I FONDI DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA: TIPOLOGIA
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I FONDI DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA: TIPOLOGIA
I FONDI DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA: TIPOLOGIA, PRESTAZIONI, MODELLI ISTITUZIONALI Corporate Welfare 22 maggio 2012 Isabella Mastrobuono luiss 2012/fondi1 “For health care spending, the outlook is much more challenging [than for pensions]. […] Studies indicate that non-demographic factors - most notably technology, but also income growth and the expansion of insurance - explain the vast majority of spending increases in health” Fmi (2010), Long Term Trends in Public Finances in G-7 Economies “Altogether, in the G-7 economies, the key policy challenge over the coming decades will be to make health care systems sustainable by containing costs as well as creating fiscal space in other areas so as to adapt to societal preferences and needs for a greater share of ageing-related spending […]” Fmi (2010), Long Term Trends in Public Finances in G-7 Economies “The net present value of future increases in health care and pension spending is more than ten times larger than the increase in public debt due to the crisis. Any fiscal consolidation strategy must involve reforms in both these areas. This includes Europe, where official projections largely underestimate health care spending trends. Given the magnitude of the spending increases involved, early action in these areas will be much more conducive to increased credibility than fiscal front-loading” Fmi (2010), Ten Commandments for Fiscal Adjustment in Advanced Economies Le risposte europee per contenere i costi in sanità Tutti i Paesi europei sono ormai sistemi misti!! Misure restrittive sul lato dell’offerta; Fissazione tetti di spesa Blocco assunzioni ed iscrizioni alla facoltà di medicina Riconversione piccoli ospedali ed incentivazione day care e assistenza domiciliare Controllo prezzi farmaci, Controllo comportamento prescrittivo dei medici Razionamento dei servizi sanitari, trasferendo all’utenza in tutto o in parte il costo delle prestazioni; Esclusione di alcune fasce di popolazione dalla copertura pubblica Maggiore partecipazione da parte del cittadino (ticket) Individuazione di un pacchetto di prestazioni essenziali o di base Liste di attesa (implicito) Aumento dell’efficienza complessiva e ridefinizione delle responsabilità; Concorrenza/cooperazione amministrata tra strutture Responsabilità di Regioni e Comuni Casse, Fondi e Società di mutuo soccorso “Organizzazioni prevalentemente private, variamente nominate, che raccolgono, su base volontaria, risparmio dei singoli cittadini o di gruppi di cittadini o risparmio di tipo contrattuale, al fine di fornire prestazioni che integrano quelle assicurate dal Servizio sanitario nazionale, secondo modalità non orientate al profitto”. Mastrobuono I, Guzzanti: Guzzanti: II finanziamento delle attività e delle prestazioni sanitarie. sanitarie. Il ruolo delle forme integrative di assistenza. assistenza. Roma: Roma:Il Pensiero Scientifico Editore, 1999 STATO ATTUALE anni iscritti 1998 2003 657.962 980.865 2004 2007 2008 3.570.000 5.983.000 6.396.700 assistiti fonti indagine 1.436.208 2.179.363 Mastrobuono Pfizer 4.900.000 10.341.210 10.341.210 Università di Padova LabateLabate-Tardiola Labate L’anagrafe dei fondi istituita presso il Ministero della salute nel 2010 ha rilevato 293 fondi a fine 2011, 2011, di cui 254 con attestato per accedere alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa: normativa: dichiarati 3,300. 300.000 adesioni. adesioni. L’ L’83 83% % dei 293 fondi iscritti ha esclusivo fine assistenziale, il 17 17% % è costituito da fondi DOC. DOC. L’ L’11 11% % è costituito da fondi aperti, l’l’89 89% % da fondi chiusi categoriali. categoriali. Il numero degli iscritti è stato dichiarato solo dal 69 69% % dei fondi (201 in tutto) per un totale di 3.367. 367.000 persone su una stima di 5 milioni di aderenti. aderenti. Una Cassa e le sue prestazioni RIPARTIZIONE DELLA SPESA SANITARIA PRIVATA (30 miliardi di euro) 2002 versus 2007 VALORE 4,5 MILIARDI DI EURO Il 6,6% delle famiglie italiane risulta aver pagato un premio per assistenza sanitaria integrativa CEIS 2009 Fondi integrativi Normativa di riferimento • • • • • • • • • Art. 46 della legge 833/ Art. 833/78 (la mutualità volontaria è libera); libera); Art..9 del D.Lgs. Art Lgs. 502/ 502/92 (forme differenziate per particolari tipologie di prestazioni) Art.. 9 del D.Lgs 517 Art 517//93 (fondi finalizzati a fornire prestazioni aggiuntive rispetto a quelle garantite dal SSN) Art..9 della legge 229/ Art 229/99 (fondi doc) Piano sanitario 19981998-2000, 2000, dove, tra gli adempimenti prioritari, è prevista la “Disciplina delle forme integrative di assistenza in