PUT - ODCEC Torino

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PUT - ODCEC Torino
Gli strumenti azionari e derivati a disposizione dei
consulenti nell´attività di Corporate & Financial Advisory
Borsa Italiana – London Stock Exchange Group
Data:
2013
Autore/Relatore:
GABRIELE VILLA
Equity and Derivatives Markets
Business Development
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Italiana S.p.A. e non costituisce alcun giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento descritto.
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S.p.A., secondo modalità eque, trasparenti e non discriminatorie e sulla base di criteri e procedure che assicurano
l'interoperabilità, la sicurezza e la parità di trattamento tra infrastrutture di mercato, a tutti i soggetti che ne facciano
domanda e siano a ciò qualificati in base alle norme nazionali e comunitarie e alle regole vigenti nonché alle determinazioni
delle competenti Autorità.
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Sezione 1
La struttura dei mercati
3
Una filiera integrata con un modello
funzionale aperto
L’integrazione nel Gruppo delle principali componenti del market system aumenta l’efficienza,
la competitività e il time-to-market
Borsa Italiana
Listing &
Trading
CC&G
Monte Titoli
Clearing, CCP
X-TRM
Pre-settlement
& routing
Monte Titoli
Regolamento
Monte Titoli
Depositario
centrale
IT Systems and services
Diversificazione in attività collegate: diffusione informazioni, data vending, education, anche
via web, Congress and Training Centre
4
La struttura dei mercati di Borsa Italiana
ExtraMot PRO
AGREX
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Mercati ad asta e mercati continui
Mercati ad asta
chiamata
Mercati a negoziazione continua
• gli ordini sono raccolti lungo un certo intervallo
temporale, mentre la conclusione dei contratti é
concentrata in specifici istanti a un unico prezzo
calcolato sulla base di determinati algoritmi di
matching.
• Nel corso della fase di raccolta, opportune
procedure centralizzate diffondono a tutti gli
operatori la situazione degli ordini del book.
• + massima trasparenza;
• + consolidamento del flusso degli ordini;
• + parità di trattamento di tutti gli operatori;
• + separazione dei processi di price discovery e
trading;
• - assenza di immediatezza.
• l’interazione degli ordini e la conclusione dei
contratti tra le proposte di negoziazioni
compatibili sono realizzate durante l’intero arco
della seduta di negoziazione.
• + possibilità di negoziare in ogni
• momento;
• + flessibilità delle strategie di trading adottabili;
• - dispersione della liquidità;
• - maggiori costi.
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I modelli storicamente affermati
Mercati order driven
Mercati quote driven
• intermediari broker-dealer immettono ordini su
un sistema centralizzato in cui opportuni
algoritmi determinano la conclusione dei
contratti
• definiti order-driven in quanto gli ordini con
limite di prezzo (limit orders) definiscono il
prezzo a cui i partecipanti possono negoziare
attarverso ordini senza limite di prezzo (market
orders)
• per ciascun titolo esistono più dealers –
denominati market makers – i quali si
impegnano ad esporre continuativamente
quotazioni di acquisto e vendita sui titoli
quotati, e cui gli altri operatori e gli investitori
finali devono necessariamente fare ricorso
qualora intendano negoziare
• in un mercato quote driven puro, i market
makers sono l’unica fonte di quotazioni
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I vantaggi di un sistema telematico
order driven
 Riduzione dei costi di accesso alle informazioni
 Crescita della trasparenza del mercato
 Incremento della liquidità del mercato
 Riduzione dei costi di esecuzione degli ordini
 Più agevole collegamento con le operazioni di clearing e settlement
centralizzato
 Efficiente gestione di procedure di back-office interne
 Più efficiente azione di monitoraggio dell’operatività del mercato da parte di
organi di gestione e autorità di vigilanza
TUTTI I MERCATI DI BIt SONO TELEMATICI ORDER DRIVEN
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Gli strumenti quotati sui mercati azionari
• Sui mercati azionari possono essere ammessi e quindi negoziati:
–
azioni;
–
diritti di opzione;
–
warrant;
–
obbligazioni convertibili (i prezzi sono espressi in % del valore nominale);
–
quote di fondi chiusi e quote o azioni di Oicr indicizzati (negoziabili solo sul
segmento MTF del MTA).
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Orari e fasi di negoziazione
Orario in vigore fino al 28 settembre 2009 sui mercati MTA
Orario in vigore dal 29 Settembre 2009 sui mercati MTA
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Tipologie di ordini
Esempio Ordine “At Best” - utilizzando il parametro ENE
Acquisto
Quantità
Vendita
Prezzo
100 000
MO ENE
10 000
12
30 000
11
50 000
10
Prezzo
Quantità
15
10 000
14
50 000
13
20 000
La parte di ordine non eseguita viene
cancellata
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Tipologie di ordini
Esempio Ordine “At Best” - utilizzando il parametro FOK
Acquisto
Quantità
Vendita
Prezzo
L’operatore X cerca di immettere un
ordine in acquisto senza limite di prezzo
FOK per 100.000 azioni
10.000
12
30.000
11
50.000
10
Prezzo
Quantità
15
10.000
14
50.000
13
20.000
Non è possibile eseguire contratti.
L’ordine non viene accettato dal sistema.
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La struttura dei mercati azionari
