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2 Marzo 2013 Chiesa i n f o r m a diocesi VENGO A VOI COME ANDREA Mons. Pompilio Cristino* Il 24 giugno 2006 faceva l’ingresso solenne nella nostra Chiesa beneventana S. E. Mons. Andrea Mugione, proveniente dall’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina, accolto con grande gioia dai fedeli in festa. Nell’omelia durante la solenne Celebrazione sul sagrato della Basilica della Madonna delle Grazie così si è presentato alla Suo Chiesa: “ Vengo a voi come Andrea per condurvi da Gesù, per affidarvi a Lui, per invitarvi a cercare, conoscere, riconoscere, credere Gesù Cristo Maestro, Figlio di Dio, Messia venuto nella fragilità della carne, costituito Signore nell’opera della Redenzione con la resurrezione. Vengo alla Chiesa Metropolitana di Benevento come padre che vi ama, accoglie e comprende; fratello e maestro per stimolarvi a stare e camminare con Cristo via, verità e vita; come maestro che ha la grave responsabilità della purezza, della pienezza e integrità della fede; pastore e guida del cammino pastorale, missionario; costruttore della Chiesa Mistero – Chiesa comunione – Chiesa missione; amico ammonitore e consolatore in mezzo al popolo di Dio; servo che sa di essere chiamato a portare la croce. Per voi sono stato costituito guida. Di voi sarò padre. Con voi spero di essere fratello e amico”. Questo forte messaggio trasmessoci nel giorno del Suo ingresso diventa per noi chiave di lettura dell’Episcopato beneventano di mons. Mugione in questi anni di ministero episcopale . Il prossimo 28 aprile la Chiesa beneventana sarà ancora una volta in festa con il Suo Pastore per il XXV anniversario di Ordinazione Episcopale avvenuta nella Cattedrale di Aversa (CE) il 28 aprile 1988. Sarà certamente questa un’occasione importante per esprimere la più viva gratitudine al Signore perché attraverso i Vescovi guida la Chiesa per le vie del mondo ad essere messaggera di speranza e di salvezza; ma anche un’occasione per dire grazie al Vescovo Andrea per il suo instancabile servizio, per la sua umiltà e semplicità ma, soprattutto, per la sua forza nell’affrontare con serenità le Chiesa i n f o r m a 3 diocesi Marzo 2013 prove che ogni servizio comporta. In questi anni il nostro Arcivescovo ha speso le sue energie per realizzare quello che è stato sempre il suo impegno sacerdotale ed episcopale racchiuso nel motto episcopale: “Communio et missio” : Ha cercato di promuovere un cammino di comunione nella Chiesa tra Vescovo, presbiteri e fedeli: un cammino non sempre facile ma che resta una priorità nella Chiesa beneventana che per tre anni ha avuto come programma pastorale: “ La Chiesa: scuola e casa di comunione”. Infatti il Beato Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte ha affermato: “ Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia…” Inoltre l’impegno dell’Arcivescovo è stato anche quello di spingere la nostra “Chiesa “ ad avere uno spirito missionario per una presenza viva nel mondo. Sempre il giorno dell’ingresso ha affermato: “ Sogno una Chiesa diocesana dal volto missionario e misericordioso, capace di interrogarsi in modo permanente, capace di progettare seriamente il proprio cammino, orientandolo sempre alla sequela di Cristo; educando alla responsabilità e alla corresponsabilità; creando le condizioni perché tutti si sentano protagonisti e partecipi della vita ecclesiale delle scelte che accomunano e aiutano a camminare insieme”. Celebrare il XXV anniversario di Ordinazione Episcopale sarà per tutta la Chiesa beneventana l’occasione per stringersi attorno al Vescovo Andrea, per dire grazie per tutto il bene che il Signore ha operato e continua ad operare attraverso il suo servizio, e per rinnovare l’impegno di ripartire con gioia, stretti intorno al Vescovo, sulla strada della santità per realizzare con sempre maggiore impegno, in questo Anno della Fede, la spiritualità della comunione con Dio e tra noi, per essere “missionari” forti e coraggiosi di questa fede nel mondo di oggi. *Vicario Generale Chiesa I n f o r m a Periodico di impegno religioso-socio-culturale Supplemento a Ufficio Comunicazioni Sociali - Benevento Direzione e Redazione: Piazza Orsini, 33 (Bn) Tel. 0824 323326 Fax 0824 323344 [email protected] www.diocesidibenevento.it Grafica e Impaginazione Stampamania - San Leucio del Sannio (Bn) www.facebook.com/stampamania Stampa Morconia Print SPA 18, Zona Industriale Morcone (Bn) 4 Chiesa i Marzo 2013 n f o r m a diocesi IL POLO RELIGIOSO E CULTURALE DELLA CHIESA BENEVENTANA: BILANCIO E PROGETTUALITÀ Mons. Mario Iadanza* Il XXV di Episcopato di S. E. mons. Mugione è occasione per ripensare un progetto messo in cantiere e sostenuto dal Presule fin dal suo arrivo a Benevento (24 giugno 2006): la creazione di un polo religioso e culturale della Chiesa beneventana incentrato sulla Cattedrale (che deve ritornare ad essere il baricentro liturgico, cultuale e sociale della città), sul percorso ipogeo archeologico che a regime costituirà una sezione del Museo diocesano in via di allestimento, sulle Biblioteche Capitolare e “F. Pacca”, sull’Archivio storico diocesano “Benedetto XIII”. Alcuni risultati sono stati conseguiti, come significano la riapertura al culto della Cattedrale dell’11 ottobre 2012 e l’inaugurazione del complesso del 18 dicembre 2012. I lavori riguardanti la Cattedrale cominciarono nel maggio 2005, con la finalità di installare l’impianto di riscaldamento e di procedere ad una nuova pavimentazione resa necessaria da infiltrazioni di acqua. Fu allora preparato un progetto che venne presentato alla Conferenza Episcopale Italiana e finanziato con i fondi dell’otto per mille. Per la realizzazione però bisognava interessare la Soprintendenza Archeologica perché si trattava di un’area sottoposta a vincolo. La Soprintendenza fece qualche saggio, poi l’indagine archeologica venne estesa a tutta l’aula liturgica. Gli scavi si sono prolungati nel tempo, anche con periodi di interruzione dovuti essenzialmente alla mancanza di fondi, ed hanno avuto termine nel 2011. Nel frattempo però nasceva anche il problema della gestione delle testimonianze riportate alla luce degli scavi. Fu quindi elaborato un altro progetto, questa volta di valorizzazione dei ritrovamenti archeologici, presentato alla Regione Campania e finanziato dalla stessa grazie alla mediazione e al sostegno dell’Amministrazione Comunale di Benevento. In tal modo sono stati realizzati una nuova pavimentazione e una serie di interventi, tra cui la tinteggiatura interna ed esterna del sacro edificio, impianti audio, di illuminazione e una diversa soluzione tecnica di impianto ad aerazione forzata in sostituzione del previsto impianto di riscaldamento a pavimento non più proponibile dopo gli scavi archeologici. Per quanto riguarda la valorizzazione degli scavi archeologici, sono stati individuati tre percorsi in accordo con la Soprintendenza Archeologica. Il primo è allestito e funzionante, arredato da testimonianze che, sempre