Esercitazione 5 - Campus

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Esercitazione 5 - Campus
Strumenti e Materiali - Economia Aziendale
Esercitazioni in preparazione all’Esame di Stato
reddito fiscale e calcolo dell’Ires
a cura di Daniela Lucarelli
La Bergami s.p.a presenta il seguente Conto economico redatto al
31/12/n dopo le scritture di assestamento:
Conto eConomICo al 31/12/n
A)
b)
vAlore dellA produzIone
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
5) altri ricavi e proventi
totale A
CoStI dellA produzIone
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo, di merci
7) per servizi
8) per godimento di beni di terzi
9) per il personale
10) ammortamenti e svalutazioni:
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali
d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e nelle disponibilità liquide
11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
12) accantonamenti per rischi
14) oneri diversi di gestione
totale B
dIFFerenzA trA vAlore e CoStI dellA produzIone (A–b)
C) proventI e onerI FInAnzIArI
17) interessi e altri oneri finanziari
totale C (15 + 16 – 17)
risultato prima delle imposte (A – B +/– C +/– D +/– E)
22) imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
23) utile (perdita) dell’esercizio
51.200.000
43.000
120.000
51.363.000
25.500.400
7.582.500
300.000
5.200.000
90.000
6.417.500
18.000
– 30.000
10.000
69.900
45.158.300
6.204.700
– 400.000
– 400.000
5.804.700
–
–
1. Tenendo conto di quanto segue, il candidato determini le variazioni
fiscali in aumento e in diminuzione per la determinazione del reddito imponibile ai fini Ires, calcoli l’Ires dell’esercizio e inserisca i dati mancanti
nel conto economico.
plusvalenze
Tra gli altri ricavi e proventi è compresa una plusvalenza realizzata con la
vendita di impianti e macchinari del costo storico di E 1.100.000 e impiegati dall’azienda da oltre tre anni. Il prezzo di vendita è di E 300.000 e il
valore ammortizzato è di E 880.000. La società decide di avvalersi della
facoltà di rateizzare la plusvalenza in cinque anni. Inoltre, dalle precedenti
dichiarazioni risultano in sospeso plusvalenze per E 10.000, rateizzate in
cinque esercizi a partire dall’anno “n-1”.
rimanenze di magazzino
Le rimanenze finali di Materie prime, valutate al costo medio ponderato,
ammontano a E 400.000, il loro valore di mercato è di E 430.000. Le
rimanenze finali di Prodotti finiti sono state valutate al valore di mercato
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di E 780.000. Il costo delle Materie prime risultante dall’applicazione del
Lifo a scatti annuale è di E 380.000, mentre ammonta a E 800.000 per i
Prodotti finiti.
Ammortamenti
L’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali è congruo ai fini fiscali. Relativamente alle immobilizzazioni materiali, acquistate negli esercizi precedenti si tiene conto dei seguenti dati:
Immobilizzazioni
materiali
Costo storico
al 31/12/n
Fabbricati
(valore dell’edificio
E 40.000.000)
Impianti
Automezzi
Totale
50.000.000
28.900.000
7.500.000
86.400.000
Ammortamento
di bilancio
aliquota
importo
5%
10%
20%
2.000.000
2.917.500*
1.500.000
6.417.500
Ammortamento
fiscale
aliquota
4%
12,5%
20%
*Gli ammortamenti relativi agli impianti sono stati così calcolati:
impianti posseduti dall’1/1/n al 31/12/n
28.900.000 × 10% =
impianti venduti in data 1/4/n
1.100.000 × 10% × 3/12 =
totale ammortamenti
2.890.000 +
27.500 =
2.917.500
Spese di manutenzione e riparazione
Tra i costi per servizi è compreso un canone di E 1.600.000, derivante da
un contratto di manutenzione sugli impianti e altre spese di manutenzione e riparazione per E 2.500.000. Nel registro dei beni ammortizzabili alla
data dell’1/1/n erano iscritti beni materiali ammortizzabili per complessivi
E 77.500.000.
Canoni di leasing
I costi per godimento per beni di terzi sono costituiti da canoni di leasing,
relativi a un contratto della durata di 6 anni per un impianto, la cui aliquota fiscale è del 12,5%.
