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I RISULTATI DELL'INDAGINE SUL QUESTIONARIO:
LETTURA E ANALISI DEI DATI
LE DONNE CI SONO
Cosa chiedono per il loro futuro professionale.
La crescente consapevolezza ed il riconoscimento da parte degli Ordini professionali,
dell'importanza e dell'utilità delle cosiddette competenze "trasversali" - organizzazione,
relazione e comunicazione, crescita, motivazione e cura delle persone - sono
tradizionalmente patrimonio delle donne e l'accesso delle donne alle libere professioni
ha determinato un'evoluzione negli ambiti sociali e culturali coltivati all'interno delle
professioni stesse.
Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro - attraverso la Commissione
nazionale Pari Opportunità - nell'ottica di facilitare l'inserimento e la permanenza delle
donne, in particolare le giovani Consulenti, nel mondo professionale, nel mese di ottobre
ha realizzato un'indagine su come viene vissuta oggi la professione.
L'incertezza e la complessità del mercato portano oggi a confrontarsi con una realtà
economica-produttiva e sociale in continua evoluzione. E' in questo scenario che
l'Ordine Nazionale si pone come punto di riferimento e supporto per tutte le
professioniste e in particolare le giovani, che hanno deciso di intraprendere l'attività di
CdL.
Le Consulenti del Lavoro iscritte all'ordine sono state invitate a confrontarsi sulla loro
idea di professione, rispondendo ad un questionario che ha permesso di conoscere le
problematiche e le difficoltà vissute "sul campo" nonché di valutare il contributo e gli
strumenti più idonei da predisporre per il miglioramento della qualificazione
professionale.
L'indagine: "Un'opportunità al femminile"
10 giorni sono bastati alle CdL per rispondere al questionario.
Un risultato inaspettato, oltre 2.500 consulenti (il 20% delle iscritte all'Ordine) hanno
riposto e dato i loro suggerimenti.
Si tratta di un risultato qualitativamente e quantitativamente alto, per considerare
l'ottimo successo della ricerca anche in termini di affidabilità.
L'omogeneità delle risposte
Dai questionati ricevuti, si rileva l'omogeneità delle risposte per suddivisione in fasce di
età. Le donne iscritte all'Ordine sono il 46% , su un totale di 28.000 iscritti, il 41% in
fascia di età con meno di 41 anni e il 59% in fascia con più di 41 anni.
Tra le donne in prima fascia (- 41) ha risposto il 37% mentre in seconda fascia (+41
anni) ha risposto il 63%.
La maggior parte delle risposte sono arrivate prevalentemente dal Nord e Centro Italia,
con un sensibile distacco rispetto al Sud e Isole.
L'indagine inoltre pone in evidenza che le risposte provengono dal 51% di iscritte
all'Ordine da più di 20 anni e il 49% da iscritte da un massimo di 10 anni.
Sono prevalentemente professioniste coniugate (65%) con figli in fascia di età superiore
agli 11 anni (53%).
Per il 90% sono libere professioniste, diplomate (70%), con un proprio studio che le
impegna mediamente per oltre 40 ore settimanali.
Impegno, passione, merito (90%) sono le motivazioni che le hanno spinte a scegliere la
professione; meno rilevante è la scelta per motivi economici.
Il problema familiare, condiviso dalla donna in tutte le professioni, anche per le CdL è
preponderante. L'impegno dedicato alla professione porta a ridurre la presenza in
famiglia e viene vissuto come un condizionamento nella scelta di un'eventuale
maternità.
Questo problema resta un limite all'accesso alla professione per il 63% delle Consulenti
che hanno risposto.
L'emancipazione femminile e l'evolversi del ruolo sociale hanno portato, nel mondo
della professione, a un abbassamento dei differenziali di genere per il 69% delle
risposte.
Questo sia nell'accesso alla professione sia nell'apertura di una propria attività (71%).
Il 39% delle risposte invece sottolinea la difficoltà nell'occupare ruoli dirigenziali
all'interno della categoria.
