La morte nera

Transcript

La morte nera
La morte nera: 1347-1349
1
La morte nera
Introduzione. L’Europa, già provata dalle guerre e dalla carestia, tra il
1347 e il 1351 fu travolta da una spaventosa epidemia di peste bubbonica. Essa
giunse dall’oriente, portata dalle navi dei mercanti, e fu chiamata anche “morte
nera” perché chi ne era colpito si riempiva di chiazze color viola scuro. La peste
era quasi sempre mortale e veniva trasmessa soprattutto dal morso delle pulci dei
topi.
Il contagio assunse dimensioni disastrose, causando non meno di 20 milioni di
morti: un terzo della popolazione europea.
Osserva l’immagine :
Documento 1
Rappresentazione della peste bubbonica nella Bibbia di Toggenburg (1411)
www.didadada.it
La morte nera: 1347-1349
2
Documento 2
Dall’ Introduzione al Decameron, il capolavoro di Giovanni Boccaccio (la parte in corsivo è
il testo originale, il resto è stato tradotto in italiano moderno):
Dico adunque che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del Figliuolo di Dio
al numero pervenuti di milletrecentoquarantotto, quando nella egregia città di
Fiorenza, oltre a ogn'altra italica bellissima, pervenne la mortifera pestilenza…,
…la quale, forse mandata da Dio per punire i nostri peccati, mieteva molte
vittime. Tutti i provvedimenti che si presero furono inutili: la città fu ripulita, si
fecero processioni per supplicare i santi ma il contagio non cessava di diffondersi.
Quando la peste contagiava qualcuno, all’inguine o sotto le ascelle gli spuntava
un rigonfiamento, delle dimensioni di una mela o di un uovo, che il popolo
chiamava “gavocciolo”. In una fase più acuta dell’epidemia i gavoccioli presero a
spuntare in tutte le parti del corpo. A volte invece di questi rigonfiamenti si
manifestavano macchie nere o livide sulle braccia, sulle cosce e su tutto il corpo,
ad alcuni grandi e rade, ad altri minute e fitte. Ed esattamente come i gavoccioli,
anche queste macchie erano, per chi se le vedeva comparire addosso, indizio di
morte certa.
Questa pestilenza fu terribile: si avventava sui sani come il fuoco fa con le cose
secche e unte quando gli sono molto vicine. Non soltanto il parlare e frequentare
gli infermi trasmetteva ai sani la malattia, ma anche il semplice toccare panni
contagiati o qualunque altra cosa fosse stata adoperata o sfiorata da chi già era
stato contagiato. La pestilenza fu così forte che passava anche dagli uomini agli
animali: le bestie che toccavano le cose di qualcuno morto a causa del contagio
morivano in poco tempo.
Io stesso ho assistito a questa scena: due porci si misero, secondo il loro
costume, a rivoltare col grifo e con i denti degli stracci che si trovavano in mezzo
alla via, appartenuti ad un appestato. Nel giro di qualche ora entrambi caddero
stecchiti sopra quegli stessi stracci, come se fossero stati avvelenati.
Rispondi:
In che anno scoppia la peste a Firenze?
……………………………………………………
Cosa sono i “gavoccioli”?
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Oltre ai gavoccioli, cosa poteva apparire sul corpo di chi aveva preso il contagio?
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
www.didadada.it
La morte nera: 1347-1349
3
Riassumi la scena alla quale assiste l’autore
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Ricopia in questo spazio la similitudine con cui Boccaccio descrive la rapidità del
contagio:
…………………………………………………………………………………………………………
………..…………………………………………………………………………………………….…
Documento 3
Firenze dopo la peste
Credettesi che gli uomini, i quali Iddio per grazia avea lasciato in vita, avendo
veduto lo sterminio dei loro prossimi, e di tutte le nazioni del mondo, si
comportassero meglio, diventando umili, virtuosi e cattolici, e si guardassero
dall'iniquità e dai peccati, e fossero pieni d'amore e di carità l'uno verso l'altro.
Invece apparve il contrario; che gli uomini trovandosi pochi, e abbondanti per
l'eredità e successioni di beni terreni, dimenticando le cose passate come se state
non fossero, si dierono alla più sconcia e disordinata vita che prima non aveano
usata. Perocché vacando in ozio, usavano dissolutamente il peccato della gola, i
conviti, le taverne e delizie con delicate vivande, e i giochi, scorrendo senza freno
alla lussuria, trovando nei vestimenti strane e disusate foggie e disoneste
maniere, mutando nuove forme a tutti gli arredi. E il minuto popolo, uomini e
femmine, per la soperchia abbondanza che si trovavano delle cose, non volevano
lavorare agli usati mestieri; e le più costose e delicate vivande volevano per la loro
vita, e quando volevano si maritavano, vestendo le fanti e le vili femmine tutte le
belle e care robe delle donne ricche che erano morte. E senza alcuno ritegno
quasi tutta la nostra città si diede alla disonesta vita; ed anche peggio fecero le
altre città e province del mondo. E secondo le notizie che sentire potemmo, in
nessun luogo le cose andarono diversamente.