• Investment
Companies
• Real Estate
Investment
Companies
FTSE Italia
Mid Cap
FTSE Italia Star
FTSE Italia
Small Cap
• Special
Investment
Vehicles
FTSE Italia
Micro Cap
FAST TRACK
EXCHANGE
REGULATED
MARKETS
REGULATED MARKETS
FTSE MIB
• Closed Funds
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Segmentazione del mercato
Segmento in cui sono
negoziate le quote
di Fondi Comuni
di Investimento
Chiusi, mobiliari
e immobiliari
Segmento
in cui sono
negoziate le
azioni delle Real
Estate Investment
Companies
Segmento in cui sono
negoziate
le azioni di
Investment Companies
Segmento
Professionale in cui
sono negoziati gli
strumenti finanziari
di SIV (Special
Investment Vehicles)
Riservato ai soli investitori
professionali
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Segmento “Fondi chiusi” (1)
Fondi
chiusi
Investment
companies
Real estate
investment
companies
Special
investment
vehicles
Definizione
“Fondi comuni di investimento mobiliare o immobiliare di tipo chiuso autorizzati alla
commercializzazione in Italia”
• Il regolamento del fondo deve prevedere la quotazione in un mercato
regolamentato
Condizioni per l’ammissione
• Rendiconto semestrale: la SGR deve aver pubblicato almeno un rendiconto semestrale
del fondo (derogabile per i fondi ad apporto)
• Timing di investimento: i fondi mobiliari chiusi devono investire almeno il 25% delle
proprie attività entro 24 mesi dall’ammissione
15
Le principali caratteristiche dei fondi
immobiliari
•
•
•
•
•
•
•
I fondi immobiliari investono in misura non inferiore ai due terzi in beni immobili, diritti reali
immobiliari e partecipazioni in società immobiliari
Quelli quotati sono prevalentemente chiusi, prevedono cioè il diritto al rimborso della quota
sottoscritta solo ad una certa scadenza. Esiste la possibilità di emissioni successive di quote e di
rimborsi anticipati per aumentare la liquidabilità del fondo (fondi a riapertura)
I fondi immobiliari sono classificati in base ai soggetti ai quali si rivolgono (retail o investitori
qualificati), alle modalità di acquisizione degli immobili (apporto, non ad apporto) e di
distribuzione dei dividendi (a distribuzione o ad accumulazione)
Non esiste una durata minima mentre la massima può raggiungere i 30 anni. Banca d’Italia può
consentire una proroga del termine di tre anni (periodo di grazia), per il completamento dello
smobilizzo degli investimenti. La scadenza segna il momento in cui il patrimonio verrà ripartito, e
distribuito, come stabilito all’interno del prospetto informativo
Il NAV è il valore degli immobili (definito ogni sei mesi da periti indipendenti) al netto della
posizione finanziaria (PFN), delle imposte e del mark to market di strumenti finanziari
Il tasso interno di rendimento, rappresenta il rendimento complessivo del fondo calcolato sulla
base dei flussi di cassa (considerando l’investimento di capitale iniziale, le distribuzioni e
l’ipotetico incasso per il disinvestimento delle quote al valore dell’ultimo NAV disponibile)
Il Loan to Value (LTV) è il rapporto tra valore di mercato degli immobili e la PFN. E’ un indicatore
della solidità di bilancio
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Segmento “Investment companies” (1)
Fondi
chiusi
Investment
companies
Real estate
investment
companies
Special
investment
vehicles
Definizione
“Società la cui politica di investimento prevede un sufficiente livello di diversificazione e
il cui oggetto sociale esclusivo prevede l’investimento in partecipazioni di maggioranza o
minoranza di società quotate e non quotate ovvero in strumenti finanziari, rami di
azienda o complessi aziendali”
• Non più del 20% delle attività investito in quote di fondi speculativi italiani o esteri
• No attività di trading in via continuativa su strumenti finanziari quotati e non
quotati
Condizioni per l’ammissione
• Investment policy: almeno 3 investimenti, nessuno dei quali rappresenti più del 50% del
totale degli attivi della società
• Timing di investimento: almeno il 50% del totale dell’attivo deve essere investito entro
36 mesi dall’ammissione, pena lo scioglimento della società (previsione statutaria)
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Segmento “REIC” (1)
Fondi
chiusi
Investment
companies
Real estate
investment
companies
Special
investment
vehicles
Definizione
“Società la cui politica di investimento prevede un sufficiente livello di diversificazione e
che svolgono in via prevalente attività di investimento e/o locazione in campo
immobiliare”
Condizioni per l’ammissione
• Investment policy: almeno 3 investimenti, nessuno dei quali rappresenti più del 50% del
totale degli attivi della società; almeno 3 locatari, nessuno dei quali rappresenti più del
50% dei ricavi da locazione
• Timing di investimento: almeno il 50% dell’attivo deve essere investito entro la data di
avvio delle negoziazioni
• Autonomia gestionale: no ostacoli alla massimizzazione degli obiettivi economicofinanziari dell’emittente
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Segmento professionale “SIV” (1)
Fondi
chiusi
Investment
companies
Real estate
investment
companies
Special
investment
vehicles
Definizione
1. “Società la cui politica di investimento non prevede un livello sufficiente di
diversificazione e il cui oggetto sociale esclusivo prevede l’investimento in via prevalente
in una società o attività (es. SPAC)”
