Il punto sul campionato ALPS • Un calendario da sballo

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Il punto sul campionato ALPS • Un calendario da sballo
>n.12 luglio 2014
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Il punto sul campionato ALPS
Un calendario da sballo
L’uomo nuovo: Matevos Isaakyan
Clio Cup e il duello Iacone/Nogues
Il cammino
di De Vries
Il cammin
2
Il trittico di gare disputate a Pau, Spielberg e Spa ha esaltato il giovane
pilota olandese del programma Junior McLaren, ma si è dovuto guardare
dai sempre più sorprendenti rookie Isaakyan e Leclerc
o di De Vries
3
D
Dopo la gara inaugurale di Imola, la Formula
Renault 2.0 ALPS ha inanellato una serie di
tre appuntamenti ravvicinati che hanno
cominciato a delineare i tratti della classifica.
Pau, Spielberg e Spa-Francorchamps sono
le piste sulle quali la categoria propedeutica
per eccellenza, ha cominciato ad avere un
elenco di nomi che andranno a giocarsi il
titolo. Tre circuiti prestigiosi che, grazie alle
loro caratteristiche selettive, hanno messo in
evidenza chi ha mostrato capacità superiori
agli altri. Spa e Spielberg sono due nomi che
hanno fatto la storia della F.1. Sui loro nastri
di asfalto i più grandi piloti del motorsport
hanno scritto pagine memorabili proprio
perché le difficoltà intrinseche hanno reso
possibili imprese epiche. Per i giovani
correre su questi circuiti ha significato
accumulare esperienze che saranno utili per
il futuro, ovvero quando torneranno a
correrci con monoposto più potenti e
contesti più complessi. Spa ha fatto venire i
brividi con la salita dell'Eau Rouge e la
sequenza di curve in discesa che culmina a
Puhon dove è necessario saper trovare il
ritmo giusto ed avere una buona dose di
coraggio. Spielberg invece, con le sue
continue variazioni di pendenza non è stata
da meno. Una serie di allunghi e ripartenze
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che hanno imposto ai piloti inventiva se
volevano passare l'avversario. Anche per il
circuito austriaco non sono mancati i punti
da brivido. Le vecchie curve intitolate a
Jochen Rindt, oggi divenute la curva otto e
la curva nove, ovvero due pieghe in discesa
raccordate fra loro che in pratica
costituiscono una unica virata, hanno messo
a dura prova le capacità dei piloti che
dovevano percorrerle nella maniera più
veloce possibile rispettando i limiti della
pista. Una cosa che non è riuscita a tutti,
tanto che in molti sono poi dovuti passare
dalla direzione gara per ricevere ufficialmente
la penalizzazione.
Ma prima di questi due circuiti della F.1
attuale, l'ALPS è passata da Pau. Un circuito
cittadino che impone la massima
concentrazione visto l'altissimo grado di
difficoltà. Uscire di traiettoria significa quasi
sicuramente sbattere e compromettere il
risultato. Senza contare gli imprevisti e le
continue e snervanti neutralizzazioni con
safety-car che fanno perdere il ritmo.
Insomma ai piloti viene chiesto uno sforzo
psico-fisico non indifferente. Un po' le
condizioni che un giorno potrebbero ritrovare
a Monaco che, pur essendo diverso, offre
difficoltà per certi aspetti similari.
