Città Solidale 4 Caritas Fermo
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Città Solidale 4 Caritas Fermo
CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO ENTE SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA 1) Ente proponente il progetto: CARITAS ITALIANA La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere: «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano di solidarietà. CARITAS DIOCESANA DI FERMO La Caritas Diocesana di Fermo è l’organismo pastorale della Chiesa Diocesana di Fermo per la testimonianza della carità. E’ attiva dall’inizio degli anni ottanta e persegue gli stessi fini di Caritas Italiana: “promuovere la testimonianza della carità “nella comunità locale” con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. (Fonte: Statuto Caritas Diocesana). Le attività della Caritas si svolgono su due binari paralleli: - interventi per le povertà estreme (vitto, alloggio, alimenti, vestiario, igiene personale) e per il superamento dell’emarginazione e dell’esclusione sociale, della povertà economica e delle nuove povertà (vari tipi di dipendenze), del disagio dei giovani, degli anziani, degli immigrati, delle famiglie più vulnerabili; - servizio di accompagnamento delle Parrocchie, delle Associazioni ad essa collegate, e di promozione del Volontariato ivi compreso il servizio civile. Tali attività comprendono: la sensibilizzazione, l’animazione, la formazione, l’informazione, la documentazione sui temi più diversi (fede, diritti umani, pace, non violenza, mondialità, ambiente, emergenze, ecc.). La Caritas mira a far vivere ai singoli e a condividere con la comunità di appartenenza lo “spirito di fratellanza” con particolare attenzione verso i bisogni essenziali non soddisfatti di chi si rivolge alle sedi Caritas, nello sforzo di riaffermare il valore e la dignità della vita umana in ogni momento e in tutte le sue espressioni e categorie. Il lavoro quotidiano dei volontari della Caritas è accomunato dai medesimi principi: - essere aperti all’ascolto sviluppando capacità di osservazione e discernimento, con rispetto e senza giudizi; - scegliere percorsi in grado di ricondurre dall’emergenza ad una quotidianità serena; - condividere, con le realtà sociali del territorio, soluzioni in grado di incidere concretamente nella vita della persona e del suo reinserimento, favorendo così il vero progresso della comunità. - lavorare in rete con le realtà impegnate nel settore a vantaggio delle fasce più deboli della società. La Caritas Diocesana di Fermo ha avuto dagli anni ‘80 la convenzione per 11 obiettori di coscienza e dal 2003 è attiva per il Servizio Civile di cui alla legge 64/2001. L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: CARITAS DIOCESANA di FERMO Via Palestrina, 21/23 cap 63023 città FERMO (FM) Tel. 0734229504 - Fax 0734213209 - E-mail: [email protected] Persona di riferimento:TONUCCI GINA - cell. 3477227891 - e-mail [email protected] Pagina 1 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 2) Codice di accreditamento: NZ01752 3) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1° CLASSE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Citta’ solidale 4 caritas Fermo 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Area di intervento: Codice: Assistenza Disagio adulto (e Immigrazione) A12, A04 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Premessa Il progetto CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO relativo all’ ASSISTENZA al DISAGIO ADULTO e agli IMMIGRATI (nella fase dell’emergenza, come aiuto nell’inserimento) nasce da una pluriennale collaborazione tra la Caritas Diocesana, le associazioni promosse e sostenute dalla stessa Caritas e dalle Parrocchie vicine alle sedi, al fine di avere una porta aperta alla carità nelle tre Vicarie (zone della diocesi) confinanti, come raccomandato da Giovanni Paolo II durante il giubileo del 2000; proposta accolta dai nostri Arcivescovi che si sono succeduti nella Diocesi. Le comuni origini ecclesiali della Caritas e delle associazioni hanno reso ancor più necessario elaborare, nella tre città di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, un progetto condiviso. Le finalità, gli obiettivi e le modalità operative sono ormai un denominatore comune stabilizzato in oltre 20 anni di collaborazione, rafforzato dalle continue attività di confronto e coordinamento. Due sedi di servizio (Caritas, Ass. Il Ponte) sono addirittura nello stesso fabbricato, su piani diversi, al centro della città di Fermo, e svolgono un servizio coordinato di ascolto, accompagnamento, mensa e distribuzione di aiuti. a) Analisi del territorio della nuova provincia di Fermo (e della diocesi) FERMO - La nuova provincia di Fermo comprende 40 Comuni per una popolazione complessiva di 175 mila abitanti. Fermo è capoluogo di provincia ed è uno dei centri più importanti delle Marche. E’ immersa nelle dolci colline marchigiane, a 320 metri di altitudine. Il suo territorio, anticamente molto più esteso, misura oggi 124,2 kmq. come Comune e 860 kmq. come provincia. I dati rilevati per la nuova provincia dimostrano che Fermo è il Comune con la più rilevante quantità di abitanti (37.834 secondo i dati ISTAT 2009) ed ha la più grande estensione territoriale. Inoltre è uno dei centri con maggiore densità demografica (305 ab/kmq), preceduto solamente dai Comuni connotati da una forte industrializzazione, quali Montegranaro (429 ab/kmq) e Pagina 2 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Grottazzolina (361 ab/kmq), e dai Comuni di Porto San Giorgio (1.908 ab/kmq) e Porto Sant’Elpidio (1.402 ab/kmq) situati, gli ultimi due, nella zona costiera in un perimetro molto limitato. PORTO SAN GIORGIO – PORTO SANT’ELPIDIO - I due Comuni di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio sono situati nella zona costiera e turistica del fermano, soggetta ad una forte mobilità delle persone tra Comune e Comune e dai Comuni interni verso la costa specialmente nei giorni festivi e nel periodo estivo. I Comuni di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio sono scali ferroviari e sedi di caselli autostradali. Buono pertanto è il collegamento stradale con il porto di Ancona e l’aeroporto di Falconara. Alta è anche la mobilità delle persone povere e senza dimora. Popolazione residente dal censimento al 2009 (Fonte ISTAT) Comuni FERMO P.S.GIORGIO P.S.ELPIDIO 1991 35.111 15.853 21.112 2001 35.502 15.869 23.158 2006 2007 37.497 37.760 16.035 16.091 24.376 24.755 2008 37.955 16.201 25.118 2009 37.834 16.372 25.434 La Diocesi di Fermo è la diocesi più vasta delle Marche (1.318 Kmq.) ed è quella con più alto numero di abitanti (272.110). Comprende 58 comuni di cui 45 nella provincia di Fermo e 13 nella provincia di Macerata. Il territorio diocesano è diviso in 9 Vicarie e 123 Parrocchie (allegata mappa della diocesi). I Comuni interessati al progetto: Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio sono collocati in un triangolo di 20 km. circa. b) Analisi dei dati generali sul bisogno rilevato Le quattro strutture di servizio al disagio adulto e agli immigrati (nella fase dell’arrivo in Italia) esistono in questo territorio da più di 20 anni. Grazie alla loro presenza, negli anni, sono emersi tantissimi bisogni, diversi tra loro, altrimenti non conosciuti e non soddisfatti. I bisogni degli adulti e delle loro famiglie si possono dividere in due grandi categorie: - quelli delle povertà estreme (emergenza) che consistono proprio nella mancanza del necessario per la sopravvivenza: vitto, vestiario, igiene personale, pernottamento; e quelli per il reinserimento e per il recupero di una vita dignitosa e un minimo di benessere personale e familiare. Per questo secondo intervento gli aiuti consistono in: avviamento alla lingua italiana, regolarizzazione, ricerca di casa e di lavoro, iscrizione dei figli a scuola, pratiche per copertura sanitaria, ecc.. Negli anni, la presenza degli immigrati è aumentata nel fermano per l’enorme richiesta di badanti da parte delle famiglie e per i ricongiungimenti familiari degli immigrati già presenti. Per la posizione geografica delle tre città, snodo di comunicazione nord-sud e zona interna- costa, le richieste di aiuto provengono anche dal circondario, ad ampio raggio. La provincia di Fermo è località turistica e per questo i fenomeni di passaggio dei senza fissa dimora e degli stranieri sono molto intensi con la buona stagione. Anche nel nostro territorio c’è, purtroppo, chi dorme ancora in macchina o all’aperto perché i posti letti di emergenza sono pochissimi e non sufficienti. Inoltre, la crisi economica ha colpito duramente anche la provincia di Fermo: nel 2009 si registrano 276 imprese perse e segni negativi sono particolarmente rilevanti in agricoltura (-160), nelle attività manifatturiere (-73) e nel commercio (-44), ma anche le costruzioni hanno avuto una riduzione (-7). Nel corso dell’ultimo anno e per tutti quelli che saranno necessari al superamento della fase di difficoltà della nostra economia, sono a grave rischio sociale le famiglie a basso reddito, le persone con handicap e quelle non autosufficienti e, più in generale, quelle fasce di popolazione che non riescono ad inserirsi/reinserirsi nel mondo del lavoro sempre più competitivo. Queste sono Pagina 3 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO situazioni che creano diffuso disagio sociale ed incertezza per il futuro, oltre ad un aumento dell’emarginazione sociale. Fonti dei dati per la stesura del progetto Le fonti dei dati che hanno evidenziato la presenza di situazioni complesse di povertà, di immigrazione e di emarginazione sono: 1. Fonti esterne: I Servizi Sociali dei tre Comuni; il Piano degli Ambiti Sociali XIX di Fermo e Porto San Giorgio e XX di Porto Sant’Elpidio; il Punto Immigrati dei tre Comuni; l’ISTAT relativamente ai dati anagrafici; i Servizi Sanitari della ASUR Zona 11 di Fermo; il Laboratorio interculturale del Comune di Porto San Giorgio; il C.V.M. ( Comunità Volontari per il mondo) di Porto S. Giorgio; il CVS (Centro Servizi per il Volontariato); l’Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Ascoli Piceno; l’Ufficio Statistico SISTAR della Regione Marche; il Servizio di Igiene Mentale e il Sert della ASUR delle Marche, Zona Territoriale 11; il Carcere, il Commissariato ed i Servizi della Giustizia di Fermo. Camera di Commercio Fermo Con i servizi della maggior parte delle strutture pubbliche sopraelencate, le sedi di servizio collaborano nelle normali attività quotidiane per la valutazione e soluzione delle problematiche emerse e partecipano agli incontri programmati localmente durante tutto l’anno. 2. Fonti interne: Caritas Diocesana e le altre tre sedi di servizio; Centro di Ascolto della Caritas Diocesana attraverso l’osservatorio delle povertà (OSPO3); Le relazioni annuali delle attività delle associazioni Il Ponte, La Strada, Il Samaritano; Le parrocchie delle tre città; La Compagnia delle Opere Marche Sud attraverso la sua rete di servizi. Con questa ultima realtà, il Ponte, il Samaritano e la Strada hanno condiviso negli anni alcuni progetti realizzati con il Centro Servizi per il Volontariato della Regione Marche per il superamento delle povertà estreme e per combattere lo spreco delle provviste alimentari. Tutte le sedi fanno parte del “Tavolo regionale di lotta alle povertà estreme” istituito dalla Regione Marche. c) Indicatori di bisogno scelti sui quali incidere Le quattro sedi di servizio del presente progetto, si trovano quotidianamente di fronte a due bisogni fondamentali che sono indicatori prioritari di tutto il progetto: 1. le emergenze delle povertà estreme: a) i bisogni delle persone autoctone senza dimora, molto povere o delle persone impoverite per fatti gravi: malattia progressiva, morte di un congiunto, depressione, dipendenza (alcool, droga, gioco), sfratto, perdita definitiva del lavoro. b) I tanti bisogni degli immigrati al momento dell’arrivo in Italia, fuggiti dalle nazioni in guerra o poverissime, in cerca di un minimo benessere per sé e per la loro famiglia. Pagina 4 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 2. l’accompagnamento per un reinserimento sociale, abitativo, lavorativo (quando è possibile). Aiuto nell’apprendimento della lingua italiana che dia un minimo di dignità e serenità alla persona, alla famiglia e, indirettamente, alla comunità locale che li accoglie. d) Sedi scelte per rispondere al problema del disagio adulto e dell’immigrazione Le sedi scelte per il presente progetto sono le strutture nate sin dagli anni ‘80 e ‘90 grazie al forte senso solidaristico che vive la popolazione di questo territorio. Precisamente le sedi del progetto sono: 1. CARITAS DIOCESANA a Fermo che ha come attività principale il Centro di Ascolto diocesano e, in parte, la distribuzione di alimenti. 2. Ass. IL PONTE Onlus a Fermo (stessa sede della Caritas) che ha come attività principale la mensa (solo pranzo), la distribuzione di pasti e alimenti, il guardaroba, le docce, e forniture varie dai casalinghi ai mobili, ecc. 3. Ass. LA STRADA a Porto san Giorgio (al centro della città, a fianco della parrocchia), unica struttura nella città che realizza sia l’ascolto che la distribuzione, come sopra, ma non ha la mensa. 4. Ass. IL SAMARITANO a Porto Sant’Elpidio (al centro della città, nel palazzo del volontariato costruito dal Comune e affidato alle associazioni di volontariato). Unica struttura nella città che fa sia ascolto che distribuzione come sopra. Inoltre, Il Samaritano ha una comunità-alloggio di seconda accoglienza per 15 persone. I destinatari sono capaci di autogestirsi avendo un lavoro avviato ma usufruiscono dell’alloggio per periodi non troppo lunghi (6 mesi, un anno). La comunità alloggio ha una continua guida e sorveglianza da parte dei volontari dell’associazione. Dislocazione nei tre Comuni: Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio Pagina 5 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO La Caritas Diocesana di Fermo (responsabile del progetto) mette a disposizione risorse umane, strutturali e finanziarie per garantire il necessario sostegno nella progettazione, promozione, formazione, selezione dei volontari, gestione e verifica, attraverso un’attività di coordinamento che fornisca delle linee comuni per un intervento mirato ed organizzato, nonché di supporto ai volontari e ai responsabili locali per uno svolgimento sereno e consapevole del progetto. Tutta la Chiesa di Fermo è attenta ai bisogni del territorio attraverso la Caritas e le associazioni di volontariato nate al suo interno. Nelle sue possibilità economiche e strutturali provvede alla popolazione più fragile; negli ultimi anni sono in aumento le richieste di aiuto fra i giovani per dipendenze vecchie e nuove. e) I destinatari (diretti) I destinatari diretti del progetto sono “le persone povere non solo economicamente, italiane e immigrate”. Le povertà sono complesse e variegate: sono economiche ma anche culturali, di valori, di stile di vita. f) I beneficiari (destinatari indiretti) 1. I beneficiari sono le famiglie, italiane e immigrate, che vivono in prima persona la difficoltà anche momentanea per la presenza di un problema serio di un loro componente (malattia, alcool, droga, gioco, ecc.) o per l’insediamento in una nuova nazione; 2. sono beneficiarie le comunità nelle quali sono inserite le famiglie destinatarie del sostegno. I vari interventi di aiuto materiale, umano e morale migliorano la vivibilità di tutta una società; si respira un’ aria di solidarietà e partecipazione che produce l’abbassamento della conflittualità sociale; 3. i beneficiari sono i volontari del Servizio Civile, i volontari della Caritas e degli enti partner, perché la solidarietà vissuta in prima persona crea benessere individuale e un clima relazionale positivo che si espande a macchia d’olio a tutta la parrocchia e alla comunità locale. Si crea automaticamente un clima di partecipazione e condivisione; 4. destinatario indiretto é il welfare locale. Le risposte ai problemi che si presentano, grazie anche ad una rete esistente che permette una efficace sinergia tra terzo settore ed istituzioni, contribuiscono a dare attuazione al sistema di welfare locale che si basa sui principi della solidarietà e della coesione sociale. COMUNE DI FERMO (FM) Nella città di Fermo sono presenti due sedi di servizio nello stesso fabbricato della diocesi di Fermo: la CARITAS DIOCESANA e l’Ass. IL PONTE Onlus che svolgono un servizio integrato di ascolto e di aiuto materiale. a) Analisi del territorio nel Comune di Fermo e dati anagrafici di settore La popolazione nel Comune di Fermo Fermo è città nobile e di antichissime origini, ricca d’arte e di cultura, oggi anche importante centro industriale ed apprezzabile stazione balneare con otto chilometri di spiaggia. Fondamentalmente è una città industriale, commerciale e agricola. Fermo è sempre stata connotata anche da una forte presenza scolastica; sono attivi tutti gli indirizzi scolastici superiori di secondo grado che contano circa 5.000 studenti. Inoltre, nella città sono attivi tre corsi di laurea che includono circa 1500 iscritti, di cui 1000 aderenti all’EUF (Ente Universitario Pagina 6 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Fermano - Facoltà di Ingegneria) ed il restante suddiviso tra la facoltà dei Beni Culturali ed il Conservatorio. Popolazione residente dal 1991 al 2009 (Fonte ISTAT) Comuni FERMO Variazione in n. di abitanti 1991 2001 2006 2007 2008 35.111 35.502 37.497 37.760 37.955 2009 37.834 = 391 = 263 195 -121 b) Analisi dei dati generali sul bisogno rilevato nel territorio di Fermo Il fenomeno immigrazione (Fonte: Comune Fermo – Ufficio Immigrati e Dati ISTAT) Negli ultimi anni nel territorio fermano si sta assistendo ad una sempre più massiccia presenza di immigrati, in particolare extra-comunitari che costituiscono la gran parte delle presenza straniera. Nello specifico la città di Fermo, secondo i dati rilevati nel 2009 dall’ISTAT, conta 3.362 soggetti appartenenti ad 85 nazionalità diverse. Rispetto ai 37.834 fermani di cittadinanza italiana il numero di stranieri rappresenta l’8,9%. L’età media è di 31 anni. Si conferma il primato dei rumeni (25,78%) rispetto allo scorso anno. Seguono gli albanesi, che crescono del 13,18% (un po’ sopra la crescita media). I maghrebini continuano a segnare il passo facendo registrare un incremento del 34,32% in 6 anni. Aumenta la presenza degli asiatici. La maggiore concentrazione di immigrati si registra nel quartiere periferico di San Tommaso – Lido Tre Archi, a confine con le città di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. Quest’ultima città è soggetta ad una forte presenza di extra-comunitari per l’offerta di lavoro nel settore calzaturiero. In quanto alla diffusione nei vari rioni di Fermo, si conferma il dato che vede San Tommaso - Lido Tre Archi al primo posto come presenze. Sono infatti 872 gli stranieri qui residenti, il 28,14% del loro totale. Sono soprattutto asiatici (308 in totale, il 41,68%). Al secondo posto si trova la periferia di Fermo, nella quale la crescita è stata anche molto consistente negli ultimi anni. Nel 2006 vi si contavano 470 stranieri, 568 nel 2007, mentre oggi ne sono 672. L’incremento è stato del 18,31% nell’ultimo anno. Sono in calo i quartieri di Santa Petronilla e Molini Girola. La crescita costante del numero di stranieri testimonia senza ombra di dubbio che il fenomeno è strutturale e che la presenza straniera rappresenta un punto fermo nella conformazione sociale del territorio. Ci sono stranieri oramai da tempo perfettamente inseriti all’interno del tessuto sociale, che hanno un lavoro certo, una casa di proprietà, una serie di relazioni sociali consolidate; ce ne sono altri avviati su questa strada ma che sono ancora da sostenere. Verso questi soggetti è rivolto prioritariamente il nostro intervento così da completare il totale inserimento. Tale constatazione ottiene conferma dalla crescita della componente minorile, indice di presenza crescente di nuclei familiari. C’è senz’altro, per contrapposizione, una fascia di popolazione straniera che ancora non riesce a trovare una collocazione certa. Si tratta di persone sempre in movimento e sempre in emergenza verso le quali la Caritas può contribuire solamente con aiuti di alimenti, vestiti, docce e il pagamento di qualche biglietto del treno e poco più. Situazione sociale ed economica del Fermano Le caratteristiche familiari presenti sono diverse a seconda della porzione di territorio che si prende in considerazione. Nelle zone periferiche e rurali, in genere, la struttura familiare presenta ancora aspetti di tipo tradizionale. Nei nuovi quartieri si sono insediate le coppie giovani soprattutto là dove i costi delle abitazioni sono ancora accessibili. All’interno della cerchia urbana le famiglie risultano essere in prevalenza di tipo mononucleare e spesso formate da ultrasessantacinquenni soli, vedovi, pensionati al minimo e bisognosi di supporto in beni di prima necessità: assistenza Pagina 7 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO domiciliare (igienico–socio–sanitaria), medicine, pasti, generi alimentari, materiale per pulizie, vestiario, ecc. L’economia fermana, un tempo legata all’agricoltura, è ora dominata dalla presenza capillare sul territorio di piccole e medie imprese, generalmente a conduzione familiare, in particolare nel settore della calzatura da alcuni anni in crisi. Una discreta fonte di reddito e d’impiego è rappresentata dal settore turistico e da tutto il suo indotto, dove recentemente si è saputo affiancare al tradizionale turismo costiero una grande promozione del territorio interno, ricco di storia e bellezze naturalistiche (colline, castelli, parco nazionale dei Sibillini), attraendo così presenze internazionali. Alla vocazione turistica della zona si affianca quella commerciale che in questi ultimi anni ha visto la nascita di Centri della Grande Distribuzione. Il settore che sta riscontrando espansione è quello dei servizi, in particolar modo quelli rivolti alla persona. Da alcuni anni, in particolare dal 2002, si registra però una crescente crisi economica in tutta la regione dovuta a quattro fattori: 1. La grande crisi economica nazionale ed internazionale ha avuto forti ricadute anche sul sistema economico locale, in particolare sul settore calzaturiero con la chiusura di numerose piccole aziende e la conseguente perdita di lavoro per molti soggetti in esso impiegati. 