Svalutazione dei crediti
Al 31/12/n nella situazione contabile risultano tra gli altri i seguenti conti:
Crediti v/clienti
E 1.200.000
Cambiali attive
E 450.000
Fondo svalutazione crediti
E
40.000
I Crediti v/clienti comprendono un importo di E 100.000 relativo alla vendita di immobilizzazioni.
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Irap a carico dell’esercizio
Si ipotizza che l’Irap versata nell’esercizio precedente ammonti a E 250.000,
mentre quella di competenza dell’esercizio ammonti a E 260.000.
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2.Il candidato esponga in modo sintetico la disciplina civilistica e fiscale
relativa ai seguenti elementi:
a.le plusvalenze;
b.la valutazione delle rimanenze di materie prime e prodotti finiti;
c.l’ammortamento delle immobilizzazioni materiali;
d.le spese di manutenzione e riparazione;
e.i canoni di leasing per i beni mobili;
f. la svalutazione dei crediti.
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Svolgimento
1. Variazioni fiscali in aumento e in diminuzione per la determinazione del reddito imponibile ai fini Ires, calcolo dell’Ires e inserimento dei dati mancanti nel conto economico
Variazioni fiscali ai fini Ires
Plusvalenze
Il valore contabile degli impianti e macchinari venduti viene determinato
come segue:
E (1.100.000 – 880.000) = E 220.000
(costo storico – fondo ammortamento = valore contabile)
Per effetto della vendita nell’anno “n” si determina una plusvalenza del seguente importo:
E (300.000 – 220.000) = E 80.000
(prezzo di vendita – valore contabile = plusvalenza)
La plusvalenza realizzata nell’anno “n” viene rateizzata in cinque quote:
E 80.000 : 5 = E 16.000.
Ciò dà luogo a:
una variazione in diminuzione di E 80.000 nell’esercizio “n”
una variazione in aumento di E 16.000 nell’esercizio “n” e nei successivi
quattro esercizi
Per la plusvalenza realizzata nell’anno “n-1” di E 10.000 si avrà:
una variazione in aumento di E 10.000 : 5 = E 2.000
Rimanenze
Le rimanenze di Materie prime non determinano variazioni fiscali, infatti
il valore iscritto in contabilità è ammesso fiscalmente, poiché è calcolato
secondo uno dei metodi previsti dalla normativa fiscale, ed è inoltre superiore al valore minimo fiscale, ottenuto con il Lifo a scatti annuale.
Le rimanenze di Prodotti finiti sono state valutate al valore di mercato,
che risulta inferiore a quello ottenuto applicando il Lifo a scatti annuale,
anche in questo caso non si rilevano variazioni fiscali.
Ammortamenti
Per i fabbricati l’ammortamento fiscale ammesso è E 40.000.000 × 4%
= E 1.600.000; l’ammortamento eccedente genera una variazione in
aumento di E (2.000.000 – 1.600.000) = E 400.000 (ammortamento di
bilancio – ammortamento deducibile).
Per gli impianti non si rilevano variazioni fiscali.
Spese di manutenzione e riparazione
I canoni di manutenzione di E 1.600.000 sugli impianti, sono previsti da
un contratto e considerati interamente deducibili dalla normativa fiscale.
Per determinare l’importo sul quale verrà calcolato il limite del 5% occorre escludere il costo storico degli impianti, nel modo seguente:
*
Costo storico dei beni ammortizzabili all’1/1/n*
Costo storico degli impianti
Importo base per il calcolo del 5%
77.500.000 –
30.000.000 =
47.500.000
Per i fabbricati è stato considerato il valore dell’edificio pari a E 40.000.000.
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Anche per gli automezzi non si rilevano variazioni fiscali, dato che l’ammortamento di bilancio coincide con quello fiscalmente deducibile.
