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5
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Largo Messico, 15 - 00198 Roma
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direttore editoriale
Mariela A. Gizzi
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Insider
SOMMARIO
LUGLIO
/
AGOSTO
2
0
1
1
direttore responsabile
Francesca d’Aloja
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Siamo lieti di presentarvi...
AMMINISTRAZIONE
Raimondo Cappa
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In copertina
Kipawa (1938) di Claudio Valtulini, vincitrice dell'ottava
edizione Le Vele d'Epoca a Napoli - Trofeo Banca Aletti
ph Rastrelli
redazione
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Irene Cappa
progetto grafico
e impaginazione
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hanno collaborato
Alberto M. Castagna
Alessandra Vittoria Fanelli
Alessandro Mei
Antonella De Santis
Carlotta Miceli Picardi
Daniela De Blasio
Donatella Codonesu
Enrico Tonali
Fabrizio Lodi
Francesco Mantica
Fulvia Battiloro
Gianluca Castaldi
Giorgio Tuccinardi
Laura D’Ambrosio
Laura Mocci
Laura Pagnini
Loriana Nei
Luisa Espanet
Maria Laura Perilli
Monia Innocenti
Paolo Brandimarte
Valentina Falcinelli
Vittoria Di Venosa
stampa
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distribuzione
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La magia veneziana
dell’Hotel Metropole
Federica Pellegrini
Sera d’estate
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Vele d’epoca a napoli
molinari e manassero
assi del golf
roma summer polo
che show!
sport
resort
vela
intervista
intervista
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La Signora
Casa
vi tratta con i guanti
moda
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ANNO 3 - NUMERO 24
Periodicità mensile
luglio / agosto 2011
Registrazione presso il Tribunale di Roma
al n. 58/2009 del 25/2/2009
Iscrizione del marchio presso
l’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti
è vietata la riproduzione anche parziale
di testi, grafica, immagini
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remi
nella scia olimpica
intervista
a claudio sadler
50
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sport
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Relazioni esterne
Carlo Calabrese
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Paolo Carrazza
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gusto
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LA MAGIA VENEZIANA
DELL’HOTEL METROPOLE
INCANTA
PER L’IMMUTABILE FASCINO
di Alessandra Vittoria Fanelli
L'ingreso con vista sulla laguna
Ricette creative dello Chef Corrado Fasolato
Resort
Le mille sfumature dorate dell’hotel ricordano
agli ospiti di oggi i grandi personaggi del passato
che hanno soggiornato al Metropole
O
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ggi si chiamerebbero celebrity i vari
Marcel Proust, Thomas Mann, Sigmund
Freud che sceglievano l’Hotel Metropole
per il loro soggiorno veneziano. Addirittura Thomas Mann
scrisse, proprio in queste camere che evocano la Belle
Epoque, lo struggente romanzo ‘Morte a Venezia’. E ancora
oggi i noti personaggi del mondo dell’arte, della musica e
del cinema, per trascorrere suggestive vacanze a Venezia,
scelgono il Metropole, un cinque stelle lusso arredato
scenograficamente dove niente è lasciato al caso.
Ogni dettaglio del Metropole racconta la storia dei suoi
proprietari, Pierluigi e Elisabeth Beggiato, storica famiglia
di albergatori che con passione e tenacia dal 1968 hanno
investito nell’arte dell’ospitalità con ristrutturazioni che hanno
dotato l’hotel di un fascino davvero ricercato. Durante la loro
gestione infatti l’edificio si è ampliato con l’acquisizione di
un giardino segreto, mentre con un accurato restauro è stato
riportato alla luce un rarissimo esempio di antico scalone
elicoidale del XIV secolo.
Nel 2000 il testimone passa alla figlia Gloria che prosegue il
lavoro di famiglia. L’hotel si connota di un allure internazionale
grazie al rinnovo degli ambienti, che acquisiscono
L'Oriental Bar
Insider
un’impronta di eleganza orientale. Infatti entrando al
Metropole si percepisce immediato il legame con la lontana
‘Via della Seta’, evocata dal luccichio delle mille tessere di
mosaico dorate dell’ingresso, che si apre su ambienti e saloni
pregni di diversi stimoli culturali.
Proseguendo nella sua infaticabile ricerca per i dettagli
preziosi, Gloria Beggiato nel 2006 inaugura alcune Exclusive
Suite con vista incomparabile sulla laguna, dove il leggero e
ritmico sciabordio delle acque accarezza il soggiorno degli
ospiti. Arredate con mobili originali di fattura veneziana
queste camere, per preziosità e atmosfera, sono le più
richieste da chi desidera godere della particolare ricercatezza
data dalle texture dei tessuti Fortuny, delle tende e dei cuscini
damascati.
Nello stesso periodo viene inaugurato il Met Restaurant,
luogo doppiamente affascinante sia per la scenografia degli
arredi sia per la prelibatezza di menu esclusivi, curati dallo
Chef Corrrado Fasolato che continua a raccogliere consensi
anche dai critici più esigenti. Non solo, ma i gustosi piatti
di Fasolato, proposti come food design, nel 2009 hanno
conquistato le Tre Forchette del Gambero Rosso e la seconda,
acclamatissima, Stella Michelin.
resort
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Oggi il Met Restaurant ha un nuovo progetto intitolato
SoundChef. Una proposta che abbina il gusto e l’udito ed
è curato dallo Chef Corrado Fasolato insieme al resident dj
Valentino Borgia.
Il SoundChef si tiene alla Maison Orientale e sviluppa il
concetto di cena musicale. Qui, ogni portata suggerita
dallo Chef viene accompagnata da un sound musicale del
dj Valentino. Un modo di trascorrere una serata cenando
immersi in un’esclusiva colonna sonora.
Sosta ideale e suggestiva nei pomeriggi d’inverno è l’Oriental
Bar, che da ottobre a marzo serve lo speciale ‘rito del tea’,
una cerimonia che diventa arte in cui rare miscele di tè in
foglia evocano aromi di terre lontane.
E sempre qui, al Metropole, in occasione dell’attesissima
Festa del Redentore, nel rigoglioso e profumato Giardino
degli Agrumi, si è celebrato uno strepitoso party dove in
deliziosi corner gastronomici sono stati proposti piatti e
prodotti regionali, tipicamente estivi, rivisitati dalla mano
sapiente dello stellato Chef.
Excelsior Suite Desiderio
Preziosi dettagli Oriental Bar
Il fascino e l’unicità del Metropole è accresciuto anche
da una Gallery di collezioni antiche e private dell’hotel,
che percorre tutta la hall con curiosi cavatappi, fermalibri,
schiaccianoci, porta biglietti da visita originali dell’Ottocento,
piccole trousse da sera in perline di vetro, esposti come in un
museo. Di particolare raffinatezza è una esclusiva collezione
di oltre cento pezzi di ventagli di svariate epoche, compresi
esemplari Déco dipinti e ricamati a mano in seta e tessuto.
È l’Étage dei Ventagli che occupa un intero piano di questo
fascinoso albergo.
Unico e spettacolare dentro e fuori: il Metropole gode infatti
anche una strategica posizione. Situato a pochi minuti da
piazza San Marco, da un lato ha la Chiesa di Santa Maria
della Pietà, dall’altro i Giardini della Biennale dove fino a
novembre si svolge la Biennale d’Arte Contemporanea,
di fronte il Bacino di S. Marco con vista sull’isola di San
Giorgio, raggiungibile con il taxi acqueo dal pontile privato
dell’hotel.
Venezia e il Metropole: lasciatevi ancora emozionare! ◆
Paul Cayard - World Champion Sailor
La Hall
Met Restaurant
Acquafilette.it
Insider
IN VIAGGIO CON L’UNESCO
Itinerari
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PRAGA E DINTORNI:
I NUOVI LEGGENDARI
SITI UNESCO
Arte all’aperto nei giardini di Lytomišl
Insider
Attraverso le magiche atmosfere
della Moravia e Boemia
alla scoperta dei luoghi Patrimonio dell’Umanità
di Alessandra Vittoria Fanelli - ph Carlo Montanari by Il Turista info
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utti conoscono il fascino di Praga ma la
magia dell’Unesco World Heritage &
Cultural List si estende in tutta la Repubblica
Ceca. E da Praga, città delle cento torri, dopo aver scoperto
o ‘riscoperto’ il suo Castello così ricco di storia, la cattedrale
di San Vito, perla dell’architettura gotica, attraversato il
ponte di San Carlo, il più antico ponte della capitale ceca
voluto da Carlo IV così maestoso con le sue trenta statue
barocche installate nel XVII secolo e, ovviamente trascorso
una serata a ‘U Pinkasû’, la più anticha birreria di Praga, nei
giorni successivi è d’obbligo andare alla scoperta degli altri
monumenti culturali Unesco distribuiti su tutto il territorio.
I vari siti Patrimonio dell’Umanità della Repubblica Ceca
contrassegnati da notevoli opere, sono il risultato di come
questo piccolo Paese situato in posizione cruciale dell’Europa
Centrale, ha sempre attirato nel corso dei secoli, personaggi
eccellenti che in questo fecondo ambiente hanno trovato
ispirazione per progettare chiese, monumenti, castelli e
fortezze connotandoli di forti ‘segni’ architettonici.
L’Unesco tour, lasciata Praga, prosegue a Est nel regno di
Boemia verso il villaggio di Kutná Hora dove si trova un
vero gioiello: la cattedrale di Santa Barbara, ex-monastero
cistercense, ricco di fascino, costruito nel XIII secolo che
si erge imponente sul borgo. Imperdibile la visita della
cattedrale per il prezioso dettaglio delle volte a rete del
Praga
Colonna della Santissima Trinità a Olomouc
Insider
Itinerari
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soffitto, delicate come un ricamo e per la magnifica
Collegiata dei Gesuiti costruita nel 1626 da Domenico Orsi,
architetto italiano già al servizio di questo ordine religioso.
Un ampio e lungo ponte terrazzato, contrassegnato da
dodici statue barocche di vari santi, collega maestosamente
la cattedrale al collegio gesuita.
Proseguendo per Lytomišl, città natale del grande compositore
ceco Bedřick Smetana, famoso per aver composto il poema
sinfonico Moldava, si ritrova ancora l’impronta italiana nelle
arcate del grandioso castello rinascimentale del XVI secolo
dedicato all’Arte e alla Musica dove al suo interno si trova
ancora intatto un piccolo teatro. Il Castello di Lytomišl
è circondato da un complesso di edifici perfettamente
conservati che rappresentano le residenze dei nobili di allora
e da un ampio e accurato giardino che ospita, disseminate nel
prato inglese, una serie di esili statue di bronzo: praticamente
un museo di arte contemporanea all’aperto.
Al centro della Moravia centrale troviamo Olomouc, città
arcivescovile iscritta Patrimonio dell’Unesco per il complesso
del suo centro storico ma soprattutto per la Colonna della
Santissima Trinità situata nella piazza principale della città.
Basilica Santa Barbara Kutná Hora
IN VIAGGIO CON L’UNESCO
Veduta di č eský Krumlov
Questa colonna barocca riccamente decorata, alta 35 metri,
è opera di Václav Render, architetto e scultore che finanziò
di tasca propria la colonna ma che non vide mai ultimata
poiché quando nel 1754 fu consacrata dall’imperatrice Maria
Teresa d’Austria, l’artista era deceduto da oltre vent’anni.
Memorabili a Olomouc anche il Palazzo dell’Arcivescovado,
la Cattedrale gotica di San Venceslao, il gruppo di fontane
barocche con motivi mitologici del XVII e XVIII secolo e i
grandiosi bastioni di cui la città è circondata.
Da Olomouc si può rientrare a Praga con il treno ad alta
velocità Pendolino (il noto treno di fabbricazione italiana) e
proseguire alla scoperta di nuovi siti Unesco nel sud della
Boemia meridionale, ricca regione caratterizzata da una
natura eterogenea e da un’impressionante ricchezza di
monumenti Patrimonio dell’Umanità.
Seguendo le tracce storiche di Jobst di Moravia, re del Sacro
Romano Impero all’inizio del XIV secolo, abile ed esperto
uomo politico, troviamo uno dei più romantici villaggi della
Moravia, il borgo di Holašovice dove il tempo sembra si sia
fermato. Mirabile esempio di barocco rurale Holašovice si
distingue per le belle fattorie, disposte intorno ad uno stagno
Veduta della regione Moravia
perfettamente conservato e riccamente decorate con uno
stile architettonico particolare. Ogni anno a fine luglio si tiene
una festa campestre con esposizione e vendita di prodotti
alimentari e di artigianato locale.
Infine ecco český Krumlov, meraviglioso borgo medievale,
incastrato tra i meandri del fiume Vltava (Moldavia in italiano)
e dominato dalla torre variopinta del Castello e dal complesso
della fortezza situata su un promontorio roccioso al di
sopra della città. Centro culturale e turistico molto animato
český Krumlov è un gioiello architettonico intatto e ricco di
eventi culturali. Da visitare assolutamente il prezioso Teatro
Barocco riccamente decorato con maschere veneziane e il
piccolo museo Egon Schiele Art Centrum, dedicato al grande
pittore espressionista viennese che spesso soggiornava qui
nella casa materna di český Krumlov per vivere liberamente
il suo stile bohemien.
Un viaggio nei siti Unesco che certamente affascinerà molti
traveller che cercano storia, natura e ovviamente, anche una
buona pinta di birra. Na zdravi! ◆
Le casette del villaggio barocco di Holašovice
INFO GUIDE
Arrivare a Praga con Czech Airlines
voli da Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Bologna
www.czech.it
Dormire
Hotel Neruda, Praga www.hotelneruda.cz
Hotel Adria, Praga www.adria-prague.com
Hotel Gemo, Olomouc www.hotel-gemo.cz/en
Cenare con musica tradizionale
U Pinkasû, Praga www.upinkasu.cz
Daĉický, Kutná Hora www.dacicky.com
Moravian Restaurant, Olumouc www.moravskarestaurace.cz
Mastal, český Krumlov www.satlava.cz
Per informazioni in Italia
Ente Nazionale Ceco per il Turismo
CzechTourism a Milano www.turismoceco.it
Fontana con motivi mitologici piazza del municipio Olomouc
La grande campionessa
FEDERICA PELLEGRINI si racconta:
TUTTO PARTE
DAL CUORE
di Carlotta Miceli Picardi - ph Ugo Zamborlini
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dore forte di cloro, suoni ovattati, piccoli
tonfi ritmici che riempiono, insieme alle
goccioline di vapore, l’aria della piscina.
Quella grande vasca dove, nell’eterna sfida contro il tempo,
l’acqua può essere complice o avversaria. Federica Pellegrini
lo sa bene. Ha imparato ad affrontarla senza paura, a ‘tagliarla’
con il suo straordinario fisico da ragazza del ventunesimo
secolo, che al centro della corsia diventa una lama inesorabile.
Proprio come le ha insegnato Alberto Castagnetti, l’allenatore,
purtroppo scomparso, che l’ha affiancata in un particolare
percorso di ricostruzione psicologica. Capace di spiegarle
quanto non fosse poi così difficile entrare nella leggenda. E
lei ci è riuscita, conquistando il Grande Slam, ossia le tre
vittorie consecutive all’Olimpiade, al Mondiale e all’Europeo
e scendendo, prima donna sulla faccia della terra, sotto i
quattro minuti nei 400 stile libero: 3’59”15.
Attualmente, in vista dei Campionati del Mondo di Shangai,
è Philippe Lucas a seguirla nella preparazione, che si svolge
prevalentemente a Parigi. Ed anche a prendersi cura di
un’atleta che ha sempre lasciato intendere di voler essere
gestita con polso e sentimento, con fiducia ed onestà
intellettuale.
Federica racchiude in sé la forza e le fragilità che sintetizzano
il mistero dell’animo femminile. Le conserva nella fierezza
quasi antica dello sguardo, in antitesi con la luce disarmante
del sorriso.
È notte quando, dopo una giornata di impegni estenuanti,
risponde comunque alle domande dell’intervista, con
innegabile generosità.
Ti ho sentito spesso parlare di solitudine: in quali occasioni,
malgrado i trionfi, il successo e la stima delle persone
importanti, hai avuto la sensazione di essere davvero sola?
“C’è stata una fase della mia vita in cui ho deciso di trasferirmi
a Milano per seguire il mio allenatore. Non avevo ancora 18
anni ed era la prima volta che mi staccavo radicalmente dalla
famiglia. Beh, il bilancio è stato pessimo. In realtà, non sono
mai stata sola, perché ho due genitori molto presenti: se
torno mentalmente a quei momenti, mi penso ‘isolata’, più
che sola”.
Due aggettivi che ti descrivano a fondo…
“Caparbia e determinata”.
Cos’è intollerabile, secondo te, nell’atteggiamento di una
donna?
“La mancanza di autonomia e coraggio”.
E in quello di un uomo?
“L’egoismo”.
Insider
Intervista
ederica Pellegrini
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Matrimonio o convivenza?
“La convivenza può essere un passo prima del matrimonio,
per conoscersi davvero nei ritmi della quotidianità”.
Che tipo di madre saresti, oggi come oggi: severa o
permissiva?
“Una mamma giovane. Attenta, ma che infonde la sua
serenità”.
Preferisci affidarti emotivamente a qualcuno che ti dia
sicurezza o tendi ad essere protettiva?
“Ho bisogno di persone al mio fianco che possano
trasmettermi sicurezza, ma è un istinto naturale essere a mia
volta protettiva con le persone a cui tengo di più”.
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Cosa ti rende davvero felice?
“Nuotare. Mi fa sentire veramente me stessa”.
E cosa ti spaventa sul serio?
“Yara, Sara: le storie tremende di cronaca nera, che
raccontano una brutta società”.
Un ricordo indelebile…
“L’oro all’Olimpiade di Pechino 2008, gli istanti in cui
risuonava l’Inno di Mameli. È stato il massimo dell’orgoglio e
della soddisfazione, non solo a livello sportivo”.
E un rimpianto?
“Non avere con me Alberto Castagnetti, l’allenatore con cui
sognavo di chiudere alla grande con l’Olimpiade di Londra”.
Tu sei senza dubbio combattiva e vincente: ti vedresti in
politica?
“Proprio no”.
Quale potrebbe essere in futuro la tua professione?
“Me lo chiedono in tanti e non credo di avere una risposta
chiara. Interessi vari, incluso il nuoto. Sembrano tutti convinti
che nel 2012 smetterò. Sono così giovane…”.
Come ti immagini a quarant’anni?
“Con una famiglia mia e dei bambini”.
Sei immobile sul blocco di partenza: il pensiero dell’istante
che precede il tuffo?
“Vai forte, Fede! Ti sei preparata al meglio per questo
momento ed ora puoi vincere ancora una volta” ◆
Federica Pellegrini
Consumi ciclo combinato da 11,2 a 12,3 l/100 km. Emissioni CO2 da 264 a 292 g/km.
Con chi vorresti o dovresti scusarti?
“Con i miei tifosi più piccoli che, quando si sporgono dalla
ringhiera prima di una gara importante, non riesco ad
accontentare con un autografo. Dico sempre: ‘Dopo, dopo’,
perché la concentrazione, in quel momento lì, è al
massimo”.
JAGUAR XK.
ICONIC BEAUTY.
Una mania, una superstizione?
“Odio gli ‘in bocca al lupo’! Prima di entrare in vasca, ho il
mio rituale: un colpetto alla testa e due pugni al cuore. Parte
tutto da lì”.
Jaguar celebra i 50 anni di E-type con l’edizione limitata XK “E-type Celebration”, un capolavoro di design, tecnologia
e interni esclusivi. Per festeggiare Jaguar offre un’emozione imperdibile: chi sceglie la nuova XK “E-type Celebration”,
5.0 V8 Convertibile con 385 CV potrà anche avere, per una settimana, la leggendaria E-type.
J AG UA R . I T
Le tue maggiori fragilità... ?
