pag. 3-9 - Arcidiocesi di Benevento
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2 Chiesa i n f o r m a Settembre 2014 Festa per il 50° di ordinazione sacerdotale di S. E. mons. Andrea Mugione Percorso servizio e formazione “Lampa Lampa” pag. 3-9 Un evento imperdibile: la festa del grano di Foglianise pag. 11 Oltre 300 giovani fanno visita al complesso della Cattedrale pag. 12 pag. 14 Chiesa I n f o r m a Supplemento a Periodico di impegno religioso-socio-culturale Ufficio Comunicazioni Sociali - Benevento Direzione e Redazione: Piazza Orsini, 33 (Bn) Tel. 0824 323326 Fax 0824 323344 [email protected] www.diocesidibenevento.it UFFICIO FOTOGRAFICO: VINCENZO ROMANO Grafica e Impaginazione Stampa Via Provinciale - San Leucio del Sannio (Bn) www.stampamania.org - [email protected] Zona Ind.le 18/A - 82026 Morcone (Bn) Chiesa i n f o r m a 3 Giubileo Sacerdotale Settembre 2014 50° ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE SACERDOTALE DI S.E. MONS. ANDREA MUGIONE, ARCIVESCOVO METROPOLITA DI BENEVENTO Siamo qui radunati per una celebrazione festiva, il giubileo sacerdotale del nostro Arcivescovo. Questa festa si colloca in un contesto che ne esalta il significato. Domenica 22 giugno, nella Basilica della “Madonna delle Grazie” c’è stata la festa del Corpus Domini con la celebrazione Eucaristica, presieduta da Mons Mugione e la processione. Venerdì 27 giugno, nella Chiesa dell’Ospedale Fatebenefratelli abbiamo celebratola la festa del S. Cuore di Gesù, giornata della santificazione dei sacerdoti. Vi invito a pregare proprio per questa intenzione, pregando per il nostro Arcivesco- vo, per tutti i sacerdoti e per il Santo Padre, il quale mai si dimentica di chiedere preghiere. Cari fratelli e care sorelle v’invito ora a raccogliervi e a prepararvi alla celebrazione Eucaristica. Mettiamoci tutti alla presenza di Dio, chiediamo a Lui umilmente perdono dei nostri peccati, soprattutto quelli contro la carità. Omelia Cari fratelli, care sorelle! Leggendo il breve profilo biografico del nostro arcivescovo Andrea ha attirato la mia attenzione un dettaglio; entrava in Seminario nel 1951, ad Aversa, a 11 anni, e certamente, come si usava a quel tempo, indossava la vesta talare. Quattro anni prima, il 15 agosto del 1947, anch’io muovevo un passo importante della mia vita: entravo nel noviziato Salesiano a Portici. 4 Chiesa i Settembre 2014 Non avevo compiuto 15 anni e a novembre di quell’anno anch’io indossavo per la prima volta la vesta talare. Nulla di strano per me che, da piccolo, accompagnavo qualche volta mio padre, sarto, che veniva da Buonalbergo a Benevento per prendere le misure della talari per i Superiori e i chierici studenti del S e m i n a r i o Regionale. C’è una ragione perché io m’introduca a parlarvi del sacerdozio con questo dettaglio (la giovane età e la divisa), dettaglio che riguarda la chiamata di Dio e l’identità sacerdotale. L’11 maggio di quest’anno, Papa Francesco ha ordinato, nella Basilica di San Pietro 13 novelli Sacerdoti, di varie parti del mondo. Dopo aver letto l’introduzione al rito, da lui arricchita e commentata, ha proseguito con l’interrogazione dei candidati al Sacerdozio e ne ha ricevuto la promessa di obbedienza. Dopodiché i giovani ordinandi sono saliti all’altare papale e inginocchiandosi, uno alla volta, hanno posto le loro mani giunte tra quelle del Papa, che ha recitato per ciascuno la formula di accettazione dei candidati, dicendo: Dio porti a compimento l’opera che ha iniziato n f o r m a Giubileo Sacerdotale in te da bambino. Non ero in Basilica, ma lavoravo nel mio studio a casa, seguendo in diretta al computer la funzione. Questa formula, ripetuta per tredici volte, mi ha chiamato l’attenzione. Sono andato a pranzo nella Comunità della Tipografia Vaticana e mi sono fatto dare il libretto che era stato distribuito in Basilica a tutti quelli che partecipavano alla Cerimonia. Non c’era l’espressione “da bambino”; e non c’è nel Rito ufficiale dell’Ordinazione Sacerdotale. Il Papa l’aveva aggiunta di sua iniziativa. Un fatto importante che vuole sottolineare la chiamata gratuita e unica della vocazione sacerdotale e la sua identità, una identità che è come un seme che cresce e matura, un’identità che è come un marchio indelebile (l’Ordine, come il battesimo e la cresima, è uno dei sacramenti che si ricevono una sola volta per sempre). C’è in ciò una punta di “radicalità” che non dobbiamo perdere, perché fa parte dell’identità sacerdotale ed episcopale, un sigillo, come dicevo, un marchio che contraddistingue i ministri di Dio: “ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia”, dice San Paolo a Timoteo (2 Tim. 1,9) È Dio che ci sceglie, che ci chiama: e la nostra è una risposta di amore alla scelta, alla chiamata di Dio. C’è dunque un