IN QUESTO NUMERO: Tragedia a Parigi: parla una testimone
Transcript
IN QUESTO NUMERO: Tragedia a Parigi: parla una testimone
IL GIORNALINO IN QUESTO NUMERO: Un po’ per curiosità, un po’ per coltivare la nostra passione, abbiamo iniziato questo viaggio che già dai primi secondi ha mostrato le sue difficoltà. Un compito che non è mai stato assegnato a degli studenti di questa scuola e che sarà pubblicato in internet. Un progetto che imita il lavoro dei giornalisti, che però cercheranno di pubblicizzare le idee più brillanti dei nostri compagni e di informarvi sulle notizie per noi più interessanti, aggiungendo un pizzico di ironia e reportage fotografici. Abbiamo bisogno di aiuto! Quindi accettiamo chiunque (anche in forma anonima) voglia aiutarci, suggerendoci idee per gli articoli o foto simpatiche e creative. Ovviamente tutto ciò dovrà passare prima al vaglio dei sottoscritti! SEGUITECI NEL SITO DELLA SCUOLA: www.icdantealighierivenezia.gov.it Tragedia a Parigi: parla una testimone Concerto spettacolo al Conservatorio: intervista Immagini dell’Autunno: illustrazione e reportage fotografico IL MESSAGGINO DEL SABATO Giornalino on-line della “Dante Alighieri” NUMERO UNO Autunno 2015 LA REDAZIONE P.S. Pare che chiunque parteciperà avrà un miracolosa impennata in matematica… Responsabile del Progetto Prof. Giorgio Mangini TRAGEDIA A PARIGI parla una testimone La giornata stava passando in modo normale, Gilda e Bianca erano in camera a giocare. All’improvviso tanti colpi, rumorosi, distaccati… inizialmente potevano sembrare petardi… ma la frequenza e la velocità o forse il suono troppo secco hanno subito fatto capire che si trattava di spari. Panico… Dopo qualche secondo di smarrimento i genitori hanno cominciato a gridare “A terra! Tutti a terra!” Si sono stesi a pancia in giù lontano dalle finestre per non rischiare di essere colpiti da un proiettile. La famiglia di Gilda e Bianca abita nell’affollato 11° arrondissement, al quinto piano del palazzo che si affaccia sulla strada dove è avvenuta la disgrazia, dove persone normali, anche nostri coetanei, hanno passato quattro minuti di terrore e angoscia. “Moriremo tutti!” questa è la prima cosa che è venuta in mente alla piccola Gilda. Gli spari sono finiti, ma l’angoscia no. Chi aveva il coraggio di affacciarsi alle finestre assisteva a uno spettacolo terribile: corpi senza vita accasciati per le strade, urla, gemiti e pianti ininterrotti da parte di chi aveva perso i propri cari. La loro vicina, una ragazza anche lei, si è precipitata a casa loro piangendo, dicendo che suo padre, essendo medico, è subito corso in strada ad aiutare chi poteva, perché sì: c’erano anche quelli che, seppur colmi d’ansia, facevano il possibile per aiutare i pochi rimasti. Durante la notte la polizia è passata di casa in casa per chiedere informazioni e testimonianze riguardo l’accaduto. E’ grazie a persone come il padre della vicina commossa che alcuni sono ancora vivi. Vogliamo ringraziare Gilda e Bianca per aver rilasciato la loro testimonianza in un contesto così triste e delicato. LA REDAZIONE IMMAGINI DELL’AUTUNNO fotografie di Margherita Mercoledì 2 Dicembre 2015. Le classi musicali della “Dante Alighieri” mettono in scena al Conservatorio “Benedetto Marcello” l'operina Il Tamburino Magico scritta da Gianni Rodari e musicata da Paolo Furlani. INTERVISTA ALLA CHITARRISTA MATILDE GALLO DELLA 3°A Ti saresti mai aspettata di suonare in un'opera grazie alla scuola? “Era un'operina… Comunque no: pensavo che avremmo fatto solo concerti, la scuola non è tenuta a farci fare questo tipo di cose.” Quindi è stata un'esperienza un po' diversa dal solito; ti è piaciuta? “Sì, è stata molto entusiasmante e, come ha detto lei, diversa dal solito e questo l'ha resa più divertente. In più suonavamo (e gli attori recitavano) su un palcoscenico al Conservatorio e ciò è stato appagante.” Avete fatto molte prove? “No, non molte in realtà: quattro, per la precisione, più quelle in teatro; le prove a scuola però sono durate due ore e mezza ciascuna. Inoltre abbiamo provato molto la parte singolarmente con i nostri insegnanti di strumento, e, per quanto mi riguarda, anche a casa.” Se non sbaglio era presente anche Paolo Furlani, il compositore dell'operina. Cosa hai pensato riguardo alla sua presenza? “Ho pensato che fosse interessante il fatto che chi aveva creato la musica stesse ascoltando la propria composizione in qualità di spettatore e non di direttore d'orchestra. Avrei voluto sapere cosa ne pensava, se il nostro modo di suonare le parti era all'altezza di ciò che lui si immaginava quando le aveva scritte.” E la storia ti piaceva? “Sì: Gianni Rodari è sempre stato l'idolo mio e della mia mamma; a casa ho molti dei suoi libri che, quando ero piccola, i miei genitori mi leggevano la sera. Poi, trovo che la vicenda sia azzeccata se collegata a questo periodo storico: in questo tempo un tamburo magico per fermare la guerra farebbe comodo.” Come ti sei sentita mentre entravate in scena? “La prima volta ero abbastanza emozionata, la seconda un po' meno (abbiamo fatto due rappresentazioni), comunque dovevamo suonare prima davanti a dei bimbi e poi davanti ai nostri genitori, per cui non c'era tanto da agitarsi. Inoltre faccio danza, quindi sono abbastanza abituata a salire su un palco.” Ti piacerebbe avere l'opportunità di fare altre esperienze del genere? “Sì, mi piacerebbe, ma magari la prossima volta vorrei fare l'attrice invece della chitarrista, tanto per cambiare prospettiva.” Cosa vorresti dire per concludere l'intervista? “Vorrei ringraziare i professori per averci permesso di fare questa esperienza speciale e per aver portato pazienza durante le lunghe prove.” IMMAGINI DELL’AUTUNNO Lo Sbrilluccico