Città Solidale 4 Caritas Fermo

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Città Solidale 4 Caritas Fermo
CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
ENTE
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO
DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
1) Ente proponente il progetto:
CARITAS ITALIANA
La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la
promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere: «la testimonianza della carità nella
comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale
dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con
prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto).
È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano
II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle
comunità, il senso cristiano di solidarietà.
CARITAS DIOCESANA DI FERMO
La Caritas Diocesana di Fermo è l’organismo pastorale della Chiesa Diocesana di Fermo per la
testimonianza della carità. E’ attiva dall’inizio degli anni ottanta e persegue gli stessi fini di Caritas
Italiana: “promuovere la testimonianza della carità “nella comunità locale” con particolare
attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. (Fonte: Statuto Caritas Diocesana).
Le attività della Caritas si svolgono su due binari paralleli:
- interventi per le povertà estreme (vitto, alloggio, alimenti, vestiario, igiene personale) e per
il superamento dell’emarginazione e dell’esclusione sociale, della povertà economica e
delle nuove povertà (vari tipi di dipendenze), del disagio dei giovani, degli anziani, degli
immigrati, delle famiglie più vulnerabili;
- servizio di accompagnamento delle Parrocchie, delle Associazioni ad essa collegate,
e di promozione del Volontariato ivi compreso il servizio civile. Tali attività comprendono:
la sensibilizzazione, l’animazione, la formazione, l’informazione, la documentazione sui
temi più diversi (fede, diritti umani, pace, non violenza, mondialità, ambiente, emergenze, ecc.).
La Caritas mira a far vivere ai singoli e a condividere con la comunità di appartenenza lo “spirito
di fratellanza” con particolare attenzione verso i bisogni essenziali non soddisfatti di chi si rivolge
alle sedi Caritas, nello sforzo di riaffermare il valore e la dignità della vita umana in ogni
momento e in tutte le sue espressioni e categorie. Il lavoro quotidiano dei volontari della Caritas è
accomunato dai medesimi principi:
- essere aperti all’ascolto sviluppando capacità di osservazione e discernimento, con rispetto e
senza giudizi;
- scegliere percorsi in grado di ricondurre dall’emergenza ad una quotidianità serena;
- condividere, con le realtà sociali del territorio, soluzioni in grado di incidere concretamente nella
vita della persona e del suo reinserimento, favorendo così il vero progresso della comunità.
- lavorare in rete con le realtà impegnate nel settore a vantaggio delle fasce più deboli della
società.
La Caritas Diocesana di Fermo ha avuto dagli anni ‘80 la convenzione per 11 obiettori di coscienza
e dal 2003 è attiva per il Servizio Civile di cui alla legge 64/2001.
L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:
CARITAS DIOCESANA di FERMO
Via Palestrina, 21/23 cap 63023 città FERMO (FM)
Tel. 0734229504 - Fax 0734213209 - E-mail: [email protected]
Persona di riferimento:TONUCCI GINA - cell. 3477227891 - e-mail [email protected]
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2) Codice di accreditamento:
NZ01752
3) Albo e classe di iscrizione:
NAZIONALE
1° CLASSE
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Citta’ solidale 4 caritas Fermo
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore:
Area di intervento:
Codice:
Assistenza
Disagio adulto (e Immigrazione)
A12, A04
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si
realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate
mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari
del progetto:
Premessa
Il progetto CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO relativo all’ ASSISTENZA al DISAGIO ADULTO
e agli IMMIGRATI (nella fase dell’emergenza, come aiuto nell’inserimento) nasce da una
pluriennale collaborazione tra la Caritas Diocesana, le associazioni promosse e sostenute dalla
stessa Caritas e dalle Parrocchie vicine alle sedi, al fine di avere una porta aperta alla carità nelle
tre Vicarie (zone della diocesi) confinanti, come raccomandato da Giovanni Paolo II durante il
giubileo del 2000; proposta accolta dai nostri Arcivescovi che si sono succeduti nella Diocesi.
Le comuni origini ecclesiali della Caritas e delle associazioni hanno reso ancor più necessario
elaborare, nella tre città di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, un progetto condiviso. Le
finalità, gli obiettivi e le modalità operative sono ormai un denominatore comune stabilizzato in
oltre 20 anni di collaborazione, rafforzato dalle continue attività di confronto e coordinamento. Due
sedi di servizio (Caritas, Ass. Il Ponte) sono addirittura nello stesso fabbricato, su piani diversi, al
centro della città di Fermo, e svolgono un servizio coordinato di ascolto, accompagnamento, mensa
e distribuzione di aiuti.
a) Analisi del territorio della nuova provincia di Fermo (e della diocesi)
FERMO - La nuova provincia di Fermo comprende 40 Comuni per una popolazione complessiva di
175 mila abitanti. Fermo è capoluogo di provincia ed è uno dei centri più importanti delle Marche.