primato di Dio, non dimentichiamolo, laddove l’amore che Dio ci porta è unico, individuale, esclusivo per ciascuno di noi, è l’amore con il quale solo Dio può amare, perché ama ciascuno di noi in maniera diversa, perché ci ha creati diversi, pezzi unici, per così dire; a noi lui chiede, in risposta, il massimo di amore che possiamo dargli “con tutto il [tuo] cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22,37); l’amore invece che diamo agli altri, al prossimo, è come quello che diamo a noi stessi, “Ama il prossimo come te stesso”; il secondo comandamento non è uguale, è simile al primo. Se questa risposta radicale, se questo amore radicale, Dio, Gesù, non lo pretende almeno dai Suoi Sacerdoti, dai Suoi Vescovi, da chi volete che lo pretenda? Partendo da queste riflessioni introduttive, cari fratelli e sorelle, vorrei condividere con Voi alcune pensieri su quello che è il ministero sacerdotale. Tre sono le grandi funzioni del ministero sacerdotale: la preghiera, la predicazione, l’amministrazione dei sacramenti. Gli Apostoli, come risulta dal libro degli Atti (VI, 4), Chiesa i n f o r m a Giubileo Sacerdotale 5 Settembre 2014 dopo aver affidato ad altri le opere di carità, - dietro suggerimento di S. Pietro - proposero di dedicarsi alla preghiera e al ministero della Parola: “noi, dicevano, saremo dediti alla preghiera e al ministero della parola di Dio”. Se non c’è la preghiera, il ministero del sacerdote è come un corpo senza anima. Se la predicazione non è annuncio della Parola di Dio, ma di noi stessi, non genera la fede. Se i Sacramenti non sono ricevuti nella fede e con fede, sono un vuoto ritualismo. Dobbiamo confessare che, spesso, mettendo al centro dell’attenzione l’amministrazione dei sacramenti si è parlato meno della predicazione della parola di Dio e del suo rinnovamento, e molto meno o per niente di quella che è la prima funzione del ministero sacerdotale, la preghiera. Travolti dal quotidiano, è spesso difficile mettere la preghiera, e in particolare la preghiera “canonica”, cioè la Santa Messa prima di tutto, e poi l’Ufficio o Breviario, nonché quelle che vengono definite le devozioni (il rosario, per es.), è difficile mettere la preghiera come 6 Settembre 2014 Chiesa i n f o r m a Giubileo Sacerdotale prima funzione del ministero del Sacerdote. Ma a ben considerare, bisogna riconoscere che il primo impegno del sacerdote, “uomo di Dio” prima che amministratore, è in verità quello di rendere lode e gloria al Padre, come fece Gesù stesso, è conversare con Dio per poter parlare di Dio agli uomini, è invocare lo Spirito Santo perché venga nel sacerdote stesso e in coloro ai quali il suo ministero si dirige, e tutti li animi e santifichi. Il ministero sacerdotale senza preghiera, lo ripeto, è come un corpo senz’anima. Tornando dunque all’esempio degli Apostoli: “noi saremo dediti alla preghiera e al ministero della parola di Dio”, noi sacerdoti dovremmo, nei confronti dei nostri fedeli: 1) dare priorità d’importanza (che non vuol dire assolutamente maggior spazio di tempo) alla preghiera, alla nostra preghiera e alla testimonianza vissuta di essa (pregare e farci vedere a pregare); 2) poi all’amministrazione dei sacramenti, i cui i testi liturgici sono tratti del tutto dalla Scrittura e sono perciò Parola di Dio; 3) e infine all’Annuncio, propriamente detto, della Parola di Dio. Il Sacerdote deve essere cosciente della Sua dignità e comportarsi di conseguenza. Il sacerdozio porta a servire Dio in uno stato che non è, in se stesso, migliore o peggiore di altri: è tuttavia diverso. La vocazione sacerdotale è rivestita di una dignità e di una grandezza tali che null’altro sulla terra può superare. Santa Caterina da Siena pone sulle labbra di Gesù queste sublimi impegnative parole: «Io non volevo, dice Gesù a santa Caterina, che la riverenza verso di loro [i sacerdoti] diminuisse... perché ogni riverenza che si fa a loro, non si fa a loro, ma a me, per la virtù del mio Sangue che io ho affidato loro da amministrare. Per cui, se non fosse per questo motivo, toccherebbe a loro la stessa riverenza che si ha nei riguardi degli altri uomini del Chiesa i n f o r m a Giubileo Sacerdotale mondo, e non di più... E così non debbono essere offesi, perché, offendendo loro, offendono me e non loro» [Santa Caterina da Siena, Il Dialogo della divina Provvidenza, cap. 116; cfr Salmo 104, 15]. Taluni si affannano a cercare quella che chiamano l’identità del sacerdote. Quanto sono chiare al riguardo le parole di Santa Caterina da Siena! Qual è l’identità del sacerdote? È quella di Cristo. Tutti noi cristiani possiamo e dobbiamo essere non soltanto alter Christus; ma lo stesso Cristo, identificarci con Lui! Il sacerdote questa identificazione la ha in modo immediato e sostanziale, cioè in forma