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VENGO A VOI
COME ANDREA
Mons. Pompilio Cristino*
Il 24 giugno 2006 faceva l’ingresso solenne nella nostra
Chiesa beneventana S. E. Mons. Andrea Mugione, proveniente dall’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina, accolto con
grande gioia dai fedeli in festa. Nell’omelia durante la solenne Celebrazione sul sagrato della Basilica della Madonna
delle Grazie così si è presentato alla Suo Chiesa: “ Vengo a
voi come Andrea per condurvi da Gesù, per affidarvi a Lui,
per invitarvi a cercare, conoscere, riconoscere, credere Gesù
Cristo Maestro, Figlio di Dio, Messia venuto nella fragilità
della carne, costituito Signore nell’opera della Redenzione
con la resurrezione.
Vengo alla Chiesa Metropolitana di Benevento come padre
che vi ama, accoglie e comprende;
fratello e maestro per stimolarvi a stare e camminare con
Cristo via, verità e vita; come maestro che ha la grave responsabilità della purezza, della pienezza e integrità della fede;
pastore e guida del cammino pastorale, missionario;
costruttore della Chiesa Mistero – Chiesa comunione – Chiesa
missione;
amico ammonitore e consolatore in mezzo al popolo di Dio;
servo che sa di essere chiamato a portare la croce.
Per voi sono stato costituito guida. Di voi sarò padre. Con voi
spero di essere fratello e amico”.
Questo forte messaggio trasmessoci nel giorno del Suo
ingresso diventa per noi chiave di lettura dell’Episcopato
beneventano di mons. Mugione in questi anni di ministero
episcopale .
Il prossimo 28 aprile la Chiesa beneventana sarà ancora una
volta in festa con il Suo Pastore per il XXV anniversario di
Ordinazione Episcopale avvenuta nella Cattedrale di Aversa
(CE) il 28 aprile 1988. Sarà certamente questa un’occasione
importante per esprimere la più viva gratitudine al Signore
perché attraverso i Vescovi guida la Chiesa per le vie del
mondo ad essere messaggera di speranza e di salvezza; ma
anche un’occasione per dire grazie al Vescovo Andrea per il
suo instancabile servizio, per la sua umiltà e semplicità ma,
soprattutto, per la sua forza nell’affrontare con serenità le
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prove che ogni servizio comporta. In questi anni il nostro
Arcivescovo ha speso le sue energie per realizzare quello che
è stato sempre il suo impegno sacerdotale ed episcopale racchiuso nel motto episcopale: “Communio
et missio” : Ha cercato di promuovere un cammino di comunione nella Chiesa tra Vescovo,
presbiteri e fedeli: un cammino non sempre
facile ma che resta una priorità nella Chiesa
beneventana che per tre anni ha avuto come
programma pastorale: “ La Chiesa: scuola e
casa di comunione”. Infatti il Beato
Giovanni Paolo II nella Novo Millennio
Ineunte ha affermato: “ Fare della Chiesa la
casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia…”
Inoltre l’impegno dell’Arcivescovo è stato anche quello di
spingere la nostra “Chiesa “ ad avere uno spirito missionario
per una presenza viva nel mondo. Sempre il giorno dell’ingresso ha affermato: “ Sogno una Chiesa diocesana dal volto
missionario e misericordioso, capace di interrogarsi in modo
permanente, capace di progettare seriamente il proprio cammino, orientandolo sempre alla sequela di Cristo;
educando alla responsabilità e alla corresponsabilità; creando le condizioni perché tutti si sentano protagonisti e partecipi della vita ecclesiale delle scelte che accomunano e aiutano
a camminare insieme”. Celebrare il XXV
anniversario di Ordinazione Episcopale
sarà per tutta la Chiesa beneventana l’occasione per stringersi attorno al Vescovo
Andrea, per dire grazie per tutto il bene che
il Signore ha operato e continua ad operare
attraverso il suo servizio, e per rinnovare l’impegno di ripartire con gioia, stretti intorno al
Vescovo, sulla strada della santità per realizzare con
sempre maggiore impegno, in questo Anno della Fede, la spiritualità della comunione con Dio e tra noi, per essere “missionari” forti e coraggiosi di questa fede nel mondo di oggi.
*Vicario Generale
Chiesa
I n f o r m a
Periodico di impegno religioso-socio-culturale
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IL POLO RELIGIOSO
E CULTURALE DELLA
CHIESA BENEVENTANA:
BILANCIO
E PROGETTUALITÀ
Mons. Mario Iadanza*
Il XXV di Episcopato di S. E. mons. Mugione è occasione
per ripensare un progetto messo in cantiere e sostenuto dal
Presule fin dal suo arrivo a Benevento (24 giugno 2006): la
creazione di un polo religioso e culturale della Chiesa beneventana incentrato sulla Cattedrale (che deve ritornare ad
essere il baricentro liturgico, cultuale e sociale della città), sul
percorso ipogeo archeologico che a regime costituirà una
sezione del Museo diocesano in via di allestimento, sulle
Biblioteche Capitolare e “F. Pacca”, sull’Archivio storico
diocesano “Benedetto XIII”. Alcuni risultati sono stati conseguiti, come significano la riapertura al culto della Cattedrale
dell’11 ottobre 2012 e l’inaugurazione del complesso del 18
dicembre 2012.
I lavori riguardanti la Cattedrale cominciarono nel maggio
2005, con la finalità di installare l’impianto di riscaldamento
e di procedere ad una nuova pavimentazione resa necessaria
da infiltrazioni di acqua.
Fu allora preparato un progetto che venne presentato alla
Conferenza Episcopale Italiana e finanziato con i fondi dell’otto per mille. Per la realizzazione però bisognava interessare la Soprintendenza Archeologica perché si trattava di un’area sottoposta a vincolo. La Soprintendenza fece qualche saggio, poi l’indagine archeologica venne estesa a tutta l’aula
liturgica. Gli scavi si sono prolungati nel tempo, anche con
periodi di interruzione dovuti essenzialmente alla mancanza
di fondi, ed hanno avuto termine nel 2011. Nel frattempo però
nasceva anche il problema della gestione delle testimonianze
riportate alla luce degli scavi.
Fu quindi elaborato un altro progetto, questa volta di valorizzazione dei ritrovamenti archeologici, presentato alla
Regione Campania e finanziato dalla stessa grazie alla mediazione e al sostegno dell’Amministrazione Comunale di
Benevento. In tal modo sono stati realizzati una nuova pavimentazione e una serie di interventi, tra cui la tinteggiatura
interna ed esterna del sacro edificio, impianti audio, di illuminazione e una diversa soluzione tecnica di impianto ad aerazione forzata in sostituzione del previsto impianto di riscaldamento a pavimento non più proponibile dopo gli scavi archeologici. Per quanto riguarda la valorizzazione degli scavi
archeologici, sono stati individuati tre percorsi in accordo con
la Soprintendenza Archeologica.
Il primo è allestito e funzionante, arredato da testimonianze
che, sempre d’accordo con la Soprintendenza, si è deciso di
lasciare in loco per arricchire il percorso di visita, anche multimediale con una serie di filmati delle parti non visitabili.
Per l’allestimento degli altri due percorsi si prevedono
tempi più lunghi.