2. Nel settore calzaturiero hanno inoltre inciso l’intensa delocalizzazione delle fasi produttive, finora affidate alle piccole aziende locali, nei paesi dell’Europa dell’Est e nei paesi asiatici, quali Cina ed India e la forte concorrenza straniera, in particolare quella cinese, sempre più presente nel territorio. 3. Nel territorio fermano sono state chiuse, negli ultimi anni, due grandi industrie quali lo zuccherificio Sadam e la conceria Sacomar con la conseguente perdita di lavoro per molti operai. In particolare la chiusura della Sadam che, nel periodo estivo, occupava numerosi lavoratori tra cui molti giovani e immigrati ha creato anche una forte crisi di tutto l’indotto ad essa collegata, colpendo gravemente i coltivatori diretti produttori di barbabietola da zucchero. 4. La perdita generalizzata del potere di acquisto dei salari dei lavoratori regolari e delle famiglie monoreddito, che non riescono più a provvedere alle loro necessità ordinarie. Povertà in crescita Nonostante la popolazione sia molto laboriosa ultimamente si sono create sacche sempre più grandi di situazioni povere e di disagio. Il territorio del Comune di Fermo è centrale a tutti i Comuni limitrofi ed è il più ricco di servizi. Anche per questo motivo é soggetto ad una forte e massiccia mobilità di persone, dalla campagna alle città, soprattutto dal territorio interno verso la costa. Pertanto le sacche di povertà e di disagio sono non solo là dove tradizionalmente erano collocate (immigrazione. dipendenze, disagio psichico), ma anche nella popolazione autoctona con basso reddito o senza lavoro. Di seguito l’elenco di alcune cause di impoverimento: famiglie monoreddito, in cui il capo-famiglia ha perso il lavoro; anziani che percepiscono una pensione insufficiente al normale sostentamento; giovani laureati o diplomati disoccupati o con lavori precari e quindi con un inadeguato reddito, ragione per la quale ritardano la realizzazione della loro autonomia; immigrati che rappresentano i soggetti più deboli anche per tutte quelle problematiche inerenti l’integrazione, i ricongiungimenti familiari, la disoccupazione e la devianza; i senza fissa dimora, storico e persistente fenomeno dei paesi costieri; famiglie disgregate, con problematiche sia a livello economico che sociale. I disoccupati autoctoni e gli immigrati, anche quelli di passaggio, trovano in estate lavori occasionali legati al turismo. Questa fascia di popolazione, alla ricerca di un livello minimo di Pagina 8 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO sussistenza per sé e per la propria famiglia, si rivolge alle nostre strutture di accoglienza e di servizi gratuiti per chiedere aiuto immediato ma anche un accompagnamento al fine di raggiungere una sufficiente autonomia esistenziale ed economica. c) Analisi delle risorse nel Comune di Fermo 1 - Strutture (esterne alla Caritas) nel Comune di Fermo STRUTTURE SERVIZI DATO DI PARTENZA Garantire e potenziare il coordinamento tra progetti e Colloqui individuali attori sociali (vedi Piano Sociale) lavoro di Equipe Accompagnamento delle varie realtà di volontariato progettazione di attività comuni Ambito Sociale Territoriale Coordinamento tra i progetti delle diverse associazioni XIX di Fermo e tra tutti gli attori sociali del Comune Monitoraggio, segnalazione e supporto nella fruizione di risorse finanziarie nazionali e locali Servizio Sociale del Comune Di Fermo Consulenza professionale per situazioni più gravi Accompagnamento delle varie realtà di volontariato Attività di animazione nei Centri Sociali Organizzazione di soggiorni termali e marini Gestione del Centro sollievo per famiglie con handicap Centro Servizi Immigrati del Comune di Fermo collocato presso l’ass. IL PONTE Disbrigo delle pratiche di soggiorno e di ricongiunzione Accoglienza e accompagnamento per familiare, ricerca lavoro e casa, iscrizione scolastica, l’inserimento abitativo, lavorativo, scolastico, soluzione di problemi con la Giustizia, ecc; aiuti materiali tramite le associazioni di volontariato. CSV (Centro Servizi per il Volontariato) Interventi di accompagnamento e qualificazione a sostegno dell’azione volontaria delle associazioni Corsi di formazione su vari temi (lingua, informatica, assistenza, relazione d’aiuto, ecc.) sia per volontari che per immigrati Anolf – Ass. Immigrati CISL di Fermo Orientamento, accompagnamento, assistenza amministrativa e legale,formazione professionale,assistenza sul lavoro, organizzazione di iniziative di integrazione sociale e culturale. Progetti annuali per favorire l’ integrazione degli immigrati Attività di consulenza legale Centro per l’impiego Coop Adriatica Marche Collocamento al lavoro di disoccupati e immigrati Colloqui individuali lavoro di Equipe organizzazione vacanze estive soggiorni termali e marini Centro sollievo per persone con handicap Inserimento lavorativo di disoccupati e immigrati Corso di cucina esotica per avvicinare la varie culture straniere Un corso di cucina di 30 ore circa Distribuzione giornaliera dei pasti caldi del Ponte a domicilio Trasporto utenti vari servizi alla persona Consegna di 1.200 pasti a domicilio Per 5 gg. settimanali - Carcere - Commissariato - Servizi della giustizia Collaborazione per quelle persone che hanno pendenze con la giustizia Convenzione per assolvere alle necessità degli ospiti; interventi da stabilire di volta in volta Studi Professionali: avvocati, medici, ecc. Disbrigo gratuito delle pratiche legali Visite mediche gratuite 3 studi privati disponibili ( a richiesta del CdA della Caritas) a) economicamente, con donazioni in beni materiali e soldi; b) collocando qualche persona al lavoro; c) facendo sensibilizzazione sia fra i dipendenti che nelle organizzazioni produttive n. 18 ditte in prevalenza nel settore calzaturiero e agro-alimentare Croce Verde Imprenditori sensibili 2 – Strutture interne o collegate alla rete Caritas STRUTTURE CARITAS DIOCESANA e Centro di Ascolto SERVIZI DATO DI PARTENZA Segretariato sociale Collaborazione con il Ponte per la distribuzione Aiuti economici degli aiuti Ospitalità notturna in pensione convenzionata Media colloqui quotidiani n. 11. Ricerca di lavoro e casa Media interventi quotidiani n. 4. Collaborazione con il Ponte per la distribuzione di beni Convenzione per un posto in pensione (persone materiali in transito a Fermo) e ospitalità a Casa Betesda Pagina 9 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO adiacente alla sede Ass. IL PONTE Onlus Mensa Consegna borse alimenti e pasti a domicilio Docce Consegna vestiario, mobili, attrezzatura casa - 50 12 42 20 pasti quotidiani (mensa) borse giornaliere (domicilio) ospiti ogni giorno (docce) ospiti ogni giorno (vestiario e varie) n. 6 stanze da letto n. 13 posti letto Collaborazione per l’inserimento degli ospiti Casa Betesda ospitalità in forma residenziale nella Comunità-alloggio gestita da tre suore a breve e medio termine Consultorio Familiare Famiglia Nuova Consultorio Familiare Formazione per coppie e giovani Prevenzione del disagio 5 Parrocchie della città di Fermo (Vicaria) - Aiuti economici nei tempi di Avvento e Quaresima - Giornate di fraternità per sensibilizzare la - Ascolto e collaborazione con la Caritas comunità e raccogliere fondi per gli aiuti - Collaborazione con il PONTE economici. - Sensibilizzazione e formazione dei volontari giovani e - Turni di servizio di una settimana presso le due adulti strutture Compagnia delle Opere Marche Sud Banco Alimentare - Recupero delle eccedenze alimentari della grande distribuzione e dell’AGEA n. 40 volontari nelle varie professionalità (medici, psicologi, avvocati, ecc.) Corsi di formazione e colloqui con le famiglie Fornitura di generi alimentari a tutte le sedi di servizio. Formazione condivisa su temi specifici. Collaborazione per il progetto “Abbasso lo spreco” CARITAS DIOCESANA Codice 40667 – FERMO (FM) Il Centro d'Ascolto della Caritas Diocesana sito in via G. da Palestrina 21/23 svolge il suo servizio di sportello dal lunedì al sabato, dalle ore 10.45 alle 13.00 ed i pomeriggi di lunedì e mercoledì dalle ore 16.00 alle 18.00. Il Centro D’Ascolto ha registrato ed accolto anche nel 2009 un crescente numero di utenti, 1192, che vivono in povertà o che si trovano in condizione di precarietà tale da essere costantemente esposti al grave rischio di scivolare in un percorso di graduale impoverimento. Si è passati, infatti, dai 970 utenti del 2008 ai 1.192 del 2009. Di questi, il 56% si è rivolto per la prima volta al Caritas, mentre il 44% frequentava il Centro di Ascolto già negli anni precedenti. L’analisi dei dati mostra che 290 utenti sono di cittadinanza italiana, gli altri 902, invece, sono di cittadinanza straniera. Nonostante si assista ad una compressione dei tradizionali modelli di care fondati sulle reti di vicinato e di prossimità territoriale, molti italiani possono, tuttavia, ancora contare sull’appoggio di reti familiari o amicali. Questa é un’opportunità che riguarda in misura molto ridotta gli immigrati, spesso privi di questi legami o collocati all’interno di reti non in grado di attuare questo sostegno, in quanto costituite da soggetti deboli. Provenienza Per ciò che riguarda la presenza complessiva straniera, le due comunità più numerose risultano essere quella Marocchina con una percentuale del 41,2% e quella Rumena con il 20,14%. Andando ad esaminare gli altri Paesi di appartenenza vediamo che, a differenza dell’anno passato che registrava una presenza di utenti provenienti per lo più dai Paesi asiatici, nel 2009 si ha principalmente una componente appartenente all’Europa Orientale (Polonia, 160 utenti, e Ucraina 36 utenti.). Pagina 10 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Sesso Per quanto concerne il sesso, la stima delle donne straniere, a fine 2009, fatta dal dossier Caritas/Migrantes è di 2.508.690 regolarmente presenti nel nostro paese, pari al 51% del totale degli immigrati e ciò conferma il costante e consolidato protagonismo femminile nell’attuale processo migratorio. Vi sono dunque punte ragguardevoli di “femminilizzazione” (italiana e straniera) che, dai dati raccolti, riguardano anche la Diocesi di Fermo. Variazione interventi Caritas per sesso (Fonte:Relazione annuale) Interventi di Ascolto 2008 % 2009 % Donne 2.108 68% 2.160 65.06% Uomini 992 32,00% 1.160 34,94% TOTALE richieste 3.100 100% 3.320 100% Questa tendenza rimane presente anche nell'anno 2009 in cui la percentuale di donne che si è rivolta al Centro d'Ascolto è stata del 65,06%, dato questo decisamente considerevole rispetto a quella degli uomini che è stata pari al 34,94%. Tale evidente maggioranza delle donne può essere attribuita sostanzialmente a due fattori. In primo luogo l’attività loro affidata è quasi sempre stata, e continua ad essere, quella domestica, di cura alla persona e da questo punto di vista la Caritas svolge da sempre un ruolo di mediazione fra le famiglie e le badanti, soddisfacendo al 90% le richieste di tale lavoro. Considerato poi l'impoverimento progressivo dei nuclei familiari, causato principalmente dalla crisi delle industrie, sono le donne a svolgere il ruolo preponderante nella gestione dei problemi familiari. Perciò sono proprio loro che vengono al Centro d' Ascolto esponendo i propri bisogni. Inoltre va ricordato che sono state le donne le prime pioniere del fenomeno migratorio che ha coinvolto la provincia di Ascoli Piceno. Età Un altro dato interessante è quello anagrafico che mette in evidenza un 9,81% di utenti che non supera i 25 anni, un 22,48% fra i 25 e i 34 anni, un 28,69% degli utenti fra i 34 e i 45 anni, un 19,29% fra i 45 e i 54 anni, un 6,45% fra i 55 e i 64 anni ed infine un 13,25% che ha oltre i 65 anni e che si identifica in quella fascia di pensionati che si rivolge al CdA perché non riesce a sostenersi con la pensione. In riferimento quest’ultimo dato, rispetto al 2008, c’è stato un incremento del 9% degli utenti con un’età superiore ai 65 anni. Variazione per età (Fonte Relazione annuale Caritas) ETA’ 2006 2007 2008 2009 0-25 10,76% 8,10% 7,27% 9,81% 25-55 82,12% 82,20% 79,49% 70,76% +55 7,12% 9,70% 13,24% 19,70% Una popolazione relativamente giovane si rivolge al Centro di Ascolto per un sostentamento che si cerca di realizzare, anche se in minima parte, attraverso: o o o la distribuzione di mezzi di prima necessità quali PONTE; qualche piccolo aiuto economico; un aiuto nella ricerca del lavoro e di un alloggio; alimenti ed indumenti con l’aiuto del Pagina 11 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO o o o un sostegno umano, legale e psicologico; il potenziamento di una rete che coinvolga le istituzioni e le associazioni presenti sul territorio; la collaborazione con figure professionali (medici, avvocati, psicologi). Ricongiungimento familiare Seguendo i tempi delle regolarizzazioni, prima gli adulti acquisiscono lo status di regolari e in uns secondo momento arrivano le famiglie. Quando il lavoratore ha raggiunto una certa stabilità il percorso migratorio può proseguire con la fase del radicamento. A questo dato si deve poi aggiungere il crescente numero di nati e gli alti livelli di natalità che indicano un’ importante presenza di famiglie. L’immigrazione straniera nelle Marche ha, infatti, preso i caratteri di un radicamento rilevante nelle forme assunte: si è passati da un’ immigrazione composta prevalentemente da individui ad una caratterizzata da una forte presenza di nuclei familiari, con la conseguente crescita della presenza delle seconde generazioni nel sistema scolastico regionale. La famiglia diventa sempre più il principale campo di intervento cui convergono i molteplici servizi di distribuzione attivati dal Centro di Ascolto. I dati regionali riferiti alla presenza di figli degli immigrati nel sistema scolastico della provincia di Fermo, mostrano, infatti, un 17,35% di presenze nella scuola dell’infanzia, un 15,18% in quella primaria, un 14,08% in quella di primo grado. Le seconde generazioni rappresentano, dunque, un gruppo di grande rilevanza sociale, in quanto, da una parte fanno da ponte tra le tradizioni familiari e quelle del paese di immigrazione e dall’altra vivono in prima persona le contraddizioni di una cultura di “mezzo”. L’andamento attuale degli interventi induce a dedicare attenzione non solo agli aspetti quantitativi, ma soprattutto a quelli qualitativi, cioè all’insieme di fattori che possano rendere l’immigrazione radicata ed indispensabile per la Regione Marche come per l’Italia. Il Centro D’Ascolto si propone di compartecipare a tale processo, non relegandosi all’assistenzialismo, quanto piuttosto facendosi co-attore di un percorso che aiuti l’utente a realizzarsi e a trovare una propria collocazione sul nuovo territorio. A tale proposito a partire dal 2008 è stato attivato un servizio di avviamento alla lingua italiana per gli adulti che ne fanno richiesta e sostegno scolastico per qualche minore domiciliato vicino alla sede Caritas. Occupazione Se la presenza di figli di immigrati è rilevante, è anche vero che la maggior parte degli utenti che si rivolge al Centro D’Ascolto non possiede un titolo di studio riconosciuto o una qualifica professionale che permetta loro di accedere facilmente in un mercato del lavoro sempre più settoriale e specializzato. Inoltre dal 2008 sono visibili gli effetti della crisi economica nazionale che sono risultati esser ancor più evidenti nel 2009. Nel nostro territorio sono entrati in crisi settori come quello calzaturiero e dell'edilizia che solitamente offrivano impiego ad un'alta percentuale dei nostri utenti. Infatti la maggioranza delle persone che si rivolge al Centro d'Ascolto lo fa per chiedere lavoro. Tale condizione di precarietà trova riscontro nelle difficoltà incontrate e dal conseguente fallimento riguardante i tentativi di collocare nel mondo lavorativo le persone che ricercano un impiego sia a tempo pieno (n.405 richieste) che part-time (n.266 richieste). In generale le possibilità di occupazione che si prospettano loro sono assai ridotte e consistono principalmente in impieghi come assistente anziani, soprattutto per le donne e come operaio per gli uomini. La cosa risulta ancor più difficile per le mamme immigrate che non possono abbandonare il proprio nucleo familiare e trasferirsi nella famiglia dell'anziano da assistere. Inoltre anche coloro che hanno i documenti in regola devono fare i conti con lunghe liste di attesa per l’ingresso dei propri bambini Pagina 12 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO al nido. In base a tali liste il punteggio è maggiore se la mamma è occupata, ma molto spesso la mamma non lavora perché non sa dove lasciare il figlio. Altre madri si organizzano, quindi, con “asili improvvisati”, a volte anche in una sola stanza di appartamento dove una donna si occupa a pagamento dei figli delle altre connazionali. Per questo diventa sempre più difficile coniugare lavoro e famiglia in quanto non si può contare su una rete di parenti e a volte si adottano soluzioni pericolose. La messa in evidenza di tali fattori ci riportano ancora una volta a sostenere che i bisogni dell’utenza del Centro d’Ascolto non riguardano solo i mezzi primari di sostentamento, quanto piuttosto diverse tipologie di intervento che tentino di essere rispondenti alle diverse tipologie di bisogni emersi dal colloquio. Interventi di emergenza negli ultimi tre anni TIPO DI AIUTO 2007 2008 2009 Sussidi Economici 84 121 125 Borse alimentari 660 860 Pernottamenti albergo (notti pagate) 98 94 106 TOTALE RICHIESTE 842 1.075 1.881 1650 Interventi per la ricerca di l’autonomia TIPO DI AIUTO 2007 2008 2009 Ricerca Lavoro tempo pieno 257 253 405 Ricerca lavoro part-time 122 147 266 Interventi per: casa,scuola,consulenze legali 45 42 45 TOTALE RICHIESTE 424 442 716 Rimangono ingenti ed in crescita le richieste di viveri. I pacchi alimentari distribuiti nel 2009 direttamente dal CdA sono stati 1.650 (oltre al servizio di mensa e consegna domiciliare del Ponte). Questo dato conferma ancora una volta le difficoltà da parte delle famiglie nella realizzazione