sacramentale. Col passare degli anni anche il Sacerdote riceve, con l’imbiancamento o la caduta dei capelli, il dono della saggezza, un dono che lo rende vero Maestro della fede, avendo affinato e semplificato la maniera di trasmettere e di testimoniare ciò per cui ha vissuto e si è sacrificato. Cari fratelli e sorelle, vogliamo circondare il nostro arcivescovo giubilare con il nostro affetto, 7 Settembre 2014 come nostro Padre, Maestro, fratello - così lui si è presentato alla Diocesi il 24 giugno del 2006 - e ringraziarlo per quanto ha fatto e continua a fare per Santa Madre Chiesa e, in particolare, per la Diocesi e la città di Benevento; e, naturalmente, pregare per lui. Oggi si celebra la memoria del Cuore Immacolato di Maria. Affidiamo a Lei la persona, le intenzioni e i propositi del nostro Padre e Arcivescovo Andrea. Maria, Gesù ce l’ha donata dall’alto della Croce come vera Madre, perché tutti i redenti, ma specialmente i sacerdoti, trovassero nel suo tenerissimo Cuore, il conforto, la speranza, la certezza di essere sostenuti nella missione fondamentale che è la salvezza delle anime. Questi sentimenti ci accompagnino nel corso della Celebrazione Liturgica. Esprimiamoli al momento delle offerte e prima ancora nella nostra professione di fede. Così sia. Sia lodato Gesù Cristo! Le foto delle pagine da 3 a 7 sono di Antonio Citrigno 8 Settembre 2014 Chiesa i n f o r m a Giubileo Sacerdotale IL VOLUME: “ANTIQUITATIS FLOSCULI”, PER OMAGGIARE L’ARCIVESCOVO IN OCCASIONE DEL 50° DI SACERDOZIO Nel salone Leone XIII del palazzo arcivescovile, in Benevento, il 27 giugno scorso, è stato presentato il volume: “Antiquitatis flosculi”, per omaggiare l’arcivescovo mons. Andrea Mugione, in occasione del 25° di episcopato e 50° di sacerdozio, alla sequela del Signore. Ha introdotto e coordinato, il curatore del volume, mons. Mario Iadanza, vicario episcopale per la Cultura e i Beni Culturali, che ha sottolineato: «l’opera vuole essere un segno di gratitudine verso l’arcivescovo mons. Mugione per l’opera da lui svolta nell’ambito della valorizzazione del patrimonio librario e documentario, custodito dalla Chiesa beneventana e a favore della Cattedrale. Gli studi pubblicati in Antiquitatis Flosculi seguono infatti, il filo rosso segnato dagli Istituti culturali centrali di questa Chiesa e afferiscono tutti a particolari aspetti riconducibili alle testimonianze storico-artistiche e culturali, conservate nell’archivio storico diocesano “Benedetto XIII”, nella Biblioteca capitola- re, nella Pubblica Biblioteca Arcivescovile “Francesco Pacca”, nel Museo diocesano, ai quali si è aggiunta la Basilica Cattedrale, oggetto tra il 2005 e il 2012 di una serie di interventi di consolidamento e di restauro». Illuminante ed esauriente la recensione del decano della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, prof. Gaetano Di Palma, che ha illustrato tutti gli studi divulgati, gli scritti esaltano le competenze e le professionalità diverse, per rendere gloria a Dio. Il professore Di Palma con il piglio dello studioso, attento lettore del corposo testo, ha particolarmente evidenziato il ruolo imprescindibile della Chiesa locale, che custodisce le memorie del passato e testimonia la Buona Novella nelle pieghe della storia, alle soglie del terzo millennio. A concludere il Cardinale Raffaele Farina, presidente della Pontificia commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione, nonché archivista emerito dell’Archivio Segreto Vaticano e bibliotecario Chiesa i n f o r m a Giubileo Sacerdotale 9 Settembre 2014 emerito della Biblioteca Apostolica Vaticana, originario di fedeli hanno assistito alla funzione religiosa oranti, manifeBuonalbergo. Il porporato ha definito la miscellanea: «Un stando la gioia per la vocazione sacerdotale del loro Pastore, lavoro scientifico di alta qualità». Con una “Lectio magistra- che a distanza di 50anni continua a rinsaldare il legame indissolubile al Cristo “Via, Verità e lis”, ha trattato il tema della lettura nonché il “Maestro ineguacon le sue differenti accezioni, L’opera vuole essere un segno Vita”, gliabile” a cui si è affidato senza considerando i variegati aspetti non trascurabili, per cogliere i con- di gratitudine verso l’arcivescovo alcuna incertezza, per assolvere degnamente al ministero episcopatenuti proposti, al fine di interiorizmons. Mugione per l’opera le e la propagazione del magistero zare il sapere, il vasto mondo delle ecclesiale. Hanno concelebrato conoscenze. Non sono mancati gli da lui svolta nell’ambito anche l’arcivescovo di Amalfi, indirizzi di saluto della dott.ssa della valorizzazione monsignor Orazio Soricelli;l’arciMaria Rita Circelli, in rappresenvescovo emerito di Benevento tanza del Prefetto di Benevento del patrimonio librario monsignor Serafino