“Chiedo sempre molto a me stessa”.
Federica Pellegrini e il suo mp3 acquatico Swimsonic
Insider
Intervista
Insider
Gioielli
18
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Il Corallo
I
I
l nome corallo deriva dal greco Koraillon che
significa “scheletro duro”
Il corallo è un animale marino, composto
essenzialmente da carbonato di calcio, che nidifica
permanentemente in colonie preferendo zone dove sono
presenti scogli e anfratti marini. Si sviluppa in profondità
(a partire da qualche metro fino a oltre i 100 metri) perchè
preferisce zone molto ombrose e con poco moto ondoso.
Il corallo, come pietra dura, è usata sia per la gioielleria ma
anche per produrre delle sculture o incisioni molto apprezzate
e ricercate. Già nell’antichità era adoperato come amuleto
per combattere il malocchio e l’invidia.
TIPOLOGIE E PROVENIENZA DEL CORALLO
Esistono vari tipi e colori di corallo che vanno dal rosso al blu
(molto rari e apprezzati), ma abbiamo anche il corallo nero,
rosa e bianco. Dalla sua colorazione è facile identificarne
la provenienza, distinguendosi in corallo rosso, pescato
prevalentemente nel Mediterraneo (golfo di Napoli, Sardegna
e Sicilia); corallo arancione/rosa assai diffuso nei mari
giapponesi; corallo nero, che vive nel Mediterraneo
e nel Mar Rosso e corallo azzurro, tipico degli
atolli dell’Oceano Indiano e Pacifico.
Le qualità più usate e più comuni sono
quella bianca, rossa, rosa e arancione.
Quella rosa, quando ha una tonalità
ben precisa, viene anche detta pelle
d’angelo e la rossa intensa è anche
detta rosso di Sardegna. Queste
ultime due qualità sono anche le
più pregiate, grazie alla loro rarità e
bellezza. Esiste anche un’altra qualità
molto rara e unica al mondo, che prende il
nome proprio
dal paese dove
veniva pescata in Italia: il corallo
di Sciacca. Scoperto alla fine del
1800 ha la particolarità di essere
di uno splendido color rosa salmone,
purtroppo lo sfruttamento è stato così intenso da
distruggerne tutte le colonie in pochi decenni.
Cose da sapere
Il corallo è nella scala della durezza delle materie
classificato con durezza 3,5, quindi estremamente fragile.
■ Il corallo con il tempo tende ad opacizzare, anche per
il contatto stesso con il corpo e la pelle. È buona regola
allora portarlo dove lo si è comprato o in un laboratorio
orafo per fargli ripristinare la naturale lucentezza.
■ Il valore di un filo di corallo si determina principalmente
dalla dimensione delle sfere o dei moduli con i quali è
composto e poi per la qualità. La dimensione in molti casi
è più importante del colore o della provenienza.
■ Esistono dei trattamenti molto evidenti che
nascondono le naturali imperfezioni del
corallo. Per identificarli non si deve essere
un esperto, in quando danno un senso
di falso e chiunque può rendersene
conto.
■
Gianluca Castaldi
Via Chiana 55a/55b • Roma • www.castaldigioielli.it
Insider
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Enrico Coveri
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sera d’estate
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inta unita o fantasia, fasciante o morbido,
in taffetà, in shantung, in chiffon, l’abito
lungo da sempre è protagonista nelle sere
d’estate. Portato con sandali gioiello tacco 12 e preziosa
clutch piuttosto che con infradito ultrapiatti e cestino, è la
soluzione per varie occasioni. Armani ha pensato a party
esclusivi per la sua serie blu con paillettes, jais, nastri e
bijoux. Seta blu copiativo anche per il sofisticato abito di
Haute con sciarpa in lamé dorato. Alberta Ferretti decora
con pizzi e ricami i lunghi di rinnovato romanticismo nei
toni dell’écru. Chiffon beige per la tuta di Massimo Rebecchi.
Tonalità più scure per quella di Brioni con corpino a incrocio,
per happy hour al tramonto e cene in barca. Coloratissimi,
come nella tradizione della maison, gli abiti di Coveri con
spacchi e plissettature. C’N’C Costume National propone un
camicione riveduto rosso fuoco con bordo beige, che lascia
nude le spalle. Sempre attuale il nero per il suo eclettismo.
John Richmond gioca con pizzi, intarsi, ricami e provocanti
trasparenze per neri da rockstar.
Giorgio Armani - ph GoRunway.com
Alberta Ferretti - ph Monica Feudi / GoRunway.com
di Luisa Espanet
1a Classe Alviero Martini
Insider
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Twenty&Twelve by Sienna Miller
Blumarine
È un bain de soleil in chiffon con vita alta segnata da un
nastro il nero di Krizia. Ruches per l’abito in chiffon nero di
Ermanno Scervino, che per le più audaci inventa il lungo in
denim con corpino strizzato e volant sulla gonna. Stilizzato,
con motivo di incrocio sulla vita, il nero di Ferré. Nero
anche per l’ipersexy caftano riveduto di Costume National.
Immancabili le fantasie. Dai trionfi di rose e fiori di D & G
ai maculati reinterpretati a tinte forti di Blumarine, fino alle
geometrie vagamente anni ‘40 di Alviero Martini 1° Classe.
Dai tessuti pitonati con sapienti lavorazioni e intrecci in pelle
di Roberto Cavalli ai disegni tappezzeria dei lunghi dai tagli
essenziali di Twelve & Twelve by Sienna Miller ◆
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CLASSICO
ANZI STRAVOLTO
Roberto Cavalli
Costume National
Dolce & Gabbana
Ermanno Scervino
Brera i Fratelli Rossetti
Neil Barrett stravolge pied-de-poule e spigati. Spezzato anche
da Roberto Cavalli che si diverte a mettere insieme fantasie a
contrasto per pantaloni e giacche. Gli abiti dal taglio asciutto
hanno colori shock, blu declinato fino al viola, rosso in diverse
tonalità e giallo intenso.
Turchese, verde mela, cioccolato per i completi di Bottega
Veneta, che inventa il completo camicia-pantaloni dello
stesso tessuto. Giallo, rosso, arancione, rosa shocking
sostituiscono il nero dalla rockstar di John Richmond. Molto
colore, non è certo una novità, da Enrico Coveri che ha sfilato
anche con la collezione donna. I suoi completi spesso sono
portati come spezzati. Per la sera tuxedo bianchi con dettagli
ipercolorati. Nel guardaroba del viaggiatore chic di Trussardi
lo spolverino è in leggerissimo suède rosa salmone. Da Dirk
Bikkembergs la giacca del completo bianco ha righe da atleta
sotto le spalle e sulle maniche. Riferimenti al vestire degli
atleti anche da Pringle.
Richiami all’iconografia olimpica da Vivienne Westwood. È
un omaggio alle prossime Olimpiadi di Londra la collezione
di Daks. Anche Nicole Farhi pensa ai giochi olimpici del
2012 e rinnova gli evergreen facendone vedere la costruzione
sartoriale. Da DSquared il blazer classico a quadri è portato su
pantaloni gialli, il chiodo è rosso fuoco. Da Moschino il tuxedo
è dorato o con stampa di felci su campo bianco e su campo
nero. L’uomo Jil Sander porta quasi solo bermuda, quello di
Calvin Klein osa la braga a metà polpaccio. La rivisitazione
del classico riguarda anche l’accessorio. Tod’s propone il
mocassino Vadim con una lavorazione da guanteria che lo
rende leggerissimo e colori ispirati alla natura. Flessibile tanto
da chiamarsi Tasca, perché può starci dentro, anche quello in
camoscio di Arfango. Pelle intrecciata e colorata per il nuovo
Brera con nappine dei Fratelli Rossetti. Jimmy Choo pennella
l’union Jack sulle scarpe ◆
Dolce & Gabbana
I
I
l classico? Noioso. L’eccentrico-fashion? Adatto
a pochissimi o solo a chi lavora in certi ambienti.
Il country british? Una caricatura. Più o meno
parafrasato è quello che ha detto Giorgio Armani del vestire
maschile, alle ultime sfilate uomo per la primavera-estate
2012. Un formale rivisto, in certi casi addirittura stravolto,
è stato il tema vincente sulle passerelle. Sperimentare sì ma
senza spaventare, è il parere di Domenico Dolce e Stefano
Gabbana. Per la prima linea hanno messo l’uomo in rete, non
calcando però troppo sul concetto. Per D&G, invece, si sono
lasciati prendere la mano dal barocco alla Hermès, abbinato
anche al denim, che piacerà al loro target giovanissimo.
Al barocco ha guardato pure Donatella Versace in una
collezione definita very Versace dove primeggiavano i
completi di pelle ipersexy. Armani ha proposto diversi
abiti, con giacche senza spalle e destrutturate e pantaloni
abbondanti al cavallo, quasi una rivisitazione dei jodhpur.
Frida Giannini per Gucci si è ispirata all’eleganza eccentrica,
ma profondamente british, di Michael Caine in “Get Carter”
del 1971. Giacche sì, ma stropicciate dalla vestibilità facile
che non ingessano, con tagli perfetti, per il dandy bohemién
di Iceberg.
Tessuti raffinatissimi, ma stropicciati, sono il modo di
Ermenegildo Zegna per dare nuova vita al classico. Anche
Ermanno Scervino gioca sui tessuti, sui fili metallici inseriti
nel principe di Galles, sui dettagli di colore nel grigio, su
una certa propensione allo spezzato. Lo adotta anche Ennio
Capasa per Costume National che toglie le maniche alla
giacca doppiopetto ed elimina le cuciture sostituendole con
tecnologie agli ultrasuoni.
Enrico Coveri
di Luisa Espanet
2012
Fendi
Philipp Plein Petite
di Luisa Espanet
Versace
Il bambino che verrà
Simonetta
C
ome vestiranno i bambini nell’estate 2012?
La risposta arriva da Firenze, dal Pitti Bimbo.
Due, come sempre, i temi: lo sportswear e la
cerimonia. Il primo punta sul funzionale e si rinnova soprattutto
nei materiali, proprio come l’abbigliamento dei papà. Ci sono
polo in piqué di cotone, felpe con cappuccio, giubbotti con
trattamenti speciali come quello di Stone Island Junior, con
una spalmatura che lo rende rifrangente. Le collezioni per
le occasioni importanti sono appannaggio quasi esclusivo
delle bambine. In primo piano abiti con gonna arricciata in
tessuti leggeri, fantasia o tinta unita, come sulla passerella di
Simonetta. Missoni Bimba propone pagliaccetti con ruches
sui fianchi. Ermanno Scervino Junior impreziosisce l’abito di
denim proprio come aveva fatto con il lungo della donna.
Young Versace presenta vezzosi stampati sul rosa e mises
nere da rock star. Fendi Junior mette la sigla sulle camicie e
Philippe Plein stampa il teschio sulle T-shirt ◆
Simonetta
Ermanno Scervino Junior
C
27
Insider
Fashion
Insider
Eco Design
28
29
Alfa Romeo
Lancia
La bicicletta è sinonimo di salute,
semplicità ed entusiasmo
un ottimo mezzo ecologico per spostarsi in modo
agevole e semplice. È una filosofia di vita
antica e moderna, che associa al rispetto per l'ambiente
l'attenzione per la forma e il benessere del proprio corpo
Alfa Romeo COMPETIZIONE
La linea di Alfa Romeo Competizione Italian Luxury Bicycle
che si sviluppa fluidamente intorno alle due ruote, è la
perfetta trasposizione della fiancata della prestigiosa vettura
Alfa Romeo 8C Competizione, da cui la bicicletta prende
nome.
Anche il colore rosso è lo stesso dell’auto. È il raffinato “rosso
8C”, nato dall’evoluzione del punto di colore rosso delle
storiche vetture da corsa Alfa Romeo.
Ad esso si uniscono i dettagli neri in cui la fibra di carbonio
si rivela mostrando la sua forza e la sua grinta.
Alfa Romeo Competizione è una Bicicletta esclusiva,
dallo stile unico, realizzata interamente in Italia da maestri
artigiani, completamente in carbonio e allestita con eccellenti
componenti tecnologici di ultima generazione.
Tutto questo per regalare il miglior comfort in prestazioni
esaltanti, in movimenti sicuri e
leggeri.
Per puro piacere, per competere,
per vincere, per
distinguersi.
Fiat
Lancia
Disegnata da Compagnia Ducale e Centro Stile Lancia,
Lancia è l’eleganza, la raffinatezza, la forza.
È diversa e si distingue.
Linea evocativa delle nuove vetture Lancia, essenziale,
slanciata, asciutta. I dettagli di stile, la rendono un prodotto
estremamente chic. La grafica predominante mai invasiva
del telaio, il total black con il particolare del cerchio blu, il
blu istituzionale Lancia, presente anche nel logo frontale in
alluminio.
Lancia è un sogno raggiungibile.
Il lusso è un diritto.
Fiat 500
Fiat 500 progettata da Centro Stile Fiat - Officina 83 Style
& Compagnia Ducale. Dimensionata per poter essere
trasportata nel baule dell’auto 500, ne è la vera estensione.
Fiat 500 è simpatica e sbarazzina e si distingue per stile, cura
dei dettagli e comfort. È un prodotto leggero e maneggevole,
con le stesse tonalità di bianco dell’auto e finiture di gusto
vintage contemporaneo.
Fiat 500, per una nuova mobilità libera e individuale, che fa
della gioia della 500 la sua essenza.
Linea morbida e arrotondata, che definisce il proprio logo
con ferma e raffinata discrezione, imprimendolo nel telaio ◆
Insider
Motori
30
Mille Miglia, dagli States
un riconoscimento d’eccezione
Ad agosto, negli Stati Uniti, la prestigiosa corsa
riceverà il primo dei tributi ufficiali
A
di Francesco Mantica
A
pochi mesi dal grande successo
della Mille Miglia 2011 - conclusasi
con il successo di Giordano Mozzi
e Stefania Biacca, coppia nella vita e nelle corse, che sono
riusciti a trionfare nella corsa più bella d’Italia a bordo di
una splendida Aston Martin Le Mans del 1933 - il prossimo
appuntamento è in programma negli Stati Uniti, con il
primo dei tributi ufficiali alla Mille Miglia. L’Associazione
Temporanea d’impresa (Ati), composta da Mac Group,
Meet Comunicazione e Sanremorally e a cui è affidata
l’organizzazione della Rievocazione Storica della Mille
Miglia, ha infatti siglato un’intesa con la società Stratus Media
Group Inc affidandole l’organizzazione del Mille Miglia
Tribute negli Usa.
La società statunitense avrà dunque il non facile compito di
diffondere negli Stati Uniti l’immagine e il fascino della gara
bresciana, evento unico in tutto il mondo e simbolo tra i più
apprezzati del made in Italy. Aperti a vetture di particolare
valore storico costruite dal 1927 al 1957, con particolare
attenzione a quelle che corsero la mitica Freccia Rossa, i
Tributi internazionali, organizzati secondo elevati standard
qualitativi coerenti con l’immagine e la fama della Mille
Miglia, saranno strutturati nella forma di tour turistici. Il primo
ille miglia USA
Insider
Tributo si terrà dal 14 al 17 agosto. L’edizione del 2012 sarà
invece organizzata entro il 30 giugno.
L’organizzazione di eventi all’estero in forma di Mille Miglia
Tribute accrescerà ulteriormente la notorietà del marchio
Mille Miglia e diffonderà la sua storia, che ha avuto origine
a Brescia nel 1927 grazie all’Automobile Club Brescia ed è
rievocata da oltre 25 anni con l’attuale competizione per auto
storiche. L’obiettivo è quello di valorizzare pienamente una
manifestazione unica al mondo, farla essere ancora di più
se stessa, con la propria tradizione, i propri valori, la propria
identità. In Italia e nel mondo, il cuore della Freccia Rossa
pulserà ancora più forte ◆
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33
Insider
Nautica
Benetti: yacht tecnologici
per stupire il mondo
Il cantiere Benetti, simbolo dell’eccellenza italiana nella realizzazione
di imbarcazioni di lusso in metallo e alluminio, ha uno stile particolare:
lussuoso, elegante, ma soprattutto con più di un occhio
alle novità tecnologiche
di Francesco Mantica
è
È
Best
uno dei più antichi cantieri per la costruzione
di yacht al mondo. Fondato da Lorenzo
Benetti nel 1873, l’omonimo cantiere è stato
diretto, dopo la morte del patriarca, dai suoi due figli Gino
ed Emilio che modificarono il nome del cantiere in Fratelli
Benetti e ottennero importanti riconoscimenti anche al di fuori
delle acque del mar Mediterraneo. Oggi, rilevato da Azimut,
Benetti realizza nella sede produttiva di Livorno mega yacht
interamente personalizzati superiori ai 47 metri, in acciaio e
alluminio, con un sistema tecnologico avanzatissimo il cui
nome è tutto un programma: BEST (Benetti’s Exclusive Sea
Technology).
Si tratta di una esclusiva piattaforma
tecnologica creata da Benetti che integra
tutti i sistemi elettronici e impianti di bordo:
e così, come nei film di fantascienza, la
televisione realmente “parla” con le luci
e le telecamere “parlano” con i telefoni.
Ecco le peculiarità degli yacht del terzo
millennio.
Comunicazione: audio, video e dati,
verso l’esterno e verso l’interno: il sistema
di comunicazioni di BEST offre un’illimitata possibilità di
comunicare anche in video chiamata e in video conferenza
attraverso telefoni fissi, portatili Wi-Fi e DECT. Con BEST
il televisore diventa il vero punto centrale di tutte le
funzionalità. Dal telecomando, con un semplice gesto, è
possibile richiamare i contenuti multimediali del sistema.
L’utente può visualizzare l’elenco delle telecamere dello
yacht e le rispettive immagini, ricevere le notifiche di motion
Paradigm Sundek
Paradigm Skylounge Deck
detection, accedere alle informazioni sui parametri di bordo
(temperatura motori, livelli acqua potabile e carburante),
consultare la rubrica telefonica per fare una chiamata,
gestire i controlli domotici per regolare le luci, il clima e gli
automatismi.
Intrattenimento: pezzo forte della sezione entertainment è
un server multimediale centralizzato ad altissima capacità,
in grado di contenere film, musica e immagini in formato
digitale e dai terminali A/V che consentono la visione dei
contenuti in alta definizione. Il sistema offre un’ampia
gamma di servizi avanzati come: broadcasting sincronizzato,
caricamento dei contenuti e accesso alla
base dati centralizzata delle informazioni
accessorie.
Domotica: controllo dell’illuminazione,
della climatizzazione e dell’automazione.
L’armatore può scegliere la tecnologia
più adatta alle proprie esigenze e BEST la
integra nella propria piattaforma fornendo
un’interfaccia unica di controllo che
semplifica ogni operazione. La demotica
consente con un semplice telecomando
di controllare e regolare grazie all’elettronica qualsiasi tipo
di automatismo: per qualsiasi funzione sarà sufficiente
appoggiare le dita su un tasto del telecomando.
Sicurezza: un intuitivo touch screen, presente a bordo in
postazioni dedicate, permette la visualizzazione combinata
delle telecamere, il controllo dello zoom e dei movimenti. Le
immagini delle telecamere sono visibili anche dai televisori,
dai telefoni e dalle postazioni di terra ◆
Vele d’Epoca
a Napoli
con il Trofeo
Banca Aletti
di Fulvia Battiloro - ph Rastrelli
vela
Sport Velico è sin dall’inizio partner istituzionale della
manifestazione. Il binomio è sinonimo di efficienza, cultura
marinaresca e rispetto della tradizione velica.