Il secondo percorso in ogni caso porterà ad una taberna
romana su via Torre, mentre il terzo in quello che fu l’atrio
della Cattedrale detto Paradiso, un’area di sepoltura dove si
trovavano le lapidi con incisi i carmi sepolcrali, che però
saranno esposte nel Museo diocesano. Nel contesto di questi
interventi è stata anche ripensata una soluzione più adeguata
per le porte della Cattedrale. Tre porte bronzee hanno sostituito i portoni lignei e restituito alla Cattedrale lo splendore dell’antica porta centrale, la Janua Major, così come si presentava prima che fosse gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale (settembre 1943).
La porta centrale, copia e integrazione della Janua Major,
riproposta con i suoi 72 pannelli nel ciclo figurativo cristologico ed ecclesiologico, è stata posizionata all’esterno come
portone principale della Cattedrale; frutto di una minuziosa e
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fedele opera di riproduzione
e di integrazione e, allo stesso tempo, di una complessa
azione di recupero di documenti storici, artistici e fotografici. Le due porte laterali,
costruite ex novo, non presentano alcun ciclo figurativo. Ma la Cattedrale ha
assunto anche un nuovo
aspetto per le memorie storiche in essa ricollocate, tra cui
la testimonianza del III
Concilio Provinciale orsiniano del 1693, la lapide della
missione popolare tenuta da
Sant’Alfonso nel 1755, la
memoria del cardinale Cenci
che fece costruire la Cappella
delle reliquie, la memoria
orsiniana della costruzione
dell’altare di San Filippo
Neri al cui patrocinio
Benedetto XIII attribuì la
salvezza personale nel terremoto del 1688.
La stessa logica è stata
seguita nella individuazione
dei frammenti di balaustra
che sono stati posti là dove
una volta c’erano i sei altari
laterali, costruiti negli anni
’50-’60. Ormai privi di valore liturgico, sono stati demoliti perché manchevoli anche
di valore storico e culturale;
al loro posto sono stati posizionati questi frammenti di
balaustra che ritornano alla
loro funzione.
Una scelta dal punto di
vista storico e culturale assolutamente corretta, raccomandata oggi dalla scienza
del restauro; peraltro sempre
in
accordo
con
la
Soprintendenza per i Beni
Architettonici, Paesaggistici,
Storici,
Artistici
ed
Etnoantropologici di Caserta
e Benevento. L’operazione di
togliere gli altari e posizionarvi dinanzi questi frammenti di balaustra ha anche
arricchito i mosaici laterali,
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XXV DI EPISCOPATO
DI S.E. Mons. Andrea Mugione
Arcivescovo Metropolita
La comunità diocesana di Benevento è in festa per la
ricorrenza del XXV Anniversario dell’ordinazione
Episcopale del proprio amatissimo Pastore,
l’Arcivescovo Mons. ANDREA MUGIONE. Per l’occasione la Chiesa locale ha predisposto un ricco programma di celebrazioni liturgiche, manifestazioni
culturali ed artistiche di cui vi diamo qui di seguito
l’articolazione:
PROGRAMMA
SABATO 20 APRILE 2013
BASILICA CATTEDRALE
ore 20.00 - Veglia di Preghiera per le Vocazioni
presieduta da S.E. Mons. ANDREA MUGIONE
Animano il Seminario Arcivescovile e il Centro
Diocesano Vocazioni
LUNEDÌ 22 APRILE 2013
PIETRELCINA – Piana Romana
ore 9.30 - Giornata Sacerdotale
Omaggio da parte di tutti i Sacerdoti
all’Arcivescovo
VENERDÌ 26 APRILE 2013
BASILICA CATTEDRALE
ore 19.00 - Celebrazione Eucaristica
presieduta da S.E. Mons. NUNZIO GALANTINO
Vescovo di Cassano all’Jonio
Animano la liturgia i Movimenti laicali
dell’Arcidiocesi
SABATO 27 APRILE 2013
BASILICA CATTEDRALE
ore 19.00 - Celebrazione Eucaristica
presieduta da S.E. Mons. ANGELO SPINILLO
GIOVEDÌ 25 APRILE 2013
SEMINARIO ARCIVESCOVILE
ore 9.30 - Giornata diocesana dei MINISTRANTI
BASILICA CATTEDRALE
ore 19.00 - Celebrazione Eucaristica
presieduta da S.E. Mons. DOMENICO GRAZIANI
Arcivescovo di Crotone- Santa Severina
Animano la liturgia i Religiosi
e le Religiose dell’Arcidiocesi
realizzati in gran parte dal
Gregorini negli anni ’60.
Risulta maggiormente valorizzato anche l’arco trionfale
con la raffigurazione del
ciclo mariano e dei due papi
Pio IX e Pio XII, che hanno
definito i dogmi dell’Immacolata Concezione e
dell’Assunta, opera di Elena
Schiavi, anche negli anni
Vescovo di Aversa
Animano la liturgia i Gruppi Famiglia
ore 20.30 - Concerto del Coro
della Diocesi di Roma
diretto dal Maestro Mons. Marco Frisina
DOMENICA 28 APRILE 2013
BASILICA CATTEDRALE
ore 18.00 - Solenne Concelebrazione Eucaristica
presieduta da S.E. Mons. ANDREA MUGIONE
Arcivescovo di Benevento
’50-’60.
A questo recupero di
memoria è connessa la collocazione di quattro colonne di
epoca romana, che appartenevano sicuramente ad un
tempio pagano o al Capitolium e che poi, come spesso
avveniva, furono riutilizzate
per la Cattedrale paleocristiana datata al secolo V. In
origine nella Cattedrale vi
erano 54 colonne, di cui 8
integre conservate nella
Cappella del Santissimo; le
altre furono distrutte e ridotte in frammenti dai bombardamenti del 1943. Nel dopoguerra, quando l’area fu
sgombrata, i resti delle
colonne furono portati presso
il Teatro Romano dove sono
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stati custoditi per lungo tempo. Alcuni di questi frammenti
sono stati restaurati e riassemblati ed è stato così possibile
ricostruire le quattro colonne, riportate all’interno dell’edificio sacro e così posizionate: due all’ingresso dell’aula liturgica poste su due ancoraggi che delimitavano l’antica area
sepolcrale esistita fino al XII secolo, e denominata il
Paradiso; due poste al termine della navata centrale per indicare quale direzione assumevano le colonne di epoca romana.
In tal modo l’eliminazione di certo marmo di rivestimento
laterale, la demolizioni degli altari laterali, la scelta di colori adeguati hanno reso l’edificio più luminoso; inoltre, il posizionamento delle testimonianze ha permesso non solo di rendere l’edificio più caldo e più accogliente, ma soprattutto ha
consentito il recupero della memoria: la Cattedrale non è una
costruzione ex novo con una cesura rispetto alla storia, anche
religiosa, della città, ma è un edificio rinnovato che ‘parla’
con un cuore antico e narra una storia di amore e di fede.
Ma se tempo, energia, impegno sono stati dedicati alla
Cattedrale in considerazione della centralità pastorale della
Chiesa “nella quale il vescovo ha la cattedra”, delle problematiche che sono state affrontate per la sua riapertura, degli
interventi realizzati e delle risorse economiche impiegate,
necessaria attenzione è stata dedicata ad altri settori dei beni
culturali della Chiesa beneventana. Così, pur menzionando la
mostra iconografica dedicata all’apostolo Paolo «Sulla Via di
Damasco.
L’inizio di una nuova vita» con gli eventi collaterali
(Benevento, Sala espositiva di Palazzo Paolo V, 18 aprile-3
maggio 2009), è doveroso ricordare soprattutto la mostra
bibliografica e documentaria «Vincenzo Gioberti…e dintorni.
