (un minuto) minuto). Si porta il soggetto in posizione i i seduta d t con il mento inclinato di 30° verso il basso. b Infine la testa del paziente viene raddrizzata facendogli mantenere il mento inclinato verso il basso. M Manovre tterapeutiche ti h Personalmente proponiamo una manovra che prende spunto da quella classica di Semont per il canale posteriore, ma con alcune l varianti. i ti M Manovra personale l (VPPB CSA D Ds)) Ruotare la testa di 45° verso destra (invece che verso sinistra come per un CSP) in modo da porre il CSA destro sul piano f t l frontale. M Manovra personale l (VPPB CSA D Ds)) Portare il paziente sul lato affetto con testa fortemente rivolta verso il basso Manovra ppersonale ((VPPB CSA Ds)) Dopo 2’ portare il paziente sul fianco opposto senza modificare la posizione della testa. Manovra ov pe personale so e (VPPB (V CS CSA Ds) s) Dopo 2’ 2 riportare il paziente in posizione seduta e verificare la comparsa di un eventuale ny liberatorio. a b c d Manovra per canalolitiasi destra (Vannucchi-Asprella): a) paziente supino; b) rapida rotazione della testa di 90° verso sinistra; c) si porta il paziente seduto, d d) gli l si raddrizza dd lentamente l la l testa; e)) si ripete per 5 volte l Epidemiologia • • • • • VPB idiopatica VPB post traumatica VPB post virale VPB vascolare Varie (emicrania, otite cronica, otosclerosi, prolungato allettamento allettamento, malattia di Ménière, Ménière sclerosi multipla, post-chirurgica, altre) VPB-CSA sinistra Il nistagmo è orario ma con maggiore componente verso il basso. L’ hi con maggiore L’occhio i componente t rotatoria è il destro (controlaterale) mentre il sinistro (ipsilaterale) ha maggiore p verticale componente Fisiopatologia della VPPB del CSP ( ) (1) • Nel CSP lo stimolo eccitatorio è ampullifugo • L L’eccitazione eccitazione del CSP determina la contrazione del retto inferiore controlaterale e dell’obliquo superiore ipsilaterale mentre inibisce l’obliquo inferiore ipsilaterale ed il retto superiore controlaterale Fisiopatologia della VPPB del CSP ( ) (2) • La manovra di Dix-Hallpike Ds determina un movimento i antiorario i i degli d li occhi hi come per contrazione dell’obliquo superiore destro e del retto inferiore i f i sinistro. i i • Il movimento degli occhi è pertanto compatibile con una stimolazione del CSP Ds. p si deve quindi q • Con la manovra di Dix-Hallpike determinare una corrente ampullifuga nel CSP Ds. Fisiopatologia della VPPB del CSP ( ) (3) • Se i detriti sono adesi alla cupula avremo una cupulolitiasi, se sono periampollari, ma g il canale,, una liberi di muoversi lungo canalolitiasi • Quando, Quando durante le manovre terapeutiche terapeutiche, si osserva il ny liberatorio, il quadro è quello di una canalolitiasi in cui i detriti scivolano verso la crus comune. Fisiopatologia della VPPB del CSP ( ) (4) • Il ritorno in posizione seduta determina una corrente ampullipeta ampullipeta, inibitoria, inibitoria e quindi il ny invertito. • La latenza può essere spiegata dalle forze di attrito che devono essere vinte dalla spinta gravitazionale prima che si verifichi la corrente perilinfatica perilinfatica. • L’affaticabilità può essere spiegata da fenomeni centrali o da fenomeni di dispersione dei detriti con minore effetto pistone. Fisiopatologia della VPPB del CSL ( ) (1) • Nel CSL lo stimolo eccitatorio è ampullipeto lli t • L’eccitazione del CSL determina la contrazione del retto mediale ipsilaterale e del retto laterale controlaterale mentre inibisce il retto laterale ipsilaterale ed il retto mediale controlaterale • Forma geotropa o forma apogeotropa Fisiopatologia della VPPB del CSL ((2): ) forma ggeotropa p • Il passaggio da un fianco all’altro determina la comparsa di un ny destro d in i fianco fi destro d e sinistro in fianco