Sprovieri Paola Galeone; del sindaco della (predecessore di monsignor città capoluogo, Fausto Pepe. Il e documentario, custodito Mugione) ed il vescovo emerito vicario generale, mons. Pompilio dalla Chiesa beneventana di Troia-Lucera, monsignor Cristino, ha donato il volume preFrancesco Zerrillo. stigioso all’arcivescovo Mugione. Mentre il giorno seguente, 28 giugno scorso, nella Cattedrale, Le foto delle pagine l’arcivescovo ha fatto memoria della sua ordinazione sacerdo8 e 9 sono di tale, nella concelebrazione eucaristica, presieduta da S. E.ma Antonio Citrigno il Card. Raffaele Farina, circondato dai sacerdoti. Numerosi 10 Settembre 2014 Chiesa i n f o r m a testimoni di luce APERTURA DELL’INCHIESTA DIOCESANA SUL SERVO DI DIO, PADRE ISAIA COLUMBRO Domenica 13 luglio 2014 è stata una giornata storica per l’Arcidiocesi di Benevento e la Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia. Nella Basilica “SS.ma Annunziata e S. Antonio” di Vitulano (BN), a dieci anni dalla sua morte, ha avuto luogo il rito d’insediamento del Tribunale per la sessione di apertura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Padre Isaia Columbro, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori.Il primo momento dello storico appuntamento è stata la visita alla tomba del Servo di Dio nel Cimitero comunale di Vitulano, alle ore 17.30. È seguita poi, alle ore 18.00, la Concelebrazione eucaristica, presieduta da S. Ecc. Mons. Andrea Mugione, Arcivescovo di Benevento.Terminata la S. Messa, si è tenuto il Rito d’insediamento del Tribunale e la prima sessione dell’Inchiesta: un rito solenne, seguito con tanta attenzione dai presenti, con uno sentito applauso che ha chiuso la lettura dell’Editto dell’Arcivescovo col quale si introduce la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Padre Isaia.Quindi si è proceduto al giuramento: prima l’Arcivescovo, poi il Vice Postulatore Fr. Domenico Tirone, quindi i membri del Tribunale diocesano (Mons. Pietro Florio, Giudice delegato; Mons. Giuseppe Errico, Promotore di giustizia; Dott. Giorgio Varricchio, Notaio-Attuario) e della Commissione storica (Mons. Abramo Martignetti, Presidente; Fr. Davide Panella, perito) hanno giurato ponendo la mano sul libro dei Vangeli e proclamando la formula “Nel nome di Dio, giuro di adempiere con fedeltà e diligenza l’ufficio che mi compete nell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Fr. Isaia Columbro, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, e di mantenere il dovuto segreto”.Il Ministro provinciale dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, M. R. Fr. Sabino Iannuzzi, dopo la lettura del verbale della Sessione, ha ringraziato tutti i presenti, ed in particolare i componenti del Tribunale e della Commissione storica per l’incarico accolto, ma anche coloro che in questi dieci anni hanno contribuito con il loro lavoro a raccogliere e catalogare tutto il materiale appartenuto a Padre Isaia. Il rito si è concluso con la preghiera per chiedere la glorificazione del Servo di Dio, tra la commozione e l’emozione di tutti i presenti. Tanti i fedeli che hanno voluto dimostrare la propria devozione a Padre Isaia partecipando al rito d’insediamento. Erano presenti anche i sindaci dei paesi della Valle Vitulanese. Nell’occasione è stato distribuito il volume “I primi passi… del ‘fratino’ Antonio Columbro - Fr. Isaia”, curato da Fr. Davide Panella. Si è spento padre Jean Mallet Il Benedettino che insieme a André Thibaut ha studiato i codici della Biblioteca Capitolare La triste notizia della morte di padre Jean Mallet è giunta improvvisa ma non imprevista. Le condizioni fisiche del grande benedettino da tempo erano divenute critiche, anche se vigile ed attiva si era conservata la mente. La Chiesa beneventana raccolta in preghiera lo raccomanda al Signore implorando il premio dovuto «ai servi buoni e fedeli», mentre ne ricorda l’impegno culturale e l’attività dedicata alla tradizione manoscritta beneventana. Jean Mallet ha trascorso, infatti, insieme con il padre André Thibaut, lunghi anni di studio a Benevento, ospite della casa parrocchiale dell’Addolorata al Rione Libertà, lavorando intensamente presso la Biblioteca Capitolare. Il risultato di questo straordinario impegno sono stati i tre volu- mi «Les manuscripts en écriture bénéventaine de la Bibliotheque Capitulare de Bénévent» pubblicati dall’Istitut de Recherche et d’Histoire des Textes, un autentico monumento di conoscenze e di erudizione. Sconosciuto al grande pubblico perché mai presente nei circuiti mediatici locali, padre Mallet merita la gratitudine di ogni beneventano per la sua attività a favore della città, della civiltà e cultura del Mezzogiorno d’Italia. Si auspica perciò che l’Amministrazione comunale e la Provincia di Benevento