di un sostentamento autonomo che risulta compromesso dallo stato di disoccupazione o da una retribuzione così bassa da non permettere a quelle stesse famiglie di far fronte a tutte le spese. Per tali motivazioni il C.d.A ha registrato un cospicuo numero di richieste concernenti anche il vestiario (vedi Ponte) e sussidi economici per il pagamento di bollette, acquisto di alimenti, alloggio, spese sanitarie. Fra le richieste degli utenti è frequente quella di sussidi economici. Questo dato è importante per capire che le famiglie necessitano di una propria indipendenza economica prima ancora che di un aiuto alimentare. La relazione annuale della Caritas mette in evidenza un 38,80% di contributi utilizzati per il pagamento di bollette, un 8,95 % per soddisfare il bisogno di prima accoglienza: pagamento di alloggi (pernottamenti di emergenza per 1-2 settimane o per lunghi periodi ); un 52,25% per sussidi di vario genere: le spese mediche (medicinali non mutuabili e ticket) e le spese per aiuti di vario genere (latte per bambini, pannolini, prodotti alimentari in genere, etc...). Analizzando nello specifico, il bisogno più ingente è sicuramente quello di un aiuto nel pagamento delle bollette. E' da sottolineare però che questo viene effettuato direttamente dal Centro d' Ascolto e che in nessun caso vengono consegnati soldi agli utenti. Pagina 13 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO OSPO 3 (Osservatorio delle povertà e delle risorse) I dati raccolti dal Centro di Ascolto della Caritas Diocesana contribuiranno alla realizzazione di un Dossier diocesano sulle povertà e confluiranno nell’osservatorio annuale delle povertà e delle risorse redatto sia a livello regionale in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, sia a livello nazionale in collaborazione con Caritas Italiana. Conclusioni Nell'anno 2009 l’apertura dello sportello è stata garantita per 290 gg. Il gruppo delle volontarie/i che si turna nell’ascolto è di circa 10 persone. Mensilmente si realizza un incontro di verifica e formazione per gli stessi volontari guidato dal Direttore della Caritas. Attraverso l’applicazione del metodo Caritas: Ascoltare, Osservare e Discernere (linee guida di Caritas Italiana) si conoscono le singole situazioni, si stabilisce una relazione di fiducia reciproca e si costruisce insieme un piano di accompagnamento di singoli e famiglie in base alle risorse della Caritas e a quelle del territorio. d) Indicatori scelti sui quali incidere nella città di Fermo attraverso la Caritas Dall’analisi dei dati di contesto territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli interventi degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a verificare l’incidenza della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati. SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 – Immigrazione Sede: Caritas diocesana - FERMO - Codice 68237 Contesto di riferimento N. di utenti che si sono rivolti alla Caritas Diocesana Indicatore numerico 1.192 N. di volontari a turnazione 10 N. di colloqui + interventi giornalieri 15 N. di interventi di emergenza totali 1.881 N. di richieste di pacchi alimentari nell’anno 1.650 N. di pernottamenti (notti pagate) 735 N. di richieste di interventi per raggiungere l’autonomia familiare (abitativa,scolastica, inserimento nel contesto cittadino..) in collaborazione con Il Ponte *** N. persone a maggiore rischio di esclusione e isolamento sociale N. di incontri, nell’arco dell’anno, con i vari soggetti del Tavolo per l’inclusione sociale N. volontari che inseriscono dati Os.Po Problematica riscontrata 716 94 Difficoltà nel rispondere ai bisogni emergenziali manifestati da una crescente utenza Difficoltà nel garantire qualità all’accompagnamento alla persona che chiede aiuto e nel rispondere alla crescente domanda di famiglie che desiderano raggiungere l’autonomia 4 1 Carenza di volontari in grado di inserire dati informatici, strumento che può mettere in evidenza e all’attenzione della società civile ed ecclesiale le povertà del territorio Pagina 14 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO **** L’attività della Caritas di Fermo si svolge in stretta collaborazione con Il Ponte: mentre la prima si occupa principalmente dell’ascolto, la seconda provvede ai bisogni materiali. ASS. IL PONTE Onlus Cod. 68237 FERMO (FM) Il Ponte è un’Associazione di Volontariato che agisce nel fermano fin dall’anno 1987, anno della sua fondazione. E’ un’associazione strettamente legata alla Caritas Diocesana e alle Caritas Parrocchiali delle 5 Parrocchie della città di Fermo. Ha lo scopo di gestire alcuni servizi di prima necessità per i poveri residenti o in transito nel territorio fermano e per gli immigrati. Le maggiori cause delle povertà riscontrate tra gli ospiti sono: la solitudine, le malattie fisiche e mentali, la povertà economica, la dipendenza dalle droghe, dall’alcool e dal gioco, l’età avanzata, la disoccupazione, la difficoltà di integrazione, la mancanza di lavoro sopratutto per gli immigrati, i trascorsi di detenzione in carcere. La relazione del Comune di Fermo così lo descrive: MENSA SOCIALE IL PONTE:“ la mensa sociale garantisce l’opportunità di un intervento immediato di ristoro ed accoglienza, per gli italiani con difficoltà, di passaggio o in situazioni di emarginazione o stranieri appena arrivati in Italia o comunque a Fermo, per brevi situazioni di sostegno. Gestita in convenzione da un’associazione di volontariato, IL PONTE, garantisce anche uno spazio di ascolto (Caritas) per le problematiche presentate dai soggetti che la frequentano, un servizio doccia e la fornitura di generi di prima necessità, quali alimenti, vestiario e utensili, accessori per l’abitazione”. Oggi, all’inizio del terzo decennio della sua vita, il Ponte è stato trasferito all’interno del nuovo complesso di servizi di carità della diocesi di Fermo nei locali della Caritas Diocesana dati in comodato. E’ stata allestita una nuova cucina industriale, una nuova sala refezione più capiente, locali di conservazione del materiale alimentare, locali adibiti al Servizio Guardaroba all’interno del quale viene erogato anche il Servizio Docce per persone in difficoltà o di passaggio. Il Ponte lavora in sinergia con il Centro di Ascolto Caritas che provvede ai colloqui, alla compilazione delle schede, all’inserimento informatico dei dati nel programma OSPO3 di Caritas Italiana, ad altri interventi integrativi delle attività del Ponte (colloqui di sostegno e accompagnamento, ricerca casa e lavoro). Nel corso degli anni l’Associazione IL PONTE ha rilevato la necessità di integrare i propri servizi con l’offerta di servizi sociali erogati da istituzioni pubbliche e private, con strumenti di collaborazione e messa in rete che rendono l’Associazione Il Ponte del tutto inserita nel contesto territoriale, ecclesiale, sociale pubblico e privato, nel rapporto con le imprese. Tali - strumenti di integrazione, collaborazione e messa in rete consistono principalmente in: collocazione presso la propria sede dello sportello comunale per gli immigrati; partecipazione a progetti sociali dell’Ambito XIX; partecipazione a progetti dei Servizi Sociali del Comune per la gestione di borse di lavoro per portatori di handicap; Istituzione del premio annuale “Volontario dell’anno” dal 2005; Istituzione di tre borse di studio a favore di laureandi nelle Scienze Sociali; Partecipazione a progetti e corsi di formazione di associazioni iscritte al CSV (Centro Servizi Volontariato) su temi del disagio, dell’integrazione, del consumo critico e dell’ambiente; avvio dal gennaio 2007 del progetto “Abbasso lo spreco” per il recupero di derrate alimentari, prodotti industriali insieme ad altre associazioni del territorio che perseguono gli stessi fini (l’Associazione IL Ponte è associazione capofila del progetto); Protocollo d’Intesa “per la messa in rete delle Associazioni di Volontariato che operano a sostegno dei bisogni delle fasce deboli della popolazione” promosso dall’Ambito Sociale XIX; Pagina 15 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO - Progetto “L’Altra Chiave” in collaborazione con la Casa Circondariale di Detenzione di Fermo e l’Ambito Sociale XIX per l’inserimento di ex detenuti; Progetti di inserimento lavorativo di persone disoccupate in collaborazione con la Caritas e l ’Ambito Sociale XIX, Uffici di collocamento Pubblici e Privati del territorio del Fermano. A) SERVIZIO MENSA La Mensa Sociale del Ponte è aperta tutti i giorni dell’anno solo per il pranzo ed eroga pasti caldi, preparati ogni giorno nella cucina dell’Associazione, a persone che si presentano al Centro d’Ascolto della Caritas, a persone inviate dal Comune di Fermo o da altri Comuni del territorio. In collaborazione con i Volontari della Croce Verde di Fermo per cinque giorni a settimana, vengono inviati i pasti a domicilio degli adulti o anziani non autosufficienti. L’attività del 2009 è riassunta nella seguente tabella Attività della mensa per tipo di servizio DESCRIZIONE 2006 2007 2008 2009 Pasti gratuiti ospiti 7.422 10.361 12.348 19.350 Pasti a domicilio 2.673 2.294 2.844 3.412 Consegna borse alimentari 794 680 356 412 TOTALE 11.416 14.761 15.891 19.762 Nel 2009 6.035 sono stati gli utenti italiani che hanno usufruito del servizio mensa, mentre gli stranieri sono stati 4.270. La mensa è gestita da due dipendenti part-time (che coordinano anche il guardaroba) e dai volontari delle parrocchie della città di Fermo che si alternano in turni settimanali. La mensa accoglie anche gruppi in formazione che si presentano alla mensa per aiutare ma soprattutto per condividere il pasto con gli ospiti e promuovere concretamente l’integrazione. In questo modo le due strutture, Caritas e Ponte, oltre al servizio indispensabile, realizzano concretamente l’informazione e la sensibilizzazione della comunità locale ecclesiale e civile, a partire dai giovani. B) SERVIZIO GUARDAROBA Tale servizio è gestito dalle dipendenti (a part-time con la mensa) e da un gruppo di volontari che offrono la loro opera con passione e competenza. I materiali nuovi o in buono stato (vestiario per adulti e bambini, arredi, ecc) vengono consegnati dalle famiglie della città e del territorio, vengono selezionati dai volontari, catalogati e distribuiti nei giorni in cui il guardaroba è aperto agli utenti. Il Servizio Guardaroba ha attuato durante il 2009 n. 4.316 interventi: consegne di stoviglie, biancheria per la casa oltre a mobili e attrezzature per la casa e al servizio igiene personale. Tale servizio è spesso l’occasione per portare alla luce problematiche più ampie (inserimento nel contesto cittadino, formazione dei figli, salute, ricerca di lavoro, ricerca della casa). In tal modo si stabilisce un utile canale di comunicazione con le esigenze dei nuclei familiari assistiti segnalandoli al Centro di Ascolto della Caritas che se ne fa carico. Pagina 16 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Attività di guardaroba, igiene personale, mobilio, casalinghi DESCRIZIONE INTERVENTI 2006 2007 2008 2009 2.500 2.569 2.892 3312 Docce 980 1.010 1.012 754 Mobili, Arredi, Elettrodomestici, 70 75 67 100 Casalinghi 170 250 135 150 TOTALE INTERVENTI 3.720 3.904 4.106 4.316 Vestiario completo e biancheria casa n. consegne all’ intera famiglia d) Indicatori scelti sui quali incidere nella città di Fermo attraverso l’ass. IL PONTE Dall’analisi dei dati di contesto territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli interventi degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a verificare l’incidenza della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati. SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. IL PONTE - FERMO - Codice 68237 Contesto di riferimento Indicatore numerico N. di mense presenti in città 1 N. pasti serviti globalmente N. buste alimentari N. di operatori/volontari della mensa QUOTIDIANI 19.350 412 N. di Guardaroba (distribuzione vestiario e beni diversi e servizio docce) presenti nella città di Fermo N. interventi di vestiario e biancheria casa in un anno N. docce garantite in un anno N. di elettrodomestici e casalinghi consegnati in un anno Giorni di apertura guardaroba N. di operatori/volontari del guardaroba N. di interventi per raggiungere l’autonomia familiare (abitativa,scolastica, inserimento nel contesto cittadino..) in collaborazione con la Caritas Problematica riscontrata 8 1 3.312 754 Difficoltà nel rispondere ai bisogni emergenziali manifestati da una crescente utenza essendo Il Ponte l’unica mensa e guardaroba presenti in città 150 150 4 716 Difficoltà nel rispondere adeguatamente alla crescente richiesta di aiuto per la ricerca di lavoro, di case in affitto o per arredare gratuitamente gli appartamenti necessari per raggiungere l’autonomia familiare. Pagina 17 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO ASS. LA STRADA - Cod. 8195 PORTO SAN GIORGIO (FM) a) Analisi del territorio nel Comune di Porto San Giorgio e dati anagrafici di settore Il Comune si estende in zona costiera su una superficie di 8,58 Kmq. Alla fine del 2009 conta una popolazione di 16.372 abitanti (densità di 1.908,2 abitanti/ kmq. E’ il comune delle Marche più densamente popolato). Porto San Giorgio – Variazione popolazione residente dal 1991 al 31.12.2009 (Fonte:ISTAT) ANNI 1991 2001 2006 2007 2008 2009 POPOLAZIONE 15.853 15.869 16.035 16.091 16.201 16.372 Variazione = 6 = 56 110 171 L’economia è basata principalmente sul turismo estivo (infatti vi sono numerose strutture ricettive, quali alberghi e chalet marini) e sul commercio, in particolare abbigliamento. Inoltre sono molti coloro che hanno aperto piccole attività artigianali legate alla calzatura. Movimenti della popolazione Negli anni la popolazione è rimasta pressoché invariata; dal 2006 la città sta registrando un incremento minimo. Ciò è causato dalla fuga delle giovani coppie verso i paesi limitrofi, determinata dall’alto costo delle abitazioni e degli affitti perché appunto gli spazi del suolo sono completamente occupati. In passato il mercato edilizio è stato finalizzato alla costruzione di seconde case per il periodo estivo, così che molti appartamenti rimangono disabitati per lunghi periodi invernali, facendo crescere in modo squilibrato i fitti degli alloggi disponibili. L’andamento della popolazione di Porto San Giorgio degli ultimi anni presenta una dinamica meno accentuata rispetto ad altre realtà soprattutto grazie ad un certo movimento immigratorio. Infatti a causa dell’aumento delle difficoltà legate all’assistenza è in forte estensione la presenza di straniere che suppliscono a tali problematiche. Il fenomeno dell’immigrazione investe non tanto i singoli ma, in questi ultimi anni, interi nuclei familiari di italiani e di stranieri, spesso con problemi di inserimento e profitto scolastico per i bambini e gli adolescenti che si ritrovano in contesti culturali troppo diversi. b) Analisi dei dati generali sul bisogno rilevato nel territorio di Porto San Giorgio L’Ass. LA STRADA è l’unica realtà che opera a Porto S. Giorgio. E’ un Centro che si propone come luogo d’incontro e d’ascolto della persona in difficoltà offrendo servizi diversificati nei seguenti settori: Socio-assistenziale: attraverso colloqui individuali raccoglie informazioni sui bisogni primari della persona: il vestiario, la doccia, la distribuzione alimenti, l’alloggio, il lavoro, la compagnia domiciliare e il sostegno scolastico; Aiuti materiali: distribuzione alimenti, vestiario, altri beni per la casa e servizi per l’igiene personale (docce); Occupazione: vista l’emergenza occupazionale presente nel territorio, fornisce informazioni sulla tipologia di lavoro disponibile, mette in contatto le persone -in prevalenza collaboratrici Pagina 18 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO domestiche e badanti- con le ditte e le famiglie per un colloquio ed una eventuale assunzione decisa autonomamente dalle due parti; Sostegno “Borsa Lavoro”: in collaborazione con enti pubblici e privati ospita soggetti in Borsa Lavoro con lo scopo di raggiungere un graduale reinserimento sociale e lavorativo dei soggetti svantaggiati facendogli svolgere attività amministrative e assistenziali; Sostegno scolastico ai figli delle famiglie bisognose contattate dal Centro di Ascolto; Recupero sociale: assistenza ed affiancamento nelle fasi di reinserimento socio – lavorativo di soggetti affetti da lievi dipendenze quali droghe ed alcool; Sostegno amicale: sostegno di soggetti affetti da disturbi psichiatrici attraverso l’ascolto e la partecipazione attiva alle attività del centro sociale; Visita e compagnia domiciliare per superare la solitudine di persone sole e malate; Consulenza legale: si avvale della collaborazione di avvocati, che offrono un servizio di assistenza e consulenza gratuito; Formazione: in collaborazione con la Caritas e con il CSV (Centro Servizi per il Volontariato) di Fermo; Presenza nelle scuole del fermano: per far conoscere e promuovere il Volontariato ed il Servizio Civile; Aiuto economico: Dal 2009, l’associazione ha aiutato alcuni anziani che si sono rivolti ad essa per una riscontrata difficoltà nel pagamento delle bollette. Nell’ultimo anno, essendosi rafforzata la rete e la sinergia tra le diverse associazioni e volendo razionalizzare ancor più gli aiuti e gli interventi, si è fatto in modo che gli utenti di Porto S. Giorgio si rivolgessero quasi esclusivamente all’Ass. La strada, e gli utenti di Fermo all’Ass. Il Ponte (o alla Caritas Diocesana). Per questo motivo, i dati dell’Ass. La strada riferiti al 2009 evidenziano un calo rispetto agli anni passati. Ass. LA STRADA - Servizi di emergenza SERVIZI 2006 2007 2008 2009 Distribuzione alimenti 302 548 390 600 Distribuzione vestiario 754 668 780 600 Reperimento mobilio, varie casa 34 48 55 24 Servizio doccia 285 246 295 250 Aiuto economico / / / 10 1.520 1.484 TOTALE UTENTI 1.375 1.510 Attività del Centro di Ascolto per il reinserimento SERVIZI 2008 2009 Ascolto N.P. 170 Ricerca casa 15 15 220 Offerta di lavoro 300 (indivisi) Consulenza legale 34 30 349 325 Ricerca di lavoro TOTALE UTENTI 2006 indivisi 496 2007 indivisi 566 30 Pagina 19 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Ass. LA STRADA – altre attività SERVIZI 2006 2007 2008 2009 100 120 120 100 Sostegno scolastico pomeridiano (ore) 334 384 432 660 TOTALE N. DI ORE 434 504 552 770 Visite domiciliari (ore) c) Analisi delle risorse nel Comune di Porto San Giorgio (FM) 1 - Strutture (esterne alla rete Caritas) nel Comune di Porto San Giorgio STRUTTURE Servizio Sociale del Comune Ambito Sociale XIX (Fermo) e XX (Porto Sant’Elpidio) Centro Servizi Immigrati presso il Comune CSV (Centro Servizi per il Volontariato) di Fermo Anolf – Ass. Immigrati CISL di Fermo Centro per l’impiego di Fermo SERVIZI Consulenza professionale Accompagnamento delle varie realtà di volontariato DATO DI PARTENZA Colloqui individuali con gli utenti problematici lavoro di Equipe organizzazione vacanze estive soggiorni termali e marini Garantire e potenziare il coordinamento tra progetti e attori lavoro di Equipe sociali progettazione di attività comuni Accompagnamento delle varie realtà di volontariato Coordinamento tra i progetti delle diverse associazioni e tra tutti gli attori sociali Monitoraggio, segnalazione e supporto nella fruizione di risorse finanziarie nazionali e locali Disbrigo delle pratiche di soggiorno, di ricongiunzione familiare, di iscrizione scolastica, ecc; Accoglienza e accompagnamento per l’inserimento abitativo, lavorativo, scolastico Interventi di accompagnamento, qualificazione a sostegno dell’azione volontaria delle associazioni socie Corsi di formazione su vari temi (informatica, lingua, assistenza, relazione d’aiuto, ecc.) Progetti annuali per favorire l’ integrazione degli immigrati Corsi per gli utenti Orientamento, accompagnamento, assistenza amministrativa Progetti annuali per favorire e legale,formazione professionale, l’ integrazione degli immigrati assistenza sul lavoro, organizzazione di iniziative di Attività di consulenza integrazione sociale e culturale. Collocamento al lavoro di disoccupati e immigrati Inserimento lavorativo di disoccupati e immigrati - Accogliere ed accompagnare gli adulti stranieri; - Creare un luogo di mediazione e