pag. 3-9 - Arcidiocesi di Benevento

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Festa per il 50° di ordinazione sacerdotale
di S. E. mons. Andrea Mugione
Percorso servizio e formazione
“Lampa Lampa”
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Un evento imperdibile:
la festa del grano di Foglianise
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Oltre 300 giovani fanno visita
al complesso della Cattedrale
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pag. 14
Chiesa
I n f o r m a
Supplemento a
Periodico di impegno religioso-socio-culturale
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Giubileo Sacerdotale
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50° ANNIVERSARIO
DI ORDINAZIONE SACERDOTALE
DI S.E. MONS. ANDREA MUGIONE,
ARCIVESCOVO METROPOLITA DI BENEVENTO
Siamo qui radunati per una celebrazione festiva, il giubileo
sacerdotale del nostro Arcivescovo. Questa festa si colloca
in un contesto che ne esalta il significato. Domenica 22 giugno, nella Basilica della “Madonna delle Grazie” c’è stata
la festa del Corpus Domini con la celebrazione Eucaristica,
presieduta da Mons Mugione e la processione. Venerdì 27
giugno, nella Chiesa dell’Ospedale Fatebenefratelli abbiamo celebratola la festa del S. Cuore di Gesù, giornata della
santificazione dei sacerdoti. Vi invito a pregare proprio per
questa intenzione, pregando per il nostro Arcivesco- vo, per
tutti i sacerdoti e per il Santo Padre, il quale mai si dimentica di chiedere preghiere. Cari fratelli e care sorelle v’invito ora a raccogliervi e a prepararvi alla celebrazione
Eucaristica. Mettiamoci tutti alla presenza di Dio, chiediamo a Lui umilmente perdono dei nostri peccati, soprattutto
quelli contro la carità.
Omelia
Cari fratelli, care sorelle! Leggendo il breve profilo biografico del nostro arcivescovo Andrea ha attirato la mia attenzione un dettaglio; entrava in Seminario nel 1951, ad
Aversa, a 11 anni, e certamente, come si usava a quel
tempo, indossava la vesta talare. Quattro anni prima, il 15
agosto del 1947, anch’io muovevo un passo importante
della mia vita: entravo nel noviziato Salesiano a Portici.
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Non avevo compiuto 15 anni e a
novembre di quell’anno
anch’io
indossavo per la
prima volta la
vesta talare. Nulla
di strano per me
che, da piccolo,
accompagnavo
qualche volta mio
padre, sarto, che
veniva
da
Buonalbergo
a
Benevento
per
prendere le misure
della talari per i
Superiori e i chierici studenti del
S e m i n a r i o
Regionale. C’è una ragione perché io m’introduca a parlarvi del sacerdozio con questo dettaglio (la giovane età e la
divisa), dettaglio che riguarda la chiamata di Dio e l’identità sacerdotale. L’11 maggio di quest’anno, Papa Francesco
ha ordinato, nella Basilica di San Pietro 13 novelli
Sacerdoti, di varie parti del mondo. Dopo aver letto l’introduzione al rito, da lui arricchita e commentata, ha proseguito con l’interrogazione dei candidati al Sacerdozio e ne ha
ricevuto la promessa di obbedienza. Dopodiché i giovani
ordinandi sono saliti all’altare papale e inginocchiandosi,
uno alla volta, hanno
posto le loro mani
giunte tra quelle del
Papa, che ha recitato per ciascuno la
formula di accettazione dei candidati,
dicendo: Dio porti a
compimento
l’opera che
ha iniziato
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in te da bambino.
Non
ero
in
Basilica, ma lavoravo nel mio studio
a casa, seguendo in
diretta al computer
la funzione. Questa
formula, ripetuta
per tredici volte,
mi ha chiamato
l’attenzione. Sono
andato a pranzo
nella
Comunità
della Tipografia
Vaticana e mi sono
fatto dare il libretto
che era stato distribuito in Basilica a
tutti quelli che partecipavano
alla
Cerimonia. Non c’era l’espressione “da bambino”; e non
c’è nel Rito ufficiale dell’Ordinazione Sacerdotale. Il Papa
l’aveva aggiunta di sua iniziativa. Un fatto importante che
vuole sottolineare la chiamata gratuita e unica della vocazione sacerdotale e la sua identità, una identità che è come
un seme che cresce e matura, un’identità che è come un
marchio indelebile (l’Ordine, come il battesimo e la cresima, è uno dei sacramenti che si ricevono una sola volta per
sempre). C’è in ciò una punta di “radicalità” che non dobbiamo perdere, perché fa parte dell’identità sacerdotale ed
episcopale, un sigillo, come dicevo, un marchio che contraddistingue i ministri di Dio: “ci ha chiamati con una
vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma
secondo il suo proposito e la sua grazia”, dice San Paolo a
Timoteo (2 Tim. 1,9) È Dio che ci sceglie, che ci chiama: e
la nostra è una risposta di amore alla scelta, alla chiamata
di Dio. C’è dunque un primato di Dio, non dimentichiamolo, laddove l’amore che Dio ci porta è unico, individuale,
esclusivo per ciascuno di noi, è l’amore con il quale solo
Dio può amare, perché ama ciascuno di noi in maniera
diversa, perché ci ha creati diversi, pezzi unici, per così
dire; a noi lui chiede, in risposta, il massimo di amore che
possiamo dargli “con tutto il [tuo] cuore, con tutta la tua
anima e con tutta la tua mente” (Mt 22,37); l’amore invece
che diamo agli altri, al prossimo, è come quello che diamo
a noi stessi, “Ama il prossimo come te stesso”; il secondo
comandamento non è uguale, è simile al primo. Se questa
risposta radicale, se questo amore radicale, Dio, Gesù, non
lo pretende almeno dai Suoi Sacerdoti, dai Suoi Vescovi, da
chi volete che lo pretenda? Partendo da queste riflessioni
introduttive, cari fratelli e sorelle, vorrei condividere con
Voi alcune pensieri su quello che è il ministero sacerdotale.