Stimossi (si pensò) per il mancamento della gente (il calo demografico) che ci
fosse dovizia (abbondanza) di tutte le cose che la terra produce, e al contrario per
l'ingratitudine degli uomini ogni cosa venne in disusata (insolita) carestia, e
continuò lungo tempo, così in certi paesi ci furono gravi e disusate fami. E ancora
stimossi che ci fosse abbondanza di vestimenti, e di tutte l'altre cose che al corpo
umano sono di bisogno oltre alla vita, e il contrario apparve in fatto lungamente;
ché due cotanti (il doppio) o più valsero la maggior parte delle cose che valere non
soleano innanzi alla detta mortalità. E il lavorio, e le manifatture d'ogni arte e
mestiere montò oltre al doppio consueto, disordinatamente. Piati (cause
giudiziarie), quistioni, controversie e riotte (litigi, rivendicazioni) sorsero da ogni
www.didadada.it
La morte nera: 1347-1349
4
parte tra i cittadini, per cagione dell'eredità e successioni. E la nostra città di
Firenze lungamente ne riempì i suoi tribunali.
Adattamento da Matteo Villani, Croniche, I, cap. 4-5
Descrivi la vita “sconcia e disordinata” di Firenze, secondo Matteo Villani
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Individua nel testo e sottolinea in rosso la parte relativa all’innalzamento dei
prezzi.
Spiega perché, stando almeno a Villani, la peste causò il moltiplicarsi delle cause
giudiziarie e delle liti tra i cittadini.
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………..
Nel brano è descritto il contrasto tra ciò che la gente immaginava e la realtà:
1) Credettesi:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
E invece:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
2) Stimossi:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………….………………………………..…
E invece:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
www.didadada.it
La morte nera: 1347-1349
5
3) Stimossi
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
E invece
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Leggiamo ora questa pagina scritta dallo storico A. Prosperi:
Documento 4
Tra il 1347 e il 1351 un flagello biblico si abbatté sull’Europa: la Peste Nera. La
gente si ammalava e moriva in quantità incredibili, in tempi brevissimi. La
minaccia della scomparsa della specie umana, sotto l’attacco di un nemico
invisibile e spaventoso, fu allora non un timore lontano, astratta, ma una
prospettiva concreta. Nel breve spazio di qualche ora, chi era vivo non c’era più;
bastavano pochi giorni perché i vivi che affollavano strade e mercati si affollassero
in cataste di morti che nessuno riusciva più a seppellire.
L’aggressione sembrava venire da una natura ostile, misteriosa, dietro la quale si
vedeva solo la mano di Dio.
Oggi lo sappiamo. Ci furono cause naturali (i topi, il bacillo della peste): sono le
conoscenze accumulate dopo il 1348. Ma tutto questo allora era sconosciuto.
Testimoni inconsapevoli e vittime di una guerra tra altre specie animali, gli esseri
umani non avevano allora nessuna nozione delle cause del contagio.
Precedenti ce n’erano stati: una «pandemia» di portata simile c’era stata nei secoli
bui della scomparsa dell’Impero d’Occidente e della crisi di quello Oriente;
cominciata in Africa lungo il Nilo nel 541, aveva colpito il mondo mediterraneo
seguendo i percorsi delle navi bizantine e aveva risalito l’interno dell’Europa,
estinguendosi solo verso la metà del secolo VIII. Ma il flagello era conosciuto
soprattutto attraverso la Bibbia, come arma punitrice di Dio. E a Dio ci si rivolse
per cercare aiuto. Papa Clemente VI indisse un pellegrinaggio straordinario a
Roma nel 1348. E in tutte le città si moltiplicarono allora le preghiere, le
processioni, gli atti di espiazione per gli sconosciuti peccati che avevano scatenato
l’ira divina. Processioni, pellegrinaggi: modi straordinariamente efficaci per
propagare il contagio, perché facevano aumentare i contatti tra gli uomini.
Ma chi portava la morte? Questa è una delle cose che oggi sappiamo. Era un
nemico minuscolo, invisibile: pochi millesimi di millimetro. Un germe insediato
nel sangue dei ratti neri, diffuso dal morso delle pulci. La pulce parassita – la
www.didadada.it
La morte nera: 1347-1349
6
Xenopsilla cheopis – assorbe col sangue del ratto il germe della peste e lo
trasmette agli esseri umani eventualmente presenti nel raggio della sua azione.
A. Prosperi, Dalla Peste Nera alla guerra dei Trent’anni
Aiutandoti con il vocabolario spiega i termini epidemia e pandemia
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Ricava dai 4 documenti tutte le informazioni necessarie:
Cause della peste:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Effetti sul corpo:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Effetti demografici ed economici:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………..
Effetti morali:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
www.didadada.it
La morte nera: 1347-1349
7
Spiegazione religiosa del contagio:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Effetto dei “rimedi” religiosi:
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………….…..
www.didadada.it