Dalla Biblioteca Arcivescovile “F. Pacca” di Benevento testimonianze su protagonisti del Risorgimento italiano»
(Benevento, Salone Leone XIII del Palazzo arcivescovile, 10
marzo-3 aprile 2011) e la mostra bibliografica «Il libro e la
liturgia. I codici liturgico-musicali in scrittura beneventana
della Biblioteca Capitolare di Benevento» (Benevento, Salone
della Biblioteca Arcivescovile “F. Pacca”, 8 febbraio-3 marzo
2013).
Quest’ultimo evento si è inserito nell’ambito delle manifestazioni «Res Langobardorum. Storia, cultura e religione
della Benevento longobarda», promosse dalla Provincia di
Benevento e dall’Ufficio per la Cultura e i Beni Culturali
dell’Arcidiocesi di Benevento che hanno previsto altresì un
Convegno di studio «Il ducato e il principato di Benevento
(secoli VI-XI)» e un Concerto di Canto beneventano nella
Chiesa di Santa Sofia (1° febbraio 2013). Si deve osservare
ancora che le due mostre che hanno interessato i fondi librari
e documentari della Pubblica Biblioteca Arcivescovile “F.
Pacca”, voluta nel 1753 da questo grande e illuminato arcivescovo di cui porta l’intitolazione, e della Biblioteca
Capitolare si inseriscono in un programma di promozione e
valorizzazione dei due Istituti presso i quali sono in fase di
attuazione anche progetti di catalogazione informatizzata del
patrimonio librario antico e moderno.
Su tale piano non va tralasciata la citazione di un altro risul-
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tato, perseguito con determinazione almeno dal 2000: la restituzione del Messale Benev. 29 della Biblioteca Capitolare trafugato da Benevento nel corso degli anni 1943-1944 e acquisito dalla British Library di Londra con la segnatura Egerton
3511. Il codice venne riconsegnato ufficialmente nel Teatro
Comunale di Benevento il giorno 11 novembre 2010 dall’avvocato Jeremy W. LeM. Scott nelle mani dell’arcivescovo
S.E. mons. Andrea Mugione e del sindaco ing. Fausto Pepe
alla presenza di studiosi di tutto il mondo convenuti per il VI
Convegno del Comitato Internazionale per il Medioevo
Latino sul tema «Auctor et auctoritas in Latinis Medii Aevi
Litteris», che si svolse con il patrocinio anche dell’Arcidiocesi di Benevento.
Strettamente legati all’evento il Seminario di studio proprio
sul restituito Messale 29 e il Conferimento della cittadinanza
onoraria di Benevento all’avv. Jeremy W. LeM. Scott, la cui
passione civile e perizia giuridica hanno consentito la restituzione del messale beneventano.
Sono ancora da sottolineare la compilazione di due strumenti indispensabili di conoscenza e di accertamento patrimoniale, quali l’Elenco di consistenza dei fondi dell’Archivio
storico diocesano “Benedetto XIII” e il Catalogo dei paramenti liturgici della Chiesa cattedrale conservati presso il
Museo diocesano.
A conclusione una menzione è dovuta al Coro della
Cattedrale “Santa Cecilia” diretto dal maestro mons. Lupo
Ciaglia, che da anni si adopera in sinergia con l’Ufficio diocesano per la Cultura e i Beni Culturali per promuovere la
conoscenza del Canto beneventano, un canto liturgico vocale
che si diffuse nell’area del ducato-principato di Benevento tra
i secoli VII e la prima metà dell’XI, attraverso una serie di
concerti-conferenze tra Benevento, Amalfi, Aversa, Napoli
(sede della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia
Meridionale - sez. “San Tommaso”), etc.
Ancora il Coro “Santa Cecilia” eseguì, su proposta
dell’Ufficio diocesano per la Cultura e i Beni Culturali, il 24
aprile 2010, la prima nazionale della Cantata su “Cristo ieri,
oggi e sempre” per soli coro e orchestra dal titolo “Redemptor
hominis” a cura di L. Ciaglia, nel Teatro Comunale di
Benevento.
In tali iniziative non si danno protagonismi personali da
rivendicare, dal momento che ogni risultato è scaturito dall’azione corale di molteplici soggetti con competenze e professionalità diverse, mossi dalla certezza di “navigare nella stessa barca” e persuasi che la nuova evangelizzazione passa,
soprattutto oggi, anche attraverso la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali ecclesiastici, testimonianza nel tempo
della sintesi di fede e cultura elaborata dalle generazioni che
ci hanno preceduto.
Perciò un doveroso attestato di riconoscenza va espresso a
Mons. Mugione, che tale progetto insieme culturale e pastorale (espressione del “progetto culturale “ della Chiesa italiana),
ha sostenuto con adesione convinta e ha accompagnato con
partecipazione costante e presenza paterna.
* Vicario episcopale per la Cultura e i Beni Culturali
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LA LINEA PASTORALE
DELL’ARCIVESCOVO
MONS. ANDREA MUGIONE
di mons. Abramo Martignetti*
L’episcopato di mons. Andrea Mugione a Benevento si apre nel 2006 da
subito con una dichiarazione di intenti pastorali ben precisa, ovvero
quella di rafforzare e rilanciare il ruolo della parrocchia. Non è una caso
infatti che durante il primo triennio
sotto la sua guida, la programmazione pastorale si
radica sul documento
Cei “Il volto missionario
delle parrocchie” e da
esso trae ispirazione il
piano triennale “Chiesa,
Casa e scuola di comunione”. Un triennio dedicato a riscoprire il ruolo
delle comunità parrocchiali
con attenzioni specifiche ogni anno, il
primo anno dedicato alla Parola, il secondo
anno alla Liturgia e il terzo alla Carità.
Obiettivo, quello di porre al centro dell’azione pastorale la parrocchia, che non
viene abbandonato da mons. Mugione,
anzi potenziato nel corso dell’episcopato beneventano. Nel 2010, infatti, inserendosi nel solco tracciato dai vescovi
italiani con la pubblicazione degli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-20 “Educare alla vita buona del Vangelo”, la diocesi prosegue il cammino rafforzandosi nell’idea di dover puntare tutto su una
programmazione che metta al centro la parrocchia, nelle sue potenzialità e per le sue necessità. A tale
scopo nasce il piano pastorale
quinquennale 2010-2015 per il
quale viene scelto come slogan
proprio il titolo di un paragrafo del
documento Cei: “La parrocchia
crocevia delle istanze educative”.
Si sceglie dunque di puntare su un
obiettivo preciso: fare della parrocchia il centro propulsore di relazioni vitali, il luogo della testimonianza attiva dell’esperienza cristiana,
uno spazio di ascolto e di ricerca. E
per questa sfida così complessa
viene programmato un itinerario in cui ogni anno pastorale è collegato
agli altri, ma con attività specifiche. Dopo il primo anno (2010-11) in
cui ci si è concentrati sul favorire la conoscenza del documento Cei e le
sue ricadute in ambito parrocchiale, il cammino ha una scansione precisa: parrocchia e catechesi (2012-13), parrocchia e famiglia (2013-14),
parrocchia scuola e mondo giovanile (2014-15). E’ da sottolineare un aspetto importante
sul quale mons. Mugione ha
puntato fin da subito e cioè
che tutta l’azione pastorale
fosse basata su azioni progettuali precise con una
pianificazione attenta a
tutti gli aspetti: l’analisi
del contesto, la definizione degli obiettivi pastorali, l’identificazione
dei destinatari, la stima delle risorse
(umane,materiali ed economiche), i
tempi di realizzazione ed infine eventuali percorsi di verifica. E proprio a
partire da questa scelta di metodo,
ogni anno il percorso pastorale parte
dal confronto iniziale tra i responsabili dei settori pastorali che scelgono l’obiettivo. Quanto emerge viene poi sottoposto a confronto a vari
livelli (Collegio dei Vicari, Consiglio presbiterali ecc.), fino al
Convegno pastorale annuale dove l’obiettivo dell’anno è al centro del
confronto con i delegati parrocchiali. Da qui emergono proposte concrete sulle quali si lavora in sede di
assemblea di programmazione dove
vengono messe le basi alla stesura
definitiva del programma pastorale
annuale. Tutto questo percorso è
stato accompagnato dall’arcivescovo con la visita pastorale indetta con
la lettera alla Chiesa Beneventana
“Egli entrò per rimanere con loro”
(2008)
e le lettere pastorali:
“Radicati e fondati nella carità”(2010-2011) ; “Gettate le reti”
(2011-2012) ; “Evangelizzare è educare ad una vita di fede” (2012-13).