Tre sono le grandi funzioni del ministero sacerdotale: la
preghiera, la predicazione, l’amministrazione dei sacramenti. Gli Apostoli, come risulta dal libro degli Atti (VI, 4),
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dopo aver affidato ad altri le opere di carità, - dietro suggerimento di S. Pietro - proposero di dedicarsi alla preghiera
e al ministero della Parola: “noi, dicevano, saremo dediti
alla preghiera e al ministero della parola di Dio”. Se non c’è
la preghiera, il ministero del sacerdote è come un corpo
senza anima. Se la predicazione non è annuncio della
Parola di Dio, ma di noi stessi, non genera la fede. Se i
Sacramenti non sono ricevuti nella fede e con fede, sono un
vuoto ritualismo. Dobbiamo confessare che, spesso, mettendo al centro dell’attenzione l’amministrazione dei sacramenti si è parlato meno della predicazione della parola di
Dio e del suo rinnovamento, e molto meno o per niente di
quella che è la prima funzione del ministero sacerdotale, la
preghiera. Travolti dal quotidiano, è spesso difficile mettere la preghiera, e in particolare la preghiera “canonica”,
cioè la Santa Messa prima di tutto, e poi l’Ufficio o
Breviario, nonché quelle che vengono definite le devozioni
(il rosario, per es.), è difficile mettere la preghiera come
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prima funzione del ministero del Sacerdote. Ma a ben considerare, bisogna riconoscere che il primo impegno del
sacerdote, “uomo di Dio” prima che amministratore, è in
verità quello di rendere lode e gloria al Padre, come fece
Gesù stesso, è conversare con Dio per poter parlare di Dio
agli uomini, è invocare lo Spirito Santo perché venga nel
sacerdote stesso e in coloro ai quali il suo ministero si dirige, e tutti li animi e santifichi. Il ministero sacerdotale
senza preghiera, lo ripeto, è come un corpo senz’anima.
Tornando dunque all’esempio degli Apostoli: “noi saremo
dediti alla preghiera e al ministero della parola di Dio”, noi
sacerdoti dovremmo, nei confronti dei nostri fedeli: 1) dare
priorità d’importanza (che non vuol dire assolutamente
maggior spazio di tempo) alla preghiera, alla nostra preghiera e alla testimonianza vissuta di essa (pregare e farci
vedere a pregare); 2) poi all’amministrazione dei sacramenti, i cui i testi liturgici sono tratti del tutto dalla
Scrittura e sono perciò Parola di Dio; 3) e infine
all’Annuncio, propriamente detto, della Parola di Dio. Il
Sacerdote deve essere cosciente della Sua dignità e comportarsi di conseguenza. Il sacerdozio porta a servire Dio in
uno stato che non è, in se stesso, migliore o peggiore di
altri: è tuttavia diverso. La vocazione sacerdotale è rivestita di una dignità e di una grandezza tali che null’altro sulla
terra può superare. Santa Caterina da Siena pone sulle labbra di Gesù queste sublimi impegnative parole: «Io non
volevo, dice Gesù a santa Caterina, che la riverenza verso
di loro [i sacerdoti] diminuisse... perché ogni riverenza che
si fa a loro, non si fa a loro, ma a me, per la virtù del mio
Sangue che io ho affidato loro da amministrare. Per cui, se
non fosse per questo motivo, toccherebbe a loro la stessa
riverenza che si ha nei riguardi degli altri uomini del
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mondo, e non di più... E
così non debbono essere
offesi, perché, offendendo loro, offendono me e
non
loro»
[Santa
Caterina da Siena, Il
Dialogo della divina
Provvidenza, cap. 116;
cfr Salmo 104, 15].
Taluni si affannano a cercare quella che chiamano
l’identità del sacerdote.
Quanto sono chiare al
riguardo le parole di
Santa Caterina da Siena!
Qual è l’identità del
sacerdote? È quella di
Cristo. Tutti noi cristiani possiamo e dobbiamo essere non
soltanto alter Christus; ma lo stesso Cristo, identificarci con
Lui! Il sacerdote questa identificazione la ha in modo
immediato e sostanziale, cioè in forma sacramentale. Col
passare degli anni anche il Sacerdote riceve, con l’imbiancamento o la caduta dei capelli, il dono della saggezza, un
dono che lo rende vero
Maestro della fede, avendo affinato e semplificato
la maniera di trasmettere
e di testimoniare ciò per
cui ha vissuto e si è sacrificato.