d’accordo con la Soprintendenza, si è deciso di lasciare in loco per arricchire il percorso di visita, anche multimediale con una serie di filmati delle parti non visitabili. Per l’allestimento degli altri due percorsi si prevedono tempi più lunghi. Il secondo percorso in ogni caso porterà ad una taberna romana su via Torre, mentre il terzo in quello che fu l’atrio della Cattedrale detto Paradiso, un’area di sepoltura dove si trovavano le lapidi con incisi i carmi sepolcrali, che però saranno esposte nel Museo diocesano. Nel contesto di questi interventi è stata anche ripensata una soluzione più adeguata per le porte della Cattedrale. Tre porte bronzee hanno sostituito i portoni lignei e restituito alla Cattedrale lo splendore dell’antica porta centrale, la Janua Major, così come si presentava prima che fosse gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale (settembre 1943). La porta centrale, copia e integrazione della Janua Major, riproposta con i suoi 72 pannelli nel ciclo figurativo cristologico ed ecclesiologico, è stata posizionata all’esterno come portone principale della Cattedrale; frutto di una minuziosa e Chiesa i n f o r m a 5 diocesi fedele opera di riproduzione e di integrazione e, allo stesso tempo, di una complessa azione di recupero di documenti storici, artistici e fotografici. Le due porte laterali, costruite ex novo, non presentano alcun ciclo figurativo. Ma la Cattedrale ha assunto anche un nuovo aspetto per le memorie storiche in essa ricollocate, tra cui la testimonianza del III Concilio Provinciale orsiniano del 1693, la lapide della missione popolare tenuta da Sant’Alfonso nel 1755, la memoria del cardinale Cenci che fece costruire la Cappella delle reliquie, la memoria orsiniana della costruzione dell’altare di San Filippo Neri al cui patrocinio Benedetto XIII attribuì la salvezza personale nel terremoto del 1688. La stessa logica è stata seguita nella individuazione dei frammenti di balaustra che sono stati posti là dove una volta c’erano i sei altari laterali, costruiti negli anni ’50-’60. Ormai privi di valore liturgico, sono stati demoliti perché manchevoli anche di valore storico e culturale; al loro posto sono stati posizionati questi frammenti di balaustra che ritornano alla loro funzione. Una scelta dal punto di vista storico e culturale assolutamente corretta, raccomandata oggi dalla scienza del restauro; peraltro sempre in accordo con la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Caserta e Benevento. L’operazione di togliere gli altari e posizionarvi dinanzi questi frammenti di balaustra ha anche arricchito i mosaici laterali, Marzo 2013 XXV DI EPISCOPATO DI S.E. Mons. Andrea Mugione Arcivescovo Metropolita La comunità diocesana di Benevento è in festa per la ricorrenza del XXV Anniversario dell’ordinazione Episcopale del proprio amatissimo Pastore, l’Arcivescovo Mons. ANDREA MUGIONE. Per l’occasione la Chiesa locale ha predisposto un ricco programma di celebrazioni liturgiche, manifestazioni culturali ed artistiche di cui vi diamo qui di seguito l’articolazione: PROGRAMMA SABATO 20 APRILE 2013 BASILICA CATTEDRALE ore 20.00 - Veglia di Preghiera per le Vocazioni presieduta da S.E. Mons. ANDREA MUGIONE Animano il Seminario Arcivescovile e il Centro Diocesano Vocazioni LUNEDÌ 22 APRILE 2013 PIETRELCINA – Piana Romana ore 9.30 - Giornata Sacerdotale Omaggio da parte di tutti i Sacerdoti all’Arcivescovo VENERDÌ 26 APRILE 2013 BASILICA CATTEDRALE ore 19.00 - Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. NUNZIO GALANTINO Vescovo di Cassano all’Jonio Animano la liturgia i Movimenti laicali dell’Arcidiocesi SABATO 27 APRILE 2013 BASILICA CATTEDRALE ore 19.00 - Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. ANGELO SPINILLO GIOVEDÌ 25 APRILE 2013 SEMINARIO ARCIVESCOVILE ore 9.30 - Giornata diocesana dei MINISTRANTI BASILICA CATTEDRALE ore 19.00 - Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. DOMENICO GRAZIANI Arcivescovo di Crotone- Santa Severina Animano la liturgia i Religiosi e le Religiose dell’Arcidiocesi realizzati in gran parte dal Gregorini negli anni ’60. Risulta maggiormente valorizzato anche l’arco trionfale con la raffigurazione del ciclo mariano e dei due papi Pio IX e Pio XII, che hanno definito i dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’Assunta, opera di Elena Schiavi, anche negli anni Vescovo di Aversa Animano la liturgia i Gruppi Famiglia ore 20.30 - Concerto del Coro della Diocesi di Roma diretto dal Maestro Mons. Marco Frisina DOMENICA 28 APRILE 2013 BASILICA CATTEDRALE ore 18.00 - Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. ANDREA MUGIONE Arcivescovo di Benevento ’50-’60. A questo recupero di memoria è connessa la collocazione di quattro colonne di epoca romana, che appartenevano sicuramente ad un tempio pagano o al Capitolium e che poi, come spesso avveniva, furono riutilizzate per la Cattedrale paleocristiana datata al secolo V. In origine nella Cattedrale vi erano 54 colonne, di cui 8 integre conservate nella Cappella del Santissimo; le altre furono distrutte e ridotte in frammenti dai bombardamenti del 1943. Nel dopoguerra, quando l’area fu sgombrata, i resti delle colonne furono portati presso il Teatro Romano dove sono 6 Chiesa i Marzo 2013 stati custoditi per lungo tempo. Alcuni di questi frammenti sono stati restaurati e riassemblati ed è stato così possibile ricostruire le quattro colonne, riportate all’interno dell’edificio sacro e così posizionate: due all’ingresso dell’aula liturgica poste su due ancoraggi che delimitavano l’antica area sepolcrale esistita fino al XII secolo, e denominata il Paradiso; due poste al termine della navata centrale per indicare quale direzione assumevano le colonne di epoca romana. In tal modo l’eliminazione di certo marmo di rivestimento laterale, la demolizioni degli altari laterali, la scelta di colori adeguati hanno reso l’edificio più luminoso; inoltre, il posizionamento delle testimonianze ha permesso non solo di rendere l’edificio più caldo e più accogliente, ma soprattutto ha consentito il recupero della memoria: la Cattedrale non è una costruzione ex novo con una cesura rispetto alla storia, anche religiosa, della città, ma è un edificio rinnovato che ‘parla’ con un cuore antico e narra una storia di amore e di fede. Ma se tempo, energia, impegno sono stati dedicati alla Cattedrale in considerazione della centralità pastorale della Chiesa “nella quale il vescovo ha la cattedra”, delle problematiche che sono state affrontate per la sua riapertura, degli interventi realizzati e delle risorse economiche impiegate, necessaria attenzione è stata dedicata ad altri settori dei beni culturali della Chiesa beneventana. Così, pur menzionando la mostra iconografica dedicata all’apostolo Paolo «Sulla Via di Damasco. L’inizio di una nuova vita» con gli eventi collaterali (Benevento, Sala espositiva di Palazzo Paolo V, 18 aprile-3 maggio 2009), è doveroso ricordare soprattutto la mostra bibliografica e documentaria «Vincenzo