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Per i beni non assistiti da contratto di manutenzione, le spese di manutenzione e riparazione fiscalmente deducibili nell’esercizio sono, quindi,
pari a:
E 47.500.000 × 5% = E 2.375.000
Poiché le spese di manutenzione e riparazione sostenute, pari a E 2.500.000,
sono maggiori di quelle fiscalmente deducibili, si avrà una variazione in
aumento nell’esercizio “n” pari a:
E (2.500.000 – 2.375.000) = E 125.000
A partire dall’esercizio “n+1”, la parte eccedente pari a E 125.000 potrà
essere dedotta in quote costanti, nei 5 esercizi successivi, apportando
nella dichiarazione dei redditi relativa a ciascuno di essi una variazione
in diminuzione di E 25.000:
E 125.000 : 5 = E 25.000
Canoni di leasing
Calcoliamo la durata del periodo di ammortamento:
100 : 12,5 = 8 anni
La metà del periodo di ammortamento è 8/2 = 4 anni
Poiché la durata del contratto è di 6 anni, periodo non inferiore alla metà
del periodo di ammortamento (4 anni), i canoni di leasing sono deducibili
e non si determina alcuna variazione fiscale.
Svalutazione dei crediti
Determiniamo l’importo dei crediti fiscalmente rilevanti ai fini della svalutazione, escludendo il credito di E 100.000 sorto in seguito alla cessione
di immobilizzazioni:
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Crediti v/clienti
Credito v/clienti
(relativo alla cessione delle immobilizzazioni)
Cambiali attive
Totale dei crediti fiscalmente svalutabili
+ E 1.200.000
– E 100.000
+ E 450.000 =
E 1.550.000
La svalutazione fiscalmente deducibile, non può superare lo 0,50% del
valore nominale dei crediti, sempre che il Fondo svalutazione crediti non
superi già la soglia massima del 5% dello stesso valore nominale.
Calcoliamo, quindi, il valore massimo che può assumere il Fondo svalutazione crediti:
E 1.550.000 × 5% = E 77.500
Nel nostro caso, il valore del Fondo svalutazione crediti è pari a E 40.000,
quindi non supera la soglia massima, sarebbe possibile accantonare fino
a E 37.500 (77.500 – 40.000). Tuttavia, occorre considerare che la svalutazione fiscalmente ammessa nell’esercizio, non può in ogni caso superare lo 0,50% del valore nominale dei crediti:
E 1.550.000 × 0,50% = E 7.750
La svalutazione iscritta in bilancio per E 18.000 è superiore a quella ammessa fiscalmente di E 7.750, l’eccedenza determina una variazione in
aumento pari a:
E (18.000 – 7.750) = E10.250
Irap
Considerato che l’Irap versata nell’esercizio precedente, ammonta a
E 250.000 e si usufruisce di una deduzione forfettaria del 10%. Si determina quindi una variazione in diminuzione d’importo pari a:
E 250.000 × 10% = E 25.000
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Calcolo della base imponibile Ires
Risultato prima delle imposte
(dal conto economico)
+ variazioni in aumento
Plusvalenza anno “n”
16.000
Plusvalenza anno “n-1”
2.000
Ammortamenti
400.000
Manutenzioni e riparazioni
125.000
Svalutazione crediti
10.250
Tot. variazioni in aumento
- variazioni in diminuzione
Plusvalenza anno “n”
80.000
Irap
25.000
Tot. variazioni in diminuzione
= reddito imponibile fiscale
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5.804.700 +
553.250 –
105.000 =
6.252.950
Calcolo dell’Ires
E 6.252.950 × 27,5% = E 1.719.561,25 (Ires corrente a carico dell’esercizio)
Calcolo del risultato netto d’esercizio
Le imposte da indicare nel conto economico sono:
Calcolo del risultato netto d’esercizio
Ires d’esercizio
1.719.561,25 +
Irap d’esercizio
260.000,00 =
Totale imposte
1.979.561,25
Risultato prima delle imposte
5.804.700,00 –
Imposte
1.979.561,25 =
Utile netto d’esercizio
3.825.138,75
a. Ai fini civilistici le plusvalenze sono iscritte nel conto economico
dell’esercizio nel quale sono state conseguite e non sono possibili forme
di rateizzazione.