di scambio tra culture - Supportare le scuole nella predisposizione di modalità e strumenti organizzativi idonei ad accogliere bambini Laboratorio Interculturale stranieri; del Comune - Sviluppare una pedagogia interculturale per la promozione di una cittadinanza responsabile. Corsi di lingua italiana Accoglienza e accompagnamento per l’inserimento scolastico. CVM (Comunità Volontari nel mondo) - Promozione dell’educazione interculturale come educazione al cambiamento - educazione alla mondialità Corsi di formazione su educazione alla mondialità - Carcere - Commissariato, - Servizi della Giustizia Collaborazione per quelle persone che hanno pendenze con Convenzione per assolvere alle la giustizia necessità degli ospiti da stabilire di volta in volta Studi Professionali: avvocati. Disbrigo gratuito delle pratiche Imprenditori sensibili Organizza corsi di lingua italiana 3 studi privati disponibili (a richiesta dell’Associazione LA STRADA) a) Economicamente, con donazioni in beni materiali e soldi; n. 2 ditte in prevalenza nel settore b) Collocando qualche persona al lavoro; calzaturiero e agro-alimentare c) Facendo sensibilizzazione sia fra i dipendenti che nelle organizzazioni produttive Pagina 20 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 2 - Strutture interne alla rete Caritas nel Comune di Porto San Giorgio STRUTTURE Ass. LA STRADA SERVIZI Centro di ascolto Consegna borse alimenti Consegna vestiario, mobili, attrezzatura casa, docce Segretariato sociale Aiuti economici, Ricerca/offerta di lavoro Compagnia domiciliare DATO DI PARTENZA 3 interventi giornalieri/ colloqui e successivo intervento (MEDIA); 5 consegne giornaliere di beni materiali (media) Aiuti economici al Centro nei tempi di Avvento e Quaresima Giornate di fraternità per sensibilizzare - Parrocchia San Giorgio la comunità e raccogliere fondi per gli - Parrocchia Sacra Famiglia Ascolto e collaborazione con L’ass. La Strada. aiuti economici - Parrocchia Gesù Redentore Compagnia delle Opere Marche Sud Banco Alimentare - Recupero delle eccedenze alimentari della grande distribuzione e dell’AGEA Fornitura di generi alimentari alle associazioni di volontariato Formazione condivisa su temi specifici Collaborazione per il progetto “Abbasso lo spreco” d) Indicatori scelti sui quali incidere nella città di Porto San Giorgio attraverso l’ass. LA STRADA Dall’analisi dei dati di contesto, territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli interventi degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a verificare l’incidenza della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 – Immigrazione Sede: Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO - Codice 8195 Contesto di riferimento N. Centri di ascolto nel comune di Porto S. Giorgio N. di volontari a turnazione N. di contatti e colloqui in un anno Indicatore numerico 1 4 1.484 Media giornaliera di contatti/colloqui 3 N. utenti che richiedono soccorso (vitto, alimenti, mobili, docce) in un anno 850 N. di richieste aiuto per la ricerca di lavoro, casa, per raggiungimento autonomia familiare N. di ore garantite per richieste di compagnia a domicilio N. di ore garantite per il sostegno linguistico e scolastico Problematica riscontrata 265 (n. 220 ricerca lavoro n. 30 consulenza legale n. 15 ricerca casa) 100 Difficoltà nel rispondere ai bisogni emergenziali manifestati da una crescente utenza Difficoltà nel garantire qualità all’accompagnamento alla persona che chiede aiuto e nel rispondere alle crescenti e diversificate domande legate all’accompagnamento all’autonomia delle famiglie 660 Pagina 21 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO ASSOCIAZIONE IL SAMARITANO - PORTO SANT’ELPIDIO (FM) - Cod. 40579 a) Analisi del territorio nel Comune di Porto Sant’Elpidio e dati anagrafici di settore Il Comune si estende in zona costiera su una superficie di 18,43 Kmq. Alla fine del 2009 conta una popolazione di 25.434 abitanti (densità:1,4 ab. per kmq.). Porto Sant’Elpidio è collocata a nord rispetto a Fermo e si estende lungo la fascia costiera per circa 7 km. Nel corso degli anni la popolazione è andata aumentando come evidenzia la seguente tabella: Porto Sant’Elpidio - Variazione popolazione residente dal 1991 al 31.12. 2009 (Fonte:ISTAT) 1991 2001 Censimento Censimento POPOLAZIONE 21.112 Variazione = ANNI 2007 2008 2009 22.752 24.755 25.118 25.434 1.640 = 363 316 Il territorio di Porto Sant’Elpidio è caratterizzato non solo da un alto tasso di immigrazione extracomunitaria, ma vi è anche presente una forte migrazione interna a carattere locale; molti soggetti provenienti dai paesi montani della zona si riversano lungo il litorale in cerca di sbocchi occupazionali, altrimenti introvabili nel contesto originario. Per questo, il disagio legato all’inclusione sociale non riguarda solamente lo straniero ma anche gli stessi cittadini italiani. L’economia è impostata essenzialmente sul modello calzaturiero, cioè tante piccole e medie imprese a carattere familiare dislocate in modo capillare su tutto il territorio. La città è conosciuta e riconosciuta a livello internazionale per la sua importante e qualificata attività calzaturiera, ma, come già descritto nei paragrafi precedenti, tale attività sta affrontando un periodo di grave crisi con le molteplici conseguenze che ne scaturiscono. Negli ultimi anni però l’importanza della città è accresciuta anche nei settori della cultura, del turismo, del commercio e del terziario. b) Analisi dei dati generali sul bisogno rilevato nel territorio di Porto Sant’Elpidio (FM) San Tommaso – Lido Tre Archi: quartiere cerniera fra le tre sedi del progetto Il quartiere Lido Tre Archi (San Tommaso) pur rientrando nel territorio del Comune di Fermo, è situato nella zona costiera e confina a sud con Porto San Giorgio e a nord con Porto Sant’Elpidio. Per questo, i problemi ed i disagi sociali gravitano maggiormente sui due comuni limitrofi e sulle due sedi del progetto più vicine. La caratteristica di questo quartiere è la presenza di una popolazione multietnica, infatti su una popolazione totale di 1.852 soggetti ben il 39.52%, cioè 732 persone, sono stranieri. Molto intensa in questo quartiere è altresì la presenza di emigrati da altre regioni italiane, in modo particolare dalle regioni del Sud. Una così alta percentuale di immigrazione in un contesto tanto ristretto spiega la presenza di numerose e gravi forme di disagio, emarginazione e povertà. Lido Tre Archi assume pertanto il ruolo di quartiere di approdo, dove l’offerta di abitazione attrae soltanto chi non ha la possibilità di alternativa, raccogliendo così tutta la parte di popolazione che non può mirare alle zone residenziali più lussuose. Nell’ultimo decennio la situazione si è aggravata Pagina 22 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO per l’aumento della prostituzione maschile e femminile (anche di minorenni), dei furti, delle risse con feriti gravi fino ad arrivare ad un omicidio negli anni scorsi. Il Fenomeno immigrazione nelle due città di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio La crescita costante del numero di stranieri testimonia senza ombra di dubbio che il fenomeno è strutturale e che la presenza straniera rappresenta un punto di non ritorno nella conformazione sociale del territorio. Ci sono stranieri oramai da tempo perfettamente inseriti all’interno del tessuto sociale: hanno un lavoro certo, una casa di proprietà, una serie di relazioni sociali consolidate. Altri sono avviati su questa strada e sono ancora da sostenere: verso loro è rivolto prioritariamente il nostro intervento così da completare il totale inserimento. Tale constatazione ottiene conferma dalla crescita della componente minorile, indice di presenza in aumento di nuclei familiari. C’è senz’altro, per contrapposizione, una fascia di popolazione straniera che ancora non riesce a trovare una collocazione certa. Si tratta di persone per le quali il fenomeno migratorio è permanente. Ci sono comunità straniere che si muovono in maniera molto coesa al proprio interno, come il caso dei pakistani e degli africani, tutti concentrati in un solo quartiere, mentre i balcanici sono distribuiti equamente su tutto il territorio. Tra il Comune di Porto San Giorgio e quello di Porto Sant’Elpidio ci sono sostanziali differenze sul piano dell’immigrazione. Ciò è dovuto al diverso approccio culturale che le due città hanno assunto nel tempo: Porto San Giorgio è nato anticamente come il Porto della città di Fermo sviluppandosi poi nei secoli come città a sé stante, ha affinato perciò una cultura borghese, legata alle proprie origini, tradizioni e lavori. L’immigrazione quindi è legata, oltre al turismo estivo, all’invecchiamento della popolazione con la conseguente richiesta di badanti. Porto Sant’Elpidio invece ha una storia molto più recente e nasce come periferia delle contigue città di Porto San Giorgio e Civitanova Marche. Ha pertanto sviluppato una cultura più legata al lavoro ed al guadagno. Finito il boom calzaturiero che richiamava molta manodopera ed impiegava intere famiglie, c’è stata una naturale cernita produttiva in cui solo le medie/grandi imprese sono riuscite a tenere il passo. I piccoli laboratori, perciò, sono stati oggetto di grande richiesta - in prevalenza cinese - disposta a pagare somme anche molto più alte del dovuto. Strutture socio sanitarie nelle due città L’organizzazione socio-sanitaria del Comune fa capo all’Ambito Sociale XX della Regione Marche, mentre la competenza sanitaria è affidata all’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) Zona Terr. 11 di Fermo - Distretti 1 nei vari settori di intervento (UMEE, UMEA, SERD ecc.). Il progetto si propone di mantenere la collaborazione a seconda delle specificità d’intervento con tutte le strutture pubbliche. Alle realtà istituzionali pubbliche, sociali e sanitarie, si aggiungono le varie agenzie educative, di mediazione culturale ed etniche, di volontariato, esistenti sul territorio come si evidenzia nella successiva tabella riepilogativa. Il territorio è ricco di realtà, più o meno storiche, che si interessano delle fasce deboli della popolazione ivi compresi gli immigrati. Con molte di queste, le realtà del progetto hanno da sempre collaborato in sinergia, per gli interventi da realizzare e per la sensibilizzazione del territorio e la formazione dei dipendenti e dei volontari. L’associazione IL SAMARITANO nasce nella seconda metà degli anni ottanta per l’esperienza di Volontariato delle parrocchie della città di Porto Sant’Elpidio, ispirata ai valori evangelici. Gli obiettivi che vengono perseguiti sono i seguenti: la solidarietà verso le situazioni di singoli e famiglie più vulnerabili, italiani e immigrati; Pagina 23 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO l’ascolto e l’accoglienza e la distribuzione di aiuti materiali; la promozione umana di coloro che vivono nel disagio attraverso la ricerca condivisa di casa, lavoro e altri interventi (legali, visite mediche, ecc.); visite a domicilio a persone e/o famiglie sole e con problemi di salute. Nell’anno giubilare del 2000, l’associazione ha potuto ampliare i propri spazi e servizi grazie all’insediamento nella nuova sede della “Casa del Volontariato” realizzata dal Comune per ospitare le diverse realtà associative, in Via del Palo, 10. In questa nuova sede sono attualmente collocati: al piano terra i magazzini per la distribuzione degli alimenti, degli indumenti e dei mobili, mentre al secondo piano è situata la COMUNITA’- ALLOGGIO (posti letto n.15) e gli uffici. Servizio di vitto e alloggio, distribuzione alimenti e vestiario L’accoglienza nella COMUNITA’- ALLOGGIO consiste nel pernottamento, prima colazione, pranzo e cena con servizi di cucina e igienici a disposizione degli ospiti. Servizi di Vitto e Alloggi (gg. di presenza divisi per città di provenienza) VITTO e ALLOGGIO 2006 2007 2008 2009 Residenti a Porto S.Elpidio 120 286 312 196 Residenti nell’ ATS XX 102 206 194 472 Senza residenza 1.973 904 1.002 606 Extra Ambito XX 625 786 812 1.826 TOTALE 2.820 2.182 2.320 3.100 Nel CENTRO DI ASCOLTO, nell'anno 2009, sono registrati più di 200 nuclei familiari che utilizzano il servizio di distribuzione alimenti, con una media di utilizzo di circa 40/50 famiglie ogni settimana (martedì pomeriggio). Gli interventi sono in continua crescita ed evidenziano le maggiori richieste di aiuto da parte di famiglie italiane e straniere. Servizi di emergenza: distribuzione SERVIZI 2006 2007 2008 2009 Distribuzione alimenti 2.015 2.002 2396 2460 Distribuzione vestiario 2.168 2.208 2169 2223 305 402 288 204 217 204 291 302 4.705 4.816 5.144 5189 Reperimento mobilio, varie casa Servizio doccia TOTALE Il CENTRO DI ASCOLTO si relaziona costantemente con l’ufficio dei Servizi Sociali del Comune e dell’Ambito Sociale XX, ognuno per la propria competenza e nel modo più adeguato alle richieste e ai bisogni. Nel 2009 sono state aiutate 150 famiglie con una percentuale del 30% italiani e 70% extracomunitari. Sempre più frequentemente viene richiesto aiuto per la regolarizzazione (permessi di soggiorno, ecc.). Attività del Centro di Ascolto per il reinserimento SERVIZI 2006 2007 2008 2009 Aiuti economici 106 118 111 196 Ricerca casa 113 117 105 107 1.850 1.160 1742 1.812 Ricerca di lavoro Consulenza medico legale 52 22 54 60 Visite domiciliari 89 72 73 79 2.210 1.489 2.085 2.254 TOTALE Pagina 24 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO c) Analisi delle risorse nel Comune di Porto Sant’Elpidio 1 - Strutture (esterne alla rete Caritas) nel Comune di Porto Sant’Elpidio STRUTTURE Servizio Sociale del Comune SERVIZI Consulenza professionale per situazioni difficili Coordinamento delle varie realtà di volontariato DATI DI PARTENZA Incontri di equipe Incontri periodici di Ambito Sociale per il Tavolo di concertazione Ambito Sociale XX (Porto Sant’Elpidio Garantire e potenziare il coordinamento tra progetti Colloqui individuali e attori sociali lavoro di Equipe Accompagnamento delle varie realtà di volontariato progettazione di attività comuni Coordinamento tra i progetti delle diverse associazioni e tra tutti gli attori sociali Monitoraggio, segnalazione e supporto nella fruizione di risorse finanziarie nazionali e locali Centro Servizi Immigrati presso il Comune disbrigo delle pratiche di soggiorno, ricongiunzione familiare, iscrizione scolastica, corso di lingua italiana per stranieri ecc; 1 corso di italiano all’anno a numero aperto Corsi di formazione tematici CSV (Centro Servizi per il Volontariato) di Fermo interventi di accompagnamento e qualificazione a sostegno dell’azione volontaria delle associazioni 3 corsi all’anno su richiesta delle Associazioni locali (informatica, integrazione, volontariato, ecc.) L’Anolf – Ass. Immigrati CISL Orientamento, accompagnamento, assistenza amministrativa e legale,formazione professionale,assistenza sul lavoro, organizzazione di iniziative di integrazione sociale e culturale. Progetti annuali per favorire l’integrazione degli immigrati Attività di consulenza Centro per l’impiego di Fermo Collocamento al lavoro di disoccupati e immigrati Inserimento lavorativo di disoccupati e immigrati - Assistenza agli anziani soli - Distribuzione farmaci a domicilio Trasporto nelle emergenze e per motivi di cure continuative - Carcere - Commissariato, - Servizi della giustizia Collaborazione per quelle persone che hanno pendenze con la giustizia Convenzione per assolvere alle necessità degli ospiti da stabilire di volta in volta Studi Professionali: avvocati, medici, ecc. Disbrigo gratuito delle pratiche Visite gratuite 4 studi privati disponibili ( a richiesta del Centro di Ascolto) Croce Verde Imprenditori sensibili a) economicamente, con donazioni in beni materiali n. 6 ditte in prevalenza nel settore e aiuti economici; calzaturiero e agro-alimentare b) collocando qualche persona al lavoro; c) facendo sensibilizzazione sia fra i dipendenti che nelle Organizzazioni produttive 1 - Strutture (interne alla rete Caritas) nel Comune di Porto Snt’Elpidio STRUTTURE Ass. IL SAMARITANO Comunità - Alloggio Distribuzione beni materiali Servizio docce Centro di ascolto SERVIZI DATI DI PARTENZA Vitto e Alloggio Consegna Borse alimenti Docce Consegna vestiario, mobili, attrezzatura casa Distribuzione altri beni materiali 15 pernottamenti giornalieri (con possibilità di prima colazione, 2 pasti e servizio docce) 45-50 borse alimenti settimanali 45-50 borse vestiario settimanali 4/5 forniture settimanali mobili e attrezzature cucina Primo ascolto e Segretariato sociale Aiuti economici Ricerca di lavoro Ricerca di casa Consulenza legale 5 colloqui giornalieri con successivo intervento 2 interventi economici settimanali 36 richieste di lavoro settimanali 2 ricerca di casa settimanali 2 consulenze legali settimanali Pagina 25 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO QUATTRO PARROCCHIE della Aiuti economici al Centro nei tempi di Avvento e Quaresima città che hanno promosso l’ass. IL SAMARITANO Presenza del Volontariato parrocchiale nelle varie mansioni Giornate di fraternità per sensibilizzare la comunità e raccogliere fondi per gli aiuti economici. Turni di presenza all’ascolto e alla distribuzione. d) Indicatori scelti sui quali incidere nella città di Porto Sant’Elpidio Dall’analisi dei dati di contesto territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli interventi degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a verificare l’incidenza della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati: SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579 Indicatore Problematica Contesto di riferimento numerico riscontrata N. contatti e colloqui presso la sede dell’associazione (ripetuti più volte 900 tra utenti vecchi e nuovi) N. giorni di apertura N. ore settimanali Media ascolti giornalieri N. di interventi di soccorso 290 30 h. 5,17 5.189 n. 2.460 distribuzione alimenti n.2.223 distribuz. vestiario n.204 reperimento mobili n. 302 servizio docce Difficoltà nel rispondere ai bisogni emergenziali manifestati da una crescente utenza 2.147 N. di interventi per raggiungere l’autonomia familiare (abitativa,scolastica, inserimento nel contesto cittadino..) Difficoltà nel garantire qualità all’accompagnamento alla persona che chiede aiuto e nel rispondere alle crescenti e n. 1.812 ricerca di lavoro diversificate domande legate all’accompagnamento n . 60 consulenza medico-legale all’autonomia delle famiglie Di cui: n. 196 aiuti economici n. 79 visite domiciliari 7) Obiettivi del progetto: PREMESSA Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile Nazionale come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi”nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Pagina 26 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Le Caritas diocesane si uniscono nell’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi e fare nuove amicizie; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi. Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile nazionale, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo non armato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO L’obiettivo generale del progetto è: migliorare la condizione socio-economica delle persone e delle famiglie che vivono in uno stato di emergenza o che stanno affrontando un difficile percorso per raggiungere la propria autonomia. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO Gli obiettivi specifici sono riportati di seguito nelle tabelle di ogni singola sede. Gli obiettivi specifici delle Caritas Diocesana di Fermo e delle associazioni collegate vogliono essere integrativi e non sostitutivi di altri interventi pubblici e di privati (Parenti, Sindacati, ecc.). L’intervento di aiuto mira a procurare all’adulto in difficoltà o immigrato (a volte momentanea e a volte duratura) e alla sua famiglia un “valore aggiunto” rispetto allo standard dei servizi prestati dalle altre realtà del territorio, perché l’utente non sia solo ad affrontare i numerosi problemi da risolvere e, nonostante tutti i problemi, possa vivere serenamente questi momenti di particolare bisogno. Oltre all’aiuto materiale la Caritas si propone appunto di garantire una vicinanza umana, un’amicizia sincera e disinteressata. Pagina 27 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Caritas diocesana - FERMO - Codice 40667 Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (FM) SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno Contesto di indicatore Problematica riferimento numerico riscontrata N. di utenti che si sono rivolti alla Caritas Diocesana 1.192 N. di volontari a turnazione N. di colloqui + interventi giornalieri 10 15 N. di interventi di emergenza 1.881 N. di richieste di pacchi alimentari nell’anno N. di pernottamenti (notti pagate) N. di richieste di interventi per raggiungere l’autonomia familiare (abitativa,scolastica, inserimento nel contesto cittadino..) in collaborazione con Il Ponte *** N. persone a maggiore rischio di esclusione e isolamento sociale N. di incontri, nell’arco dell’anno, con i vari soggetti del Tavolo per l’inclusione sociale N. volontari che inserisce dati Os.Po 1.650 OBIETTIVI SPECIFICI Mantenere la possibilità di OBIETTIVO SPECIFICO rispondere alle N. 1: esigenze di 1.192 ut. Aumento della capacità personalizzando gli qualitativa e quantitativa interventi Difficoltà nel rispondere ai bisogni emergenziali manifestati delle risposte all’ N. 12 volontari a ’EMERGENZA’: alimentare e turnazione da una crescente utenza dell’alloggio, media di 15/20 dedicando maggior tempo alle colloqui giornalieri cui relazioni con gli utenti garantire maggior tempo N. 1.870 interventi di emergenza, ridotti grazie ad una maggiore rete tra istituzioni e ass. N. 1700 beni alimentari distribuiti N. 800 notti pagate garantite 735 716 Difficoltà nel garantire qualità all’accompagnamento alla persona che chiede aiuto e nel rispondere alla crescente domanda di famiglie che desiderano raggiungere l’autonomia 94 4 1 INDICATORI SITUAZIONE DI ARRIVO Carenza di volontari in grado di inserire dati informatici, strumento che può mettere in evidenza e all’attenzione della società civile ed ecclesiale le povertà del territorio OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 : Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità N. 700 richieste di interventi soddisfatte. Si punta ad una graduale riduzione delle richieste grazie ad una maggiore rete tra le istituzioni e le realtà associative locali e ad una maggiore cura nelle relazioni con gli utenti, così da creare soluzioni mirate. n. 60 persone informate sulle iniziative e attività di inclusione sociale locali N. 8 incontri nell’arco dell’anno OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 volontari che N. 3: siano capaci di inserire Potenziamento dati OS.PO dell’attività dell’ OS.PO. (osservatorio delle povertà) così da permettere, la realizzazione dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse diocesano e regionale strumento per la programmazione futura della lotta alle povertà. Pagina 28 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. IL PONTE - FERMO - Codice 68237 Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (FM) SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno Contesto di riferimento N. di mense presenti in città indicatore numerico Problematica riscontrata 1 N. pasti serviti globalmente N. buste alimentari N. di operatori/volontari della mensa QUOTIDIANI N. di Guardaroba (distribuzione vestiario e beni diversi e servizio docce) presenti nella città di Fermo N. interventi di vestiario e biancheria casa in un anno 19.350 N. docce garantite in un anno N. di elettrodomestici e casalinghi consegnati in un anno Giorni di apertura guardaroba N. di operatori/volontari del guardaroba N. di interventi per raggiungere l’autonomia familiare (abitativa,scolastica, inserimento nel contesto cittadino..) in collaborazione con la Caritas 754 412 8 1 Difficoltà crescente nel rispondere ai bisogni emergenziali manifestati da una numerosa utenza, essendo Il Ponte l’unica mensa e guardaroba presenti in città OBIETTIVI SPECIFICI INDICATORI Situazione di arrivo OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti 3312 N. 19.350 pasti garantiti N. 415 buste alimentari N. 10 operatori/volontari della Mensa (quotidiani) N. 3.300 interventi vestiario garantiti, puntando su una piccola ma costante riduzione di interventi grazie ad una maggiore attenzione nella cura delle relazioni e nella costruzione di una rete maggiormente consolidata con istituz. e altre realtà ass. N. 750 docce 150 N. 140 elettrodomestici e casalinghi consegnati 150 N. 150 giorni di apertura N. 6 volontari/operatori del guardaroba 4 716 Difficoltà nel rispondere adeguatamente alla crescente richiesta di aiuto per la ricerca di lavoro, di case in affitto o per arredare gratuitamente gli appartamenti necessari per raggiungere l’autonomia familiare. OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità N. 700 interventi garantiti con una maggior attenzione e tempo dedicati all’accompagnamento delle persone verso l’autonomia Pagina 29 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 – Immigrazione Sede: Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO - Codice 8195 Via San Giorgio, 3 - 63023 PORTO SAN GIORGIO (FM) SITUAZIONE DI PARTENZA DEGLI INDICATORI DI BISOGNO Contesto di Indicatore riferimento numerico N. Centri di ascolto 1 nel comune di Porto S. Giorgio N. di volontari a 4 turnazione N. di contatti e 1.484 colloqui in un anno (ripetuti più volte tra utenti vecchi e nuovi) Media giornaliera di 3 contatti/colloqui N. utenti che richiedono soccorso (vitto, alimenti, mobili, docce) in un anno N. di richieste aiuto per la ricerca di lavoro, casa, per raggiungimento autonomia familiare N. di ore garantite per richieste di compagnia a domicilio N. di ore garantite per il sostegno linguistico e scolastico 850 265 (n. 220 ricerca lavoro n. 30 consulenza legale n. 15 ricerca casa) 100 660 OBIETTIVI SPECIFICI Problematica riscontrata Difficoltà nel rispondere ai bisogni emergenziali manifestati da una crescente utenza OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e dell’igiene personale dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti INDICATORI SITUAZIONE DI ARRIVO N. 5 volontari N. 1400 contatti e colloqui annui mirati alla costruzione di soluzioni ad hoc per gli utenti N. 3 contatti/colloqui medi giornalieri ai quali verrà dedicato maggior tempo N. 830 utenti. Una graduale diminuzione degli utenti grazie a colloqui più mirati e reti solidaristiche più forti Difficoltà nel garantire OBIETTIVO SPECIFICO N. 230 utenti seguiti e qualità N. 2: accompagnati nella all’accompagnamento alla Aumento della capacità ricerca di lavoro, casa persona che chiede aiuto e qualitativa e così da raggiungere nel rispondere alle quantitativa l’autonomia familiare. Si crescenti e diversificate nell’ACCOMPAGNARE prevede una domande legate ALL’AUTONOMIA LA diminuzione grazie a all’accompagnamento FAMIGLIA attraverso dei colloqui più mirati e reti all’autonomia delle famiglie percorsi Specifici e solidaristiche più forti personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di N. 100 ore di compagnia persone che riescono a domicilio garantite autonomamente a reinserirsi nella comunità *L’intervento sarà concordato sempre con i Servizi Sociali del Comune che sono coinvolti nel progetto con personale professionale. I volontari continueranno a qualificarsi e a realizzare le azioni di ascolto, ricerca lavoro e casa con la diretta collaborazione degli utenti. N. 600 ore di sostegno linguistico e scolastico garantite. Si prevede una diminuzione delle ore grazie a e reti solidaristiche più forti Pagina 30 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579 Via Del Palo, 10 - 63018 PORTO SANT’ELPIDIO (FM) SITUAZIONE DI PARTENZA Degli indicatori di bisogno Contesto di Indicatore Problematica riferimento numerico riscontrata N. contatti e colloqui presso la sede 900 dell’associazione (ripetuti più volte tra utenti vecchi e nuovi) N. giorni di apertura 290 N. ore settimanali 30 h. Media ascolti giornalieri 5,17 N. di richieste di soccorso OBIETTIVI SPECIFICI OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Difficoltà nel rispondere ai bisogni n. 2.460 manifestati da una distribuzione crescente utenza alimenti 5.189 N. 2.410 interventi di distribuzione alimenti N. 2.200 interventi distribuzione del vestiario N. 200 reperimenti mobili garantiti n. 302 servizio docce Di cui: n. 196 aiuti economici n. 1.812 ricerca di lavoro n . 60 consulenza medicolegale N. 30 ore settimanali apertura N. 5.100 richieste soddisfatte: n.204 reperimento mobili 2.147 N. 850 contatti e colloqui annui mirati alla costruzione di soluzioni ad hoc per gli utenti cui verrà dedicato maggior tempo N. 290 giorni di apertura N. 3 ascolti medi giornalieri n.2.223 distribuz. Vestiario N. di interventi per raggiungere l’autonomia familiare (abitativa,scolastica, inserimento nel contesto cittadino..) in collaborazione con Il Ponte INDICATORI SITUAZIONE DI ARRIVO N.290 docce garantite Difficoltà nel garantire qualità all’accompagnamento alla persona che chiede aiuto e nel rispondere alle crescenti e diversificate domande legate all’accompagnamento all’autonomia delle famiglie OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità N. 2.100 interventi per raggiungere l’autonomia familiare. Si prevede una riduzione degli interventi grazie a soluzioni mirate ai singoli utenti a alla costruzione di una più forte rete solidaristica n. 79 visite domiciliari Pagina 31 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: CARITAS DIOCESANA - FERMO - Codice 40667 Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (FM) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Attività 1.1: colloqui regolari Azione generale 1: aiuto a risolvere l’emergenza della sopravvivenza (alimenti, alloggio) Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.6: Descrizione: Il Centro di Ascolto prende in carico una nuova richiesta compilando la scheda OSPO3 che ha anche un inserimento informatico. La scheda cartacea ed informatica serve per seguire passo passo l’evoluzione della situazione specifica nei successivi appuntamenti. L’ascolto è prioritario per la Caritas ed è un servizio svolto anche per il Ponte e per il territorio in senso più ampio (diocesi). Il colloquio avviene sempre alla presenza di due volontari: un adulto già esperto del servizio ed un giovane. L’ascolto è impostato su un principio di rispetto della persona e di facilitazione al dialogo affinché la persona si possa fidare e collaborare sin dal primo incontro. L’apertura dello sportello è tutte le mattine e i primi tre pomeriggi della settimana. Descrizione: Le provviste alimentari nella maggior parte provengono dal Banco alimentare di San Benedetto dove si recano due adulti e un giovane in SC della Caritas per il prelevamento ogni 15 gg. Saltuariamente altre grandi distribuzioni donano alla Caritas le eccedenze. Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della distribuzione delle stesse è laborioso e impegna almeno due giorni. Nei due giorni fissati per tale servizio collaborano tutte le persone di turno. Recentemente si superano le 100 buste ogni distribuzione alle famiglie già individuate nella scheda. La data di ogni distribuzione è affissa nei locali della Caritas 10 gg. Prima. Descrizione: quando ci sono posti liberi nella adiacente Comunità Casa Betesda viene proposta l’accoglienza di una situazione già valutata e orientata ad uscire dall’emergenza. alloggio di emergenza in Quando invece una situazione è di passaggio, non si comunità-alloggio conosce o potrebbe creare troppi problemi all’equilibrio della comunità-alloggio, si preferisce pagare uno o due o pensione pernottamenti in pensione convenzionata. La Comunità alloggio ha 13 posti ed è gestita e sorvegliata da tre suore per 24 ore. Pagina 32 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio Attività 2.2: Azione generale 2: Informazione e accompagnamento degli utenti verso l’autonomia familiare ricerca casa e lavoro Descrizione: le situazioni che già si sono conosciute e incontrate più volte vengono indirizzate o accompagnate ai servizi pubblici per risolvere i vari problemi: dai documenti, alla regolarizzazione, alla residenza, alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici competenti. Descrizione: durante i colloqui vengono individuate le richieste di casa e di lavoro. Tali richieste vengono incrociate con le offerte (soprattutto di badanti). I contatti avvengono sia per telefono che per colloquio diretto in sede. Dopo le informazioni della Caritas gli utenti si presentano ai datori di lavoro o ai proprietari di case da affittare per i successivi accordi o contratti. La funzione della Caritas termina al momento dell’incrocio fra la domanda e l’offerta. Gli accordi successivi vengono conclusi direttamente dalle parti contraenti. Attività 2.3: Descrizione: in questa attività si considerano tutti quei servizi che non rientrano al capitolo precedente e vanno dalla salute, alle pratiche legali e finanziarie, alla soluzione di problemi con la giustizia, ecc.. Attività 2.4: Descrizione: alcuni periodi nell’anno sono disponibili insegnanti volontari che fanno avviamento individuale alla lingua italiana agli immigrati adulti che diversamente non possono lavorare e qualche sostegno pomeridiano ai minori. sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. sostegno scolastico, corso base di italiano Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione Descrizione: Attività di informazione e sensibilizzazione agli utenti verso le iniziative di inclusione sociale e le proposte ricreative del territorio. OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 Potenziamento dell’attività dell’ OS.PO. (osservatorio delle povertà) Azione generale 3 Creazione dell’Osservatorio diocesano e regionale delle povertà e delle risorse Attività 3.1: Rilevazione annuale dei bisogni e delle risorse nella diocesi di Fermo Descrizione: Da molti anni la Caritas diocesana invia i dati annuali a Caritas Italiana per il dossier nazionale. Con il nuovo progetto e con la collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche si vuole partecipare alla stesura del dossier regionale e crearne uno diocesano. Allo stesso tempo si vuole diffondere la conoscenza dell’Osservatorio delle risorse e delle povertà nella comunità diocesana e regionale. Pagina 33 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 8.1 SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 Immigrazione Sede: Ass. IL PONTE - FERMO - Codice 68237 Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (FM) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Attività 1.1: colloqui regolari Azione generale 1: Attività 1.3.: gestione mensa aiuto a risolvere l’emergenza della sopravvivenza (alimenti, vestiario, igiene,alloggio) Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce L’ascolto vero e proprio e la registrazione della scheda è fatta dalla Caritas ma gli operatori (adulti e giovani in SC) del Ponte arricchiscono di molto l’informazione stando a contatto tutti i giorni con le stesse persone e quando necessario vengono chiamati a partecipare all’equipe della Caritas. Descrizione Il Ponte gestisce la mensa sociale con una frequenza giornaliera di 30/50 persone. Molti sono frequentatori abituali perché malati cronici e non autosufficienti nella gestione della casa, altri sono saltuari Nella gestione della cucina collaborano le parrocchie di Fermo con turni settimanali. Per la complessità delle presenze, nell’orario di apertura della mensa passano spesso le pattuglie dei vigili urbani, dei carabinieri e della polizia al fine di monitorare a vista la situazione. Descrizione anche per il guardaroba collaborano i volontari delle parrocchie a turni. Il servizio consiste nel selezionare i capi ricevuti in dono e predisporli per la distribuzione sia secondo le misure che secondo le stagioni. C’è anche una sezione di scarpe, di casalinghi e di oggettistica. I mobili vengono destinati direttamente dalla sede del donatore alla famiglia che ne fa richiesta. Descrizione Il servizio docce è richiesto soprattutto da immigrati che non hanno abitazioni confortevoli e dalle persone di passaggio. Viene offerto sapone, bagno schiuma, shampo e asciugamano. Solitamente chi fa la doccia si ferma a pranzo. Pagina 34 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 8.1. SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO - Codice 8195 Via San Giorgio, 3 - 63023 PORTO SAN GIORGIO (FM) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Attività 1.1: colloqui regolari Azione generale 1: aiuto a risolvere l’emergenza della sopravvivenza (alimenti, vestiario, igiene, alloggio) Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce Descrizione: Nel primo contatto si prende in carico una nuova richiesta compilando la scheda OSPO3 sia cartacea che informatica. Qui viene registrato la richiesta per essere seguita passo passo nei successivi appuntamenti. L’ascolto avviene sempre alla presenza di due operatori: un adulto e un giovane in SC L’ascolto è impostato su un principio di rispetto della persona e di facilitazione al dialogo affinché la persona possa fidarsi sin dal primo incontro e collaborare per cercare insieme la soluzione migliore. Descrizione: Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della distribuzione avviene tutti i giorni in base alle richieste. L’operatore adulto conosce meglio la maggior parte delle persone che si presentano e dà al giovane le dovute informazioni sugli utenti e le indicazioni di metodo. Descrizione. Il servizio consiste nel selezionare i capi ricevuti in dono e predisporli per la distribuzione sia secondo le misure che secondo le stagioni. C’è pure una sezione di scarpe, di casalinghi e di oggettistica. La distribuzione avviene tutti i giorni. Descrizione Il servizio docce è richiesto soprattutto da immigrati che non hanno abitazioni confortevoli e dalle persone di passaggio. OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino” del territorio Azione generale 2: Informazione e accompagnamento degli utenti verso l’autonomia familiare Attività 2.2: ricerca casa e lavoro Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. Descrizione: le famiglie vengono indirizzate ai servizi pubblici per affrontare e risolvere i vari problemi: dai documenti, alla regolarizzazione, alla residenza, alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici competenti. Alcuni aiuti si risolvono anche per telefono, fax, e-mail. Descrizione. Per la ricerca di lavoro gli utenti vengono indirizzari all’ufficio per l’impiego mentre per le badanti si incrociano la domanda e l’offerta soprattutto tutte le notizie che le famiglie forniscono in merito alla persona da assistere. Descrizione Il servizio legale è offerto gratuitamente dai soci dell’associazione La Strada o da amici di vecchia data, come pure i consigli per i servizi finanziari, i rapporti con le Asl, le scuole, ecc. Descrizione Il sostegno nella lingua italiana è rivolto sia agli adulti immigrati che non possono fare le badanti senza capire sostegno la lingua che a figli di immigrati che frequentano scolastico, corso l’associazione. base di italiano Attività 2.4: Pagina 35 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Attività 2.5: Per alcune situazioni vicine alla sede che è al centro di visita e consegna P.S.Giorgio gli operatori adulti ed i giovani in SC si recano a casa a portare gli alimenti e fare il colloquio. Queste persone a domicilio attendono con molta ansia i volontari non solo per gli aiuti ma per un bisogno vitale di relazioni umane positive. Attività 2.6: Descrizione: Attività di informazione e sensibilizzazione agli utenti verso le iniziative di inclusione sociale e le proposte informazione e sensibilizzazione ricreative del territorio. Pagina 36 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 8.1. SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579 Via Del Palo, 10 - 63018 PORTO SANT’ELPIDIO (FM) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti. Attività 1.1: colloqui regolari Attività 1.2: distribuzione Azione generale 1: alimenti aiuto a risolvere l’emergenza della sopravvivenza (alimenti, vestiario, igiene, alloggio) Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce Attività 1.6: alloggio di emergenza in comunitàalloggio o pensione Descrizione: L’ascolto consiste nell’accoglienza molto rispettosa