Gioberti…e dintorni. Dalla Biblioteca Arcivescovile “F. Pacca” di Benevento testimonianze su protagonisti del Risorgimento italiano» (Benevento, Salone Leone XIII del Palazzo arcivescovile, 10 marzo-3 aprile 2011) e la mostra bibliografica «Il libro e la liturgia. I codici liturgico-musicali in scrittura beneventana della Biblioteca Capitolare di Benevento» (Benevento, Salone della Biblioteca Arcivescovile “F. Pacca”, 8 febbraio-3 marzo 2013). Quest’ultimo evento si è inserito nell’ambito delle manifestazioni «Res Langobardorum. Storia, cultura e religione della Benevento longobarda», promosse dalla Provincia di Benevento e dall’Ufficio per la Cultura e i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Benevento che hanno previsto altresì un Convegno di studio «Il ducato e il principato di Benevento (secoli VI-XI)» e un Concerto di Canto beneventano nella Chiesa di Santa Sofia (1° febbraio 2013). Si deve osservare ancora che le due mostre che hanno interessato i fondi librari e documentari della Pubblica Biblioteca Arcivescovile “F. Pacca”, voluta nel 1753 da questo grande e illuminato arcivescovo di cui porta l’intitolazione, e della Biblioteca Capitolare si inseriscono in un programma di promozione e valorizzazione dei due Istituti presso i quali sono in fase di attuazione anche progetti di catalogazione informatizzata del patrimonio librario antico e moderno. Su tale piano non va tralasciata la citazione di un altro risul- n f o r m a diocesi tato, perseguito con determinazione almeno dal 2000: la restituzione del Messale Benev. 29 della Biblioteca Capitolare trafugato da Benevento nel corso degli anni 1943-1944 e acquisito dalla British Library di Londra con la segnatura Egerton 3511. Il codice venne riconsegnato ufficialmente nel Teatro Comunale di Benevento il giorno 11 novembre 2010 dall’avvocato Jeremy W. LeM. Scott nelle mani dell’arcivescovo S.E. mons. Andrea Mugione e del sindaco ing. Fausto Pepe alla presenza di studiosi di tutto il mondo convenuti per il VI Convegno del Comitato Internazionale per il Medioevo Latino sul tema «Auctor et auctoritas in Latinis Medii Aevi Litteris», che si svolse con il patrocinio anche dell’Arcidiocesi di Benevento. Strettamente legati all’evento il Seminario di studio proprio sul restituito Messale 29 e il Conferimento della cittadinanza onoraria di Benevento all’avv. Jeremy W. LeM. Scott, la cui passione civile e perizia giuridica hanno consentito la restituzione del messale beneventano. Sono ancora da sottolineare la compilazione di due strumenti indispensabili di conoscenza e di accertamento patrimoniale, quali l’Elenco di consistenza dei fondi dell’Archivio storico diocesano “Benedetto XIII” e il Catalogo dei paramenti liturgici della Chiesa cattedrale conservati presso il Museo diocesano. A conclusione una menzione è dovuta al Coro della Cattedrale “Santa Cecilia” diretto dal maestro mons. Lupo Ciaglia, che da anni si adopera in sinergia con l’Ufficio diocesano per la Cultura e i Beni Culturali per promuovere la conoscenza del Canto beneventano, un canto liturgico vocale che si diffuse nell’area del ducato-principato di Benevento tra i secoli VII e la prima metà dell’XI, attraverso una serie di concerti-conferenze tra Benevento, Amalfi, Aversa, Napoli (sede della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale - sez. “San Tommaso”), etc. Ancora il Coro “Santa Cecilia” eseguì, su proposta dell’Ufficio diocesano per la Cultura e i Beni Culturali, il 24 aprile 2010, la prima nazionale della Cantata su “Cristo ieri, oggi e sempre” per soli coro e orchestra dal titolo “Redemptor hominis” a cura di L. Ciaglia, nel Teatro Comunale di Benevento. In tali iniziative non si danno protagonismi personali da rivendicare, dal momento che ogni risultato è scaturito dall’azione corale di molteplici soggetti con competenze e professionalità diverse, mossi dalla certezza di “navigare nella stessa barca” e persuasi che la nuova evangelizzazione passa, soprattutto oggi, anche attraverso la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali ecclesiastici, testimonianza nel tempo della sintesi di fede e cultura elaborata dalle generazioni che ci hanno preceduto. Perciò un doveroso attestato di riconoscenza va espresso a Mons. Mugione, che tale progetto insieme culturale e pastorale (espressione del “progetto culturale “ della Chiesa italiana), ha sostenuto con adesione convinta e ha accompagnato con partecipazione costante e presenza paterna. * Vicario episcopale per la Cultura e i Beni Culturali Chiesa i n f o r m a documenti 7 Marzo 2013 LA LINEA PASTORALE DELL’ARCIVESCOVO MONS. ANDREA MUGIONE di mons. Abramo Martignetti* L’episcopato di mons. Andrea Mugione a Benevento si apre nel 2006 da subito con una dichiarazione di intenti pastorali ben precisa, ovvero quella di rafforzare e rilanciare il ruolo della parrocchia. Non è una caso infatti che durante il primo triennio sotto la sua guida, la programmazione pastorale si radica sul documento Cei “Il volto missionario delle parrocchie” e da esso trae ispirazione il piano triennale “Chiesa, Casa e scuola di comunione”. Un triennio dedicato a riscoprire il ruolo delle comunità parrocchiali con attenzioni specifiche ogni anno, il primo anno dedicato alla Parola, il secondo anno alla Liturgia e il terzo alla Carità. Obiettivo, quello di porre al centro dell’azione pastorale la parrocchia, che non viene abbandonato da mons. Mugione, anzi potenziato nel corso dell’episcopato beneventano. Nel 2010, infatti, inserendosi nel solco tracciato dai vescovi italiani con la pubblicazione degli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-20 “Educare alla vita buona del Vangelo”, la diocesi prosegue il cammino rafforzandosi nell’idea di dover puntare tutto su una programmazione che metta al centro la parrocchia, nelle sue potenzialità e per le sue necessità. A tale scopo nasce il piano pastorale quinquennale 2010-2015 per il quale viene scelto come slogan proprio il titolo di un paragrafo del documento Cei: “La parrocchia crocevia delle istanze educative”. Si sceglie dunque di puntare su un obiettivo preciso: fare della parrocchia il centro propulsore di relazioni vitali, il luogo della testimonianza attiva dell’esperienza cristiana, uno spazio di ascolto e di ricerca. E per questa sfida così complessa viene programmato un itinerario in cui ogni anno pastorale è collegato agli altri, ma con attività specifiche. Dopo il primo anno (2010-11) in cui ci si è concentrati sul favorire la conoscenza del documento Cei e le sue ricadute in ambito parrocchiale, il cammino ha una scansione precisa: parrocchia e catechesi (2012-13), parrocchia e famiglia (2013-14), parrocchia scuola e mondo giovanile (2014-15). E’ da sottolineare un aspetto importante sul quale mons. Mugione ha puntato fin da subito e cioè che tutta l’azione pastorale fosse basata su azioni progettuali precise con una pianificazione attenta a tutti gli aspetti: l’analisi del contesto, la definizione degli obiettivi pastorali, l’identificazione