Questa edizione 2011 ha stabilito un nuovo successo, non
solo per il numero delle signore del mare partecipanti ma
anche e soprattutto per il rinnovarsi di un format che pur
nella sua stabile identità è capace di sorprendere.
Certamente molti meriti vanno al campo di regata dominato
dal monte Vesuvio, esteso nel suo percorso costiero da un
lato sino all’area protetta di Punta Campanella per 26 miglia
Dettagli del Lulworth, albero e bompresso
N
N
el caratteristico Borgo Marinari di Napoli,
sull’isolotto tufaceo di Megaride dove
si erge il castello più antico della città,
ogni anno approdano - anche da molto lontano - decine e
decine di navi del passato, cariche di storia e di bellezza, per
partecipare al raduno Le Vele d’Epoca Trofeo Banca Aletti.
Questo appuntamento si rinnova tradizionalmente nell’ultima
settimana di giugno, quando il solstizio d’estate boreale si è
da poco compiuto, grazie al sodalizio tra lo storico Circolo
Savoia e la Marina Militare Italiana che attraverso l’Ufficio
Lulworth e Kipawa incrociano i dragoni classici in poppa
Insider
Nautica
36
L'equipaggio di Stella Polare con il Trofeo intitolato all'Amm. A. Lattarulo
Pippo Dalla Vecchia premia Kipawa, vincitore del Trofeo Banca Aletti
Il 5.50 metri S.I. Dalgra III in una manovra da brivido sotto bordo di Tampasia
marine e dall’altro al Golfo di Pozzuoli. È innegabile, però,
che l’accurata realizzazione concertata da Pippo Dalla
Vecchia, Presidente del Reale Yacht Club Canottieri Savoia
da vent’anni, trasmette nella memoria dei concorrenti
quell’aurea sacrale del genius loci.
Così succede che riappare nel Mediterraneo una leggenda
dei mari, il Lulworth, Big Class Gaff Cutter varato nel 1920
in Inghilterra nei cantieri White Bros, e che ritornino - dopo
mezzo secolo di assenza - i dragoni classici sullo stesso
campo di regata che fu loro assegnato nel 1960 durante
l’Olimpiade di Roma che affidava a Napoli i Giochi Velici.
Vanno citate tutte, perché ognuna ha la stiva piena di
ricordi. Eccole dunque le stelle del Trofeo Banca Aletti 2011:
Albelimar, Artica, Caroly, Chaplin, Cholita, Corsaro II, Dalgra
III, Draumen, Filly, Kipawa, Javelin, Lulworth, Lunic, Manta,
Naif, Ocean Anemone, Oliria, Paulena, Saracena, Stella
Polare, Susanna II, Tampasia, Tintoo VI, Zenith.
Insieme con queste bellissime dei mari ha partecipato
la flotta di nove dragoni in legno capitanati dai primi due
esemplari stazzati in Italia Ausonia e Blue Mallard, poi in
ordine alfabetico Bunker King Polsta (dall’Ucraina), Buriana,
Freja, Japetus, Syrinx (dalla Svizzera), Tergeste e Valì.
Per la cronaca, la regina di questa edizione è Kipawa,
di Claudio Valtulini, che ha vinto il Trofeo Banca Aletti,
Corsaro II e Stella Polare della Marina Militare
assegnato allo yacht che ottiene il miglior tempo compensato
risultante dalla somma dei tempi compensati ottenuti nelle
diverse prove. Il Trofeo Challenge Angelo Lattarulo è andato
a Stella Polare della Marina Militare. Due invece i Premi
Eleganza Marina Yachting conferiti a Tampasia di Giorgio
Scarselli e a Javelin di Daniele Canelli.
Queste le classifiche delle prime tre posizioni nelle rispettive
categorie: Yacht d’Epoca <12 metri: Zenith, il 6 M. S.I. di
Gabriele De Bono, con al timone Nello Oliviero; Alberimar
II di Marco Claudio Corneli; Ocean Anemone di Benedetto
Baroni. Yacht d’Epoca >12: Kipawa; Cholita di Marilinda
Nettis e Manta di Ernesto Irace. Questa invece la classifica
degli Yacht Classici <15: Naïf di Ivan Gardini; Artica II della
Marina Militare; Dalgra III del R.Y.C.C. Savoia con al timone
Mattia Pressich. Yacht Classici >15: Tintoo VI di Lorenzo
Banchero; Stella Polare della Marina Militare; Chaplin della
Marina Militare.
Sul gradino più alto del podio della prima Coppa d’Oro
Eduardo Pepe, riservata ai dragoni, è salito Tergeste del Club
Nautico Lazzarulo di Castellabate, seguito dall’equipaggio
ucraino di Bunker King Polsta e da Buriana del C.N. Cervia. Il
raduno Le Vele d’Epoca Trofeo Banca Aletti è stato patrocinato
dal Comune di Napoli, dall’Associazione Italiana Derive
d’Epoca e dall’Associazione Italiana Classe Dragone, con la
Filly di Ivan Gardini
Il dragone Tergeste (ITA4) primo classificato con l'equipaggio
composto da Marco Gallo (timoniere), Franco Peluso, Mauro Grandone
direzione tecnico-sportiva dell’Associazione Italiana Vele
d’Epoca. La manifestazione si è svolta con il sostegno del Title
Sponsor Banca Aletti, di Dimensione Triade e Marina Yachting
in qualità di Side Sponsor, e dei fornitori ufficiali Birrificio
Sorrento, acqua Ferrarelle e tarallificio Leopoldo. È intervenuta
infine La Dolce Napoli, punto vendita affiliato Sal De Riso ◆
La banchina del Circolo Savoia con le barche d'epoca ormeggiate
L'equipaggio di Tergeste con la Coppa d'Oro Eduardo Pepe,
1° classificato dragoni classici
L'armatore
di Tampasia
Giorgio Scarselli,
con il premio
Marina Yachting,
e Luca Ciomei,
DG AIDE
Kipawa di Claudio Valtulini
Tintoo VI primo classificato nella categoria Yacht Classici > 15
Daniele Canelli,
armatore di Javelin,
vincitore
della Parata navale
e del premio Marina
Yachting per l'opera
di recupero e restauro
conservativo
di eccellenza
Vela
38
REGINE DEL MARE
Si è disputata a Porto Santo Stefano
l’Argentario Sailing Week
in gara le imbarcazioni d’epoca
del Panerai Classic Yacht Challenge
L
L
di Alessandro Mei
e “regine del mare” sono tornate all’Argentario.
Dal 16 al 19 giugno, infatti, le banchine della
Pilarella a Porto Santo Stefano hanno ospitato
la dodicesima edizione dell’Argentario Sailing Week,
secondo appuntamento mediterraneo del Panerai Classic
Yacht Challenge riservato alle imbarcazioni d’epoca a vela.
Venticinque le imbarcazioni al via suddivise in otto differenti
categorie fra Yacht Classici e d’Epoca di varie metrature. Un
vero spettacolo per la città che è stata letteralmente presa
d’assalto da queste affascinanti imbarcazioni in legno, dove
si possono ammirare strumenti e attrezzature d’altri tempi
ancor oggi in perfette condizioni per poter competere sui
nostri mari. Piuttosto variegate le condizioni di vento che
hanno messo alla prova le regine del mare: da una prima
giornata con 10-12 nodi d’aria, si è passati ai 22-25 nodi
di maestrale dell’ultima prova che ha reso ancora più
spettacolare il percorso di 12 miglia posizionato sotto costa
per rendere partecipe di questo spettacolo tutta la città. La
festa e le regate a mare sono state accompagnate da momenti
di incontro e aggregazioni per gli equipaggi partecipanti al
villaggio allestito lungo le banchine del porto. La piazza
è stata per tre giorni un punto di aggregazione per velisti
provenienti da tutto il mondo e il luogo ideale per ammirare
da vicino il Luminor Submersible 1950 Regatta 3 Days
GMT, l’orologio Edizione Speciale per celebrare l’edizione
2011 del circuito velico di yacht classici creato dalla casa di
orologiai di Neuchatel. Si tratta di un orologio subacqueo
DINGHY CLASSICO, EMOZIONI A VELA
A CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Concluso il Trofeo
Tenuta La Badiola - Leopoldo II Granduca di Toscana,
quarta tappa della Swiss & Global Cup, riservata ai dinghy 12 piedi classici
C
di Francesco Mantica - ph J.Taylor
professionale, impermeabile fino a 30 atmosfere con cassa
da 47 mm realizzata in titanio satinato, dotata della chiusura
a ponte a protezione della corona che caratterizza da sempre
gli orologi Officine Panerai. Un orologio da marinai, come
quelli che si trovavano a bordo di Stella Polare, l’imbarcazione
del 1965 della Marina Militare che si è aggiudicata la vittoria
overall nella categoria dei Classici superiori ai 18 metri.
Lo yacht dello storico cantiere ligure Sangermani Mania I
ha invece primeggiato fra le barche di lunghezza inferiore
ai 12 metri, mentre Naif, una barca il legno lamellare di
mogano disegnata dal progettista americano Dick Carter si
è aggiudicata il primo premio fra i classici sotto i 18 metri
di lunghezza. Tra gli “Epoca inferiori a 15 metri” ha vinto
Sirius, un New York 32 costruito negli USA nel 1937, che è
riuscito a battere Manta e Santa Pazienza, rispettivamente al
secondo e terzo posto. Lo yawl Marconi Marjatta del 1943 si
è invece aggiudicato il premio finale grazie alla vittoria tra gli
“Epoca inferiori a 19 metri”, precedendo Marigold del 1892
e Kipawa. The Blue Peter del 1930 si è imposto tra gli “Epoca
superiori a 19 metri”, seguito da Javelin del 1897 e dallo
yawl Caroly della Marina Militare. Il Panerai Clasic Yacht
Challenge proseguirà a fine agosto a Mahon per la VIII Copa
del Re de barcos de Epoca, per poi tornare in Italia, nelle
affascinanti acque di Porto Rotondo dall’8 all’11 settembre,
prima della tappa conclusiva del circuito del Mediterraneo
prevista, come sempre, in Francia in occasione della Cannes
Regates Royales dal 19 al 25 settembre ◆
vela
Insider
C
on la vittoria alla fine di due giornate di
regate di Vittorio Macchiarella del C.C.
Roggero di Lauria si è conclusa la quarta
tappa della Swiss & Global Cup riservata ai dinghy 12 piedi
classici, in programma da venerdì 24 a domenica 26 giugno
nelle acque di Castiglione della Pescaia con l’organizzazione
del Club Velico castiglionese.
Con la carena immersa in acque cristalline e ventose, i
partecipanti hanno regatato per la conquista del Trofeo
Tenuta La Badiola - Leopoldo II Granduca di Toscana, il
premio di tappa nato dall’iter creativo dello studio grafico di
Oliviero Toscani La Sterpaia per il Local Sponsor della quarta
tappa della Swiss & Global Cup Tenuta La Badiola.
Vincitore indiscusso di questa tappa, dopo 4 prove totali e
uno scarto, è stato Vittorio Macchiarella con 8 punti (1, 5, 10,
2) del C.C. Roggero di Lauria che si è aggiudicato il Trofeo.
Al secondo posto Emanuele Ottonello del CN Ugo Costaguta
al timone di Giulia con 11 punti (4, 1, 6, 11) che ha lasciato
indietro di un solo punto Giuseppe La Scala del RYCC Savoia
con Ancora Non Mollare, terzo classificato. Quinto invece
il livornese Uberto Capannoli del CV San Vincenzo, primo
toscano a piazzarsi sui 42 dinghisti partecipanti.
Grande entusiasmo espresso dai concorrenti e dagli
accompagnatori a favore di tutta l’organizzazione,
dell’assistenza a mare e a terra e della località turistica del
borgo di Castiglione della Pescaia che si candida, con il suo
Club Velico e le sue 5 vele blu, a buon diritto, nuovamente
tappa della prossima edizione. Questo il commento di Filippo
La Scala, Amministratore Delegato Swiss & Global Asset
Management Italia: “In questa terra c’è il cuore della mia
famiglia. Nel 1928 mio nonno materno fu il primo farmacista di
Castiglione della Pescaia, conosciamo molto bene la Maremma
e sono contento che il trofeo abbia fatto tappa qui”.
Il 10° Trofeo Nazionale Dinghy 12’ Classico Swiss & Global
Cup si svolge sotto l’egida della Federazione Italiana Vela
(FIV), dell’Associazione Italiana Classe Dinghy 12’ (AICD) e
con il patrocinio di Legambiente, dell’Associazione Italiana
Persone Down (AIPD), alla quale è interamente devoluta
l’intera quota di iscrizione, e del Touring Club Italiano.
Per rimanere aggiornati sulle novità del 10° Trofeo Nazionale
Dinghy 12’ Classico Swiss & Global Cup, per scambiare
opinioni sulla deriva in legno, per rivivere - attraverso video
e foto - le emozioni delle regate e per molto altro ancora è
sufficiente collegarsi al sito www.dinghyclassico.it ◆
41
Molinari & Manassero,
assi del golf
Intervista ai due golfisti più famosi in Italia:
Francesco Molinari, il più forte giocatore italiano,
e Matteo Manassero, l’enfant prodige che,
ad appena 18 anni, sta suscitando scalpore
a livello mondiale per il suo modo di giocare sul green
di Francesco Mantica
F
F
rancesco Molinari, nel mese di giugno ha
partecipato al BMW Italian Open.
Quali differenze rispetto al 2006, quando
è stato il primo italiano a vincere il torneo dal 1980?
“Sicuramente il clima attorno all’Open, rispetto al 2006,
quando ho vinto il torneo al Castello di Tolcinasco, è
cambiato e le aspettative verso di noi sono cresciute in virtù
degli ultimi nostri successi. La scorsa stagione, grazie alle
nostre affermazioni e alla partecipazione alla Ryder Cup,
l’interesse è cresciuto sensibilmente. Cinque anni fa nessuno
si aspettava un mio exploit, visto che giocare un Open in
casa comporta più tensione. Ottenni quel successo quasi
inconsapevolmente”.
In questi ultimi cinque anni quanto è cambiato il suo modo
di giocare?
“Ora mi sento un giocatore migliore, più regolare e continuo
con dei colpi in sacca che nel 2006 non potevo avere,
essendo al mio secondo anno di circuito: esprimevo un
gioco più naturale e grezzo. Negli anni ho acquistato più
controllo della palla. Prima miravo un punto senza troppe
preoccupazioni e questo poteva anche essere un aspetto
positivo. Ora, invece, soprattutto con i ferri o anche negli
approcci e nei putt, credo di esser maturato molto”.
Francesco Molinari
Lei è stato il partecipante più in alto nel ranking
mondiale...
“Nello sport, e in particolare nel golf, il ranking ha
un’importanza relativa, di conseguenza il fatto di essere il
numero 20 al mondo non mi comporta nessuna pressione
aggiuntiva”.
I rapporti con Manassero?
“Sono ottimi. In precedenza avevo giocato con lui soltanto
all’Open Championship, quando era ancora dilettante. Poi,
di settimana in settimana, ci siamo conosciuti di più e ora
io e Dodo (il fratello Edoardo, ndr) disputiamo quasi sempre
i giri di prova con lui. Dopo un anno di tour come unico
rappresentante italiano, è molto bello avere ragazzi con cui
allenarsi e condividere anche i momenti fuori dal campo di
gioco”.
Cosa ha portato la nascita di suo figlio Tommaso?
“Da quando è nato Tommaso la mia giornata è più lunga
perché dormo meno, poi la pausa a metà stagione è stata una
novità per me. Fortunatamente mia moglie Valentina assolve
al meglio i compiti da mamma e io mi limito ad aiutarla
quando posso. Ormai è trascorso qualche mese e ho ripreso
i ritmi regolari”.
Insider
Sport
Insider
Sport
42
Matteo Manassero
golf
Ed eccoci a Matteo Manassero, partito dal Royal Park i
Roveri come una grande speranza, e tornato tredici mesi
dopo in condizioni molto diverse.
“In questi tredici mesi è accaduto molto di più di quanto mi
aspettassi: essere arrivato al numero 30 del ranking mondiale
è un grande successo. Sono contentissimo di aver percorso
tutta questa strada e di essere nuovamente qui”.
Come descriverebbe l’ultimo anno vissuto?
“Ho accumulato tante esperienze di vita e di golf. Ho viaggiato
tanto. Sono migliorato come sportivo. Ho raggiunto parecchi
traguardi, merito di tutto il lavoro che ho fatto”.
Questo impegno nel golf le ha tolto qualcosa umanamente?
“Ho perso chiaramente qualche momento della vita di
un ragazzo. Ma ho sempre fatto quello che ho voluto. Ho
raggiunto alcuni obiettivi importanti e realizzato i miei sogni
da bambino. Non ho rimpianti”.
Ha da poco partecipato al BMW Italian Open e fra poche
settimane sarà la sua prima volta all’ US Open...
“L’Open d’Italia è chiaramente un evento speciale per me
e per tutti i giocatori italiani. C’è tanta attenzione per noi
azzurri. Lo US Open è un major, una delle quattro gare più
importanti dell’anno. Non l’ho mai disputato: è un altro mio
sogno che si realizza”.
Come gestisce questa notorietà?
“Devo cercare di mantenere i miei obiettivi sportivi. Non si
può lavorare bene e tanto pensando alla notorietà. Bisogna
restare concentrati”.
Che tipo di attenzione c’è all’estero verso il golf italiano?
“C’è molto più interesse da parte degli stranieri che dall’Italia
stessa. Bisogna fare molto di più, perché questo periodo
positivo prosegua anche nel futuro”.
Tra i suoi impegni c’è anche quello con i giovanissimi.
“Parteciperò all’evento Kinder di fine anno per la gara
giovanile. La Kinder sta aiutando la Federazione Italiana Golf
a far crescere questo sport”.
Chi considera il più promettente tra le nuove leve?
“Sicuramente Domenico Geminiani. Ha grande voglia di
diventare professionista. È un ragazzo più grande dei suoi
quindici anni e anche più maturo. Naturalmente deve
ancora migliorare in molti aspetti del gioco. A diciassette,
diciotto anni potrà fare il salto: per ora ha bisogno ancora di
esperienza” ◆
Insider
Sport
44
Roma Summer Polo, che show!
Successo di pubblico e grande spettacolo agonistico
nell’ultimo appuntamento 2011 dell’Audi Gold Cup Circuit
Ha vinto ancora il team Audi guidato dal romano Luca D’Orazio
Nel 2012 si torna in Costa Smeralda, per una tappa
di valenza sportivo-mondana. Il lusinghiero giudizio
del dirigente-giocatore elvetico Dillier
di Enrico Tonali - ph Audi Polo Gold Cup Circuit/Tony Ramirez
Audemars Piguet all'attacco (al centro il bomber Eduardo Menendez, fra Ferrari e Coria)
“N
“N
on avevo mai giocato a Roma. Un
impianto veramente affascinante e
un’organizzazione molto professionale,
un’ottima vetrina per il polo italiano”. Piero Dillier, svizzero di
Zurigo (dove vive con la moglie veneziana solo nei mesi caldi,
in inverno soggiorna a St. Moritz, in cui è nato il polo on-snow,
sulla neve) non è solo il capitano del team multinazionale
Anacri - oltre all’elvetico, due argentini e un polacco - che ha
sfiorato il podio, quarto, del Roma Summer Polo - Audi Gold
Cup Circuit. Ma anche componente di spessore del Consiglio
d’Amministrazione della Federazione Internazionale Polo e
responsabile F.I.P. per l’Europa, dove lo sport di palla e stecca
è sostato a lungo, proveniente dall’India e prima di raggiungere
l’Argentina, sua nuova patria.