E’ immersa nelle dolci colline marchigiane, a 320 metri di altitudine. Il suo territorio, anticamente
molto più esteso, misura oggi 124,2 kmq. come Comune e 860 kmq. come provincia.
I dati rilevati per la nuova provincia dimostrano che Fermo è il Comune con la più rilevante quantità
di abitanti (37.834 secondo i dati ISTAT 2009) ed ha la più grande estensione territoriale. Inoltre è
uno dei centri con maggiore densità demografica (305 ab/kmq), preceduto solamente dai
Comuni connotati da una forte industrializzazione, quali Montegranaro (429 ab/kmq) e
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Grottazzolina (361 ab/kmq), e dai Comuni di Porto San Giorgio (1.908 ab/kmq) e Porto Sant’Elpidio
(1.402 ab/kmq) situati, gli ultimi due, nella zona costiera in un perimetro molto limitato.
PORTO SAN GIORGIO – PORTO SANT’ELPIDIO - I due Comuni di Porto San Giorgio e Porto
Sant’Elpidio sono situati nella zona costiera e turistica del fermano, soggetta ad una forte mobilità
delle persone tra Comune e Comune e dai Comuni interni verso la costa specialmente nei giorni
festivi e nel periodo estivo. I Comuni di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio sono scali ferroviari
e sedi di caselli autostradali. Buono pertanto è il collegamento stradale con il porto di Ancona e
l’aeroporto di Falconara. Alta è anche la mobilità delle persone povere e senza dimora.
Popolazione residente dal censimento al 2009 (Fonte ISTAT)
Comuni
FERMO
P.S.GIORGIO
P.S.ELPIDIO
1991
35.111
15.853
21.112
2001
35.502
15.869
23.158
2006 2007
37.497 37.760
16.035 16.091
24.376 24.755
2008
37.955
16.201
25.118
2009
37.834
16.372
25.434
La Diocesi di Fermo è la diocesi più vasta delle Marche (1.318 Kmq.) ed è quella con più alto
numero di abitanti (272.110). Comprende 58 comuni di cui 45 nella provincia di Fermo e 13 nella
provincia di Macerata. Il territorio diocesano è diviso in 9 Vicarie e 123 Parrocchie (allegata mappa
della diocesi). I Comuni interessati al progetto: Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio
sono collocati in un triangolo di 20 km. circa.
b) Analisi dei dati generali sul bisogno rilevato
Le quattro strutture di servizio al disagio adulto e agli immigrati (nella fase dell’arrivo in Italia)
esistono in questo territorio da più di 20 anni. Grazie alla loro presenza, negli anni, sono emersi
tantissimi bisogni, diversi tra loro, altrimenti non conosciuti e non soddisfatti.
I bisogni degli adulti e delle loro famiglie si possono dividere in due grandi categorie:
-
quelli delle povertà estreme (emergenza) che consistono proprio nella mancanza del
necessario per la sopravvivenza: vitto, vestiario, igiene personale, pernottamento;
e quelli per il reinserimento e per il recupero di una vita dignitosa e un minimo di
benessere personale e familiare. Per questo secondo intervento gli aiuti consistono in:
avviamento alla lingua italiana, regolarizzazione, ricerca di casa e di lavoro,
iscrizione dei figli a scuola, pratiche per copertura sanitaria, ecc..
Negli anni, la presenza degli immigrati è aumentata nel fermano per l’enorme richiesta di badanti
da parte delle famiglie e per i ricongiungimenti familiari degli immigrati già presenti.
Per la posizione geografica delle tre città, snodo di comunicazione nord-sud e zona interna- costa,
le richieste di aiuto provengono anche dal circondario, ad ampio raggio.
La provincia di Fermo è località turistica e per questo i fenomeni di passaggio dei senza fissa
dimora e degli stranieri sono molto intensi con la buona stagione. Anche nel nostro territorio c’è,
purtroppo, chi dorme ancora in macchina o all’aperto perché i posti letti di emergenza sono
pochissimi e non sufficienti.
Inoltre, la crisi economica ha colpito duramente anche la provincia di Fermo: nel 2009 si registrano
276 imprese perse e segni negativi sono particolarmente rilevanti in agricoltura (-160), nelle
attività manifatturiere (-73) e nel commercio (-44), ma anche le costruzioni hanno avuto una
riduzione (-7).
Nel corso dell’ultimo anno e per tutti quelli che saranno necessari al superamento della fase di
difficoltà della nostra economia, sono a grave rischio sociale le famiglie a basso reddito,
le persone con handicap e quelle non autosufficienti e, più in generale, quelle fasce di popolazione
che non riescono ad inserirsi/reinserirsi nel mondo del lavoro sempre più competitivo. Queste sono
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situazioni che creano diffuso disagio sociale ed incertezza per il futuro, oltre ad un aumento
dell’emarginazione sociale.