rapporto ai livelli essenziali di assistenza”; assistenza D.Lgs 41 41//2000 (aspetti fiscali) Legge 30 dicembre 2007 (finanziaria 2008) 2008) 3615 3615,,20 Euro Decreto 31 marzo 2008 Decreto 27 ottobre 2009 Decreto 31 marzo 2008 Gli ambiti di intervento degli enti, casse e societa' di mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale, …….. comprendono il complesso delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie da essi assicurate secondo i propri statuti e regolamenti, nonche' i costi di compartecipazione alla spesa sostenuti dai cittadini nella fruizione delle prestazioni del servizio sanitario nazionale e gli oneri per l'accesso alle prestazioni erogate in regime di libera professione intramuraria. A partire dall'anno 2010, gli ambiti di intervento di cui al presente comma si intendono rispettati a condizione che i medesimi enti, casse e societa' di mutuo soccorso attestino su base annua di aver erogato, singolarmente o congiuntamente, prestazioni coincidenti con quelle di cui alle lettere a) e b) del comma 2, erogate presso strutture autorizzate all'esercizio, in base alla vigente normativa regionale, anche se non accreditate, nella misura non inferiore al 20 per cento dell'ammontare complessivo delle risorse destinate alla copertura di tutte le prestazioni garantite ai propri assistiti. E' istituita presso il Ministero della salute, ai sensi dell'art. 9, comma 9, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e senza oneri a carico dello Stato, l'anagrafe dei Fondi sanitari. Decreto ministeriale del Lavoro, salute e politiche sociali 27 ottobre 2009 Art. 1 “Modifica del decreto del Ministro della Salute del 31 marzo 2008” È stabilito che le prestazioni rientranti nella quota del 20% di risorse vincolate prevista dal D.M. 31 marzo 2008, siano esclusivamente: - assistenza odontoiatrica; - assistenza socio-sanitaria rivolta ai soggetti non autosufficienti o temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio. Ridefinizion e della quota del 20% di risorse vincolate Art. 2 Definizione delle prestazioni vincolate Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria da garantire alle persone non autosufficienti al fine di favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio; Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale da garantire alle persone non autosufficienti in ambito domiciliare, semiresidenziale e residenziale ; Prestazioni finalizzate al recupero della salute dei soggetti temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio; Assistenza odontoiatrica compresa fornitura di protesi dentarie. 10 Il Libro Verde del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Anno 2008 E’ indispensabile che un sistema di welfare moderno ricorra alle forme integrative di assistenza sanitaria e sociosanitaria, rappresentando “lo sviluppo dei fondi su base contrattuale, delle forme di mutualità, delle assicurazioni individuali o collettive… la risposta alle limitate risorse pubbliche e alla domanda di accesso a maggiori servizi”. Definitiva apertura al “secondo pilastro” del SSN, vale a dire il settore dei fondi sanitari e sociosanitari e delle assicurazioni. Si fa riferimento alle forme integrative come ad una risorsa, per supportare il SSN attraverso una migliore e più appropriata gestione delle risorse private. Quattro questioni fondamentali: FINANZIAMENTO LEA COMPARTECIPAZIONI NON AUTOSUFFICIENZA REGIONE PIL PROCAPITE QUOTA CAPITARIA 2011 SPESA SOCIALE PROCAPITE 2008 REGIONE PIL PROCAPITE QUOTA CAPITARIIA 2011 SPESA SOCIALE PROCAPITE 2008 CALABRIA 13.179 1.578,70 29,2 TOSCANA 22.066 1.801,52 130,2 MOLISE 15.948 1.864,29 40,8 LAZIO 23.805 1.709,20 134,3 CAMPANIA 12.776 1.597,85 51,1 LIGURIA 21.052 1.792,17 137,8 PUGLIA 13.233 1.644,79 55,4 PIEMONTE 21.672 1.762,63 139,1 BASILICATA 14.625 1.608,36 57,9 E.ROMAGNA 24.396 1.854,50 167,6 ABRUZZO 16.311 1.643,12 62,9 SARDEGNA 15.895 1.680,08 171,1 SICILIA 13.631 1.647,46 70,0 BOLZANO 27.169 1.682,80 209,2 UMBRIA 18.477 1.775,03 95,2 F.V. GIULIA 22.169 1.795,17 210,0 MARCHE 20.487 1.720,91 102,9 V. AOSTA 26.756 1.608,69 262,8 VENETO 30.600 1.739,63 110,4 TRENTO 24.294 1.713,00 279,9 LOMBARDIA 25.251 1.769,85 120,1 ANDAMENTO DELLA SPESA SANITARIA PUBBLICA - 8 miliardi La spesa nel 2010 è stata di circa 113 miliardi di euro, Nel 2011 è diminuita ma a partire dal 2013 è destinata ad aumentare del 2,4% DPEF 2012 14 Fonte: Nicola Salerno SIENA 19 Giugno 2011 15 Legge 111 del 15 luglio 2011 Conversione in legge del decreto legge 98 del 6 luglio 2011 “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria” Art. 17 Razionalizzazione della spesa sanitaria 1) 2) 3) Tetto di spesa nazionale dispositivi medici Tetto di spesa per assistenza farmaceutica ospedaliera: superamento del tetto del 4% è posto a carico delle aziende farmaceutiche per il 35%; per l’assistenza