Master Controllo di gestione

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Master Controllo di gestione
Master Controllo di gestione
MASTER
Programma
e-learning
w w w.eutekneformazione.it
Master
Controllo di gestione
Per Commercialisti
che vogliono estendere le loro competenze
verso il controllo di gestione nelle imprese.
Organizzazione a cura di
In collaborazione con
Obiettivi
Il governo consapevole dell’impresa presuppone una
profonda dimestichezza con le tematiche tipiche del
controllo di gestione, per trasformare le conoscenze e
le tecniche in pratiche operative vincenti.
Il Commercialista svolge un ruolo fondamentale
nell’azienda Cliente grazie al patrimonio di conoscenze
in ambito civilistico, fiscale ed economico.
Integrando queste conoscenze con metodologie e
strumenti organizzativi e tecnologici il Commercialista
può ampliare il proprio ruolo di consulente d’impresa.
Il Master si propone di formare una figura professionale
che, partendo dalle competenze specifiche della
professione del Commercialista, di cui si presuppone
la padronanza, consenta di acquisire le competenze
necessarie per supportare l’azienda cliente nelle
seguenti aree:
capace di soddisfare sia le esigenze connesse agli
adempimenti normativi, sia le esigenze di controllo
della gestione aziendale;
• Analisi finanziarie, sviluppate partendo dal bilancio
civilistico e relative riclassificazioni;
• Analisi economiche e di efficienza gestionale, basate
su un sistema integrato di Contabilità analitica;
• Pianificazione operativa ed economico-finanziaria
dell’attività dell’impresa;
• Definizione e realizzazione di obiettivi e strategie
dell’impresa;
• Controllo concomitante e susseguente delle attività di
gestione, al fine di verificare l’effettiva realizzazione
degli obiettivi, evidenziare i possibili scostamenti e
implementare azioni correttive.
• Validazione di un sistema informativo aziendale
Destinatari
Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Consulenti di direzione nell'ambito amministrazione e controllo.
Iscrizione
Il Master Controllo di Gestione è fruibile su piattaforma e-learning EUTEKNE. La quota di partecipazione
comprensiva di materiale didattico in formato PDF è di € 350,00 + IVA per l’intero Master e dà diritto ad un totale
di 19 CFP. Iscrizione al sito www.eutekneformazione.it/mastercogest
Master Controllo di gestione
Programma
Modulo 1 Metodi e strumenti per il controllo di gestione
3 CFP
Durata:
90 min
Corso 1 - Il controllo di gestione e l’importanza delle variabili organizzative (dott. Guido Cerrato)
Un sistema di controllo della gestione aziendale è definibile come l’insieme di metodologie, attività e strumenti operativi necessari
per guidare e governare nel tempo l’efficiente impiego dei fattori produttivi per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Tale sistema è intimamente correlato all’organizzazione dell’impresa, intesa quale sistema integrato di variabili che, agendo
trasversalmente rispetto ai fattori produttivi, definisce le “regole” alle quali i comportamenti aziendali devono ispirarsi.
Struttura organizzativa da un lato e processi operativi dall’altro sono le variabili organizzative che più influenzano l’impostazione
del sistema di controllo di gestione.
Corso 2 - Il controllo di gestione e l’importanza dei processi aziendali (dott. Guido Cerrato)
Lo svolgimento delle attività all’interno di un’impresa avviene tipicamente tra le entità organizzative, a prescindere dai confini
funzionali che invece caratterizzano le strutture organizzative.
L’operatività aziendale va quindi analizzata in ottica “orizzontale”, cioè di processo. Non tenere conto di ciò significa rischiare
di non cogliere le esigenze operative e, quindi, informative dell’impresa con inevitabili impatti negativi sull’impostazione del
sistema di controllo. I processi aziendali sono raggruppabili in cicli, in base alla coincidenza o alla complementarietà delle
finalità che i processi stessi intendono perseguire. Il corso si propone di introdurre l’analisi per processi e approfondire le
principali caratteristiche operative ed informative del ciclo attivo, del ciclo passivo e del ciclo produttivo.
