UA DON BOSCO una vita da sogno 3anni

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UA DON BOSCO una vita da sogno 3anni
UNITA’ DI APPRENDIMENTO n. 1a (Progettazione)
di GIUSTI Roberta
( bambini di 3 anni )
Anno Scolastico 2008 - 2009
“DON BOSCO: Una vita da sogno”
Nei mesi di: Novembre, Gennaio, Febbraio.
1. TIPOLOGIA DELL’UNITA’ APPRENDIMENTO
I santi sono persone dotate di grande virtù e bontà, aventi un animo profondamente religioso.
In questa unità di apprendimento verrà preso in considerazione uno dei santi più vicino ai giovani,
uno che ha dedicato ogni suo respiro alla loro educazione. Ha dato la vita per i “suoi” ragazzi. Il suo
nome è Don Bosco; uno come tanti, ma che ha saputo trasformare la sua vita in una missione.
La sua famiglia, in particolare la sua mamma, per lui un punto di riferimento e gli episodi che hanno
maggiormente inciso nella crescita della sua persona saranno gli strumenti che porteranno i bambini
a scoprire, conoscere e comprendere il carisma salesiano di cui Don Bosco ne è il fondatore.
La sua persona, la sua esistenza ed infine la sua santità sono state la realizzazione di un sogno fatto
a nove anni, l’incarnazione di un’idea. Nel corso dell’UA analizzeremo il “sogno dei nove anni”, a
partire dal primo intervento che Giovannino ha fatto verso i compagni che si picchiavano. Questo
mette in risalto la sua indole generosa ma focosa e irruente bisognosa di più autocontrollo, per far
capire che egli era un bambino come tutti gli altri, bisognoso dell’aiuto di mamma Margherita per
crescere e riuscire ad interpretare il messaggio grande del sogno: “Giovannino non con le percosse
ma con la mansuetudine e l’amore dovrai guadagnare questi tuoi amici”.
Attraverso diverse attività, che al loro termine verranno sintetizzate con un simbolo riferito a quella
specifica tappa della vita di Don Bosco (occhi, mani piedi…), i bambini scopriranno il cartellone
raffigurante il sogno un pezzo alla volta, in base al simbolo del racconto analizzato. Accanto ci sarà
un albero con lo spazio per i frutti vuoto verrà riempito mano a mano con pallini raffiguranti la vita
di Giovannino fino a riempire l’albero e scoprire che: IL SOGNO SI E’ AVVERATO: L’ALBERO
HA DATO I SUOI FRUTTI. (vedi libro “L’ albero di Don Bosco“ pag. 59,60) Questo percorso
aiuterà i bambini ad accrescere la accrescerà la fiducia in loro stessi ma, ciò che più è importante è
che, questo sentirsi in grado “di”, li porterà ad affrontare il nuovo con più curiosità e meno timore,
gli farà capire che collaborare con gli altri non è facile, ma può dare una grande gioia e che si può
essere più attenti e disponibili verso chi ha bisogno proprio come Don Bosco faceva con i suoi
ragazzi.
Attraverso il gioco si arriverà così a trasmettere i valori che Gesù nel sogno, ha ispirato a Don
Bosco perché li infondesse nei suoi ragazzi: la bontà, l’attenzione all’altro, il senso del proprio
dovere, l’amore a Gesù e a Maria, l’allegria.
“Il sogno di un bambino come tanti” per far capire ad ognuno di loro che la strada della santità è
possibile ed è per tutti, Don Bosco ai suoi ragazzi dell’Oratorio ha indicato la strada: “Noi qui
facciamo consistere la santità nello stare sempre allegri!”
2. IL PROBLEMA AFFRONTATO DALL’UNITA’ DI APPRENDIMENTO
“L’educazione è cosa di cuore. Bisogna che i bambini non solo siano amati, ma che essi stessi
conoscano di essere amati”.
La necessità di esplorare e conoscere è una particolare caratteristica che qualifica il bambino di
questa età e ogni istante della giornata è per lui “ strumento “ di crescita. Il mondo è concepito
come lui stesso lo vede, con amici immaginari e posti fantastici da visitare attraverso l’
immaginazione. Un mondo strano per noi adulti , ma che invece per il bambino è perfettamente
logico e chiaro; un posto sicuro dove rifugiarsi per difendersi dagli imprevisti scaturiti dalla realtà
così difficile a volte in quanto a lui sconosciuta e nuova.
Il bambino attraverso questa UA è chiamato giorno dopo giorno ad operare con maggior impegno e
attenzione verso il “nuovo” scoprendo, tramite attività di vita pratica e non, un mondo ricco ed
entusiasmante.
