CONSIGLI letto-scrittura
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CONSIGLI letto-scrittura
CONSIGLI PER L’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA (a cura della Dott.ssa Allamandri Valeria) Si consiglia di utilizzare il materiale “Imparo a leggere giocando” Ed.Esperienze 0172-646321, www.esperienzeditrice.it Per tutti i bambini, l’apprendimento della lettura dev’essere un periodo piacevole e divertente e il meno faticoso possibile. E’ quindi importante presentare ai bambini, in modo graduale e facilitante, i diversi grafemi ed il sistema più semplice (anche per quei bambini con difficoltà che non riescono a padroneggiare bene la metafonologia del fonema, ma sono legati ancora all’unità minima percettiva della sillaba) è quello di partire dalle sillabe. Nella lingua Italiana è importante tener presente che non sempre la corrispondenza suoni-grafemi è biunivoca (cioè ad un suono corrisponde un solo grafema e viceversa), ma vi sono delle eccezioni. • Alcuni fonemi sono di facile scrittura perché corrispondono sempre ad un solo grafema. Es. /a/ verrà sempre scritta “a”. • Altri fonemi, invece, sono più complessi perché corrispondono a più grafemi. Es. /k/ può essere scritto diversamente a seconda delle parole in cui si trova: /kane/-“cane”, /kjave/- “chiave”, /kwando/“quando”. • Altri fonemi, ancora, si scrivono con un grafema che viene utilizzato per più fonemi contemporaneamente. Es. /roza/-“rosa” utilizza lo stesso grafemi “s” della parola /sole/-“sole”, pur essendo /z-s/ due fonemi differenti: uno sonoro, uno sordo. Corrispondono 1 fonema-1 grafema /a e o / aeo Non-corrispondenza. 1 fonema – 2 o 3 grafemi / tS k Non corrispondenza. 2 fonemi – 1 grafema dZ g /i–j/ /u – w / / i u /p b m n t d r l f v/ c-ci c-ch-q g-gi g-gh /s – z / /ts – dz pbmntdrlfv / /N S L/ s z gn-gni sc-sci gl-gli E’ quindi bene partire dalle vocali. Per ricordarle meglio si abbina ogni vocale alla sillaba iniziale di una parola (meglio se la parola è breve e conosciuta) Es: A APE O OCCHIO E ECCIU’ I ITALIA U UVA Per aiutare la memorizzazione, si può collegare la forma o il suono della lettera con la parola abbinata. Es: A di Ape, perché, quando mi punge dico: AAAAhi oppure Esplicitare le caratteristiche articolatorie e kinestesiche per facilitarne la memorizzazione (es: A= quella con la bocca aperta, sale come una montagna ( / ) e poi scende… ( / \ ) e poi si chiude (A), quando vado in montagna dico “A,A,A”…. O di Occhio, perché è rotondo come l’occhio; E di Ecciù perché, quando starnutisco, dico EEEEEcciù; I di Italia, perché è lunga e stretta come l’Italia; U di Uva, perché dicendo U la bocca si stringe rotonda e piccola come un acino d’Uva… ecc… E’ bene proporre momenti di lavoro che richiedano attenzione non troppo lunga e faticosa, ma frequenti . Per motivare maggiormente l’apprendimento bisogna introdurre giochi divertenti, ma mirati e non troppo difficili e che abbiano l’opportunità di aumentare gradatamente la difficoltà. GIOCO DEL MEMORY: − Il bambino osserva le cinque figure (es: APE, UVA, ITALIA, ECCIU’, OCCHIO), insieme all’adulto le denomina (bisogna essere sicuri che il bambino non le chiami diversamente da come serve a noi; se chiama ECCIU’ ….SIGNORE… non potrà trovare che comincia con E) − Il bambino dice con quale sillaba comincia quella figura (avendo già precedentemente fatto i giochi di metafonologia dovrebbe essere in grado di farlo) MAMMA comincia con ….? − L’adulto gli presenta la sillaba (o vocale in questo caso) giusta e insieme la ripetono e poi la abbinano alla figura. − Si pongono le carte a testa in giù. Il primo giocatore gira una delle carte piccole e legge la sillaba, poi deve ricordarsi a quale figura era abbinata (es: U di Uva), la dice a voce alta e poi la cerca. Se la trova, ha diritto a cercare un’altra coppia, altrimenti passa il turno all’altro giocatore.Vince ovviamente chi forma più coppie. Non bisogna avere fretta nell’introdurre sillabe nuove, ma è bene attendere che abbia automatizzato le vocali prima di passare alle successive altrimenti si rischia di creare confusione. Per essere sicuri che il bambino abbia imparato in modo automatico deve saper rispondere in modo veloce alle seguente gioco osservando le LETTERE: A E - E U O Tocca velocemente la lettera che ti dico Dimmi velocemente il nome della lettera che ti tocco. poi, senza guardare il modello: Scrivi la lettera che ti dico I Poi si comincia a presentare la sillaba composta da due grafemi. Si può partire da una sillaba significativa come MA di MAMMA (oppure l’inizio del nome del bambino es. SI di SIMONE). La sillaba viene presentata subito attaccata MA , non M.....A. In tal modo si facilitano quei bambini che anche a livello di metafonologia fanno fatica nei processi di spelling e fusione e si evita la difficoltà successiva che alcuni bambini mantengono (leggono lettera per lettera e fanno fatica a fondere). Si comincia con il gioco del memory per aiutare a memorizzare le nuove sillabe. Poi si propone il gruppo delle sillabe nuove contrapposto alle vocali per esplicitare meglio le differenze es: A- MA, O – MO, I- MI, U- MU, E-ME; si mescolano i due memory. Poi si passa a: - Tocca velocemente la lettera che ti dico - Dimmi velocemente il nome della lettera che ti tocco. A MA E ME I MI O MO U MU Per automatizzare l’apprendimento delle sillabe è importante, per alcuni bambini, avere la possibilità di sentirle lette e poi leggerle molte volte, è bene, quindi, trovare giochi che aiutino l’apprendimento. Si usa un mazzo di carte in cui siano scritte in stampatello maiuscolo le sillabe da allenare , si gira una carta per volta verso il bambino, l’adulto la deve leggere e il bambino ripeterla guardandola. Poi si propone la lettura autonoma della sillaba. GIOCO A SCHIAFFO: Vi possono giocare da 2 a 5 giocatori. Si distribuiscono tutte le carte in parti uguali fra i giocatori e nessuno deve guardare il proprio mazzo che rimane a testa in giù. A turno si gira una carta ponendola nel centro e leggendo cosa c’è scritto. Quando si sovrappongono due carte uguali di seguito o arriva un jolly, tutti i giocatori devono, il più velocemente possibile, buttare una mano sul mazzo, il primo che riesce a farlo vince tutte le carte del mazzo centrale e le ripone sotto al proprio. Vince la partita chi possiede il mazzo più grosso. Poi si propone la scrittura delle sillabe imparate. Impiccato: Si può proporre il gioco dell’impiccato: L’adulto detta una sillaba di quelli imparate e il bambino la scrive: se la scrive giusta impicca un pezzo del pupazzo dell’adulto, se la scrive sbagliata impicca un pezzo del proprio pupazzo. Marco adulto Quando il bambino ha automatizzato la lettura e la scrittura di quel gruppo di sillabe si può passare ad un altro gruppo. Si introduce un gruppo molto diverso dal precedente e per aiutarne la memorizzazione si collega alle sue caratteristiche di pronuncia. SU LA LE LI LO LU FA FE FI FO FU Serpente che sibila Lingua che muove Soffio SA SE SI SO Una volta che il bambino ha automatizzato questi gruppi di sillabe si possono mescolare i mazzi di carte e farli leggere in modo veloce. Poi si prova a proporre la lettura di semplici parole bisillabiche contenenti le sillabe esercitate. Per facilitare l’apprendimento del meccanismo si può sistemare due carte (prendendole dai mazzi di schiaffo) vicine in questo modo, es: PA NE Poi si copre la seconda sillaba con la mano per aiutare il