sappiano ricordarne l’alta statura culturale e morale per tramandare ai posteri il ricordo di questo uomo che ha scritto pagine indelebili per Benevento e su Benevento. Si riporta, in parte, il commosso ricordo di un musicologo, amico fraterno di Jean Mallet, il prof. Giacomo Baroffio: « Esempio straordinario è il lavoro dedicato alla tradizione manoscritta beneventana, un’opera colossale realizzata con l’amicizia e le molteplici competenze di p. Andrea Thibaut. Il contatto con gli “estranei” non era evitato per paura di perdere tempo. Certi incontri, se poteva, li negava. Ma lo scopo non era quello di riservare più tempo a se stesso, bensì di poter essere più disponibile verso chi aveva realmente bisogno del suo aiuto, di una sua indicazione autorevole, in primis nel campo della filologia biblica e patristica. Pur esigente e severo, era amato dai suoi studenti dell’Augustinianum. Rigoroso come pochi, sapeva prendere la vita con uno slancio di leggerezza, come quando affrontava con il gesuita p. Max Zerwick un certamen privato su qualche radice greca. Era entrato in monastero dopo una formazione accademica in campo medico. Con occhio clinico non cessava di vigilare su tutti i membri della comunità, lui e il danese p. Vinten, già studente di medicina. Jean Mallet non aveva cessato di essere un medico. Il suo essere monaco gli aveva allargato l’orizzonte. Con il tempo era divenuto un medico delle anime. Come pochi. Requiescat in pace!». Chiesa i n f o r m a sociale 11 Settembre 2014 PERCORSO SERVIZIO E FORMAZIONE “LAMPA LAMPA” Il percorso di servizio e formazione “Lampa Lampa” ha rappresentato una settimana impegnativa, ma ricca di emozioni e di soddisfazione, per le due operatrici beneventane Delia Delli Carri, psicologa presso il Centro di Ascolto Caritas, e Laura Forgione, docente di arabo e volontaria presso l’Ufficio Migrantes. L’esperienza, nata da una proposta della Caritas Italiana, in collaborazione con la Caritas di Agrigento e di concerto con i vari uffici Migrantes, si è svolta dal 15 al 21 giugno; un’occasione di crescita professionale ed umana, fatta di incontri, visite, proiezioni di documentari e di varie attività di recupero di antiche tradizioni per stimolare l’imprenditoria femminile. Il percorso si è sviluppato poi come un vero e proprio intervento sul campo quando, nella mattinata del 16 giugno, 315 migranti sono sbarcati a Lampedusa. Allertati dal parroco di Lampedusa, don Mimmo Zambito, su quanto stava accadendo, gli operatori e i volontari, dopo aver caricato i beni di prima necessità e varcato il Molo Favarolo, si sono subito recati al porto per affiancare le operazioni di prima assistenza e per distribuire acqua, cibo, succhi di frutta e vestiario. Da quando è stata attivata l’operazione “Mare nostrum” le barche vengono intercettate al confine delle acque territoriali libiche e portate nelle località siciliane di Pozzallo e di Porto Empedocle e, di conseguenza, tutte le organizzazioni non governative (Save the children, Unhcr, Medici senza Frontiere) hanno lasciato Lampedusa. Unico presidio presente è quello della Caritas, oltre all’instancabile opera delle forze dell’ordine e di tutti gli abitanti che danno prova di vicinanza e spirito di accoglienza con aiuti concreti. Le due operatrici beneventane hanno reso testimonianza, con un impegno in prima persona, di come la solidarietà ed il senso di cristiana fratellanza abbia contribuito, in un momento delicato e di estrema emergenza, a rendere la situazione meno drammatica. La possibilità di essere presenti in prima persona nelle operazioni di sbarco ha posto dinanzi agli occhi e al cuore immagini di donne e bimbi indifesi, nonché uomini stremati e coraggiosi, toccando le corde dell’animo più profonde. La gioia e la com- mozione sono state amplificate dalla consapevolezza di aver donato qualcosa che andava oltre l’aiuto materiale, che riguardava più strettamente l’aspetto umano. Sbarchi ed episodi simili, spesso, passano sotto silenzio a meno che non si trasformino in tragedia con morti e dispersi in mare. Sulle nostre coste sono numerosi gli arrivi dei migranti, non solo nel periodo estivo; è ancora nella memoria l’episodio del tragico naufragio dello scorso 3 ottobre in cui persero la vita 366 persone nel vano tentativo di raggiungere l’Italia. È di questi giorni l’annuncio di una nuova operazione nel Mediterraneo, la risposta di Bruxelles alle innumerevoli stragi di migranti (secondo l’ Unhcr sono 1889 i morti solo nel 2014) partirà a novembre e si chiamerà “Frontex plus”; la nuova operazione è destinata ad affiancare l’italiana “Mare nostrum”. Dopo le innumerevoli richieste di aiuto italiane alla Ue, dopo i richiami dell’Onu affinché ci fosse un interessamento ed uno sforzo di stampo internazionale per far fronte al