Wolfgang Amadeus Mozart

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Wolfgang Amadeus Mozart
A cura di Elio MARITANO
WOLFGANG AMADEUS MOZART
(27/01/1756 - 05/12/1791)
Joannes, Chrisostumus, Wolfangus, Theopilus Mozart, nasce a Salisburgo il 27
Gennaio 1756.
Figlio di Leopold, compositore e maestro di cappella presso la corte del
vescovo, e di Anna Maria Pertl figlia di un prefetto.
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I Mozart ebbero numerosi figli ma solo Wolfgang e la sorella maggiore Maria
Anna detta Nanette rimasero in vita. Entrambi i fratelli dimostrarono una
spiccata predisposizione per la musica, il piccolo Amadeus (traduzione latina
dal greco Theopilus ovvero colui che ama dio oppure colui che è amato da Dio)
a soli tre anni batteva i tasti del clavicembalo, a quattro suonava pezzi brevi ed
a cinque componeva. Aveva una memoria prodigiosa era sensibile e gentile,
aveva paura del suono della tromba ma sviluppò fin da bambino l’orecchio
assoluto.
A meno di sei anni il padre portò lui e la sorella, lei pure assai brava, a Monaco
a suonare alla corte dell’elettore bavarese, in seguito a Vienna vennero
presentati alla corte imperiale ed in molte case nobiliari.
Il grande prodigarsi del padre non era tanto per orgoglio paterno, ma molto
prosaicamente per la rendita derivante. Nel 1763 tutta la famiglia intraprese
un lungo viaggio che durò più di tre anni, si recarono in quelli che erano i
principali centri musicali dell’Europa occidentale: Monaco –Augusta - Stoccarda
– Mannheim – Francoforte – Bruxelles e Parigi dove passarono l’inverno per
recarsi poi a Londra soggiornando per 15 mesi
Fecero ritorno a Salisburgo passando per L’Aia – Amsterdam – Parigi – Lione –
e la Svizzera, naturalmente nel lungo viaggio Wolfgang suonò quasi in ogni
località, a volte con la sorella e spesso come solista, ottenendo sempre grande
successo.
A Parigi incontrarono molti compositori tedeschi e qui vennero pubblicate le
prime sonate per clavicembalo e violino del giovane compositore.
Le prime sinfonie invece vennero composte a Londra sotto la guida di Jhoann
Christian Bach figlio di Sebastian conosciuto nella capitale inglese.
I Mozart ritornarono a Vienna e vi rimasero 15 mesi durante i quali Amadeus
scrisse la prima opera “Apollo et Hyacitius”, uno singspiel tedesco (opera
cantata ma con recitativi in prosa, molto in voga all’epoca) fece anche un
tentativo con l’opera buffa “La finta semplice” senza successo.
Per la consacrazione della chiesa dell’orfanotrofio compose una messa solenne
che diresse con grande successo in presenza della corte imperiale. Venne
nominato a soli tredici anni Konzrtmeister nel 1769.
Il giovane Mozart venne in Italia con il padre in quello stesso anno per la prima
volta, soggiornò a Torino – Milano – Verona – Venezia – Bologna – Roma e
Napoli.
A Milano si fermò quasi un anno e conobbe molti musicisti, scrittori, cantanti,
Johan Adolph Hasse rimase molto colpito dalle capacità del ragazzo tanto che
arrivò a dire ”questo ragazzo ci farà dimenticare tutti”
Tappa molto importante fu Bologna dove si recò due volte e conobbe tra gli
altri Farinelli e padre Giovanni Battista Martini dal quale prese lezione di
contrappunto. Sostenne l’esame per l’aggregazione alla accademia filarmonica
di Bologna, titolo molto ambito dai musicisti europei.
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L’esame si rivelò ostico per il giovane e solo con l’aiuto di padre Martini riuscì a
superarlo.
Si reca poi a Napoli per imparare dai compositori partenopei che ammira, in
particolare Paisiello.
Sulla via del ritorno viene ricevuto a Roma dal Papa Clemente Quattordicesimo
che gli conferisce l’onorificenza dello Speron D’Oro.