Fonti dei dati per la stesura del progetto
Le fonti dei dati che hanno evidenziato la presenza di situazioni complesse di povertà, di
immigrazione e di emarginazione sono:
1.
Fonti esterne:
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
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
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
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

I Servizi Sociali dei tre Comuni;
il Piano degli Ambiti Sociali XIX di Fermo e Porto San Giorgio e XX di Porto Sant’Elpidio;
il Punto Immigrati dei tre Comuni;
l’ISTAT relativamente ai dati anagrafici;
i Servizi Sanitari della ASUR Zona 11 di Fermo;
il Laboratorio interculturale del Comune di Porto San Giorgio;
il C.V.M. ( Comunità Volontari per il mondo) di Porto S. Giorgio;
il CVS (Centro Servizi per il Volontariato);
l’Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Ascoli Piceno;
l’Ufficio Statistico SISTAR della Regione Marche;
il Servizio di Igiene Mentale e il Sert della ASUR delle Marche, Zona Territoriale 11;
il Carcere, il Commissariato ed i Servizi della Giustizia di Fermo.
Camera di Commercio Fermo
Con i servizi della maggior parte delle strutture pubbliche sopraelencate, le sedi di servizio
collaborano nelle normali attività quotidiane per la valutazione e soluzione delle problematiche
emerse e partecipano agli incontri programmati localmente durante tutto l’anno.
2. Fonti interne:
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
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
Caritas Diocesana e le altre tre sedi di servizio;
Centro di Ascolto della Caritas Diocesana attraverso l’osservatorio delle povertà (OSPO3);
Le relazioni annuali delle attività delle associazioni Il Ponte, La Strada, Il Samaritano;
Le parrocchie delle tre città;
La Compagnia delle Opere Marche Sud attraverso la sua rete di servizi.
Con questa ultima realtà, il Ponte, il Samaritano e la Strada hanno condiviso negli anni alcuni
progetti realizzati con il Centro Servizi per il Volontariato della Regione Marche per il superamento
delle povertà estreme e per combattere lo spreco delle provviste alimentari. Tutte le sedi fanno
parte del “Tavolo regionale di lotta alle povertà estreme” istituito dalla Regione Marche.
c) Indicatori di bisogno scelti sui quali incidere
Le quattro sedi di servizio del presente progetto, si trovano quotidianamente di fronte a due
bisogni fondamentali che sono indicatori prioritari di tutto il progetto:
1. le emergenze delle povertà estreme:
a) i bisogni delle persone autoctone senza dimora, molto povere o delle persone impoverite
per fatti gravi: malattia progressiva, morte di un congiunto, depressione, dipendenza
(alcool, droga, gioco), sfratto, perdita definitiva del lavoro.
b) I tanti bisogni degli immigrati al momento dell’arrivo in Italia, fuggiti dalle nazioni in guerra
o poverissime, in cerca di un minimo benessere per sé e per la loro famiglia.
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2.
l’accompagnamento per un reinserimento sociale, abitativo, lavorativo (quando è
possibile). Aiuto nell’apprendimento della lingua italiana che dia un minimo di dignità e
serenità alla persona, alla famiglia e, indirettamente, alla comunità locale che li accoglie.
d) Sedi scelte per rispondere al problema del disagio adulto e
dell’immigrazione
Le sedi scelte per il presente progetto sono le strutture nate sin dagli anni ‘80 e ‘90 grazie al forte
senso solidaristico che vive la popolazione di questo territorio. Precisamente le sedi del progetto
sono:
1. CARITAS DIOCESANA a Fermo che ha come attività principale il Centro di Ascolto
diocesano e, in parte, la distribuzione di alimenti.
2. Ass. IL PONTE Onlus a Fermo (stessa sede della Caritas) che ha come attività
principale la mensa (solo pranzo), la distribuzione di pasti e alimenti, il guardaroba, le docce, e
forniture varie dai casalinghi ai mobili, ecc.
3. Ass. LA STRADA a Porto san Giorgio (al centro della città, a fianco della parrocchia),
unica struttura nella città che realizza sia l’ascolto che la distribuzione, come sopra, ma non ha
la mensa.
4. Ass. IL SAMARITANO a Porto Sant’Elpidio (al centro della città, nel palazzo del
volontariato costruito dal Comune e affidato alle associazioni di volontariato). Unica struttura
nella città che fa sia ascolto che distribuzione come sopra. Inoltre, Il Samaritano ha una
comunità-alloggio di seconda accoglienza per 15 persone. I destinatari sono capaci di autogestirsi avendo un lavoro avviato ma usufruiscono dell’alloggio per periodi non troppo lunghi
(6 mesi, un anno). La comunità alloggio ha una continua guida e sorveglianza da parte dei
volontari dell’associazione.