Cari fratelli e sorelle,
vogliamo circondare il
nostro arcivescovo giubilare con il nostro affetto,
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come nostro Padre,
Maestro, fratello - così
lui si è presentato alla
Diocesi il 24 giugno del
2006 - e ringraziarlo per
quanto ha fatto e continua a fare per Santa
Madre Chiesa e, in particolare, per la Diocesi e la
città di Benevento; e,
naturalmente, pregare
per lui. Oggi si celebra la
memoria del Cuore
Immacolato di Maria.
Affidiamo a Lei la persona, le intenzioni e i propositi del nostro Padre e
Arcivescovo Andrea. Maria, Gesù ce l’ha donata dall’alto
della Croce come vera Madre, perché tutti i redenti, ma specialmente i sacerdoti, trovassero nel suo tenerissimo Cuore,
il conforto, la speranza, la certezza di essere sostenuti nella
missione fondamentale che è la salvezza delle anime.
Questi sentimenti ci accompagnino nel corso della
Celebrazione Liturgica.
Esprimiamoli al momento delle offerte e prima
ancora nella nostra professione di fede. Così
sia. Sia lodato Gesù
Cristo!
Le foto
delle pagine
da 3 a 7 sono di
Antonio Citrigno
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IL VOLUME: “ANTIQUITATIS
FLOSCULI”, PER OMAGGIARE
L’ARCIVESCOVO IN OCCASIONE
DEL 50° DI SACERDOZIO
Nel salone Leone XIII del palazzo arcivescovile, in
Benevento, il 27 giugno scorso, è stato presentato il volume:
“Antiquitatis flosculi”, per omaggiare l’arcivescovo mons.
Andrea Mugione, in occasione del 25° di episcopato e 50° di
sacerdozio, alla sequela del Signore. Ha introdotto e coordinato, il curatore del volume, mons. Mario Iadanza, vicario episcopale per la Cultura e i Beni Culturali, che ha sottolineato:
«l’opera vuole essere un segno di gratitudine verso l’arcivescovo mons. Mugione per l’opera da lui svolta nell’ambito
della valorizzazione del patrimonio librario e documentario,
custodito dalla Chiesa beneventana e a favore della Cattedrale.
Gli
studi
pubblicati
in
Antiquitatis Flosculi seguono
infatti, il filo rosso segnato dagli
Istituti culturali centrali di questa
Chiesa e afferiscono tutti a particolari aspetti riconducibili alle
testimonianze storico-artistiche
e culturali, conservate nell’archivio storico diocesano “Benedetto
XIII”, nella Biblioteca capitola-
re, nella Pubblica Biblioteca Arcivescovile “Francesco
Pacca”, nel Museo diocesano, ai quali si è aggiunta la Basilica
Cattedrale, oggetto tra il 2005 e il 2012 di una serie di interventi di consolidamento e di restauro». Illuminante ed esauriente la recensione del decano della Pontificia Facoltà
Teologica dell’Italia meridionale, prof. Gaetano Di Palma, che
ha illustrato tutti gli studi divulgati, gli scritti esaltano le competenze e le professionalità diverse, per rendere gloria a Dio.
Il professore Di Palma con il piglio dello studioso, attento lettore del corposo testo, ha particolarmente evidenziato il ruolo
imprescindibile della Chiesa
locale, che custodisce le memorie del passato e testimonia la
Buona Novella nelle pieghe
della storia, alle soglie del terzo
millennio. A concludere il
Cardinale Raffaele Farina, presidente della Pontificia commissione referente sull’Istituto per
le Opere di Religione, nonché
archivista emerito dell’Archivio
Segreto Vaticano e bibliotecario
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emerito della Biblioteca Apostolica Vaticana, originario di fedeli hanno assistito alla funzione religiosa oranti, manifeBuonalbergo. Il porporato ha definito la miscellanea: «Un stando la gioia per la vocazione sacerdotale del loro Pastore,
lavoro scientifico di alta qualità». Con una “Lectio magistra- che a distanza di 50anni continua a rinsaldare il legame indissolubile al Cristo “Via, Verità e
lis”, ha trattato il tema della lettura
nonché il “Maestro ineguacon le sue differenti accezioni,
L’opera vuole essere un segno Vita”,
gliabile” a cui si è affidato senza
considerando i variegati aspetti
non trascurabili, per cogliere i con- di gratitudine verso l’arcivescovo alcuna incertezza, per assolvere
degnamente al ministero episcopatenuti proposti, al fine di interiorizmons. Mugione per l’opera
le e la propagazione del magistero
zare il sapere, il vasto mondo delle
ecclesiale. Hanno concelebrato
conoscenze. Non sono mancati gli
da lui svolta nell’ambito
anche l’arcivescovo di Amalfi,
indirizzi di saluto della dott.ssa
della valorizzazione
monsignor Orazio Soricelli;l’arciMaria Rita Circelli, in rappresenvescovo emerito di Benevento
tanza del Prefetto di Benevento
del patrimonio librario
monsignor Serafino Sprovieri
Paola Galeone; del sindaco della
(predecessore
di
monsignor
città capoluogo, Fausto Pepe. Il
e documentario, custodito
Mugione) ed il vescovo emerito
vicario generale, mons. Pompilio
dalla Chiesa beneventana
di
Troia-Lucera,
monsignor
Cristino, ha donato il volume preFrancesco Zerrillo.
stigioso all’arcivescovo Mugione.