Quello organizzato dal presidente di Gold Cup Maurizio
Zuliani e dal d.t. del Circuit Claudio Giorgiutti, in
collaborazione con il Roma Polo Club presieduto da Cataldo
D’Andria, è stato un torneo di livello tecnico medio-alto (10/12
hp) con sei squadre al via che si sono battute sempre al limite
ma con notevole correttezza se si pensa che la finalissima
è stata una battaglia napoleonica, con i cavalli lanciati per
un’ora ventre a terra, e solo 20 punizioni complessive, un
niente per partite del genere.
Tre giorni di qualificazioni, uno di semifinali ed un altro di
finali sono stati immersi in un contesto mondano raffinato e
competente. La Coppa Duca d’Aosta (dedicata al fondatore
del Roma Polo Club e che è stata assegnata insieme all’Audi
Gold Cup) è ben conosciuta dal mondo vip capitolino, al
quale il polo propone appuntamenti piacevoli e rilassanti. La
club-house del Club, la sua tribunetta coperta, i campi di
gioco che la circondano sono un spicchio di old-style che è
rimasto lo stesso di quando a premiare i vincitori della Coppa
Duca d’Aosta fu, nel 1951, la venticinquenne principessa
Elisabetta d’Inghilterra (già allora con l’immancabile
cappellino) che l’anno dopo sarebbe salita al trono del
Regno Unito, e nel 1953 la stupenda Soraya Esfandyari, due
anni prima, diciannovenne, incoronata imperatrice di Persia.
La finale è stata vinta dal più noto dei capitani polo-player
romani, il fazendero-veterinario-allevatore Luca D’Orazio il
quale con la vittoria sull’erba romana ha completato il grande
slam 2011, perché già sue - e dell’Audi che fiancheggia il
team - erano state le precedenti tappe Gold Cup, l’invernale
di febbraio sulla neve di Cortina/Misurina e la primaverile di
aprile sulla sabbia di Forte dei Marmi.
La felicità dell’inossidabile cinquantenne con enorme azienda
agricola sulla Via Tiberina - la cui grinta è stata appena
scalfita da un brutto ma non grave incidente di gioco nella
prima giornata (con tanto di ricovero al Policlinico Gemelli,
da cui Luca è “fuggito” per tornare a giocare, dopo la sutura
con tre punti al labbro superiore per un colpo di stecca) - è
stata raddoppiata dal terzo posto di sua figlia diciannovenne
Ginevra, alla guida della squadra U.S.Assn., una giocatrice
con la quale il polo italiano farà i conti nelle prossime stagioni
agonistiche per gli stupefacenti miglioramenti mostrati
quest’anno.
La novità dell’Audi Polo God Cup Circuit 2012 si chiama
Costa Smeralda, dove la manifestazione dei patron Zuliani
e Giorgiutti tornerà a far tappa ai primi si settembre, dopo le
tre canoniche soste on-snow alle Dolomiti, on-the-beach sul
Tirreno e on-the green nella Capitale ◆
Il team Audi vincitore. Da sx Ruiz Guinazù, Inchuaspe,
Elser, D'Orazio, Tartaglione, Avanzini
Una fase della finale fra Audi e Audemars Piguet. Sulla palla, da sx, Ruiz Guinazù, D'Orazio, Coria
47
C.O.N.I.
F.I.S.E.
C.I. Casale San Nicola
Società Sportiva Dilettantistica a R.L.
Un ostacolo dedicato alla Divina Commedia
San Patrignano,
concorso ippico a cinque stelle
Il grande appuntamento organizzato dai ragazzi della Comunità
dal 29 al 31 luglio sulle colline dell’entroterra di Rimini
“Il rapporto con il cavallo, una strada per uscire dalla droga,
come aveva intuito mio padre” spiega Andrea Muccioli
V
V
di Enrico Tonali
Concorsi Ippici - Stage di Salto Ostacoli e Dressage con tecnici di eccellenza
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Club House con piscina
ivo ergo San Patrignano. L’intramontabile
assioma cartesiano (cogito ergo sum, penso
quindi sono) è il leit-motiv di un film - dal
titolo “Vivo” - che il giovano regista francese Jeremie Attali
ha realizzato nella Comunità fondata nel 1978 sulle colline
dell’entroterra di Rimini da Vincenzo Muccioli. Racconta
le vicende di cinque ragazzi accolti a San Patrignano - ora
diretto dal figlio Andrea Muccioli - ed analizza in profondità
il modello terapeutico ed educativo di “Sanpa”, messo a
confronto di altre risposte internazionali al problema della
droga e dell’emarginazione.
Il film tocca pure l’argomento cavalli, una delle idee
vincenti della Comunità, quella di riportare in carreggiata i
tossicodipendenti tramite il lavoro in scuderia, nell’allevamento
dei puledri, la preparazione alle gare e l’organizzazione di un
Concorso Ippico a cinque stelle la cui 15esima edizione si
terrà dal 29 al 31 luglio. Da sottolineare che quello 2010 è
stato riconosciuto migliore manifestazione di salto ostacoli al
mondo da “L’Annèe Hippique” (pubblicazione di maggiore
prestigio dell’equitazione mondiale) e dall’International
Jumping Riders Club (che riunisce i più noti cavalieri e
amazzoni). “È un premio allo straordinario impegno dei
ragazzi della comunità”, ricorda Andrea Muccioli succeduto
a Vincenzo nel 1995, alla sua scomparsa, “Sono loro a trovare
nel rapporto che si crea tra la persona e il cavallo, una strada
per uscire dalla droga, come intuì mio padre tanti anni fa”.
Oltre alla squadra azzurra - che ne farà una delle tappe di
selezione per i Campionati Europei di settembre a Madrid
- è già sicura la presenza di molti fra i primi 30 cavalieri
del ranking mondiale, ad iniziare dall’olimpionico 2008
canadese Eric Lamaze, lo svedese Rolf Goran Bengston,
l’australiana Edwina Alexander (seconda in classifica
nel Global Champion Tour), i tedeschi Marco Kutcher e
Meredith Beerbaum, lo svizzero Steve Guerdat vincitore
della Top10 di Ginevra organizzata dall’International
Jumping Riders Club.
Inoltre il tedesco Ludger Beerbaum, unico ad aver vinto una
medaglia d’oro in tutte le più grandi competizioni Giochi
Olimpici, Campionati Mondiali ed Europei. Dall’Olanda
arriveranno Gerco Schroeder e Jeroen Dubbeldam (vincitori
in Coppa delle Nazioni quest’anno a Piazza di Siena), dalla
Svizzera Cristina Liebherr argento ai Campionati Europei di
San Patrignano 2005, dagli Stati Uniti Richard Spooner che
con il suo veloce Cristallo sarà uno dei binomi più seguiti.
Gli ultimi dati ufficiali di San Patrignano riportano 1.632
ragazzi (1.334 maschi e 298 femmine) presenti nella
Comunità. Inoltre altre 157 persone tra affidamenti ai servizi
sociali, arresti domiciliari, detenuti domiciliari, minori in
prova, libertà vigilata e sorvegliati speciali. Il bilancio di San
Patrignano - tra entrate e uscite - sfiora i 60 milioni di euro,
ma nessun contributo viene richiesto alle famiglie dei ragazzi
e nessuna retta è a carico dello Stato ◆
Insider
Sport
Insider
Eventi
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CALCIO BALILLA, GOL PER BENEFICENZA
Nasce il Bill Boat Tour, primo torneo itinerante targato MBM Biliardi:
cinque tappe nei più rinomati Yacht club d’Italia
per raccogliere fondi per la Onlus “Un Cuore per tutti”
L
L
a spensieratezza dell’estate per toccare la
sensibilità degli italiani. È tutto pronto per il Bill
Boat Tour 2011, il primo torneo itinerante di
calcio balilla, targato MBM Biliardi, principale sponsor della
manifestazione benefica. Organizzato dall’associazione
“Insieme per il cuore”, l’evento nasce per raccogliere fondi
da devolvere alla Onlus “Un cuore per tutti”, presieduta dal
noto cardiologo Ivo Pulcini, da anni impegnata nella cura dei
bambini affetti da patologie cardiache che vivono nei Paesi
poveri. In particolare lo scopo del tour è contribuire alla
costruzione del primo ospedale pediatrico a Casablanca, in
Marocco.
Il Bill, l’unico biliardino da imbarcazione che diventa tavolo,
ideato da Massimiliano Maggio, designer della MBM Biliardi,
a partire dal 18 luglio solcherà le acque del Tirreno a bordo
delle due barche della Manò Marine, cantiere nautico di fama
internazionale, motorizzate Yanmar. Saranno cinque le tappe
negli Yacht Club tra i più rinomati d’Italia: il via da Capri,
poi Porto Rotondo, Porto Cervo, Sanremo e Forte dei Marmi.
Si sfideranno i soci dei club e i volti noti dello sport e dello
spettacolo, della cultura e della politica e a seguire il regolare
svolgimento del torneo ci sarà la Federazione italiana calcio
balilla.
Ma non finisce qui. A Roma dall’1 al 15 settembre, sul
lungotevere dei Papareschi, a due passi da Testaccio, verrà
allestito uno spazio interamente dedicato al Bill Tour: a darsi
battaglia saranno i soci dei circoli storici della Capitale,
ma per chiunque voglia prendere parte all’evento basterà
accreditarsi al Club MBM - tel. 06 7724202 ◆
Info: www.billboat.it - [email protected]
Appuntamenti
18-24 luglio Yacht Club Capri | 25-31 luglio Yacht Club Porto Rotondo (Olbia) | 1-7 agosto Yacht Club Costa Smeralda (Arzachena)
8-14 agosto Yacht Club Sanremo | 22-28 agosto Yacht Club Versilia | 1-15 settembre Roma - Lungo Tevere dei Papareschi
Insider
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Sport
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Niccolò Mornati
Niccolò Mornati e Lorenzo Carboncini
REMI NELLA SCIA OLIMPICA
Entra nel vivo la stagione del canottaggio, proiettata sulle Olimpiadi
di Londra 2012: dalla coppa del mondo prime indicazioni, conferme
e ritorni, come quello di Ebbesen, tre volte campione olimpico,
di nuovo alla guida del fortissimo 4 senza danese
E l’Italia? A brillare finora è stato il 2 senza di Mornati e Carboncini
E
di Giorgio Tuccinardi
E
ntra nel vivo la stagione del grande
canottaggio. Coppa del Mondo, poi a fine
agosto i mondiali a Bled, infine a settembre i
campionati europei a Plovdiv: a quel punto le indicazioni per
la prossima stagione, quella delle Olimpiadi 2012, saranno
più chiare. Intanto Monaco, prima tappa della Coppa del
Mondo, ha segnato il ritorno di un “giovane” 40enne: Eskild
Ebbesen dopo i tre ori ed un bronzo Olimpico ha deciso di
tornare padrone del “suo” quattro senza portando l’ennesima
certezza per i prossimi Giochi di Londra. Come se non
bastasse il quartetto danese si è ripetuto anche nella seconda
prova di coppa tenutasi ad Amburgo. L’Italia, per ora costretta
a guardare da lontano le finali nelle barche olimpiche, è stata
protagonista solo nel 2 senza senior con Niccolò Mornati e
Lorenzo Carboncini, barca d’argento nelle acque tedesche.
La solita Inghilterra sembra lontana e superiore, almeno per
adesso, ma quella Grecia che l’anno scorso sembrava difficile
da battere, ora dovrà inseguire il nostro armo sul bacino del
Rotsee.
Per comprendere qualcosa in più abbiamo parlato con
Mornati: le sue parole aiutano ad avvicinarsi alle sensazioni
che vive l’equipaggio azzurro.
Niccolò, pensate di arrivare alle Olimpiadi con questo due
senza oppure dopo la qualificazione di Bled proverete altre
barche come ad esempio il 4 senza?
“Il due senza era una barca che da tempo desideravamo
provare, avendo sempre gareggiato in equipaggi come il
4 senza e l’otto. Il sogno di poter correre un’Olimpiade su
questa imbarcazione e con questa combinazione ha preso
vita un anno fa, quando Lorenzo e io ci siamo ritrovati faccia a
faccia e abbiamo deciso di comune accordo di intraprendere
questa nuova avventura. Non ci precludiamo altre eventuali
possibilità strada facendo, anche se per il momento tutte le
nostre energie sono concentrate su questo progetto”.
Monaco: a che punto era la preparazione che vi ha regalato
l’argento nella prima prova di coppa del mondo e quali
sono le vostre aspettative per Lucerna?
“A Monaco stavamo fisicamente bene. Inoltre la voglia di
dimostrare a noi stessi che il lavoro fatto questo inverno era
stato proficuo ci ha dato una spinta mentale in più. Il risultato è
stato all’altezza delle nostre aspettative e sarebbe bello poterlo
riconfermare a Lucerna. Speriamo di poter concludere la Coppa
del Mondo con sensazioni positive per poter affrontare più
serenamente la qualificazione olimpica a Bled a fine agosto”.
Adesso un’ultima domanda: come luogo per il raduno il
cambio da Piediluco a Varese è stato positivo?
“Il passaggio è stato vissuto con entusiasmo da parte nostra
e, a parer mio, dell’intera squadra. Quando ero in Australia
i canottieri usavano dire che per rendere al meglio un
vogatore deve avere “good water, good food, good bed and
good internet”...Varese ha tutto questo e, fortunatamente,
di più. Il fatto che questo lago e le sue strutture vengano
scelte da nazionali forti come l’Australia e la Gran Bretagna
rende l’idea sulla fortuna che abbiamo ad avere luoghi
come Varese e La Schiranna. Inoltre con un po’ di egoismo
ti confesso che, dopo aver trascorso 12 anni di ritiri nella
bella Piediluco a 610 km da casa mia, il fatto di poter
essere a Varese mi permette di avere la mia famiglia e i miei
amici più a “portata di mano”. Porto sempre nel cuore le
attenzioni e le cure della famiglia Bartolucci di Piediluco
che ho sempre considerato una “seconda famiglia” e che
tanto ha dato al canottaggio italiano” ◆
www.canottaggio.org
Aspettando Rossano splende Adele
Rossano Galtarossa, il passato, un grande passato, ma forse
anche il futuro del canottaggio azzurro. Oltre venti anni di
Nazionale, 5 Olimpiadi (dal 1994 al 2008, finora...) con 4
medaglie (record del canottaggio italiano nella storia dei
Giochi) di cui una d’oro, 10 volte sul podio ai Mondiali,
con ben 4 trionfi iridati; unico atleta a vincere per cinque
anni consecutivi il campionato italiano nel singolo. Per
i suoi successi è stato nominato Grand’Ufficiale della
Repubblica e Commendatore della Repubblica; ha ricevuto
il Collare d’Oro al Merito Sportivo, il Diploma d’Onore e
la Medaglia d’oro e d’argento al merito sportivo.
Ma Rossano non vuole finire qui la sua straordinaria
carriera. E dopo un paio di stagioni di meritato break,
ha ricominciato a far volare la sua barca: per ora si
accontenta di un quarto posto ai campionati italiani, ma il
suo obiettivo è quello di tornare ai massimi livelli (ovvero
ottenere il passaporto per quella che sarebbe la sua sesta
Olimpiade consecutiva, Londra 2012). Intanto, mentre
cerca di domare le onde, è finito in balìa della piccola
Adele (nella foto): la bellissima e simpaticissima bimba, nata
quasi due anni fa dal matrimonio con Elisa, monopolizza
le attenzioni di papà Rossano, che nell’equipaggiamento
da gara ha dovuto inserire anche un ciuccio, attaccato al
body e pronto all’occorrenza.
Insider
Sport
Insider
Sport
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OLIMPIADI DA SPIAGGIA
Riviera romagnola sempre protagonista del divertimento estivo
e delle vacanze dei romani: anche quest’anno tanti appuntamenti
tra cui i “Riviera Beach Games”, sport veri e giochi vintage
che prevedono la partecipazione di 500 mila persone
E poi i Mondiali di beach tennis e la Fifa World Cup di beach soccer
di Daniela De Blasio
R
R
imini.
Sulla
Riviera
dell’Emilia
Romagna non ci si annoia mai. Dai
Lidi di Comacchio a Cattolica, sui 110
chilometri di una costa che ogni anno ne inventa una, non
bastano il mare, le spiagge attrezzate, l’enogastronomia,
la calda ospitalità della gente e una magica notte di
luglio dipinta di rosa che è diventata il nuovo Capodanno
dell’estate italiana. Ci sono anche i Riviera Beach Games,
le Olimpiadi dei Giochi da Spiaggia. Nel 2011 si festeggia
la quarta edizione. Consecutiva. Perché se le Olimpiadi
“normali” si disputano ogni quattro anni, qui - invece - non si
fermano mai. Non è un caso, del resto, che discipline come
beach volley e beach tennis siano decollate proprio dalle
spiagge emiliano romagnole per poi esplodere con tornei
itineranti in tutto il mondo, appassionando migliaia di turisti,
compresi quelli romani che ogni anno affollano numerosi la
riviera romagnola. E nel 2011 i Riviera Beach Games, frutto
di un progetto condiviso da APT Servizi Emilia Romagna,
Unione di Prodotto Costa e i Comuni della Riviera, realizzati
Dopo il successo della passata edizione, sono attesi duemila
partecipanti.
Tra i grandi appuntamenti 2011 ci sono poi i Campionati
italiani di beach volley 2x2 maschili e femminili (29-31 luglio)
a Cesenatico, i Mondiali di beach tennis (23-31 luglio) e la
Fifa World Cup di beach soccer (1-11 settembre) a Marina
di Ravenna con la presenza di Platini, la Finale Master del
Campionato Italiano di foot volley (6, 7 e 8 agosto) a Cervia,
il Campionato italiano di triathlon per società (17 e 18
settembre) a Comacchio. Info www.rivierabeachgames.it
In quale altra “sede olimpica” accanto ad un evento Fifa di
beach soccer si può trovare una pedalonga con le imbarcazioni
che portano il nome dei pesci in dialetto riccionese? E in
quale altro posto, dopo una supersfida di beach volley, si
può assistere ad esibizioni di danza sportiva e moderna? O
affrontare un calciobalilla gigante dove potrebbero sfidarsi
due vere squadre di calcio, visto che si gioca undici contro
in collaborazione con Gazzetta dello Sport , Coni e Coop
Italia, allargano il proprio orizzonte: dalla classica tre giorni
di eventi sportivi tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, sono
diventati il “brand” di un ricco cartellone che, da aprile a
ottobre, comprende tutti i più importanti appuntamenti
sportivi in Riviera, rinnovando l’impegno e gli investimenti
nella nuova frontiera della vacanza attiva.
Presentati ufficialmente a Riccione, in presenza dei
testimonial Alberto Tomba e Giuliano Razzoli (che proprio
in Romagna svolge parte dei suoi allenamenti estivi), i Beach
Games confermano il ruolo di Riviera dello sport della costa
emiliano romagnola. Tanti gli eventi a cui si può assistere,
ma anche tanti quelli a cui è possibile partecipare. Si tratta
di una grande festa “non-stop” dello sport che prevede
sei mesi di spettacolari appuntamenti (quasi 300 quelli in
programma), con un clou estivo dal 29 al 31 luglio. E sarà
proprio in occasione di questo week end che si svolgerà una
delle manifestazioni più “sentite”, la Riviera Beach Run di
Bellaria Igea Marina, inserita nel calendario Fidal e Fiasp.
olimpiadi
Dodgeball, Stand up paddle board e Peteca:
tutti al mare per godersi sport curiosi
e innovativi
Da soli, in coppia, con la famiglia, con gli amici. Sono
tanti i modi per assistere o partecipare ai Riviera Beach
Games che vantano una particolare prerogativa: ogni anno
propongono sport innovativi che fanno poi tendenza.
