Spagna – scheda di lettura Confini (p. 180 carta) NE: Francia
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Spagna – scheda di lettura Confini (p. 180 carta) NE: Francia
Spagna – scheda di lettura Confini (p. 180 carta) NE: Francia; Andorra O: Portogallo S: Marocco Mari (p. 180 carta) N e O: Oceano Atlantico S: Mar Mediterraneo Orografia (p. 180 s.) Più della metà del paese è occupato dall’altopiano della meseta. L’altopiano digrada a O verso il Portogallo, è circondato a N dalla Cordigliera Cantabrica, a S dalla Cordigliera Betica, a E dal sistema Iberico e a NE dai Pirenei (che segnano il confine con la Francia). Al centro, la meseta è attraversata dalla Cordigliera Centrale. Le vette più alte si trovano sui Pirenei e sula Cordigliera Betica (Sierra Nevada). Le uniche pianure si trovano lungo le coste, in Andalusia (SO) e nella regione di Valencia (SE). Osservazioni a riguardo (p. 180 s.) L’orografia prevalentemente montuosa avvicina notevolmente il paese al nostro: la presenza di sistemi montuosi e l’assenza di estese pianure avrà delle ripercussioni molto pesanti sull’agricoltura, ma anche sui trasporti. La situazione si presenta profondamente diversa da Francia e Germania. Idrografia (p. 180 s.) Oceano Atlantico: Duero, Tago, Guadiana (in territorio portoghese), Gudalquivir Mar Mediterraneo: Ebro Osservazioni a riguardo (p. 180 s.) Al contrario di quanto avviene in Francia e Germania, i fiumi, scorrendo in territorio prevalentemente montuoso, non possono essere utilizzati come vie d’acqua. Anche il loro apporto per quanto riguarda le attività agricole appare limitato. La situazione si presenta, dunque, simile a quella del nostro paese. Altre particolarità riguardanti il territorio - La Spagna possiede due arcipelaghi: le Baleari (nel Mediterraneo) e le Canarie di fronte alla costa atlantica marocchina. Entrambi gli arcipelaghi costituiscono importanti risorse per quanto riguarda il turismo. - La costa che si affaccia sullo stretto di Gibilterra – strategica dal punto di vista del controllo delle rotte marine – è possedimento britannico. - La Spagna possiede due enclaves in territorio marocchino, Ceuta e Melilla, oggi al centro di una delle più cospicue rotte dei migranti dall’Africa subsahariana. Numero di abitanti (pp. 180 tabella e grafici; 184) Con 46.594.000 abitanti la Spagna si colloca in una terza fascia rispetto alla Germania (80 mln ca) e alla triade Francia, Italia, Regno Unito (60 mln ca). Il suo territorio, tuttavia, è sensibilmente più esteso rispetto a quello del nostro paese: la densità, sarà, di conseguenza inferiore. Va, tuttavia, notato che, come anche per il nostro paese, l’incremento della popolazione e la successiva frenata del tasso di natalità sono fenomeni più recenti rispetto a Francia e Germania: segno questo dello sviluppo economico tardivo della Spagna. Speranza di vita (p. 180 tabella) Come visto anche per la Francia e la Germania, la speranza di vita è simile a quella del nostro paese (78, maschi; 84, donne), è fra le più alte del pianeta, segno che si tratta di due paesi molto benestanti (ricorda: la speranza di vita è indicativa dell’accesso della popolazione a medicinali, ospedali e cibo) e leggermente spostata a favore delle donne (diversamente dai paesi a sviluppo assente, dove la componente femminile è 1 quella meno salvaguardata). Tuttavia, come anche per quanto riguarda l’incremento di popolazione, va notato che il miglioramento complessivo delle condizioni di vita si colloca in ritardo rispetto a Francia e Germania Diffusione della popolazione (p. 184) La diffusione della popolazione è altamente disomogenea, soprattutto a causa dell’orografia del paese. Andrà, infatti, notato che la maggior parte della popolazione si concentra nelle aree costiere o in prossimità delle grandi città interessate dallo sviluppo industriale (Madrid, Barcellona) o turistico (Valencia). Altre osservazioni sulla popolazione (p. 184) La Spagna, come il nostro paese – e al contrario di Francia e Germania – si è trasformato da paese di migranti in paese attrattivo per i migranti solo molto recentemente, in concomitanza con il suo sviluppo economico. Ordinamento politico (pp. 180 tabella; 189) La Spagna è una monarchia costituzionale – insieme a Andorra, Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia. Storia (dati essenziali, p. 189) Va notato che, come il nostro paese, la Spagna è stata, nella sua storia recente, una dittatura di estrema destra: infatti, dal 1936 al 1975, il potere è stato gestito dal generale Francisco Franco, diventato dittatore dopo una sanguinosa guerra civile durata tre anni (1936-39). Franco venne sostenuto con uomini e mezzi dalla Germania nazista e dall’Italia fascista – in questo evento si colloca il primo bombardamento su popolazione civile in Europa: quello sul villaggio basco di Guernica, soggetto di una delle più celebri opere di Picasso, operato dalla Luftwaffe, l’aviazione militare tedesca). I repubblicani che si opponevano a Franco, invece, non vennero apertamente sostenuti dalle potenze democratiche (Regno Unito, Francia, Stati Uniti), le quali si limitarono a non ostacolare la partenza di alcuni volontari – spesso intellettuali: Orwell, Hemingway. L’unica potenza che sostenne apertamente, ma insufficientemente, la causa repubblicana spagnola fu l’Unione Sovietica. Vinta la guerra, Franco si preoccupò di conservare il suo potere. Puntò sull’isolamento del proprio paese, favorito anche da ragioni orografiche: non partecipò alla II guerra mondiale e strinse buoni rapporti con l’altra dittatura di estrema destra della penisola iberica, quella portoghese di Salazar, anch’egli preoccupato di conservare il proprio potere tramite l’isolamento. Per questi motivi, Spagna e Portogallo alla metà degli anni ’70 erano paesi caratterizzati da un’economia poverissima – prove ne sono le caratteristiche della popolazione (scarsa natalità, bassa speranza di vita). Settore primario (p. 191) Come già ricordato in precedenza, l’orografia non favorisce le attività agricole, che si presenteranno, dunque, scarsamente trainanti. In particolare, andrà notato come le colture mediterranee (agrumi, olive, vino, etc.) siano praticate da tutti i paesi del bacino e siano di conseguenza piuttosto inflazionate. La situazione si presenta, dunque, simile a quella del nostro paese. Settore secondario (p. 191) Si incontrano industrie pesanti a basso contenuto tecnologico (metallurgia e siderurgia): ciò rende il settore secondario della Spagna non molto competitivo, vista la presenza di paesi emergenti che offrono costi bassissimi in questo tipo di produzione. Il settore automobilistico si è sviluppato totalmente ad opera di aziende straniere: ciò rende il settore particolarmente debole, dato che aleggia sempre il rischio della delocalizzazione. La situazione si presenta, dunque, simile a quella del nostro paese. Settore terziario (p. 191) La Spagna riesce a trarre profitto dalle sue bellezze paesaggistiche e artistiche: è, infatti, il secondo paese al mondo, dopo la Francia, per numero di visitatori. Gli investimenti operati sul settore turistico differenziano la Spagna dal nostro paese, che continua a non fare tesoro del suo incredibile patrimonio artistico. 2