Nuovi treni nel mondo Il Giappone testa il nuovo treno proiettile da

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Nuovi treni nel mondo Il Giappone testa il nuovo treno proiettile da
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Voci dal Sud
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Anno IX° nr. 8 Agosto 2013
Nuovi treni nel mondo ...
Il Giappone testa il nuovo treno
proiettile da 500 km orari
Primo test in Giappone per i futuri treni proiettili (Shinkansen) che entreranno in servizio
dal 2027.
Oggi è stato testato nella prefettura di
Yamanashi il primo convoglio a levitazione magnetica “maglev”, senza ruote o binari, che
corre sospeso su magneti a pochi
cm dal suolo) capace di raggiungere i 500 km/h.
Formato da cinque carrozze e
caratterizzato da una motrice dal
profilo estremamente allungato e
super-aerodinamico, la nuova generazione di treni proiettile caratterizzati dalla sigla “L0”.
La prima tratta collegherà Tokyo
con Nagoya più che dimezzando
gli attuali tempi di percorrenza da
90 a 40 minuti. Finora l’unico treno a levitazione magnetica in funzione opera in
Cina.
La sua velocità massima è pero di “soli” 428
km/h, ma vista la breve distanza (collega l’aeroporto di Shanghai con la città) in media procede a 243 km/h.
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Anno IX° nr. 8 Agosto 2013
... e vecchi treni nel sud Italia
Ormai non fa notizia, è la norma!
86 minuti di ritardo per l’intercity RomaReggio Calabria con finestrini bloccati e
senza aria condizionata!
La situazione dei trasporti al sud è talmente grave che
finanche Rai 1 ha dedicato un servizio in TV !
Calabria Ora
Sparisce la Paola - Reggio Calabria , ancòra tagli indiscriminati sulla rete ferroviaria calabrese.
La Cgil protesta «Le minacce fatte da Regione e Trenitalia sui tagli al trasporto ferroviario regionale dal 1 agosto
trovano piena attuazione. Infatti, i treni 12652 - 12653 -22466 - 2433 non circoleranno piu’ per la tratta PaolaReggio Calabria».
Lo sostiene, in una nota, la segreteria regionale della Filt-Cgil.
«Ancora una volta - prosegue la nota - abbiamo la testimonianza dell’irresponsabilita’ della Giunta regionale e di
Trenitalia che, soprattutto in un periodo di crisi, in cui si dovrebbe rilanciare la crescita economica e occupazionale,
decidono di eliminare parte di quei pochi servizi che esistono in Calabria.
Sembra quasi che Istituzioni Regionali e Azienda applichino una teoria scientifica per evitare che la nostra
regione possa riprendere a fare parte di un sistema di trasporti efficiente e che, soprattutto nel periodo estivo, inviti
i cittadini e i turisti all’utilizzo dei treni come mezzo per spostarsi all’interno del territorio calabrese.
Sommersi di telefonate di cittadini e lavoratori inferociti, come Filt-CGIL ci chiediamo quanto ancora questa
Regione sia intenzionata a prendere in giro con comunicati sul rilancio dei servizi del trasporto ferroviario calabrese,
che hanno solo l’odore di propaganda politica ma che in realta’ non lasciano altro che spazio all’impoverimento e
all’indebolimento della Calabria.
Ribadiamo pertanto la nostra netta
Roma - Reggio Calabria, 650 Km ed oltre 8 ore di viaggio con
contrarieta’ a questa politica di tagli che provetture
senza aria condizionata, con finestrini ermeticamente
duce riduzione dei servizi e del lavoro.
chiuse, bagni “fuori servizio” passeggeri seduti per terra, porte
Convinti nel non accettare passivamente
questo continuo depauperamento del trasporbloccate, sedili sono sfondati che sembra sedersi su un Water!
to ferroviario calabrese -conclude la Filt-Cgil Se si volese fare un film satrico-paradossale non ci sarebbe
chiediamo che i servizi siano ripristinati e che
che
salire su una vettura da e per il Sud! A roma per riconoscere
Regione ed Azienda lavorino per sviluppare
l’eurostar
in partenzza verso il sud, non serve leggere i tabelloni,
un sistema di trasporti a rete che aumenti l’afbasta scegliere quello con le vetture più scalcinate ed arruginite!
flusso di utenti e una conseguente crescita di
tale sistema».