La classifica
di campionato
Dario Capitanio
1 – Nyck de Vries
2 – Matevos Isaakyan
3 – Charles Leclerc
4 – George Russell
5 – Simon Gachet
6 – Dario Capitanio
7 – Alessio Rovera
8 – Sebastien Morris
9 – Luke Chudleigh
9 – Alex Bosak
11 – Andrew Tang
12 – Benjamin Barnicoat
12 – Denis Korneev
14 – Akash Nandy
15 – Philo Paz Patric Armand
16 – Hugo De Sadeleer
17 – Martin Kodric
18 – Marek Boeckmann
19 – Semen Evstigneev
20 – James Allen
20 – Dennis Anoschin
22 – Matteo Gonfiantini
180
104
80
77
62
33
32
31
28
28
24
22
22
21
19
15
12
7
6
2
2
1
Alessio Rovera
5
De Vries detta
le regole a Pau
E proprio sul circuito ai piedi dei Pirenei, Nyck de
Vries ha continuato il lavoro di demolizione degli
avversari iniziato ad Imola. L'olandese della
Koiranen Grand Prix ha dapprima ottenuto la
doppia pole position e poi la doppia vittoria
mostrando una velocità ed una concentrazione
indiscutibile. Il pilota del programma Junior della
McLaren è stato impeccabile, conducendo
entrambe le gare (una asciutta e l'altra sul bagnato)
senza commettere errori o sbavature. Una
dimostrazione di superiorità netta che ha lasciato
ben poche possibilità di replica agli avversari. Con
questa doppietta, Nick ha praticamente centrato
quattro vittorie su quattro gare. Un ruolino di marcia
impressionante. In questa università del motore altri
giovani si sono però messi in mostra. Matevos
Isaakyan e Charles Leclerc si sono divisi il secondo
posto nelle due gare. Isaakyan era al debutto nella
serie dopo essere stato costretto a saltare la gara di
apertura per questioni di età. Il pilota della JD
Motorsport ha subito fatto capire di essere veloce e
capace di mettere il sale sulla coda all'olandese. La
sua è stata un'ottima piazza d'onore, figlia di prove
eccellenti nelle quali ha ottenuto il miglior tempo del
suo gruppo. Peccato che in gara due, mentre stava
portando a casa un'altra medaglia d'argento, abbia
commesso un errore a pochi chilometri dall'arrivo.
Ad approfittarne è stato così l'altro debuttante,
ovvero Charles Leclerc, che ha portato a termine
una gara condotta con intelligenza e perizia. Forse
la fortuna gli ha dato una mano visto che Isaakyan
e George Russell si sono auto eliminati, ma questa
non è certo una colpa del monegasco che invece
ha guidato senza commettere errori. Sul podio
sono poi saliti anche Simon Gachet terzo in gara
uno e Hugo De Sadeeler in gara due. Belle le
prestazioni di George Russell a ridosso dei primi
nella prima frazione e ritirato in gara due dopo aver
stallato al via del giro di ricognizione. Pau ha fatto
capire che anche Alessio Rovera potrà dire la sua in
questa stagione. In prova il pilota della Cram
Motorsport si comportato molto bene ottenendo il
secondo posto di gruppo a soli 10 millesimi da de
Vries. Un debutto eccellente a cui però non hanno
fatto seguito i risultati della gara. Alessio si è
scontrato con la crudeltà di Pau che davvero non
perdona nessuno. Ciò non toglie che il potenziale
mostrato sia stato alto e che il futuro potrà
riservargli delle belle cose.
Nyck De Vries a Pau
Simon Gachet
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Alex Bosak
Isaakyan a
segno in Stiria
Matevos Isaakyan con Russell e De Vries a Spielberg
Martin Kodric
Dal cittadino di Pau si è poi passati sui
saliscendi del Red Bull Ring. La domanda
che tutti si ponevano alla vigilia era se
qualcuno fosse in grado di fermare la
corsa di de Vries. Ebbene la risposta
positiva c'è stata grazie a Matevos
Isakyaan che questa volta si è calato nei
panni del dominatore che non regala
niente a nessuno. Con i suoi sedici anni
compiuti da meno di un mese, il russo
della JD Motorsport è diventato il più
giovane vincitore di una gara della
F.Renault 2.0. Matevos, ragazzo mite dal
carattere schivo, in macchina si è
trasformato. Prima ha realizzato la pole e
poi è andato a vincere con autorevolezza
entrambe le gare in Stiria. Ottima
partenza in entrambi i casi e poi le prime
fasi a difendersi dagli attacchi dei rivali e
quindi, una volta mantenuto il comando,
l'acquisizione di un vantaggio che desse
una certa tranquillità fino all'arrivo per
primo sotto la bandiera a scacchi. L'unica
incertezza è arrivata nella prima frazione.
Una sbavatura che ha fatto avvicinare de
Vries. L'olandese ha attaccato, ma il
russo ha tenuto molto bene andando così
a vincere. Nella prima gara il secondo
posto è andato ad un ottimo George
Russell, già in evidenza nelle prove libere.
L'inglese per tutta la gara ha guardato gli
scarichi di de Vries, poi quando il suo
compagno di squadra ha rallentato per il
mancato sorpasso a Isaakyan, ne ha
approfittato portando a termine un bel
sorpasso che lo ha mandato sul podio.
Terzo quindi de Vries che comunque ha
raccolto buoni punti. In gara due sotto i
riflettori, oltre al vincitore, si è messo
Alessio Rovera che ha capitalizzato
quanto di buono fatto vedere nelle prove.