Nel 2011 rivedremo il Dodgeball (versione da spiaggia
della palla avvelenata), lo Stand up paddle board (surf su
cui si avanza remando), il Nordic walking (camminata
con bastoncini simili a quelli dello sci di fondo) e la
undici? C’è di tutto e per tutti nei Riviera Beach Games
che agli sport veri e propri accosta i giochi “vintage” che
regalano l’emozione di tornare indietro nel tempo quando
sulle spiagge si facevano i castelli di sabbia con paletta e
secchiello e le piste per le biglie si costruivano trascinando
per i piedi il più piccolo della compagnia, dando così una
“impronta” molto personale al circuito.
Nella passata edizione sono stati quasi cinquecentomila i
partecipanti (tra atleti e semplici appassionati). Molti di loro
hanno riscoperto il piacere di vivere pienamente la vita da
spiaggia provando anche la soddisfazione di festeggiare
una vittoria - o consolarsi per una sconfitta - davanti ad
una piadina romagnola (quella rucola, prosciutto crudo e
squacquerone è davvero da medaglia olimpica).
Per partecipare non occorre detenere record, né titoli. Basta
avere voglia di esserci e di divertirsi. Tornando poi a casa con
una piccola medaglia ed un grande ricordo ◆
Peteca (gioco di derivazione indios che si gioca con un
attrezzo simile al volano). Ma il “laboratorio” dei Riviera
Beach Games proporrà altri nuovi sport curiosi. Dal
29 al 31 luglio in calendario anche tutte le altre attività
“regine” della spiaggia: dal beach tennis al beach volley,
dal beach soccer, al beach hockey, passando per le sfide
di beach basket, fino alla disputa di regate, pedalonghe,
gare podistiche, di nuoto e pallanuoto, di ciclismo. Previsti
anche appuntamenti legati alle arti marziali, al wellness
attraverso speciali tecniche di rilassamento e attività per i
diversamente abili.
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Le due nuove frontiere del fitness:
Yogadynamic e Nordic Walking
in spiaggia
di Fabrizio Lodi
I
I
l mondo del fitness è fra i più vitali in assoluto,
sempre alla ricerca di nuove discipline da
proporre a migliaia di appassionati. Ecco due
nuovi... arrivi, lo Yogadynamic e il Nordic Walking in spiaggia.
Due proposte che sembrano indirizzate a pubblici diversi.
Andiamo a scoprire quello che fa più al caso vostro...
Yogadynamic
Con questo programma di allenamento lo yoga diventa
dinamico. La caratteristica dello yoga dinamico è l’esecuzione
in sequenza delle posture, che vengono “legate” l’una all’altra
mediante i movimenti di transizione e la sincronizzazione
del respiro. In questo modo, si crea un flusso continuo di
posizioni yoga che consentono l’allenamento equilibrato di
tutte le parti del corpo.
Dopo un riscaldamento “locomotorio” il programma si
compone di quattro parti: cardio, con sequenze studiate
per creare calore corporeo, allungare i muscoli principali
e muovere le articolazioni (rafforzando il baricentro e la
parte superiore del corpo); forza, con sequenze studiate per
sviluppare forza e flessibilità nelle gambe ma anche nel busto
e nelle spalle; equilibrio, con sequenze che partono in modo
dinamico per preparare il corpo a raggiungere la posizione
(le posizioni eseguite su una gamba sono particolarmente
indicate per rinforzare i muscoli stabilizzatori più piccoli dei
piedi); flessibilità, con sequenze focalizzate su tendini, zona
lombare e anche e rotazione della colonna vertebrale.
Nordic Walking in spiaggia
La “camminata con bastoni” è un allenamento per tutti,
anche per chi ha problemi di sovrappeso, poiché distribuisce
il carico di lavoro su tutto l’apparato locomotore. I benefici
vanno dal miglioramento delle prestazioni di cuore e polmoni
alla tonificazione e al rafforzamento della muscolatura di
tutto il corpo. La “camminata nordica” sta avendo una grande
espansione in tutto il mondo, Italia compresa, dove si può
praticare anche in spiaggia.
Il Nordic Walking in versione beach è l’ideale sia per
dimagrire che per tonificare perché la camminata sulla sabbia
e sul bagnasciuga richiede uno sforzo continuo e intenso
per glutei e gambe. Inoltre, si ottiene una decontrattura
dei muscoli di collo e schiena, un aiuto al sistema cardiocircolatorio-immunitario e la riduzione di stress psico-fisici.
Tra i vantaggi, ci sono anche quelli dovuti all’azione chimicofisica dell’acqua di mare. Il massaggio generato dall’acqua,
infatti, produce ottimi benefici cardio-vascolari, mentre il
potere talassoterapico ripulisce l’apparato respiratorio ◆
Insider
Sport
Brividi di piacere
Fresco, goloso, colorato,
con la bella stagione arriva il momento dei gelati
Piccola guida ragionata per sceglierli, gustarli, scoprirli
G
di Antonella De Santis
G
elati, sorbetti, semifreddi: qualcuno sa dirci
la differenza? Ne siamo certi, c’è chi alzerà
subito la mano, i più golosi probabilmente!
Nella famiglia dei dolci da freezer i sorbetti sono i più leggeri
e meno cremosi, alleati della linea che strappano un sorriso:
oltre a zucchero e frutta fresca (ma si usano anche succhi e
sciroppi), non c’è altro che acqua. Nei gelati il latte sostituisce
l’acqua e, naturalmente, tra gli ingredienti si trovano spesso
anche le uova, la consistenza, morbida e avvolgente senza
cristalli di ghiaccio, è indice di qualità. I semifreddi, invece,
condividono con gli altri due le temperature sottozero, ma
la presenza della panna montata li rende meno freddi e ben
più ricchi, per questo meglio tenerli fuori dal frigo prima di
gustarli: la sensazione del grasso solidificato della panna
gelata è decisamente sgradevole. Nei semifreddi si utilizza
anche la meringa italiana, un composto a base di albumi
montati e zucchero cotto in acqua a 121 gradi (precisi, mi
raccomando!) questo preparato dà spumosità senza ulteriori
grassi e abbassa il punto di congelamento.
Ma torniamo a noi: artigianali o industriali? Inutile dire
che i primi riscuotono i nostri favori, ma attenzione! Non
sono migliori: molti, anzi moltissimi, sono realizzati con
semilavorati industriali, basi liofilizzate cui aggiungere
acqua o latte, e spesso non differiscono così tanto da quelli
già confezionati, realizzati con latte in polvere, oli vegetali,
additivi, stabilizzanti e così via. Parliamo quindi degli
artigianali “veri”, prodotti con base di alta qualità o, ancor
meglio, materie prime fresche e, vi parrà strano, farina di semi
di carrube, addensante naturale. La differenza è enorme.
Per quanto uova e latte siano facilmente deperibili, la
catena del freddo mette al riparo da rischi, e soprattutto la
pastorizzazione prima del passaggio nella gelatiera blocca la
produzione di agenti patogeni. Bisogna comunque evitare di
scongelarlo e poi ricongelarlo.
Come riconoscere un buon gelato? Prima di tutto leggete
la lista degli ingredienti che deve essere esposta per legge,
evitando oli o grassi vegetali idrogenati o parzialmente
idrogenati, o prodotti con oli vegetali nelle prime posizioni
(quindi in quantità elevata), ricordate poi che i grassi vegetali
idrogenati fanno sciogliere più lentamente il gelato. Detto
questo affinate il gusto e non fidatevi dell’eccessivo dolce
e grasso: è spesso un modo per camuffare i sapori e coprire
qualche mancanza.
Un buon banco di prova sono i gusti alla frutta secca: il costo
della materia prima è molto alto e incide notevolmente sul
prodotto finale: se questi sono buoni, con un’alta percentuale
di nocciole o pistacchi, è facile che la stessa scelta di qualità
venga usata per gli altri gusti! ◆
Profumo di mare
percorsi del buon gusto
Finalmente è arrivata l’estate!
Quest’anno si è fatta desiderare un po’,
ma la stagione delle domeniche sulla spiaggia
ora è qui. Il momento è propizio, dunque,
per suggerire un paio di indirizzi
sul litorale di Roma
Coffee Break
Lunch
Catering
Organizzazioni Eventi
La Baia
Enoteca Del Gatto
Al mare per un buon bicchiere di vino? Si, quando si parla
di Anzio e dell’enoteca Del Gatto. Uno dei più importanti
e storici locali del buon bere nel Lazio, che negli anni ha
affinato l’offerta fino a proporre, accanto alla splendida
selezione di vini, birre e distillati da tutto il mondo, anche
un’offerta gastronomica di tutto rispetto, da gustare
nella saletta o nei tavolini all’aperto, per godere dell’aria
fresca delle serate estive. Ci si può fermare per un calice
di champagne per l’aperitivo o gustare qui e là golosità
per saziare la fame. Tartine di varia composizione e torte
rustiche, per iniziare, poi selezioni di formaggi, burrata
e alici di Cetara, tartare di manzo piemontese de La
Granda arricchita in vari modi, paté di fegato di pesce
fatto in casa, per poi continuare con tanti, tantissimi piatti
in continuo movimento: mozzarella di Bufala, bottarga
della laguna di Orbetello, valeriana, buccia di limone
e sale alla liquirizia Amarelli, millefoglie di baccalà,
rughetta e peperoni, ma la lista è lunga e la scelta dei
prodotti pregiata e consapevole (molti anche in vendita)
per un’offerta originale e raffinata. Non mancano i dolci,
come i sorbetti e i semifreddi perfetti per dare riscatto alle
giornate trascorse al mare. Ma per gli amanti del buon
bere questo è un indirizzo prezioso anche per acquistare
una bottiglia da asporto da consumare a casa, magari
come accompagnamento a un buon piatto di mare.
Una giornata trascorsa tra l’ozio sul bagnasciuga e un
bagno rinfrescante. Immagine perfetta, soprattutto se si
sceglie un indirizzo che unisca a sdraio, lettini e ombrelloni
anche la possibilità di fermarsi a cena con vista mare. Se
non siete convinti dell’abbinata stabilimento balneareristorante, vi vogliamo suggerire questo indirizzo facile
facile che non tradisce chi non rinuncia alla buona tavola.
L’ambiente è semplice e il servizio solerte, ma la cucina e
la cantina (circa 250 etichette) sono curate, con un’offerta
di pesce tradizionale ravvivata da qualche spunto più
moderno, e, soprattutto, di qualità: crudi di mare, polpette
di pesce, fettuccine con polpa di riccio e gamberi rossi,
paccheri di Gragnano con cozze e melanzane, tonno alla
cacciatora, scampi sale e pepe. Non mancano proposte
superclassiche come insalata di mare e gamberoni al
brandy, ma c’è anche qualche alternativa per gli irriducibili
carnivori (soprattutto se la chiedete con anticipo!). In
chiusura qualche dolce, per lo più tradizionale. Perfetto
per chi teme il rientro troppo affollato, o chi non resiste
all’aperitivo al tramonto: qui le bollicine non mancano...
lasciatevi tentare!
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per il nostro aperitivo tutti i giorni dal lunedì alla domenica
... e inoltre una golosa proposta di piatti freschi e leggeri,
perfetti per la stagione estiva, ma anche una varietà
di gelati artigianali con solo prodotti naturali
da gustare comodamente seduti nella nostra splendida piazzetta
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A.D.S.
LA TENUTA DI CORBARA: OASI DI RELAX
A DUE PASSI Dalla capitale
Immersa in una secolare vegetazione, circondata da vigneti e uliveti,
la Tenuta di Corbara mette a disposizione un grandioso territorio
Tutto da scoprire, assaporare ed esplorare
A
A
di Monia Innocenti
solo un’ora da Roma, esiste un
luogo che sembra uscire da un
libro di favole. Si chiama Tenuta
di Corbara, si trova in Umbria, a pochi chilometri
da città come Todi, Orvieto, Assisi e Spoleto ed è
in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Siete
sportivi? Amate la buona cucina? Vi piacciono i
percorsi storici? E soprattutto, siete amanti del
buon vino? La Tenuta di Corbara è proprio il
posto che fa per voi, per un weekend di fuga,
lontano dalla città o anche per passare una
settimana in totale relax: percorsi di trekking
o mountain bike, riserva di caccia aperta tutto
l’anno, gite a cavallo, tre piscine panoramiche,
degustazioni guidate dei prodotti della Tenuta,
corsi di cucina e di ceramica, visite all’area
archeologica romana del Porto di Pagliano e
soprattutto, un vino ottimo che l’ha resa nota
nel panorama enologico nazionale.
Il territorio su cui oggi si estende la Tenuta
e la vasta azienda agricola che ne è parte
integrante (Castello di Corbara) è di circa 1.100
ettari mentre la struttura, unica per la sua
composizione e tra le più belle dell’Umbria
per la sua posizione, è composta da 6 casali
in pietra; dal Ristorante Il Caio dove degustare
la tradizionale cucina umbra con le paste fatte
a mano, ciambelloni che ricordano la cucina
delle nostre nonne, carni e pesce grigliati; un
porto romano (sito archeologico sotto l’egida
dei Beni Culturali), oltre 3.000 alberi di olivo e 140
ettari di terreno dedicati ai vigneti. L’azienda vanta,
infatti, un pregiato patrimonio viticolo e tra gli obiettivi
principali dell’azienda, la valorizzazione dei vitigni
autoctoni presenti nella zona da oltre un secolo, così
da proporre vini immediatamente riconducibili al
territorio di origine, come l’interessante Grechetto
“Il Caio”, singolare clone che non ha perso le
caratteristiche di unicità del vecchio biotipo.
Si tratta di un Grechetto in purezza, con
raccolta a mano, vinificato in acciaio e affinato
in bottiglia due mesi prima della immissione nel
mercato. Ha un profumo delicato che ricorda la
frutta anche nel sapore ed è ottimo per aperitivi
ma anche per pasti a base di pesce o carni
bianche.
L’antica proprietà dei Conti Montemarte è il
luogo giusto per chi cerca armonia e tranquillità,
lontano dai rumori e dallo stress quotidiano, che
permetterà di ritrovare il benessere e il buon
umore e riscoprire il contatto con la natura ◆
Info: Loc. Corbara nr.7 - 05018 - Orvieto (TR)
Tel. 0763304003
[email protected],
[email protected]
Ristorante “Il Caio” Tel. 0763304025
[email protected]
www.agriturismotenutadicorbara.it;
www.castellodicorbara.it
M
M
igliorare costantemente rimanendo
sempre fedeli alla tradizione: questa
la filosofia che è alla base del lavoro
di Pompi, un nome che dal 1960 fa rima con Tiramisù, la
dolce specialità che ha reso questo bar pasticceria famoso in
tutta Roma (e ben oltre aggiungiamo noi). Alzi la mano chi
non l’ha assaggiato almeno una volta! Delizioso e irresistibile
tanto che, un cucchiaino dopo l’altro, difficilmente si riesce
a smettere di mangiare. E se siete mai riusciti a riporne un
po’ in frigo, il nuovo assaggio permette una gara di bontà:
per qualcuno infatti il giorno successivo è ancora più buono,
perché si compatta ancora un po’ e i biscotti diventano un
tutt’uno con la crema. In fondo la felicità è fatta di piccole
cose e ingredienti semplici: mascarpone, uova, zucchero,
caffè, cacao e i leggerissimi biscotti di Novara... e già: non
sono savoiardi quelli che trovate nelle vaschette sotto la
morbida crema. Poche materie prime, studiate e provate
in continuazione per ottenere un risultato perfetto.
Prendete il mascarpone: ogni prodotto
è diverso dall’altro e non sempre
consente di preparare quella
crema così avvolgente e
voluttuosa. Solo lunghe
prove e assaggi hanno
permesso di arrivare
alla
consistenza
di oggi. Un risultato praticamente perfetto, dalla resa dei
biscottini bagnati, innanzitutto, alla persistenza dell’aroma del
caffè, ancor oggi preparato tazzina dopo tazzina utilizzando
la miscela Illy, la stessa consumata al bar. Quello che sembra
un procedimento elementare, che spesso viene sperimentato
a casa propria, è il risultato di anni di esperienza, di ricette
messe a punto con sempre maggiore precisione, confronto
con i clienti e una passione per la qualità che riesce a vincere
il tempo. Oggi come ieri, e forse oggi più di ieri, il Tiramisù
di Pompi è un simbolo del Made in Italy dolciario, sempre
perfetto, grazie a 50 anni di esperienza, con le varianti
fantasiose ma sempre gustose, alla fragola o al pistacchio e in
più la versione per celiaci, a testimonianza di un’attenzione
sempre maggiore ai problemi del mondo di oggi.
Qualità, attenzione ai dettagli e cura di ogni passaggio,
sostenibilità, trasparenza sono gli elementi che punteggiano
la strada di questa che ormai è una realtà che si appresta a
varcare i confini della città e del paese, portando
questo dolce nei ristoranti di mezza
Italia e a breve nelle maggiori città
del mondo, in attesa della
Doc, per un prodotto
ineguagliabile
e
inconfondibile ◆
Insider
Gusto
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Nozze d’argento in cucina
Appena festeggiati i 25 anni di attività,
Claudio Sadler è un fiume in piena:
parla della sua storia di chef e del nostro presente,
della società e della ristorazione
di Antonella De Santis
D
D
alla piccola osteria dell’86, al locale due
stelle Michelin di oggi, a Milano in via
Ascanio Sforza. In mezzo un’altra sede,
l’avventura del Wine and Food, apripista di tanti locali di
alta ristorazione, ma agile, con mescita interessante e prezzi
contenuti, poi rinato nell’attuale trattoria moderna Chick and
Quick. Qualità sempre maggiore, ambienti più confortevoli
per gli ospiti e in cucina, questi gli obbiettivi perseguiti negli
anni. Poi il catering (che ha appena vinto il premio Class come
miglior catering italiano), i libri, l’esperienza della scuola di
cucina Q. B., Tokio e Pechino, i ristoranti alla fiera di Rho, le
collaborazioni commerciali.
Il numero dei coperti? Quello quasi non è cambiato da
allora.
La sua storia è un susseguirsi di progetti, quanto conta uno
spirito imprenditoriale?
“Sono avventure nate per passione, per dimostrare a me stesso
e agli altri che la cucina è una cosa importante. Non sono
un manager, ma ho imparato che fare business è importante
quanto fare cucina. La crisi ci ha imposto meno sfarzo di
mezzi e persone, pur puntando all’alta qualità in cucina e
nel servizio. La ristorazione commerciale è più semplice e
remunerativa, ma la nostra richiede solidità economica,
altrimenti non si sta a galla: non basta la poesia”.
trafilata alla giusta temperatura assorbe il sugo e permette
una mantecatura splendida, impossibile da ottenere con
un prodotto “cerato”, noi usiamo Verrigni trafila oro.
Indispensabile la rete di fornitori, selezionatori e produttori
di fiducia, e i moderni metodi di conservazione, sottovuoto e
abbattitore, per avere sempre prodotti al massimo livello”.
Dalla sua esperienza in Oriente: come viene percepita la
cucina italiana?
“Ho lavorato dal 2003 al 2008 in Giappone, poi sono andato
in Cina, gli orientali vogliono una cucina vera, non una
fusion impastata con la loro cultura. Ho portato all’estero
la cucina che faccio normalmente, bisogna salvaguardare
l’origine della propria tradizione, adeguandola allo stile di
vita contemporaneo. Non amo le cose ipermoderne, l’essere
costantemente sotto esame e dover inventare ogni volta cose
nuove magari senza una vera identità; allo stesso modo non
voglio mettere il mio ospite in difficoltà di fronte a un piatto.