farmaceutica territoriale: 12,5% (dal 13%) “a partire dal 2014, sono introdotte misure di compartecipazione sull’assistenza farmaceutica e sulle altre prestazioni erogate dal SSN… le misure sono aggiuntive rispetto a quelle eventualmente già disposte dalle regioni e sono finalizzate ad assicurare nel rispetto del principio di equilibrio finanziario, l’appropriatezza, l’efficacia e l’economicità delle prestazioni” DM DM--Sono previsti tagli per 750 milioni nel 2013 e 2014 Farmaci--Sono previsti tagli per 1000 milioni nel 2013 e 2014 Farmaci Beni e serviziservizi-Sono previsti tagli per 750 e 1.100 nel 2013 e 2014 I beni e servizi sono pari a oltre 30 miliardi di euro in aumento….. (Decreto n. 52 del 7 maggio 2012, nomina di Bondi) 16 GLOBAL HEALTH CARE MARKET Surgical Instruments 29bln 29bln 100bln Healthcare 97bln [Frost & Sullivan, 2001] Diagnostic imaging/equipement Other equipment/services Current and future market potential Year 2010 Year 2005 Total market size - $ million 31,300 (CAGR ’00-’05: 8.2%) (2%) 1,373 1,762 Microbiology Diabetes testing 5,662 3,925 Point-of-care testing Advance Cellular Analysis 4,672 1,684 1,802 2,046 Others Molecular diagnostics m/s of total market 15% (1%) 3,682 (1%) 1,444 (2%) 4,676 Immunoassays Molecular diagnostics Blood processing (1%) 3,503 Clinical Chemistry Cell counting 52,700 (CAGR ’00-’10: 11%) (1%) 1,852 5,386 (3%) (10%) (2%) 7,507 6,321 (10%) (26%) 16,777 (10%) (10%) (28%) (2%) 1,859 (2%) (13%) (15%) 1,816 (13%) 4,118 31% (15%) Spesa per l’assistenza In Italia, le prestazioni di protezione sociale ammontano a 412.255 milioni di euro, in aumento del 2,5% rispetto al 2009, di cui il 25,6%, e cioè 105.537 da ascrivere alla sanità, 32.980, pari all’8%, all’assistenza, e 273.768, pari al 66,4% alla previdenza. La spesa per l’assistenza comprende una serie di voci eterogenee ed i finanziamenti derivano da più istituzioni istituzioni:: lo Stato, le Regioni, i Comuni (per circa 6 miliardi nel 2008 2008), ), l’Europa attraverso fondi dedicati, le Fondazioni attraverso le donazioni donazioni:: un sistema complesso di rivoli finanziari con le più diversificate forme di accesso da parte dei cittadini cittadini.. Sono comprese in questo settore prestazioni economiche erogate a cittadini in possesso di determinati requisiti di legge (reddituali, età, sanitari) indipendentemente dal fatto che gli aventi diritto abbiano versato contributi previdenziali e assistenziali assistenziali:: assegni sociali, indennità di accompagnamento, pensioni di inabilità, indennità di frequenza, pensioni per ciechi totali e parziali, pensione per sordi, indennità di comunicazione, assegni per nuclei familiari disagiati.. disagiati Composizione della spesa pubblica per l'assistenza continuativa (% su spesa totale 2005) Danimarca Francia Svezia Finlandia Norvegia Spagna Germania Italia 0 Fonte: Huber 2008 20 Domiciliare 40 60 Residenziale 80 % Trasferimenti 100 Legge 14 settembre 2011 n.148 Conversione in legge del decreto legge 13 agosto 2011, n.138 recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo - - - Tagli agli enti locali per 6 miliardi nel 2012 e 3,2 miliardi nel 2013. Sommati alle misure precedenti gli enti locali avranno 6,5 miliardi in meno nel 2012, 9 nel 2013 e 11,4 nel 2014 Riforma dell’assistenza (assegni di invalidità, pensioni di reversibilità) che dovrà portare ad un taglio della spesa di 4 miliardi nel 2012, 12 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014. Se la riforma non dovesse raggiungere questo obiettivo, scatterà un taglio lineare di tutte le agevolazioni fiscali. Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale. 21 PSN 19981998-2000 “Tutte le esperienze internazionali fin qui disponibili dimostrano che la definizione dei livelli di assistenza è un obiettivo socialmente e tecnicamente molto complesso, nonché in continuo divenire, in quanto deve tenere conto del progresso scientifico e della innovazione tecnologica che influenzano le valutazioni di efficacia e di appropriatezza delle prestazioni.. IL Piano sanitario nazionale 1998 prestazioni 1998--2000 indica, pertanto, i principi ed i criteri generali, rinviando alla elaborazione di specifiche linee di indirizzo le specifiche definizione operative relative ai diversi settori di attività”. attività”. Legge 15 giugno 2002 n. 112 (trasformazione in legge del decreto legge 15 aprile 2002, n. 63) Art. 4bis, comma 10 Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, opera dal 2004 al 2007 Difficoltà di definire le singole prestazioni e le relative tariffe Carenza di flussi informativi adeguati in vari settori: settori: ambulatoriale e distrettuale (soprattutto Assistenza domiciliaredomiciliare- SIAD e residenziale residenziale-- FAR) Schema di decreto del presidente del Consiglio LEA 20082008- mai approvato I nuovi LEA ridefiniscono il "paniere" delle prestazioni e servizi offerte dal SSN nei livelli della prevenzione, ospedaliero e distrettuale per un totale di oltre 5.700 tipologie di prestazioni e servizi per prevenzione-cura-riabilitazione. Ecco i "numeri" principali dei nuovi LEA • 500 classi di prestazioni ospedaliere. In queste classi sono comprese tutte le prestazioni giudicate appropriate per il paziente in regime di ricovero ospedaliero ordinario o diurno (tranne quelle esplicitamente escluse, come le prestazioni di chirurgia estetica), cui si aggiungono le prestazioni di P.S. • 2.230 prestazioni specialistiche. • 190 tipi di ausili monouso. • 1.670 protesi su misura (contando i diversi modelli o misure per tipo, gli aggiuntivi e le riparazioni). • 1.010 ausili di serie (contando i diversi modelli e misure per tipo, gli aggiuntivi). LEA 2008 • 78 programmi di prevenzione collettiva per altrettante patologie prevenibili. • 20 tipi di prestazioni termali. • 10 tipologie di assistenza domiciliare e residenziali per anziani non autosufficienti. • 4 tipologie di prestazioni riabilitative intensive extraospedaliere. • 25 altre tipologie di prestazioni per soggetti appartenenti ad aree di bisogno socio-sanitario complesso (salute mentale, dipendenze, disabilità ecc). Le tipologie di assistenza sanitaria e le risorse finanziarie La riduzione dell’offerta nell’ambito delle specifiche funzioni nelle quali si articolano le tipologie essenziali di assistenza e/o la loro conversione in altre funzioni, la partecipazione alle spese da parte degli assistiti, la inclusione (liste positive) e la esclusione (liste negative) della fruizione di determinate prestazioni da parte di talune categorie di assistiti, la limitazione temporale della fruizione di talune prestazioni nel corso dell’anno, la erogazione in forma indiretta di talune prestazioni e del relativo regime di rimborso, la totale esclusione dei servizi, dell’attività e delle prestazioni relative all’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria, in regime di ricovero ordinario e a ciclo diurno. diurno. Fonte: E. Guzzanti, I. Mastrobuono. I livelli essenziali di assistenza: l’evoluzione e l’interpretazione della normativa, i problemi e le proposte. Mondo Sanitario, 2001;VIII (7-8):17-36. Farmaceutica 987.543/1.200.000 Specialistica 3.848.910.000 Pronto soccorso 59.638.000 totale 4.896.091.000 Chirurgia ambulatoriale complessa 233.836.736 APA medici 139.600.796 Ticket 10 euro sui primi 6 gg. di ricovero 711.621.020 Totale 5.981.149.852 Da considerare che i ticket aggiuntivi valgono 1 miliardo di euro rispetto ai 2 previsti dalla normativa per rientrare dal deficit sanità Mastrobuono I, Labate G. L’evoluzione della compartecipazione alla spesa sanitaria in Europa:possibili scenari evolutivi e proposte di riorganizzazione in Italia. Il ruolo delle forme integrative di assistenza. Il Sole 24 ore 21-27 febbraio 2012, pubblicato su Igiene e sanità pubblica, 2012; 68: 155-230 SPECIALISTICA AMBULATORIALE Valore 12 miliardi di euro al 2008 Globalmente, nel 2008 sono state erogate: 1.036.724.426 prestazioni di laboratorio (analisi chimico--cliniche e microbiologiche) chimico 72.807.646 prestazioni di medicina fisica e riabilitativa 5.381.387 prestazioni odontoiatriche e di chirurgia maxillo 51.058.041 prestazioni ricomprese nel termine “altro” 63.305.772 prestazioni di diagnostica per immagini e medicina nucleare 4.177.047 prestazioni di radioterapia 102.261.603 visite specialistiche 28 OECD Health Data – Anno 2008 Nel 2008 l’Italia ha fatto registrare una spesa sanitaria del 9,1% del suo PIL, appena superiore al 9%, che è la media dei 31 Paesi considerati dall’OECD, ma certamente inferiore all’11,2% della Francia e al 10,5% della Germania e di poco superiore all’8,7% del Regno Unito. Esaminando poi la percentuale di spesa sanitaria privata sul totale della spesa, questa è del 20,83% nel Regno Unito, del 29,63% in Germania, del 28,73% in Francia, del 30% in Italia. Si conferma l’incremento delle alte tecnologie di diagnostica per immagini, con l’Italia tra i Paesi capofila. Nell’anno 2007 si rilevano: TAC per milione di abitanti Regno Unito 7,6 RMN per milione di abitanti Regno Unito 8,2 Francia 10,3 Francia 5,7 Germania 16,3 Germania 8,2 Italia 30,3 Italia 18,6 Fonte: OECD – Health Data – Anni 2007 e 2008. Nel 2010 le apparecchiature sono aumentate di oltre 300 macchine 29 Stima dell’impatto finanziario per promuovere l’assistenza primaria E’ stata condotta una stima per la creazione sul territorio nazionale di 1.447 UCCP (unità di cure primarie) con 25 medici di medicina generale operanti h24, 24, 7 gg. gg. su 7, con una dimensione di 25 25..000 abitanti (25 medici per mille assistiti ciascuno) ciascuno).. La spesa per la medicina generale salirebbe da 4,8 miliardi di euro (stima 2005 2005)) a 6,4 miliardi di euro con un aumento del 24,,8%. 