Il varesino in gara uno forse ha peccato di
astuzia terminando sesto davanti alla wild
card Ignazio D'Agosto. In gara due però,
non si è fatto intimorire da nessuno. Anzi,
in partenza con grinta ha tenuto giù il
piede, prendendosi il secondo posto che
ha conservato fino alla fine. Sotto la
bandiera a scacchi ha preceduto il leader
del campionato de Vries che così ha
archiviato quello che a oggi resta il suo
peggior fine settimana. In Austria bene
anche Charles Leclerc capace di due
quarti posti, Luke Chudleigh quinto in
gara uno e Alex Bosak in netta crescita
con la vettura della Prema. Dario
Capitanio con la Tatuus BVM ha chiuso
con due ottavi posti.
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De Vries a Spa
torna in cattedra
Archiviato il Red Bull Ring, la Formula Renault 2.0 ALPS
si è trasferita sul leggendario tracciato di SpaFrancorchamps. E Nick de Vries ha voluto ribadire che la
mancata vittoria in Austria andava messa nella casella
degli episodi che possono capitare. Sul circuito belga, il
pilota della Koiranen GP è stato straripante. Doppia pole,
ottime partenze e doppia vittoria senza se e senza ma.
Nessun errore, nessuna incertezza, ma solo tanta
velocità pura che lo hanno reso imprendibile per tutti.
Agli altri non è rimasto che lottare per le posizioni di
rincalzo. Ancora una volta lo sfidante più accreditato di
de Vries si è rivelato Matevos Isaakyan autore di due
secondi posti. Il suo risicato distacco in gara uno non
deve però trarre in inganno. E' frutto di una safety-car
che ha ricompattato il gruppo e lo ha riavvicinato al
leader. Alla ripartenza il giovane russo ci ha provato a
sorpassare Nyck, ma l'olandese è rimasto freddo
tenendosi ben stretta la leadership meritatamente
conquistata. Ciò non toglie il fatto che Isaakyan abbia
disputato una gran bella gara replicata poi nella seconda
frazione. Due volte terzo anche Charles Leclerc che
prosegue nella sua crescita. Il debuttante monegasco
della Fortec Motorsport sta imparando sempre di più ad
ogni gara ed è facile immaginare che da qui alla fine
della stagione possa ottenere di più del secondo o terzo
posto. I due podi del Belgio hanno in pratica mostrato i
valori attuali del campionato. La classifica, dopo quattro
appuntamenti, è quella dell'ordine di arrivo delle gare di
Spa con de Vries che comanda con 76 punti di
vantaggio su Isaakyan. Più di tre vittorie. A Spa sono
andati bene anche Luke Chudleigh bravo, ma non
sempre costante, Akash Nandy, Sebastien Morrris, Ben
Barnicoat e Raoul Owens. Ottimo il sesto posto di Dario
Capitanio in gara due. La Formula Renault 2.0 ALPS
adesso passa a Monza il 5-6 luglio per scrivere un'altra
pagina spettacolare della sua storia su una pista
altrettanto leggendaria.
Pietro Peccenini
8
Akash Nandy
Pietro Fittipaldi
De Vries e Barnicoat
George Russell
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Un calendario
I circuiti scelti da Fast Lane Promotion per la stagione 2014 esaltano le
qualità dei piloti perché tecnici, difficili, presentano variabili interessanti
e contribuiscono alla crescita dei giovani che hanno scelto l’ALPS come
primo passo internazionale nel mondo delle formule
U
Una delle peculiarità della Formula Renault 2.0
ALPS è senza dubbio il calendario. Lo snodarsi
della stagione attraverso circuiti di fama
internazionale, impegnativi e selettivi spesso
determina o meno il successo di una categoria. Da
questo punto di vista, l'ALPS non teme paragoni
visto che proprio il calendario è uno dei suoi punti
di forza, evidenziato nel paddock da team e piloti.
Basta dare un occhiata alla lista per intuire
facilmente l'alta qualità dei posti che vengono
visitati. Circuiti come Imola, Pau, SpaFrancorchamps, Monza, giusto per citarne alcuni,
fanno capire immediatamente di cosa si sta
parlando. Tracciati che sono scelti secondo una
logica ben precisa e cioè la loro utilità in chiave
futura cercando di adattarsi a quelle che sono le
esigenze del motorsport, spesso dettate dalla F.1.