dell’utenze e nell’inizio di un dialogo mettendo l’utente a suo agio mentre espone la sua situazione di povertà o di sofferenza. Ogni situazione presa in carico viene seguita passo passo con altri colloqui successivi. Nell’attività di ascolto sono sempre presenti due persone: un adulto e un giovane in SC. L’ascolto è impostato su un principio di collaborazione affinché l’utente sprigioni tutte le sue risorse per il superamento della difficoltà. Descrizione: Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della distribuzione si concentra nei giorni del lunedì e martedì. Recentemente si superano le 90 buste alimentari ogni distribuzione. I prodotti alimentari sono ottenuti tramite il Banco Alimentare di San Benedetto del Tronto e da altre distribuzioni della città che danno le eccedenze per i bisogni dei poveri. Descrizione il guardaroba fa distribuzione una volta al mese di giovedì e vi collaborano i volontari dell’associazione ed i giovani in SC. Il servizio consiste nel selezionare i capi ricevuti in dono e predisporli per la distribuzione sia secondo le misure che secondo le stagioni. C’è pure una sezione di scarpe, di casalinghi e di oggettistica e di mobili. Descrizione Il servizio docce consiste nella consegna il materiale necessario ma anche di sorveglianza del rispetto dei locali e dell’ordine nei rapporti fra gli ospiti stessi. Descrizione: le situazioni seguite da parecchio tempo e con un programma di reinserimento accertato vengono appoggiate per alcuni mesi della comunità alloggio auto-gestita dagli utenti stessi. Per questo motivo di responsabilizzazione degli utenti l’assegnazione viene fatta con molta attenzione dopo aver conosciuto bene la persona o famiglia ed il programma di reinserimento. Dall’esterno la comunità è gestita e sorvegliata dai responsabili del SAMARITANO. OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità Azione generale 2: Informazione e accompagnamento degli utenti verso l’autonomia familiare Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino” del territorio Descrizione: le famiglie vengono indirizzate o accompagnate ai servizi pubblici per affrontare e risolvere i vari problemi: dai documenti della regolarizzazione, alla residenza, alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici competenti. Alcuni aiuti si risolvono anche per telefono, fax, e-mail Pagina 37 di 67 CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Attività 2.2: Descrizione: le situazioni che già si sono conosciute e incontrate più volte vengono indirizzate o accompagnate al Centro per l’impiego per affrontare e risolvere il problema del lavoro e quindi dell’autonomia economica. Idem per la casa anche se per la casa è ancora più difficile trovare soluzioni stabili in località turistica. Si forniscono le richieste di badanti e tutte le informazioni riguardanti la persona da assistere. Attività 2.3: Descrizione in questa attività consideriamo tutti quei servizi che non rientrano ai capitoli precedenti ma che sono indispensabili perché vanno dalla salute, alla lingua, alle pratiche legali, finanziarie e della giustizia, ecc.. E’ un ulteriore aiuto al pieno inserimento sociale nella comunità locale. ricerca casa e lavoro sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione Descrizione: Attività di informazione e sensibilizzazione agli utenti verso le iniziative di inclusione sociale e le proposte ricreative del territorio. Pagina 38 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO Diagramma di GANTT ATTIVITÀ’ OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti PERIODO DI REALIZZAZIONE 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Attività 1.1: colloqui regolari Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.3.: gestione mensa Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce Attività 1.6: alloggio di emergenza in comunità-alloggio pensione OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 - Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono 1° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese autonomamente a reinserirsi nella comunità Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino” Attività 2.2: ricerca casa e lavoro Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano Attività 2.5: Visita e consegna a domicilio Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 - OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 – Potenziamento dell’attività dell’ OS.PO. (osservatorio delle povertà) così da permettere la realizzazione dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse regionali e di un dossier diocesano Attività 3.1: Rilevazione annuale dei bisogni e delle risorse 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese nella diocesi di Fermo Pagina 39 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 8.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ. Il personale coinvolto nella CARITAS DIOCESANA di Fermo consta di: personale volontario n. 18. Altri 10 volontari prestano servizio in modo saltuario o per specifiche richieste e non sono elencati nella seguente tabella SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Numero CARITAS DIOCESANA - FERMO - Codice 40667 Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (AP) Professionalità Elenco attività Assistente sociale Attività 1.1: colloqui regolari - Partecipazione all’équipe per la valutazione del caso singolo o della famiglia Attività 2.2: ricerca casa e lavoro - Partecipazione all’équipe. n. 6 Operatori esperti nell’ascolto e l’orientamento degli utenti Attività 1.1: colloqui regolari (in turnazione)- Un adulto e un giovane gestiscono l’ascolto, le schede e fanno le valutazioni quotidiane. Attività 1.2: distribuzione alimenti – Questa attività ha tre fasi: 1) andare a caricare le provviste a San Benedetto o nei negozi che offrono merce da donare agli utenti. 2) preparazione delle borse alimenti. 3) distribuzione nel giorno stabilito Attività 2.2: ricerca casa e lavoro- Un adulto volontario con il supporto dei giovani in SC contatta ogni mercoledì il Centro per l’impiego per la ricerca di lavoro mentre l’incrocio di domanda e offerta delle badanti avviene tutti i giorni. Altri contatti avvengono tramite le conoscenze. Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di inclusione sociale e ricreative n. 1 Volontaria infermiera in pensione Attività 2.3: sostegno per la salute, ecc. La volontaria infermiera insieme al presidente medico intervengono per tutte le situazioni precarie di salute fisica e psichica indirizzando gli ospiti ai servizi dell’ASUR n. 2 Volontari avvocato esperto economia Attività 2.3: sostegno legale, finanziario ecc. Sono amici laureati in legge che, a richiesta del centro di Ascolto, fanno una consulenza gratuita n. 2 Volontarie insegnanti in pensione Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano. Due insegnanti hanno iniziato spontaneamente ad affiancare gli immigrati per i primi passi nella lingua italiane e sono disponibile a continuare il servizio. Giovani in servizio civile Attività 1.1: colloqui regolari – Svolge il servizio in coppia con la figura adulta alla quale trasmette tutte le informazioni raccolte nella settimana. Raramente accompagna l’utente a sbrigare un servizio esterno Attività 1.2: distribuzione alimenti - Carico delle provviste e distribuzione nei giorni stabiliti, Registrazione delle consegne Attività 1.6: alloggio di emergenza in comunità-alloggio o pensione – Riferisce all’equipe del comportamento delle persone accolte nella Comunità-alloggio data la presenza nella sede di 30 ore settimanali Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. per risolvere i problemi dei documenti (regolarizzazione), altro. Attività 2.2: ricerca casa e lavoro – Collabora con l’adulto nell’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro e nella ricerca di alloggi liberi Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano – Affiancamento alle insegnanti nell’organizzazione nell’organizzazione dell’attività. Accoglienza delle persone per questo servizio Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di inclusione sociale e ricreative n. 1 n. 2 Pagina 40 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO n. 3 n. 1 Suore Sacerdote direttore Attività 1.6: alloggio di emergenza in comunità-alloggio Le suore gestiscono la comunità alloggio per 24 ore e per 365 gg. Attività 1.1: colloqui regolari (quando viene espressamente richiesto dall’utente) Partecipa all’équipe con funzioni di formazione dei volontari e dei giovani in SC. Assistenza spirituale. Pagina 41 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 8.2 -Il personale dell’Ass. IL PONTE coinvolto consta di personale retribuito n. 2 dipendenti part-time (coordinatrici mensa e guardaroba) e n. 22 persone volontarie per la mensa. Altri volontari si occupano della distribuzione alimenti e vestiario e della gestione docce mentre il servizio di ascolto è svolto nella stessa sede dalla Caritas Diocesana. SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Numero Ass. IL PONTE - FERMO - Codice 68237 Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (AP) Professionalità Elenco attività Volontari: medico e infermiera Attività 1.1: colloqui regolari – Partecipano al Consiglio di Amministrazione e all’equipe di valutazione e di programmazione. Sono le persone destinata dal Consiglio di amministrazione alle pubbliche relazioni. Collaborano direttamente con la Caritas e partecipano a tutti gli incontri di settore del territorio coinvolgendo i ragazzi di SC. Attività 2.3: sostegno per la salute, ecc. - Per la loro professione di medico e infermiera seguono i problemi relativi alla salute degli ospiti indirizzandoli ai servizi pubblici dell’ASUR Dipendenti Attività 1.3: gestione mensa (solo sala pranzo) Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce A tempo pieno che divide nei tre ambiti con funzioni di coordinatrice delle attività e di avviamento dei volontari n. 22 Volontari addetti alla gestione mensa (in turnazioni) Attività 1.3.: gestione mensa (solo pranzo) Sono signore esperte di cucina che, due per volta, da tanti anni fanno servizio alla mensa per una settimana al mese dalle 11 alle 14 n. 4 Volontari addetti alla distribuzione vestiario (in turnazioni ) Attività 1.4: Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Il guardaroba ha due tipi di servizio. Il riordino dei capi di abbigliamento donati dalla gente e dai negozi e la distribuzione tre giorni ogni settimana. n. 2 Volontari addetti alla gestione docce (in turnazioni) Attività 1.5: gestione docce – Il servizio è attivo tutti i giorni negli orari di apertura n. 1 Volontaria addetta alla segreteria Addetta a tutta la parte amministrativa e alle provviste assieme alla coordinatrice dipendente Giovani in servizio civile Attività 1.2: distribuzione alimenti Carico delle provviste e distribuzione nei giorni stabiliti, Registrazione delle consegne Attività 1.3.: gestione mensa (solo sala pranzo) Apparecchio dei tavoli, accoglienza degli ospiti, registrazione delle presenze, pranzo con gli ospiti. Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Consegna e registrazione vestiario e altri beni materiali necessari alla persona e alla casa Attività 1.5: gestione docce (consegna mater. e registr. nome) n. 2 n. 2 n. 2 n. 1 Sacerdote Attività 1.1: ascolto (quando viene espressamente richiesto dall’utente) e collaborazione nella programmazione delle attività dell’associazione e alla formazione. Assistenza spirituale. Pagina 42 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 8.2 -Il personale coinvolto presso L’ASSOCIAZIONE LA STRADA consta di n. 10 volontari SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Numero Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO - Codice 8195 Via San Giorgio, 3 - 63023 PORTO SAN GIORGIO (FM) Professionalità Elenco attività n. 1 Assistente sociale (del Comune) Attività 1.1: colloqui regolari - Consulenza individuale e coordinamento territoriale. Partecipa saltuariamente all’equipe. n. 1 Psicologa (del Comune) Attività 1.1: colloqui regolari - Consulenza individuale e coordinamento territoriale. Partecipa saltuariamente all’equipe. n. 1 Volontaria coordinatrice delle attività Attività 1.1: colloqui regolari Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio Attività 2.2: ricerca casa e lavoro Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano Attività 2.5: Visita e consegna a domicilio Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di inclusione sociale e ricreative E’ l’OLP sempre presente che sovrintende a tutte le attività assieme al giovane in SC n. 4 Volontari (in turnazioni) addetti alle varie attività di sistemazione e distribuzione Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di inclusione sociale e ricreative n. 2 n. 1 Volontarie insegnanti Attività 2.4: sostegno scolastico, primi elementi di lingua italiana in pensione Giovane in servizio civile Attività 1.1: colloqui regolari – Svolge il servizio in coppia con la figura adulta alla quale trasmette tutte le informazioni raccolte nella settimana. Raramente accompagna l’utente a sbrigare un servizio esterno Attività 1.2: distribuzione alimenti - Carico delle provviste e distribuzione nei giorni stabiliti, Registrazione delle consegne Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili consegna e registrazione vestiario Attività 1.5: gestione docce - consegna mater. Igiene e registr.nome Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. per risolvere i problemi dei documenti (regolarizzazione), altro. Attività 2.2: ricerca casa e lavoro – Collabora con l’adulto nell’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro e nella ricerca di alloggi liberi Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano Attività 2.5: Visita e consegna a domicilio solo per alcuni domiciliati vicino alla sede. Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di inclusione sociale e ricreative Il giovane in SC affianca l’OLP nella funzione di coordinamento di tutte le attività grazie alla presenza continuativa di 30 ore settimanali Pagina 43 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 8.2- il personale coinvolto presso L’ASSOCIAZIONE IL SAMARITANO consta di n. 1 diacono infermiere (a contratto) e personale volontario n. 19 nelle diverse professionalità SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579 Via Del Palo, 10 - 63018 PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Numero Professionalità Elenco attività n. 1 Assistente sociale (del Comune) Attività 1.1: colloqui regolari - Consulenza e coordinamento territoriale. Partecipazione all’equipe) n. 1 Psicologa (del Comune) Attività 1.1: colloqui regolari (consulenza e coordinamento territoriale. Partecipazione all’equipe) n. 3 Operatori esperti nell’ascolto e l’orientamento degli utenti. 1 è a contratto e 1 volontario (diacono e infermiere) Attività 1.1: colloqui regolari Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce Attività 1.6: Alloggio di emergenza in comunità-alloggio Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio Attività 2.2: ricerca casa e lavoro Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. Sono tre adulti sempre presenti che sovrintendono a tutte le attività assieme ai giovani in SC Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di inclusione sociale e ricreative n. 12 Volontari addetti alla distribuzione alimenti, vestiario, docce Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Attività 1.5: gestione docce Sono giovani dell’Azione Cattolica e delle parrocchie cittadine che vengono a turni i giorni della distribuzione (in turnazioni ) n. 2 Giovani in servizio civile Attività 1.1: colloqui regolari – Svolge il servizio in coppia con la figura adulta alla quale trasmette tutte le informazioni raccolte nella settimana. Raramente accompagna l’utente a sbrigare un servizio esterno Attività 1.2: distribuzione alimenti - Carico delle provviste e distribuzione nei giorni stabiliti, Registrazione delle consegne Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili (consegna e registrazione vestiario Attività 1.5: gestione docce (consegna mater. Igiene e registr.nome) Attività 1.6: Alloggio di emergenza in comunità-alloggio – Riferisce all’equipe del comportamento delle persone accolte nella Comunità-alloggio data la presenza nella sede di 30 ore settimanali Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. per risolvere i problemi dei documenti (regolarizzazione), altro. Attività 2.2: ricerca casa e lavoro – Collabora con l’adulto nell’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro e nella ricerca di alloggi liberi Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di inclusione sociale e ricreative Pagina 44 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 8.3 - SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: CARITAS DIOCESANA - FERMO - Codice 40667 Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (AP) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1- Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Descrizione: Il colloquio avviene sempre alla presenza di due persone: un adulto volontario già esperto del servizio ed un giovane del SC. Il Centro di Ascolto prende in carico una nuova richiesta compilando la scheda OSPO3 che ha anche un inserimento informatico. L’adulto dedica più tempo al colloquio data la sua esperienza mentre il giovane si dedica alla scheda e al inserimento informatico specialmente nei primi mesi. Successivamente il giovane si inserisce con le sue competenze nel colloquio e nella ricerca delle soluzioni adeguate. Attività 1.1: Quasi sempre il giovane in SC è l’unico che conosce il colloqui regolari programma OSPO 3 informatico perché gli adulti fanno solo la scheda cartacea. Il giovane tiene aggiornata la scheda che serve per seguire passo passo l’evoluzione della situazione specifica nei successivi appuntamenti. Anche il giovane adotta lo stile di ascolto trasmesso dall’adulto e cioè basato sul rispetto della persona e di facilitazione al dialogo affinché la persona si possa fidare sin dal primo incontro. L’apertura dello sportello è tutte le mattine e tre pomeriggi alla settimana ed è fatta dal giovane in SC. Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.6: Alloggio di emergenza in comunitàalloggio o pensione Descrizione: Le provviste nella maggior parte provengono dal Banco alimentare di San Benedetto dove si recano due adulti e un giovane in SC della Caritas per il prelevamento ogni 15 gg. Le donazioni che provengono da altre grandi distribuzioni vengono sistemate in base agli articoli. Tutti i prodotti vengono sistemati dai giovani in base alle scadenze per essere distribuite in ordine alla validità. Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della distribuzione delle stesse è laborioso e impegna due giorni per cui collaborano tutte le persone di turno. Recentemente si superano le 100 buste ogni distribuzione alle famiglie segnalate nella scheda. La data di ogni distribuzione è affissa nei locali della Caritas dai giovani in SC 10 gg. prima. Descrizione: il giovane in SC collabora con gli adulti e con le suore di Casa Betesda per decidere quali persone possono alloggiare presso quella comunità e per quanto tempo. I giovani in SC che sono presenti 30 ore settimanali sono in grado di monitorare e di riferire all’adulto in merito al comportamento delle persone accolte perché sono sullo stesso piano di fabbricato e usufruiscono dello stesso ingresso. L’incontro giornaliero rende possibile l’osservazione del comportamento degli ospiti. Pagina 45 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità Descrizione: Questo servizio è condiviso dall’adulto e dal giovane SC perchè si trovano in turno insieme. Le Attività 2.1: famiglie vengono indirizzate (raramente contatti con i accompagnate) ai servizi pubblici per affrontare e risolvere i vari problemi: dai documenti, alla residenza, “servizi al cittadino” per la alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici competenti. Molti regolarizzazione aiuti si risolvono anche per telefono, fax, e-mail, tramite le conoscenze dei volontari. Descrizione: durante i colloqui vengono individuate le richieste di casa e di lavoro. Tali richieste vengono incrociate con le offerte (soprattutto di badanti). Questi contatti avvengono sia per telefono che per Attività 2.2: colloquio diretto in sede. Il giovane in SC si limita alla Informazione poi gli utenti si presentano ai datori di ricerca casa e lavoro lavoro o ai proprietari di case da affittare per i successivi accordi o contratti. La funzione della Caritas termina al momento dell’incrocio fra la domanda e l’offerta. Descrizione: Anche per questo servizio il giovane affianca l’adulto man mano che conosce meglio gli utenti e le opportunità del territorio. In questa attività consideriamo tutti quei servizi che non rientrano ai capitoli precedenti ma che sono indispensabili perché Attività 2.3: vanno dalla salute, alla lingua, alle pratiche legali e con la giustizia, ecc. sostegno legale, finanziario, per la E’ un aiuto prezioso per un completo inserimento nella salute, ecc. comunità locale cristiana e civile. I giovani in SC fanno accompagnamento quotidiano per 30 ore settimanali e quindi conoscono meglio degli adulti i bisogni degli utenti e ne discutono per decidere la migliore soluzione. Descrizione: I giovani in SC affiancano gli insegnati adulti nell’insegnamento personalizzato della lingua italiana (primi passi) a qualche adulto immigrato che Attività 2.4: ne fa richiesta soprattutto per motivi di lavoro. Alcuni sostegno scolastico, corso base di periodi nell’anno sono disponibili due insegnanti italiano volontarie che fanno sostegno pomeridiano ai minori in difficoltà di apprendimento, in genere immigrati. Questa attività non ha carattere continuativo Descrizione: I giovani in SC, affiancati dagli adulti, Attività 2.6: daranno agli utenti informazioni su iniziative di informazione e sensibilizzazione inclusione sociale e proposte ricreative del territorio. OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 –Intensificare l’attività dell’ OS.PO. per aggiornare i dati Attività 3.1: Rilevazione annuale dei bisogni e delle risorse nella diocesi di Fermo Descrizione: I giovani in SC collaborano costantemente al Centro di Ascolto e si impegnano a tenere aggiornate le schede del programma OSPO 3 che la Caritas diocesana realizza da molti anni per l’invio dei dati annuali a Caritas Italiana per la realizzazione del dossier nazionale. Con il progetto e con la collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche si vuole partecipare alla stesura del dossier regionale. I giovani in SC terranno anche frequenti contatti con Caritas Marche per adeguare le metodologie prendere parte alle verifiche da farsi in corso d’opera. Pagina 46 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 8.3 - SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. IL PONTE - FERMO - Codice 68237 Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (AP) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Attività 1.1: colloqui regolari L’ascolto vero e proprio e la registrazione della scheda è fatta dalla Caritas nello stesso fabbricato ma anche i giovani SC arricchiscono di molto l’informazione stando a contatto tutti i giorni con le stesse persone che vengono a mensa, al guardaroba, ecc. del Ponte. Quando necessario vengono chiamati a partecipare all’equipe della Caritas per mettere insieme tutti gli aggiornamenti e fare una valutazione in equipe Attività 1.2: distribuzione alimenti Descrizione: I giovani in SC aiutano la coordinatrice a prelevare le provviste dal Banco alimentare o da altri distributori che telefonano al Ponte. Alle 12 preparano le borse ( in media 12) per i pasti caldi, da consegnare a casa, prelevate dalla Croce Verde verso le ore 12,15. Per gli ospiti del pranzo (a richiesta) si preparano invece le buste con gli alimenti per la cena che ognuno consumerà nella propria abitazione. La distribuzione è giornaliera ed è fatta dai giovani in SC mentre gli adulti cucinano. Attività 1.3.: gestione mensa Descrizione: I giovani in servizio civile alle ore 11 apparecchiano i tavoli per circa 40\50 persone, accolgono gli ospiti e, soprattutto, condividono il pasto e dialogano con loro per farli sentire a casa e per poter integrare il lavoro di ascolto fatto da tutta l’équipe interessata all’accompagnamento. Molti sono frequentatori abituali perché malati cronici e non autosufficienti nella gestione della casa, altri sono saltuari, di passaggio. I più sono immigrati e con difficoltà di lingua. Qualche elemento è anche aggressivo, alcolista e tossicodipendente per cui la presenza di volontari e la sorveglianza sono fondamentali per l’ordine e un clima sereno. La collaborazione di tutti i volontari con i vigili, i carabinieri e la Polizia è totale per salvaguardare l’ordine ed il rispetto reciproco e dei locali. Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Descrizione anche per il guardaroba collaborano i volontari adulti delle parrocchie a turni mentre i giovani in SC sono presenti sei giorni per 30 ore settimanali distribuite tra la mensa e il guardaroba. Il servizio consiste nel selezionare i capi ricevuti in dono dalle famiglie e dai negozi; predisporli poi per la distribuzione sia secondo le misure che secondo il sesso e le stagioni. C’è pure una sezione di scarpe, di casalinghi e di oggettistica e mobili. I giovani si integrano nell’attività di selezione e soprattutto registrano in computer le consegne rispettando le scadenze stabilite per ogni fornitura gratuita. Attività 1.5: gestione docce Descrizione Il giovane in SC accoglie la richiesta di usufruire della doccia che in genere avviene prima del pranzo. Consegna il materiale necessario e soprattutto fa un servizio di sorveglianza dell’ordine dei locali ma anche nei rapporti fra gli ospiti. Il servizio docce è richiesto soprattutto da immigrati che non hanno ancora abitazioni confortevoli e dalle persone di passaggio. Pagina 47 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 8.3 - SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO - Codice 8195 Via San Giorgio, 3 - 63023 PORTO SAN GIORGIO (AP) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Attività 1.1: colloqui regolari Descrizione: L’ascolto avviene sempre alla presenza di due operatori: un adulto con esperienza e conoscenza di molte situazione e di un giovane in SC. Il giovane in SC compila la scheda OSPO3 sia cartacea che informatica di una nuova richiesta presa in carico dal Centro di Ascolto mentre l’adulto (OLP) presta più attenzione al colloquio. La richiesta viene seguita passo passo nei successivi appuntamenti. L’ascolto è impostato su un principio di rispetto della persona e di facilitazione al dialogo affinché la persona possa fidarsi sin dal primo incontro e collaborare per trovare le soluzioni. Con il passar dei mesi il giovane si inserisce sempre di più nei colloqui e nella valutazione dell’aiuto da dare. Attività 1.2: distribuzione alimenti Descrizione: Il giovane in SC collabora con l’adulto nel reperimento delle provviste e nella selezione in base agli articoli e alla validità. Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della distribuzione è giornaliero in base alle urgenze. Mentre l’adulto completa il colloquio, il civilista prepara la busta degli alimenti. Con il passar dei mesi il giovane si inserisce sempre di più nei colloqui e nella valutazione dell’aiuto da dare. Anche la registrazione in computer delle consegne è fatta dal giovane in SC. Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Descrizione : anche il vestiario viene riordinato per sesso, misura e stagione e viene distribuito a richiesta come per gli alimenti. Si fa una valutazione durante il colloquio delle quantità necessarie alla famiglia e alla fine si registra la quantità consegnata. I giovani si integrano nell’attività di selezione e soprattutto registrano in computer tutte le consegne rispettando le scadenze stabilite per ogni fornitura gratuita. Attività 1.5: gestione docce Descrizione Il giovane in SC accoglie la richiesta di usufruire della doccia. Consegna il materiale necessario e soprattutto fa un servizio di sorveglianza dell’ordine dei locali ma anche nei rapporti fra gli ospiti. Il servizio docce è richiesto soprattutto da immigrati che non hanno ancora abitazioni confortevoli e dalle persone di passaggio. OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino” del territorio Attività 2.2: ricerca casa e lavoro Descrizione: già dal secondo mese il giovane in SC essendo del posto sa dare indicazioni agli utenti al pari dell’operatore adulto dei servizi offerti dalla città. Le famiglie vengono indirizzate ai servizi pubblici per affrontare e risolvere i vari problemi: dai documenti di regolarizzazione alla residenza, alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici competenti. Alcuni aiuti si risolvono anche per telefono, fax, e-mail, ecc. Descrizione: le situazioni che già si sono conosciute e incontrate più volte vengono indirizzate al Centro per l’impiego di Fermo per affrontare e risolvere il problema del lavoro e quindi dell’autonomia Pagina 48 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO economica. Idem per la casa anche se per la casa è ancora più, difficile trovare soluzioni perché gli affitti a P.S.Giorgio, zona turistica sono molto alti e non accessibili per i poveri. Solitamente gli affitti si trovano solo per i mesi invernali e per le persone che hanno già un lavoro stabile. I giovani in SC collaborano con l’adulto nell’orientamento degli utenti. Il lavoro maggiore è fatto con le colf e badanti per le quali la richiesta è ancora alta. Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, linguistico ecc. Descrizione in questa attività sono incluse tutti i servizi che non rientrano ai capitoli precedenti ma che sono necessari: la lingua, l’inserimento scolastico dei figli, le pratiche legali e finanziarie, con la giustizia, la parrocchia, il quartiere, ecc.. E’ un aiuto per il quale il giovane collabora per il pieno inserimento sociale della famiglia nella comunità cristiana e civile. I giovani si adoperano a mettere in collegamento i professionisti (soci e amici) dell’ass. La Strada che prestano servizio gratuito, contattano i distretti sanitari, la scuola, i legali, le banche, la parrocchia, i Centri sociali ecc. Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano Descrizione I giovani in SC affiancano gli insegnati adulti nell’insegnamento della lingua italiana personalizzato a qualche adulto immigrato che ne fa richiesta (per permettere loro di essere assunti, soprattutto come badanti). Lo stesso servizio è rivolto saltuariamente a qualche minore in prevalenza immigrato. Attività 2.5: Visita e compagnia a domicilio Descrizione Per alcune situazioni vicine alla sede, nel centro città il giovane in SC si reca a casa a piedi a portare gli alimenti, perché alcuni utenti non sono in grado di uscire da soli. La sede non dispone di automezzo. Questo contatto ha un alto valore sul piano umanorelazionale perché il giovane è atteso dall’adulto più del cibo che porta. Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione Descrizione: I giovani in SC, affiancati dagli adulti, daranno agli utenti informazioni su iniziative di inclusione sociale e proposte ricreative del territorio. Pagina 49 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 8.3 - SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579 Via Del Palo, 10 - 63018 PORTO SANT’ELPIDIO (FM) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Attività 1.1: colloqui regolari Descrizione: Il giovane in SC partecipa sin dall’inizio ai colloqui con gli utenti e soprattutto compila la scheda informatica. Il dialogo avviene in modo approfondito mettendo l’utente a suo agio mentre espone la sua situazione di povertà o di sofferenza. Nell’attività di ascolto sono sempre in due persone: un adulto e un giovane in SC. L’ascolto è impostato su un principio di rispetto della persona e di facilitazione al dialogo affinché la persona possa fidarsi sin dal primo incontro e collaborare con tutte le sue risorse per il superamento della difficoltà. Ogni situazione presa in carico viene seguita passo passo con altri colloqui successivi per mesi e anni Attività 1.2: distribuzione alimenti Descrizione: Il giovane collabora nel reperimento delle provviste al Banco alimentare di San Benedetto o in altri negozi della zona. Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della distribuzione si concentra nei giorni del lunedì e martedì. Viene fatto in collaborazione dai volontari e dai giovani in SC. Recentemente si superano le 90 buste alimentari ogni distribuzione alle famiglie già conosciute per le quali è stato fatto almeno un colloquio al Centro di Ascolto Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Descrizione il guardaroba fa distribuzione una volta al mese di giovedì. Anche in questo servizio collaborano i volontari dell’associazione ed i giovani in SC. Il servizio consiste nel selezionare i capi ricevuti in dono e predisporli per la distribuzione sia secondo il sesso, le misure che secondo le stagioni. C’è pure una sezione di scarpe, di casalinghi e di oggettistica. I mobili vengono prevalentemente destinati direttamente dalla sede del donatore alla famiglia che ne fa richiesta. I giovani in SC si integrano nell’attività di selezione e distribuzione. Soprattutto registrano in computer le consegne rispettando le scadenze stabilite per ogni fornitura gratuita. Attività 1.5: gestione docce Descrizione Il giovane in SC accoglie la richiesta di usufruire della doccia. Consegna il materiale necessario e soprattutto fa un servizio di sorveglianza del rispetto dei locali dell’associazione e dei rapporti fra gli ospiti. Registra il nome della persona che ha usufruito del servizio. Attività 1.6: alloggio di emergenza in comunità-alloggio o pensione Descrizione: Il giovane in SC attraverso la partecipazione al Centro di Ascolto collabora a decidere gli inserimenti in comunità-alloggio per i posti letto disponibili. Partecipa agli incontri di equipe per la valutazione sia delle esperienze in corso che per i provvedimenti da prendere. Durante la settimana il giovane in SC frequenza nella comunità alloggio collocata nello stesso stabile e svolge un servizio di contatto umano ma anche di sorveglianza degli ambienti e dei rapporti fra gli ospiti dell’alloggio. Il giovane riferisce ai volontari adulti e anche ai Servizi sociali del Comune e dell’Ambito quando è richiesto. Pagina 50 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino” Attività 2.2: ricerca casa e lavoro Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione Descrizione: tutti i servizi di questa attività sono svolti insieme dall’adulto e dal giovane in SC. In questa attività le famiglie vengono indirizzate (raramente accompagnate) ai servizi pubblici per affrontare e risolvere i vari problemi: dai documenti della regolarizzazione, alla residenza, alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici competenti. Alcuni aiuti si risolvono anche per telefono, fax, email, tramite conoscenze dirette dei volontari. Descrizione: I giovani in SC collaborano con l’adulto nell’orientamento degli utenti per la ricerca di lavoro. Le situazioni che già si sono conosciute e incontrate più volte al Centro di Ascolto vengono indirizzate al Centro per l’impiego per risolvere il problema del lavoro e quindi dell’autonomia economica. Idem per la casa anche se per la casa è ancora più difficile trovare soluzioni perché gli affitti a P.S.Elpidio, zona turistica, sono molto alti. Solitamente gli affitti si trovano solo per i mesi invernali e per le persone che hanno già un lavoro stabile. Il servizio per colf e badanti viene fatto direttamente dal Centro attraverso i giovani in SC ma si limita solamente a mettere in contatto l’offerta con la domanda fornendo le notizie disponibili. Gli accordi economici e di assistenza vengono fatti direttamente dalle parti senza alcuna responsabilità per l’associazione. Descrizione in questa attività svolta anche dai giovani in SC consideriamo tutti quei servizi che non rientrano ai capitoli precedenti ma che sono indispensabili perché vanno dalla salute, alla lingua, all’inserimento scolastico dei figli, in parrocchia, nel quartiere, alle pratiche legali, al collegamento con i Servizi legali, della giustizia, ecc.. E’ un aiuto al pieno inserimento sociale, nella comunità cristiana e civile. L’opera preziosa del giovane in SC è che dal dialogo spontaneo durante le 30 ore settimanali di presenza riesce ad accumulare tante altre notizie dell’utente utili per la valutazione dell’équipe in merito all’accompagnamento in precedenza programmato. Descrizione: I giovani in SC, affiancati dagli adulti, daranno agli utenti informazioni su iniziative di inclusione sociale e proposte ricreative del territorio. Pagina 51 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: N. posti: 7 Caritas Diocesana Ass. Il Ponte Ass. La Strada Ass. Il Samaritano 10) 2 2 1 2 - codice 40667 codice 68237 codice 8195 codice 40579 Numero posti con vitto e alloggio: N. posti: 11) 0 Numero posti senza vitto e alloggio: N. posti: 12) 5 Numero posti con solo vitto: N. posti: 2 Ass. Il Ponte 2 - codice 68237 Modalità di fruizione del vitto: all’interno del fabbricato Caritas-Ponte in Via Palestrina, 21/23 il Ponte gestisce una mensa che fa servizio solamente per il pranzo. I volontari DEL PONTE che svolgono servizio DURANTE IL PRANZO, CONDIVIDONO IL PASTO CN GLI OSPITI. 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: N. ore settimanali 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : Giorni di servizio a settimana dei volontari 15) 30 (trenta) 6 (sei) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: - Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, così come previsto dal percorso di formazione; ogni corso ha la durata di alcuni giorni. Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali di 2-3 giornate organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto. - Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. - Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale (es. incontro nazionale giovani in servizio civile). - I 6 giorni sopra indicati non corrispondono necessariamente ai giorni feriali ma, in caso di necessità, verrà chiesto al volontario di prestare servizio anche nei gg festivi a fronte di un successivo recupero con giorni di riposo. Pagina 52 di 67 CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande è: CARITAS DIOCESANA DI FERMO Via Palestrina, 21/23 cap 63023 città FERMO – Tel. 0734/229504 Fax 0734/213209 E-mail: [email protected] Persona di riferimento: TONUCCI GINA cell. 3477227891 e-mail: [email protected] - Skype: gina.tonucci Sede di N. attuazione del progetto Comune Indirizzo N. vol. Cod. ident. per sede sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome 1 CARITAS DIOCESANA FERMO Via Palestrina, 21/23 40667 2 TONUCCI GINA 3 ASSOC. IL PONTE ONLUS FERMO Via Palestrina, 21/23 68237 2 TONUCCI GINA 4 ASSOC. LA STRADA PORTO SAN GIORGIO (FM) Via San Giorgio, 3 8195 1 TONUCCI GINA 5 ASSOC. IL SAMARITANO PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Via Del Palo, 10 40579 2 TONUCCI GINA Data di nascita C.F. Pagina 53 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale del servizio civile e dell’obiezione di coscienza di Caritas Italiana. La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. ATTIVITA’ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE NAZIONALE Sito Caritas Italiana www.caritasitaliana.it Foglio informativo quindicinale on line InformaCaritas di Caritas Italiana Mensile della Caritas Italiana Italia Caritas Blog del Tavolo ecclesiale per il servizio civile www.esseciblog.it A LIVELLO Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana, presso i gruppi giovanile delle Azioni Cattoliche diocesane. Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile. Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo). In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Incontri nelle scuole superiori della Diocesi e partecipazione alle assemblee di Istituto: numero 3x1h = 3 ore; Incontri nelle Parrocchie e nelle Associazioni di Volontariato: numero 6x1h = 6 ore; Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 9 ore. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Le attività di animazione e sensibilizzazione del territorio saranno svolte dai giovani in SC in collaborazione con gli altri giovani della Caritas e dell’Azione Cattolica negli incontri programmati nei Gruppi Parrocchiali su promozione dei parroci stessi. Inoltre, tramite un depliant che circolerà nelle Parrocchie, nelle scuole e nei luoghi di svago dei giovani, saranno dati tutti i recapiti e gli orari per prendere informazioni sulle disposizioni legislative, circolari UNSC, Caritas Italiana, ecc. sui tempi dei bandi e sullo svolgimento dei progetti stessi. I siti web locali sono diversi; indichiamo di seguito i tre a livello diocesano e regionale: Caritas Diocesana www.caritasfermana.it Caritas Marche www.caritasmarche.it Diocesi di Fermo www.fermodiocesi,it Pagina 54 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Incontri previsti: Incontri nelle scuole superiori della Diocesi e partecipazione alle assemblee di Istituto numero 4x1h = 4 ore Incontri nelle Parrocchie numero 6x1h =6 ore Incontri nelle Associazioni di Volontariato numero 6x1h = 6 ore Incontri regionali di Pastorale Giovanile numero 2x3h = 6 ore Partecipazione momenti regionali (marcia della Pace…) 2x2h = 4 ore Aggiornamento del servizio nel Giornale Diocesano: La voce delle Marche: 2x2h =4 ore Totale ore dedicate durante il servizio civile: 30 ore Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 39 ore 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rinvia al sistema di selezione verificato in sede di accreditamento. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rinvia al sistema di monitoraggio e valutazione verificato in sede di accreditamento. Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in servizio civile si prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto: incontro di metà servizio (al 5°-6° mese) di alcune giornate incontri periodici (quindicinali o mensili) di alcune ore ciascuno svolti a livello diocesano incontro di fine servizio (al 12° mese) di alcune giornate residenziali Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza. Durante gli stessi momenti a metà e a fine servizio, verrà distribuito un questionario come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Non è richiesto nessun requisito aggiuntivo. Pagina 55 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 23) Eventuali risorse finanziarie realizzazione del progetto: aggiuntive destinate in modo specifico alla Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate: 1. alla copertura della quota-parte che il personale dipendente di cui alla voce 8.2 dedica al progetto; 2. alle attività di formazione specifica previste alla voce 39 e 40; 3. alle risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto previste alla voce 25; 4. alle attività di promozione di cui alla voce 17; secondo la seguente ripartizione: Voci di spesa quota parte personale dipendente (cfr voce 8.2) Quota parte n. 2 dipendenti c/o IL PONTE e IL SAMARITANO Totale spesa personale dipendente Voci di spesa formazione specifica Risorse finanziarie 2.000,00 euro 2.000,00 euro Risorse finanziarie Pasti e rimborsi per spostamenti per la formazione specifica Totale spesa formazione specifica Voci di spesa risorse tecniche e strumentali (come da voce 25) 800,00 euro 800,00 euro Risorse finanziarie OBIETTIVO SPECIFICO N. 1- Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti Attività 1.1: ascolto ripetuto - Attività di sportello (colloqui) e telefoniche (quota parte spese telefoniche, 30 al mese x 11 mesi xr 4 sedi) Cancelleria per le 4 sedi e stampa schede OSPO 3 Attività 1.2: distribuzione alimenti Attività 1.3.: gestione mensa Attività 1.4: gestione guardaroba Attività 1.5: gestione docce Attività 1.6: Alloggio di emergenza in comunità-alloggio o pensione Spese materiali mono-uso, piccola attrezzatura casa, carburanti, acquisto alimenti mancanti (non donati) Materiale consumo docce, detersivi per lavatrici 1.320,00 euro 500,00 euro 2.000,00 euro OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 - Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino” Attività 2.2: ricerca casa e lavoro Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano Attività 2.4: visite a domicilio Spese telefoniche euro 40 al mese x 4 sedi x 11 mesi Spese carburanti euro 50 al mese x 4 sedi x 11 mesi 1.760,00 euro 1.200,00 euro OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 - OSSERVATORIO DELLE POVERTÀ E DELLE RISORSE Attività 3.1: Rilevazione annuale dei bisogni e delle risorse nella diocesi di Fermo Totale spesa risorse tecniche e strumentali 1.000,00 euro 6.780,00 euro Pagina 56 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Voci di spesa promozione del progetto (come da voce 17) Risorse finanziarie Depliants, manifesti e spese postali Spese per spostamenti per incontri fra le sedi e le comunità locali 600,00 euro Quota diocesana per le iniziative di sensibilizzazione del Servizio Civile a livello Regionale (convegno, sensibilizzazione a vasto raggio, ecc.) 300,00 euro Totale spesa promozione del progetto 900,00 euro TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: 24) Euro 11.480 Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): N. ENTE PARTNER Tipo Cod.Fiscale P.IVA 1 PARROCCHIA SANT’ALESSANDR O di FERMO (FM) No profit 81004660445 2 PARROCCHIA SANTA CATERINA di FERMO (FM) No profit 90006280441 3 AZIONE CATTOLICA DIOCESANA No profit 90018630443 4 ASSOCIAZIONE NOA – Interazione Uomo Animale Ambiente di Macerata Profit 90039900445 Descrizione collaborazione 4 volontari della parrocchia sono responsabili del Centro di Ascolto della Caritas contribuendo all’ attività 1.1. La sig.ra C. Bisacci è OLP per il SC. Altri volontari parrocchiali fanno servizio in cucina e guardaroba al PONTE, contribuendo alla realizzazione delle attività 1.3 e 1.4. Totale volontari coinvolti n. 10 e 1 dipendente del Ponte coordinatrice delle attività. 2 volontarie della parrocchia fanno i turni al Centro di Ascolto, come indicato nell’attività 1.1. La sig.ra P. Gerosa è OLP per il SC. Altri volontari fanno servizio in cucina e guardaroba del PONTE contribuendo alla realizzazione delle attività 1.3. e 1.4. Anche il presidente del Ponte è volontario di questa parrocchia. Totale volontari coinvolti n. 12. L’AC diocesana si impegna a collaborare all’att. 1.2., tramite i propri volontari, nelle attività di ascolto e distribuzione di beni di prima necessità. L’AC Diocesana, si impegna ad informare, tramite i propri canali, delle attività messe in atto dalle équipe del progetto e a favorire la sensibilizzazione di tutta la comunità locale. L’associazione provvederà, inoltre, a promuovere il servizi civile volontario. Collaborazione nella promozione del progetto attraverso i propri canali Pagina 57 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 5 6 LITOGRAFICA COM ORMA GROUP 7 MONALDI s.a.s PETRITOLI 8 Università degli studi di Ancona Facoltà di Economia e commercio corso di laurea in Scienze Sociali Profit Profit 00526790449 015508150677 Profit 01536090440 Università 00382520427 Collaborazione nella stampa di depliant informativi, locandine e manifesti sulle attività del progetto e sua diffusione praticando uno sconto del 15%. La collaborazione si inserisce all’interno dell’attività 2.6 che mira ad una sensibilizzazione ed informazione degli utenti alle iniziative di inclusione sociale. Fornitura gratuita di derrate alimentari utilizzate per la preparazione dei pasti offerti nella mensa del Ponte e per i pacchi-alimenti consegnati agli utenti in difficoltà, come previsto dalle attività 1.2. e 1.3. Fornitura gratuita di derrate alimentari utilizzate per la preparazione dei pasti offerti nella mensa del Ponte e per i pacchi-alimenti consegnati agli utenti in difficoltà, come previsto dalle attività 1.2. e 1.3. L’Università degli studi di Ancona Facoltà di Economia e commercio corso di laurea in Scienze Sociali collabora nel progetto per l’attività 3.1. offrendo il suo contributo nell’analisi del territorio e nella progettazione e stesura del testo del dossier diocesano. Pagina 58 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: - Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa 27) Eventuali tirocini riconosciuti : - Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:: Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da Caritas Italiana). La singola Caritas diocesana rilascia, su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge, ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte dell’Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”, come da convenzione allegata. Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Italiana e dall’ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”: COMPETENZE TRASVERSALI - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia. - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetto, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere. - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non. - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari. - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. - Lavorare in team per produrre risultati collettivi. - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi. - Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi. COMPETENZE SPECIFICHE Pagina 59 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 1. Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (povertà estreme, immigrazione, emarginazione, isolamento, problemi legali, problemi sanitari, ecc.). 2. Avere la capacità di accoglienza, ascolto e progettazione di percorsi di uscita dal disagio sociale attraverso la relazione di aiuto. 3. Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di accompagnamento nella soluzione del disagio. 4. Avere la capacità di risposta a situazioni di ansia e disperazione. 5. Possedere capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione. 6. Collaborare a identificare metodologie di intervento e alla costruzione della rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio. 7. Conoscere le problematiche psico-sociali relative all’emarginazione ed esclusione nell’età adulta o di immigrati e le modalità di intervento (bassa soglia, accompagnamento sociale, servizi di prossimità socio-educativi, mantenimento della domiciliarità). 8. Mediare tra la domanda di bisogno e la risposta della rete sociale. 9. Applicare tecniche di animazione, socializzazione per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. 10. Archiviare e catalogare su supporto elettronico le schede cartacee (OSPO3) al fine di realizzare un dossier diocesano sulle povertà e partecipare al dossier regionale. FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI 29) Sede di realizzazione: La sede indicata per la formazione generale è il Centro Giovanni Paolo II, via Montorso Loreto (AN). Verranno altresì utilizzate, in base alle esigenze formative, sedi appropriate in grado di ospitare gruppi anche per corsi residenziali. 30) Modalità di attuazione: La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: - la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo - dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà - dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà - dal saper fare al saper fare delle scelte - dallo stare insieme al cooperare Pagina 60 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO ed in relazione a questi livelli la dimensione: - individuale della persona - la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza - la società, il mondo attraverso: - lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo) - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore complessivo) - testimonianze e/o visite ad esperienze significative Articolazione della proposta di formazione previste; totale nei primi cinque mesi dall’avvio del progetto: 42 ore. - La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da: corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio. incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1-2 giornate ciascuno. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5° al 12° mese (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio. Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti; Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la valutazione del tirocinio osservativo e del successivo tirocinio pratico. Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo. 33) Contenuti della formazione: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi Una prima fase di 33 ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante: Pagina 61 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Moduli UNSC L’identità del gruppo in formazione Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della Patria La difesa civile non armata e nonviolenta La protezione civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La normativa vigente e la Carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile Presentazione dell’Ente Lavoro per progetti Il lavoro per progetti Moduli Caritas stenere l’esperienza e la sua rielaborazione vorire l’attenzione alla cura relazioni stenere la motivazione stenere l’orientamento l futuro Tempistica 3+3 Modalità (1) 1F–5I 2 2F 2 2 2F 1F–1I 3 3 2 F – 1I 2F–1I 3 2F–1I 2 1 F – 1I 2 2F 4 3F–1I 2 2 1F–1I 1F–1I 33 20 F – 13 I Comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria Favorire l’educazione alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla pace e alla responsabilità ambientale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere la Caritas come ente ecclesiale La progettazione in ambito sociale Abilitare e sostenere la comunicazione e l’animazione del territorio durante e dopo il servizio (1) F: lezione frontale; I: dinamiche non formali Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 9 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta. Pagina 62 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 34) Durata: Il progetto prevede un percorso formativo generale di : 42 ore FORMAZIONE SPECIFICA (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) 36) Sede di realizzazione: Caritas Diocesana di Fermo - Via Palestrina, 21/23 - 63023 - FERMO (FM) Ass. La Strada – Via San Giorgio, 3 – 63017 Porto San Giorgio (FM) Ass. Il Samaritano – Via Del Palo, 10 63018 – PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Modalità di attuazione: La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: COGNOME, NOME 1. BISACCI CARLA 2. GEROSA PAOLA 3. TRAPASSO Don GIORDANO 4. CUCCHI FRANCESCO 5. BENEITEZ FABIÀN GABRIEL 6. TONUCCI GINA 7. RECCHIONI CRISTINA 8. ANTONELLI PASQUALE 9. MONTERUBBIANO MARTINA 10. ESPERIDE BARBARA 11. POSTACCHINI FLAVIO 12. BERNABEI FRANCESCA 13. IAGATTI LAURA 14. IACHINI MANUELA 15. FUNARI ARGEO 16. SORTINO GIACOMO Pagina 63 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: COGNOME NOME 1 BISACCI CARLA 2 GEROSA PAOLA 3 TRAPASSO Don GIORDANO 4 CUCCHI FRANCESCO MARIA 5 BENEITEZ FABIÀN GABRIEL 6 TONUCCI GINA 7 RECCHIONI CRISTINA 8 ANTONELLI PASQUALE 9 MONTERUBBIANO MARTINA 10 ESPERIDE BARBARA 11 POSTACCHINI FLAVIO 12 BERNABEI FRANCESCA 13 IAGATTI LAURA 14 IACHINI MANUELA 15 FUNARI ARGEO 16 SORTINO GIACOMO Pagina 64 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Si rinvia alle tecniche e alle metodologie di realizzazione della formazione generale previste nel sistema di formazione verificato dall’Ufficio Nazionale per il servizio civile in sede di accreditamento. Questo aspetto viene curato in collaborazione con le sedi di attuazione del progetto ed ha come obiettivo un positivo inserimento del giovane nel contesto di servizio in modo da garantire la tutela sia dei volontari che dell’utente dello stesso servizio. in particolare il progetto prevede: - lezioni frontali con il supporto di slide e video; - gruppi di approfondimento; - confronto sulle motivazioni; - riflessioni personali. Accompagnamento ed affiancamento personale stabile: incontro di accoglienza iniziale: presentazione della sede, delle attività svolte, del ruolo e delle responsabilità dei volontari; incontri di verifica e programmazione insieme agli operatori per confrontarsi sui casi e sulle difficoltà incontrate e per trasmettere i contenuti formativi specifici affinché il volontario possa raggiungere gli obiettivi previsti; incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi al progetto; partecipazione ai corsi di formazione rivolti agli operatori dei centri; incontro di bilancio finale per effettuare una valutazione condivisa dell’esperienza del volontario; presentazione da parte dei volontari di una relazione di “fine servizio” per una “ restituzione” dell’esperienza. 40) Contenuti della formazione: FASE PRIMA Modulo 1: IL PROGETTO Contenuti della formazione Per tutte le attività Conoscenza del progetto, introduzione al Centro di Ascolto della Caritas conoscendo la struttura, nella sua evoluzione fino alla forma attuale, conoscenza delle procedure operative, dei ruoli e delle figure all’interno della struttura, approfondimento delle attività e della responsabilità richieste al volontario Cognome e Nome OLP: Bisacci Carla Gerosa Paola Frisenda Adelaide Biagetti Marco ORE 10 La Caritas Diocesana: la storia, il mandato, lo statuto, la struttura, Gina Tonucci i compiti, la sua funzione pastorale e pedagogica Trapasso don Giordano FASE INTERMEDIA Modulo 2: IL SETTORE DI IMPIEGO Per le attività: 1.1-1.2-1.3-1.4-1.5-1.6-2.1-2.2-2.3-2.4-2.6-3.1 Contenuti della formazione Cognome e Nome ORE Pagina 65 di 67 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Addestramento al compito: le tecniche dell’ascolto, la compilazione della scheda, degli elenchi, la preparazione dei pacchi viveri, ecc. Tecniche dell’osservazione e del discernimento Uso del software OSPO 3, conoscenza del programma, inserimento delle schede, lettura dei dati statistici Incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi al progetto, il disagio adulto nel mondo caritas: i senza fissa dimora, i nomadi, gli immigrati e la loro integrazione, gli anziani soli, le nuove povertà e la povertà sommersa Recchioni Cristina Bisacci Carla Gina Tonucci Antonelli Pasquale Funari Argeo Martina Monterubbiano Esperide Barbara Postacchini Flavio 30 Partecipazione a eventi formativi rivolti agli operatori dei centri per effettuare una verifica e una programmazione insieme, al fine di Gina Tonucci confrontarsi sui casi, sulle difficoltà incontrate, ecc. Conoscenza delle politiche e delle leggi locali e nazionali nel Manuela Iachini settore di impiego Risposte locali ai bisogni, la rete dei servizi del territorio, il ruolo Manuela Iachini dei servizi sociali Modulo 3: LA RELAZIONE EDUCATIVA Contenuti della formazione Per le attività 1.1-1.6-2.2-2.3-2.4-2.5 Cognome e Nome La gestione delle relazioni con gli utenti e con i volontari La relazione d’aiuto e la comunicazione efficace: tecniche e strumenti per relazionarsi con gli altri Uno stile di presenza: imparare a “saper essere” prima di “saper fare” La difficoltà e l’amarezza di non essere all’altezza di affrontare i problemi degli altri, il sentirsi inutili, il dover dire di “no” ORE Cucchi Francesco Cucchi Francesco Trapasso don Giordano Trapasso don Giordano 10 Modulo 4: IL LAVORO DI GRUPPO Contenuti della formazione Per le attività: 1.6-2.1-2.2-2.3-2.4 Cognome e Nome Le dinamiche di gruppo: gestione delle dinamiche di gruppo e apprendimento metodologie di lavoro in gruppo Il lavoro d’equipe: approfondimento della relazione tra persone che lavorano in sinergia all’interno del medesimo progetto ma con ruoli e competenze differenti; processi di comunicazione e ascolto, costruzioni di sinergie e relazioni Supervisione ed approfondimento della vita comunitaria: le bellezze e le difficoltà del vivere insieme. ORE Beneitez Fabian 12 Beneitez Fabian Trapasso don Giordano FASE FINALE Modulo 5: LA RIELABORAZIONE Contenuti della formazione Per tutte le attività Verifica degli obiettivi raggiunti Revisione e verifica dell’esperienza di servizio in relazione al proprio vissuto Bilancio delle competenze personali acquisite Cognome e Nome ORE Tonucci Gina Trapasso don Giordano Esperide Barbara Bernabei Francesca Pagina 66 di 67 10 CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO Totale ore 41) 72 Durata: La durata complessiva della formazione specifica è di: 72 ore Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento Pagina 67 di 67