2. “Società la cui politica di investimento si caratterizza in termini di particolare
complessità (es. veicoli multi-strategy)”
• Non più del 20% delle attività investito in quote di fondi speculativi italiani o esteri
Condizioni per l’ammissione
• Investment policy: libera in termini di diversificazione degli investimenti
• Timing di investimento: 36 mesi per investire almeno il 50% del totale dell’attivo, pena
lo scioglimento della società (previsione statutaria)
• Autonomia gestionale: no ostacoli alla massimizzazione degli obiettivi economicofinanziari dell’emittente
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ETF
Cos’è un ETF?
• un fondo aperto, oppure una SICAV, UCITS III compliant* indicizzato
• replica un indice benchmark attraverso una gestione passiva
• è negoziato in Borsa come un’azione
• prevede basse commissioni totali annue (TER)
• non prevede commissioni di “entrata”, “uscita” e di “performance”
• può essere acquistato tramite la propria banca, SIM, broker on line
Fondi
Regolamentati
Diversificati
No rischio emittente
ETF
Azioni
Negoziate in Borsa
Trasparenti
Liquide
*Tutti gli ETF quotati su Borsa Italiana sono UCITS III compliant
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ETF: tecniche di replica dell’indice
benchmark
Full replication
Il composition basket dell’ETF ricalca fedelmente i componenti dell’indice benchmark con i
relativi pesi. Soluzione efficiente per la replica di indici con pochi titoli liquidi e con
composizione stabile.
Strategie di sampling
Il composition basket dell’ETF è formato da quei titoli che da un punto di vista statistico
(tramite tecniche di campionamento) più rappresentano l’indice benchmark. Questa soluzione
riduce il numero di holdings e quindi i costi di replica.
Replica sintetica
L’ETF stipula un contratto di swap con una controparte che garantisce al fondo di ottenere
l’esatta performance dell’indice, coniugando l’obiettivo di ottenere un basso tracking error con
quello di ridurre al minimo i costi di replica.
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Orari di negoziazione
Tutti i
segmenti
9:00
17:25
negoziazione continua
CON la migrazione a Millennium Exchange è stata introdotta anche
l’asta di chiusura per il mercato ETF Plus, dalle 17:25 alle 17:30 come
per il mercato MTA
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ETFs – I punti di forza (1)
– Diversificazione - L’ETF (come un fondo tradizionale) offre i vantaggi dell’investimento
in una pluralità di titoli
– Precisione di replica dell’indice benchmark - L’Etf permette di ottenere un rendimento
pari a quello dell’indice benchmark di riferimento (a parte un limitato errore, positivo
o negativo, definito tracking error) in virtù di una gestione che investe
sistematicamente i fondi raccolti in un portafoglio di azioni che, per tipologia e
quantità di titoli, replica il benchmark
– Distribuzione dei dividendi incassati – I dividendi che l’ETF incassa a fonte delle azioni
detenute nel proprio patrimonio (nonché i proventi del loro reinvestimento) possono
essere distribuiti periodicamente agli investitori o capitalizzati stabilmente nel
patrimonio dell’ETF stesso.
In entrambi i casi, il beneficiario è solo l’investitore
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ETFs – I punti di forza (2)
– Economicità - Essendo la gestione di tipo passivo, non ci sono commissioni di entrata, di
uscita o di performance. Per la negoziazione è richiesto il pagamento al proprio
intermediario della sola commissione di negoziazione. La commissione di gestione
annua è contenuta in un range che, indicativamente, si muove tra lo 0.35% e lo 0.50%
– Lotto minimo di negoziazione - 1 azione. E’ dunque possibile investire in ETF anche per
importi limitati.
– Acquisto e vendita immediati - L’ETF viene negoziato sul mercato ETF Plus e durante la
giornata può essere acquistato o venduto come un’azione: l’ETF può perciò essere
impiegato per investimenti a breve o lungo termine.
– Liquidità - E’ garantita la presenza di almeno un operatore specialista. E’ inoltre
possibile sfruttare opportunità di arbitraggio tra ETF, le azioni sottostanti e i derivati
sull’indice benchmark.
E’ inoltre prevista la presenza, su base volontaria da parte dell’intermediario, di
liquidity providers sugli ETFs
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ETC
In cosa è simile ad un ETF?
•
•
•
•
•
replica un indice benchmark attraverso una gestione passiva
è negoziato in Borsa come un’azione
prevede basse commissioni totali annue (TER)
non ci sono commissioni di “Entrata”, “Uscita” e di “Performance”
può essere acquistato tramite la propria banca, SIM, broker on line
In cosa è diverso da un ETF?
•
•
•
•
•
•
non è un fondo ma un titolo emesso da una SPV
è sottoposto alla Direttiva Prospetti (e non UCITS)
permette di replicare l’andamento di una singola materia prima
la segregazione patrimoniale è data o dalla struttura legale dell’emittente (legge sulla
cartolarizzazione Lussemburghese) o a livello contrattuale
è soggetto a rischio controparte swap (ad eccezione dei physically-backed)
può essere previsto un collaterale a garanzia
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MOT ed ExtraMOT
MOT
ExtraMOT
Mercato Regolamentato
Mercato Regolato
DomesticMOT
EuroMOT
Obbligazioni liquidate presso
sistemi di liquidazione nazionali
(Monte Titoli)
Obbligazioni liquidate presso
sistemi di liquidazione esteri
(Euroclear, Clearstream)
Titoli di Stato
Italiani
Altri titoli di
debito