In parole povere, la Formula Renault 2.0 ALPS,
correndo sui circuiti calcati dalla F.1, consente ai
ragazzi di fare un'esperienza che poi tornerà utile
nel proseguo della carriera. E' quello che vogliono i
piloti e le squadre ed è la ragione principale di una
10
categoria propedeutica. Avviare e preparare i
ragazzi a circuiti e situazioni che poi dovranno
affrontare più avanti con macchine più potenti e
contesti più complessi. Nel calendario dell'ALPS
c'è tutto. Imola è una pista tecnica che impone ai
piloti un approccio particolare grazie ad un intensa
varietà di curve, varianti, salite e frenate in discesa.
Pau è la Monaco dell'ALPS. Un tracciato cittadino
che non ha bisogno di presentazioni e impone una
grande concentrazione. Poi, i saliscendi del Red
Bull Ring dove è tornata a gareggiare la F.1, i veloci
rettifili di Monza e le curve da apnea di Spa. E
ancora, le difficoltà del Mugello e di Jerez. Circuiti
universalmente riconosciuti fra i più importanti per
la formazione e la selezione di chi vuole davvero
andare forte ed emergere in questo sport. In
questa edizione del magazine analizzeremo i primi
quattro circuiti affrontati dall'ALPS, facendoceli
raccontare dagli stessi protagonisti. Come li hanno
vissuti, cosa evocano per loro e quali sono state le
loro emozioni. Ecco allora cosa pensano i piloti di
Imola, Pau, Spielberg e Spa-Francorchamps.
o da sballo
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Charles Leclerc (Fortec Motorsport) – Pau
Per noi piloti è una
grande esperienza
“Pau è un circuito cittadino completamente diverso da tutti gli altri. Mi piace, ma è realmente
molto difficile. Non si possono fare test durante l'anno e affrontarlo per la prima volta mette i
brividi visto che le barriere ti corrono davvero vicino e non ci sono vie di fuga che possono
perdonarti qualche errore. Occorre saper essere veloci fin dai primi metri, ma cosa ancora più
importante bisogna farlo senza commettere errori perché si potrebbe compromettere subito il
weekend o addirittura porvi fine. E' considerata una sorta di università dell'automobilismo dove
non si può barare. Devi guidare bene e basta. Per noi è una grande esperienza in quanto è
simile a Monaco almeno dal punto di vista della preparazione e per la concentrazione che
richiede. Dal punto di vista tecnico non saprei dire se ci sono delle similitudini perché, pur
vivendoci, non ho mai guidato a Monaco. In ogni caso, Pau ti insegna un approccio che
sicuramente tornerà utile. Ho dei buoni ricordi di quella pista. Vi ho ottenuto il mio primo podio
in auto ed ho portato a termine un fine settimana davvero molto soddisfacente”.
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Alessio Rovera (Cram Motorsport) – Imola
Dalle Acque alla Piratella
un tratto da emozioni vere
“Imola è sempre stata presente nella mia vita. Ovviamente se ne parlava maggiormente per la
Formula 1 e tutto quello che la riguardava. Un circuito storico che ho avuto modo di assaggiare
per la prima volta nel 2013. E' stata una bella sensazione perché ho calcato lo stesso asfalto in
cui hanno corso tutti i più grandi. Ora anche io posso dire di aver fatto la mia parte. E' un circuito
particolare. Molto veloce e tecnico. Se il feeling con la pista è buono fin dalle prime battute, allora
si può pensare di andare forte, se invece si ha qualche problema nell'approccio, diventa più
difficile progredire. Amo molto il tratto che va dalle Acque Minerali alla Piratella. Molto veloce e
tutto saliscendi. E' un circuito che insegna, molte delle curve che ci sono in riva al Santerno le
ritrovi in fotocopia anche in altri circuiti. Poter girare su queste variazioni di pendenza permette
poi di affinare dei dettagli nella guida e abitua a gestire meglio le situazioni al limite”.
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Nick de Vries (Koiranen GP) – Spa
Una pista tecnica
tutta da memorizzare
“Abito a tre ore mezza da Spa, perciò se vogliamo è una sorta di gara di casa per me. Quando
ero più giovane vi andavo per girare con i kart sulla pista vicino a Stavelot e poi ci sono tornato
con auto più probanti e sulla pista vera. Spa è un circuito considerato molto speciale da tutti e
lo è davvero. Io penso che sia molto bella, ma onestamente non l'ho mai considerata così
straordinaria rispetto ad altri circuiti. Ovviamente l'Eau Rouge è fantastica così come sono
fantastiche ed impegnative le sue sequenze di curve. E' una pista molto tecnica specialmente in
alcuni settori dove ci sono curve da affrontare ad alta velocità. Puhon ne è l'esempio perfetto.