*Pro-vicario generale
e vicario episcopale per la pastorale
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documenti
IL CODICE, TRENT’A
Il 20 marzo il Cardinale
Francesco Coccopalmerio inaugura
l’anno giudiziario del Tribunale
Ecclesiastico Beneventano
di Paolo Palumbo
Il Cardinale Francesco Coccopalmerio, insigne canonista e Presidente
del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, terrà, il 20 marzo 2013
alle ore 11.00, presso il Salone Arcivescovile di piazza Orsini, la prolusione della solenne inaugurazione dell’anno giudiziario del
Tribunale Ecclesiastico Regionale Beneventano, sul tema:
«Evoluzione dell’ordinamento canonico dopo il Codice latino». Dopo
la Santa Messa, presieduta da S. E. Mons. Andrea Mugione,
Arcivescovo e Moderatore del Tribunale Ecclesiastico, introdurrà la
cerimonia il Vicario Giudiziale del Tribunale Beneventano, Mons.
Pietro Russo, che, come consuetudine, illustrerà i dati relativi all’attività del Tribunale nell’anno 2012. Coccopalmerio, anche per il
prezioso servizio che svolge a servizio della Chiesa, è certamente l’autorità più qualificata per affrontare il tema che
gli è stato affidato. Vescovo dal 1993, è stato prima ausiliare di Milano e poi dal 1995 al 2006 commissario pontificio della Compagnia di San Paolo. Nel 2007
Benedetto XVI lo ha nominato presidente del Pontificio
Consiglio per i Testi Legislativi, elevandolo alla dignità
arcivescovile. Lo stesso Benedetto XVI lo ha creato cardinale diacono di San Giuseppe dei Falegnami nel concistoro del 18 febbraio 2012. Il Cardinale offrirà una
riflessione lucida e competente sull’evoluzione
normativa canonica degli ultimi trent’anni,
ovvero a partire dal 25 gennaio 1983, giorno
di promulgazione del nuovo Codice di diritto canonico. Pur essendo, quella tra staticità ed evoluzione del diritto canonico, una
dialettica sempre attuale nella riflessione
giuridica ecclesiale, la disciplina canonistica, come anche i più recenti fatti di vita
ecclesiale ampiamente hanno dimostrato,
non può intendersi, pur nella immutabilità
delle realtà giuridiche ontologiche, fissa o statica. La prima novità del
moderno diritto canonico è certamente stata il Codice stesso per il suo
indissolubile legame con l’evento ecclesiale che lo ha preparato, il
Concilio Vaticano II. Già Giovanni XXIII, nella sua grande lungimiranza aveva ben chiaro che a guidare la revisione del Codice dovesse
essere la nuova ecclesiologia scaturita da un’assise ecumenica e mondiale come quella di un Concilio. Era limpida l’idea che l’impianto del
Codice dovesse rispondere alle nuove esigenze che una società, così
complessa e varia come la Chiesa, aveva maturato e tradotto in documenti conciliari, come frutto di condivisione e di sintesi. Giovanni
Paolo II nella parte iniziale della Costituzione apostolica Sacrae disciplinae leges, con la quale ha promulgato il Codice, afferma che il
Codice del 1983 è in qualche modo il completamento del Vaticano II,
fino a considerarlo, nel discorso di presentazione del nuovo
Codice, come “ultimo documento conciliare”.
Completamento del Concilio in un duplice senso: il
Codice, infatti, da una parte, recepisce il Concilio nel riproporre solennemente le istituzioni fondamentali e le innovazioni principali e, dall’altra, stabilisce norme positive per
dare attuazione al Concilio. A questa novità, grande, per
molti aspetti stravolgente, soprattutto per i frutti di
rinnovamento, in molteplici ambiti e a vari
livelli, prodotti nella vita della Chiesa, si
aggiungono le numerose ed importanti
evoluzioni che la disciplina canonica ha
avuto dal 1983 ad oggi, attraverso l’impegno di due grandi pontefici e, quindi, di
due grandi legislatori: Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI, pure coadiuvati dai
Dicasteri della Curia Romana e, in particolare, dal Pontificio Consiglio per i Testi
Legislativi che ha proprio la missione specifica di essere di ausilio al Papa nella funzione legislativa e nella preparazione dei
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ANNI DOPO
testi universali. Sarebbe impossibile racchiudere in poche righe la
vastità dell’opera legislativa svolta da questi due grandi Pontefici, e
che rappresenta di fatto l’evoluzione che il diritto canonico positivo
ha avuto in questi trent’anni. Tuttavia non si può non ricordare, di
Giovanni Paolo II, l’azione riformatrice della Curia Romana (1988),
la promulgazione del Codice orientale (1990), la nuova legislazione
sull’elezione del Papa (1996), la grande attenzione alla formazione
cattolica con le norme sugli studi ecclesiastici (1979), cattolici
(1990), per i diaconi permanenti (1998) e la stessa riforma degli studi
di diritto canonico (2002), le norme sui delitti più gravi (2001).
Importante poi l’azione normativa svolta attraverso il Pontificio
Consiglio per i Testi Legislativi con le numerose interpretazioni
autentiche e la Istruzione Dignitas connubii (2005) a servizio dei tribunali ecclesiastici inferiori nelle cause di nullità matrimoniale,
come pure attraverso la Congregazione per i Sacramenti, a tutela del
la Penitenza (2002) e dell’Eucarestia (2004). Imponente anche l’opera di legislatore di Benedetto XVI: dalla Summorum Pontificum
(2007) alla promulgazione della nuova legge della Segnatura
Apostolica (2008); dalle modifiche ai canoni sul matrimonio e l’ordine sacro (2009) alle numerose novità introdotte nella Curia con la
istituzione del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione
(2010) ed i più recenti trasferimenti di competente tra dicasteri (2011
e 2013); dalla istituzione degli Ordinariati personali per gli anglicani
(2009) alle modifiche alla legge sull’elezione del Papa (2007 e
2013). Coraggiosa e necessaria anche l’opera legislativa seguita allo
scandalo degli abusi sui minori con le modifiche alla legge sui delitti più gravi (2010).
Grande attenzione anche da Benedetto XVI alla formazione attraverso la promulgazione, per mezzo della Congregazione per
l’Educazione Cattolica, delle norme per la formazione dei seminaristi ed in particolare dei criteri di discernimento per i chierici
con tendenza omosessuale (2005) e la riforma degli studi di teologia per laici (2008), oppure, per mezzo della Congregazione per
i Santi, con la Istruzione per le inchieste diocesane per la beatificazione e canonizzazione di un servo di Dio. Emerge, sopra ogni
altra cosa, come caratteristica di ognuna di queste evoluzioni giuridiche, e di ogni novità nel campo del diritto canonico, la stretta
ed imprescindibile connessione con la realtà teologica (Cfr.