Imparerà ad istaurare le prime relazioni, ad allargare i suoi orizzonti da prima istaurando un
rapporto di amicizia con un solo compagno e poi sentendosi parte integrante del gruppo classe. All’
età di quattro anni arriverà così a rinunciare alle prime pretese, a dare un gioco ad un amico quando
gli e lo chiede o a condividerlo con lui perché capirà che solo così potrà a sua volta essere accettato
e ben accolto dagli altri.Sarà tramite questa amicizia che supererà le difficoltà personali e prenderà
coscienza di sé arrivando ad essere più autonomo.
Stare con gli altri permette di crescere sotto diversi punti di vista e fa comprendere al bambino che
la realtà è diversa, più vera, di quanto riteneva in precedenza.
“ L’ infanzia a scuola “ editrice Padus Cremona.
3. PROVE - REQUISITI
PROVA IN ENTRATA: ( mediatore attivo ) 1 ora
Ascolto di una cassetta musicale con sopra una canzone (Giullare dei campi o Giocoliere di Dio).
Attraverso questa attività l’insegnante osserverà quanto segue:
REQUISITI COGNITIVI
• Ascolta il testo della canzone e ne coglie il protagonista ricordando alcune parti della canzone.
• Memorizza il testo essendo in grado di ripeterne in modo autonomo il ritornello
METACOGNITIVI
• Sa, attraverso la canzone, descrivere con la giusta successione un episodio iniziale – finale della
vita di Giovannino, evidenziato nel testo della canzone.
COMPORTAMENTO
• Ascolta una canzone prestando attenzione senza distrarsi
• Inizia a rendersi conto dell’ esistenza dell’ altro e ad accettarlo nel gioco o nell’ attività
COMUNICAZIONE
• Attraverso la canzone trova più coraggio nell’ esprimere emozioni forti come: allegria,
tristezza, rabbia….
4. CERTIFICAZIONE IN INGRESSO
Giochi
di gruppo: cantare la canzone
divisi in due squadre: l’una deve
riprendere
da
dove
la
maestra
interromperà l’ altra squadra. Vince chi
sbaglia meno parole.
Lettura
d’immagini:
tradurre
in
immagini le parti più importante della
canzone ascoltata.
5. MODALITA’ OPERATIVE
N°
CHE COSA FA IL DOCENTE
ore
Attività STIMOLO: ( Mediatore iconico )
2
Le maestre drammatizzeranno il sogno fatto da Giovannino all’età di nove anni. Al
termine si andrà nelle classi dove:
• Un grosso cartellone raffigurante il sogno sarà coperto da fogli con sopra disegnate le
parti del corpo: piedi, mani, occhi, naso ed un grosso CUORE. Domande stimolo
porteranno i bambini a prestarvi attenzione. (OGNI SETTIMENA LA MAESTRA
INSIEME AI BAMBINI SCOPRIRà UN PEZZO DI CARTELLONE SVELANDO
UN’ ALTRO PEZZO DEL SOGNO)
La maestra leggerà una piccola parte introduttiva della vita di Don Bosco che porterà ad
una prima analisi e conoscenza del personaggio. I bambini capiranno che la prima parte da
togliere sarà quella raffigurante “ i PIEDI”. (Vedi allegato 1, libricino “Forza Don Bosco
pag. 3”)
1.30 Attività: “ I PIEDI CONSUMATI “ ( Mediatore attivo – iconico )
• I bambini troveranno in classe uno scatolone con sopra un’impronta di piedi
“consumati” con cerotti e un po’ sporchi e all’ interno l’immagine di Giovannino
saltimbanco. Ogni bambino, osservando l’immagine dei piedi, ipotizzerà cosa potrebbe
esserci dentro la scatola in base a cosa l’ immagine dei piedi consumati li porta a
pensare. Una volta aperta i bambini analizzeranno insieme la figura di Giovannino
SALTIMBANCO che a piedi scalzi cammina sul filo, corre, salta un ruscello… la
maestra evidenzierà gli elementi più importanti e alla fine ogni bambino lascerà
l’impronta del suo piede sul cartellone intorno all’ immagine trovata nello scatolone.
• Ascoltiamo e impariamo la canzone “ saltimbanco di Dio “
Gioco : “ PICCOLO SALTIMBANCO” (mediatore analogico - iconico)
2
• L’insegnante farà trovare nella classe degli ostacoli che i bambini arrivando al mattino
dovranno evitare per raggiungere i giochi.