Mentre il giorno seguente, 28 giugno scorso, nella Cattedrale,
Le foto delle pagine
l’arcivescovo ha fatto memoria della sua ordinazione sacerdo8 e 9 sono di
tale, nella concelebrazione eucaristica, presieduta da S. E.ma
Antonio Citrigno
il Card. Raffaele Farina, circondato dai sacerdoti. Numerosi
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testimoni di luce
APERTURA DELL’INCHIESTA DIOCESANA
SUL SERVO DI DIO, PADRE ISAIA COLUMBRO
Domenica 13 luglio 2014 è stata una giornata storica per
l’Arcidiocesi di Benevento e la Provincia dei Frati Minori
del Sannio e dell’Irpinia. Nella Basilica “SS.ma Annunziata
e S. Antonio” di Vitulano (BN), a dieci anni dalla sua morte,
ha avuto luogo il rito d’insediamento del Tribunale per la
sessione di apertura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le
virtù e la fama di santità del Servo di Dio Padre Isaia
Columbro, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori.Il primo
momento dello storico appuntamento è stata la visita alla
tomba del Servo di Dio nel Cimitero comunale di Vitulano,
alle ore 17.30. È seguita poi, alle ore 18.00, la
Concelebrazione eucaristica, presieduta da S. Ecc. Mons.
Andrea Mugione, Arcivescovo di Benevento.Terminata la S. Messa, si è
tenuto il Rito d’insediamento del Tribunale e la prima sessione
dell’Inchiesta: un rito solenne, seguito con tanta attenzione dai presenti,
con uno sentito applauso che ha chiuso la lettura dell’Editto
dell’Arcivescovo col quale si introduce la Causa di Beatificazione e
Canonizzazione del Servo di Dio Padre Isaia.Quindi si è proceduto al giuramento: prima l’Arcivescovo, poi il Vice Postulatore Fr. Domenico
Tirone, quindi i membri del Tribunale diocesano (Mons. Pietro Florio,
Giudice delegato; Mons. Giuseppe Errico, Promotore di giustizia; Dott.
Giorgio Varricchio, Notaio-Attuario) e della Commissione
storica (Mons. Abramo Martignetti, Presidente; Fr. Davide
Panella, perito) hanno giurato ponendo la mano sul libro dei
Vangeli e proclamando la formula “Nel nome di Dio, giuro
di adempiere con fedeltà e diligenza l’ufficio che mi compete nell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di
santità del Servo di Dio Fr. Isaia Columbro, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, e di mantenere il dovuto
segreto”.Il Ministro provinciale dei Frati Minori del Sannio
e dell’Irpinia, M. R. Fr. Sabino Iannuzzi, dopo la lettura del
verbale della Sessione, ha ringraziato tutti i presenti, ed in
particolare i componenti del Tribunale e della Commissione
storica per l’incarico accolto, ma anche coloro che in questi dieci anni
hanno contribuito con il loro lavoro a raccogliere e catalogare tutto il
materiale appartenuto a Padre Isaia. Il rito si è concluso con la preghiera
per chiedere la glorificazione del Servo di Dio, tra la commozione e l’emozione di tutti i presenti. Tanti i fedeli che hanno voluto dimostrare la
propria devozione a Padre Isaia partecipando al rito d’insediamento.
Erano presenti anche i sindaci dei paesi della Valle Vitulanese.
Nell’occasione è stato distribuito il volume “I primi passi… del ‘fratino’
Antonio Columbro - Fr. Isaia”, curato da Fr. Davide Panella.
Si è spento padre Jean Mallet
Il Benedettino che insieme a André Thibaut
ha studiato i codici della Biblioteca Capitolare
La triste notizia della morte di padre Jean
Mallet è giunta improvvisa ma non imprevista.
Le condizioni fisiche del
grande benedettino da
tempo erano divenute critiche, anche se vigile ed attiva
si era conservata la mente.
La Chiesa beneventana raccolta in preghiera lo raccomanda al Signore implorando il premio dovuto «ai servi
buoni e fedeli», mentre ne
ricorda l’impegno culturale
e l’attività dedicata alla tradizione manoscritta beneventana. Jean Mallet
ha trascorso, infatti, insieme con il padre André
Thibaut, lunghi anni di studio a Benevento,
ospite della casa parrocchiale dell’Addolorata
al Rione Libertà, lavorando intensamente presso la Biblioteca Capitolare. Il risultato di questo straordinario impegno sono stati i tre volu-
mi «Les manuscripts en écriture bénéventaine
de la Bibliotheque Capitulare de Bénévent»
pubblicati dall’Istitut de
Recherche et d’Histoire des
Textes, un autentico monumento di conoscenze e di
erudizione. Sconosciuto al
grande pubblico perché mai
presente nei circuiti mediatici locali, padre Mallet merita
la gratitudine di ogni beneventano per la sua attività a
favore della città, della civiltà e cultura del Mezzogiorno
d’Italia.