Optatam totius, n. 16). E proprio questa stretta corrispondenza tra
l’elemento teologico e quello canonico, che, purtroppo, non è
stata ancora compresa appieno. Esistono, quindi, troppo spesso
concezioni distorte che contrappongono la pastorale al diritto, la
Carità alla Giustizia. La consapevolezza del cambiamento è,
quindi, importante, in quanto sollecita un corretto modo di adoperare il diritto comprendendo che le norme non sono unicamente
espressione della volontà del legislatore ma possiedono “radici”
che danno ragionevolezza dottrinale alle indicazioni concrete.
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Marzo 2013
Successo per il convegno
dei giuristi cattolici
C’è stata grande partecipazione di avvocati, docenti ed operatori
del diritto, il 1° marzo presso la sala Madonna delle Grazie del
seminario di Benevento per la presentazione dell’Unione locale
dei Giuristi Cattolici, tenuta a battesimo da una interessante relazione del il prof. Pasquale Stanzione, ordinario di diritto privato presso l’università degli Studi di Salerno e delegato per la
Campania dell’Unione giuristi cattolici, sul tema: “Essere giurista
cattolico, oggi. Tra valori non negoziabili e tutela dei soggetti
deboli”. Presenti in sala anche il rettore dell’università degli Studi
del Sannio ed i delegati UGCI di Avellino e Nocera, oltre a vari
esponenti delle diversi componenti del tribunale civile ed ecclesiastico di Benevento. Dopo l’introduzione dell’Assistente ecclesiastico, mons. Giampiero Pisaniello, ha portato il proprio saluto
il presidente dell’ordine degli avvocati di Benevento, avv.
Camillo Cancellario, che si è detto particolarmente felice della
nascita di questa nuova realtà sul territorio con la quale potersi
confrontare su tematiche importanti e principalmente su temi attinenti la dignità di ogni uomo. Di seguito il presidente dell’unione
dei giuristi cattolici di Benevento, prof. Paolo Palumbo, ha ringraziato l’Arcivescovo per aver accolto il progetto della nascita
dell’Unione con entusiasmo ed ha presentato il Direttivo ed i soci
fondatori dell’Unione, annunciando il prossimo incontro pubblico
dell’Unione, il 3 maggio, quando in città sarà accolto per una
relazione sul tema: “Diritto e giustizia: riflessioni sulla cultura
giuridica” il Card. Velasio De Paolis, insigne canonista e già
Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa
Sede. Il prof. Pasquale Stanzione ha catturato l’uditorio con una
brillante relazione che ha dapprima affrontato le diverse peculiarità che attengono all’essere giurista cattolico, commentando l’art.
2 dello Statuto Nazionale dell’Unione, e poi soffermandosi sul
tema della tutela dei valori non negoziabili e della tutela dei soggetti deboli, ovvero delle cosiddette minorità, secondo una terminologia di conio dello stesso Stanzione, ovvero le situazioni di
anziani, minori, diversamente abili. La riflessione di Stanzione ha
attraversato le diverse concezioni moderne del rapporto tra diritto
e legalità valorizzando il concetto dell’attività formatrice del diritto e della necessaria centralità della persona nell’indagine giuridica, ovvero di una chiara preferenza, ad attenta lettura del nostro
ordinamento giuridico, per un diritto antropocentrico che valorizzi la unicità psicofisica di ogni uomo e la sua condizione specifica. Duro l’affondo nei confronti di una legalità serva della legge
del mercato che rischia di far scomparire il principio di legalità a
vantaggio dell’economia ed a svantaggio dell’uomo. Le conclusioni sono state affidate all’Arcivescovo Mugione che ha ringraziato i presenti, incoraggiato l’Unione a proseguire nel suo cammino ed invitato ancora alla riflessione sul tema del rapporto tra
diritto e morale, realtà che possono essere distinte ma non
disgiunte. Anche gli operatori del diritto, ha chiosato Mugione,
devono riconoscere la necessità di un fondamento chiaro e certo
del diritto, fondamento in Qualcuno, un fondamento metafisico,
che è l’unico in grado di stare sostanza e stabilità ad una coerente e seria indagine giuridica che prediliga sempre il servizio
all’uomo, per il quale ogni diritto nasce ed ha senso.
(p.p.)
10
Chiesa i
Marzo 2013
n f o r m a
dossier
DOSSIER REGIONALE
SULLE POVERTÀ
“Quando sono debole, è allora che sono forte”, questo lo slogan lanciato da Caritas Italiana, per la Quaresima, e rilanciato da don
Nicola De Blasio, direttore della Caritas Diocesana di Benevento,
durante la presentazione del Dossier Regionale sulle Povertà 2012,
che si è tenuto il 9 febbraio 2013, presso la sala “Madonna delle
Grazie”, del seminario arcivescovile di Benevento. A tale presentazione hanno partecipato: S. E. mons. Michele De Rosa, vescovo di
Cerreto Sannita, Telese, Sant’Agata De’Goti; don Alfonso Calvano,
direttore Caritas di Cerreto Sannita, Telese, Sant’Agata De’Goti;
dott. Angelo Moretti, il coordinatore scientifico del Dossier dott.
Ciro Grassini, Centro Ascolto Caritas di Benevento e S.E. mons.
Andrea Mugione, arcivescovo metropolita di Benevento. Il dossier
Regionale sulle povertà 2012 nasce dai dati dei centri d’ascolto
Caritas (CdA) della Campania. Innanzitutto i dati relativi all’anno
2011 coinvolgono 17 diocesi e 37 Centri d’Ascolto, il numero di
persone che direttamente o indirettamente hanno ricevuto aiuto dai
CdA, sono circa 31.380. Questo dato rappresenta il 5,4 per mille
della popolazione campana. L’analisi del genere di persone che si
rivolgono ai CdA dimostra che in Campania, le donne sono le assolute protagoniste. In Campania sono principalmente le donne che
svolgono un ruolo d’interfaccia con le istituzioni, per questa ragione si fanno da portavoce delle richieste e delle difficoltà della famiglia anche nel CdA. Il primo dato da evidenziare è che l’esperienza
dei Centri di Ascolto ha dimostrato che, in
molti casi, gli utenti sono in condizioni di
multi problematicità. Uno dei percorsi più
comuni è che le persone che si rivolgono al
Centro d’Ascolto hanno avuto come punto di
partenza la mancanza, per un lungo periodo
e qualcuno da sempre, di un reddito da lavoro, questo ha determinato condizioni di difficoltà economica a cui si aggiunge, a volte,
anche la precarietà abitativa. Purtroppo, il
difficile e complesso ambiente socio-economico campano, non facilita assolutamente
l’azione degli operatori Caritas. In passato, laddove mancava
un’occupazione, nascevano le situazioni di povertà. I dati odierni,
invece, raccontano che anche se c’è un lavoro, questo può non
bastare. I dati dimostrano che si stanno chiudendo tutte quelle strade “alternative” che consentivano comunque di “mettere un piatto a
tavola”. Che l’aiuto provenisse dalla rete familiare o amicale, dalla
pensione dell’anziano che viveva in famiglia piuttosto che dalla
possibilità di trovare ogni tanto qualche “lavoretto”, quell’arte di
arrangiarsi tipicamente campana riusciva a trovare una risposta.