massiccio flusso di migranti, con “Frontex plus” l’Europa potrebbe essere ora più “vicina” al Mediterraneo. Al momento tempi e modalità dell’operazione sono ancora da definire, una novità però sembra essere già stata definita: con il contributo della Commissione Europea le barche utilizzate dai trafficanti saranno portate a terra e distrutte. Superare gli errori del passato ed evitare gli orrori nel futuro, questo dovrebbe essere l’intento ed il contributo comunitario per evitare altre stragi di vite umane. Resta l’interrogativo, però, di quale scenario si prefiguri ora per i futuri migranti e quali saranno i rischi per donne, uomini e bambini in fuga dalle loro terre e nelle mani di trafficanti senza scrupoli. 12 Chiesa i n f o r m a eventi Settembre 2014 UN EVENTO IMPERDIBILE: LA FESTA DEL GRANO DI FOGLIANISE di Nicola Mastrocinque Le trame intessute con gli steli di grano tenero, collocate dai “Maestri dell’Intreccio” su carri di Foglianise, il 16 agosto scorso, fondono mirabilmente l’arte e la fede, per magnificare le incomparabili gesta del Pellegrino dell’Assoluto, San Rocco. Gli stili architettonici dei monumenti, delle cattedrali, di campanili, di archi, di templi, di ponti e di palazzi, della regione Lombardia sono stati riprodotti in scala con le peculiari ed uniche tecniche di lavorazione degli “Artisti di Foglianise”. Il legame con la Lombardia è il frutto del protocollo d’intesa, siglato il 14 luglio scorso nella sala consiliare del comune di Benevento, con gli amministratori locali della città capoluogo, di Foglianise e di Telese Terme, che punta a promuovere iniziative culturali nei singoli territori per l’Expo 2015. La Festa del Grano volge, dunque, lo sguardo al futuro, affinché negli spazi espositivi di Milano i carri siano davvero la vetrina della tradizione, per imporsi ancora una volta in altre megalopoli mondiali. Immancabili il gonfalone della Festa del Grano, gli stemmi dei Comuni della Valle Vitulanese e di altri paesi del Sannio. Arricchiscono la scenografia le donne con i covoni di grano in testa, una lunga scia che affascina i turisti, i mietitori che simulano il taglio delle spighe nei campi di frumento con le falci, utilizzate prima dell’avvento dei potenti mezzi meccanici ed il gruppo folkoristico “Fortuna Folianensis”. La cernitura e la battitura del grano sull’aia rimandano allo spaccato del mondo rurale ed infine il carro trainato dai buoi rievoca le origini dell’evento, legato indis- solubilmente alla dimensione spirituale e alla devozione incrollabile per San Rocco. Lungo il “Tracciato della Tradizione”, per la provincia di Varese è stato particolarmente ammirato il Crocifisso della Chiesa di Sant’Antonino Martire- Solbiate Olona, uno splendida riproduzione barocca con cantonati decorati. L’artistico viaggio nei luoghi lombardi continuava poi attraverso le riproduzioni di vari monumenti delle città; Bergamo con la sua Cappella Colleoni, un autentico gioiello di epoca rinascimentale; Como con il Tempio Voltiano e la Cattedrale di Santa Maria Assunta, Cremona con la facciata di Santa Maria Assunta, il Palazzo Comunale, edificato in Casalmaggiore; e ancora Lodi, Sondrio, Pavia, Brescia. La Porta Vittorio Emanuele, il salotto della città meneghina, il Ciborio di Sant’Ambrogio, promosso dal vescovo Lorenzo, che simboleggia l’Eucarestia l’alimento dei credenti, celebrano le magnifiche opere d’arte del capoluogo della regione Lombardia. Completa la triade il Duomo di Milano, l’ineguagliabile maestosa costruzione neo-gotica in Italia, alla cui sommità svetta l’immagine della Madonna Assunta, posta sulla guglia maggiore. L’ultimo carro a passare tra le due ali di folla è stato il Duomo di San Giovanni Battista - Monza. Dalla cappella di San Rocco i carri ed i gruppi, aspersi e con l’acqua benedetta dal parroco Don Nicola Filippo della Pietra, proseguono per l’ultimo tratto. L’inconfondibile suono delle campane annuncia la conslusione della processione. Sono la fede e la tradizione a connotare un giorno atteso e inperdibile per la comunità di Foglianise. Chiesa i n f o r m a documenti 13 Settembre 2014 ARRIVA LA LICENZA OMBRELLO, VIA LIBERA AI FILM IN PARROCCHIA Capita sempre più spesso: una parrocchia vorrebbe proiettare un film o un video per finalità educative o pastorali, senza alcun ricavo, ma tutto si blocca per la legge sul copyright. Ora, grazie ad un accordo siglato dall’Acec (Associazione cattolica esercenti cinema) con MPLC ci si può avvalere della cosiddetta Licenza Ombrello. Uno strumento, cioè, e consente proiezioni legali, effettuate a titolo gratuito di film utili alla formazione, all’educazione e alla catechesi. La Licenza Ombrello autorizza infatti “la proiezione illimitata, anche nelle parrocchie, della grande maggioranza delle opere cinematografiche (listino MPLC) riprodotte su supporti normalmente destinati all’uso domestico: DVD, Blu-ray, VHS, file regolarmente acquistati e comunque legalmente acquisiti”. La licenza dura 12 mesi, ed è rinnovabile alla scadenza. In corso di validità del contratto, il numero di proiezioni non ha limiti. I costi? Le tariffe annuali della Licenza Ombrello sono suddivise in due fasce: se la parrocchia serve un’area con meno di 3.000 abitanti costa 300 euro + iva se più di 3.000 costa 450 euro più Iva. Per tutto il 2014 è in corso una promozione del 20%. Che porta il totale, Iva compresa, rispettivamente a 292,80 euro e 439,20 euro. “Le motivazioni per le quali l’Acec si è impegnata in questa operazione - spiega monsignor Roberto Busti, presidente dell’associazione - trovano fondamento nel desiderio di offrire alle parrocchie una valida e seria opportunità di arricchimento culturale e pastorale attraverso il cinema, quale occasione privilegiata di riflessione critica sia a livello personale che comunitario”. A supporto della Licenza e per “permettere di sfruttare appieno le potenzialità del cinema come strumento utile alla pastorale”, l’Acec ha realizzato “una piattaforma online in cui gli utenti possono effettuare una ricerca dei film in catalogo Mplc mirata a seconda delle proprie esigenze, scegliendo tra diversi ambiti tematici, periodi dell’anno liturgico, percorsi catechetici, fasce di pubblico”. Inoltre, a quanti sottoscriveranno la Licenza ombrello, l’Acec “rende accessibili dal sito i materiali di approfondimento (schede pastorali, percorsi didattici, interviste ed extra) dedicati a singoli film”. Per maggiori informazioni vai su www.saledellacomunita.it In ricordo di mons. Mario De Santis È deceduto il 4 giugno scorso, all’ospedale di San Giovanni Rotondo, mons. Mario De Santis, rettore della Basilica di San Bartolomeo in Benevento. Don Mario, nato a Napoli il 1° settembre 1942, mentre era studente universitario decide di entrare in seminario. Studia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e viene ordinato sacer- dote il 28 giugno 1969 dall’arcivescovo mons. Raffaele Calabrìa. Per oltre 40 anni, precisamente dal 22 luglio 1971 al 15 ottobre 2012, è stato parroco di Monterocchetta ed ha guidato anche la parrocchia di San Marco evangelista in San Marco ai Monti. È stato vicario episcopale per la pastorale nell’arcidiocesi beneventana dal1994 al 2006. Dal 27 ottobre 2001, giorno della riapertura al culto della basilica dedicata all’apostolo patrono della città e dell’intera arcidiocesi, ha dedicato le sue forze al nuovo incarico. È morto padre Rosario Maria Emanuele Padre Rosario Maria Emanuele (Matteo Daniello) nato a Cerignola (Foggia), il 29 dicembre del 1939, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, entrò nella vita religiosa nella Famiglia dei Frati Minori Conventuali di Napoli. Fu ordinato sacerdote l’8 dicembre del 1976 presso il Santuario della B.V.M. del Buon Consiglio a Frigento. Fece parte del primo gruppo di Frati Conventuali che chiese di condividere a Frigento l’esperienza di Casa Mariana. Dopo l’anno di novi- ziato, rimase a Frigento frequentando, insieme ad altri chierici della comunità, il Seminario di Benevento per gli studi di Teologia. Per cinque anni svolse la sua attività ministeriale nella parrocchia di Metro Manila intitolata a S. Francesco e Santa Quiteria. Poi con P. Gabriele si trasferisce nel nuovo seminario di Novaliches (Manila). Dopo alcuni anni fu trasferito in un altro Seminario appena costruito (Tagaytay) dove iniziò la sua esperienza di Maestro dei Novizi. All’inizio dell’anno del La basilica lungo corso Garibaldi è diventata fulcro e punto di riferimento per iniziative pastorali e culturali. Il rito funebre nella Cattedrale di Benevento è stato presieduto dall’arcivescovo mons. Andrea Mugione. Ad un mese dalla scomparsa, nella basilica di San Bartolomeo è stata ricordata la figura di mons. De Santis. Una serata evento, con gli artisti che hanno risposto alla proposta lanciata su facebook, per ricordare l’impegno del sacerdote a favore dei giovani, della cultura e dell’arte. Il tema della serata è stato incentrato su tre parole chiave che hanno contraddistinto la missione di don Mario: «accoglienza, sincerità e libertà». 1990, fece ritorno in Italia e fece parte del gruppo dei Frati Conventuali che chiesero di far parte della nuova Famiglia religiosa: i Francescani dell’Immacolata. Nel 2002 viene trasferito a Benevento presso il Convento di San Pasquale. Il 3 giugno 2014 viene colpito da un’ischemia cerebrale, ricoverato presso l’ospedale “A. Rummo” di Benevento, ma proprio il giorno in cui usciva dalla sala di rianimazione viene colpito da una crisi cardiaca che non riesce a superare. La Santa Messa esequiale è stata celebrata nella Chiesa di S. Pasquale dall’Arcivescovo Mons. Andrea Mugione. 