dei destinatari, la stima delle risorse (umane,materiali ed economiche), i tempi di realizzazione ed infine eventuali percorsi di verifica. E proprio a partire da questa scelta di metodo, ogni anno il percorso pastorale parte dal confronto iniziale tra i responsabili dei settori pastorali che scelgono l’obiettivo. Quanto emerge viene poi sottoposto a confronto a vari livelli (Collegio dei Vicari, Consiglio presbiterali ecc.), fino al Convegno pastorale annuale dove l’obiettivo dell’anno è al centro del confronto con i delegati parrocchiali. Da qui emergono proposte concrete sulle quali si lavora in sede di assemblea di programmazione dove vengono messe le basi alla stesura definitiva del programma pastorale annuale. Tutto questo percorso è stato accompagnato dall’arcivescovo con la visita pastorale indetta con la lettera alla Chiesa Beneventana “Egli entrò per rimanere con loro” (2008) e le lettere pastorali: “Radicati e fondati nella carità”(2010-2011) ; “Gettate le reti” (2011-2012) ; “Evangelizzare è educare ad una vita di fede” (2012-13). *Pro-vicario generale e vicario episcopale per la pastorale 8 Chiesa i Marzo 2013 n f o r m a documenti IL CODICE, TRENT’A Il 20 marzo il Cardinale Francesco Coccopalmerio inaugura l’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Beneventano di Paolo Palumbo Il Cardinale Francesco Coccopalmerio, insigne canonista e Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, terrà, il 20 marzo 2013 alle ore 11.00, presso il Salone Arcivescovile di piazza Orsini, la prolusione della solenne inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Regionale Beneventano, sul tema: «Evoluzione dell’ordinamento canonico dopo il Codice latino». Dopo la Santa Messa, presieduta da S. E. Mons. Andrea Mugione, Arcivescovo e Moderatore del Tribunale Ecclesiastico, introdurrà la cerimonia il Vicario Giudiziale del Tribunale Beneventano, Mons. Pietro Russo, che, come consuetudine, illustrerà i dati relativi all’attività del Tribunale nell’anno 2012. Coccopalmerio, anche per il prezioso servizio che svolge a servizio della Chiesa, è certamente l’autorità più qualificata per affrontare il tema che gli è stato affidato. Vescovo dal 1993, è stato prima ausiliare di Milano e poi dal 1995 al 2006 commissario pontificio della Compagnia di San Paolo. Nel 2007 Benedetto XVI lo ha nominato presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, elevandolo alla dignità arcivescovile. Lo stesso Benedetto XVI lo ha creato cardinale diacono di San Giuseppe dei Falegnami nel concistoro del 18 febbraio 2012. Il Cardinale offrirà una riflessione lucida e competente sull’evoluzione normativa canonica degli ultimi trent’anni, ovvero a partire dal 25 gennaio 1983, giorno di promulgazione del nuovo Codice di diritto canonico. Pur essendo, quella tra staticità ed evoluzione del diritto canonico, una dialettica sempre attuale nella riflessione giuridica ecclesiale, la disciplina canonistica, come anche i più recenti fatti di vita ecclesiale ampiamente hanno dimostrato, non può intendersi, pur nella immutabilità delle realtà giuridiche ontologiche, fissa o statica. La prima novità del moderno diritto canonico è certamente stata il Codice stesso per il suo indissolubile legame con l’evento ecclesiale che lo ha preparato, il Concilio Vaticano II. Già Giovanni XXIII, nella sua grande lungimiranza aveva ben chiaro che a guidare la revisione del Codice dovesse essere la nuova ecclesiologia scaturita da un’assise ecumenica e mondiale come quella di un Concilio. Era limpida l’idea che l’impianto del Codice dovesse rispondere alle nuove esigenze che una società, così complessa e varia come la Chiesa, aveva maturato e tradotto in documenti conciliari, come frutto di condivisione e di sintesi. Giovanni Paolo II nella parte iniziale della Costituzione apostolica Sacrae disciplinae leges, con la quale ha promulgato il Codice, afferma che il Codice del 1983 è in qualche modo il completamento del Vaticano II, fino a considerarlo, nel discorso di presentazione del nuovo Codice, come “ultimo documento conciliare”. Completamento del Concilio in un duplice senso: il Codice, infatti, da una parte, recepisce il Concilio nel riproporre solennemente le istituzioni fondamentali e le innovazioni principali e, dall’altra, stabilisce norme positive per dare attuazione al Concilio. A questa novità, grande, per molti aspetti stravolgente, soprattutto per i frutti di rinnovamento, in molteplici ambiti e a vari livelli, prodotti nella vita della Chiesa, si aggiungono le numerose ed importanti evoluzioni che la disciplina canonica ha avuto dal 1983 ad oggi, attraverso l’impegno di due grandi pontefici e, quindi, di due grandi legislatori: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, pure coadiuvati dai Dicasteri della Curia Romana e, in particolare, dal Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi che ha proprio la missione specifica di essere di ausilio al Papa nella funzione legislativa e nella preparazione dei Chiesa i n f o r m a documenti ANNI DOPO testi universali. Sarebbe impossibile racchiudere in poche righe la vastità dell’opera legislativa svolta da questi due grandi Pontefici, e che rappresenta di fatto l’evoluzione che il diritto canonico positivo ha avuto in questi trent’anni. Tuttavia non si può non ricordare, di Giovanni Paolo II, l’azione riformatrice della Curia Romana (1988), la promulgazione del Codice orientale (1990), la nuova legislazione sull’elezione del Papa (1996), la grande attenzione alla formazione cattolica con le norme sugli studi ecclesiastici (1979), cattolici (1990), per i diaconi permanenti (1998) e la stessa riforma degli studi di diritto canonico (2002), le norme sui delitti più gravi (2001). Importante poi l’azione normativa svolta attraverso il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi con le numerose interpretazioni autentiche e la Istruzione Dignitas connubii (2005) a servizio dei tribunali ecclesiastici inferiori nelle cause di nullità matrimoniale, come pure attraverso la Congregazione per i Sacramenti, a tutela del la Penitenza (2002) e dell’Eucarestia (2004). Imponente anche l’opera di legislatore di Benedetto XVI: dalla Summorum Pontificum (2007) alla promulgazione della nuova legge della Segnatura Apostolica (2008); dalle modifiche ai canoni sul matrimonio e l’ordine sacro (2009) alle numerose novità introdotte nella Curia con la istituzione del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione (2010) ed i più recenti trasferimenti di competente tra dicasteri (2011 e 2013); dalla istituzione degli Ordinariati personali per gli anglicani (2009) alle modifiche alla legge sull’elezione del Papa (2007 e 2013). Coraggiosa e necessaria anche l’opera legislativa seguita allo scandalo degli abusi sui minori con le modifiche alla legge sui delitti più gravi (2010). Grande attenzione anche da Benedetto XVI alla formazione attraverso la promulgazione, per mezzo della Congregazione per l’Educazione Cattolica, delle norme