Conta anche il senso estetico: amo l’arte moderna, mi piace
ritrovare i colori e la forza dei prodotti in uno stile moderno
e piacevole da vedere. Ora apprezzo anche la ripetitività:
modificare, affinare, migliorare negli anni. La società cambia,
anche la cucina si trasforma”.
Dai cuochi star si è passati ai produttori star: non trova ci
sia quasi una mania per la materia prima firmata?
“La qualità della materia prima è fondamentale ma deve
essere usata con intelligenza. Un esempio: usiamo le uova
di Parisi in ricette in cui hanno un ruolo principale, nella
stagione dei tartufi, su un raviolone al tuorlo d’uovo, ma
per un pandispagna sarebbero sprecate, lì basta un ottimo
prodotto. La qualità è indispensabile: la ruvidità di una pasta
Una materia prima vera spesso non è costante, come
ovviare?
“Cambio il menù 8 volte l’anno: uso i prodotti nel loro
momento migliore, mi piace variare, anche se in una struttura
grande è difficile far capire a tutti ciò che si ha in mente.
Abbiamo un menu del giorno, quattro piatti pensati in base
al mercato. Cambiare è importante in un lavoro che può
essere molto ripetitivo”.
Quanto conta la tecnologia in cucina?
“Sono stati fatti passi da gigante nella conservazione,
fondamentale per fare qualità e razionalizzare le spese.
Compriamo scampi e aragoste vive, che si manterrebbero
per non più di due giorni, li abbattiamo immediatamente
con il trattamento corretto, e abbiamo sempre un prodotto
perfetto, così ottimizziamo la spesa senza buttare porzioni
non servite in giorno stesso. La stessa legge impone questo
processo prima di servire il pesce crudo. Ci sono nuovi
strumenti: roner per la bassa temperatura, forni vapore, a
convenzione, l’induzione che ha eliminato la fiamma aperta,
pericolosa, difficile da gestire che rende gli ambienti invivibili
per il caldo”.
Ci sono prodotti sottovalutati o sopravvalutati?
“Lo sono i piatti: tutto ciò che è creato per stupire. Ci sono
cose meravigliose estremamente semplici: lo spaghetto col
cipollotto di Aimo, la sfogliatina lamponi e crema inglese
di Marchesi, trovo ottima la granita di anguria con spuma
cioccolato bianco presentata all’hotel Baglioni: leggera,
gustosa, bilanciata, con una sua ricchezza ma di grande
pulizia. La cucina mi stupisce sempre, è un’alchimia che può
avere mille sfaccettature”.
Ristoranti preferiti?
“Villa Crespi, Il Luogo di Aimo e Nadia, La Francescana di
Massimo Bottura, lui ha una cucina innovativa fatta di cose
semplici e di tradizione, è pacato e di grande cultura, non
troppo preso dal ruolo di chef, in fondo non salviamo le vite,
diamo solo un po’ di gioia! Poi ci sono le trattorie: non si può
sempre mangiare così tanto e in questo modo”.
Il piatto più interessante creato quest’anno?
“Mi ha molto divertito il riso-pizza: un risotto dall’aspetto
di una pizza fatto con acqua di pomodoro, con pomodori
canditi, burrata emulsionata e filettini di acciughe”.
Come mai ci sono piatti e prodotti ricorrenti? Burrata e
all’acqua di pomodoro, per esempio
“Credo ci sia una voglia diffusa di riscoperta di cose essenziali
che sappiano incarnare l’italianità, piatti in cui si identificano
idee e concetti in modo elementare. Le cose, anche le più
complicate, devono essere trasmesse nella loro semplicità.
Un esempio? Gli spaghetti cotti nell’acqua di pomodoro di
Niko Romito”.
Ci sono degli ingredienti che ama usare?
“Bottarga di muggine, mozzarella, burrata, prodotti semplici
come il finocchietto per un pesto che ha una concentrazione
di sapore molto forte: condimenti quasi integri da cui
emergono i sapori originali. Piuttosto che salse e besciamelle,
preferisco riduzioni di vino o balsamico, creme a base di
verdura o gelati: leggeri, facili, originali, sono le nuove salse
di accompagnamento”.
Cosa ci dice di questa collaborazione con Autogrill
“Ho sempre fatto molte cose fuori dalle regole, non mi prendo
così tanto sul serio! Da McDonald a Knorr a Esselunga. Per il
ristorante Autogrill di Malpensa creo un menu ogni sei mesi,
ovviamente con forti limiti di prodotti e costi. Un’esperienza
che funziona per tutti”.
Come è la situazione delle scuole?
“Negli alberghieri i tagli hanno inciso soprattutto sulle ore di
Insider
Insider
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pratica, non basta studiare la teoria se poi non si sa sfilettare
una trota perché non c’è abbastanza materiale per esercitarsi!
I ragazzi dovrebbero tornare a fare le stagioni estive tra il
secondo e terzo anno, per capire subito se c’è abbastanza
passione da sopportare stanchezza, fatica, ripetizione e
pressione. La tv ha creato il mito dello chef, la realtà della
cucina è molto più dura e la gavetta lunga e faticosa”.
Siete appena stati a Roma, ospiti dell’Hotel Regina Baglioni.
Siete soddisfatti di questa esperienza?
“Molto, abbiamo trovato un pubblico eterogeneo, chef e
brigata molto bravi e disponibili: lavorare in cucine altrui non
è facile, ci sono dimensioni e collaboratori diversi. Quando ci
si sposta è indispensabile portare più cose che si può da casa,
ma soprattutto fare cose facili: rassicurare più che stupire”.
Quali sono piatti classici?
“Quelli riprodotti in molte cucine. Ci sono creazioni personali
che nessuno può riproporre. Trovo mie ricette persino nelle
trattorie, come i ravioli di melanzane, forse il mio linguaggio
è più comune. L’esperienza del cibo può essere semplice,
questa è la cucina che mi interessa fare” ◆
Info: Sadler, Via Ascanio Sforza, 77 Milano - tel. 02 58104451
www.sadler.it
È nato così e così è rimasto per anni, fino a che le
mode hanno premuto sull'acceleratore e le gestioni
si sono avvicendate. Oggi, dopo anni di alti e bassi,
dopo stagioni volte all'inseguimento delle tendenze
gastronomiche, degli arredi minimalisti, Celestina
celebra un ritorno alle origini. Torna indietro
puntando a essere ancora una volta l'indirizzo di
riferimento dei Parioli.
Piatto preferito?
“Spaghetti, cacio e pepe e amatriciana, per esempio quella di
quella di Agata e Romeo”.
Con loro ha grandi affinità
“Abbiamo un rapporto fraterno, siamo della stessa
generazione del dopo-Marchesi, un grande innovatore,
molto filofrancese, che ha portato concettualità e porzioni
della nouvelle cuisine, concentrazione del sapore, giuste
cotture: una rottura importante. Dopo si è tornati indietro,
uno come Antonio Santini ha tenuto duro rinnovandosi poco
per volta, e ha avuto ragione, poi gli sono andati dietro tutti.
Creatività e fantasia devono avere una radice, i grandi chef
sono spettacolari, ma a volte peccano di comprensibilità o
coerenza”.
È
stato per anni il ristorante di quartiere,
dove le famiglie andavano insieme la
domenica a pranzo: nonni, nipoti e
genitori riuniti intorno a un tavolo.
Lo scorso 4 giugno Sadler è stato alla Tenda Rossa di
Natascia Santandrea a San Casciano Val di Pesa; il 7
ottobre tornerà a Roma da Agata e Romeo, per la serata
Trash & Chic; e il 10 novembre nel suo storico ristorante
di Milano per la serata a tema ‘Anni ‘70’ di piatti, musica
e abbigliamento.
Dismessi gli abiti modaioli di ristorante trendy, ha
saputo, nei pochi mesi della nuova gestione, trovare la
giusta misura tra tradizione e modernità.
Confortevole, caldo luminoso, curato: con un'ampia
veranda chiusa e cucina a vista, pareti dai toni chiari,
soprattutto un fresco celeste e legno al pavimento,
accoglie senza inutili formalità, invitando da subito
a sentirsi a proprio agio ricreando l'atmosfera delle
origini, di quel lontano 1926 in cui è nata la storia di
questo locale e degli anni a seguire.
Oggi come allora la cucina è semplice e genuina e
per quanto alleggerita e adattata ai gusti attuali, è un
susseguirsi di piatti classici romani, con qualche piccola
novità, proprio per stupire sempre i propri clienti.
Il ritorno della pizza offre ai giovani un'ottima
alternativa per cene veloci.
Celestina vi aspetta!
CELESTINA AI PARIOLI - VIALE PARIOLI, 184 - TEL. 068078242 - WWW.RISTORANTECELESTINAAIPARIOLI.COM
sempre aperto, anche dopo teatro
Insider
Cinema
OLTRE HARRY POTTER
ESCE L’ULTIMO HARRY POTTER,
MA È DAVVERO IL CAPOLINEA?
Pochi giorni dopo la tradizionale première inglese,
uscirà il 13 luglio in Italia
“Harry Potter e i doni della morte - parte II”,
ultimo capitolo della saga cinematografica più redditizia di sempre
I
di Alberto M. Castagna
I
numeri sono impressionanti: i sette film che
hanno per protagonista Harry Potter usciti ad
oggi hanno totalizzato un incasso superiore
a quello dei 22 film di James Bond e dei 6 della saga di
Star Wars, imponendosi come la serie cinematografica
più redditizia della storia del cinema. Un dato che si
accompagna, naturalmente, al successo mondiale ottenuto
dai sette romanzi firmati dalla scrittrice inglese J. K. Rowling,
che sono stati tradotti in ben 64 lingue vendendo quasi 500
milioni di copie nel mondo. Una bella “gallina dalle uova
d’oro”, quella generata dal maghetto di Hogwarts, tanto che
l’adattamento dell’ultimo romanzo della serie, “Harry Potter
e i doni della morte” uscito nel 2007 (nel 2008 in Italia) ha
dato origine a ben due film. La motivazione ufficiale è che la
ricchezza (e lunghezza) narrativa del settimo romanzo non
poteva essere condensata in un’unica pellicola, ma è lecito
sospettare che i produttori abbiano inteso sfruttare quanto
più possibile il grande appeal che Harry Potter esercita sul
pubblico di ogni età e latitudine.
Dopo aver concluso e pubblicato il settimo romanzo
della saga di Harry Potter, J. K. Rowling non ha certo
riposto la penna. Ma non si è neppure troppo affaticata:
il suo unico “parto” letterario è stata una raccolta
intitolata “Le fiabe di Beda il Bardo” della quale aveva
già fatto cenno in “Harry Potter e i Doni della Morte”,
affidando al personaggio di Hermione il privilegio di
poterne leggere una parte ai suoi amici Harry e Ron,
traducendolo dalla lingua runica a lei solo conosciuta. Il
volume è stato scritto e illustrato dalla Rowling che ne ha
licenziato soltanto sette copie da regalare ad altrettanti
amici e collaboratori stretti. Ma, com’è ovvio, non poteva
restare inedito per il grande pubblico: poco dopo, infatti,
è stato pubblicato ufficialmente e i suoi proventi, per
volontà della scrittrice, devoluti alla The Children’s High
Level Group, un’istituzione benefica la cui missione è
migliorare il benessere, la salute e la tutela dei bambini
vulnerabili, che la annovera tra i fondatori.
OUT OF THE WOODY ALLEN JAZZ BAND
EDDY DAVIS and Conal FOWKES
LIVE IN CONCERT
“Harry Potter e i doni della morte - parte II” uscirà dunque il
13 luglio in Italia, dopo la tradizionale première inglese che
avrà luogo il 7, in una doppia versione in 2D e in 3D, ultimo
grande evento dell’estate cinematografica italiana. Da tempo,
però, su internet impazzano le indiscrezioni sulle differenze
tra il libro e il film, frutto delle anticipazioni “strappate” agli
attori e al regista e soprattutto delle voci seguenti ai cosiddetti
“test screening”, le anteprime organizzate per osservare le
reazioni degli spettatori cui fanno seguito, talvolta, importanti
rimaneggiamenti del montaggio di un film.
Certo è che Harry Potter dovrà affrontare, per l’ultima volta,
il suo mortale nemico Lord Voldemort, in un duello alla
fine del quale solo uno potrà uscirne vivo (e se stiamo al
romanzo, non ci sono dubbi su chi sopravvivrà). Altrettanto
certo è che la fortunata saga si avvia così alla conclusione,
visto che l’ex insegnante di Yate diventata la donna più ricca
del Regno Unito grazie a una “magica” intuizione, ha più
volte dichiarato di essere stufa della sua creatura e di volersi
dedicare ad altri progetti. Ma c’è da crederle? ◆
© 2011 Warner Bros. Ent.
Harry Potter Publishing Rights © J.K.R.
Harry Potter characters, names and related indicia are trademarks of and © Warner Bros. Ent. All Rights Reserved.
FINO AL 30 LUGLIO
Un cubo di cristallo appoggiato sulle sale del Palazzo delle Esposizioni
dove cibo e arte si mescolano quotidianamente. Qui c’è il regno di
Antonello Colonna, chef e patron dell'Open. Sotto le stelle o godendo
della luce del tramonto, nel mese di luglio si aggiunge alla consueta
raffinatezza del ristorante un appuntamento di grande prestigio, con
la musica di Eddy Davis e Conal Fowkes della Woody Allen Jazz
Band, banjo e pianoforte votati al jazz più classico, come l’abbiamo
ascoltato in tante pellicole del grande regista americano. Un duo che
non di rado si trasformerà in trio, visto che Allen, ottimo clarinettista,
si trova proprio a Roma a girare il suo prossimo film. Non ci sono
date, ma annunci da un giorno all'altro. Basta informarsi, chiamando
l’Open Colonna, e prenotare!
Open Colonna
Palazzo delle Esposizioni
Scalinata di via Milano 9/a Roma
06.47822641 - [email protected]
Insider
Cultura
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LA DOPPIA MAGIA
DI SHAKESPEARE
INCANTA ROMA
Da ‘Shakespeare in Love’
a ‘Shakespeare in Globe’
il Silvano Toti Globe Theatre
annuncia una stagione
ricca di emozioni
di Alessandra Vittoria Fanelli
N
N
ell’elegante Villa Borghese, la splendida
tenuta fondata nel 1580 dai principi
Borghese (noti per aver dato i natali a
Camillo Borghese, eletto Papa con il nome di Paolo V) si trova
il Silvano Toti Globe Theatre nato nel 2003 dall’impegno
dell’Amministrazione Capitolina, Assessorato alle Politiche
Culturali e Centro Storico di Roma Capitale e dalla Fondazione
Silvano Toti che hanno, in concerto, ricreato nel cuore verde
di Roma il ‘gemello’ del Globe Theatre di Londra, sede della
compagnia teatrale di William Shakespeare costruito nel
1598 nei pressi del Blackfriars Bridge sulle rive del Tamigi per
rappresentare tutte le opere del più grande drammaturgo e
poeta in lingua inglese della storia.
E dal 2003 il Globe Theatre di Roma organizza per l’Estate
Romana il ‘Shakespeare in Globe’ evento particolarmente
suggestivo di spettacoli all’aperto dedicati esclusivamente
alle grandi opere del ‘bardo’ inglese.
Stagione nata da un’intuizione del vulcanico Gigi Proietti
che con Politeama produce e cura la direzione artistica
del Silvano Toti Globe Theatre arrivata oggi alla sua nona
stagione, inaugurata lo scorso 1° luglio con il classico dei testi
shakespeariani: ‘La Tempesta’ con la regia di Daniele Salvo che
il grande Giorgio Albertazzi ha magistralmente interpretato.
Il Silvano Toti Globe Theatre è gemellato con l’originario
teatro di Londra non solo per l’esclusiva rappresentazione
dei testi shakespeariani ma soprattutto per il progetto a
pianta circolare realizzato dall’impresa Lamaro Appalti (che
fa capo a Pierluigi Toti, Cavaliere del Lavoro e Claudio Toti,
ingegnere) che ha esclusivamente utilizzato il legno massello
di rovere francese.
Il teatro ha una capienza di 1.206 posti così distribuiti:
una platea di posti in piedi in grado di ospitare fino a
415 spettatori; un primo ordine di balconate, sempre
raggiungibili dalla platea composto da 5 settori per un totale
Insider
Cultura
Insider
Cultura
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JAGUAR ITALIA INVESTE IN CULTURA
di 302 posti; il secondo (capienza 374 spettatori) ed il terzo
(capienza di 115 spettatori) ordine di balconate sono invece
raggiungibili attraverso delle passerelle di collegamento. I
tre ordini di balconata si affacciano, in modo concentrico
sul palcoscenico poiché la struttura è stata concepita e
realizzata considerando quale punto centrale dell’attenzione
del pubblico il proscenio.
Il teatro, il cui tetto è stato rivestito con scandole di rame,
raggiunge l’altezza massima di 10 metri con un diametro
interno di 23 metri ed esterno di 33 metri mentre la
circonferenza esterna totale è di 100 metri. E in questo
gioiello immerso nella Villa Borghese la stagione del Silvano
Toti Globe Theatre proseguirà fino al 18 settembre con la
rappresentazione dell’impegnativo testo ‘Riccardo III’ che
ripercorre il periodo particolarmente corrotto dell’aristocrazia
inglese e della sua feroce lotta al potere.
Appuntamento imperdibile il programma del Silvano Toti
Globe Theatre, attualmente in corso, si afferma come uno dei
più importanti eventi culturali estivi di punta della Capitale,
con un crescente successo di critica e di pubblico ◆
La stagione 2011 del Silvano Toti Globe Theatre a Villa
Borghese vede un nuovo progetto chiamato LaboratorioStudio rivolto ai giovani attori che riguardi il lavoro sulla lingua
di Shakespeare nella sua complessità e stratificazione.
Il progetto prende vita grazie al contributo di Jaguar Italia
che nell’anno in cui festeggia i 50 anni della leggendaria
E-type, stringendo un accordo di partnership con la Royal
Shakespeare Company di Londra, lega il suo nome al teatro
del grande scrittore di Stratford upon Avon e in particolare
con il Silvano Toti Globe Theatre di Roma.
Jaguar Italia infatti è partner di un’importante novità
organizzata con la struttura diretta da Gigi Proietti per
la stagione 2011: due laboratori per giovani attori che si
svolgeranno parallelamente all’attività del teatro romano
a partire dall’1 luglio e che si concretizzeranno in un
momento di esercitazione pratica e di verifica scenica. Il
primo laboratorio, “Lucrezia”, sarà diretto da Daniele Salvo,
mentre il secondo, “I due nobili congiunti”, sarà curato da
Alvaro Piccardi sempre sotto la supervisione di Gigi Proietti,
anima eclettica e direttore artistico del Globe di Roma.
Molte le ragioni che giustificano la partnership tra il Globe
di Roma e Jaguar Italia: la tradizione, le comuni origini di
Shakespeare e del marchio, la condivisione di alcuni valori
di eccellenza e innovazione sia in campo culturale che
industriale, ma è soprattutto con questa sponsorizzazione
che Jaguar intende contribuire a promuovere la formazione
di giovani attori riaffermando così la sua grande passione
per i capolavori sia essi opere d’arte che espressioni più
evolute della tecnologia dell’auto.
A.V.F.
Insider
Cultura
Insider
Arte
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La Gabbia - Marco Barina
L’arte non è Cosa Nostra
La Biennale di Venezia 2011, con il nome
di ILLUMInations prova a comunicare
lo stato generale dell’arte contemporanea
C
C
di Maria Laura Perilli
inquantaquattresima Biennale d’arte di
Venezia! La grande Kermesse, Direttore
artistico Bice Curiger, ha preso il via con
il nome di ILLUMInations: la intersezione di 89 padiglioni,
affiancata da molteplici eventi a latere, prova a comunicare
la sintesi dello stato generale dell’arte contemporanea.
