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Versificazione italiana: regole di sillabazione e posizione degli accenti Perché il poeta va a capo? Osservando il testo di una poesia, noterai subito una differenza rispetto ai testi usuali: il poeta non sfrutta tutta la pagina, ma va spesso a capo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il poeta non va a capo liberamente, preso dall’ispirazione, ma seguendo precise regole. Le regole seguite – che riguardano sillabe e accenti – determinano i versi, ovvero «le righe» create dall’a capo del poeta. Sillabe e accenti I versi italiani sono sequenze di parole, determinate da un certo numero di sillabe e da una certa posizione degli accenti. Eccezioni alla sillabazione usuale: sinalefe Rispetto alla sillabazione usuale, in poesia si trovano alcune eccezioni. La più frequente è la sinalefe: «la vocale finale di una parola e la vocale iniziale della parola seguente vengono contate come una sillaba sola». Esempio All’ombra dei cipressi e dentro l’urne Se si sillabasse normalmente, si avrebbe: Al - l’om - bra - dei - ci – pre s-si - e – den – tro - l’ur – ne Bisogna invece sillabare: Al - l’om - bra - dei - ci – pres - si e – den – tro - l’ur – ne L’incontro delle due vocali crea una sola sillaba. Eccezioni alla sillabazione usuale: dialefe Il caso contrario alla sinalefe, si chiama dialefe: «la vocale finale di una parola e la vocale iniziale della parola seguente si trovano in sillabe differenti». Es. ma – pur – sì – a - spre - vie - né – sì – sel – vag – ge Come vedi, in questo caso, la sinalefe non è operante. Eccezioni alla sillabazione usuale: sineresi e dieresi Se sinalefe e dialefe si incontrano a fine parola, sineresi e dieresi sono gli stessi fenomeni, collocati, però, all’interno della stessa parola. Sineresi Dieresi mi – gliaio ub – bi – di – en – te e non e non mi – glia - io ub – bi – dien - te … e come faccio a sapere se c’è sinalefe o dialefe, sineresi o dieresi? 1. La più frequente fra le eccezioni presentate è senz’altro la prima. 2. Una volta che saprai le regole per determinare i versi, sarai anche in grado di determinare la presenza anche delle altre. La posizione degli accenti Una volta che ho sillabato a dovere, posso collocare gli accenti: Nel – mez – zo – del – cam – min – di – no – stra – vi – ta Accenti su sillabe: 2, 4, 6, 8, 10 Il nome dei versi Grazie a sillabazione e accentazione, siamo in grado di dare un nome ai versi! Come si fa? 1. Si sillaba 2. Si scopre dove cade l’ultimo accento 3. Si aggiunge una sillaba al computo Esempio Nel – mez – zo – del – cam – min – di – no – stra – vi – ta Ultimo accento su decima (10) sillaba = (10+1), endecasillabo Co - m’è – bel - la – gio – vi – nez – za Ultimo accento su settima (7) sillaba = (7+1), ottonario Quante sillabe hanno i versi? E così scopriamo che un endecasillabo non è un verso di 11 sillabe – così come un settenario non è un verso di sette (e così via…). Ciò - che 'n – grem - bo a – Be – na – co - star - non - può Er – ga - sto - mio, - per - ché – so – lin - go e - ta – ci - to Ot – ti - ma è - l'ac - qua; - ma – le – pian - te ab – be – ve – ri – no – se - ne Endecasillabo E’ un endecasillabo quel verso con l’ultimo accento sulla decima sillaba e un altro accento sulla quarta e/o sulla sesta.