Si
auspica
perciò
che
l’Amministrazione comunale e la Provincia di
Benevento sappiano ricordarne l’alta statura
culturale e morale per tramandare ai posteri il
ricordo di questo uomo che ha scritto pagine
indelebili per Benevento e su Benevento. Si
riporta, in parte, il commosso ricordo di un
musicologo, amico fraterno di Jean Mallet, il
prof. Giacomo Baroffio: « Esempio straordinario è il lavoro dedicato alla tradizione manoscritta beneventana, un’opera colossale realizzata con l’amicizia e le molteplici competenze
di p. Andrea Thibaut. Il contatto con gli “estranei” non era evitato per paura di perdere
tempo. Certi incontri, se poteva, li negava. Ma
lo scopo non era quello di riservare più tempo
a se stesso, bensì di poter essere più disponibile verso chi aveva realmente bisogno del suo
aiuto, di una sua indicazione autorevole, in primis nel campo della filologia biblica e patristica. Pur esigente e severo, era amato dai suoi
studenti dell’Augustinianum. Rigoroso come
pochi, sapeva prendere la vita con uno slancio
di leggerezza, come quando affrontava con il
gesuita p. Max Zerwick un certamen privato su
qualche radice greca. Era entrato in monastero dopo una formazione accademica in campo
medico. Con occhio clinico non cessava di
vigilare su tutti i membri della comunità, lui e
il danese p. Vinten, già studente di medicina.
Jean Mallet non aveva cessato di essere un
medico. Il suo essere monaco gli aveva allargato l’orizzonte. Con il tempo era divenuto un
medico delle anime. Come pochi. Requiescat
in pace!».
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PERCORSO SERVIZIO E FORMAZIONE
“LAMPA LAMPA”
Il percorso di servizio e formazione “Lampa Lampa” ha rappresentato
una settimana impegnativa, ma ricca di emozioni e di soddisfazione, per
le due operatrici beneventane Delia Delli Carri, psicologa presso il Centro
di Ascolto Caritas, e Laura Forgione, docente di arabo e volontaria presso l’Ufficio Migrantes. L’esperienza, nata da una proposta della Caritas
Italiana, in collaborazione con la Caritas di Agrigento e di concerto con i
vari uffici Migrantes, si è svolta dal 15 al 21 giugno; un’occasione di crescita professionale ed umana, fatta di incontri, visite, proiezioni di documentari e di varie attività di recupero di antiche tradizioni per stimolare
l’imprenditoria femminile. Il percorso si è sviluppato poi come un vero e
proprio intervento sul campo quando, nella mattinata del 16 giugno, 315
migranti sono sbarcati a Lampedusa. Allertati dal parroco di Lampedusa,
don Mimmo Zambito, su quanto stava accadendo, gli operatori e i volontari, dopo aver caricato i beni di prima necessità e varcato il Molo
Favarolo, si sono subito recati al porto per affiancare le operazioni di
prima assistenza e per distribuire acqua, cibo, succhi di frutta e vestiario.
Da quando è stata attivata l’operazione “Mare nostrum” le barche vengono intercettate al confine delle acque territoriali libiche e portate nelle
località siciliane di Pozzallo e di Porto Empedocle e, di conseguenza, tutte
le organizzazioni non governative (Save the children, Unhcr, Medici
senza Frontiere) hanno lasciato Lampedusa. Unico presidio presente è
quello della Caritas, oltre all’instancabile opera delle forze dell’ordine e
di tutti gli abitanti che danno prova di vicinanza e spirito di accoglienza
con aiuti concreti.
Le due operatrici beneventane hanno reso testimonianza, con un impegno
in prima persona, di come la solidarietà ed il senso di cristiana fratellanza
abbia contribuito, in un momento delicato e di estrema emergenza, a rendere la situazione meno drammatica. La possibilità di essere presenti in
prima persona nelle operazioni di sbarco ha posto dinanzi agli occhi e al
cuore immagini di donne e bimbi indifesi, nonché uomini stremati e
coraggiosi, toccando le corde dell’animo più profonde. La gioia e la com-
mozione sono state amplificate dalla consapevolezza di aver donato qualcosa che andava oltre l’aiuto materiale, che riguardava più strettamente
l’aspetto umano.
Sbarchi ed episodi simili, spesso, passano sotto silenzio a meno che non
si trasformino in tragedia con morti e dispersi in mare.
Sulle nostre coste sono numerosi gli arrivi dei migranti, non solo nel
periodo estivo; è ancora nella memoria l’episodio del tragico naufragio
dello scorso 3 ottobre in cui persero la vita 366 persone nel vano tentativo di raggiungere l’Italia. È di questi giorni l’annuncio di una nuova operazione nel Mediterraneo, la risposta di Bruxelles alle innumerevoli stragi di migranti (secondo l’ Unhcr sono 1889 i morti solo nel 2014) partirà
a novembre e si chiamerà “Frontex plus”; la nuova operazione è destinata ad affiancare l’italiana “Mare nostrum”.
Dopo le innumerevoli richieste di aiuto italiane alla Ue, dopo i richiami
dell’Onu affinché ci fosse un interessamento ed uno sforzo di stampo
internazionale per far fronte al massiccio flusso di migranti, con “Frontex
plus” l’Europa potrebbe essere ora più “vicina” al Mediterraneo. Al
momento tempi e modalità dell’operazione sono ancora da definire, una
novità però sembra essere già stata definita: con il contributo della
Commissione Europea le barche utilizzate dai trafficanti saranno portate
a terra e distrutte.
Superare gli errori del passato ed evitare gli orrori nel futuro, questo
dovrebbe essere l’intento ed il contributo comunitario per evitare altre
stragi di vite umane.