Le tematiche ambientali e pacifiste espropriano la scena nel
tentativo di sottolineare la diffusa “conflittualità” tra popoli e
la “radioattività” sempre più dilagante sul pianeta Terra.
Paolo Baratta, in qualità di Presidente della Biennale,
sottolinea quanto “il legame tra arte e fenomeni sociopolitici
sia più fecondo del solito” a dimostrazione, oltretutto, che
la Biennale è prioritariamente incontro di culture, visioni,
opinioni, dialogo tra identità piuttosto che luogo per il
mercato dell’arte.
È evidente e innegabile che artisti e mercato dell’arte ne
trarranno vantaggi successivi; bisogna pur vivere! La speranza
è che il mercato dell’arte volga la sua attenzione alla qualità,
quella vera, e non a meteore costruite ad hoc!
Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla presentano, dinnanzi
al neoclassico padiglione USA, un carro armato capovolto
che si fa tapis-roulant, pedana da gare con cingoli verso
il cielo. Una mega-metafora dove trovano posto tutte le
Roberta Coni
contraddizioni umane: popoli che gareggiano salvo poi
‘scannarsi’ per ragioni economiche giustificate da presunte
superiorità culturali e religiose, quasi a stilare una classifica
del Dio migliore!
Seguono poi, che tristezza!, gli scomparsi e gli incarcerati:
Ahmed Basiouny e Ai Weiwei. Il trentaduenne videoperformer egiziano derubato della vita a piazza Tahir a Il Cairo
dai cecchini di Mubarak mentre era intento a riprendere le
scene della repressione, aveva scritto poco prima: “Ti prego o
Madre, o Padre, o Giovane, o Studente, o Cittadino, o Senior,
o altro ancora: tu sai che questa è la nostra ultima occasione
per la nostra dignità, l’ultima possibilità di cambiare il regime
che dura da trent’anni. Scendete in piazza e ribellatevi, portate
il vostro cibo, i vostri vestiti e la vostra acqua, maschere e
tessuti e una bottiglia di aceto e credetemi, non c’è che un
solo piccolo passo a sinistra... Se vogliono la guerra vogliamo
la pace, la pratica corretta fino alla fine, per riconquistare la
dignità della nostra nazione”.
Ai Weiwei, artista e architetto famoso per lo stadio di
Pechino, è ricordato in un evento collaterale da una scultura
in vetro di Oleg KuliK: Zhang Huan, artista ufficializzato dal
governo cinese, tiene al guinzaglio Ai Weiwei macchiandolo
con il trasudo del suo sangue. Evidente la riconducibilità
della metafora alla repressione del libero pensatore! Nel
frattempo l’architetto cinese Ai Weiwei è stato liberato in
seguito al pagamento di una cauzione: era stato arrestato
nell’aprile scorso con l’accusa formale di evasione fiscale,
ma in realtà è da sempre nel mirino del regime per le sue
posizioni critiche.
La gigantesca balena in resina, opera del francese Louis
Grèaud, arenata per disorientamento, è l’emblema della tragica
decadenza dell’ambiente in cui viviamo; il disorientamento
dell’uomo contemporaneo si concreta in azioni negative a
livello ambientale anche per i nostri innocenti coinquilini.
Ultima la nostra Italia in croce! Sì, perché Vittorio Sgarbi,
curatore del padiglione nazionale, propone per la sua
introduzione un lavoro-simbolo di Gaetano Pesce, la
crocifissione del Bel Paese e afferma: “L’arte non è Cosa
Nostra, non deve essere nelle mani di una cricca di critici”.
Scoperchia il vaso di Pandora, fa intendere che l’Italia,
contenitore del 70% delle opere d’arte del mondo (senza
contare i musei del mondo colmi di capolavori di artisti
italiani) e terra promotrice di grandi movimenti artistici, non
poteva continuare a essere rappresentata, in modo asfittico,
da una ventina di soliti noti.
Sgarbi apre a molti artisti, di cui 180 rigorosamente selezionati
dalle 23 Accademie d’Italia. L’intento, al di là degli esiti, è
positivo. Ad alcuni grandi nomi che parlano di caos e disordine
è utile ricordare quanto affermava Henry Miller: “Disordine è
parola inventata per indicare un ordine che non si capisce”.
Si assiste a una vera scomposizione dell’idea di Biennale,
senza ostracismi, aperta a ogni espressione artistica a partire
dall’arte figurativa da troppo tempo decretata fuori moda
da alcuni ‘sapienti’. Se ne facciano una ragione! La pittura
figurativa esiste, non è morta e continuerà a trasmettere i
suoi messaggi; niente è peggiore dell’arte che professandosi
sperimentale, non ufficiale, alla lunga rischia di cadere nei
canoni della peggiore ufficialità.
Per concludere un accenno a due artisti presenti alla Biennale:
Marco Barina e Roberta Coni.
Rappresentano per INSIDER una non piccola soddisfazione
in quanto già più volte presentati nella nostra rivista: il primo
per “i suoi oggetti trasformati in archetipi del nostro sapere
e della nostra memoria”; la seconda, giovanissima pittrice,
selezionata dall’Accademia di Roma, per l’intensità vissuta
dei suoi ritratti, dove la profondità dei contenuti è supportata
da un altissimo livello tecnico che si concreta in una sapiente
trattazione della materia pittorica ◆
Insider
Mostre
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KRGR. BOB KRIEGER
RICORDI TRA FOTOGRAFIA E ARTE
Milano, Palazzo Reale
Fino all’11 settembre 2011
Palazzo Reale ospita una mostra antologica promossa dal Comune - Settore
Cultura in collaborazione con Imago Art Gallery di Londra, Habitare dei fratelli
Boga, Leonardo International e Christie’s. La mostra “KRGR. Krieger. Ricordi tra
fotografia e arte” racconta quarant’anni di carriera del famoso fotografo di moda
e ritrattista, nonché vincitore dell’edizione italiana del Montblanc de La Culture
Arts Patronage Award nel 2009. Attraverso le sue foto Bob Krieger si racconta in
modo divertente: la sua adolescenza, il suo arrivo a Milano le prime campagne di
moda, le modelle più belle. Immagini che ricordano un periodo importante per
la moda italiana. Ci sono, inoltre, suoi famosi ritratti: davanti a lui, infatti, hanno
posato i più importanti capi di stato e politici, da Carlo Azeglio Ciampi a Francesco
Cossiga, le più famose modelle, da Veruska a Linda Evangelista, le donne più belle
come Lucia Bosè, prima miss Italia, dai maggiori industriali come Gianni Agnelli e
il nipote John Elkann, fino ai protagonisti del giornalismo come Indro Montanelli
e ai grandi della moda tra cui Giorgio Armani, Dolce e Gabbana, Gianni Versace,
Miuccia Prada e tanti altri.
www.comune.milano.it/palazzoreale
MOSTRE
di Alessa
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MATERIA PRIMA
RUSSKOE BEDNOE - ARTE POVERA IN RUSSIA
Milano, PAC, Padiglione Arte Contemporanea
fino all’11 settembre 2011
Inaugurata lo scorso 8 luglio e fino all’11 settembre 2011 il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano
ospita Materia prima. Russkoe Bednoe - “l’arte povera” in Russia, un omaggio all’arte russa attraverso 116
opere di 23 artisti contemporanei, curata da Marat Guelman.
Promossa dal Comune di Milano - Settore Cultura, con il patrocinio del Governatorato della Regione di
Perm’ (Federazione Russa), la mostra apre a Milano il calendario di iniziative previste per il 2011 in occasione
dell’Anno della Cultura e della Lingua Italiana in Russia e della Cultura e della Lingua Russa in Italia.
La mostra, ideata da Sergey Gordeev, membro del Consiglio Federale Russo per l’amministrazione di Perm’
da anni impegnato in ambiziosi progetti per lo sviluppo culturale e architettonico della Regione, rappresenta
una delle più grandi esposizioni collettive di arte contemporanea russa dell’ultimo ventennio e ha già destato
particolare interesse e apprezzamento a livello internazionale: è stata premiata nel corso della Terza Biennale
d’Arte Contemporanea di Mosca (settembre 2009), mentre una selezione di opere è stata esposta al Grand
Palais di Parigi a giugno 2010 e dopo il passaggio a Milano, sarà ospitata al PS1 del MoMA di New York.
www.comune.milano/pac e www.deangelispress.it
CHINA NEW DESIGN
Milano, Triennale Design Museum
fino all’11 settembre 2011
In occasione dell’anno culturale della Cina in Italia promosso dal Ministero per la Cultura
Cinese, IGAV (Istituto Garuzzo per le Arti Visive, Torino), UCCA (Ullens Center for
Contemporary Art, Pechino), Triennale Design Museum e Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Piemonte presentano la mostra China New Design, articolata
nei due spazi espostivi del MINI&Triennale CreativeSet (progetto diretto da Silvana
Annichiarico) del Triennale Design Museum di Milano e Palazzo Chiablese di Torino.
China New Design, a cura di Jérôme Sans, direttore dello Ucca e già curatore e cofondatore del
Palais de Tokyo a Parigi, e Cui Quiao, direttore generale della Sezione Cultura e Educazione
dell’UCCA, è il primo di questi importanti appuntamenti e propone una selezione dei più
interessanti lavori dei designer cinesi contemporanei, in molti casi inediti per l’Italia.
www.triennaledesignmuseum.it
Insider
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UNICITà D’ITALIA.
MADE IN ITALY E UNICITà ITALIANA
Palazzo delle Esposizioni, VIA NAZIONALE
Fino al 25 settembre
Nell’epoca dei festeggiamenti per l’unità d’Italia la mostra organizzata al
Palazzo delle Esposizioni celebra il design italiano. Gli oggetti della Collezione
Storica Compasso d’Oro e i prodotti selezionati per l’assegnazione della XXII
edizione del Premio esposti al Macro, sono l’occasione per riconoscere nella
creatività italiana uno degli aspetti fondanti dell’unità nazionale. Il telefono
Grillo, l’appendiabiti Sciangai, la poltrona Bubble Club sono solo alcuni
degli oggetti che, con video e testimonianze, contribuiscono a rafforzare il
sentimento di appartenenza, raccontando con il made in Italy la storia degli
ultimi cinquant’anni.
www.palazzoesposizioni.it
MOSTRE
di Laura
M
o c ci
ESTATE AL MACRO
Via Nizza 138, angolo Via Cagliari
fino alla fine di settembre
Per chi volesse trascorrere una giornata immerso nell’arte contemporanea durante i
mesi di luglio e agosto, nulla di meglio di un bel giro al Macro di Via Reggio Emilia,
caratterizzato da un’offerta ricca e variata da consentire anche più visite. Si va da Le
lacrime dell’angelo di Pietro Fortuna nella hall, seconda tappa di “Glory”, un progetto
articolato in un ciclo di grandi mostre e nato dalle riflessioni dell’artista sui concetti
di bene, condivisione e spazio collettivo, al progetto dell’argentino Tomas Saraceno
nella grande sala Enel dove l’artista, sviluppando un dialogo con Yona Friedman e le
teorie di Richard Buckminster Fuller propone la “città aeroporto” in forma di nuvola
di sabbia in grado di fecondare l’ambiente, la vita sociale e le menti.
Interessante il quarto appuntamento del ciclo di mostre roommates / coinquilini,
progetto con cui il Museo si apre all’attività di giovani artisti e curatori della scena
romana con le proposte di Guendalina Salini e Marinella Senatore, che trasformano
lo spazio espositivo in un teatro dell’anima e della memoria riflettendo sulle diverse
realtà legate alla comunità cittadina; e ancora l’opera di Bice Lazzari sul tema
L’equilibrio dello spazio, e le installazioni di Adrian Tranquilli ricche di sorprese e
spiazzamenti, che trasformano il Museo in un teatro di una lotta tra Batman e Joker,
personaggi archetipici dall’universo iconografico dell’artista, e per le proiezioni
video nel V-tunnel, She Devil l’ultima rassegna di video arte tutta al femminile.
Queste e molte altre le proposte del Macro visibili fino alla fine di settembre.
da martedì a domenica ore 11.00 - 22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
www.macro.roma.museum
Pietro Fortuna
GÜNTER GRASS.
ACQUERELLI, DISEGNI E SCULTURE
NELLA COLLEZIONE WÜRTH
Art Forum Würth - Capena
fino all’inizio del 2012
PUNTI VENDITA SUPERCOSE
Via Cassia, 2019 - Tel. 0630884600/9
Via A. G. Bragaglia, 100 (zona Olgiata) - Tel. 0630888390/3
www.supercose.it
Per tutta l’estate, fino all’inizio del 2012, nello spazio dell’Art Forum
Würth di Capena è possibile ammirare acquerelli, sculture e disegni
di Günter Grass. La mostra è l’occasione per scoprire un aspetto
meno noto, ma altrettanto importante, del grande scrittore tedesco
vincitore del premio Nobel nel 1999.
Tel. +39.06.90103800 - [email protected]
Insider
Mostre
Fra aroma e proprietà terapeutiche:
le molte qualità di lavanda e lavandino
di Donatella Codonesu
li antichi romani ne ponevano mazzetti fioriti
nei bagni termali, la usavano come base per
raffinati profumi o in decotti per trattare pelle
e capelli. In un passato più recente i sacchetti di lavanda
profumavano la biancheria e tenevano lontane le tarme: una
delicata consuetudine conservata in Provenza, terra di lavande
e lavandin, e che ora sta tornando di moda anche in Italia, dove
vengono coltivate alcune varietà di questo arbusto perenne
appartenente alla famiglia delle lamiaceae (labiate).
La Lavanda officinale (o vera, o fine, o angustifolia) cresce
spontanea sulle Alpi e sugli Appennini dai 300 ai 1000
metri di altitudine in luoghi aridi e sassosi, preferibilmente
calcarei, esposti al sole e ben drenati. È di piccole
dimensioni (dai 30 ai 60 cm) con un solo fiore per ogni
stelo, si riproduce per seme e la sua resa in olio essenziale
estratto in corrente di vapore è intorno allo 0, 8%. Fiorisce
in estate tingendo il paesaggio di azzurro/viola e oggi viene
largamente coltivata, come il lavandino, anche su ampia
scala e quasi sempre con metodo biologico, soprattutto in
Toscana, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna. La raccolta
avviene a luglio-agosto, in momenti diversi a seconda
dell’utilizzo dei fiori (erboristeria o distillazione), della zona,
dell’andamento climatico e della varietà.
Viene largamente utilizzata in farmacia ed erboristeria per
le innumerevoli proprietà terapeutiche dovute al Linaiolo
(antisettiche, analgesiche, cicatrizzanti, diuretiche, sedative
e molto altro): diffusa in un ambiente di lavoro stimola la
produttività, le nebulizzazioni curano stati ansiosi e depressivi
esercitando un’azione equilibratrice, mentre impiegata negli
asili aiuta la concentrazione, purifica l’aria e sviluppa la
capacità di resistere agli attacchi dei microbi. Grazie al suo
fresco e delicato aroma è tuttavia la profumeria il settore che
ne vede il maggior uso, dalla classica “eau de toilette” fino a
saponeria e cosmesi.
Diffuso a latitudini leggermente inferiori, il Lavandino è più
grande (fino a un metro di altezza), con tre infiorescenze
per stelo e un aroma decisamente più intenso, ottimo per
profumare ambiente e biancheria e per preparare prodotti
per l’igiene. È un ibrido fra Lavanda vera e Lavanda spica (o
spigo, o latifolia) e si può quindi riprodurre solo per talea. Fu
creato negli anni ’50 quando l’industria di prodotti detergenti
faceva grande richiesta di olio essenziale (la sua resa si aggira
intorno al 4%).
I fiori di entrambe le piante attirano molto le api, che
producono un ottimo miele aromatico, raro, pregiato e
molto richiesto. Il fiore essiccato della lavanda officinale
viene inoltre utilizzato in cucina per aromatizzare i cibi o
preparare infusi rilassanti, bevande alcoliche e bibite. In Italia
si coltivano anche Lavanda spica, dentata e stoechas, tutte
sensibili al freddo, ma le varietà nel mondo sono centinaia,
e gli appassionati possono collezionarle giocando con le
varianti di forme e colori ◆
Insider
Libri
Siamo solo amici
Venezia e i suoi odori e sapori; Venezia e
la gente, la passione e l’amore. La sua aria
immobile fa da scenario all’ultimo romanzo di
Luca Bianchini, Siamo solo amici.
Autore: Luca Bianchini
Editore: Mondadori
Al via
la quinta
edizione
del Tuscia
Operafestival
Dall’8 luglio al 15 agosto
un’estate di grande musica,
danza e spettacolo
di Laura Pagnini
le luci di settembre
Chi ha letto Il palazzo della mezzanotte
e Marina, i due romanzi che precedono
L’ombra del vento e Il gioco dell’angelo,
lo sa già: non si tratta propriamente di
libri per ragazzi, né semplicemente di
romanzi fantasy.
Il mistero e l’avventura che riesce a
trascinarci pagina dopo pagina, sono
le doti di un autore che ha saputo far
breccia nei cuori di milioni di lettori in
tutto il mondo.
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Editore: Mondadori
Laura D’Ambrosio
il libro segreto di dante
Dante è davvero stato ucciso dalla
malaria, come tutti a Ravenna credono?
Oppure qualcuno aveva dei motivi per
desiderare la sua morte e la scomparsa
di un segreto insieme a lui? Teoremi
raffinati, intrighi complessi e verità da
svelare si celano tra i versi delle tre
cantiche... Sullo sfondo storico della crisi
politica ed economica del Trecento, “Il
libro segreto di Dante” intreccia vicende
reali e personaggi di fantasia, tessendo
trame piene di mistero e inquietanti
interrogativi.
Autore: Francesco Fioretti
Editore: Newton Compton Editori
Tuscia Operafestival
G
G
Profumo di fresco in casa
Leggiamo in dolce relax
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Il Tuscia Operafestival è giunto alla sua quinta
edizione e si conferma un’importante realtà
nel mondo delle manifestazioni liriche e
concertistiche internazionali. Il Festival si apre
l’8 luglio a Viterbo e prosegue fino al 15 agosto
puntando su un cartellone che mette insieme
spettacoli di sicuro impatto e artisti di grande
richiamo e che può contare su collaborazioni
prestigiose come quelle con il Teatro dell’Opera
di Roma. Come ogni anno il Tuscia Operafestival
ha inserito nella sua struttura portante progetti di
formazione rivolti a giovani artisti.
La manifestazione, organizzata da Viterbo
Artemusica, propone un’estate di grande musica,
ma anche di danza e spettacolo tra le Piazze di
Viterbo e diversi paesi della sua provincia con
un calendario pensato per i gusti di un pubblico
ampio ma con la qualità come cifra stilistica
Il direttore artistico del Festival, Stefano Vignati,
credendo fermamente nell’importanza del
coinvolgimento dei giovani per dare solidità
e durata al progetto, lancia la grande novità
dell’edizione 2011 del Tuscia Operafestival: lo
sviluppo di una base orchestrale di 30 elementi
che parteciperà a tutto il Festival. L’orchestra
nasce dall’attivazione del Progetto Sipario,
un Corso di Alta Formazione per Professori
d’Orchestra rivolto a diplomati di età compresa
tra i 18 e i 29 anni e vuole offrire alle nuove
leve sostegno, prospettive insieme a esperienze
uniche e formative.