Attualmente ciò non accade, poiché le soluzioni alternative non
sembrano più esserci. Questo
dato riconferma che il venir
meno della famiglia, come collante sociale, determina quasi
automaticamente forti condizioni di disagio. Riguardo agli
interventi realizzati, al primo
posto ci sono gli ascolti approfonditi, durante i quali si realizza una reale presa in carico dell’utente con un intervento progettuale nei suoi confronti. Il secondo
tipo d’intervento realizzato è la distribuzione dei beni e servizi
materiali. L’erogazione dei sussidi economici è al terzo posto. Ci
sono poi gli interventi realizzati in campo lavorativo, si evidenzia
che in Campania lavorano meno di 4 persone su 10, e che il tasso
di disoccupazione è il più alto di tutte le regioni italiane, in particolare la disoccupazione dei giovani raggiunge addirittura il 44,4%,
ovvero, un giovane su due. A fronte dell’aumento delle povertà
dobbiamo purtroppo registrare una parallela inadeguatezza del
sistema di welfare. In essenza di aiuti istituzionali che offrono una
rete di servizi sul territorio diviene normale rivolgersi alle Caritas.
Tale servizio, pensato in un’ottica di sussidiarietà, in molti casi
diventa l’unico punto di riferimento. Non si può non rimanere indignati per lo squilibrio sociale che avanza
sempre più. Chi vive a contatto ogni giorno
con i poveri sa che la situazione sta diventando insostenibile: le Caritas, da sole, non
possono sostenere, né possono trasformarsi
in una sorta di ammortizzatore sociale, né
sostituirsi al welfare del paese. Con questo
Dossier i Direttori delle Caritas Diocesane
della Regione, al di la delle cifre e dei dati
statistici, rivolgono un forte appello all’istituzione e soprattutto ai politici, perché si
assumano le loro responsabilità. Le politiche
sociali non possono continuare ad essere le “cenerentole” dei bilanci. Oltre alla denuncia, questo Dossier costituisce un appello all’impegno anche per le nostre comunità ecclesiali, chiamate a trasformare la crisi in occasione educativa e, come ha evidenziato monsignor Mugione, questo si può attuare attraverso le tre S: solidarietà,
sobrietà e sussidiarietà per il bene della comunità. “L’Anno della
Fede sarà un’occasione propizia per intensificare la testimonianza
della carità…la fede senza la carità non porta frutto e la carità senza
fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio”.
Giusy De Vita
Chiesa i
n f o r m a
dossier
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Marzo 2013
I NUOVI UTENTI
CARITAS Il ricordo del prof.
Viviamo in un periodo storico di grande regressione culturale,
sociale e morale da quando il Dio che ha annunciato il Cristo è
stato sostituito dal “dio danaro”. Gli unici interessi sono rivolti al
capitale, allo spread, al mercato, alla competività emarginando la
centralità della persona, contano solo coloro che gestiscono potere
e denaro, gli altri uomini sono ombre invisibili, fastidiose, sgradite. Al centro c’è l’homo economicus alla ricerca dell’esagerato profitto che lo rende homo homini lupus di hobbsiana memoria.
Un’economia sana dovrebbe, invece, essere etica e in quanto tale,
rispettare l’uomo e l’ambiente. Oggi invece esiste una esigua oligarchia di ricchi, diventati tali prevaricando ed usurpando, a cui si
oppone una marea di persone che hanno perso il lavoro, che spesso sono “bollati” come esodati, cassaintegrati, falliti. A costoro,
spesso, finisce con il mancare persino il “pane quotidiano”, frustrati ed emarginati affluiscono
alla Caritas, chiedendo
sostegno. Agli emigrati di
qualche anno fa si sono
sostituiti italiani spesso
laureati che non trovano
lavoro, imprenditori che
hanno dovuto chiudere le
aziende, artigiani che, vessati dalle tasse, non riescono a mantenere in vita la
propria attività, mariti
separati monoreddito che
per dare sostentamento alla famiglia affluiscono alle mense della
Caritas chiedendo il necessario per poter sopravvivere. Grazie
all’opera Caritas riescono momentaneamente a soddisfare i bisogni
primari. Ci sono inoltre coppie che, non riuscendo a pagare il
mutuo di una casa acquistata quando avevano un lavoro, chiedono
asilo e la Caritas trova loro un alloggio momentaneo. Può un paese
“civile”consentire che questo accada? Sappiamo bene dove sono
finiti i soldi dei lavoratori onesti e la Caritas fino a quando potrà
soddisfare le esigenze di queste persone che aumentano di giorno
in giorno? Si chiedono cibo, abiti, soldi per pagare le bollette, ma
soprattutto si chiede di ritrovare la dignità dell’essere umano. Il
centro di ascolto diventa un’esigenza sempre più sentita, in quanto
questi disperati, mortificati nella loro dignità, devono ritrovare la
possibilità di ricostruirsi come essere umani. Attraverso il dialogo
emerge il rimosso, riaffiorano le mortificazioni, le umiliazioni che
devono essere psichiatricamente risolte. La guarigione dello spirito e l’equilibrio riconquistato consentiranno la ristrutturazione di
una persona lacerata che, avendo compreso ed elaborato il proprio
dolore, sarà in grado di affrontare la vita
Delia Delli Carri
La Caritas:
indispensabile
strumento
di aiuto
sociale
Eugenio Pareo
Si è spento il 13 febbraio scorso il prof. Eugenio
Pareo, educatore, vice-presidente del Centro di Cultura
dell’Università Cattolica e direttore della relativa
Biblioteca. Immensa è la gratitudine che la Città di
Benevento deve al professore Pareo per un’esistenza
dedicata allo studio, alla diffusione della cultura ed
alla trasmissione del sapere soprattutto a favore delle
giovani generazioni.
La sua perseveranza e la sua tenacia hanno permesso al
Centro di Cultura dell’Università Cattolica (di cui egli
fu tra i fondatori nel lontano 1970) di indirizzare la
propria attività istituzionale con particolare attenzione
alle problematiche del territorio. Infatti è stato ideatore e promotore di tantissime iniziative culturali. È
doveroso ricordare, in particolare, il suo grande impegno per la Biblioteca, allestita nel corso degli anni grazie al suo gratuito servizio, alla donazione e continuo
incremento di un cospicuo patrimonio librario ed alla
fornitura delle attrezzature e degli arredi necessari alla
conservazione dei volumi.
Con quotidiana attenzione ha poi raccolto tutta la
stampa locale fino a costituirne una preziosa emeroteca. La definitiva donazione di tutto il personale patrimonio librario e documentario è stata formalizzata il
30 aprile 2012, nel corso di un incontro pubblico tenutosi presso il salone Leone XIII del palazzo arcivescovile, quando fu costituito il fondo bibliotecario che
reca il suo nome. Il prof. Pareo è stato anche, con
lunga e instancabile passione educativa, maestro e
mentore di numerose generazioni di alunni, prima nei
comuni limitrofi e poi in Benevento presso la scuola
San Filippo.
Nell’istituto elementare beneventano fu uno dei docenti che già agli inizi degli anni ottanta, sotto la direzione scientifica dei docenti dell’Università Cattolica,
avviarono la sperimentazione del tempo pieno e del
giornale in classe. Penetrante cultore di studi umanistici, tanti cittadini lo hanno conosciuto per la sua instancabile attività di promozione e valorizzazione del grande patrimonio artistico, architettonico, archeologico e
monumentale della Città, a partire negli anni novanta
quale membro della Commissione urbanistica
dell’Amministrazione municipale fino alle numerose
battaglie culturali da lui promosse a difesa dei beni
culturali e dell’ambiente urbano.