Una doppia a sinistra curva che amo davvero. La prima volta che si gira su questa pista la si
trova molto difficile. E' lunga e bisogna memorizzarla bene per trovarvi il giusto ritmo e carpirne i
segreti. Ma questo è parte del suo fascino”.
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Marek Boeckmann (Jenzer Motorsport) Spielberg
Un circuito che
ti costringe a inventare
“Personalmente è un circuito che amo perché alterna tratti molto veloci a curve lente.
E' necessario restare concentrati per tutta la durata del giro. Uscire dalla traiettoria ideale significa
perdere tanto tempo ed inoltre bisogna rispettare i limiti della pista. Molti piloti infatti sfruttano le vie
di fuga per essere più veloci. La cosa però viene spesso punita, quindi occorre prestare la massima
attenzione. A me è successo. Per quanto riguarda la pista ritengo che le due curve prima di quella
che immette sul traguardo siano veramente molto belle e impegnative. Vi si arriva ad alta velocità e
per effettuarle al meglio non bisogna frenare troppo. Devi credere molto in te stesso e nella
macchina e tenere giù il piede. E' un circuito utile per i giovani proprio perché è un mix di parti
veloci e lente. La parte aerodinamica della vettura lavora molto e quando segui qualcuno non è
molto facile sorpassare in quanto le auto essendo tutte uguali hanno prestazioni simili. Bisogna
quindi inventarsi qualcosa di diverso per farlo e questo indubbiamente aumenta l'esperienza di un
pilota che tornerà utile nei vari salti di categoria”.
15
“Proverò a vin
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Il russo al debutto nella categoria, punta di diamante della JD Motorsport,
è secondo in campionato ed è la rivelazione della stagione
avendo già vinto due corse a Spielberg ed essendosi
sempre piazzato sul podio quando ha visto l’arrivo. Scopriamo chi è
Intervista a Matevos Isaakyan
ncere il titolo”
17
C
Con i suoi sedici anni compiuti il 17 aprile,
Matevos Isaakyan e diventato il più
giovane vincitore della Formula Renault 2.0
ALPS. Lo scorso maggio, sul circuito
austriaco di Spielberg, il moscovita in forza
alla italiana JD Motorsport e parte del
programma piloti SMP, si è posto
all'attenzione di tutto il paddock grazie alla
doppia vittoria che ha interrotto la striscia
vincente di Nyck de Vries. Due risultati
eccellenti arrivati dopo il secondo posto
ottenuto a Pau al quale hanno fatto poi
anche seguito le piazze d'onore a Spa.
Risultati che di colpo lo hanno fatto entrare
nella lista dei favoriti per la lotta al
campionato nonché lo sfidante numero
uno dell'olandese. Un ruolo che lui per ora
rifugge. Vedremo come andrà, ma di
sicuro Matevos è diventato la sorpresa
della prima parte del campionato grazie a
dei risultati che forse in pochi si
aspettavano. Lui per primo.
A questo punto della stagione ti
aspettavi di vincere due gare
consecutivamente?
“Per essere onesto devo dire che fin dalle
prime fasi della mia carriera in monoposto
non sono mai stato troppo lento. E' stata
dura, ma ho imparato molto a gestire le
cose sia nella F.4 Academy in Francia sia
nella Formula Toyota in Nuova Zelanda.
Questo però, è un campionato diverso e
conquistare la doppia pole position e la
doppia vittoria al secondo appuntamento
è stata una cosa davvero incredibile. Non
me lo aspettavo di certo”.
Eppure non era iniziata nel migliore
dei modi. Perché ad Imola dopo aver
fatto le prove libere hai dovuto
rinunciare alle gare per questioni di
età. Che sensazioni hai avuto in quei
momenti?
“Fondamentalmente sapevo che non
essendo ancora sedicenne non avrei
potuto correre. Nei programmi vi era l’idea
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di partecipare alle sole prove libere per
vedere a che punto erano gli avversari e
capire come era il livello della serie. Poi
però, mi hanno detto che si poteva
correre. E' stata una sorpresa ed ero
veramente felice, ma alla fine hanno
cambiato di nuovo idea ed è stata una
delusione. E' stato un peccato perché
sapevamo di avere la velocità giusta a
Imola ed una buona macchina. Invece, ho
iniziato la stagione con 50 punti di
svantaggio con tutto quello che ne
consegue”.