per la formazione dei seminaristi ed in particolare dei criteri di discernimento per i chierici con tendenza omosessuale (2005) e la riforma degli studi di teologia per laici (2008), oppure, per mezzo della Congregazione per i Santi, con la Istruzione per le inchieste diocesane per la beatificazione e canonizzazione di un servo di Dio. Emerge, sopra ogni altra cosa, come caratteristica di ognuna di queste evoluzioni giuridiche, e di ogni novità nel campo del diritto canonico, la stretta ed imprescindibile connessione con la realtà teologica (Cfr. Optatam totius, n. 16). E proprio questa stretta corrispondenza tra l’elemento teologico e quello canonico, che, purtroppo, non è stata ancora compresa appieno. Esistono, quindi, troppo spesso concezioni distorte che contrappongono la pastorale al diritto, la Carità alla Giustizia. La consapevolezza del cambiamento è, quindi, importante, in quanto sollecita un corretto modo di adoperare il diritto comprendendo che le norme non sono unicamente espressione della volontà del legislatore ma possiedono “radici” che danno ragionevolezza dottrinale alle indicazioni concrete. 9 Marzo 2013 Successo per il convegno dei giuristi cattolici C’è stata grande partecipazione di avvocati, docenti ed operatori del diritto, il 1° marzo presso la sala Madonna delle Grazie del seminario di Benevento per la presentazione dell’Unione locale dei Giuristi Cattolici, tenuta a battesimo da una interessante relazione del il prof. Pasquale Stanzione, ordinario di diritto privato presso l’università degli Studi di Salerno e delegato per la Campania dell’Unione giuristi cattolici, sul tema: “Essere giurista cattolico, oggi. Tra valori non negoziabili e tutela dei soggetti deboli”. Presenti in sala anche il rettore dell’università degli Studi del Sannio ed i delegati UGCI di Avellino e Nocera, oltre a vari esponenti delle diversi componenti del tribunale civile ed ecclesiastico di Benevento. Dopo l’introduzione dell’Assistente ecclesiastico, mons. Giampiero Pisaniello, ha portato il proprio saluto il presidente dell’ordine degli avvocati di Benevento, avv. Camillo Cancellario, che si è detto particolarmente felice della nascita di questa nuova realtà sul territorio con la quale potersi confrontare su tematiche importanti e principalmente su temi attinenti la dignità di ogni uomo. Di seguito il presidente dell’unione dei giuristi cattolici di Benevento, prof. Paolo Palumbo, ha ringraziato l’Arcivescovo per aver accolto il progetto della nascita dell’Unione con entusiasmo ed ha presentato il Direttivo ed i soci fondatori dell’Unione, annunciando il prossimo incontro pubblico dell’Unione, il 3 maggio, quando in città sarà accolto per una relazione sul tema: “Diritto e giustizia: riflessioni sulla cultura giuridica” il Card. Velasio De Paolis, insigne canonista e già Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. Il prof. Pasquale Stanzione ha catturato l’uditorio con una brillante relazione che ha dapprima affrontato le diverse peculiarità che attengono all’essere giurista cattolico, commentando l’art. 2 dello Statuto Nazionale dell’Unione, e poi soffermandosi sul tema della tutela dei valori non negoziabili e della tutela dei soggetti deboli, ovvero delle cosiddette minorità, secondo una terminologia di conio dello stesso Stanzione, ovvero le situazioni di anziani, minori, diversamente abili. La riflessione di Stanzione ha attraversato le diverse concezioni moderne del rapporto tra diritto e legalità valorizzando il concetto dell’attività formatrice del diritto e della necessaria centralità della persona nell’indagine giuridica, ovvero di una chiara preferenza, ad attenta lettura del nostro ordinamento giuridico, per un diritto antropocentrico che valorizzi la unicità psicofisica di ogni uomo e la sua condizione specifica. Duro l’affondo nei confronti di una legalità serva della legge del mercato che rischia di far scomparire il principio di legalità a vantaggio dell’economia ed a svantaggio dell’uomo. Le conclusioni sono state affidate all’Arcivescovo Mugione che ha ringraziato i presenti, incoraggiato l’Unione a proseguire nel suo cammino ed invitato ancora alla riflessione sul tema del rapporto tra diritto e morale, realtà che possono essere distinte ma non disgiunte. Anche gli operatori del diritto, ha chiosato Mugione, devono riconoscere la necessità di un fondamento chiaro e certo del diritto, fondamento in Qualcuno, un fondamento metafisico, che è l’unico in grado di stare sostanza e stabilità ad una coerente e seria indagine giuridica che prediliga sempre il servizio all’uomo, per il quale ogni diritto nasce ed ha senso. (p.p.) 10 Chiesa i Marzo 2013 n f o r m a dossier DOSSIER REGIONALE SULLE POVERTÀ “Quando sono debole, è allora che sono forte”, questo lo slogan lanciato da Caritas Italiana, per la Quaresima, e rilanciato da don Nicola De Blasio, direttore della Caritas Diocesana di Benevento, durante la presentazione del Dossier Regionale sulle Povertà 2012, che si è tenuto il 9 febbraio 2013, presso la sala “Madonna delle Grazie”, del seminario arcivescovile di Benevento. A tale presentazione hanno partecipato: S. E. mons. Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita, Telese, Sant’Agata De’Goti; don Alfonso Calvano, direttore Caritas di Cerreto Sannita, Telese, Sant’Agata De’Goti; dott. Angelo Moretti, il coordinatore scientifico del Dossier dott. Ciro Grassini, Centro Ascolto Caritas di Benevento e S.E. mons. Andrea Mugione, arcivescovo metropolita di Benevento. Il dossier Regionale sulle povertà 2012 nasce dai dati dei centri d’ascolto Caritas (CdA) della Campania. Innanzitutto i dati relativi all’anno 2011 coinvolgono 17 diocesi e 37 Centri d’Ascolto, il numero di persone che direttamente o indirettamente hanno ricevuto aiuto dai CdA, sono circa 31.380. Questo dato rappresenta il 5,4 per mille della popolazione campana. L’analisi del genere di persone che si rivolgono ai CdA dimostra che in Campania, le donne sono le assolute protagoniste. In Campania sono principalmente le donne che svolgono un ruolo d’interfaccia con le istituzioni, per questa ragione si fanno da portavoce delle richieste e delle difficoltà della famiglia anche nel CdA. Il primo dato da evidenziare è che l’esperienza dei Centri di Ascolto ha dimostrato che, in molti casi, gli utenti sono in condizioni di multi problematicità. Uno dei percorsi più comuni è che le persone che si rivolgono al Centro d’Ascolto hanno avuto come punto di partenza la mancanza, per un lungo periodo e qualcuno da sempre, di un reddito da lavoro, questo ha determinato condizioni di difficoltà economica a cui si aggiunge, a volte, anche la precarietà abitativa. Purtroppo, il difficile e complesso ambiente socio-economico campano, non facilita assolutamente l’azione degli operatori Caritas. In passato, laddove mancava un’occupazione, nascevano le situazioni di povertà. I dati odierni, invece, raccontano che anche se c’è un lavoro, questo può non bastare. I dati dimostrano che si stanno