24 (Gruppo Gisap Gisap.. L’assistenza primaria in Italia 2009 2009)) E.Guzzanti Definizione di non autosufficienza La non autosufficienza è un concetto ampio, correlato sia all’età che allo stato di salute dell’individuo, e si esprime non soltanto nell’incapacità totale o parziale di compiere le normali azioni della vita quotidiana ma anche nel non riuscire a fare fronte a quelle esigenze di natura economica e sociale che si concretizzano in un adeguato reddito, un’abitazione con caratteristiche microclimatiche, strutturali e di accesso compatibili con l’igiene e la sicurezza dell’ambiente e dell’individuo e una rete sociale protettiva”. Vedi ICF 2001 Beltrametti L, Mastrobuono I, Paladini R, “l’assistenza ai non autosufficienti:aspetti di politica economica e fiscale. CNEL 2000 La disabilità in Italia (Istat 2007) persone con meno di 65 anni 157.108 600.000 1.098.000 902.000 persone con 65 anni ed oltre (con disabilità non grave) anziani affetti da non autosufficienza grave ovvero con incapacità di compiere almeno due abituali funzioni quotidiane anziani che vivono in strutture residenziali Tot. 2.757.108 Persone di 6 anni e più disabili per classi di età e sesso. Anno 2005 (per 100 persone dello stesso sesso e classe di età) La disabilità in Italia – precisazioni metodologiche I dati ISTAT ISTAT:: 1) non considerano la popolazione con meno di 6 anni (stime per 43. 43.000 bambini) 2) non considerano le persone ospiti dei presidi residenziali (oltre 165 165..000 000)); 3) sottostimano alcune disabilità che non possono essere rilevate dallo strumento di rilevazione, soprattutto per quanto riguarda le disabilità mentali mentali.. 34 POPOLAZIONE ULTRASESSANTACINQUENNE IN ITALIA (ANNI 20012001-2026 E 20262026-2051 – VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI) Regioni Valori assoluti (in m igliaia) Increm ento assoluto m edio annuo (in m igliaia) Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Rom. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 2001 843 21 1.544 151 779 240 381 845 744 178 303 864 244 64 764 601 105 323 793 246 10.033 2001-2026 2026-2051 2001-2026 2026-2051 12,6 5,3 1,5 0,5 0,5 0,3 2,3 0,8 37,5 22,3 2,4 0,9 4,1 3,3 2,7 1,3 19,1 13,1 2,4 1,0 3,6 1,8 1,5 0,5 2,3 0,4 0,6 0,1 12,5 10,6 1,5 0,9 9,4 6,2 1,3 0,6 2,3 2,0 1,3 0,8 4,6 4,0 1,5 0,9 19,4 10,6 2,2 0,8 3,8 3,1 1,6 0,9 0,8 0,5 1,2 0,6 19,4 13,8 2,5 1,1 14,3 8,1 2,4 0,8 1,4 1,0 1,4 0,7 5,5 3,1 1,7 0,7 12,5 6,8 1,6 0,6 6,6 2,7 2,7 0,7 192,3 118,8 1,9 0,8 2026* 1.157 33 2.482 254 1.256 330 439 1.158 978 236 419 1.348 340 83 1.249 959 141 461 1.105 412 14.840 2051* 1.290 40 3.039 337 1.584 374 448 1.423 1.132 286 518 1.612 417 96 1.594 1.162 165 538 1.274 480 17.809 Tasso % di increm ento m edio annuo * Stime Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Istat (Censimento della popolazione 2001). Pubblicato su ASI, 17.6.2004, n. 25. 35 Tassi di spedalizzazione per fasce d’età Tassi di ospedalizzazione per fasce di età, tipo attività e regime di ricovero (per 1.000 abitanti) - Anno 2009 ACUTI LUNGODEGENZA Ordinari Meno di 1 anno % % Riab/tot Lgdg/tot RIABILITAZIONE FASCE DI ETÀ DH Ordinari DH 448,53 56,81 0,22 0,49 0,02 Da 1 a 4 anni 83,30 43,20 0,44 1,10 - Da 5 a 14 anni 43,58 39,06 0,53 1,23 0,00 Da 15 a 24 anni 61,06 34,85 0,78 0,60 0,06 Da 25 a 44 anni 87,49 41,72 1,04 0,54 0,22 Da 45 a 64 anni 103,14 61,37 4,25 1,25 0,77 Da 65 a 74 anni 206,16 91,23 13,93 2,25 2,90 75 anni e oltre 312,57 75,81 19,56 1,49 TOTALE 122,46 54,58 4,93 1,09 12,27 4,12% 6,76% 6,26% 0,75% 1,41% 3,93% 1,78 4,02% 1,45% Ministero Salute / SDO 209 - Tassi di ospedalizzazione calcolati sui soli ricoveri di residenti in Italia e dimessi da strutture pubbliche e private accreditate. Attività Domiciliare Integrata Anno 2009 Piemonte Casi Trattati 30.096 Casi per 100.000 abitanti 679 Anz iani % 77,2 Paz ienti terminali % 17,8 Valle d' Aosta 166 131 60,8 34,3 Lombardia 93.766 962 85,2 7,4 PA di Bolz ano 650 130 55,4 38 PA di Trento 1.915 368 57,4 42,2 Veneto 56.829 1.163 82 10 Friuli Venez ia Giulia 25.069 2.037 88 2 Liguria 16.273 1.008 91,7 5,2 Emilia Romagna 89.933 2.073 90,6 1,2 Toscana 24.505 661 78,3 17 Umbria 18.074 2.021 87 9,1 Marche 15.043 958 85 13 Laz io 51.324 912 86,2 7,9 Abruz z o 16.892 1.266 80,2 12,2 Molise 2.108 657 81,3 16,2 Campania 22.434 386 76,7 12,7 Puglia 17.991 441 83,7 13,7 Basilicata 7.382 1250 81,5 16,2 Calabria 11.708 583 81,4 12,3 Sicilia 14.697 292 67,9 25,5 Sardegna Italia 9.713 526.568 581 877 76,2 84 14,8 9,4 Regione Fonte Ministero della Salute - Direzione generale SIS Informativo - UFF Statistica L’attività domiciliare e residenziale per gli anziani fragili da parte dei Comuni* • • • • • Raccordo difficile tra la componente sanitaria e quella sociosanitaria per la valutazione multidimensionale del bisogno; Tempi di attesa lunghi per l’attivazione