14 Settembre 2014 Chiesa i n f o r m a eventi OLTRE 300 GIOVANI FANNO VISITA AL COMPLESSO DELLA CATTEDRALE Più di 300 giovani provenienti da tutto il mondo (Portogallo, Slovenia, Francia, Spagna, Brasile, Argentina, Costa Rica, Stati Uniti, Inghilterra, …) hanno visitato, il 5 agosto scorso, il Complesso della Cattedrale di Benevento. La Janua Maior, il percorso archeologico ipogeo e i beni storico artistici esposti nell’aula liturgica sono stati illustrati dalla dottoressa Marina Maio e dal dottor Giannicola Barone, archeologi collaboratori dell’Ufficio per la Cultura e i Beni cultu- rali dell’Arcidiocesi di Benevento guidati dal direttore mons. Mario Iadanza, che ha accolto i visitatori sul sagrato della Cattedrale ed ha offerto loro una introduzione sulle bellezze storiche, artistiche e monumentali della città di Benevento. È seguita poi la visita alla Cattedrale, alla Porta di bronzo ed al percorso archeologico, terminata alle ore 20.30. I giovani, tutti appartenenti al Movimento dei Focolari, sono stati a Benevento dal 3 al 9 agosto scorso. La visita al Complesso della Cattedrale si è inserita nel programma della Scuola Internazionale per l’impegno parrocchiale e diocesano svolto al Centro La Pace. Con l’occasione si ricorda che il percorso archeologico nell’ipogeo della Cattedrale resterà aperto nei consueti orari: martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle or 9.00 alle 12.00 e dalle 16 alle 19.00, mentre la Basilica Cattedrale sarà aperta tutti i giorni della settimana dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 16 alle 19.30. Il nuovo piano pastorale punta sui giovani Il piano pastorale per l’anno 2014/15 pone un’attenzione specifica al mondo giovanile. L’opuscolo, pubblicato e in distribuzione presso l’Ufficio Pastorale (è inoltre disponibile in pdf sul sito dell’arcidiocesi di Benevento www.diocedidibenevento.it), contiene in linea generale le principali indicazioni per il lavoro pastorale del prossimo anno con la descrizione delle attività prioritarie scelte, in maniera condivisa, per il livello diocesano, foraniale e parrocchiale. In particolare sono riportati l’obiettivo pastorale dell’anno, i criteri e la metodologia che hanno orientato la programmazione e le proposte emerse dall’assemblea come indicazioni operative per il 2014/15. Il programma pastorale, come per gli anni precedenti, così come per il percorso di riflessione, di confronto e di condivisione che ha portato alla sua stesura, è da inserire nel progetto più generale (che interesserà la diocesi fino al 2015) descritto dettagliatamente nell’o- puscolo “La parrocchia crocevia delle istanze educative- Linee programmatiche ed ipotesi operative” pubblicato nel 2011. Il libretto fa parte dei sussidi elaborati dall’Ufficio Pastorale e rappresenta uno strumento utile al lavoro pastorale nei suo vari livelli. È rivolto principalmente ai responsabili degli uffici diocesani, alle singole comunità parrocchiali, alle foranie, ai referenti delle associazioni e movimenti ecclesiali e agli operatori pastorali impegnati nei diversi ambiti. 15 Diario Arcivescovo 1 settembre - 30 settembre 2014 1 Episcopio 10.00 Udienze Martedì 2 Episcopio 10.00 Udienze Mercoledì 3 Episcopio 10.00 Udienze Venerdì 5 Episcopio 10.00 Udienze 6 Episcopio 10.00 Udienze Foiano di V. 18.00 Santa Messa Diario Lunedì Sabato Domenica Lunedì Martedì per l’inizio del ministero Pastorale del nuovo Parroco don Pierpaolo Marucci 7 8 9 Cattedrale 10.30 Santa Messa Pagliara 19.00 Santa Messa Venticano (AV) 11.30 Santa Messa Vitulano 18.30 Cresime Episcopio 10.00 Udienze Studio Teologico “M. delle Grazie” 16.00 Collegio Docenti Mercoledì 10 Episcopio 10.00 Udienze Venerdì 12 Episcopio 10.00 Udienze Seminario 20.30 Presentazione itinerario catechisti Episcopio 10.00 Udienze Santa Paolina (AV) 18.00 Santa Messa Sabato 13 per l’inizio del ministero Pastorale del nuovo Parroco don Claudio Caltanisetta Domenica 14 San Martino V.C. 19.00 Santa Messa Lunedì 15 Episcopio 10.00 Udienze Parr. della SS. Addolorata (BN) 19.00 Santa Messa Martedì 16 Episcopio 10.00 Udienze Mercoledì 17 Episcopio 10.00 Udienze Venerdì 19 Napoli 10.00 Santa Messa Rotondi (via Appia) 18.00 Santa Messa Episcopio 10.00 Udienze Par. di Santa Sofia in BN 19.00 Cresime Sabato 20 Domenica 21 Convento di San Francesco in BN 12.00 Santa Messa Ritiro Cursillos Lunedì 22 Parrocchia di “S. Anna” in BN 11.00 Santa Messa Guardia di Finanza Martedì 23 Episcopio 10.00 Udienze Mercoledì 24 Episcopio 10.00 Udienze Venerdì 26 Episcopio 10.00 Udienze Sabato 27 Cattedrale 18.30 S. Messa per l’inizio dell’Anno Pastorale Domenica 28 Cattedrale 11.30 Santa Messa Lunedì 29 Episcopio 10.00 Udienze Martedì 30 Episcopio 10.00 Udienze Chiesa i n f o r m a