Insomma, ancora una volta la Calabria subisce le scelte di un governo centrale e di un’azienda che sembra aver deciso l’isolamento ecominico, sociale e culturale di
una regione intera.
La scelta di chiudere queste linee arriva dopo anni di tagli di treni regionali e a lunga percorrenza.
Arrivare in Calabria o partire dalla Calabria, infatti, è sempre più un’impresa.
Lo scorso anno molte linee vennero sopresse.
A oggi, tanto per dirne una, soltanto due treni ad alta velocità colegano la nostra regione con città come Salerno,
Napoli e Roma.
Un isolamento reso ancor più drammatico dalla situazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
L’A3, ormai da anni e nonostante i proclami dell’Anas e dei ministri che si sono avvicendanti, è ancora un cantiere a
cielo aperto.
L’amministratore delegato Ciucci ha promesso che l’opera saà pronta entro la fine del 2013. Una promessa da prendere
con le dovute cautele visto i ritardi macroscopici dell’intero progetto.
Senza contare lo stato “pietoso” della statale 106, una mulattiera che attraversa tutta la parte ionica della regione.
Anche lì promesse e cantieri aperti da anni, in alcuni casi da decenni.
Nel frattempo i Calabresi vivono ingabbiati sempre più, messi nelle condizioni di non potersi muovere liberamente e in
modo dignitoso lungo la nostra regione.
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Anno IX° nr. 8 Agosto 2013
Treni, velocità e sicurezza
Errore umano per il treno
deragliato in Spagna - Tre inutili
avvisi per farlo rallentare
Calabria Ora
MADRID - Tre avvisi in appena due minuti, affinché il
treno rallentasse la corsa: tanti sono i messaggi acustici
che, secondo quanto scoperto dagli investigatori, il macchinista alla guida del convoglio che lo scorso 24 luglio ha
deragliato vicino a Santiago de Compostela, uccidendo 79
passeggeri e ferendone 178, ha ricevuto poco prima dell’impatto.
Il macchinista, inoltre, non fu distratto dal collega della
Renfe che lo chiamò per dargli istruzioni.
Infatti, al momento dell’impatto aveva chiuso la telefonata da 11 secondi.
È questo quanto emerge dalla dichiarazione del tecnico
della Renfe, Antonio Martin Marugn,
ascoltato ieri come teste dal giudice
Luis Alez che conduce l’inchiesta.
«Al momento dell’incidente - ha
detto -avevo già il telefono in tasca».
La sua deposizione conferma
quanto contenuto nelle risultanze
delle scatole nere, consegnate ieri dai
tecnici al magistrato.
I nuovi dati, forniti ieri, offrono
particolari più precisi sulla velocità:
il treno viaggiava a 199 chilometri
orari e quando deragliò la velocità
era scesa a 179 km/h mentre il limite
era di 80.
Lunedì, in un comunicato, il tribunale aveva parlato di
192 e 153 km/h. Alla luce delle risultanze e della testimonianza, il giudice ha confermato che non fu la chiamata di
servizio a distrarre Garzon Amo.
Questi fu chiamato alle 20:39:06, appena due minuti
prima del deragliamento.
La risposta arriva nove secondi dopo e la comunicazione dura in tutto 40 secondi.
Pertanto, quando il treno deragliò la comunicazione
era stata conclusa da 11 secondi.
Negli 11 secondi di intervallo dalla fine della chiamata
all’impatto fatale Garzon Amo si è accorto che andava
troppo veloce e ha azionato il sistema di frenata, ma il
rallentamento non è stato sufficiente a evitare la strage.
Nella foto 1 si vede il locomotore del treno che, chiaramente in frenata, viene spinto dalla massa e dalla velocità dell’intero convoglio facendolo prima ruotare su
se stesso e poi ribaltarsi e proseguire la sua corsa adagiato sul fianco.
Nella foto 2 sono le vetture accartocciate ed alcuni
dei corpi senza vita adagiati sul terrenmo e pietosamente ricoperti da un telo.
Fra le vittime anche un giovane della provincia di
Messina che si recava a Santiago invitato da coetanei
conosciuti questa estate sulle coste sicule.
La dinamica dell’incidente si rileva molto chiaramente dal filmato amatoriale che è circolato in cui si nota il
treno che sopraggiunge e l’intero convoglio che parte
per la tangente spinto dalla forza centrifuga.