Il Concerto Sinfonico Passione Italiana inaugura
il Tuscia Operafestival l’8 luglio in Piazza
San Lorenzo a Viterbo. Mentre Mozart sarà il
protagonista assoluto del concerto di chiusura
del Festival in programma il 15 agosto con il
Concerto per Violino e Orchestra n 3 k216
eseguito dalla giovanissima solista Hayne Kim.
Insider
Design
80
Iara
Kalì 12
La luce
delle stelle
U
U
n elemento d’arredo in grado di creare
atmosfere e ambienti unici, diversi
secondo le esigenze e i gusti di ognuno,
versatili e modellabili. Questa la caratteristica inimitabile
dell’illuminazione a Led, e questa l’ispirazione di Stella
design, che non si limita alla produzione di lampade,
ma propone quanto di più evoluto in termini di design e
tecnologia, funzionalità ed estetica.
Partiamo dall’inizio: dopo tre generazioni nel campo della
meccanica di precisione, circa ottanta anni di esperienza,
dedizione e professionalità costante nel costruire in diversi
settori della meccanica, la decisione di rivolgere questa lunga
esperienza all’illuminazione a Led da interni, un ambito di
grande fascino e possibilità di evoluzione. L’innovazione
introdotta dal sistema di illuminazione a Led è stata enorme:
un risparmio energetico che arriva fino all’80%, la mancanza
quasi totale di manutenzione e la lunghissima vita della
fonte luminosa, che sfiora i venti anni di intensa attività
senza perdere le caratteristiche originarie. Un prodotto
rivoluzionario, anche per la caratteristica di “lavorare a
freddo” ovvero senza generare calore, a differenza delle
altre lampadine, elemento che implica un grande risparmio
di spese altrimenti necessarie per la climatizzazione degli
ambienti fortemente illuminati.
FEBE 6080 e JUNO 120100
Un progetto decisamente ambizioso, perché unisce alle alte
tecnologie, la massima qualità dei materiali e dei prodotti, un
importante risparmio energetico e, soprattutto, la possibilità
di puntare su un design d’eccezione, perché non ci sono
elementi prodotti in serie, ma si lavora in collaborazione con
architetti e progettisti, per raggiungere un risultato ottimale,
personalizzato e unico. La scelta del tipo di luce si adatta
a qualsiasi tipo di ambiente, dall’uso domestico a quello
pubblico, grazie a uno studio accurato di esigenze tecniche,
industriali ed estetiche. Questa flessibilità permette effetti sino
a ora impensabili, sia statici che dinamici. Con la possibilità
di creare ambienti di grande impatto in cui, volendo, il colore
varia secondo le ore della giornata, oppure con un’intensità
luminosa variabile, che può essere gestita anche da lontano,
attraverso cellulare o computer, puntando su effetti più
morbidi e avvolgenti o algidi e lineari, per un’illuminazione
in grado di trasformarsi in elemento d’arredo ◆
FEBE
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Un tuffo dove l’acqua è più blu
Per godersi l’estate, anche a casa, bastano una piscina
e qualche complemento di design
di Valentina Falcinelli
Il lettino super resistente
Si chiama Summertime ed è un progetto del designer
Francois Combaud. È un lettino, che è possibile abbinare a
tavolini della stessa linea, realizzato con struttura in alluminio
e rivestimento in fibra sintetica intrecciata, lavabile, resistente
ai raggi UV e di lunga durata. Summertime è disponibile
negli abbinamenti bianco/prugna, cioccolato/verde, bianco/
azzurro e il suo prezzo parte da 1.140 euro.
I
I
n spiaggia. La ressa di gente, asciugamani e
ombrelloni ovunque, la sabbia così bollente
da non poterla nemmeno sfiorare con un
dito: è relax o un incubo? L’alternativa alla vacanza al mare
è quella di portare la vacanza a casa. Per fare, come diceva
Battisti, “un tuffo dove l’acqua è più blu” non serve niente di
più che una piscina e qualche bel complemento di design.
Certo, la spesa iniziale è sicuramente più alta di una semplice
vacanza, ma in pochi anni viene ammortizzata. Potrete così
Vondom
Vondom e il puro lusso
godere, nella bella stagione, di un angolo di quiete tutto
vostro. Il prezzo di una piscina di 6 metri per 12 è di circa
20 mila euro, mentre quello per una da 4x8 metri scende
a circa 12 mila euro. Una volta interrata la vasca, l’ideale
sarebbe quello di attrezzare come si deve l’area circostante,
trasformandola in una vera e propria oasi di relax. In questo
articolo vogliamo suggerirvi qualche pezzo di design che
potrà rendere ancora più unica la vostra nuova, splendida
piscina.
Le cose belle sono belle, punto e basta. E su questo, Vondom
non transige. I suoi prodotti sono belli, bellissimi, ultra
lussuosi e raffinati. Ma anche moderni, giovani, briosi e
versatili, proprio come quelli che abbiamo selezionato per
voi. Se del puro lusso non siete mai sazi, visitate il sito www.
vondom.com e scoprite tutti gli altri mobili da esterno firmati
da questo brand.
La lanterna solare che proietta libellule
Da piccoli ci si diverte a giocare alle ombre cinesi; da grandi si
cerca qualcosa che ricordi l’infanzia e quei giochi di bambino.
Questa lanterna, la Dragonfly, è un prodotto americano dal
costo estremamente ridotto: meno di 20 dollari. Ha un telaio
in acciaio zincato con finitura anticata marrone e si ricarica
a energia solare. Quando scende l’oscurità si accende
automaticamente e fornisce fino a 8 ore di luce, proiettando
magiche libellule sulle vicine superfici. Potete acquistarla su
www.backyardcity.com.
Insider
Design
Magico e intramontabile legno
di DeEsawat
Deesawat è un brand specializzato in outdoor design.
Quelle che vi proponiamo sono solo alcune delle incredibili
creazioni che potete trovare nel sito www.deesawat.com.
Summer Cabanas, per esempio, è un modulo a dir poco
sorprendente. È progettato per essere estremamente versatile
e flessibile: dalla disposizione con due lettini si trasforma in
area pic-nic con tanto di tavolo e comode panche in legno.
Per chi volesse ricreare un angolo di assoluta privacy, magari
per tenersi al riparo dagli sguardi indiscreti, e un po’ invidiosi
dei vicini, c’è Green Wall. Si tratta di una parete modulare
che permette di alloggiare tante piantine: una soluzione
perfetta anche per gli interni.
Queste invece sono alcune delle scelte di panca per
esterno, sempre firmate Deesawat. C’è la seduta con cestino
incorporato, quella circolare da posizionare attorno a un
albero o a un vaso o quella a forma di foglia ◆
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FINALMENTE
ESTATE!
POOL & SPA Per vivere
una lunga summer season
di Vittoria di Venosa
Cemi Top Class
“O
Beauty Luxury - Mini piscine BL-832 installate al Resort Valle del Marta
“O
ggi si alza davanti a te l’intero
sogno di quella notte calda
d’estate”. Cosi scrive il noto poeta e
drammaturgo tedesco naturalizzato svizzero Hermann Hesse
in una sua struggente poesia. E anche noi, comuni mortali
che desideriamo vivere, sull’onda delle profonde parole di
Hesse, un’estate diversa nelle notti calde in città o al mare,
tuffiamoci nelle piscine e nelle home spa per vivere il nostro
personale sogno estivo.
Ecco ad esempio la minipiscina per esterni Beauty Luxury e
Castiglione Relax con idromassaggio, una vera e propria Spa
con l’acqua costantemente filtrata e mantenuta a temperatura
desiderata, di semplice installazione e di massima affidabilità, per
immergersi e godere dei bei tramonti colorati romani e non.
Anche con Anima di Glass Idromassaggio, una mini spa per
Busatta Best - piscine naturali
esterni, si ritrova il piacere di occuparsi di sé e prendersi
cura del proprio corpo nel tiepido abbraccio dell’acqua che
genera energia positiva e coinvolge il corpo e la mente verso
un benessere totale.
Più esclusiva e molto design-oriented invece Eco-Bath di
Silvia Stanziani Design dalle forme essenziali e realizzata con
materiali bio ed ecocompatibili per dare vita a un universo
fluttuante in grado di rievocare le vibrazioni essenziali del
mondo naturale.
Per vivere nuove dimensioni esperienziali e tuffarsi nel
wellness tattile, diverse sono le possibilità di installare piscine
nelle ville al mare o anche in qualche maso alpino per fruire,
oltre del piacere di nuotare nell’acqua, di respirare i pungenti
profumi delle erbe officinali della montagna come nella
suggestiva piscina Top Class di Cemi circondata dai pini.
Castiglione Relax idromasssaggio
Piscina Isabella by Bs Village
Insider
Design
design
PERGOLE E STRUTTURE PER ESTERNI
Via di Santa Cornelia, 5 - Zona Industriale Formello (RM)
Tel. 06 90400430 - Fax 06 90405016
[email protected] - www.sunshop2.it
Glass Idromassaggio Arima
Con la splendida piscina Myrtha, con bordo a sfioro rifinito che
diventa un tutt’uno con il mare stesso, invece immergendosi
ci si ossigena anche guardando lo spazio circostante. Da
segnalare che Myrtha (come per la mini spa Castiglione Relax)
è un prodotto di Castiglione Piscine, azienda leader europea
del settore e fiore all’occhiello italiano per l’assegnazione e la
realizzazione delle piscine olimpioniche dei prossimi Giochi
Olimpici di Londra 2012.
Per le case in campagna molto pratiche e di facile
installazione sono le piscine interrate Olivia e Isabella
(distribuite da BSVillage) che invitano, grazie al gruppo
filtrante monoblocco che ricicla costantemente l’acqua, a
trascorrere nel blu cobalto dell’acqua intere giornate come
vere ‘bellezze al bagno’.
Sogno, sensualità, innovazione ed eleganza piscine e homespa sono ora realizzate con una varietà di materiali e tecniche
artistiche che diventano esclusivi prodotti di design come, ad
esempio Master Bathroom, il concept di una sala wellness
pensata dal designer Pietro Gaeta, presentata all’ultimo
Homeandspadesign/Living in Italy show svoltosi lo scorso
aprile a Milano e la collezione My Nature di Villeroy & Boch,
una vasca di idromassaggio che fonde tradizione, innovazione
e design grazie al ‘segno’ minimale delle sue linee morbide e
della purezza della ceramica bianca impiegata.
E per la lunga estate calda che risveglia i cinque sensi (vista,
Prandina lampada per piscina Room
udito, tatto, olfatto e gusto) bene arredare il terrazzo e il
giardino con fragranze che sprigionano emozioni olfattive
di grande personalità. Fragranze che si ottengono con Mr.
& Mrs. Fragrance, una collezione di diffusori realizzati
dall’eclettico architetto Luca Trazzi per Freedom to Change
di Massimo Esposito e Simona Guerini. Complementi
d’arredo dal design ironico ma di grande personalità Mr. &
Mrs. Fragrance diffondono le fragranze negli ambienti interni/
esterni mentre gli odori dell’hortus conclusus, una selezione
di piante officinali organizzate da Marzia Brandinelli e Silvia
Refaldi contribuiscono a risvegliare l’olfatto quasi perduto
della campagna.
E ancora, per rendere più magiche le notti d’estate ecco la
lampada d’appoggio RoomF55 (design Katja Hettler e Jüla
Tullmann) prodotta da Prandina che interpreta e diffonde la
luce in modo omogeneo lungo tutto il bordo della piscina.
E per rilassarsi sempre all’aperto ecco Extesa, un’esclusiva
chaiselongue realizzata in robusto legno Iroko, appena uscita
sul mercato, che riprende il classico modello delle poltrone
di ‘prima classe’ delle navi da crociera anni Trenta.
Infine non ‘chiamatela estate’ se non si arreda il giardino,
il terrazzo i il dehor con le composizioni artistiche di
ReadyMade, due giovani interior designer che vivono a
Parma, che nelle loro proposte utilizzano fiori, frutta e ortaggi
stagionali. Che dire? Viva l’estate! ◆
Extesa
Ready Made
Mr & Mrs Fragrance diffusore
rivenditore autorizzato
La ditta Sun Shop dal 1987 opera nel settore delle tende da sole,
strutture per esterno in legno, ferro e alluminio, tende tecniche e arredo per esterni.
Maturata grande esperienza, sempre alla ricerca di soluzioni innovative,
è oggi in grado di proporre e consigliare i migliori prodotti del mercato,
in quanto affianca all’alta qualità, la sicurezza e la durata nel tempo.
Valutando le vostre esigenze e le dimensioni degli ambienti da proteggere,
riesce a trovare la soluzione più soddisfacente,
tenendo conto che alla cura dei rapporti esterni è addetto personale qualificato.
Insider
Design
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Linea Antares - Unopiù
Tavolo Byron e sedie Anais - Unopiù
Effetto invecchiato
Il tavolo Byron e la sedia Anais del marchio Unopiù sono
realizzati con teak recuperato da barche originarie del sudest asiatico. L’effetto “decapé” esalta la venatura del legno.
www.unopiu.it
Linea sinuosa
Realizzata in listelli di teak montati con viteria a vista di acciaio
inox, la linea Antares di Unopiù si distingue per il design
sinuoso, privo di spigoli. Il piano del tavolo è disponibile in
due versioni: in teak e in vetro trasparente.
www.unopiu.it
Bamboo style
Una lunga pausa al fresco
Allestire una zona d’ombra in giardino,
apparecchiare con cura la tavola
e concedersi un pasto sfizioso,
senza preoccuparsi del tempo che passa
di Loriana Nei
Bio Home è la collezione ecofriendly che Bitossi Home
propone nel rispetto e nella difesa della natura. Realizzata in
fibra di bamboo, è composta da una serie di accessori per la
tavola colorati, divertenti e molto resistenti.
www.bitossihome.it
Ricordi di campagna
L’ispirazione della serie Le Contrade Italiane, firmata d’Ancàp,
viene da romantici paesaggi agresti, da strade di ciottoli
fiancheggiate da alberi ombrosi. Gli articoli in porcellana per
la tavola e per il caffè rimandano a luoghi ed epoche lontane.
www.ancap.it
Tessuto avvolgente
Atmosfera soft
Il gazebo Tangeri, prodotto da Legnoluce, può contare su una
affidabile struttura dalla raffinata estetica. La teleria è fornita
nell’elegante color ecrù accostato al caldo rosso rubino.
www.legnoluce.it
Semplice, candida, la tovaglia Coralli di Mastro Raphaël è in puro
lino e aggiunge un tocco di delicata freschezza all’ambiente.
www.mastroraphael.com
Soave eleganza
Tonalità fresche, dal decoro e la finitura perlacea, per la
collezione di piatti Glacier del marchio IVV, in vetro decorato
realizzato manualmente. Ogni singolo pezzo, dalla forma
irregolare, esprime un’idea di naturalezza.
www.ivvnet.it
Le Contrade Italiane - d’Ancap
Mix di verdure
Sulla tavola estiva le verdure ci stanno sempre bene. Lo dicono
i medici e lo dimostrano (anche) le porcellane d’Ancàp, che
propongono una collezione di piatti e servizi da te e caffè
all’insegna di zucche, pomodori, peperoni, asparagi, carciofi.
E così, le umili verdure di stagione diventano decori raffinati,
made in Italy al 100%.
www.ancap.it
Coralli di Mastro Raphaël
Glacier - IVV
Bio Home - Bitossi Home
Bisanzio - Le Porcellane Home & Lighting
Scelta senza tempo
La lucentezza dello smalto bianco e del minuzioso disegno
in foglia oro, unitamente alla scabrosità della terracotta, si
combinano in una sinergia vincente: è il leitmotiv della linea
di complementi per l’arredo e l’illuminazione Oro Antico,
firmata da Le Porcellane Home and Lighting.
www.leporcellane.com
Viaggio nel passato
La luce dell’oro e la prevalenza del rosso sul fondo avorio,
i colori dei preziosi capo-lettera delle antiche pergamene,
conferiscono alla linea Bisanzio, di Le Porcellane Home and
Lighting, uno stile originale e inconfondibile.
www.leporcellane.com
Slancio materico
Il trattamento decorativo che combina coloritura verde rame
e foglia oro, esalta le caratteristiche materiche della terracotta.
La collezione Verde Oro, proposta da Le Porcellane Home
and Lighting, ha un sapore intenso e prezioso.
www.leporcellane.com
Ceramiche chic
Forme tondeggianti, essenze mediterranee, tonalità luminose:
i piatti e la brocca della serie Bouquet, di Bitossi Home, sono
in ceramica made in italy realizzata interamente a mano.
www.bitossihome.it
La tavola pratica
Funzionali e resistenti, i piatti della collezione Tenax di Mario
Luca Giusti sono adatti a un uso giornaliero. Vengono qui
proposti in un fresco colore turchese, classico dello stile
mediterraneo.
www.mariolucagiusti.it
Spring - Ethimo
Victoria & Albert
Verde Oro - Le Porcellane Home & Lighting
Armonia outdoor
La pergola in legno Spring, prodotta da Ethimo, dona
ombra e un’atmosfera country al giardino. La copertura è in
policarbonato ed è disponibile nei colori bianco mughetto,
verde eucalipto e grigio Lipari.
www.ethimo.it
Spirito country
L’inedita collezione “Un anno in campagna” raffigura
un’emozionante natura rivestita dei romantici colori che
ogni mese sa offrire, e che la maestria di d’Ancàp ha saputo
risaltare.
www.ancap.it
Una linea sofisticata
La coppia di biccheri acqua e vino Victoria & Albert è
realizzata in acrilico e disponibile in svariate colorazioni,
come il viola (in foto), rosso, nero, bianco ecc.
www.mariolucagiusti.it
Anima flessuosa
Caratterizzata da un forte impatto scenografico, la pergola Wave
di Unopiù ricorda un’onda oceanica. Fornita in kit di montaggio,
la struttura necessita di un terreno d’appoggio piano.
www.unopiu.it
Bouquet - Biotssi Home
AI CONFINI DELLA LEGGENDA
Divinità, Mostri ed Eroi
di Vittoria di Venosa
S
S
ono opere del poliedrico artista Victor Togliani
le divinità, i mostri e gli eroi di Mythos, una
collezione inedita di DeAgostini dedicata al
mondo affascinante e misterioso della mitologia classica.
Conosciuto internazionalmente per aver lavorato con
Gabriele Salvatores nel film di fantascienza Nirvana dove ha
realizzato il set degli effetti speciali, Victor Togliani non è solo
uno scenografo ma anche illustratore, scultore costumista e
modellista, specializzato in fantascienza e fantasy.
Dopo essersi diplomato presso il liceo classico e all’Accademia
di Brera, l’artista ha lavorato con le più importanti agenzie
discografiche e case editrici illustrando inedite cover per
dischi e libri sempre rappresentando personaggi mitologici,
sua cifra creativa. Visionario, eclettico e sognatore le tavole
e i disegni di Victor Togliani raffigurano in chiave moderna
i miti e gli eroi del passato pur mantenendo riconoscibili i
tratti distintivi derivati, con rigore filologico, dalla classicità
dei miti da lui elaborati.
Sue anche le sigle di alcune trasmissioni televisive come ‘La
macchina del Tempo’ format tecnico-scientifico estremamente
all’avanguardia e ‘Cyberbang’ una trasmissione sugli effetti
speciali virtuali.
E adesso il libro ‘Funzioni non verbali’ con il gioioso sottotitolo
‘vivere giocando con una matita in mano’ consacra l’artista
e la sua capacità di rendere gli eroi, i miti e divinità senza
tempo ma nel tempo proiettato nel futuro ◆
Scopri l’eleganza di un luogo magico
dedicato al divertimento
Via Cassia, 2040 - 00123 Roma Olgiata
saldi
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