chiudendo tutte quelle strade “alternative” che consentivano comunque di “mettere un piatto a tavola”. Che l’aiuto provenisse dalla rete familiare o amicale, dalla pensione dell’anziano che viveva in famiglia piuttosto che dalla possibilità di trovare ogni tanto qualche “lavoretto”, quell’arte di arrangiarsi tipicamente campana riusciva a trovare una risposta. Attualmente ciò non accade, poiché le soluzioni alternative non sembrano più esserci. Questo dato riconferma che il venir meno della famiglia, come collante sociale, determina quasi automaticamente forti condizioni di disagio. Riguardo agli interventi realizzati, al primo posto ci sono gli ascolti approfonditi, durante i quali si realizza una reale presa in carico dell’utente con un intervento progettuale nei suoi confronti. Il secondo tipo d’intervento realizzato è la distribuzione dei beni e servizi materiali. L’erogazione dei sussidi economici è al terzo posto. Ci sono poi gli interventi realizzati in campo lavorativo, si evidenzia che in Campania lavorano meno di 4 persone su 10, e che il tasso di disoccupazione è il più alto di tutte le regioni italiane, in particolare la disoccupazione dei giovani raggiunge addirittura il 44,4%, ovvero, un giovane su due. A fronte dell’aumento delle povertà dobbiamo purtroppo registrare una parallela inadeguatezza del sistema di welfare. In essenza di aiuti istituzionali che offrono una rete di servizi sul territorio diviene normale rivolgersi alle Caritas. Tale servizio, pensato in un’ottica di sussidiarietà, in molti casi diventa l’unico punto di riferimento. Non si può non rimanere indignati per lo squilibrio sociale che avanza sempre più. Chi vive a contatto ogni giorno con i poveri sa che la situazione sta diventando insostenibile: le Caritas, da sole, non possono sostenere, né possono trasformarsi in una sorta di ammortizzatore sociale, né sostituirsi al welfare del paese. Con questo Dossier i Direttori delle Caritas Diocesane della Regione, al di la delle cifre e dei dati statistici, rivolgono un forte appello all’istituzione e soprattutto ai politici, perché si assumano le loro responsabilità. Le politiche sociali non possono continuare ad essere le “cenerentole” dei bilanci. Oltre alla denuncia, questo Dossier costituisce un appello all’impegno anche per le nostre comunità ecclesiali, chiamate a trasformare la crisi in occasione educativa e, come ha evidenziato monsignor Mugione, questo si può attuare attraverso le tre S: solidarietà, sobrietà e sussidiarietà per il bene della comunità. “L’Anno della Fede sarà un’occasione propizia per intensificare la testimonianza della carità…la fede senza la carità non porta frutto e la carità senza fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio”. Giusy De Vita Chiesa i n f o r m a dossier 11 Marzo 2013 I NUOVI UTENTI CARITAS Il ricordo del prof. Viviamo in un periodo storico di grande regressione culturale, sociale e morale da quando il Dio che ha annunciato il Cristo è stato sostituito dal “dio danaro”. Gli unici interessi sono rivolti al capitale, allo spread, al mercato, alla competività emarginando la centralità della persona, contano solo coloro che gestiscono potere e denaro, gli altri uomini sono ombre invisibili, fastidiose, sgradite. Al centro c’è l’homo economicus alla ricerca dell’esagerato profitto che lo rende homo homini lupus di hobbsiana memoria. Un’economia sana dovrebbe, invece, essere etica e in quanto tale, rispettare l’uomo e l’ambiente. Oggi invece esiste una esigua oligarchia di ricchi, diventati tali prevaricando ed usurpando, a cui si oppone una marea di persone che hanno perso il lavoro, che spesso sono “bollati” come esodati, cassaintegrati, falliti. A costoro, spesso, finisce con il mancare persino il “pane quotidiano”, frustrati ed emarginati affluiscono alla Caritas, chiedendo sostegno. Agli emigrati di qualche anno fa si sono sostituiti italiani spesso laureati che non trovano lavoro, imprenditori che hanno dovuto chiudere le aziende, artigiani che, vessati dalle tasse, non riescono a mantenere in vita la propria attività, mariti separati monoreddito che per dare sostentamento alla famiglia affluiscono alle mense della Caritas chiedendo il necessario per poter sopravvivere. Grazie all’opera Caritas riescono momentaneamente a soddisfare i bisogni primari. Ci sono inoltre coppie che, non riuscendo a pagare il mutuo di una casa acquistata quando avevano un lavoro, chiedono asilo e la Caritas trova loro un alloggio momentaneo. Può un paese “civile”consentire che questo accada? Sappiamo bene dove sono finiti i soldi dei lavoratori onesti e la Caritas fino a quando potrà soddisfare le esigenze di queste persone che aumentano di giorno in giorno? Si chiedono cibo, abiti, soldi per pagare le bollette, ma soprattutto si chiede di ritrovare la dignità dell’essere umano. Il centro di ascolto diventa un’esigenza sempre più sentita, in quanto questi disperati, mortificati nella loro dignità, devono ritrovare la possibilità di ricostruirsi come essere umani. Attraverso il dialogo emerge il rimosso, riaffiorano le mortificazioni, le umiliazioni che devono essere psichiatricamente risolte. La guarigione dello spirito e l’equilibrio riconquistato consentiranno la ristrutturazione di una persona lacerata che, avendo compreso ed elaborato il proprio dolore, sarà in grado di affrontare la vita Delia Delli Carri La Caritas: indispensabile strumento di aiuto sociale Eugenio Pareo Si è spento il 13 febbraio scorso il prof. Eugenio Pareo, educatore, vice-presidente del Centro di Cultura dell’Università Cattolica e direttore della relativa Biblioteca. Immensa è la gratitudine che la Città di Benevento deve al professore Pareo per un’esistenza dedicata allo studio, alla diffusione della cultura ed alla trasmissione del sapere soprattutto a favore delle giovani generazioni. La sua perseveranza e la sua tenacia hanno permesso al Centro di Cultura dell’Università Cattolica (di cui egli fu tra i fondatori nel lontano 1970) di indirizzare la propria attività istituzionale con particolare attenzione alle problematiche del territorio. Infatti è stato ideatore e promotore di tantissime iniziative culturali. È doveroso ricordare, in particolare, il suo grande impegno per la Biblioteca, allestita nel corso degli anni grazie al suo gratuito servizio, alla donazione e continuo incremento di un cospicuo patrimonio librario ed alla fornitura delle attrezzature e degli arredi necessari alla conservazione dei volumi. Con quotidiana attenzione ha poi raccolto tutta la stampa locale fino a costituirne una preziosa emeroteca. La definitiva donazione di tutto il personale patrimonio librario e documentario è stata formalizzata il 30 aprile 2012, nel corso di un incontro pubblico tenutosi presso il salone Leone XIII del palazzo arcivescovile, quando fu costituito il fondo bibliotecario che reca il suo nome. Il prof. Pareo è stato anche, con lunga e instancabile passione educativa, maestro e mentore di numerose generazioni di alunni, prima nei comuni limitrofi e poi in Benevento presso la scuola San Filippo. Nell’istituto elementare beneventano fu uno dei docenti che già agli inizi degli anni ottanta, sotto la direzione scientifica dei docenti dell’Università Cattolica, avviarono la sperimentazione del tempo pieno e del giornale in classe. Penetrante cultore di studi umanistici, tanti cittadini lo hanno conosciuto per la sua instancabile attività di promozione e valorizzazione del grande patrimonio artistico, architettonico, archeologico e monumentale della Città, a partire negli anni novanta quale membro della Commissione urbanistica dell’Amministrazione municipale fino alle numerose battaglie culturali da lui promosse a difesa dei beni culturali e dell’ambiente urbano. 