Tornato a casa vi rimane per poco tempo, ad agosto 1771 viene richiamato in
Italia dove, per celebrare le nozze tra l’arciduca Ferdinando D’Asburgo – D’Este
con la principessa Maria Beatrice Ricciarda – D’Este di Modena viene
rappresentata a Milano “Ascanio in Alba”.
Rientra a Salisburgo ma ad Ottobre torna per l’ultima volta in Italia e a Milano
presenta “Lucio e Silla” che dopo un esordio poco fortunato ebbe in seguito
molto successo al contrario di “Mitriade Re di Ponto” diretta dallo stesso
Mozart, che ebbe successo subito ma poi decadde.
Al ritorno in Austria Mozart chiede ed ottiene dall’arcivescovo Colloredo un
lungo permesso per assentarsi da Salisburgo, dove si sente in gabbia.
Si rimise in viaggio accompagnato dalla madre in cerca di nuova gloria , ormai
ventunenne voleva liberarsi dal controllo del padre che non si fidava delle
capacità amministrative del giovane. Dopo un breve soggiorno a Monaco si
recarono a Mannheim dove per quattro mesi Mozart insegnò musica , suonò e
si innamorò di Aloysia Weber, soprano, seconda di quattro figlie di un copista
di musica, compose sonate per violino e progettò un nuovo viaggio in Italia in
compagnia dei Weber. A questa notizia il padre andò su tutte le furie e gli
impose di recarsi invece a Parigi per cercarsi un posto fra i grandi , cosa che
Mozart fece, arrivando nella capitale francese a Marzo del 1778 e mettendosi
subito al lavoro. La morte della madre avvenuta a Luglio lo costrinse a fare
ritorno a Salisburgo dove, grazie alle insistenze del padre, tornò a lavorare alle
dipendenze dell’arcivescovo.
Ormai Amadeus aveva preso coscienza del suo talento e voleva essere libero di
viaggiare e fare nuove esperienze, il padre invece aspirava per lui ad un posto
fisso presso la corte di Colloredo.
Queste diverse volontà erano causa di continui litigi, prima con il padre e poi
con l’arcivescovo che, stufo delle continue assenze del ragazzo, lo cacciò con
una pedata nel sedere.
Lasciò Salisburgo e si trasferì a Vienna dove finalmente potè dare sfogo al suo
grande talento.
Grazie ai contatti con Weber gli venne commissionata l’opera “Idomeneo Re di
Creta” che debuttò il 29 Gennaio 1781 con grande successo.
Ottenne dal Burgtheater, grazie alla tutela dell’imperatore Giuseppe Secondo,
la scrittura per quello che sarebbe diventato il primo lavoro importante “Il ratto
del serraglio” opera che avrebbe cambiato lo schema dell’opera buffa, basata
all’epoca su pochi personaggi: l’amante, la soubrette ed il comico,
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trasformandoli in persone con sentimenti. Seguirono i tre capolavori detti
all’italiana:
“Le nozze di Figaro”- “Don Giovanni” -“Così fan tutte” che, anche grazie al
lavoro del librettista Lorenzo da Ponte, avranno un successo tale da
raggiungere un traguardo ineguagliato nella storia dell’opera buffa. Si iscrisse
alla massoneria nel 1784 e l’anno dopo ne divenne gran maestro, questa
esperienza con i suoi riti esoterici gli diede lo spunto per l’ultimo lavoro
importante “Il flauto magico”
Nel 1787 muore il padre lasciandolo in precario equilibrio psicologico ed
economico, vive ormai da tempo a Vienna con la moglie Costance Weber,
sposata contro il volere paterno.
Il 5 Dicembre 1791 muore 50 minuti dopo la mezzanotte a soli 35 anni,
lasciando incompiuta la messa da requiem commissionatagli da un misterioso
personaggio. Viene sepolto il giorno dopo al cimitero di S.Marco in una fossa
comune.
Fonti : Guida al teatro dell’opera – Enciclopedia Rizzoli Ricordi,Wikipedia
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