sinistro, ma su un fianco il ny è più iù intenso i • Lo stimolo eccitatorio è più intenso di quello inibitorio p intenso si deve verificare • Sul lato dove il nyy è più una corrente ampullipeta Fisiopatologia p g della VPPB del CSL (3): forma geotropa • I detriti si possono trovare solo nel braccio posteriore del CSL determinando una corrente ampullipeta p p sul lato patologico ed una corrente ampullifuga sul lato sano • L’inversione spontanea p del ny y è spiegabile p g con meccanismi centrali o del velocity storage e di iperpolarizzazione dopo marcata depolarizzazione • Il ny che compare nel passaggio da seduto a supino è da spostamento dei detriti in senso antero-posteriore con conseguente corrente ampullifuga e ny verso il lato sano. Fisiopatologia della VPPB del CSL ((4): ) forma apogeotropa p g p • Il passaggio da un fianco all’altro determina la comparsa di un ny destro in fianco sinistro e sinistro in fianco destro • I detriti otoconici possono essere adesi alla cupula (cupulolitiasi) o nel braccio anteriore del canale (canalolitiasi). (canalolitiasi) • Se avviene la trasformazione da forma apogeotropa in geotropa il quadro è quello di una canalolitiasi Fisiopatologia della VPPB del CSL ((5): ) forma apogeotropa p g p • La differenza di intensità di ny è meno evidente; se sii apprezza avviene i quando d l’orecchio l’ hi patologico l i si trova in alto. E’ infatti in questa posizione che si verifica ifi lla corrente ampullipeta lli • Il ny che compare nel passaggio dalla posizione seduta a quella supina non è frequente e sembra diretto (fase rapida) verso il lato patologico, probabilmente per uno scivolamento dei detriti verso l’ampolla. La Malattia di Menière - Ipotesi etiopatogenetiche - • Osmotica • Meccanica • Immunologica Immunologica-allergica g • Neurovegetativa • Vascolare • Emicranica • • • • • • Endocrina Ereditaria Congenita Traumatica Infettiva Psicosomatica IDROPE ENDOLINFATICO per • insufficiente riassorbimento • eccesso di produzione p rottura delle membrane che separano endolinfa e perilinfa alterazione concentrazione di K+ sia nella cortilinfa sia nell nell’endolinfa endolinfa alterazione funzionale delle strutture cocleari e labirintiche • disfunzione dei fibrociti del legamento spirale che h interferiscono i t f i con il metabolismo t b li del d l K+ determinando una alterazione osmotica ed una espansione del territorio endolinfatico Sono state descritte ROTTURE di: parete sacculare, membrana di Reissner, utricolo ed ampolle con commistione i ti di perilinfa ili f ed d endolinfa d li f ed alterazione della composizione ionica di quest’ultima elevata concentrazione di K blocco conduzione nervosa ed interferenza funzionalità cellule ciliate Crisi otolitica di Tumarkin Patogenesi: Deformazione meccanica dei sistemi maculari utricolosacculari indotta da una ennesima variazione della pressione i endolinfatica, d li f ti d da cuii d deriva i una rottura tt d delle ll membrane ed una conseguente commistione tra endolinfa e perilinfa inappropriata stimolazione delle cellule sensoriali attivazione vie vestibolospinali perdita improvvisa del tono posturale. MALATTIA di MENIERE - meccanismo idropico L’ipoacusia tipicamente neurosensoriale è legata a due meccanismi basilari: ¾ L’aumento della pressione labirintica disturba la progressione dello stimolo acustico attraverso le strutture della chiocciola (liquidi e membrana basilare) e giustifica il prevalente interessamento delle frequenze gravi nelle fasi iniziali. ¾ Compromissione delle cellule del Corti compromissione toni acuti e comparsa di recruitment, diplacusia, sensazione di suono metallico. Le stereociglia delle cellule ciliate interne divengono più rigide. Le membrane perdono elasticità, soprattutto quella basilare che diviene più flaccida.