12 Marzo 2013 Chiesa i n f o r m a società L’INTERVENTO CIVILE E PENALE PER I MINORI: ASPETTI GIURIDICI E SOCIO-PSICOLOGICI Il 12 aprile prossimo inizierà un nuovo corso di alta formazione per avvocati, assistenti sociali, psicologi, sociologi ed educatori professionali presso il Centro di cultura dell’Università Cattolica di Benevento, in collaborazione con il Centro di Ricerca di Psicologia Giuridica e Sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’Ordine degli assistenti sociali della Regione Campania e l’Ordine degli Avvocati della Provincia di Benevento. L’intervento civile e penale per i minori: aspetti giuridici e socio-psicologici è il titolo del corso rivolto a massimo 40 partecipanti. La scheda di iscrizione dovrà essere inoltrata, entro il 3 aprile prossimo, alla segreteria del Centro di cultura aperta il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00. Tutte le informazioni possono essere reperite al sito www.centrodicultura.it oppure telefonando allo 0824 29267 – 328 6131890. La direzione scientifica è affidata alla professoressa Bianca Barbero Avanzini, già Ordinario di Sociologia della Famiglia e Docente di Sociologia della Devianza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore ed alla professoressa Marta Bertolino, Direttore del Centro di Ricerca di Psicologia giuridica e sociale, Ordinario di diritto penale e Docente di Diritto della famiglia e dei minori e di Psicologia giuridica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il Corso ha la finalità di presentare le principali normative vigenti in ambito civile e penale e gli aspetti procedurali che mirano a salvaguardare il minore vittima o autore di reato; di analizzare le più recenti norme che hanno modificato le competenze del Tribunale Ordinario e del Tribunale per i Minorenni; di considerare gli aspetti penali delle situazioni di maltrattamento ed abuso e verificare le modalità dell’intervento giudiziario a tutela dei minori anche nel caso che essi siano autori di reato; di approfondire le caratteristiche delle famiglie a rischio e le dinamiche socio-psicologiche e relazionali tipiche dei minori e delle famiglie in situazioni di disagio, considerando i bisogni emergenti e le risorse necessarie per soddisfarli e di valutare i fattori più frequenti che causano i problemi familiari e minorili ed individuare gli strumenti e le metodologie operative ed organizzative per la presa in carico dei soggetti a rischio. L’iniziativa è rivolta ad avvocati, assistenti sociali, psicologi, sociologi, educatori professionali ed a quanti, a diverso titolo, intendono approfondire le tematiche oggetto dell’attività formativa. La quota di partecipazione è fissata in € 330, comprensiva anche degli oneri di certificazione. Il numero degli ammessi al corso è fissato ad un massimo di 40. L’iniziativa formativa verrà attivata al raggiungimento di n. 25 partecipanti. Il corso verrà articolato in quattro moduli della durata di otto ore di formazione ciascuno. Le lezioni, secondo il calendario fissato, si svolgeranno il venerdì pomeriggio ed il sabato mattina. Il venerdì pomeriggio sarà destinato alla presentazione del modulo, ad una breve introduzione circa i contenuti ed all’intervento di un docente dell’Università Cattolica. Il sabato mattina prevede l’intervento di esperti locali attivi sul tema oggetto del modulo, con contributi strettamente legati agli argomenti presentati il venerdì dal docente dell’Università Cattolica. Una fase successiva sarà occupata dal confronto tra il docente, gli esperti locali ed i partecipanti. Il modulo si concluderà con un intervento di sintesi del docente dell’Università Cattolica finalizzato a chiarire aspetti che siano emersi ed a offrire spunti di riflessione anche operativa. «Videro e Credettero» Nell’ambito delle iniziative legate alla Mostra dell’Anno della Fede “Videro e Credettero” che sarà esposta presso la Rocca dei Rettori dal 5 aprile al 5 maggio prossimi, in collaborazione con il Cinema Teatro San Marco, è stata organizzata una rassegna sul tema: “Cinema e Fede”. Quattro proiezioni per riflettere su un tema importante, però in modo originale, ovvero attraverso le immagini e le storie di film recenti di grande successo. Film che offrono prospettive diverse ma tutte emozionanti per guardare al tema della fede, declinato nei suoi diversi aspetti. Di seguito il calendario della rassegna con i relativi film. Giovedì 11 aprile alle ore 20.00: Uomini di Dio. Il film girato dal francese Beauvois ricostruisce un tragico fatto di cronaca, componendo un affresco che riporta in primo piano i temi della spiritualità forte, del sacrifico, della necessità di mettere sempre in primo piano il dialogo e la forza della pace. Giovedì 18 aprile alle ore 20.00: Il villaggio di cartone. Ermanno Olmi affronta la situazione religiosa in Italia oggi, e le sfide del terzo millennio, attraverso le difficoltà di un anziano sacerdote che ospita un gruppo di immigrati nella chiesa in via di demolizione. Giovedì 25 aprile alle ore 20.00: Io sono con te. Guido Chiesa rilegge la vicenda di Maria, della sua maternità, della sua vita accanto al piccolo Gesù nella vita quotidiana. Una rilettura che sceglie paesaggi spogli e situazioni di schietto realismo per creare una ‘visione’ senza orpelli e del tutto metastorica. Giovedì 2 maggio alle ore 20.00: Vita di Pi. La fede di un ragazzo che, pur credendo ciecamente in qualcosa di superiore, porta avanti la propria ricerca con una mente aperta, interrogandosi spesso sulla vera natura del Creatore, specie alla luce degli eventi più nefasti. E’ possibile effettuare l’abbonamento per i 4 film al prezzo straordinario di 15 euro presso il botteghino del Cinema San Marco. Per maggiori informazioni: 0824.43101; 331. 