Il barista entra nel bar si cambia e comincia a spazzare il locale poi
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Il barista entra nel bar si cambia e comincia a spazzare il locale poi
IL BARISTA prima rielaborazione del testo “La mia infanzia“ di Angelo Vacirca a cura di Fabrizio Bordignon Il barista entra nel bar si cambia e comincia a spazzare il locale poi si appoggia stacamente al bancone e dice… BARISTA: E’ da un po’ di tempo ormai che mi sveglio al mattino con un gran rodimento di coglioni, che sarà mai questa rabbia che covo dentro ? Sarà forse che lavoro nel bar dell’aeroporto dove vedo ogni giorno tanta gente che parte, torna, riparte mentre io sto sempre qui, fermo immobile in questo luogo a ripetere le stesse azioni ogni giorno. Oppure deriva dal fatto che mio padre, se così si può chiamare colui che ti genera, non l’ho mai conosciuto e sinceramente neanche me ne frega niente di conoscerlo, pero qualcosa di me con questa mancanza non ci ha mai fatto pace. Vi spiego meglio ! Di lui so solo che è un chirurgo bravo e che ha un sacco di soldi e che vive vicino Ancona. La cosa che mi fa proprio rabbia, ogni volta che ci penso è che ha sbattuto fuori di casa senza una lira una donna con un bimbo di 4 anni e uno che doveva nascere di li a qualche giorno, mio fratello Tommaso. Come ha fatto? Come ha potuto liberarsi di noi così facilmente ? E poi perché? Perché si era stufato di avere una famiglia, di avere dei figli? Sinceramente come persona mi fa parecchio schifo, anche se non mi ricordo neppure che faccia abbia. Di tutto ciò non ho mai parlato con nessuno, anche perché ogni volta che ci penso mi viene una rabbia che neanche vi immaginate, e poi mi dovete spiegare come si fa dopo 35 anni a non interessarsi di come sono cresciuti i tuoi figli e soprattutto se stanno bene. Fino ad ora non mi è mai passato per la testa di andarlo a cercare per dirgli un paio di cosette, fino a quando due anni fa, con dei miei amici, abbiamo fatto una breve vacanza nelle Marche. Sinceramente li per li non ci avevo pensato, ma stavo in un paesino vicino ad Ancona, e tramite una chiamata ricevuta da un parente, mi sono ricordato che vicino a dove stavo io viveva mio padre, se così vogliamo chiamarlo. Sono stato male, perché da una parte sarei voluto andare dall’altra no, no davvero. Non volevo dire a nessuno i miei fatti di famiglia. Però in fondo mi sarebbe piaciuto andare da lui per guardarlo in faccia e magari saltargli addosso e perché no, menargli pure, proprio come faceva con mia madre. Però alla fine ho lasciato perdere, sono andato ad ubriacarmi con i miei amici così non ci avrei più pensato, anche perché se no mi sarei rovinato la vacanza. Comunque non mi importa, perché fortunatamente mia madre anni dopo ha conosciuto una bella persona che si chiama Carlo, il quale mi ha cresciuto e non mi ha mai fatto mancare niente, non che mia madre lo abbia mai fatto per carità verso di noi ! Si è sempre fatta in 4 per mantenere me e mio fratello. Se dovessi parlare di mia madre scriverei un libro per tutte le cose belle che ha fatto per noi. Una delle cose più belle che mi ricordo della mia infanzia è quando un giorno mamma ci svegliò e ci ha detto che la sera avremmo sfilato per Trussardi, lo stilista ma vi rendete conto. Quel giorno lo ricordo come se fosse oggi, eravamo a Piazza del Popolo, in pieno centro storico di Roma, avevo 6 anni e sulla quella immensa piazza abbiamo fatto questa sfilata. Avevo un abito bellissimo ed ero contentissimo, c’era un sacco di gente e un sacco di fotografi. La gente batteva le mani, i miei parenti, zii, zie e cugini, ci facevano un sacco di foto e complimenti, è stata una giornata bellissima. Di mia madre non posso dire altro che è la mamma che tutti vorrebbero avere. Aveva pagato un sacco di soldi per farci sfilare, voleva una vita diversa per noi, voleva vedere i suoi figli sfilare in passerella con 2000 persone che li guardavano e applaudivano, e all’epoca credetemi lavorava come una bestia per sfamarci. Dopo tutto questo ci siamo trasferiti in un altro quartiere di Roma per motivi di lavoro di mamma, e li lei ha conosciuto Carlo che lavorava agli aeroporti di Roma, è lui che quando sono diventato grande mi ha fatto assumere qui. Con Carlo mia madre è stata finalmente felice e ha messo al mondo la mia bellissima sorellina, una vera peste la mia Nicol, oggi fa la modella, almeno lei c’è riuscita a fare qualcosa di artistico, è riuscita a stare al centro dell’attenzione di tutti. Adesso la mia famiglia è completa, un padre ce l’ho e spero che le persone che hanno vissuto una situazione simile alla mia siano riuscite a sistemarsi come me. Ora non sono ancora contento perché un po’ di rabbia ti resta sempre dentro! Devo forse decidermi a cambiare la mia vita se voglio mettere un punto definitivamente con il mio passato! Entra una cliente nel bar.