Corso 3 - Il controllo di gestione e il sistema informativo aziendale (dott. Guido Cerrato)
Il processo di pianificazione e controllo trova il suo supporto informativo di base nel sistema informativo contabile, inteso
come quel complesso coordinato di strumenti attraverso i quali sono raccolti, elaborati e trasmessi dati economici, finanziari
e patrimoniali, sia all’interno sia all’esterno dell’impresa. Nell’ambito del sistema informativo contabile riveste un’importanza
basilare la contabilità analitica, fornendo alla Direzione informazioni necessarie per il controllo dell’economicità di svolgimento
della gestione e per le decisioni sia di breve che di lungo periodo. Tale compito della contabilità analitica viene svolto in modo
tanto più efficace ed efficiente quanto maggiore è il livello di integrazione con la contabilità generale e le altre contabilità speciali.
Modulo 2 Il sistema contabile integrato “duplice misto”
1 CFP
Durata:
30 min
Corso 1 - Il sistema contabile integrato “duplice misto”: logiche e relazioni fra “sottosistemi” (dott. Davide Vierzi)
Il sistema contabile aziendale deve fornire tutte le informazioni utili a rispondere agli obblighi civilistici e fiscali dettati dalla
normativa e nello stesso tempo dare all’azienda le indicazioni necessarie per strutturare la gestione e il controllo dell’impresa.
Il raggiungimento di questo obiettivo informativo è possibile mediante lo sviluppo di un modello organizzativo totalmente
integrato che agevoli la comunicazione tra le diverse entità aziendali e garantisca l’efficienza operativa e l’affidabilità dei dati.
Il sistema contabile integrato “duplice misto” si caratterizza proprio per la sua impostazione atta ad integrare la rilevazione dei
fatti aziendali con le rilevazioni del sistema amministrativo e del sistema gestionale garantendo la rispondenza alla normativa,
evitando la duplicazione delle rilevazioni e garantendo la quadratura tra i due sistemi contabili.
Modulo 3 Bilancio e analisi di bilancio
5 CFP
Durata:
150 min
Corso 1 - Il bilancio di esercizio: caratteristiche e funzioni (dott. Raffaele Marcello)
Il corso si pone come principale obiettivo quello di chiarire come il bilancio possa rappresentare, per l’impresa, un documento
contabile informativo a favore di tutti i portatori di interesse, siano essi interni o esterni. Sono considerati portatori di interessi
interni i soci di maggioranza e di minoranza. Sono, invece, considerati portatori di interessi esterni: i dipendenti, i finanziatori,
i fornitori, i clienti, i consumatori, ecc. Il bilancio di esercizio esplica la propria funzione informativa in quanto riflette, grazie ai
meccanismi della contabilità generale (CO.GE.), i risultati della gestione dell’impresa, intesa come sistema di decisioni, azioni
ed operazioni orientate al conseguimento di obiettivi misurabili, chiari, raggiungibili e stimolanti.
Corso 2 - La lettura professionale del bilancio. Stato patrimoniale: da civilistico a riclassificato (dott. Nicola Lucido)
L’analisi di bilancio rappresenta un valido strumento diagnostico sullo “stato di salute” in cui versa un’azienda, poiché agevola
la lettura e l’interpretazione delle performance dell’impresa. Tutto ciò è reso possibile, innanzitutto, grazie alla riclassificazione
dei dati contabili iscritti in bilancio secondo gli schemi previsti dalle normative civilistiche. Riclassificare vuol dire ordinare,
raggruppare e disporre le voci dello stato patrimoniale e del conto economico secondo criteri stabiliti, al fine di evidenziare
grandezze utili all’indagine sui risultati aziendali. Tali grandezze, tradotte in indicatori e indici, contribuiranno a far comprendere
la validità economica delle scelte effettuate in passato dal management aziendale, fornendo nel contempo, in un’ottica
previsionale, elementi conoscitivi indispensabili da cui è possibile ripartire.