Poi è arrivata Pau. La tua stagione è
cominciata e subito hai dimostrato
che potevi stare con i primi.
“A Pau avevo già corso con la F.4 e non
era andata bene, avevo sbattuto. Questa
volta però, fin dalle prove libere abbiamo
visto che eravamo veloci. In qualifica
abbiamo tolto mezzo secondo e ottenuto
la pole di gruppo. Questo mi ha consentito
di partire in seconda posizione in quanto
l'altro gruppo era stato più veloce. A Pau
sorpassare è praticamente impossibile e te
la giochi tutta in qualifica così in gara 1 è
arrivata una piazza d’onore comunque
molto positiva. In gara 2 invece, ho
commesso un errore a tre giri dalla fine
mentre ero secondo ancora una volta. Un
peccato, ma nell'occasione abbiamo fatto
vedere di essere veloci sia sull'asciutto sia
sul bagnato e soprattutto su un circuito
difficile e pieno di insidie”.
In Austria è poi arrivata la doppia
vittoria. Tutto è girato per il verso
giusto. Mentre a Spa hai collezionato
altri due secondi posti.
“Senza dubbio ottimi risultati. A Spa, dopo
il buon passo mostrato nelle gare della
Eurocup Renault pensavo di potermela
giocare. Così è stato, ma Nick de Vries è
andato più forte. In gara 1 ho tentato il
sorpasso per la vittoria proprio all'ultimo
giro, ma non c'è stato verso. In gara 2
invece, la lotta con Barnicoat mi ha tagliato
fuori dalla lotta per la vittoria. Il nostro
duello ha fatto si che Nyck si allontanasse
e divenisse imprendibile”.
A questo punto i tuoi obiettivi
stagionali sono cambiati?
“No. Il mio obiettivo era ed è quello di
crescere sempre di più ad ogni gara.
Chiaro che proverò a vincere il titolo, ma
questa eventualmente sarà una
conseguenza della crescita. In ogni caso
sarà molto dura. Nyck ha un passo
eccezionale e se non commette errori sarà
davvero difficile farcela. Io però ci proverò
fino in fondo”.
Che idea ti sei fatto di questo
campionato?
“Personalmente lo trovo molto valido. Ci
sono tanti ragazzi forti e questo fa si che ci
sia una bella competizione. Per emergere
devi essere sempre veloce e migliorarti
ogni giorno. Inoltre, il fatto di poter fare
test consente di accumulare molta
esperienza. In questo modo si è pronti
anche per l'Eurocup. Direi che all’ALPS
non manca proprio nulla vista anche la
qualità dei circuiti sui quali si corre”.
Abbiamo conosciuto il Matevos
Isaakyan pubblico. Ma nella vita
privata cosa fai, come vivi e che
progetti hai per il futuro?
“Vivo a Mosca e attualmente sto
studiando. Ho appena finito la scuola
dell'obbligo e a breve avrò degli esami. Poi
andrò alla High School per studiare Sport
Management e mi piacerebbe venire a
studiare in Europa occidentale. Per il resto,
penso di condurre una vita normale. Quella
di una ragazzo di sedici anni. Studio,
ascolto musica, mi piace praticare sport.
Con gli amici andiamo sui kart o sui pattini.
Poi ovviamente devo curare la forma fisica
quindi vado in palestra. Una vita come
tutti”.
