Cagliari Pad - Deficit e castigo

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Cagliari Pad - Deficit e castigo
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Deficit e castigo
18 Gennaio 2017 ore 09:41
Autore: redazione cagliaripad,
[email protected]
Categoria:
CagliariBlog / Stefano Sanna
URL della pagina:
http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=43140&l=2
Data scaricamento: 15 Marzo 2017 ore 03:08
È appena stata scritta una nuova puntata del romanzo epistolare tra il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici e il Ministro del Tesoro Pier Carlo
Padoan. È un romanzo epistolare che scrivono sulla nostra vita
È appena stata scritta una nuova puntata del romanzo epistolare tra il commissario agli Affari
economici Pierre Moscovici e il Ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan. È un romanzo epistolare che
scrivono sulla nostra vita.
Dopo l’interruzione della campagna referendaria, la Commissione Europea ricorda al governo italiano di
sottostare all’ideologia del rigore dei conti, che per Bruxelles viene prima dei terremotati e del dramma
della disoccupazione. La lettera di Moscovici come deve essere per salvare la forma, ha sempre toni cortesi e gentili ma la
richiesta è ben precisa: per il 2017 l’Italia deve aggiustare il deficit strutturale (l’indebitamento al netto
delle spese una tantum) di circa di 3,4 miliardi di euro.
Il contenuto della lettera tradotto per gli italiani è: per il 2017 saremo privati di beni e servizi per ben 3,4
miliardi di euro (meno sostegno ai malati, all’istruzione, al sociale, ai trasporti pubblici) perché i
commissari europei Dijsselbloem, Juncker, Katainen e Dombrovski vogliono far quadrare i conti rispetto
a parametri fittizi e decisi a tavolino. La lettera di Moscovici ricorda all’Italia che nel conto complessivo
non verrà conteggiato il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena, ma la spesa pubblica per erogare
servizi pubblici si. La nuova puntata del romanzo epistolare fa ritornare alla ribalta l’obbligo al pareggio di bilancio,
principio privo di qualsiasi motivazione tecnica e macroeconomica, studiato a tavolino per smantellare
la presenza e l’efficacia dell’azione statale.
La distanza tra chi dovrebbe fare gli interessi dei cittadini e gli stessi cittadini aumenta. Si continua a
percorrere la strada dell’austerità, consapevolmente e nello stesso tempo ottusamente. La ferocia delle decisioni prese dai tecnocrati europei è un insulto alla povertà crescente in Europa e
all’Italia. Una ferocia insopportabile.
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