Eurobond, ABS, titoli di stato
esteri, titoli di emittenti
sovrannazionali
Obbligazioni liquidate presso
sistemi di liquidazione esteri
(Euroclear, Clearstream)
Eurobond e altri titoli di
debito, ABS e covered bonds
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Obbligazioni
L’obbligazione è un titolo di credito che rappresenta una parte di debito acceso da una società o da un ente
pubblico per finanziarsi. Garantisce all'acquirente il rimborso del capitale più una remunerazione sotto forma
di tasso di interesse.
DomesticMOT
Classe 1 - Titoli di Stato Italiani
• BOT e CTZ (titoli zero coupon), CCT (tasso variabile), BTP (tasso fisso) e BTPi (titoli a tasso fisso con cedola e
rimborso del capitale legati all’indice dell’inflazione europea)
Classe 2 – Altri titoli di debito
• Obbligazioni Plain Vanilla a tasso fisso, variabile e zero coupon, denominate principalmente in Euro
• Obbligazioni Strutturate su tassi, inflazione, azioni, fondi, commodities ed indici, a capitale garantito che
consentono all’investitore di scommettere sull’andamento di un particolare sottostante
I principali emittenti sono banche (Mediobanca, Banca IMI, Ubi Banca, The Royal Bank of Scotland N.V.,
Unicredit, Banco Popolare, Barclays Bank PLC, Credem, Bnp-Paribas, Intesa SanPaolo, Dexia), enti
sovrannazionali e stati membri UE (Bei, Kfw, Bers, Birs, Council of Europe, Repubblica Austriaca), corporate
(Enel, Eni, Fiat)
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Obbligazioni
EuroMOT
• Euro-obbligazioni della Repubblica Italiana, obbligazioni plain vanilla emesse in USD ed euro
• Titoli di stato Esteri, curva di rendimento tedesca (Bund Bobl e Schatz) e francese (Oat e Btan),
titoli emessi da Spagna, Grecia e Regno di Svezia (anche denominate in USD)
• Titoli di emittenti garantiti da Stati Esteri, obbligazioni KFW (anche denominate in USD)
• Titoli Sovrannazionali (Rating AAA) quali BEI, titoli a tasso fisso negoziati nelle valute GBP, USD ed
euro
• Euro-obbligazioni Corporate & Bancarie, quali Fiat, Telecom, Unicredit e Deutsche Bahn
• Asset Backed Securities (ABS), obbligazioni emesse a seguito di cartolarizzazioni da parte del
Tesoro (crediti INPS, INPDAP e MIUR-MAP)
ExtraMOT
• Eurobbligazioni Corporate, obbligazioni plain vanilla emesse principalmente in Eur da parte di
corporate domestiche ed internazionali e già quotate in mercati Regolamentati dell’Unione
Europea.
Tra i principali emittenti Fiat Finance, Enel, Telecom, Bmw, Renault, Banco Popolare, Daimler Ag,
Rabobank, Vivendi, Banca Popolare di Milano, Lloyds, Generali, Adidas, Air France–Klm, A2A,
Finmeccanica, IBM, Vodafone e MPS.
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Sezione 2
Gli strumenti derivati
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I “Securitised Derivatives”
E’ una macro-categoria che comprende certificates e covered warrant
Securitised:
strumenti “cartolarizzati” ovvero
strumenti le cui caratteristiche
contrattuali sono incorporate in un titolo
negoziabile, emesso generalmente da
un’istituzione finanziaria (al contrario dei
“contratti” dell’IDEM).
Derivatives:
strumenti il cui prezzo deriva appunto
dall’andamento di un’altra attività (azioni,
tassi di cambio, indici, tassi d’interesse,
materie prime, ecc.) denominata
sottostante o underlying.
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La varietà dei sottostanti
AZIONI
INDICI
MATERIE
PRIME
TASSI
italiane, europee, statunitensi e asiatiche
europei (es. FTSE MIB, DAX, CAC40 e FTSE100),
extra-europei (es. S&P500,
NASDAQ100, NIKKEI225, HANG SENG) e dei paesi emergenti (es. Europa
Orientale, Russia, Brasile, Sudafrica, Cina e Sudest Asiatico); indici di commodity
e indici tematici specifici (climatici, energia alternativa, e biotecnologia)
metalli preziosi (es. oro, argento, platino e palladio), prodotti energetici (es.
petrolio, gas naturale) e prodotti agricoli (es. cacao, caffè, cotone, granturco) e
relativi contratti futures.
tassi di interesse ufficiali (es. Euribor), titoli di stato e future su titoli di stato
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La varietà dei sottostanti (II)
principali tassi di cambio mondiali come EUR/USD, EUR/YEN e EUR/GBP
VALUTE
Sono comunemente denominati panieri o basket un insieme di attività finanziarie
elencate nei punti precedenti. Ogni attività finanziaria che compone il basket ha
un peso definito dall’emittente.
PANIERI
(BASKET)
QUOTA CONTRATTI SCAMBIATI (%) PER TIPO DI
SOTTOSTANTE
Indici Esteri
Azioni Italiane
8,9
40,3
Azioni Estere
4,8
Valute
2,1
FTSE MIB
1,4
1,3
41,2
Commodities
Tassi di Interesse
Panieri
Dati – Borsa Italiana – dati medi
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Gli strumenti finanziari negoziabili e
i segmenti di mercato
Nel mercato degli strumenti derivati (IDEM) possono essere negoziati contratti futures e contratti di opzione
aventi come attività sottostante strumenti finanziari, tassi di interesse, valute, merci e relativi indici.
L’IDEM è ripartito in due segmenti di mercato:
•
IDEM Equity
–
•
IDEX
–
•
contratti futures e di opzione aventi ad oggetto indici e singole azioni
contratti futures aventi ad oggetto la fornitura di un Megawatt (MW) di potenza per la durata di
determinati periodi di consegna
AGREX
–
contratti futures aventi ad oggetto la fornitura di una tonnellata di grano duro
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Futures e opzioni disponibili disponibili
sull’IDEM
Caratteristiche