Dislocazione nei tre Comuni: Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio
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La Caritas Diocesana di Fermo (responsabile del progetto) mette a disposizione risorse umane,
strutturali e finanziarie per garantire il necessario sostegno nella progettazione, promozione,
formazione, selezione dei volontari, gestione e verifica, attraverso un’attività di coordinamento che
fornisca delle linee comuni per un intervento mirato ed organizzato, nonché di supporto ai
volontari e ai responsabili locali per uno svolgimento sereno e consapevole del progetto.
Tutta la Chiesa di Fermo è attenta ai bisogni del territorio attraverso la Caritas e le associazioni di
volontariato nate al suo interno. Nelle sue possibilità economiche e strutturali provvede alla
popolazione più fragile; negli ultimi anni sono in aumento le richieste di aiuto fra i giovani per
dipendenze vecchie e nuove.
e) I destinatari (diretti)
I destinatari diretti del progetto sono “le persone povere non solo economicamente, italiane
e immigrate”.
Le povertà sono complesse e variegate: sono economiche ma anche culturali, di valori, di stile di
vita.
f) I beneficiari (destinatari indiretti)
1. I beneficiari sono le famiglie, italiane e immigrate, che vivono in prima persona la difficoltà
anche momentanea per la presenza di un problema serio di un loro componente (malattia,
alcool, droga, gioco, ecc.) o per l’insediamento in una nuova nazione;
2. sono beneficiarie le comunità nelle quali sono inserite le famiglie destinatarie del sostegno. I
vari interventi di aiuto materiale, umano e morale migliorano la vivibilità di tutta una
società; si respira un’ aria di solidarietà e partecipazione che produce l’abbassamento della
conflittualità sociale;
3. i beneficiari sono i volontari del Servizio Civile, i volontari della Caritas e degli enti partner,
perché la solidarietà vissuta in prima persona crea benessere individuale e un clima relazionale
positivo che si espande a macchia d’olio a tutta la parrocchia e alla comunità locale. Si crea
automaticamente un clima di partecipazione e condivisione;
4. destinatario indiretto é il welfare locale. Le risposte ai problemi che si presentano, grazie anche
ad una rete esistente che permette una efficace sinergia tra terzo settore ed istituzioni,
contribuiscono a dare attuazione al sistema di welfare locale che si basa sui principi della
solidarietà e della coesione sociale.
COMUNE DI FERMO
(FM)
Nella città di Fermo sono presenti due sedi di servizio nello stesso fabbricato della diocesi di
Fermo: la CARITAS DIOCESANA e l’Ass. IL PONTE Onlus che svolgono un servizio integrato
di ascolto e di aiuto materiale.
a) Analisi del territorio nel Comune di Fermo e dati anagrafici di settore
La popolazione nel Comune di Fermo
Fermo è città nobile e di antichissime origini, ricca d’arte e di cultura, oggi anche importante centro
industriale ed apprezzabile stazione balneare con otto chilometri di spiaggia. Fondamentalmente è
una città industriale, commerciale e agricola.
Fermo è sempre stata connotata anche da una forte presenza scolastica; sono attivi tutti gli indirizzi
scolastici superiori di secondo grado che contano circa 5.000 studenti. Inoltre, nella città sono attivi
tre corsi di laurea che includono circa 1500 iscritti, di cui 1000 aderenti all’EUF (Ente Universitario
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Fermano - Facoltà di Ingegneria) ed il restante suddiviso tra la facoltà dei Beni Culturali ed il
Conservatorio.
Popolazione residente dal 1991 al 2009 (Fonte ISTAT)
Comuni
FERMO
Variazione in n.
di abitanti
1991
2001
2006
2007
2008
35.111
35.502
37.497
37.760
37.955
2009
37.834
=
391
=
263
195
-121
b) Analisi dei dati generali sul bisogno rilevato nel territorio di Fermo
Il fenomeno immigrazione (Fonte: Comune Fermo – Ufficio Immigrati e Dati ISTAT)
Negli ultimi anni nel territorio fermano si sta assistendo ad una sempre più massiccia presenza di
immigrati, in particolare extra-comunitari che costituiscono la gran parte delle presenza straniera.
Nello specifico la città di Fermo, secondo i dati rilevati nel 2009 dall’ISTAT, conta 3.362 soggetti
appartenenti ad 85 nazionalità diverse. Rispetto ai 37.834 fermani di cittadinanza italiana il
numero di stranieri rappresenta l’8,9%. L’età media è di 31 anni.