• Successivamente farà togliere loro le ciabatte e a piccoli gruppi eviteranno gli ostacoli
scalzi.
• Ogni bambino proverà a diventare un piccolo saltimbanco e far divertire i suoi amici.
(giocare con due palline senza farle cadere, giocare con i cerchi...)
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(Si scopre un altro pezzo di cartellone: “le MANI“) Don Bosco aveva mani speciali,
talmente grandi da arrivare a donare sé stesso pur di rendere felici gli altri.
IL COMMESSO DELLA PROVVIDENZA!!!!!
( 1° GIORNO )
Racconto: “PANE NERO , PANE BIANCO“ ( Mediatore attivo - iconico)
La maestra farà trovare in classe ai bambini il calco della sua mano con un buco al centro
dentro il quale ci sarà arrotolato un foglio con il racconto “Pane nero, pane bianco”, una
parte della vita di Giovannino.
Alla fine della lettura la maestra inizierà una conversazione con i bambini su quanto
ascoltato ponendo loro delle domande, allacciandolo al calco della mano bucata dentro il
quale hanno trovato il racconto. Ogni bambino farà sul cartoncino l’impronta della sua
mano e la maestra vi farà un buco al centro.
(2° GIORNO)
La maestra riprende il discorso leggendo un piccolo estratto della vita del santo che
dimostra come ci sapesse fare ad usare le sue mani per donare e donarsi agli altri (vedi
allegato 2. pag. 9 del libricino”Forza don Bosco”) ragionando sul fatto che Giovannino
aveva delle mani speciali, BUCATE perché erano mani che donavano tutto quello che
avevano.
- Proviamo a chiederci:e noi cosa possiamo donare???? Ogni bambino metterà nella mano
bucata del compagno un disegno raffigurante il dono (preparato in precedenza dalla
maestra) che ha scelto di dargli.
Ad occasione la maestra aiuterà i bambini a cogliere le situazioni concrete di dono che si
presentano nella giornata (un gioco che dono al mio compagno che lo desidera tanto anche
se io ci sto giocando, scambiare una caramella con il mio amico perché a lui la sua non
piace tanto….)
• (Si scopre un’ altro pezzo di cartellone: “gli OCCHI”) A Don Bosco non sfuggiva
niente.
Giovannino è cresciuto e si è fatto prete. Leggere ai bambini uno dei racconti dell’allegato
3 (pag. 15,16,17)e alla fine ognuno colorerà i pezzi, preparati precedentemente dalla
maestra, che serviranno per costruire un paio di occhiali speciali con le lenti a forma di
cuore.
Attività 2: “ GUARDIAMOCI nel CUORE” ( mediatore attivo - simbolico)
• Far mettere ai bambini gli occhiali fatti insieme e cercare di far descrivere un compagno
prima senza; quindi facendo una descrizione fisica di chi ha di fronte e poi con gli
occhiali, cercando di farne emergere delle caratteristiche più nascoste (è bravo, è gentile,
mi fa ridere….)
1.30 (Si scopre il pezzo finale del cartellone: ”il CUORE”). Don Bosco riusciva a fare tutto
perché aveva un cuore grande come la sabbia del mare.
• 1 GIORNO:
Racconto: “Don Bosco e l’ incontro con Bartolomeo Garelli e la nascita dell’oratorio”
(mediatore attivo - iconico)
- La maestra racconta l’episodio (vedi allegato 4) e pone domande stimolo per comprendere
insieme il significato del racconto
- I bambini alla fine proveranno a fischiare. Successivamente la maestra gonfierà ad
ognuno un palloncino e, a turno, tirando le estremità produrranno un lungo fischio. Anche
chi non sapeva fischiare stavolta ci riuscirà …perché INSIEME SI PUO’!!!
- Alla fine ogni bambino dentro l’immagine di un palloncino disegnerà sé stesso e verranno
appesi in classe come segno di festa trasformando così la classe in un piccolo cortile
simbolo dell’ oratorio di Don Bosco
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• 1 GIORNO. Attività: “Mamma Margherita la persona che mi ha insegnato ad
avere fiducia in Dio e nel prossimo perché ne ha sempre avuta tanta in me”
- la maestra legge alcuni episodi della vita di Giovannino in cui mamma Margherita lo
educa insegnandogli a placare il suo carattere deciso e focoso aiutandolo a capire e
realizzare il sogno dei nove anni . (vedi allegato 5)
- Ogni bambino dirà il suo sogno: chi o cosa vorrà diventare o fare da grande.
• 2 GIORNO: Attività …” un sogno che diventa realtà “ .