dell’ADI; Spesso l’offerta di prestazioni (variegata e non integrata) non coincide con il bisogno effettivo Nonostante il crescente impegno dei Comuni verso gli anziani fragili, emerge: Il maggior carico pesa sulle famiglia – una scarsa integrazione con le ASLesiste uno scollamento tra la parte sanitaria (ASL) e quella socio-assistenziale (Comuni) nell’erogazione dei servizi alle persone anziane non autosufficienti, soprattutto per i servizi di ADI”. – Eterogeneità nella definizione di ADI e nelle modalità di accesso – Carenza di personale (in particolare l’assistente sociale) e di risorse specifiche – La formazione è “occasionale” e comunque di tipo tecnico (manca un approccio orientato alla relazione interpersonale con la persona anziana) Progetto di ricerca finalizzata ex art.12 del Dlgs 502/92: La condizione dell’anziano non autosufficiente- analisi comparativa delle attuali forme di tutela e delle potenziali prospettive. Indagine di Federsanità ANCI – Welfaremed, 14 luglio 2005 38 Ricerca AGENAS marzo 2012 L’Agenas ha svolto negli anni 2010-2012 una ricerca autofinanziata sul tema la “Valutazione dell'efficacia e dell'equità di modelli organizzativi territoriali per l'accesso e la Presa In Carico di persone con bisogni sociosanitari complessi”, che nasce dall’esigenza di misurare, attraverso un approccio metodologico rigoroso, alcuni aspetti della qualità del processo assistenziale di presa in carico dei soggetti anziani non autosufficienti. Alla ricerca hanno partecipato le Regioni Lombardia, Veneto e Toscana, l’Agenzia Regionale di Sanità Toscana, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università di Cassino. Nel periodo di osservazione sono stati identificati 7.759 record nei flussi FAR e SIAD, corrispondenti a 7.237 persone prese in carico di età ≥65 anni residenti nelle realtà locali coinvolte. Il 47% dei soggetti ha una età ≥85 anni ed il 65% circa sono donne. La ricerca dell’Agenas si è fondata su uno studio osservazionale retrospettivo di coorte riguardante tre Aziende Sanitarie Locali e due Società della Salute appartenenti a 3 Regioni italiane, con una metodologia innovativa che ha permesso l’utilizzo e la lettura congiunta dei dati relativi al periodo 1 luglio 2010 – 30 giugno 2011 2011,, derivanti dai flussi informativi del NSIS riguardanti l’assistenza ospedaliera, l’ADI, l’assistenza residenziale e semiresidenziale, seguendo concetti, metodologia e indicatori che bene si inquadrano nell’analoga iniziativa in corso negli Stati Uniti Uniti.. I risultati ottenuti sono importanti, perché inducono a riflettere sui ritardi accumulati in alcuni settori del SSN, e su ciò che è ormai indifferibile realizzare per renderlo più efficace, centrato sui bisogni delle persone espressi nelle singole comunità e capace di sostenere l’effetto del progresso scientifico e sociale sociale.. Entrando nel dettaglio, destano perplessità i seguenti riscontri: riscontri: 1) Le notevoli diversità rilevate negli ambiti geografici oggetto della ricerca, sono comprensibili negli Stati Uniti, non a caso definiti un “non sistema” per la estrema eterogeneità di un gran numero di committenti e di erogatori, ma questa non dovrebbe essere la caratteristica di un SSN. SSN. 2) Il dato riguardante gli accessi mensili degli infermieri nell’ADI, confermerebbe il dato ufficiale che attribuisce a ciascun assistito nell’anno solo 25 ore di assistenza, in grande maggioranza svolta da infermieri, un dato impossibile da paragonare rispetto ad altri Paesi industrializzati. industrializzati. 3) Degli assistiti nei servizi residenziali, in un anno di presa in carico vengono ricoverati in ospedale il 3,8% nel Veneto (DM 0,8 giorni), il 4,5% in Toscana (DM 1 giorno), il 15, 15,3% in Lombardia (DM 2,5 giorni) giorni).. 4) Tra gli assistiti a domicilio, nel periodo considerato sono stati ricoverati in Toscana il 25% 25% (DM 3,8 giorni), in Lombardia il 35, 35,5% (DM 13, 13,5 giorni), in Veneto il 50% 50% (DM 7,5 giorni) giorni).. 5) Gli assistiti a domicilio, considerando gli accessi con codice triage bianco o verde, hanno effettuato accessi impropri al PS nel 21, 21,6% dei casi in Lombardia, nel 23, 23,1% nel Veneto e nel 48, 48,7% in Toscana Toscana.. 6) La percentuale di persone istituzionalizzate prese in carico in strutture residenziali per dementi è stata 1,4 in Lombardia, 3,4 in Toscana, 25 nel Veneto, così dimostrando che questo grande problema clinico, assistenziale e, soprattutto, sociale e familiare, è bel lungi dall’essere affrontato in modo accettabile. accettabile. A tale riguardo, occorre aggiungere che la ricerca Agenas, avendo come obiettivo “la presa in carico di persone con bisogni sociosocio-sanitari complessi” dovrebbe essere estesa a tutti i soggetti tutelati dalla legge n°18 ° del del 3 Marzo 2009 «Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità» disabilità».. Allo stato attuale, in Italia poco o nulla si conosce dei problemi che vanno ponendo, e con caratteristiche particolari, le persone di età inferiore ai 65 anni, benché risulti che esse pesano per circa il 33% 33% sui costi della longlong-term care. care. Confronto previsioni sul numero di non autosufficienti in Italia Fonte 2010 2020 2030 2040 2050 Var.