Si conferma il primato dei rumeni (25,78%) rispetto allo scorso anno. Seguono gli albanesi, che
crescono del 13,18% (un po’ sopra la crescita media). I maghrebini continuano a segnare il
passo facendo registrare un incremento del 34,32% in 6 anni. Aumenta la presenza degli asiatici.
La maggiore concentrazione di immigrati si registra nel quartiere periferico di San Tommaso – Lido
Tre Archi, a confine con le città di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. Quest’ultima città è
soggetta ad una forte presenza di extra-comunitari per l’offerta di lavoro nel settore calzaturiero.
In quanto alla diffusione nei vari rioni di Fermo, si conferma il dato che vede San Tommaso - Lido
Tre Archi al primo posto come presenze. Sono infatti 872 gli stranieri qui residenti, il 28,14% del
loro totale. Sono soprattutto asiatici (308 in totale, il 41,68%).
Al secondo posto si trova la periferia di Fermo, nella quale la crescita è stata anche molto
consistente negli ultimi anni. Nel 2006 vi si contavano 470 stranieri, 568 nel 2007, mentre oggi ne
sono 672. L’incremento è stato del 18,31% nell’ultimo anno. Sono in calo i quartieri di Santa
Petronilla e Molini Girola.
La crescita costante del numero di stranieri testimonia senza ombra di dubbio che il fenomeno è
strutturale e che la presenza straniera rappresenta un punto fermo nella conformazione sociale del
territorio. Ci sono stranieri oramai da tempo perfettamente inseriti all’interno del tessuto sociale,
che hanno un lavoro certo, una casa di proprietà, una serie di relazioni sociali consolidate; ce ne
sono altri avviati su questa strada ma che sono ancora da sostenere. Verso questi soggetti è
rivolto prioritariamente il nostro intervento così da completare il totale inserimento. Tale
constatazione ottiene conferma dalla crescita della componente minorile, indice di presenza
crescente di nuclei familiari. C’è senz’altro, per contrapposizione, una fascia di popolazione
straniera che ancora non riesce a trovare una collocazione certa. Si tratta di persone sempre in
movimento e sempre in emergenza verso le quali la Caritas può contribuire solamente con aiuti di
alimenti, vestiti, docce e il pagamento di qualche biglietto del treno e poco più.
Situazione sociale ed economica del Fermano
Le caratteristiche familiari presenti sono diverse a seconda della porzione di territorio che si prende
in considerazione. Nelle zone periferiche e rurali, in genere, la struttura familiare presenta ancora
aspetti di tipo tradizionale. Nei nuovi quartieri si sono insediate le coppie giovani soprattutto là
dove i costi delle abitazioni sono ancora accessibili. All’interno della cerchia urbana le famiglie
risultano essere in prevalenza di tipo mononucleare e spesso formate da ultrasessantacinquenni
soli, vedovi, pensionati al minimo e bisognosi di supporto in beni di prima necessità: assistenza
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domiciliare (igienico–socio–sanitaria), medicine, pasti, generi alimentari, materiale per pulizie,
vestiario, ecc.
L’economia fermana, un tempo legata all’agricoltura, è ora dominata dalla presenza capillare sul
territorio di piccole e medie imprese, generalmente a conduzione familiare, in particolare nel
settore della calzatura da alcuni anni in crisi.
Una discreta fonte di reddito e d’impiego è rappresentata dal settore turistico e da tutto il suo
indotto, dove recentemente si è saputo affiancare al tradizionale turismo costiero una grande
promozione del territorio interno, ricco di storia e bellezze naturalistiche (colline, castelli, parco
nazionale dei Sibillini), attraendo così presenze internazionali. Alla vocazione turistica della zona si
affianca quella commerciale che in questi ultimi anni ha visto la nascita di Centri della Grande
Distribuzione. Il settore che sta riscontrando espansione è quello dei servizi, in particolar modo
quelli rivolti alla persona.
Da alcuni anni, in particolare dal 2002, si registra però una crescente crisi economica in tutta la
regione dovuta a quattro fattori:
1. La grande crisi economica nazionale ed internazionale ha avuto forti ricadute anche sul
sistema economico locale, in particolare sul settore calzaturiero con la chiusura di numerose
piccole aziende e la conseguente perdita di lavoro per molti soggetti in esso impiegati.
2. Nel settore calzaturiero hanno inoltre inciso l’intensa delocalizzazione delle fasi produttive,
finora affidate alle piccole aziende locali, nei paesi dell’Europa dell’Est e nei paesi asiatici, quali
Cina ed India e la forte concorrenza straniera, in particolare quella cinese, sempre più
presente nel territorio.