Prodotto destinato sia agli investitori istituzionali che a
quelli privati

2 tipologie di futures sull’indice FTSE MIB (FIB e MiniFIB)

1 tipologia di futures sull’indice FTSE MIB Dividend (FDIV)

Futures sull’energia
mensili)

2 tipologie di opzione sull’indice FTSE MIB (MIBO e weekly
MIBO)

55 contratti futures listati su azioni italiane ad elevata
liquidità e capitalizzazione

13 contratti futures listati su azioni PanEuropee (in
particolare, titoli spagnoli ed olandesi)

46 contratti di opzione listati su azioni italiane,
caratterizzati da un controvalore accessibile anche
all’investitore retail
elettrica
(annuali,
trimestrali
e
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Le scadenze degli strumenti
Attualmente sono disponibili 48 scadenze per il trading sull’IDEM:
 3 scadenze settimanali ogni mese
 2 scadenze mensili più vicine
 4 scadenze trimestrali del ciclo Mar / Giu / Set / Dic
 4 scadenze semestrali del ciclo Giu / Dic dei due anni successivi a quello in corso
 2 scadenze annuali di Dic del terzo e quarto anno successivo a quello in corso (solo per opzioni su indice)
Scadenze brevi
Feb
Mar
Gen
Apr
Mar
Giu
2013
Scadenze lunghe
Sett
Dic
Dic
Giu
2014
Giu
Dic
Dic
Giu
2015
Scadenze Extra-long
Giu
Dic
Dic
2016
Dic
2017
 Disponibili per le Stock options e per le MIBO
 Disponibile solo per MIBO
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Le opzioni: concetti introduttivi
Un’opzione è un contratto che, a fronte del pagamento di un “premio” iniziale, attribuisce la
facoltà, ma non l’obbligo, di:
 comprare (opzione call) o vendere (opzione put)
 un determinato quantitativo di una certa attività finanziaria o reale (attività sottostante
o underlying)
 ad un prezzo predeterminato (prezzo di esercizio o strike price)
 a o entro una specifica scadenza (opzione europea vs. opzione americana)
Opzione di tipo americano
Opzione di tipo europeo
Esercizio dell’opzione
Acquisto/vendita
opzione
Oggi
Esercizio
dell’opzione
Scadenza
Acquisto/vendita
opzione
Oggi
Scadenza
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Opzioni call e put a scadenza: profilo
profitti/perdite
Profitti/
CALL
PUT
Profitti/
K = prezzo di
esercizio
Perdite
Perdite
S = prezzo del
sottostante a
scadenza
K
S
K
S
Il valore di un’opzione call alla scadenza è
funzione del prezzo del sottostante e del
prezzo di esercizio.
Il valore di un’opzione put alla scadenza
è funzione del prezzo del sottostante e
del prezzo di esercizio.
A scadenza, un’opzione call vale:
0 se S < K
(S - K) se S > K
A scadenza, un’opzione put vale:
0 se S > K
(K - S) se S < K
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Payoff call e put a scadenza:
quadro riassuntivo
Acquirente call
Acquirente put
Profitti/
Profitti/
Perdite
Perdite
K
Venditore call
Venditore put
Profitti/
Profitti/
Perdite
Perdite
K
S
K
S
S
K
S
38
Operare con le opzioni: acquisto di
un’opzione call
Acquistare un’opzione call (posizione lunga su call) permette di beneficiare di un rialzo (forte) del
mercato limitando la perdita massima in caso di ribasso al premio pagato
Profitti/
Perdite
Andamento del
sottostante
K
Guadagno MASSIMO
teoricamente illimitato
K+P
S
Perdita MASSIMA pari al premio
pagato
P
K = prezzo di esercizio
S = prezzo del sottostante a scadenza
P = premio
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Operare con le opzioni: acquisto di
un’opzione put
Acquistare un’opzione put (posizione lunga su put) permette di guadagnare in caso di un ribasso (forte)
del mercato limitando la perdita massima in caso di rialzo al premio pagato
Profitti/
Perdite
Andamento del
sottostante
K-P
Guadagno MASSIMO rilevante e
realizzato in condizione di mercato
decrescente
K
S
P
Perdita MASSIMA è pari al
premio pagato
K = prezzo di esercizio
S = prezzo del sottostante a scadenza
P = premio
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Perché utilizzare le opzioni ?
 Sfruttare l’andamento dei mercati sia in fasi rialziste che ribassiste (trading direzionale)
Il payoff delle opzioni è “asimmetrico”: guadagni e perdite non sono direttamente proporzionali
all’andamento del sottostante e possono anche essere di segno contrario rispetto alla performance
della singola azione o indice. Per tale motivo, esse permettono di ottenere dei profitti anche nei casi in
cui il mercato è in una fase discendente
 Moltiplicare il risultato economico dell’investimento
I derivati sono caratterizzati dall’ “effetto leva” ovvero dalla possibilità di controllare un elevato
controvalore di attività finanziarie con un investimento di risorse limitato, permettendo di ottenere
rendimenti proporzionalmente più elevati rispetto alla performance del sottostante
 Attuare strategie di trading complesse
L’acquisto/vendita di due o più opzioni con differenti caratteristiche permette di realizzare payoff
molto diversi tra loro che consentono di scommettere su qualunque trend di mercato (crescente,
decrescente o stabile). Inoltre, a differenza di altri strumenti finanziari, esse consentono di realizzare
particolari strategie speculative come, ad esempio, il trading di volatilità o di scadenze
41
Volatilità IMPLICITA vs STORICA (1)
•
•
•
Definizione: La volatilità misura l'incertezza circa i futuri movimenti del prezzo di un bene o di una
attività finanziaria.
Al crescere della volatilità cresce la probabilità che la performance risulti molto elevata oppure molto
contenuta, ossia cresce la probabilità che i movimenti di prezzo siano molto ampi, sia in aumento che in
diminuzione.
La volatilità viene misurata come deviazione standard del tasso di rendimento (o delle variazioni di
prezzo) del bene o dell'attività finanziaria:
1 n 2