% 2010--2050 2010 Isvap [2001] 2.731.419 3.267.421 3.870.998 4.493.114 4.932.164 80.6% Beltrametti [2006] 1.740.000 2.150.000 2.540.000 2.920.000 3.200.000 83.9% Fonte: AXA, “Protezione della persona e cambiamenti demografici: nuove frontiere e prospetti Composizione spesa per Long Term Care (LTC) in Italia Milioni di euro Spesa pubblica Spesa privata out of pocket Valore economico aiuti familiari Totale 3.883 2.457 4.841 11.181 % del totale 34,7 22,0 43,3 100,0 Fonte: Agenzia per i servizi sanitari regionali, 2005 Fabbisogno di spesa per LTC in miliardi di euro (Beltrametti, 2006) Scenario 2004 2010 2020 2030 2040 2050 Solo 3° 3° livello* 1,9 2,1 2,6 3,2 3,7 4,0 Tutti i livelli* 9,2 10,4 13,0 15,4 17,7 19,5 *Beltrametti ipotizza una copertura di tutti i livelli di non autosufficienza sulla base dei seguenti criteri: € 300 per il 1° livello di disabilità, € 600 per il 2° livello e, infine, € 1000 per il 3° livello Fonte: AXA, “Protezione della persona e cambiamenti demografici: nuove frontiere e prospettive”. Anno 2008 Proposte 1) Garantire, attraverso i fondi, il collegamento dei settori sanitario e sociale/sociosanitario Il settore della specialistica ambulatoriale “volano” costruire pacchetti prestazionali per nucleo familiare esteso (che includa anche il familiare non autosufficiente), garantendo per i sottoscrittori più giovani le prestazioni sanitarie (per esempio le prestazioni specialistiche ambulatoriali) e per i loro familiari con rischio di non autosuffcienza le prestazioni sociali e sociosanitarie; costituire un “paniere dinamico” delle prestazioni, attività e servizi erogabili con i fondi, che sia in grado di raccogliere quelle stesse prestazioni che in base ai vari indicatori/parametri definiti dal legislatore dovessero risultare esclusi dal SSN. Esempio pragmatico di solidarietà generazionale e di responsabilizzazione della collettività. Segue… Proposte Tetto alla specialistica ambulatoriale Il tetto alla spesa di oltre 12 miliardi stimati Le quote di risparmio possono essere destinate al potenziamento della Medicina del territorio. Sarebbe sufficiente un recupero di circa 1,6 miliardi di euro dal settore della diagnostica per immagini. Il tetto dovrebbe interessare gli attuali iscritti ai fondi integrativi per una quota di Franchigia (fino a 300 euro) Convertire i contributi monetari o parte di essi (l’indennità di accompagnamento, pensione di reversibilità) in servizi Le risorse vengono vincolate all’erogazione di servizi Prevalentemente ADI ed RSA Le quote potrebbero essere di un valore pari a 2 miliardi di euro (vedi cause INPS non andate a buon fine!) Residenze* e assistenza domiciliare 526.568 (22 ore/anno) Totale posti letto 242.028 Assistiti ADI 870.765 (almeno 6% Fabbisogno 496.148 Fabbisogno con una assistenza di 8 ore a p.l. aggiuntivi: settimana) 254.120 Costo medio per p.l. € 70.000,00 Spesa per p.l. aggiuntivi € 17,7mld Personale NECESSARIO: 190.000 unità Personale NECESSARIO: 254.000 unità Non esclusivamente RSA, sono comprese anche strutture semiresidenziali o altre tipologie di strutture 2) Introdurre, almeno in una prima fase, meccanismi di copertura del rischio distinti sulla base del livello di disabilità/non autosufficienza autosufficienza,, destinando per esempio i fondi/mutue/polizze assicurative alla tutela contro il rischio di non autosufficienza di grado lieve/moderato e le risorse pubbliche a vario titolo erogate (Fondo nazionale, fondi regionali e/o comunali etc etc)) per sostenere i cittadini in condizioni di non autosufficienza grave, che secondo quanto riportato in una recente ricerca (AXA, 2008 2008), ), sarebbero 1.098 098..000 (persone affette da non autosufficienza grave ovvero con incapacità di compiere almeno due abituali funzioni quotidiane). quotidiane). 