con Google maps il mondo si rimpicciolisce I vecchi atlanti

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con Google maps il mondo si rimpicciolisce I vecchi atlanti
Roberto Cotroneo / Blowin’ In The Web
con Google maps il mondo si rimpicciolisce
I vecchi atlanti geografci erano l’unico
modo per orientarsi nei luoghi. Ora il web
lo fa al posto nostro, ed è tutt’altra cosa
La proiezione di mercatore. Intanto
diciamo subito che le mappe di Google
per raffgurare il mondo utilizzano sempre e comunque la proiezione di Mercatore. Poco reale, utile per la navigazione,
ma infedele nel modo di rappresentare
i continenti. La proiezione di Mercatore, che è del 1569, obbedisce a criteri
eurocentrici. Per capirci l’Africa è grande
quanto la Groenlandia, che in realtà è 15
volte più piccola. L’Italia è quasi più grande della Somalia, quando la Somalia è il
doppio del nostro Paese. L’equatore non
taglia esattamente in due il mondo, ma
è posto più a sud. Il nord e l’Europa sono
il fulcro della proiezione di Mercatore.
E tutta la cartografa risente di questo.
Ci hanno sempre insegnato che le carte
MANUELA BERTOLI
P
ochi giorni fa, curiosando tra
le bancarelle di libri antichi
e moderni che stanno fsse
in una piazzetta del centro
di Roma ho visto una tavolino con una
pila di volumi molto grandi. Erano tutti
atlanti geografci. C’erano quelli classici
De Agostini, c’era un atlante del Times,
c’erano altri atlanti, uno francese, un altro
tedesco. Uno persino in caratteri cirillici.
«Glieli vendo tutti assieme», mi ha detto
la persona che gestiva la bancarella: «Me
li hanno portati ieri. Nessuno sa più cosa
farsene». L’atlante è un’altra vittima della
modernità. Oggi è il web che ti permette
di avere tutte le mappe in tasca, di poterle
consultare in qualsiasi momento, di
guardare persino le fotografe delle strade
che ci servono, e dirci dove ci troviamo
attraverso un rilevatore gps. Ma non si
tratta di una evoluzione più completa
delle vecchie mappe. Si tratta di un differente modo di pensare.
Dettagli di vita
L’orizzontalità delle mappe è diventata
verticale. Non ti allarghi, ma entri
dentro i dettagli, come un missile che si
scaglia contro un obbiettivo preciso.
geografche obbediscono a convenzioni.
Siamo abituati ad esempio a leggere sulle
carte ogni dettaglio delle frastagliature
delle coste, ma diamo per scontato che
invece pianure e rilievi non siano altro
che linee approssimative con colori
diversi. Tutto questo ha a che fare con la
simbolizzazione del nostro immaginario,
fglio di un mondo pretecnologico. Ma se
andate su Google Maps vedrete il globo
come è disegnato sui vecchi atlanti. In un
modo infedele e senza le proporzioni giuste. Lo storico Arno Peters nel 1973 provò
ad esempio a inventare una proiezione
geografca del mondo che fosse reale e
non politica. Rimise al suo posto la linea
dell’Equatore, rimpicciolì l’Europa, la Groenlandia, e l’America del Nord non sembrava molto più grande del Sud America.
Ma su Google questo non c’è. Su Google
c’è il fatto che si può zoomare e vedere
nel dettaglio qualsiasi parte di mappa.
Anche la più infnitesimale. Ci vogliono
circa venti secondi per passare dal globo
terrestre al dettaglio di una via di Roma.
Ed è un movimento ottico, uno zoom,
non è uno sfogliare pagina dopo pagina
pezzi di mondo, come si faceva con gli
atlanti. Inoltre accade anche un’altra cosa.
Le carte erano soltanto un proiezione del
mondo, ma sul web pretendono di essere
la realtà del mondo. In teoria si parte
dalla visione di Mercatore, della metà del
Cinquecento, e si arriva all’immagine del
portone di casa di questo nuovo millennio. Questo ci ha cambiato. Le distanze
sono riportate in modo preciso, ma non
esistono più i disegni in scala. Non c’è
un avvicinamento alle cose che è dato da
passaggi successivi. Un tempo le carte più
particolareggiate erano quelle dell’Istituto
Geografco Militare. Ed erano una meraviglia, perché c’era tutto, segnato con
precisione, fno all’ultimo particolare. Le
carte si leggevano foglio dopo foglio. E se
le affancavi una all’altra potevi ricavarne
una sola mappa, talmente grande da aver
bisogno di uno spazio enorme per esporla. L’orizzontalità delle mappe è diventata
verticale. Non ti allarghi, ma entri dentro
i dettagli, come un missile che si scaglia
contro un obbiettivo preciso. E i vecchi
atlanti da sfogliare restano il racconto
di un tempo che non c’è più, ma che era
l’unico modo per orientarsi nei luoghi.
Oggi per questo ci sono il gps e le mappe
di Google. Ma sono loro a orientarsi al
posto tuo, che è tutt’altra cosa.
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sette | 18 — 01.05.2015
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