Corso 3 - La lettura professionale del bilancio. Conto economico: da civilistico a riclassificato (dott. Nicola Lucido )
Con la riclassificazione del Conto economico le voci di costo e di ricavo vengono riesposte secondo criteri utili a specifiche
esigenze di analisi della redditività dell’azienda. I criteri di riclassificazione del Conto economico sono tre:
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•il criterio del costo del venduto o funzionale, che analizza la stabilizzata capacità del reddito dell’azienda e l’efficienza delle
varie aree funzionali (ad esempio: amministrazione, marketing, produzione, ecc);
•il criterio del valore aggiunto, che soddisfa le esigenze informative relative all’economicità sociale dell’azienda, vale a dire la
capacità dell’impresa di generare risorse giovevoli a tutti gli stakeholder ;
•il criterio del margine di contribuzione, che analizza la produttività e la redditività aziendale attraverso la logica differenziale
in un contesto decisionale.
Nel prosieguo del corso, dei tre criteri, ci si soffermerà su quello del valore aggiunto.
Corso 4 - La lettura professionale del bilancio: il valore segnaletico degli indici di bilancio (dott. Nicola Lucido )
Il momento conclusivo nel processo di analisi di bilancio è rappresentato dalla determinazione degli indici e dalla loro
interpretazione sistemica. Infatti, il valore degli indici permette di approfondire l’indagine sull’equilibrio patrimoniale, finanziario
ed economico dell’impresa, con riferimento a un particolare istante della vita aziendale (quello alla data di bilancio). L’analisi
per indici costituisce un valido strumento se riferito ai bilanci di più anni. In tal senso, infatti, è possibile evidenziare le linee
di tendenza (trend) di certi fenomeni nell’ambito aziendale, quale frutto di scelte effettuate nel passato. Allo stesso tempo, il
quadro offerto dagli indici può essere foriero di suggerimenti in fase di programmazione dell’attività d’impresa, nel momento in
cui si dovranno definire obiettivi che hanno come base di riferimento uno storico ben definito.
Corso 5 - La lettura professionale del bilancio: il controllo strategico del capitale circolante netto (dott. Raffaele Marcello)
Il capitale circolante netto scaturisce dalla differenza tra l’attivo circolante e il passivo corrente. Si tratta di una grandezza che
trova riflesso nelle operazioni aziendali, il cui monitoraggio favorisce la sincronizzazione qualitativa e quantitativa tra gli impieghi
e le fonti di breve periodo. Non a caso il controllo strategico del capitale circolante netto è finalizzato all’ottimizzazione delle
dinamiche relative al rientro, sotto forma di liquidità, dell’attivo corrente (liquidità immediate, liquidità differite e disponibilità),
nonché all’ottimizzazione delle dinamiche concernenti l’esborso di liquidità relativo al pagamento dei debiti che scadranno entro
l’esercizio successivo.
Modulo 4 Il sistema di contabilità analitica
2 CFP
Durata:
60 min
Corso 1 - La contabilità analitica di base (dott. Guido Cerrato)
Una corretta impostazione organizzativa della contabilità generale e della contabilità analitica è il presupposto necessario per
disporre di un sistema informativo contabile efficace ed efficiente. Una corretta impostazione:
•del piano dei conti (di contabilità generale);
•del piano delle voci (di contabilità analitica), opportunamente raccordato con il piano dei conti;
•del piano dei centri di analisi
è pertanto il presupposto per ottenere informazioni gestionali di base derivate a costo zero dalle rilevazioni delle transazioni
dell’impresa con l’ambiente esterno.