Resta l’interrogativo, però, di quale scenario si prefiguri ora per i futuri
migranti e quali saranno i rischi per donne, uomini e bambini in fuga dalle
loro terre e nelle mani di trafficanti senza scrupoli.
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eventi
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UN EVENTO IMPERDIBILE:
LA FESTA DEL GRANO DI FOGLIANISE
di Nicola Mastrocinque
Le trame intessute con gli steli di grano tenero,
collocate dai “Maestri dell’Intreccio” su carri
di Foglianise, il 16 agosto scorso, fondono
mirabilmente l’arte e la fede, per magnificare
le incomparabili gesta del Pellegrino
dell’Assoluto, San Rocco. Gli stili architettonici dei monumenti, delle cattedrali, di campanili, di archi, di templi, di ponti e di palazzi, della
regione Lombardia sono stati riprodotti in scala
con le peculiari ed uniche tecniche di lavorazione degli “Artisti di Foglianise”. Il legame
con la Lombardia è il frutto del protocollo d’intesa, siglato il 14 luglio scorso nella sala consiliare del comune di Benevento, con gli amministratori locali della città capoluogo, di
Foglianise e di Telese Terme, che punta a promuovere iniziative culturali nei singoli territori
per l’Expo 2015. La Festa del Grano volge,
dunque, lo sguardo al futuro, affinché negli
spazi espositivi di Milano i carri siano davvero
la vetrina della tradizione, per imporsi ancora
una volta in altre megalopoli mondiali.
Immancabili il gonfalone della Festa del
Grano, gli stemmi dei Comuni della Valle
Vitulanese e di altri paesi del Sannio.
Arricchiscono la scenografia le donne con i
covoni di grano in testa, una lunga scia che
affascina i turisti, i mietitori che simulano il
taglio delle spighe nei campi di frumento con
le falci, utilizzate prima dell’avvento dei potenti mezzi meccanici ed il gruppo folkoristico
“Fortuna Folianensis”. La cernitura e la battitura del grano sull’aia rimandano allo spaccato
del mondo rurale ed infine il carro trainato dai
buoi rievoca le origini dell’evento, legato indis-
solubilmente alla dimensione spirituale e alla
devozione incrollabile per San Rocco. Lungo il
“Tracciato della Tradizione”, per la provincia
di Varese è stato particolarmente ammirato il
Crocifisso della Chiesa di Sant’Antonino
Martire- Solbiate Olona, uno splendida riproduzione barocca con cantonati decorati.
L’artistico viaggio nei luoghi lombardi continuava poi attraverso le riproduzioni di vari
monumenti delle città; Bergamo con la sua
Cappella Colleoni, un autentico gioiello di
epoca rinascimentale; Como con il Tempio
Voltiano e la Cattedrale di Santa Maria
Assunta, Cremona con la facciata di Santa
Maria Assunta, il Palazzo Comunale, edificato
in Casalmaggiore; e ancora Lodi, Sondrio,
Pavia, Brescia. La Porta Vittorio Emanuele, il
salotto della città meneghina, il Ciborio di
Sant’Ambrogio, promosso dal vescovo
Lorenzo, che simboleggia l’Eucarestia l’alimento dei credenti, celebrano le magnifiche
opere d’arte del capoluogo della regione
Lombardia. Completa la triade il Duomo di
Milano, l’ineguagliabile maestosa costruzione
neo-gotica in Italia, alla cui sommità svetta
l’immagine della Madonna Assunta, posta
sulla guglia maggiore. L’ultimo carro a passare
tra le due ali di folla è stato il Duomo di San
Giovanni Battista - Monza. Dalla cappella di
San Rocco i carri ed i gruppi, aspersi e con
l’acqua benedetta dal parroco Don Nicola
Filippo della Pietra, proseguono per l’ultimo
tratto. L’inconfondibile suono delle campane
annuncia la conslusione della processione.
Sono la fede e la tradizione a connotare un
giorno atteso e inperdibile per la comunità di
Foglianise.
Chiesa i
n f o r m a
documenti
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Settembre 2014
ARRIVA LA LICENZA OMBRELLO, VIA
LIBERA AI FILM IN PARROCCHIA
Capita sempre più spesso: una parrocchia vorrebbe proiettare un film o un
video per finalità educative o pastorali, senza alcun ricavo, ma tutto si
blocca per la legge sul copyright. Ora, grazie ad un accordo siglato
dall’Acec (Associazione cattolica esercenti cinema) con MPLC ci si può
avvalere della cosiddetta Licenza Ombrello. Uno strumento, cioè, e consente proiezioni legali, effettuate a titolo gratuito di film utili alla formazione, all’educazione e alla catechesi. La Licenza Ombrello autorizza
infatti “la proiezione illimitata, anche nelle parrocchie, della grande maggioranza delle opere cinematografiche (listino MPLC) riprodotte su supporti normalmente destinati all’uso domestico: DVD, Blu-ray, VHS, file
regolarmente acquistati e comunque legalmente acquisiti”. La licenza
dura 12 mesi, ed è rinnovabile alla scadenza. In corso di validità del contratto, il numero di proiezioni non ha limiti. I costi? Le tariffe annuali della
Licenza Ombrello sono suddivise in due fasce: se la parrocchia serve
un’area con meno di 3.000 abitanti costa 300 euro + iva se più di 3.000
costa 450 euro più Iva. Per tutto il 2014 è in corso una promozione del
20%. Che porta il totale, Iva compresa, rispettivamente a 292,80 euro e
439,20 euro. “Le motivazioni per le quali l’Acec si è impegnata in questa
operazione - spiega monsignor Roberto Busti, presidente dell’associazione - trovano fondamento nel desiderio di offrire alle parrocchie una valida e seria opportunità di arricchimento culturale e pastorale attraverso il
cinema, quale occasione privilegiata di riflessione critica sia a livello personale che comunitario”. A supporto della Licenza e per “permettere di
sfruttare appieno le potenzialità del cinema come strumento utile alla
pastorale”, l’Acec ha realizzato “una piattaforma online in cui gli utenti
possono effettuare una ricerca dei film in catalogo Mplc mirata a seconda delle proprie esigenze, scegliendo tra diversi ambiti tematici, periodi
dell’anno liturgico, percorsi catechetici, fasce di pubblico”. Inoltre, a
quanti sottoscriveranno la Licenza ombrello, l’Acec “rende accessibili dal
sito i materiali di approfondimento (schede pastorali, percorsi didattici,
interviste ed extra) dedicati a singoli film”. Per maggiori informazioni vai
su www.saledellacomunita.it
In ricordo di mons. Mario De Santis
È deceduto il 4 giugno scorso, all’ospedale
di San Giovanni Rotondo,
mons. Mario De Santis, rettore della Basilica di San
Bartolomeo in Benevento.