- Seduti davanti al cartellone del sogno la maestra ricostruirà pezzo per pezzo insieme ai
bambini la vita di Giovannino, rispettando la successione degli eventi.
- Conversazione: vi è piaciuta la vita di Don Bosco? Lui è diventato SANTO cosa vuol dire
secondo voi essere santi? Ha fatto cose speciali o ha “semplicemente” fatto bene il proprio
dovere giorno dopo giorno?
- Aiutare i bambini a capire che la santità è possibile per tutti perché si tratta di compiere
bene il proprio dovere ogni volta che ci viene chiesto. Imparare a divertirsi “bene” senza far
male agli altri, rispettando le cose belle intorno a noi, essere attenti ai bisogni dei
compagni, saper chiedere scusa, donare e avere un cuore buono.
Tutto questo con allegria, perché Don Bosco ai suoi ragazzi diceva che nel suo oratorio la
santità era cosa di cuore e consisteva nello stare allegri, nella preghiera e nel canto
attraverso cui si poteva conoscere e amare Gesù.
Una PROVA IN USCITA: uscita didattica al “Colle Don Bosco“
giorn (mediatore attivo – iconico – simbolico )
Ogni sezione avrà un cartellone raffigurato un grande albero. Al posto dei frutti le maestre
ata
metteranno delle indicazioni (precedentemente preparate) sotto forma di indovinelli che
(6
ore) porteranno i bambini a capire dove poter andare a cercare “il tesoro”. Ogni bambino avrà i
fogli degli indizi del colore delle rispettive sezioni.
• Le maestre spiegheranno il giocone, una caccia al “tesoro“, alla fine della quale ogni
sezione ritroverà delle immagini che riassumono quanto conosciuto durante lo
svolgimento dell’ u.a. su Don Bosco e che andranno a collocare sull’albero della propria
sezione come fossero tanti frutti.
• IL SOGNO SI È AVVERATO E “L’ ALBERO HA DATO I SUOI FRUTTI!!”
6. REQUISITI-CERTIFICAZIONE IN USCITA
Con la frequenza alle attività proposte nell’unità di apprendimento il SI
bambino ha acquisito le seguenti abilità:
COGNITIVO:
• Interpreta e ricostruisce il racconto rispettando la sequenza degli eventi: il
personaggio ( come si chiamava , cosa ha fatto ), l’ambiente ( c’ era un
prato , una strada….)
• Associa ad un simbolo un determinato episodio della vita di Don Bosco.
(es. cuore = il racconto di “Bartolomeo Garelli” )
METACOGNITIVI
• Ricostruisce il racconto rispondendo a domande stimolo dell’insegnante: il
personaggio (come si chiamava, cosa ha fatto), l’ambiente (c’era un prato,
una strada….).
• Mette in ordine logico – temporale ( prima – dopo ) la vita di Giovannino
osservando immagini che riportano i momenti più significativi della sua
vita.
• Individua nella figura di Don Bosco un esempio da seguire per diventare
buoni facendo buoni azioni come lui.
NO IN
PARTE
COMPORTAMENTO
• Inizia a stare in compagnia relazionando con gli altri in modo sereno e
gioioso senza essere aggressivo o dimostrando atteggiamenti egocentrici.
• Comincia a prendere in considerazione gli altri, a costruire le proprie
amicizie, a condividere i giochi con i compagni
• Controlla la propria aggressività: non usa atteggiamenti provocatori ma
assume comportamenti cordiali.
COMUNICAZIONE
• Esprime i suoi bisogni verbalmente senza piangere o farsi prendere dal
panico o dall’agitazione
• Usa spontaneamente parole gentili verso gli altri: grazie e prego
• Usa un tono di voce gentile verso gli altri. Non urla durante il gioco o
quando parla a un compagno o alla maestra.
7. SPENDIBILITA’- IMPLEMENTAZIONE
I valori, le scelte, i bisogni personali di ognuno necessitano di essere formati con un’attenta azione
educativa. Questa unità di apprendimento ha portato il bambino a conoscere la magnifica
“avventura“ di Don Bosco a tal punto da poterla confrontare con la realtà che egli vive tutti i giorni,
rendendola parte della propria esperienza.
