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nello spessore da perdita di beni, umiliazioni, disprezzi, dolori, malattie e pene spirituali che, ogni giorno, fino alla morte, la mia Provvidenza gli va preparando. La sua croce, formata nella lunghezza da un determinato periodo di mesi o di giorni che lo vedrà oppresso dalla calunnia, o immobile su di un letto, o ridotto all'elemosina, o in preda a tentazioni, aridità, abbandoni, e altre pene dello spirito. La sua croce, formata, infine, nella profondità dalle sofferenze più nascoste alle quali io lo sottoporrò, senza che egli possa trovare conforto nelle creature che, anzi su mio comando, gli volteranno le spalle e, con me, lo faranno soffrire. Riflessione del celebrante Preghiera corale Signore, nostro Dio e nostro Padre, ti domandiamo la conoscenza della croce del tuo Figlio. Donaci di contemplarla come l’ha contemplata Giovanni, il testimone fedele; come l’hanno contemplata i primi cristiani, Stefano negli ultimi momenti della sua vita, il Padre di Montfort come cifra della sua vita. Donaci il coraggio di non sottrarci alla croce, la accettiamo se è abbandonarci a te, riconoscendo di essere nelle tue mani; accettiamo la croce, se predica il Dio della vita in mezzo a chi fa fatica a credere alla vita. Accettiamo di essere cristiani per portare la speranza a chi è senza speranza. Amen Segno: consegna della lampada Vi consegno questa lampada, segno della luce di Cristo Risorto che illumina le tenebre del male e della morte e che arderà durante la presenza della Croce della Sapienza nella vostra comunità Canto Saluto C. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo T. Amen C. L’amore di Dio Padre che si manifesta nella croce di Cristo e ci riempie di gioia e pace per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. T. E con il tuo spirito Introduzione Progrediamo con la Croce sulla sua strada e troviamo così la nostra strada. Quando tocchiamo la Croce, anzi, quando la portiamo, tocchiamo il mistero di Dio, il mistero di Gesù Cristo. Il mistero che Dio ha tanto amato il mondo – noi – da dare il Figlio unigenito per noi (cfr. Gv 3, 16). Tocchiamo il mistero meraviglioso dell’amore di Dio, l’unica verità realmente redentrice. Ma tocchiamo anche la legge fondamentale, la norma costitutiva della nostra vita, cioè il fatto che senza il “sì” alla Croce, senza il camminare in comunione con Cristo giorno per giorno, la vita non può riuscire. Cari amici, vi affido di nuovo questa croce! Continuate a portarla in ogni angolo della terra, perché anche le prossime generazioni scoprano la Misericordia di Dio e ravvivino nei loro cuori la speranza in Cristo crocifisso e risorto! (Benedetto XVI) Invocazione allo Spirito C. Fratelli e sorelle, invochiamo lo Spirito santo affinché possiamo comprendere e sperimentare la misteriosa potenza della croce, che rivelandoci l’immenso amore del Padre, è divenuta albero della vita e principio della creazione nuova. Canto del Veni Creator Preghiamo C. Padre di misericordia, che nella croce del tuo Figlio hai posto la sorgente e la causa di ogni grazia e benedizione, assisti con amore questo popolo e fa’ che seguendo fedelmente Cristo nel mistero della passione, raggiunga la gioia eterna del tuo Regno. Te lo chiediamo per Cristo Tuo Figlio e nostro Signore. T. Amen disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto: Chi si vanta si vanti nel Signore. Dalla Prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi Dalla Lettera agli amici della Croce di San Lugi di Montfort Fratelli, Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti. Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? Poiché, infatti, nel [18] Prenda la sua croce! La sua! Sia egli uomo, sia donna -la donna rara, il cui «valore è ben superiore alle perle» [1] e che la terra intera non riuscirebbe a pagare- prenda con gioia, stringa con ardore e porti con coraggio sulle spalle la propria croce: la propria, non quella di un altro. La sua croce!: quella cioè che la mia sapienza gli ha disposto «con misura, calcolo e peso» [2]. La sua croce: quella di cui ho misurato io stesso, con molta precisione, le quattro dimensioni: spessore, lunghezza, larghezza e profondità. La sua croce, quella che io stesso ho tagliato con atto di amore infinito dalla croce che portai sul Calvario. La sua croce, che è il massimo dono che io possa fare ai miei eletti sulla terra. La sua croce: formata