ui

n  1 i 1
•
•
dove
Si
i  ln
Si1
u
•
Si tratta di una volatilità di tipo storico, perché
prende in considerazione i livelli di prezzo registrati
nel passato.
E’ un indicatore statistico e non dà informazioni
sull’andamento futuro.
42
Volatilità IMPLICITA vs STORICA (2)
•
•
Con un procedimento inverso a quello normalmente utilizzato nella valorizzazione delle opzioni è
possibile partire dal prezzo di mercato per ricavare la volatilità implicita, ovvero quel valore della
volatilità che inserito nel modello prescelto fornisce un prezzo dell’opzione uguale a quello
effettivamente osservato.
La volatilità implicita varia generalmente a seconda della scadenza e dello strike.
Esempio con modello Black&Scholes:
- prezzo Call
- prezzo Put
 S, K, r, T  sono noti
 Prezzo call e put  quelli sul mercato
Dove:
 L’unica incognita è la volatilità
43
Volatilità IMPLICITA vs STORICA (3)
•
Se la volatilità implicita > storica
-
Gli operatori (soprattutto MM) sono disposti a pagare di più le opzioni in caso di
posizioni lunghe, e richiedono un prezzo maggiore qualora debbano venderle
 ciò è da molti interpretato come un segnale che “qualcosa bolle in pentola” (penna a
sfera vs litro di benzina)
-
Ricordatevi sempre che la volatilità è – nel lungo periodo – mean reverting
 ciò vuol dire che per le opzioni con volatilità implicita superiore alla media di lungo
periodo, tendenzialmente, la volatilità di breve convergerà verso quella di lungo
periodo.
Attenzione: NON è uno strumento previsionale! … dice solo che il mercato si attende un
movimento sul sottostante
44
Analisi della volatilità
Volatilità implicita
Prezzo Generali
Volatilità storica
45
Andamento Volatilità
La volatilità implicita è un indicatore di “paura”: indica che vi è un alto livello di nervosismo sul
sottostante.


Mercato scende con volatilità molto alta
indicazione NON ribassista (gli operatori si stanno fasciando la testa prima del crollo)


Mercato scende con volatilità che scende
è un mercato molto rischioso


Mercato che sale con bassa volatilità
è il mercato migliore; una crescita che può persistere