La vita và vissuta fino in fondo, con grandi sogni e speranze, sacrifici e buona volontà. La vita è un
progetto da realizzare. I bambini vivendo questa esperienza e capendo poco alla volta che non si
discosta più di tanto dalla quotidianità che essi vivono imparano ad essere più gentili e aperti verso
gli altri, ad accettare con entusiasmo le “novità” arrivando così un domani a trovare la forza di
realizzare i loro sogni, perché solo loro possono esserne gli artefici. Crescere gli permetterà di
maturare, giorno dopo giorno, quanto appreso arrivando ad accettare di sbagliare senza arrabbiarsi o
scoraggiarsi. Scopriranno che quell’errore gli sarà servito per imparare qualcosa in più.
Le difficoltà appariranno ,così, meno grandi di quel che sembrano, acquisteranno più fiducia in loro
stessi e saranno in grado di affrontare la vita con “allegria”. Spenderanno le loro energie per dare
vita ai loro sogni, proprio come ha fatto Don Bosco.
8. INTEGRAZIONE
Giochi di gruppo: Giochi “poveri ”, esempio spingere la ruota con un bastone e vedere a chi la
fa arrivare più lontano, per fargli apprezzare maggiormente ciò che oggi hanno la fortuna di
avere.
Attività grafico – pittoriche
Lettura d’immagini : osservare alcune immagini della vita di Don Bosco e descriverle
verbalmente esprimendo successivamente sentimenti ed emozioni che l’ immagine ha suscitato
nel bambino.
Conversazioni guidate: porre ai bambini domande che possano portarlo a dire come si fossero
sentiti o cosa avrebbero fatto loro se si fossero trovati in quel particolare momento al posto di
Giovannino.
Racconti: far inventare loro un episodio di vita personale ai compagni facendoli sentire
protagonisti.
9. APPORTO AL PROFILO DELLO STUDENTE
1a. Rafforzamento dell’identità personale del bambino e della bambina sotto il profilo
corporeo, intellettuale e psicodinamico.
• Supera atteggiamenti egocentrici: durante il gioco accetta la presenza di un compagno, inizia a
condividere giocattoli, ascolta i compagni
1b. Progressiva conquista dell’autonomia
• Comincia a prendere in considerazione gli altri, a costruire le proprie amicizie, a collaborare con
gli altri.
2. Orientamento come sviluppo di motivazione ed autostima nel processo di crescita del/la
bambino/a lungo tutto l’arco della vita
• Assume piccoli impegni e li porta a termine: ascolta piccole consegne e le esegue con autonomia
3. Convivenza civile: coesistere, condividere, essere corresponsabili
• Comincia a considerare gli altri intuendo l’esistenza di regole sociali: rispetta i compagni, non
assume atteggiamenti egocentrici, ascolta le indicazioni
• Collabora con i compagni
• Controlla la propria aggressività: non usa atteggiamenti provocatori ma assume comportamenti
cordiali
4. Strumenti culturali per leggere e governare l’esperienza
Il corpo e il movimento
• Individua semplici strategie di gioco: coglie comportamenti utili per la buone riuscita del gioco
trovando soluzioni
Linguaggi e creatività
• Comunica le esperienze attraverso il disegno e il gioco simbolico: inizia a dare un significato all’
elaborato o all’ attività svolta
I discorsi e le parole
• Interpreta e ricostruisce il racconto rispettando la sequenza degli eventi: il personaggio ( come si
chiamava , cosa ha fatto ), l’ambiente ( c’ era un prato , una strada….)
Il sé e l’ altro
• Inizia a rispettare le regole del gioco: interagendo con i compagni
• Intuisce il significato del termine amicizia
• Accetta di collaborare con i compagni dimostrando disponibilità
10. PROGETTAZIONE ECONOMICA e ORGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE
DOCENTE
ORE 16
€ 227,80
MATERIALE DIDATTICO
Cartelloni, pennarelli, tempere,
€
30,00
colla fogli A3 – A4.
ATTREZZATURA
Registratore, musicassette,
Gia in possesso della scuola
videocassette
AMBIENTI
Sezione , palestra, salone e
cortile
11. VERIFICA DI FATTIBILITA’
In fase di programmazione il docente controlla che, quanto è indicato nelle voci precedenti sia
effettivamente presente, in modo particolare le risorse fisiche ed economiche, oltre che la
strumentazione e siano disponibili nei tempi e modalità prescelte.
12. LA RIPROGETTAZIONE DELL’UNITA’ DI APPRENDIMENTO
La riprogettazione è elemento di:
• auto-valutazione dell’attività didattica, quale attività professionale dei docenti
• miglioramento continuo delle azioni didattiche
• un ipotesi di lavoro in continua evoluzione
i tempi delle varie attività
le modalità di osservazione del docente
le modalità operative
requisiti in uscita
verifica mediatori
Torino, 17 giugno 2008
Docente ___________________________