-Andiamo al cinema?- : l`Apologia del Blockbuster Settimana

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-Andiamo al cinema?- : l`Apologia del Blockbuster Settimana
-Andiamo al cinema?- :
l'Apologia del Blockbuster
Settimana prossima, giorno 9 Novembre, si terrà la terza giornata del Cinema2Day, iniziativa valida ogni
secondo mercoledì del mese grazie alla quale il costo del biglietto è di soli 2€. "Riavvicinare le persone alla
magia della sala", questo il fine proposto dal ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario
Franceschini.
Fine, almeno nel mio caso, prontamente raggiunto. Ma cosa ci offre la programmazione settimanale? Tra la
commedia italiana, il film d'autore, il film impegnato e quello drammatico c'è sempre lui: il Blockbuster
americano. La parola ha già alla pronuncia una potenza fonica non indifferente, e l'etimologia ne prova il
motivo: venivano così chiamate in America quelle bombe aeree capaci di distruggere (to blast) ogni
ostacolo materiale intorno (block). La trasposizione semantica del termine alla sfera dello Spettacolo ha
interessato dapprima l'ambito teatrale, successivamente quello cinematografico, videoludico, e letterario,
ad indicare quei prodotti che, commercialmente, nel loro settore specifico, fanno "piazza pulita" della
concorrenza.
Il blockbuster sarà sempre lì, pronto ad offrirti quelle due ore di effetti speciali a stelle e strisce, esplosioni,
avventure spaziali, tipi in calzamaglia, tra gli sgranocchi dei popcorn burrosi della persona sulla destra ed il
rumoroso sorseggiare di quella a sinistra.
Assistiamo però oggi ad una vera e propria crociata contro il "blockbusterone": film dal budget spesso
altissimo, dal cast hollywoodiano, povero di contenuti e ricco di effetti.
Mi sembra giusto quindi tributare un'Apologia al Blockbuster, perché parte integrante di quella Settima
Arte che, in effetti, è nata come forma di intrattenimento, per poi evolversi in contenuti, forme, e scopi.
La difesa del cinema d'autore, quella del cinema nostrano, del film a tutti i costi impegnato sembra
anacronistica, considerando ad esempio come blockbuster del passato siano oggi veri e propri cult come Lo
Squalo (1975), e Star Wars (1977), o come l'influenza del gusto americano abbia dato recentemente vita a
piccole perle nostrane come Lo chiamavano Jeeg Robot (2015, elaborazione in salsa italiana dei ben più
"gonfiati" Cinecomics americani) o Mine (2016).
Per valutare il ruolo e il senso d'esistere del blockbuster sarebbe giusto considerare il Cinema nel suo
sviluppo diacronico, proprio come si fa per le altre arti, proprio come per la Letteratura. Entrambe nascono
come "intrattenimento": poi quando la forma - verso o immagine- si plasma su un contenuto concreto
diventano comunicazione, infine arte.
La prima poesia amorosa era un raffinato gioco letterario basato sulla versificazione di sentimenti, così
come nel 1896 L'arrivo di un treno alla stazione di la Ciotat dei Lumière era ancora una raffinata e
straordinaria illusione ottica di un' immagine in movimento.
La poesia arrivata nel ristretto e vivo contesto comunale da "gioco" diventa mezzo e modo di
comunicazione,strumento anche politico; il cinema dai primi del Novecento diventa potentissimo mezzo di
comunicazione di massa, veicolo dei cambiamenti sociali contemporanei (fortunatissima in quest'ambito la
stagione del Neorealismo italiano).
Ancora: il panorama cinematografico moderno ricorda quello editoriale tra le metà del diciannovesimo e
ventesimo secolo, col proliferare di romanzi di ogni tipo, qualità e genere, romanzi d'autore o di puro
consumo. All'epoca c'era la lotta ideologica contro il super-commerciale romanzo d'appendice, oggi contro
la super-commerciale pellicola hollywoodiana.
In questi tempi poi le due cose trovano addirittura una convergenza, e tra scrittura e pellicola, best-seller e
blockbuster, si instaura una simbiosi perfetta: è il caso della coppia vincente Dan Brown-Ron Howard, di cui
è uscito nelle sale proprio qualche settimana fa Inferno (2016), terzo capitolo della trilogia con protagonista
Tom Hanks; o, ancora, il ben più vincente connubio tra Comics americani e Cinecomics, su cui la Marvel
Cinematic Universe (Disney) ha ormai costruito un Impero cinematografico in continua espansione (è
uscito solo pochi giorni fa lo strabiliante Doctor Strange, con Benedict Cumberbatch nel ruolo di
protagonista)
La radice dell'arte è allora sempre, in primis, colmare un vuoto: quindi intrattenere, etimologicamente.
Esiste un intrattenimento più sano ed appagante di un bel film il cui fine specifico è proprio questo? Nel
1896 l'illusione di un treno in moto poteva far sobbalzare dalla sedia, ieri e oggi non più: ieri Lo squalo che
divora una barca, o la Morte Nera che esplode lo facevano; oggi Robert Downey Jr. che spara razzi dai polsi
o Tom Hanks che risolve enigmi tra Firenze e Venezia fanno restare incollati alla poltroncina.
"Allora, andiamo al cinema?" -Sì-. E con i due euro guardo il blockbuster del mercoledì. Perché in sala non
si può solo riflettere, amare, ridere, o piangere.
A volte si vuole solo vedere un tipo in calzamaglia rossa e blu menare i criminali e sparare ragnatele.