bambino a concentrarsi sulla prima e a leggerla. PA Non appena dice PA, si copre la carta letta e si scopre la seconda e la si fa leggere: NE NE E si ripete la procedura cercando di velocizzare. Alla fine si scoprono le due carte provando a chiedere al bambino: allora cos’è? Inizialmente il bambino deve essere aiutato e guidato, pian piano arriverà a gestire il processo in autonomia. Verificate sempre che, anche se detta giusta la parola, sappia che cos’è…, ne sappia dare spiegazione: es: è quello che si mangia. Solo così potrete essere sicuri che abbia collegato la lettura al significato. Successivamente si introducono nuovi gruppi di sillabe collegandoli a quelli già appresi per permettere al bambino di differenziare meglio le somiglianze e le diversità. MA ME MI MO MU Bocca chiusa e naso PA PE PI PO PU SA SE SI SO SU NA NE NI NO NU TA TE TI TO TU Naso e lingua BA BE BI BO BU Collo che vibra SA SE SI SO SU Collo che vibra FA FE FI FO FU ZA ZE ZI ZO ZU DA DE DI DO DU Collo che vibra VA VE VI VO VU Collo che vibra ZA ZE ZI ZO ZU Collo che vibra Si ripropongono ulteriori parole bisillabiche introducendo le nuove sillabe imparate. Si rimane sull’utilizzo di parole bisillabiche per un buon tempo e si passa alle trisillabiche (es: TAVOLO) semplici solo dopo che il bambino legga con facilità le bisillabiche. I bambini con memoria verbale breve faranno un po’ più fatica degli altri, ma anche loro ce la possono fare: se hanno automatizzato la lettura delle sillabe come unità. Fate attenzione che non leggano grafema per grafema, es: T-A-VO-L-O, altrimenti arriveranno in fondo alla parola avendo dimenticato i primi suoni e facilmente diranno che c’è scritto VOLO. Bisogna guidarli nella lettura sillabica e nella fusione delle prime 2 sillabe per poi aggiungere la terza. Li si può aiutare in questo meccanismo con lo stesso stratagemma delle mani che coprono le carte, semplicemente usandolo su tre carte. Successivamente si introdurranno i digrammi e i gruppi consonantici. CA CO CU CHE CHI Bocca aperta GA GO GU GHE GHI Collo che vibra E’ bene presentare questi gruppi di sillabe combinate in questo modo (non: co co cu ce ci....) per rispettare la pronuncia e facilitarne la memorizzazione. Da subito si introduce la regola da imparare a memoria: CHI e CHE hanno H GHI e GHE hanno H Successivamente si passa ai gruppi consonantici per permettere una buona sedimentazione dei digrammi precedenti. PAM BAM TOM PUM REM SUM SIN TEN PON RIN BAN BON TRA BRA PRI CRO GRA TAR BAR PIR COR GAR POS PIS CAS COS TAS ecc... MIS MAS PIR GAS GOS Poi si lavora con le parole bisillabe ponte (mondo... lampo... porta... pasta...) Solo successivamente si possono introdurre gli altri digrammi CIA CIO CIU CE CI Sputa GIA GIO GIU GE GI Collo che vibra E la regola: CIA CIO CIU hanno I GIA GIO GIU hanno I Infine si insegnano gli ultimi digrammi, facendo molta attenzione che vengano letti come unità non come singole lettere... Es: “gna” , non g – n - a SCIA SCIO SCIU SCE SCI QUA QUO QUI QUE QU GNA GNO GNU GNE GNI GLIA GLIO GLIU GLIE GLI E la regola: GNA GNO GNU GNE la I non c’è. GLIA GLIO GLIU GLIE GLI ci vuole la I SCIA SCIO SCIU SCI ci vuole la I Solo molti mesi dopo (o l’anno successivo) verranno insegnate le eccezioni (scienziato.... niente.... ecc...) Insegnato bene la lettura dello stampato maiuscolo la si allena con facili frasi (caccia al tesoro... indovinelli...) per spingere il bambino alla comprensione di ciò che legge. Solo quando avrà raggiunto una buona autonomia di lettura dello stampato maiuscolo (circa 0,5 sill/sec) si potrà passare allo script, con gradualità ed esercitando il riconoscimento automatico delle lettere più simili : b-d-p-q, a-e, m-n, ... (gioco a schiaffo..)