“Raphael, quell`uomo è comparso all`improvviso alle sei del

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“Raphael, quell`uomo è comparso all`improvviso alle sei del
Doppie vite
“Raphael, quell’uomo è comparso all’improvviso alle
sei del pomeriggio, in abito scuro e con la cravatta nera.
Aveva i capelli neri brillantinati e con la riga. Era terribilmente pallido, sembrava un foglio di carta. Come se
non avesse la pelle. E poi aveva uno sguardo terrificante.
Sai che io non ricevo sconosciuti nel mio ufficio, lui però
si è spacciato per il responsabile di un’agenzia di viaggi
traendo in inganno gli addetti alla reception. Gli ho detto
di sedersi sulla poltrona dove sei seduto tu adesso e un
istante dopo ha tirato fuori una pistola tenendo la canna
puntata su di me. Mi ha pregato di scusarlo per la libertà
che si prendeva ma siccome aveva caldo e l’arma gli dava
fastidio, sentiva il bisogno di toglierla dalla fondina...”.
Raphael la interruppe:
“Sei sicura? Ha davvero tirato fuori la pistola?”, domandò in preda al terrore.
“Certo. E ha aggiunto che quando si trova in un luogo
dove si sente a suo agio, appoggia sempre la pistola sul
tavolo per liberarsi dal peso e per mettere le cose in chiaro sin dall’inizio. Credevo che fosse un criminale comune
alle prese con la persona sbagliata. Ho trovato il coraggio
di dirgli che in albergo non avevamo contanti a parte una
piccola somma per le spese correnti custodita in una cassaforte con dispositivo a tempo. Si tratta della pura verità, alla
reception non teniamo denaro. Gli ho spiegato con calma
che non ero in grado di accontentarlo e sono arrivata al
punto di dirgli che questo mi rincresceva moltissimo. In
casi del genere non si sa mai come reagire. Poi gli ho detto
che poteva prendere l’incasso del bar precisando che si
trattava di una somma né grande né piccola. Ti sembrerà
strano, ma fino a quel momento non mi sentivo terrorizza-
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