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Marzo 2013
Chiesa i
n f o r m a
società
L’INTERVENTO CIVILE E PENALE
PER I MINORI: ASPETTI GIURIDICI
E SOCIO-PSICOLOGICI
Il 12 aprile prossimo inizierà un nuovo
corso di alta formazione per avvocati,
assistenti sociali, psicologi, sociologi ed
educatori professionali presso il Centro
di cultura dell’Università Cattolica di
Benevento, in collaborazione con il
Centro di Ricerca di Psicologia
Giuridica e Sociale dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano,
l’Ordine degli assistenti sociali della
Regione Campania e l’Ordine degli
Avvocati della Provincia di Benevento.
L’intervento civile e penale per i minori:
aspetti giuridici e socio-psicologici è il
titolo del corso rivolto a massimo 40
partecipanti. La scheda di iscrizione
dovrà essere inoltrata, entro il 3 aprile
prossimo, alla segreteria del Centro di
cultura aperta il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00. Tutte le informazioni possono essere reperite al sito
www.centrodicultura.it oppure telefonando allo 0824 29267 – 328 6131890.
La direzione scientifica è affidata alla
professoressa Bianca Barbero Avanzini,
già Ordinario di Sociologia della
Famiglia e Docente di Sociologia della
Devianza presso l’Università Cattolica
del Sacro Cuore ed alla professoressa
Marta Bertolino, Direttore del Centro di
Ricerca di Psicologia giuridica e sociale,
Ordinario di diritto penale e Docente di
Diritto della famiglia e dei minori e di
Psicologia giuridica presso l’Università
Cattolica del Sacro Cuore.
Il Corso ha la finalità di presentare le
principali normative vigenti in ambito
civile e penale e gli aspetti procedurali
che mirano a salvaguardare il minore
vittima o autore di reato; di analizzare le
più recenti norme che hanno modificato
le competenze del Tribunale Ordinario e
del Tribunale per i Minorenni; di considerare gli aspetti penali delle situazioni
di maltrattamento ed abuso e verificare
le modalità dell’intervento giudiziario a
tutela dei minori anche nel caso che essi
siano autori di reato; di approfondire le
caratteristiche delle famiglie a rischio e
le dinamiche socio-psicologiche e relazionali tipiche dei minori e delle famiglie in situazioni di disagio, considerando i bisogni emergenti e le risorse
necessarie per soddisfarli e di valutare i
fattori più frequenti che causano i problemi familiari e minorili ed individuare
gli strumenti e le metodologie operative
ed organizzative per la presa in carico
dei soggetti a rischio. L’iniziativa è
rivolta ad avvocati, assistenti sociali,
psicologi, sociologi, educatori professionali ed a quanti, a diverso titolo,
intendono approfondire le tematiche
oggetto dell’attività formativa. La quota
di partecipazione è fissata in € 330,
comprensiva anche degli oneri di certificazione. Il numero degli ammessi al
corso è fissato ad un massimo di 40.
L’iniziativa formativa verrà attivata al
raggiungimento di n. 25 partecipanti. Il
corso verrà articolato in quattro moduli
della durata di otto ore di formazione
ciascuno.
Le lezioni, secondo il calendario fissato,
si svolgeranno il venerdì pomeriggio ed
il sabato mattina.
Il venerdì pomeriggio sarà destinato alla
presentazione del modulo, ad una breve
introduzione circa i contenuti ed all’intervento di un docente dell’Università
Cattolica. Il sabato mattina prevede l’intervento di esperti locali attivi sul tema
oggetto del modulo, con contributi strettamente legati agli argomenti presentati
il venerdì dal docente dell’Università
Cattolica.
Una fase successiva sarà occupata dal
confronto tra il docente, gli esperti locali ed i partecipanti. Il modulo si concluderà con un intervento di sintesi del
docente dell’Università Cattolica finalizzato a chiarire aspetti che siano emersi ed a offrire spunti di riflessione anche
operativa.
«Videro e Credettero»
Nell’ambito delle iniziative legate alla Mostra
dell’Anno della Fede “Videro e Credettero” che
sarà esposta presso la Rocca dei Rettori dal 5
aprile al 5 maggio prossimi, in collaborazione
con il Cinema Teatro San Marco, è stata organizzata una rassegna sul tema: “Cinema e Fede”.
Quattro proiezioni per riflettere su un tema
importante, però in modo originale, ovvero attraverso le immagini e le storie di film recenti di
grande successo.
Film che offrono prospettive diverse ma tutte
emozionanti per guardare al tema della fede,
declinato nei suoi diversi aspetti. Di seguito il
calendario della rassegna con i relativi film.
Giovedì 11 aprile alle ore 20.00: Uomini di Dio.
Il film girato dal francese Beauvois ricostruisce
un tragico fatto di cronaca, componendo un affresco che riporta in primo piano i temi della spiritualità forte, del sacrifico, della necessità di mettere sempre in primo piano il dialogo e la forza
della pace. Giovedì 18 aprile alle ore 20.00: Il
villaggio di cartone.
Ermanno Olmi affronta la situazione religiosa in
Italia oggi, e le sfide del terzo millennio, attraverso le difficoltà di un anziano sacerdote che ospita un gruppo di immigrati nella chiesa in via di
demolizione. Giovedì 25 aprile alle ore 20.00:
Io sono con te. Guido Chiesa rilegge la vicenda
di Maria, della sua maternità, della sua vita
accanto al piccolo Gesù nella vita quotidiana.
Una rilettura che sceglie paesaggi spogli e situazioni di schietto realismo per creare una ‘visione’
senza orpelli e del tutto metastorica. Giovedì 2
maggio alle ore 20.00: Vita di Pi. La fede di un
ragazzo che, pur credendo ciecamente in qualcosa di superiore, porta avanti la propria ricerca con
una mente aperta, interrogandosi spesso sulla
vera natura del Creatore, specie alla luce degli
eventi più nefasti.
E’ possibile effettuare l’abbonamento per i 4 film
al prezzo straordinario di 15 euro presso il botteghino del Cinema San Marco. Per maggiori
informazioni: 0824.43101; 331. 9700747.
Chiesa i
n f o r m a
percorsi
BORGO SOCIALE
DI ROCCABASCERANA
Il territorio di Roccabascerana è posizionato al confine tra le province di Avellino e Benevento, situato a ridosso di una collina
alle pendici appenniniche, compreso tra la Valle Caudina e la
Valle del Sabato, integrato nella Comunità Montana del Partenio.
Un territorio, tutto da esplorare per gustarne a pieno la natura e
quanto di bello essa può offrire: oggi è particolarmente apprezzato soprattutto per le sue zone ancora incontaminate, per i suoi
paesaggi, per la possibilità di percorrere sentieri ed itinerari
naturalistici. Il luogo più idoneo per l’organizzazione di
momenti formativi e spirituali rivolti a gruppi di bambini, giovani, famiglie e consacrati.
La nostra missione
In una zona di grande impatto naturalistico e paesaggistico,
sorge il Borgo Sociale di Roccabascerana. Il Borgo è la risposta
sociale ai bisogni più variegati della nostra società complessa e
post-moderna. Un luogo di accoglienza e promozione per fratelli in condizioni di fragilità sociale ma anche una “tenda” per lo
scambio tra agio e disagio, per lo sviluppo di nuovi momenti di
fraternità tra deboli e forti, giovani e meno giovani, famiglie e
giovani in difficoltà.