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Più bastone
che carote
Le ultime gare della Clio Cup Italia, al di là dell’agonismo
puro, hanno mostrato qualche eccesso che in più di una
occasione è sfociato in scorrettezze di cui non si sentiva la
necessità. Un modo di correre, quello adottato da alcuni
piloti, che non è in linea con lo stile della Clio Cup Italia e
degli organizzatori della Fast Lane Promotion, già intervenuti
in maniera pesante in un recente passato contro coloro che
interpretano il regolamento sportivo in maniera del tutto
individuale. In pista serve lo spettacolo, ma deve rimanere nei
confini della massima sportività. Quando si supera tale limite,
allora è meglio che l’arbitro cominci a distribuire qualche
cartellino giallo se non rosso. Da Monza non ci saranno più
concessioni, le carote non saranno portate nel paddock
dell’autodromo brianzolo, ma solo il bastone. Chi ha buone
orecchie per intendere…
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DUEL
Iacone e Nogues stanno animando la stagione con la nuova
1.6 RS Turbo ed in classifica sono al comando con gli stessi punti
Iacone e Nogues ai ferri corti
21
Pegoraro e Puccetti
U
Uno spettacolo assoluto. Se si vorrebbero
sintetizzare gli ultimi due appuntamenti
della Clio Cup Italia, le parole da usare
sarebbero proprio queste. Sia a Spielberg
sia ad Adria infatti, la nuova arma messa
in campo da Renault Sport Technologies
ed usata nella Clio Cup Italia è stata
l'indiscussa protagonista. L'auto che ha
permesso gare tirate, dense di sorpassi e
che hanno divertito il pubblico per i loro
duelli. Le squadre, dopo averla
conosciuta nei test e nelle prime due gare
di Imola, hanno affinato la loro cognizione
con una vettura più complessa rispetto
alla precedente. La Clio 1.6 RS Turbo
consente infatti una maggiore quantità di
regolazioni e richiede una più frequente e
approfondita interazione fra ingegneri e
pilota. Entrambi devono sapersi
scambiare le giuste informazioni per
rendere al meglio e sfruttare questa vera
auto da corsa al massimo. Non è un caso
quindi che siano stati i piloti più esperti ad
emergere. Coloro i quali hanno saputo
coniugare al meglio la loro velocità e
l'esperienza cercando nel contempo di
sbagliare il meno possibile. Questo
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almeno è quello che dice la classifica che
vede al comando a pari merito i due
grandi mattatori della stagione, ovvero
Simone Iacone e Oscar Nogues in forza
rispettivamente alla debuttante Essecorse
e alla rientrante Rangoni Corse. Due piloti
e due squadre che si sono divisi vittorie e
podi in maniera diversa. Un
mescolamento dei fattori che però al
momento sta dando gli stessi risultati.
Iacone può vantare tre vittorie al suo
attivo. Nogues due, ma qualche
piazzamento migliore rispetto al rivale. Al
terzo posto Lorenzo Nicoli che ha come
migliori risultati un secondo e un terzo
posto mentre al quarto c'è Michele
Puccetti che può vantare un bel successo
nella corsa di apertura ad Imola. Altri nomi
sono però pronti a calcare la ribalta. Piloti
come Ivan Pulic, Simone Melatini,
Massimo Ferraro, Luciano Gioia e Cristian
Ricciarini vogliono e possono ritagliarsi il
loro spazio di gloria. E' chiaro che nelle
prossime gare anche loro sono attesi fra i
protagonisti e c'è da giurare che faranno
realmente di tutto per non deludere le
attese.
La classifica
di campionato
1 – Simone Iacone
1 – Oscar Nogues
3 – Lorenzo Nicoli
4 – Michele Puccetti
5 – Ivan Pulic
6 – Simone Melatini
7 – Massimo Ferraro
8 – Luciano Gioia
9 – Lorenzo Pegoraro
9 – Enrico Bettera
9 – Cristian Ricciarini
12 – Daniele Pasquali
13 – Marco Cassarà
14 – Zeliko Cumurdzic
15 – Massimiliano Danetti
110
110
67
61
56
52
51
29
16
16
16
13
10
5
2
Gryazin e Pulic
23
Massimo Ferraro
Iacone e Nogues
1-1 in Austria
Dopo la gara di Imola la Clio Cup Italia
si è trasferita sulle dolci colline della
Stiria in Austria. Sui saliscendi del Red
Bull Ring, la Clio RS 1.6 Turbo si è
adattata a meraviglia mandando alle
stampe due gare ricche di emozioni.
Proprio su quelle curve è cominciato il
dualismo fra Iacone e Nogues con lo
spagnolo capace di prendersi in
maniera perentoria la pole position. Una
partenza al palo a cui fatto seguito la
prima vittoria stagionale. Il pilota della
Rangoni Corse ha sudato nei primi
minuti di gara per contenere un
arrembante Iacone che, proprio nelle
prime curve ha fatto di tutto per
passarlo. Lo spagnolo ha tenuto giù il
piede e, dopo aver mantenuto la
leadership, si è costruito un vantaggio
che gli ha consentito di vincere in
relativa tranquillità. Alle sue spalle un
ottimo Lorenzo Nicoli capace di
24
districarsi al meglio dai duelli infuocati
dei primi giri e raggiungere così il podio
per una doppietta della Rangoni Corse.
Terzo posto per Massimo Ferraro con la
Clio della Melatini-Veregra che ha
chiuso davanti a Ivan Pulic della Lema.