9700747. Chiesa i n f o r m a percorsi BORGO SOCIALE DI ROCCABASCERANA Il territorio di Roccabascerana è posizionato al confine tra le province di Avellino e Benevento, situato a ridosso di una collina alle pendici appenniniche, compreso tra la Valle Caudina e la Valle del Sabato, integrato nella Comunità Montana del Partenio. Un territorio, tutto da esplorare per gustarne a pieno la natura e quanto di bello essa può offrire: oggi è particolarmente apprezzato soprattutto per le sue zone ancora incontaminate, per i suoi paesaggi, per la possibilità di percorrere sentieri ed itinerari naturalistici. Il luogo più idoneo per l’organizzazione di momenti formativi e spirituali rivolti a gruppi di bambini, giovani, famiglie e consacrati. La nostra missione In una zona di grande impatto naturalistico e paesaggistico, sorge il Borgo Sociale di Roccabascerana. Il Borgo è la risposta sociale ai bisogni più variegati della nostra società complessa e post-moderna. Un luogo di accoglienza e promozione per fratelli in condizioni di fragilità sociale ma anche una “tenda” per lo scambio tra agio e disagio, per lo sviluppo di nuovi momenti di fraternità tra deboli e forti, giovani e meno giovani, famiglie e giovani in difficoltà. Il Borgo nasce dalla volontà di S.E. Arcivescovo Andrea Mugione di trovare risposte pastorali alle nuove emergenze sociali e dalla grande intesa tra l’Arcidiocesi di Benevento ed il Comune di Roccabascerana, che ha sposato l’iniziativa mettendo a disposizione della Caritas Diocesana un gioiello architettonico e naturale. La Caritas Diocesana ha affidato all’Associazione “Vivere Dentro”, impegnata nel recupero di giovani in condizioni di dipendenza patologica, il compito della conduzione pedagogica ed operativa del Borgo. Dispone di 36 posti letto suddivisi in 12 mini appartamenti, cucina,sala da pranzo ampia e luminosa, sale per riunioni e gruppi, ampissimi spazi per attività esterne. Una struttura architettonica ed un ambiente naturale che offrono la duplice possibilità di vivere a pieno sia una vacanza sana, piacevole, all’insegna della sobrietà, che momenti formativi e riflessivi, in base alle esigenze dei gruppi parrocchiali. Informazioni Per informazioni rivolgersi a: Caritas Diocesana di Benevento, Angelo Moretti: tel e fax 0824/323354 Sabrina Autorino, Caritas Parrocchiale di Roccabascerana 335.8037463; email: [email protected] Iscrizioni e costi Il Borgo è funzionante dal 1° giugno al 30 settembre.Per i gruppi il costo a persona della pensione completa è di 25 euro al giorno. Le iscrizioni al Borgo possono sempre avvenire, ma per un miglior funzionamento della struttura le parrocchie sono invitate a prenotare la propria settimana entro il 30 aprile di ogni anno, inviando una email o un fax o contattando direttamente uno dei responsabili. 13 Marzo 2013 Sostegno alle Chiese e Istituzioni ecclesiastiche con la Colletta “Pro Terra Sancta” La Custodia di Terra Santa prosegue incessantemente il suo cammino secolare nella conservazione e tutela dei luoghi santi della Terra di Gesù, per mantenere viva la liturgia nei luoghi di culto, assistendo i Pellegrini ed intensificando le opere apostoliche a sostegno delle comunità cristiane. La compassione evangelica aiuta a comprendere la necessità della Colletta del Venerdì Santo dei fratelli e delle sorelle che nei Luoghi della redenzione, con i loro pastori, vivono il mistero di Cristo, il Crocifisso che è Risorto per la salvezza dell’umanità. È un dovere antico e sempre appagante per la sua singolare connotazione ecclesiale. I territori che beneficiano sotto diverse forme ed entità di un sostegno proveniente dalla Colletta sono: Gerusalemme, Palestina e Israele; Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia ed Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Grazie alla Colletta si può provvedere a devolvere contributi ai seminari, alle case di formazione religiose e istituzioni culturali nei Territori indicati, sostenendo sotto varie forme anche a Roma, dove studiano giovani seminaristi e sacerdoti, religiosi e religiose, e, compatibilmente con i fondi disponibili, alcuni laici, provenienti dall’area mediorientale, i quali vi ritorneranno, specialmente quali futuri formatori. Non manca poi una rete scolastica capillare che, specie attraverso le parrocchie, favorisce un grado di scolarizzazione diffuso e qualificato e molto apprezzato a livello ecumenico ed interreligioso, come attesta la frequenza in percentuale di rilievo di studenti provenienti da altre chiese e comunità ecclesiali cristiane e dalla popolazione musulmana. Una qualificata rete pastorale sanitaria opera per fornire assistenza alle famiglie, specie per salvare la vita rifiutata, venendo incontro ad anziani, malati, disabili, a chi è senza lavoro, ai giovani in cerca di futuro, sempre operando in difesa dei diritti umani, compresa la libertà religiosa. La Colletta è regolata da specifiche disposizioni pontificie che ne stabiliscano l’assegnazione alla Custodia Francescana per prima, la quale è incaricata del mantenimento dei santuari sorti sui Luoghi Santi e delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali, che consentono la vita delle parrocchie e dei più diversi organismi ecclesiali attorno ad essi, affinché comunità vive ed operanti ne siano la più evangelica salvaguardia. La Congregazione per le Chiese Orientali rivolge, pertanto, il più convinto appello a confermare la carità ecclesiale a favore della Terra Santa e con grata meraviglia riconosce quanto la generosa sollecitudine dei cattolici ha finora compiuto. 14 Diario Arcivescovo 1 marzo - 31 marzo 2013 Diario Venerdì Sabato 1 2 Episcopio 9.30 Udienze Cattedrale 11.30 Santa Messa con Pellegrini di CROTONE Episcopio 9.30 Udienze Seminario 17.00 Presentazione Ass. Giuristi Cattolici Domenica 3 San Martino Valle Caudina 10.00 S. Messa - Festa Martiri Palerio ed Equizio Lunedì 4 Rocca Bascerana 10.30 Benedizione Asilo Martedì 5 Episcopio 9.30 Collegio Vicari Foranei Mercoledì 6 Seminario 7.00 Santa Messa Ospedale “G. Rummo” 10.30 Santa Messa Giovedì 7 Cattedrale 19.00 Conferenza su San Pio da Pietrelcina Venerdì 8 Ospedale Fatebenefratelli 10.30 Santa Messa - Festa di S. Giovanni di Dio Sabato 9 Episcopio 9.30 Udienze Lunedì 11 Pompei 10.00 Commissione Missionaria Martedì 12 Episcopio 9.30 Consiglio presbiterale Seminario 19.00 Santa Messa Seminario 7.00 Santa Messa Episcopio 9.30 Udienze Mercoledì 13 Giovedì 14 Circello 17.30 Incontro Operatori Caritas Venerdì 15 Episcopio 9.30 Udienze Sabato 16 Par. “S. Gennaro VeM” Cervinara 18.30 Santa Messa Centro “La Pace” - BN 9.30 Convegno “Lavoro e Famiglia” Cattedrale 20.00 Veglia Preghiera per i MARTIRI MISSIONARI Lunedì 18 Episcopio 9.30 Udienze Martedì 19 Episcopio 9.30 Udienze Mercoledì 20 Seminario 7.00 Santa Messa Episcopio 9.30 Udienze Venerdì 22 Par. “S. Gennaro VeM” in Cervinara 11.00 Sabato 23 Episcopio Par.“S. Maria della Pace” BN 17.30 Santa Messa Domenica 24 Cattedrale 10.30 Benedizione delle Palme, Processione e S. Messa Lunedì 25 Episcopio 9.30 Udienze Martedì 26 Par. “SS. Addolorata” BN 10.30 Santa Messa con i Carabinieri Mercoledì 27 Episcopio 9.30 Udienze Cattedrale 17.30 Santa Messa del Crisma Giovedì 28 Cattedrale 18.00 Santa Messa nella Cena del Signore Venerdì 29 Episcopio 9.30 Udienze Cattedrale 17.00 Azione liturgica e Adorazione della Croce Sabato 30 Episcopio 9.30 Udienze Cattedrale 20.30 Veglia Pasquale Cattedrale 11.00 Santa Messa del Giorno di PASQUA Domenica 31 Chiesa i 9.30 Santa Messa Udienze n f o r m a