Corso 2 - La contabilità analitica “industriale” (dott. Guido Cerrato)
Le esigenze di controllo comportano spesso la necessità di monitorare, oltre alle transazioni dell’impresa con l’ambiente
esterno, anche i movimenti che i fattori produttivi subiscono lungo l’intero processo produttivo, principalmente all’interno del
perimetro aziendale. La contabilità analitica “industriale” è quindi un’evoluzione della contabilità analitica “di base”, dovendo
essere in grado di gestire i flussi interni dei fattori produttivi nonché un processo di chiusura che rifletta le relazioni funzionali e
gerarchiche fra i diversi centri di analisi. Il tutto al fine di giungere a risultati economici di periodo coerenti con le risultanze della
contabilità generale e significativi, in termini di informazioni gestionali, ai vari livelli di dettaglio.
Modulo 5 Tipologia e configurazioni di costo
2 CFP
Durata:
60 min
Corso 1 - La classificazione dei costi: aspetti teorici ed operativi (dott. Guido Cerrato)
Le metodologie di calcolo dei costi occupano una posizione centrale in ogni sistema di controllo di gestione. È infatti in base
alle informazioni sui costi che vengono prese importanti decisioni sia strategiche che di breve periodo. Sebbene la conoscenza
delle dinamiche di formazione dei costi non possa prescindere dall’assetto produttivo ed organizzativo di ogni singola azienda,
esistono criteri generali in base ai quali è possibile ricondurre i costi a determinate classificazioni. La loro conoscenza è basilare
per una profonda comprensione delle dinamiche di formazione e di controllo dei costi aziendali.
Corso 2 - Le principali configurazioni di costo: aspetti teorici ed operativi (dott. Guido Cerrato)
La determinazione del costo di trasformazione e del costo di prodotto rappresenta una se non la principale finalità
dell’implementazione in azienda di un sistema di contabilità analitica e, più in generale, di controllo di gestione. È sulla base di
tali grandezze, infatti, che la direzione prende importanti decisioni, sia di breve che di lungo periodo. Non esistono configurazioni
di costo più corrette o migliori in assoluto, ma dipende dalle finalità informative che si perseguono. La scelta tra l’adozione di
configurazioni di costo variabile, diretto, a industriale o complessivo, non deve essere subita dall’impresa ma definita in base
alle decisioni che tali grandezze sono chiamate a supportare.
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Modulo 6 Ambiti applicativi
2 CFP
Durata:
60 min
Corso 1 - La metodologia del Full Costing. Le decisioni di medio-lungo periodo (dott. Nicola Lucido )
Le decisioni aziendali sono finalizzate al miglioramento dell’efficienza, della produttività, della redditività e, più in generale, della
performance dell’impresa. Ogni decisione chiama in causa una configurazione di costo che può essere pieno o anche variabile.
Per la determinazione del costo pieno si fa ricorso alla metodologia del Full Costing, che considera tutte le risorse, tradotte
in costi diretti e indiretti, impiegate in un’area, in una funzione, in una divisione, in una filiale o nell’intero stabilimento. Il Full
Costing è adottato per le decisioni di medio-lungo periodo, proprio perché considera anche i costi indiretti, che per la maggior
parte sono costi legati alla struttura, vale a dire fissi. In relazione al fatto che vengano considerati i costi indiretti, si pone il
problema di ripartire questi ultimi tra gli oggetti di calcolo (prodotto, servizio, commessa, ecc.). Una delle tecniche utilizzate a
questo proposito è quella dei “centri di costo”.
