13 12 16 Palermo la.Repubblica Panico in viale Lazio l`assalto al
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7* 1"-&3.0 $30/"$" la Repubblica ."35&%¹ %*$&.#3& -BTUPSJB 1&34"1&3/&%*1*Ä XXXQPMJ[JBEJTUBUPJU XXXQBMFSNPSFQVCCMJDBJU 1BOJDPJOWJBMF-B[JP -BTTBMUPJOCBODB EFMMBHBOHEJSBHB[[J 30.*/"."3$&$" Sul cellulare gli hanno appena inviato la foto del rapinatore arrestato. «È lui, uno dei tre che mi hanno aggredito». Sul viso, ridotto una maschera di sangue, c’è un ghigno amaro. «Tre contro uno, ho cercato di difendermi e di bloccarli», dice dal Policlinico la guardia giurata mentre tampona le ferite con un fazzoletto. È la vittima della rocambolesca rapina al portavalori della Banca Sella di viale Lazio. Un assalto alle 10 di mattina messo a punto da quattro ragazzini. Uno di loro è stato arrestato e ha appena vent’anni. Davanti alla banca, che fa angolo con via Empedocle Restivo, la banda è arrivata su due scooter proprio quando A. S., guardia giurata della G.S.I, stava per entrare nella filiale con in mano un sacco che conteneva 70 mila euro. In tre, indossando cappucci e caschi, hanno sorpreso l’uomo alle spalle. Uno di loro ha sferrato un colpo con il calcio della pistola alla testa del vigilante. Spe- 'FSJUPVOWJHJMBOUFT BSSFTUBUPVOPEFJCBOEJUJ SFDVQFSBUPJMCPUUJOP EBNJMBFVSP rava così di metterlo ko. Invece la guardia ha reagito ed è riuscita a difendersi, cercando di non perdere la sacca coi soldi. Ha spogliato anche un rapinatore del suo giubbotto. Un colpo di pistola a salve è partito dalla pistola di uno dei banditi. Nessuno è stato colpito, per fortuna, ma in strada, in una delle zone più trafficate della città, è scoppiato il panico. Chi si trovava sui marciapiedi ha cominciato a scappare in preda al terrore cercando rifugio nei negozi e nelle portinerie. Dalla strada il corpo a corpo tra guardia e banditi si è spostato dentro alla banca. Calci, pugni e schiaffi. Uno dei tre banditi si è visto scaraventare sulla testa un cestino gettacarte. Nel parapiglia i tre malviventi hanno tolto alla guardia la pistola e la sacca con il denaro. Sono scappati via: due su uno scooter, gli altri due su un altro. Il vigilante ferito però è riuscito a dare l’allarme.Così quasi immediatamente la fuga è stata intercettata da un’altra auto dell’istituto di vigilanza alla quale era arrivato l’allarme lanciato dalla radio portatile del vigilante ferito. La macchina ha speronato lo scooter coi due giovani che avevano il bottino. Alcuni automobilisti si sono trovati davanti a un’altra scena che ha scatenato il panico. La moto coi due ragazzi è stata scaraventata sulle auto posteggiate vicino alla scuola elementare Tomaselli. I due rapinatori sono finiti a terra, feriti. Una delle due guardie giurate è scesa dall’auto e ha cercato di bloccare i due. Uno è fuggito subito. L’altro non ha voluto arrendersi e, cercando di proteggere la sacca coi soldi, ha lanciato contro il vigilante la pistola che poco prima aveva rubato al ferito. Ha conquistato qualche secondo prezioso ma ha perso il bottino, lasciato a terra mentre correva via nella speranza di farla franca.È a questo punto che è arrivata la polizia, chiamata da chi ha soccorso la guardia giurata a terra. Una volante ha intercettato la fuga di due dei quattro rapina- tori ed è cominciato un inseguimento a piedi. Una pistola è stata ritrovata in via Abruzzi. I ragazzi, ormai disarmati, hanno cercato rifugio tra le traverse di viale Lazio. Uno di loro è stato trovato rannicchiato nel sottoscala di un condominio di via Te- vere. I poliziotti delle volanti lo hanno interrogato per tutto il pomeriggio ma dalla sua bocca non sarebbe uscito il nome dei complici. Gli investigatori della squadra mobile, a caccia degli altri tre, hanno sequestrato le immagini di videosorveglianza all’interno della banca. La guardia giurata ha riportato una profonda ferita alla testa e diverse contusioni al viso ma non è in pericolo di vita. «Sono sconvolto. Ho sentito uno sparo e poi urlare “aiuto, aiuto” – racconta il portiere di uno stabile di via Empedocle Restivo – e quando sono uscito in strada ho visto quell’uomo in divisa nera a terra e sanguinante. L’ho soccorso ma lui non voleva perdere tempo e ha chiamato dalla radio i suoi colleghi». ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" #3"$$*0%*'&330$0/-"%*3*(&/5&%&-$"//*;;"30 $BPTBM(BSJCBMEJ MBQSFTJEFSFTUBJOTFMMB NBMPTUBGGTJEJNFUUF 4"-70*/53"7"*" Resa dei conti al liceo classico Garibaldi di Palermo tra Rosalia Gerbino, preside titolare al rientro da una lunga malattia, e lo staff di presidenza che si è dimesso in blocco. Dopo la rocambolesca giornata di sabato, con due presidi sulla stessa poltrona, la rientrante Gerbino e la reggente Anna Maria Catalano, alla guida del vicino scientifico Cannizzaro, a spuntarla è stata la prima. Ma la situazione resta incadescente: i docenti sono sul piede di guerra e gli studenti allibiti. Tre giorni fa, la Gerbino si presenta a scuola con un certificato del medico fiscale che la dichiara in condizioni di riprendere servizio. Ma a guidare l’istituto dallo scorso mese di luglio c’è la Catalano a cui il provveditore agli studi, Marco Anello, ha conferito un incarico di reggenza fino al 31 agosto 2017. Dapprima lo stesso Anello conferma la dirigente reggente. Ma ieri torna sui suoi passi revocando la reggenza al dirigente del Cannizzaro. E non appena la notizia arriva a scuola l’intero staff di presidenza si dimette. Per la vicaria Giovanna Federico «non ci sono più le condizioni per proseguire in questa collaborazione bufera». A spiegarne le ragioni è la collega Maricarmen Tranchina, anche lei dimissionaria. «L’anno scorso – spiega – è stato molto difficile e faticoso da portare avanti perché, a causa delle assenza per malattia della preside, abbiamo lavorato da soli per lunghissimi periodi». Il timore, condiviso anche dagli studen- *--*$&0 *MMJDFPDMBTTJDP(BSJCBMEJ *FSJ3PTBMJB(FSCJOP SJFOUSBUBEBMMBNBMBUUJB IBQSFTJFEVUP VODPMMFHJPEFJEPDFOUJ ti, è che la Gerbino possa nuovamente essere costretta ad assentarsi lasciando l’istituto nel caos. «Siamo disorientati. Non siamo riusciti, forse anche per colpa nostra, ad instaurare un vero dialogo con la preside Gerbino», ammette Federico Antibo, rappresentante degli studenti. «Con la preside Catalano – spiega – avevamo avviato diverse attività, come l’aula autogestita, e adesso dobbiamo ricominciare tutto da capo». Ieri pomeriggio si è svolto un breve collegio dei docenti presieduto dalla Gerbino che adesso dovrà cercarsi nuovi collaboratori. E domani pomeriggio nell’incertezza più assoluta iniziano gli scrutini trimestrali. ª3*130%6;*0/&3*4&37"5"