Iacone invece, ha dovuto accontentarsi
della quinta posizione dopo problemi al
differenziale. La seconda gara non ha
lesinato emozioni. Dopo la sfortuna
della prima frazione, Simone Iacone e la
Essecorse sono tornati sul gradino più
alto del podio dopo una gara nella quale
il rivale Oscar Nogues ha rimediato un
drive-through per un contatto con
Simone Melatini. Lo spagnolo ha poi
chiuso terzo dietro ad un ottimo
Massimo Ferraro capace ancora una
volta di salire sul podio grazie ad una
gara accorta. Avrebbero potuto ottenere
di più Pulic, Puccetti e Ricciarini, ma
anche per loro sono arrivate delle
penalizzazioni per contatti e per il
mancato rispetto dei limiti della pista.
Così il quarto posto è andato
“all'ospite” Enrico Bettera autore di una
gara fatta di bei duelli.
Lorenzo Nicoli
Ad Adria non
cambiano i leader
Archiviata l'Austria, i protagonisti della
serie organizzata dalla Fast Lane sono
rientrati in Italia. Ad Adria si sono infatti
disputate le gare del terzo
appuntamento stagionale. Oscar
Nogues ha subito voluto chiarire quale
fosse il suo ruolo in questo
appuntamento. Senza troppi giri di
parole è andato a caccia della seconda
pole consecutiva. Cosa che ha
ottenuto in maniera ancora perentoria.
Al suo fianco il rientrante Nikolay
Gryazin con la Clio della Composit
Motorsport e già capace di mettersi in
luce con la seconda posizione davanti
a Iacone. In gara però, le cose sono
andate in maniera diversa con Iacone
che subito si è accodato a Nogues. La
svolta è avvenuta dopo la safety-car
entrata per permettere la rimozione
delle vetture di Daniele Pasquali e del
debuttante Massimiliano Danetti entrati
in contatto fra loro. Alla ripartenza
infatti, il pilota della Essecorse ha
attaccato e passato quello di Rangoni
Corse conquistando la leadership che
ha tenuto fino alla bandiera a scacchi.
Secondo Nogues e terzo un ottimo
Lorenzo Nicoli che ha chiuso davanti a
Melatini e Ricciarini. Anche in gara due
non sono mancati gli attimi di
suspence. Per ribadire il dualismo
ormai accalorato, Oscar Nogues è
andato a prendersi la vittoria
precedendo sul traguardo Ivan Pulic e
Nikolay Gryazin per una tripletta tutta
estera. Drive-through per Iacone dopo
un contatto con Cristian Ricciarini.
Questo ha significato il nono posto per
il pilota della Essercorse e il ritiro per
quello della Composit Motorsport. Al
quarto posto ha così chiuso Simone
Melatini che ha preceduto Lorenzo
Nicoli e Lorenzo Pegoraro al suo
miglior piazzamento con la vettura
dell'Oregon Team.
Parità dunque e un duello spettacolare
che si preannuncia già nel prossimo
appuntamento di Monza sede del
quarto appuntamento della serie. Le
gare brianzole segneranno il giro di boa
della stagione. Le tappe saranno
sempre meno e da qui in avanti
sbagliare avrà un peso maggiore. Che
lotta sia allora.
Cristian Ricciarini
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Con Total Erg
Emozioni in pista
Anche ad Adria, come era già accaduto a Imola, è proseguita l’iniziativa che
coinvolge Total Erg e gli organizzatori del campionato Clio Cup. Alcuni fortunati
hanno infatti avuto la possibilità di salire al fianco di un pilota professionista su
una Renault Megane Trophy e compiere dei giri del tracciato veneto. Una
esperienza unica che riscuote sempre più successo e che sarà presto ripetuta.
A Jerez il weekend
su due giornate
Sarà esteso su due giornate il weekend finale del campionato di F.Renault 2.0
ALPS. Sul circuito di Jerez infatti, con l’obiettivo di contenere i costi, prove libere,
qualifica e gare saranno condensate tra sabato e domenica. Il programma
ristretto non inficierà per nulla sulla durata consueta delle prove libere e della
qualifica che si terranno il sabato, mentre le due gare si disputeranno la
domenica
DOMENICO PORFIRI Responsabile Organizzazione
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BARBARA PETRIVELLI Coordinatrice
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SABRINA ODUWOLE Segreteria Organizzativa
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Emanuele Fasano (Garage Group) E-mail [email protected]
A cura di: Dario Sala - Realizzazione grafica: Inpagina Srl - Bologna - Foto: Actualfoto