In generale le donne, nell'evoluzione della propria attività professionale e considerando
l'attuale momento di mercato, ritengono che nei prossimi anni la professione di
Consulente del Lavoro dovrà subire un'evoluzione con l'inserimento di nuove
specializzazioni (17%) , con l'aggregazione tra diverse figure professionali
(commercialista, avvocato, ingegnere) e con l'offerta di servizi più qualificati all'interno
di un'unica struttura associata (63%).
Più pessimisticamente invece il 20% prevede il ridimensionamento della propria
attività.
In particolare le giovani CdL danno per prioritarie tutte le attività a favore
dell'interscambio professionale unito ad attività di promozione sulla cooperazione
giovanile (60%).
Concordano che l'Albo Nazionale debba promuovere incentivi alla maternità e
all'assistenza della famiglia (29%) mentre non paiono determinanti le agevolazioni per
la previdenza integrativa.
Le giovani che intendono intraprendere la professione - per il contenimento dei costi
iniziali - richiedono all'Ordine la creazione di supporti informatici comuni: programmi
di elaborazioni paghe, banca dati centralizzata, ecc. (45%) e formule di agevolazione
(37%) quali la ricerca di uno spazio di lavoro con formula HUB.
Facilitazione nella ricerca di uno spazio di lavoro (esempio: HUB)
L'indagine pone in evidenza alcune richieste dirette all'Ordine sia per rendere più
agevole il percorso sia per ridurne i disagi e le difficoltà dell'avvio alla professione: il
49% richiede una rappresentanza delle giovani CdL all'interno degli Ordini nazionali e
provinciali e si conferma l'importanza delle aggregazioni tra diverse specializzazioni
sinergiche allo sviluppo dell'attività in formula di società professionali (95%) per offrire
ai clienti maggiore servizi e ridurre i costi di gestione.
I forum di dialogo, le iniziative di cooperazione, ma soprattutto a livello provinciale gli
incontri periodici tra giovani, sono le forme ritenute più idonee per un confronto tra le
giovani consulenti mentre emerge - per la valorizzazione successione generazionale - la
forte richiesta di interscambio tra giovani professionisti e senior.
Le misure di intervento più richieste sono la creazione di strumenti di dialogo quali
meeting a livello provinciale (31%) con la creazione di gruppi di ascolto senior/junior
(35%) attraverso le nuove forme di comunicazione blog/community (24%).
Verso il futuro
Nonostante la vastità dello stivale italiano le esigenze e le proposte sono state molto
omogenee.
Negli oltre 2.500 questionari le donne hanno espresso opinioni e proposte, hanno
dichiarato di aver scelto la professione per interesse e per passione, hanno rilevato
problemi di accesso per motivi familiari, trovato difficoltà nella conciliazione di tempi di
vita e di lavoro.
Chiedono specializzazione, aggregazione, interscambio e cooperazione femminile,
incentivi alla maternità e alla famiglia.
Sono donne preparate alla professione nella quale sono sempre più frequentemente
impegnate, sono responsabili di studi professionali o in fase di avvio alla professione.
Sono giovani donne professioniste, con le loro infinite capacità di ascolto e di
mediazione, sono figure in grado di concepire un ulteriore valore aggiunto a quel
rapporto fiduciario che sempre dovrebbe instaurarsi tra cliente e professionista.
Sono donne interessate al futuro e soprattutto proiettate verso il futuro.
Le donne pensano la società e lo stato sociale in comunità
Questo spaccato emerso dall'indagine sarà materia di discussione durante il Congresso.
E' un momento di riflessione sul futuro che vogliamo per la nostra professione e sulle
azioni che la categoria deve porre in essere per sostenere chi, come le giovani CdL,
scommette su un avvenire da professionista.
Una discussione aperta sulle proposte da loro avanzate e un'occasione di dialogo fattivo
con gli iscritti che si concretizzerà con la presentazione di un primo progetto.
Nasce la "Community delle Donne" un progetto pensato dalle Consulenti del Lavoro per
ricercare nella professione "certezze, prospettive, benessere".
La Community vuole essere la prima risposta della Dirigenza Nazionale alle esigenze
emerse dall'indagine statistica elaborata dalla Commissione Nazionale Pari Opportunità.
Roma, 14/11/2012