Don Mario, nato a Napoli
il 1° settembre 1942,
mentre era studente universitario decide di entrare
in seminario. Studia alla
Pontificia
Università
Gregoriana di Roma e viene ordinato sacer-
dote il 28 giugno 1969 dall’arcivescovo
mons. Raffaele Calabrìa. Per oltre 40 anni,
precisamente dal 22 luglio 1971 al 15 ottobre 2012, è stato parroco di Monterocchetta
ed ha guidato anche la parrocchia di San
Marco evangelista in San Marco ai Monti. È
stato vicario episcopale per la pastorale nell’arcidiocesi beneventana dal1994 al 2006.
Dal 27 ottobre 2001, giorno della riapertura
al culto della basilica dedicata all’apostolo
patrono della città e dell’intera arcidiocesi,
ha dedicato le sue forze al nuovo incarico.
È morto padre Rosario Maria Emanuele
Padre Rosario Maria Emanuele (Matteo
Daniello) nato a Cerignola (Foggia), il 29
dicembre del 1939, dopo aver conseguito la
laurea in giurisprudenza, entrò nella vita religiosa nella Famiglia dei Frati Minori
Conventuali di Napoli. Fu ordinato sacerdote
l’8 dicembre del 1976 presso il Santuario della
B.V.M. del Buon Consiglio a Frigento. Fece
parte del primo gruppo di Frati Conventuali
che chiese di condividere a Frigento l’esperienza di Casa Mariana. Dopo l’anno di novi-
ziato, rimase a Frigento frequentando, insieme
ad altri chierici della comunità, il Seminario di
Benevento per gli studi di Teologia. Per cinque
anni svolse la sua attività ministeriale nella
parrocchia di Metro Manila intitolata a S.
Francesco e Santa Quiteria. Poi con P.
Gabriele si trasferisce nel nuovo seminario di
Novaliches (Manila). Dopo alcuni anni fu trasferito in un altro Seminario appena costruito
(Tagaytay) dove iniziò la sua esperienza di
Maestro dei Novizi. All’inizio dell’anno del
La basilica lungo corso Garibaldi è diventata fulcro e punto di riferimento per iniziative
pastorali e culturali. Il rito funebre nella
Cattedrale di Benevento è stato presieduto
dall’arcivescovo mons. Andrea Mugione.
Ad un mese dalla scomparsa, nella basilica
di San Bartolomeo è stata ricordata la figura
di mons. De Santis. Una serata evento, con
gli artisti che hanno risposto alla proposta
lanciata su facebook, per ricordare l’impegno del sacerdote a favore dei giovani, della
cultura e dell’arte. Il tema della serata è stato
incentrato su tre parole chiave che hanno
contraddistinto la missione di don Mario:
«accoglienza, sincerità e libertà».
1990, fece ritorno in Italia e fece parte del
gruppo dei Frati Conventuali che chiesero di
far parte della nuova Famiglia religiosa: i
Francescani dell’Immacolata. Nel 2002 viene
trasferito a Benevento presso il Convento di
San Pasquale. Il 3 giugno 2014 viene colpito
da un’ischemia cerebrale, ricoverato presso
l’ospedale “A. Rummo” di Benevento, ma
proprio il giorno in cui usciva dalla sala di
rianimazione viene colpito da una crisi cardiaca che non riesce a superare. La Santa Messa
esequiale è stata celebrata nella Chiesa di S.
Pasquale dall’Arcivescovo Mons. Andrea
Mugione.