Mercato che sale con volatilità che sale
mercato che stenta a crescere perché gli operatori temono un crollo
46
VIX Index
Andamento indice Vix vs indice S&P 500
47
Le esigenze del settore elettrico
CARATTERISTICHE
DELL’ELETTRICITÁ
DINAMICA
DEI PREZZI
RISCHIO DI
CONTROPARTE
•
•
•
Elasticità della domanda molto bassa
Limitate possibilità di stoccaggio
Rigidità sul lato dell’offerta
•
•
•
Variabilità su base oraria
Stagionalità
Elevata volatilità
•
Lunghi periodi di consegna
Necessità di copertura
del rischio di prezzo
Necessità di una cassa
di compensazione per
eliminare il rischio di
controparte
48
La liquidità
BENEFICI
COME OTTENERLA
•
•
•
•
•
Stretto bid-ask spread e quindi bassi costi di transazione indiretti
Esistenza di un prezzo trasparente dell’elettricità
Diminuzione dei margini
Incentiva il trading e l’ingresso di nuovi operatori
La liquidità può essere considerata una misura della qualità di un
mercato
•
I derivati con consegna fisica obbligatoria dell’elettricità
disincentivano fortemente l’operatività in conto proprio degli
operatori finanziari, pertanto è necessario quotare prodotti cash
settled
Presenza di operatori market maker e delle relative agevolazioni
Concentrare la liquidità su pochi prodotti quotando solo i prodotti
necessari con un opportuno product design
•
•
49
I prodotti dell’IDEX
Le specifiche contrattuali
•
Tipo di contratto: futures baseload1
•
Potenza: 1 Megawatt (MW)
•
Periodi di consegna: un mese, un trimestre e un anno
•
Struttura a cascata
•
Cash settlement dei contratti mensili
•
Possibilità, per gli operatori aderenti ai mercati del GME, di richiedere la consegna fisica
dell’ energia elettrica in luogo del cash settlement
•
Prezzo di liquidazione: media del Prezzo Unico Nazionale durante il mese di consegna
•
Scadenze: 3 mensili, 4 trimestrali e 1 annuale
•
Negoziazione continua fino al termine del giorno di borsa aperta precedente l’inizio del
periodo di consegna (mensili) o al momento della cascata (trimestrali e annuali)
50
I prodotti dell’IDEX
La struttura a cascata
•
Solo il contratto con periodo di consegna più breve (il mese) va in cash settlement
•
Al termine del quarto giorno di borsa aperta precedente l’inizio del periodo di consegna,
i contratti trimestrali vengono spezzati in tre contratti mensili (di cui uno rimane in
negoziazione per tre giorni e poi entra nel periodo di settlement) e quelli annuali in tre
trimestrali e tre mensili
ANNUALE
CASCATA
MAR
FEB
GEN
II
TRIMESTRE
III
TRIMESTRE
IV
TRIMESTRE
51
Orari e fasi di negoziazione
7:00
8:00
Apertura
mercato
9:00 9:01
Asta di
Apertura
Random
end
17:15 17:25 17:30 17:31
Asta di
chiusura
Negoziazione continua
Uncrossing
Wap period
Random
end
18:00 18:16
Frozen Period
Admin Period
Uncrossing
PREZZI CHIAVE
• Prezzo di apertura: (unico) risultato dell’asta di apertura, se il prezzo dell’asta di apertura non è determinato, è pari al
prezzo del primo contratto concluso nella fase di negoziazione continua
• Prezzo di chiusura: (unico) risultato dell’asta di chiusura
• Prezzo ufficiale: prezzo medio ponderato dell’intera quantità negoziata durante la seduta. Il prezzo medio ponderato è
calcolato e diffuso nel corso della seduta ad ogni esecuzione di contratto
• Prezzo di riferimento
 il prezzo di asta di chiusura;
 se il prezzo di asta di chiusura non è determinato, il prezzo medio ponderato dei contratti conclusi negli ultimi minuti della
fase di negoziazione continua (ad esempio, negli ultimi 10 minuti)
 se il prezzo dell’asta di chiusura non è determinato e non sono stati conclusi contratti durante l’intervallo della
negoziazione continua, il prezzo dell’ultimo contratto concluso nel corso della seduta
 se non sono stati conclusi contratti nella seduta, il prezzo di riferimento della seduta precedente
52
Orario di negoziazione del mercato IDEM
e underlying cash
IDEM
8:30* 9:01
9:30
Obblighi operatori
Market Makers
17:20
17:40
NEGOZIAZIONE CONTINUA
* solo per FIB e MiniFIB
Mercato azionario
AFTER HOURS
8:00
MTA
9:01
17:25
17:31
18:00
20:30
NEGOZIAZIONE CONTINUA
Asta di apertura
Contrattazione continua
Asta di chiusura
After Hours (TAH)
53
Sezione 3
Dati di sintesi
54
Equity markets’ key metrics (1)
Volumes and share of trading (Italy and key European exchanges)
N. of trades on shares on MTA has started to decline in 2012, dropping
below 200k in October (-25% vs. Oct. 2011)…
MTA share of trading is >80% on domestic “blue-chips”, a unique
case in Europe (with Spain)
(n. of contracts in ‘000, daily avg.)
(in %, on lit & dark volumes)
Usage of dark pools is around 2-2.5% on Italian equities, vs c7% on UK
equities and EU average of c4.5%
(in %, all dark volumes / lit+dark volumes)
90
77
81 79 80 81 82 83 80
70 69 68
67 69
69
64
60
72
65
63 63 63 63 62
75 77
63
66
82 82
78
85
82 82
81 82 83 82 81 82 81 81
79
FTSE/MIB
63 63 63 65 65 65
68 66
65 65 65 67 67 65 66
59 58 59 57 57 57 57 57 59 61 59
DAX
63 63 63 63
60 58
CAC40
2009
2010
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
2009
252
2,9
2010
243
2,8
Jan
318
3,4
Feb
284
3,3
Mar
301
3,4
Apr
254
2,9
May
242
3,3
Jun
248
2,9
Jul
291
2,9
Aug
312
2,7
Sep
254
2,4
Oct
259
2,3
Nov
260
2,1
Dec 187
1,5
Jan
250
2,1
Feb
282
2,3
Mar
273
2,4
Apr
273
2,1
May
243
2,3
Jun
226
2,0
Jul
208
1,7
Aug 185
1,6
Sep
236
2,3
Oct 195
1,9
Nov 170
1,5
(value traded In €bn, daily avg.)
MTA is the venue that consistently offers the best spread-at-touch and
spread-at-depth for FTSE MIB shares