3. Nel territorio fermano sono state chiuse, negli ultimi anni, due grandi industrie quali lo
zuccherificio Sadam e la conceria Sacomar con la conseguente perdita di lavoro per molti
operai. In particolare la chiusura della Sadam che, nel periodo estivo, occupava numerosi
lavoratori tra cui molti giovani e immigrati ha creato anche una forte crisi di tutto l’indotto ad
essa collegata, colpendo gravemente i coltivatori diretti produttori di barbabietola da zucchero.
4. La perdita generalizzata del potere di acquisto dei salari dei lavoratori regolari e delle
famiglie monoreddito, che non riescono più a provvedere alle loro necessità ordinarie.
Povertà in crescita
Nonostante la popolazione sia molto laboriosa ultimamente si sono create sacche sempre più
grandi di situazioni povere e di disagio. Il territorio del Comune di Fermo è centrale a tutti i
Comuni limitrofi ed è il più ricco di servizi. Anche per questo motivo é soggetto ad una forte e
massiccia mobilità di persone, dalla campagna alle città, soprattutto dal territorio interno verso la
costa. Pertanto le sacche di povertà e di disagio sono non solo là dove tradizionalmente erano
collocate (immigrazione. dipendenze, disagio psichico), ma anche nella popolazione autoctona con
basso reddito o senza lavoro. Di seguito l’elenco di alcune cause di impoverimento:






famiglie monoreddito, in cui il capo-famiglia ha perso il lavoro;
anziani che percepiscono una pensione insufficiente al normale sostentamento;
giovani laureati o diplomati disoccupati o con lavori precari e quindi con un inadeguato
reddito, ragione per la quale ritardano la realizzazione della loro autonomia;
immigrati che rappresentano i soggetti più deboli anche per tutte quelle problematiche
inerenti l’integrazione, i ricongiungimenti familiari, la disoccupazione e la devianza;
i senza fissa dimora, storico e persistente fenomeno dei paesi costieri;
famiglie disgregate, con problematiche sia a livello economico che sociale.
I disoccupati autoctoni e gli immigrati, anche quelli di passaggio, trovano in estate lavori
occasionali legati al turismo. Questa fascia di popolazione, alla ricerca di un livello minimo di
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sussistenza per sé e per la propria famiglia, si rivolge alle nostre strutture di accoglienza e di servizi
gratuiti per chiedere aiuto immediato ma anche un accompagnamento al fine di raggiungere una
sufficiente autonomia esistenziale ed economica.
c) Analisi delle risorse nel Comune di Fermo
1 - Strutture (esterne alla Caritas) nel Comune di Fermo
STRUTTURE
SERVIZI
DATO DI PARTENZA
Garantire e potenziare il coordinamento tra progetti e Colloqui individuali
attori sociali (vedi Piano Sociale)
lavoro di Equipe
Accompagnamento delle varie realtà di volontariato
progettazione di attività comuni
Ambito Sociale Territoriale
Coordinamento tra i progetti delle diverse associazioni
XIX di Fermo
e tra tutti gli attori sociali del Comune
Monitoraggio, segnalazione e supporto nella fruizione
di risorse finanziarie nazionali e locali
Servizio Sociale del
Comune
Di Fermo
Consulenza professionale per situazioni più gravi
Accompagnamento delle varie realtà di volontariato
Attività di animazione nei Centri Sociali
Organizzazione di soggiorni termali e marini
Gestione del Centro sollievo per famiglie con handicap
Centro Servizi Immigrati
del Comune di Fermo
collocato presso l’ass. IL
PONTE
Disbrigo delle pratiche di soggiorno e di ricongiunzione Accoglienza e accompagnamento per
familiare, ricerca lavoro e casa, iscrizione scolastica,
l’inserimento abitativo, lavorativo, scolastico,
soluzione di problemi con la Giustizia, ecc;
aiuti materiali tramite le associazioni di
volontariato.
CSV (Centro Servizi per il
Volontariato)
Interventi di accompagnamento e qualificazione a
sostegno dell’azione volontaria delle associazioni
Corsi di formazione su vari temi (lingua,
informatica, assistenza, relazione d’aiuto, ecc.)
sia per volontari che per immigrati
Anolf – Ass. Immigrati
CISL di Fermo
Orientamento, accompagnamento, assistenza
amministrativa e legale,formazione
professionale,assistenza sul lavoro, organizzazione di
iniziative di integrazione sociale e culturale.