Corso 2 - La metodologia del Direct Costing. Le decisioni di breve periodo (dott. Nicola Lucido )
Le decisioni di breve periodo hanno come prerogativa quella di migliorare l’utilizzo della struttura esistente relativa
all’assetto produttivo. A tal proposito, occorre sviluppare delle scelte badando esclusivamente ai costi variabili, con l’intento
di non variare la struttura e quindi i costi fissi ad essa correlati. La grandezza economica più significativa, secondo questa
impostazione, è il margine di contribuzione, dato dalla differenza tra i ricavi dei prodotti e i costi variabili di produzione e
vendita. Il margine di contribuzione rappresenta una sorta di risultato economico lordo ed esprime la capacità reddituale
dell’impresa alla copertura dei costi fissi. L’utilizzo del margine di contribuzione permetterà all’impresa di prendere decisioni
quali: l’accettazione di ordini speciali, le decisioni di mix produttivo in presenza di fattore scarso, l’eliminazione di un prodotto
in perdita, le scelte di make or buy.
Modulo 7 L’analisi del Punto di equilibrio (BEA)
1 CFP
Durata:
45 min
Corso 1 - La Break-Even Analysis. L’analisi del Punto di equilibrio (dott. Raffaele Marcello)
Il modello della Break-Even Analysis (B.E.A.) indaga il rapporto tra costi, ricavi e volumi di produzione e di vendita, al fine di
individuare il punto di pareggio (altrimenti detto Punto di equilibrio o Break-even point), ovvero la quantità di produzione e di
vendita in corrispondenza della quale si realizza l’eguaglianza tra i costi totali e i ricavi totali. Oltre al Punto di equilibrio, molto
interessante risulta la determinazione del fatturato di equilibrio, in corrispondenza del quale si raggiunge il pareggio economico
di bilancio. In fase prospettica, la B.E.A. può essere utilizzata ipotizzando di conseguire un utile atteso.
Una modalità di rappresentazione della B.E.A. è costituita dal margine di sicurezza, che esprime, in termini percentuali, la
diminuzione fisiologica del volume di vendite che l’impresa può sopportare prima di entrare in una zona di perdita.
Modulo 8 Il budget
3 CFP
Durata:
90 min
Corso 1 - Il budget di esercizio: aspetti generali, strutturali ed organizzativi (dott. Guido Cerrato)
In uno scenario socio-economico caratterizzato da livelli crescenti di dinamicità e competitività, è ormai diventato imprescindibile
avere una visione di medio-lungo termine del business aziendale, da declinare in termini di strategie e piani d’azione operativi.
Tali attività, in cui si articola la pianificazione strategica, devono tradursi in obiettivi e programmi operativi di breve termine, che
opportunamente coordinati, quantificati e valorizzati danno vita al budget.
Uno strumento fondamentale di indirizzo della gestione, senza il quale non è possibile implementare un efficace sistema di
controllo, sicuramente a preventivo, ma neppure concomitante, né a consuntivo.
Corso 2 - Il budget economico (dott. Guido Cerrato)
Il budget economico è un fondamentale strumento di programmazione delle attività aziendali per il raggiungimento di predefiniti
livelli di economicità della gestione e di redditività del capitale investito a vario titolo nell’impresa.
Il budget economico è articolato in vari budget operativi che, considerati nel loro insieme, costituiscono uno strumento di
coordinamento operativo e di responsabilizzazione delle risorse umane per il raggiungimento degli obiettivi sopra citati.
Nonostante i contenuti e la forma dei budget varino significativamente in funzione delle caratteristiche di ogni singola azienda,
sono individuabili alcune note metodologiche nonché alcuni contenuti minimi applicabili ai singoli budget operativi.
Corso 3 - Il budget finanziario e patrimoniale (dott. Guido Cerrato)
Il budget finanziario è uno strumento fondamentale, ma troppo spesso trascurato e sottovalutato, nel momento “preventivo”
del controllo di gestione. La realizzabilità dei piani di sviluppo dipende non solo e non tanto dalla loro redditività, ma dalla
loro sostenibilità dal punto di vista finanziario. La predisposizione di un budget finanziario e patrimoniale necessita di un set
informativo che impatta sulla strutturazione dell’intero sistema di budget, ad iniziare da quello economico. Risulta pertanto
necessario conoscere le principali informazioni, le relative fonti e le logiche elaborative alla base dello strumento.
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