(in basis points)
30
Monthly data
Weekly data
1,3
1,2
1,2
1,3
1,1
1,4
1,6
1,3
1,3
2,0
2,2
2,1
1,7
1,6
1,8
1,9
1,8
1,9
2,4
1,7
1,8
2,1
2,4
0,6
25
20
Chi-X
15
10
MTA
€25k
Touch
€25k
Touch
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
01/10
08/10
15/10
22/10
29/10
05/11
12/11
19/11
2010
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
5
Source: LSEG, BATS and IFS Liquidmetrix data. LSEG and BATS (share of trading) data until Nov. 29nh (included). IFS data until Nov. 23rd (included).
55
Equity markets’ key metrics (2)
MTA liquidity measures (historical series, FTSE MIB shares)
Spread at touch is 30% (and more) worst than MTA on leading MTFs.
MTA avg. level in 2012 = 11.5bps*)
MTFs performance is even worst «at depth» (50% and more for a €25k
deal. Avg. level on MTA in 2012 = 13.3bps*)
(performance in % vs. MTA levels)
(performance in % vs. MTA levels)
0
Monthly data
Weekly data
MTA
0
Monthly data
Weekly data
-50
-20
Chi-X
-40
TQ
-60
BATS
-80
MTA
Chi-X
-100
TQ
-150
BATS
-200
-250
-120
-300
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
01/10
08/10
15/10
22/10
29/10
05/11
12/11
19/11
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
01/10
08/10
15/10
22/10
29/10
05/11
12/11
19/11
-100
Available size within 50bps of the midpoint is >80% lower than MTA on
leading European MTFs
MTA is the venue offering the best available prices for a €25k deal for
c75% of time, even when ties are excluded
(performance in % vs. MTA levels)
(in %)
Monthly data
Weekly data
MTA
100
-25
75
-50
50
-75
Chi-X
BATS/
TQ
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
01/10
08/10
15/10
22/10
29/10
05-Nov
12-Nov
19-Nov
-100
Monthly data
Weekly data
MTA
25
0
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
01/10
08/10
15/10
22/10
29/10
05/11
12/11
19/11
0
Source: LSEG calculations on IFS LiquidMetrix data. Data until November 23rd (included). (*) Average of monthly data in January-October 2012
Chi-X
BATS/
TQ
56
Derivatives markets’ key metrics (1)
IDEM products
252
Jan-Nov
FIB
miniFIB
MIBO
148
15
14
11
11
10
2006
2007
17
13
10 11
8
7
5
23
21
19
19
2005
Jan-Nov
24
16
14
103
127
149
114
118
194
144
153
134
141
187
173
168
142
(n. of std. contracts, daily avg. in 000)
147
(n. of std. contracts, daily avg. in 000)
124
Volumes on IDEM index products are down c10% vs. 2011 levels.
Nevertheless, 2012 is the second best year since 2005
101
IDEM equity volumes continued to grow till 2011. 2012 volumes
sustained by strong activity in May-Jun…
2008
2009
10
2010
13
14
2011
12 11
2012
Volumes on SSO are lower than 2011, but remain at positive levels
historically; SSF are suffering…
Successful introduction of weekly index options, representing over
5% of total MIBO trades…
(n. of std. contracts, daily avg. in 000)
(n. of std. contracts for weekly options, daily avg.)
SSO
SSF Ita
SSF Euro
81
Jan-Nov
93
86
79
78
630
63
541
49
43
23
2005
28
2006
25
2007
601
652
690
609
562
453
470
38
8,7
21
2009
522
50
17
2008
794
743
78
in % of MIBO volumes
2010
6,3
6
3
2011
2012
Source: LSEG calculations on internal data. Data updated until November 29th (included)
6,0
7,5
3,8
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
4,6
4,3
May
Jun
5,9
5,6
5,3
6,9
3,4
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
57
Derivatives markets’ key metrics (2)
Other European derivatives markets
(n. of contracts in millions, daily avg., starting from January 2010)
1,8
1,3
1,0
1,6
1,2
1,2
1,2
1,4
1,4
3,0
3,0
2011
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
1,5
1,1
1,3
1,2
1,2
1,2
1,1
2,0
1,7
1,4
2,9
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
2,3
1,4
1,1
1,4
1,3
1,5
1,2
2,7
2,8
3,6
3,4
3,5
4,1
2,9
2,5
3,5
2,4
2,3
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
2010
2011
1,8
1,6
1,6
3,9
3,9
3,2
4,2
2,6
2,9
3,7
3,5
2012
2,8
2,9
2,6
2,5
3,2
2,8
3,2
2,7
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
4,8
3,6
3,2
3,4
3,0
2,9
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
2010
4,4
(n. of contracts in millions, daily avg., starting from January 2010)
4,0
4,9
Eurex volumes – Equity single name contracts
2012 ADT down 9% YoY (end of October), at 1.7 ml contracts
5,4
5,1
Eurex volumes – Equity index contracts
2012 ADT down 17% YoY (end of October), at 3.1 ml contracts
2012
(n. of contracts in millions, daily avg., starting from January 2010;
Includes BClear)
(n. of contracts in millions, daily avg., starting from January 2010;
Includes BClear)
1,8
1,2
1,1
1,5
0,9
1,2
1,5
0,9
0,7
1,4
1,8
2,3
2,0
1,1
1,3
0,8
1,1
2,0
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
1,7
1,4
1,3
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
1,5
1,0
1,3
2,3
0,4
0,4
0,6
0,6
0,5
0,6
0,4
0,4
0,5
0,4
0,4
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
0,5
0,5
0,7
0,5
0,5
0,6
0,5
0,8
0,7
0,6
0,5
0,5
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
2010
2011
2,1
1,3
1,1
1,3
1,0
1,7
1,3
0,6
0,6
0,6
0,6
0,8
0,7
0,5
0,5
0,6
0,5
0,6
0,5
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
2012
2010
3,6
LIFFE - Equity single name contracts
2012 ADT down 15% YoY (end of October), at 1.36 ml contracts
3,4
4,2
LIFFE - Equity index contracts
2012 ADT down 19% YoY (end of October), at 0.5 ml contracts
2011
Source: LSE calculation on Eurex and Liffe data; BoA ML Research “Exchanging views (November 6th, 2012). November data until November 29th (included).
2012
58
Borsa Italiana
Piazza Affari, 6
20123 Milano
www.borsaitaliana.it
59