Il Borgo nasce dalla volontà di S.E. Arcivescovo Andrea
Mugione di trovare risposte pastorali alle nuove emergenze
sociali e dalla grande intesa tra l’Arcidiocesi di Benevento ed il
Comune di Roccabascerana, che ha sposato l’iniziativa mettendo
a disposizione della Caritas Diocesana un gioiello architettonico
e naturale.
La Caritas Diocesana ha affidato all’Associazione “Vivere
Dentro”, impegnata nel recupero di giovani in condizioni di
dipendenza patologica, il compito della conduzione pedagogica
ed operativa del Borgo. Dispone di 36 posti letto suddivisi in 12
mini appartamenti, cucina,sala da pranzo ampia e luminosa, sale
per riunioni e gruppi, ampissimi spazi per attività esterne. Una
struttura architettonica ed un ambiente naturale che offrono la
duplice possibilità di vivere a pieno sia una vacanza sana, piacevole, all’insegna della sobrietà, che momenti formativi e riflessivi, in base alle esigenze dei gruppi parrocchiali.
Informazioni
Per informazioni rivolgersi a: Caritas Diocesana di Benevento,
Angelo Moretti: tel e fax 0824/323354
Sabrina Autorino, Caritas Parrocchiale di Roccabascerana
335.8037463;
email: [email protected]
Iscrizioni e costi
Il Borgo è funzionante dal 1° giugno al 30 settembre.Per i
gruppi il costo a persona della pensione completa è di 25 euro
al giorno. Le iscrizioni al Borgo possono sempre avvenire, ma
per un miglior funzionamento della struttura le parrocchie sono
invitate a prenotare la propria settimana entro il 30 aprile di
ogni anno, inviando una email o un fax o contattando direttamente uno dei responsabili.
13
Marzo 2013
Sostegno alle Chiese
e Istituzioni ecclesiastiche
con la Colletta
“Pro Terra Sancta”
La Custodia di Terra Santa prosegue incessantemente il
suo cammino secolare nella conservazione e tutela dei luoghi santi della Terra di Gesù, per mantenere viva la liturgia
nei luoghi di culto, assistendo i Pellegrini ed intensificando le opere apostoliche a sostegno delle comunità cristiane.
La compassione evangelica aiuta a comprendere la necessità della Colletta del Venerdì Santo dei fratelli e delle
sorelle che nei Luoghi della redenzione, con i loro pastori,
vivono il mistero di Cristo, il Crocifisso che è Risorto per
la salvezza dell’umanità. È un dovere antico e sempre
appagante per la sua singolare connotazione ecclesiale.
I territori che beneficiano sotto diverse forme ed entità di
un sostegno proveniente dalla Colletta sono:
Gerusalemme, Palestina e Israele; Giordania, Cipro, Siria,
Libano, Egitto, Etiopia ed Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.
Grazie alla Colletta si può provvedere a devolvere contributi ai seminari, alle case di formazione religiose e istituzioni culturali nei Territori indicati, sostenendo sotto varie
forme anche a Roma, dove studiano giovani seminaristi e
sacerdoti, religiosi e religiose, e, compatibilmente con i
fondi disponibili, alcuni laici, provenienti dall’area mediorientale, i quali vi ritorneranno, specialmente quali futuri
formatori.
Non manca poi una rete scolastica capillare che, specie
attraverso le parrocchie, favorisce un grado di scolarizzazione diffuso e qualificato e molto apprezzato a livello
ecumenico ed interreligioso, come attesta la frequenza in
percentuale di rilievo di studenti provenienti da altre chiese e comunità ecclesiali cristiane e dalla popolazione
musulmana.
Una qualificata rete pastorale sanitaria opera per fornire
assistenza alle famiglie, specie per salvare la vita rifiutata,
venendo incontro ad anziani, malati, disabili, a chi è senza
lavoro, ai giovani in cerca di futuro, sempre operando in
difesa dei diritti umani, compresa la libertà religiosa.
La Colletta è regolata da specifiche disposizioni pontificie
che ne stabiliscano l’assegnazione alla Custodia
Francescana per prima, la quale è incaricata del mantenimento dei santuari sorti sui Luoghi Santi e delle strutture
pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali, che
consentono la vita delle parrocchie e dei più diversi organismi ecclesiali attorno ad essi, affinché comunità vive ed
operanti ne siano la più evangelica salvaguardia.
La Congregazione per le Chiese Orientali rivolge, pertanto, il più convinto appello a confermare la carità ecclesiale
a favore della Terra Santa e con grata meraviglia riconosce
quanto la generosa sollecitudine dei cattolici ha finora
compiuto.
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Diario Arcivescovo
1 marzo - 31 marzo 2013
Diario
Venerdì
Sabato
1
2
Episcopio
9.30
Udienze
Cattedrale
11.30
Santa Messa con Pellegrini di CROTONE
Episcopio
9.30
Udienze
Seminario
17.00
Presentazione Ass. Giuristi Cattolici
Domenica
3
San Martino Valle Caudina 10.00
S. Messa - Festa Martiri Palerio ed Equizio
Lunedì
4
Rocca Bascerana
10.30
Benedizione Asilo
Martedì
5
Episcopio
9.30
Collegio Vicari Foranei
Mercoledì
6
Seminario
7.00
Santa Messa
Ospedale “G. Rummo”
10.30
Santa Messa
Giovedì
7
Cattedrale
19.00
Conferenza su San Pio da Pietrelcina
Venerdì
8
Ospedale Fatebenefratelli
10.30
Santa Messa - Festa di S. Giovanni di Dio
Sabato
9
Episcopio
9.30
Udienze
Lunedì
11
Pompei
10.00
Commissione Missionaria
Martedì
12
Episcopio
9.30
Consiglio presbiterale
Seminario
19.00
Santa Messa
Seminario
7.00
Santa Messa
Episcopio
9.30
Udienze
Mercoledì
13
Giovedì
14
Circello
17.30
Incontro Operatori Caritas
Venerdì
15
Episcopio
9.30
Udienze
Sabato
16
Par. “S. Gennaro VeM” Cervinara
18.30
Santa Messa
Centro “La Pace” - BN
9.30
Convegno “Lavoro e Famiglia”
Cattedrale
20.00
Veglia Preghiera per i MARTIRI MISSIONARI
Lunedì
18
Episcopio
9.30
Udienze
Martedì
19
Episcopio
9.30
Udienze
Mercoledì
20
Seminario
7.00
Santa Messa
Episcopio
9.30
Udienze
Venerdì
22
Par. “S. Gennaro VeM” in Cervinara 11.00
Sabato
23
Episcopio
Par.“S. Maria della Pace” BN 17.30
Santa Messa
Domenica
24
Cattedrale
10.30
Benedizione delle Palme, Processione e S. Messa
Lunedì
25
Episcopio
9.30
Udienze
Martedì
26
Par. “SS. Addolorata” BN 10.30
Santa Messa con i Carabinieri
Mercoledì
27
Episcopio
9.30
Udienze
Cattedrale
17.30
Santa Messa del Crisma
Giovedì
28
Cattedrale
18.00
Santa Messa nella Cena del Signore
Venerdì
29
Episcopio
9.30
Udienze
Cattedrale
17.00
Azione liturgica e Adorazione della Croce
Sabato
30
Episcopio
9.30
Udienze
Cattedrale
20.30
Veglia Pasquale
Cattedrale
11.00
Santa Messa del Giorno di PASQUA
Domenica
31
Chiesa i
9.30
Santa Messa
Udienze
n f o r m a