Ai sensi dell’art. 86 del Tuir, le plusvalenze che concorrono a formare il
reddito imponibile, per i beni posseduti da tre anni o più, possono essere imputate integralmente nell’esercizio nel quale vengono conseguite
oppure tassate in misura frazionata, in quote costanti nell’esercizio in
cui sono realizzate e in quelli successivi, per un periodo non superiore a
cinque anni.
b. Secondo l’art. 2426 del c.c. le rimanenze di materie prime e prodotti
finiti sono valutate per un importo non superiore al minore tra il costo di
acquisto o di produzione e il prezzo desunto dall’andamento del mercato. Il costo può essere determinato applicando il criterio Lifo, Fifo o
costo medio ponderato. Mentre la norma civilistica è ispirata a criteri di
prudenza e fissa un valore massimo delle rimanenze, il fisco stabilisce
invece il valore minimo, che, in base all’art. 92 del Tuir, è quello calcolato
applicando il metodo Lifo a scatti annuali. Se il valore iscritto in bilancio
è maggiore di quello ottenuto con l’applicazione del Lifo a scatti annuali,
non si dà luogo ad alcuna variazione. Se il valore iscritto in bilancio è
inferiore a quello ottenuta applicando il Lifo a scatti annuali, occorre fare
una distinzione:
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2. Disciplina civilistica e fiscale degli elementi esaminati
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- se è stato applicato uno dei criteri previsti dal codice civile, il Fisco accetta comunque il valore di bilancio;
- se la valutazione deriva dall’applicazione di criteri diversi rispetto a
quelli previsti dal codice civile, il Fisco non la ammette e quindi si genera
una variazione fiscale in aumento.
È poi prevista una deroga dal Fisco nell’ipotesi in cui il costo dei beni,
determinato con i metodi indicati, è superiore al valore di mercato, la valutazione dei beni in rimanenza può essere effettuata a tale minore valore.
c. Secondo il codice civile l’ammortamento avviene in modo sistematico
in relazione alla residua possibilità di utilizzazione del bene; ciò significa
che viene lasciata all’impresa la scelta dell’aliquota di ammortamento ritenuta idonea a rappresentare in bilancio la suddetta residua possibilità
di utilizzo del bene.
In base all’art. 102 del Tuir, le quote d’ammortamento sono deducibili a
partire dall’esercizio di effettiva entrata in funzione del bene. La deduzione è ammessa in misura non superiore a quella risultante dall’applicazione al costo dei beni dei coefficienti stabiliti con decreto del Ministro delle
finanze pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, ridotti alla metà per il primo
esercizio di entrata in funzione del bene. Per i beni il cui costo unitario
non è superiore a E 516,46 è consentita la deduzione integrale delle spese di acquisizione, nell’esercizio in cui sono state sostenute (ammortamento immediato).
d. Il codice civile non pone limiti all’imputazione nel conto economico
delle spese di manutenzione e riparazione e considera costi di competenza quelli sostenuti nell’esercizio, a condizione che gli stessi non siano
imputati a incremento del valore dei beni ammortizzabili (ad es. manutenzioni straordinarie).
Secondo l’art. 102 del Tuir, le spese di manutenzione e riparazione non
imputate ad incremento del costo dei beni ai quali si riferiscono, sono
deducibili nell’esercizio in cui sono state sostenute nei limiti del 5% del
costo complessivo risultante all’inizio dell’esercizio dal registro dei beni
ammortizzabili. La parte eccedente è deducibile in quote costanti nei cinque esercizi successivi. Per i beni assistiti da contratto di manutenzione
le spese sono interamente deducibili, in questo caso il loro costo viene
escluso dal computo della base di calcolo del 5%.
e. Secondo il codice civile, i canoni di leasing vengono attribuiti all’esercizio in base a un principio di competenza economica. La deduzione dei
canoni di leasing per i beni mobili è ammessa, secondo l’art. 102 del Tuir,
a condizione che la durata del contratto non sia inferiore alla metà del
periodo di ammortamento, corrispondente all’applicazione del coefficiente ministeriale di ammortamento, in relazione all’attività esercitata
dall’impresa stessa.
f. Secondo la normativa civilistica, i crediti devono essere iscritti in bilancio in base al loro valore di presumibile realizzazione, quindi se opportuno, devono essere svalutati, allo scopo di dare una rappresentazione
veritiera e corretta di bilancio. In base all’art. 106 del Tuir, la svalutazione
dei crediti è deducibile in ciascun esercizio nel limite dello 0,50% del
valore nominale o di acquisizione dei crediti stessi. La deduzione non è
più ammessa quando l’ammontare complessivo delle svalutazioni e degli
accantonamenti ha raggiunto il 5% dei suddetti crediti.