Progetti annuali per favorire
l’ integrazione degli immigrati
Attività di consulenza legale
Centro per l’impiego
Coop Adriatica Marche
Collocamento al lavoro di disoccupati e immigrati
Colloqui individuali
lavoro di Equipe
organizzazione vacanze estive
soggiorni termali e marini
Centro sollievo per persone con handicap
Inserimento lavorativo di disoccupati e immigrati
Corso di cucina esotica per avvicinare la varie culture
straniere
Un corso di cucina di 30 ore circa
Distribuzione giornaliera dei pasti caldi del Ponte
a domicilio
Trasporto utenti vari servizi alla persona
Consegna di 1.200 pasti a domicilio Per 5 gg.
settimanali
- Carcere
- Commissariato
- Servizi della giustizia
Collaborazione per quelle persone che hanno
pendenze con la giustizia
Convenzione per assolvere alle necessità degli
ospiti; interventi da stabilire di volta in volta
Studi Professionali:
avvocati, medici, ecc.
Disbrigo gratuito delle pratiche legali
Visite mediche gratuite
3 studi privati disponibili ( a richiesta del CdA
della Caritas)
a) economicamente, con donazioni in beni materiali e
soldi;
b) collocando qualche persona al lavoro;
c) facendo sensibilizzazione sia fra i dipendenti che
nelle organizzazioni produttive
n. 18 ditte in prevalenza nel settore
calzaturiero e agro-alimentare
Croce Verde
Imprenditori sensibili
2 – Strutture interne o collegate alla rete Caritas
STRUTTURE
CARITAS DIOCESANA
e Centro di Ascolto
SERVIZI
DATO DI PARTENZA
Segretariato sociale
Collaborazione con il Ponte per la distribuzione
Aiuti economici
degli aiuti
Ospitalità notturna in pensione convenzionata
Media colloqui quotidiani n. 11.
Ricerca di lavoro e casa
Media interventi quotidiani n. 4.
Collaborazione con il Ponte per la distribuzione di beni Convenzione per un posto in pensione (persone
materiali
in transito a Fermo) e ospitalità a Casa Betesda
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
adiacente alla sede
Ass. IL PONTE Onlus
Mensa
Consegna borse alimenti e pasti a domicilio
Docce
Consegna vestiario, mobili, attrezzatura casa
-
50
12
42
20
pasti quotidiani (mensa)
borse giornaliere (domicilio)
ospiti ogni giorno (docce)
ospiti ogni giorno (vestiario e varie)
n. 6 stanze da letto
n. 13 posti letto
Collaborazione per l’inserimento degli ospiti
Casa Betesda
ospitalità in forma residenziale
nella Comunità-alloggio gestita da tre suore
a breve e medio termine
Consultorio Familiare
Famiglia Nuova
Consultorio Familiare
Formazione per coppie e giovani
Prevenzione del disagio
5 Parrocchie della città di
Fermo (Vicaria)
- Aiuti economici nei tempi di Avvento e Quaresima
- Giornate di fraternità per sensibilizzare la
- Ascolto e collaborazione con la Caritas
comunità e raccogliere fondi per gli aiuti
- Collaborazione con il PONTE
economici.
- Sensibilizzazione e formazione dei volontari giovani e - Turni di servizio di una settimana presso le due
adulti
strutture
Compagnia delle Opere
Marche Sud
Banco Alimentare
- Recupero delle eccedenze alimentari della grande
distribuzione e dell’AGEA
n. 40 volontari nelle varie professionalità (medici,
psicologi, avvocati, ecc.)
Corsi di formazione e colloqui con le famiglie
Fornitura di generi alimentari a tutte le sedi di
servizio.
Formazione condivisa su temi specifici.
Collaborazione per il progetto “Abbasso lo
spreco”
CARITAS DIOCESANA Codice 40667
– FERMO (FM) Il Centro d'Ascolto della Caritas Diocesana sito in via G. da Palestrina 21/23 svolge il suo servizio
di sportello dal lunedì al sabato, dalle ore 10.45 alle 13.00 ed i pomeriggi di lunedì e mercoledì
dalle ore 16.00 alle 18.00.
Il Centro D’Ascolto ha registrato ed accolto anche nel 2009 un crescente numero di utenti, 1192,
che vivono in povertà o che si trovano in condizione di precarietà tale da essere costantemente
esposti al grave rischio di scivolare in un percorso di graduale impoverimento. Si è passati, infatti,
dai 970 utenti del 2008 ai 1.192 del 2009. Di questi, il 56% si è rivolto per la prima volta al
Caritas, mentre il 44% frequentava il Centro di Ascolto già negli anni precedenti.
L’analisi dei dati mostra che 290 utenti sono di cittadinanza italiana, gli altri 902, invece, sono di
cittadinanza straniera.
Nonostante si assista ad una compressione dei tradizionali modelli di care fondati sulle reti di
vicinato e di prossimità territoriale, molti italiani possono, tuttavia, ancora contare sull’appoggio di
reti familiari o amicali. Questa é un’opportunità che riguarda in misura molto ridotta gli immigrati,
spesso privi di questi legami o collocati all’interno di reti non in grado di attuare questo sostegno,
in quanto costituite da soggetti deboli.