3) Completare il quadro normativo per dare ai fondi un assetto definitivo e coerente con gli obiettivi prefissati attraverso i seguenti interventi:: interventi Segue… Proposte (segue) a) Inserire i fondi nelle politiche di contrattazione sindacale, nazionale, a livello di comparto, e a livello di contrattazione integrativa/aziendale. b) Sviluppare un nuovo concetto di accreditamento, intendendo con esso l’insieme dei requisiti di qualità necessari affinché sia data garanzia ai cittadini dei più elevati livelli qualitativi delle prestazioni da parte degli erogatori, permettendo loro di attrarre sia le risorse provenienti dal SSN sia quelle dei fondi/mutue/assicurazioni. c) Favorire l’integrazione e la collaborazione tra i fondi e le realtà istituzionali del territorio (Regioni, Comuni, ASL ed altri enti territoriali ed i soggetti che operano nel mondo del no profit), anche attraverso la costituzione di Osservatori Regionali e l’introduzione di modelli sperimentali differenziati per aree geografiche . Segue… Proposte (segue) d) Individuare modalità informative atte a promuovere i fondi integrativi ed a garantire alla collettività conoscenza e trasparenza trasparenza.. L’obiettivo deve essere quello di favorire la crescita di una “cultura” dei fondi, attraverso iniziative atte a sensibilizzare ed a responsabilizzare sul tema tanto i cittadini quanto le istituzioni istituzioni.. ASL 424.902 Strutture di ricovero e cura pubbliche 562.760 Di cui Aziende ospedaliere 165.431 Di cui ospedali a gestione diretta presidio di ASl 251.979 Di cui aziende ospedalieroospedaliero-universitarie e policlinici 80.495 Di cui aziende ospedaliere integrate con SSN 18.697 Di cui aziende ospedaliere integrate con Università 55.812 Di cui policlinici universitari privati 5.986 Di cui strutture equiparate 89.548 D cui IRCCS 41.082 Di cui ospedali classificati 17.054 Di cui istituti di cura privati qualificati presidio di ASL 6.049 Di cui enti di ricerca 680 Case di cura e centri di riabilitazione privati accreditati (stime) 102.212 Case di cura e centri privati non accreditati (stime) 14.502 RSA ed ex ospedali psichiatrici (stime) 13.735 Aziende aderenti associazioni elettromedicali 16.000 Enti dell’SSN (Min.salute, assessorati, ISS, Aifa, Ispel, etc.) 6.043 Medici e pediatri di base 54.149 Farmacie 62.354 Industrai farmaceutica 75.730 Di cui ricrca farmaceutica 6.230 Volontari nei presidi residenziali 23.059 Cooperative sociali che svolgono attività finalizzate a offerta di servizi sociosanitari ed educativi 221.013 STIMA totale occupati in sanità 1.576.469 (6,7% dei 23.292.000 lavoratori italiani) Età del personale che opera nel SSN Dall’indagine emerge che il 7% dei camici bianchi e il 6% dei dirigenti e personale non hanno un lavoro stabile Il 75% dei primari sono over 55 e di questi il 66,67% sono donne Conto annuale 2010 della Ragioneria Generale dello Stato Lauree triennali e magistrali (3+2): posti disponibili nelle 40 Facoltà Mediche: A.A. 2008-2009 (22 Profili professionali sanitari) Lauree triennali Posti: 26.464 Lazio 5FM “ 5601 (21,1%) Lombardia 6FM “ 2720 (10,3%) Emilia Romagna 4FM “ 2211 (8,3%) Veneto 2FM “ 1993 (7,5%) Piemonte 2FM “ 1915 (7,2%) Toscana 3FM “ 1880 (7,1%) Campania 2FM “ 1645 (6,2%) Puglia 2FM “ 1620 (6,1%) Sicilia 3FM “ 1439 (5,4%) Abruzzo 2FM “ 1000 (3,8%) N.B. Vengono riportate solo le prime 10 Facoltà, in ordine decrescente di numerosità dei posti disponibili. Le Regioni Valle d’Aosta, Trentino A.A. e Basilicata non hanno Facoltà Mediche. Lauree triennali e magistrali (3+2): posti disponibili nelle 40 Facoltà Mediche: A.A. 2008-2009 (22 Profili professionali sanitari) Posti: 1971 Lazio “ 571 (29,0%) Toscana “ 220 (11,1%) Sicilia “ 194 (9,8%) Lombardia “ 190 (9,6%) Campania “ 130 (6,6%) Abruzzo “ 116 (5,9%) Puglia “ 100 (5,1%) Veneto “ 93 (4,7%) Liguria “ 85 (4,3%) Emilia Romagna “ 82 (4,1%) Lauree magistrali N.B. Vengono riportate solo le prime 10 Facoltà, in ordine decrescente di numerosità dei posti disponibili. Le Regioni Valle d’Aosta, Trentino A.A. e Basilicata non hanno Facoltà Mediche. La bancarotta del PIL E’ sufficiente il PIL come indicatore di ricchezza di un Paese? Oppure si dovrebbero trovare modalità oggettive per verificare la capacità del sistema di rispondere ai bisogni dei cittadini e di offrire loro delle opportunità? A ben vedere la libertà politica e religiosa non è correlata al PIL, come dimostra il caso cinese, e neppure lo sono la salute e l’istruzione. Intervista a Martha Nussbaum 2012 Filosofia del diritto all’Università di Chicago, maggio 2012 (Corriere della sera) Il patrimonio degli italiani 8.640 miliardi di cui 3.525 investibili. Il Global wealth report di Credit Swisse colloca l’Italia in ottava posizione con poco meno di 200.000 euro di ricchezza procapite. IN % DEL TOTALE 2007 2008 2009 2010 set. 2011 Stima 2011 1995 2000 Liquidità 39,2 23,2 27,4 29,3 30,4 30,6 31,4 31,6 conti corenti 17,1 12,7 15 14,6 16,7 17,1 17,4 17,4 Obbligazioni 23,2 16,8 19,8 21 20,9 19,9 21 21,2 bond bancari Azioni e partecipazioni 2,3 6,9 8,4 9,5 10,5 10,2 10,7 10,6 19,8 29,8 24,9 25,5 22,3 21,2 19 18,7 Risparmio gestito 7,8 22,1 19,3 15,4 17,7 19,4 19,6 19,4 fondi comuini 3,9 16 8,6 5,1 6,1 6,6 6,2 6,1 polizze vita 3,2 5,5 9,7 9,1 10,4 11,5 11,8 11,8 fondi pensione 0,7 0,6 1 1,1 1,2 1,4 1,5 1,5 Altro 10,2 8,1 8,6 8,8 8,8 8,9 9,1 9,1 Totale attività Rapporto ricchezze finanziarie/PIL 1.756 3.004 3.754 3.746 3.678 3.647 3.534 1,8 2,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,2 3.525 2,2