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Settembre 2014
Chiesa i
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eventi
OLTRE 300 GIOVANI FANNO VISITA
AL COMPLESSO DELLA CATTEDRALE
Più di 300 giovani provenienti da tutto il
mondo (Portogallo, Slovenia, Francia,
Spagna, Brasile, Argentina, Costa Rica,
Stati Uniti, Inghilterra, …) hanno visitato,
il 5 agosto scorso, il Complesso della
Cattedrale di Benevento. La Janua Maior,
il percorso archeologico ipogeo e i beni
storico artistici esposti nell’aula liturgica
sono stati illustrati dalla dottoressa
Marina Maio e dal dottor Giannicola
Barone,
archeologi
collaboratori
dell’Ufficio per la Cultura e i Beni cultu-
rali dell’Arcidiocesi di Benevento guidati
dal direttore mons. Mario Iadanza, che ha
accolto i visitatori sul sagrato della
Cattedrale ed ha offerto loro una introduzione sulle bellezze storiche, artistiche e
monumentali della città di Benevento. È
seguita poi la visita alla Cattedrale, alla
Porta di bronzo ed al percorso archeologico, terminata alle ore 20.30. I giovani,
tutti appartenenti al Movimento dei
Focolari, sono stati a Benevento dal 3 al 9
agosto scorso. La visita al Complesso
della Cattedrale si è inserita nel programma della Scuola Internazionale per l’impegno parrocchiale e diocesano svolto al
Centro La Pace. Con l’occasione si ricorda che il percorso archeologico nell’ipogeo della Cattedrale resterà aperto nei
consueti orari: martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle or 9.00 alle 12.00 e dalle
16 alle 19.00, mentre la Basilica
Cattedrale sarà aperta tutti i giorni della
settimana dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 16
alle 19.30.
Il nuovo piano pastorale punta sui giovani
Il piano pastorale per l’anno 2014/15
pone un’attenzione specifica al mondo
giovanile. L’opuscolo, pubblicato e in
distribuzione presso l’Ufficio Pastorale
(è inoltre disponibile in pdf sul sito dell’arcidiocesi di Benevento www.diocedidibenevento.it), contiene in linea generale le principali indicazioni per il lavoro
pastorale del prossimo anno con la
descrizione delle attività prioritarie scelte, in maniera condivisa, per il livello
diocesano, foraniale e parrocchiale.
In particolare sono riportati l’obiettivo
pastorale dell’anno, i criteri e la metodologia che hanno orientato la programmazione e le proposte emerse dall’assemblea come indicazioni operative per il
2014/15. Il programma pastorale, come
per gli anni precedenti, così come per il
percorso di riflessione, di confronto e di
condivisione che ha portato alla sua stesura, è da inserire nel progetto più generale (che interesserà la diocesi fino al
2015) descritto dettagliatamente nell’o-
puscolo “La parrocchia crocevia delle
istanze educative- Linee programmatiche
ed ipotesi operative” pubblicato nel
2011. Il libretto fa parte dei sussidi elaborati dall’Ufficio Pastorale e rappresenta uno strumento utile al lavoro pastorale
nei suo vari livelli. È rivolto principalmente ai responsabili degli uffici diocesani, alle singole comunità parrocchiali,
alle foranie, ai referenti delle associazioni e movimenti ecclesiali e agli operatori
pastorali impegnati nei diversi ambiti.
15
Diario Arcivescovo
1 settembre - 30 settembre 2014
1
Episcopio
10.00
Udienze
Martedì
2
Episcopio
10.00
Udienze
Mercoledì
3
Episcopio
10.00
Udienze
Venerdì
5
Episcopio
10.00
Udienze
6
Episcopio
10.00
Udienze
Foiano di V.
18.00
Santa Messa
Diario
Lunedì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
per l’inizio del ministero Pastorale del nuovo Parroco don Pierpaolo Marucci
7
8
9
Cattedrale
10.30
Santa Messa
Pagliara
19.00
Santa Messa
Venticano (AV)
11.30
Santa Messa
Vitulano
18.30
Cresime
Episcopio
10.00
Udienze
Studio Teologico “M. delle Grazie” 16.00
Collegio Docenti
Mercoledì
10
Episcopio
10.00
Udienze
Venerdì
12
Episcopio
10.00
Udienze
Seminario
20.30
Presentazione itinerario catechisti
Episcopio
10.00
Udienze
Santa Paolina (AV)
18.00
Santa Messa
Sabato
13
per l’inizio del ministero Pastorale del nuovo Parroco don Claudio Caltanisetta
Domenica
14
San Martino V.C.
19.00
Santa Messa
Lunedì
15
Episcopio
10.00
Udienze
Parr. della SS. Addolorata (BN)
19.00
Santa Messa
Martedì
16
Episcopio
10.00
Udienze
Mercoledì
17
Episcopio
10.00
Udienze
Venerdì
19
Napoli
10.00
Santa Messa
Rotondi (via Appia)
18.00
Santa Messa
Episcopio
10.00
Udienze
Par. di Santa Sofia in BN
19.00
Cresime
Sabato
20
Domenica
21
Convento di San Francesco in BN
12.00
Santa Messa Ritiro Cursillos
Lunedì
22
Parrocchia di “S. Anna” in BN
11.00
Santa Messa Guardia di Finanza
Martedì
23
Episcopio
10.00
Udienze
Mercoledì
24
Episcopio
10.00
Udienze
Venerdì
26
Episcopio
10.00
Udienze
Sabato
27
Cattedrale
18.30
S. Messa per l’inizio dell’Anno Pastorale
Domenica
28
Cattedrale
11.30
Santa Messa
Lunedì
29
Episcopio
10.00
Udienze
Martedì
30
Episcopio
10.00
Udienze
Chiesa i
n f o r m a