Provenienza
Per ciò che riguarda la presenza complessiva straniera, le due comunità più numerose risultano
essere quella Marocchina con una percentuale del 41,2% e quella Rumena con il 20,14%.
Andando ad esaminare gli altri Paesi di appartenenza vediamo che, a differenza dell’anno passato
che registrava una presenza di utenti provenienti per lo più dai Paesi asiatici, nel 2009 si ha
principalmente una componente appartenente all’Europa Orientale (Polonia, 160 utenti, e Ucraina
36 utenti.).
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Sesso
Per quanto concerne il sesso, la stima delle donne straniere, a fine 2009, fatta dal dossier
Caritas/Migrantes è di 2.508.690 regolarmente presenti nel nostro paese, pari al 51% del totale
degli immigrati e ciò conferma il costante e consolidato protagonismo femminile nell’attuale
processo migratorio. Vi sono dunque punte ragguardevoli di “femminilizzazione” (italiana e
straniera) che, dai dati raccolti, riguardano anche la Diocesi di Fermo.
Variazione interventi Caritas per sesso (Fonte:Relazione annuale)
Interventi di
Ascolto
2008
%
2009
%
Donne
2.108
68%
2.160
65.06%
Uomini
992
32,00%
1.160
34,94%
TOTALE
richieste
3.100
100%
3.320
100%
Questa tendenza rimane presente anche nell'anno 2009 in cui la percentuale di donne che si è
rivolta al Centro d'Ascolto è stata del 65,06%, dato questo decisamente considerevole rispetto a
quella degli uomini che è stata pari al 34,94%.
Tale evidente maggioranza delle donne può essere attribuita sostanzialmente a due fattori.
In primo luogo l’attività loro affidata è quasi sempre stata, e continua ad essere, quella domestica,
di cura alla persona e da questo punto di vista la Caritas svolge da sempre un ruolo di mediazione
fra le famiglie e le badanti, soddisfacendo al 90% le richieste di tale lavoro.
Considerato poi l'impoverimento progressivo dei nuclei familiari, causato principalmente dalla crisi
delle industrie, sono le donne a svolgere il ruolo preponderante nella gestione dei problemi
familiari. Perciò sono proprio loro che vengono al Centro d' Ascolto esponendo i propri bisogni.
Inoltre va ricordato che sono state le donne le prime pioniere del fenomeno migratorio che ha
coinvolto la provincia di Ascoli Piceno.
Età
Un altro dato interessante è quello anagrafico che mette in evidenza un 9,81% di utenti che non
supera i 25 anni, un 22,48% fra i 25 e i 34 anni, un 28,69% degli utenti fra i 34 e i 45 anni, un
19,29% fra i 45 e i 54 anni, un 6,45% fra i 55 e i 64 anni ed infine un 13,25% che ha oltre i 65
anni e che si identifica in quella fascia di pensionati che si rivolge al CdA perché non riesce a
sostenersi con la pensione. In riferimento quest’ultimo dato, rispetto al 2008, c’è stato un
incremento del 9% degli utenti con un’età superiore ai 65 anni.
Variazione per età (Fonte Relazione annuale Caritas)
ETA’
2006
2007
2008
2009
0-25
10,76%
8,10%
7,27%
9,81%
25-55
82,12%
82,20%
79,49%
70,76%
+55
7,12%
9,70%
13,24%
19,70%
Una popolazione relativamente giovane si rivolge al Centro di Ascolto per un sostentamento che si
cerca di realizzare, anche se in minima parte, attraverso:
o
o
o
la distribuzione di mezzi di prima necessità quali
PONTE;
qualche piccolo aiuto economico;
un aiuto nella ricerca del lavoro e di un alloggio;
alimenti ed indumenti con l’aiuto del
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
o
o
o
un sostegno umano, legale e psicologico;
il potenziamento di una rete che coinvolga le istituzioni e le associazioni presenti sul
territorio;
la collaborazione con figure professionali (medici, avvocati, psicologi).
Ricongiungimento familiare
Seguendo i tempi delle regolarizzazioni, prima gli adulti acquisiscono lo status di regolari e in uns
secondo momento arrivano le famiglie. Quando il lavoratore ha raggiunto una certa stabilità il
percorso migratorio può proseguire con la fase del radicamento.
A questo dato si deve poi aggiungere il crescente numero di nati e gli alti livelli di natalità che
indicano un’ importante presenza di famiglie. L’immigrazione straniera nelle Marche ha, infatti,
preso i caratteri di un radicamento rilevante nelle forme assunte: si è passati da un’ immigrazione
composta prevalentemente da individui ad una caratterizzata da una forte presenza di nuclei
familiari, con la conseguente crescita della presenza delle seconde generazioni nel sistema
scolastico regionale.
La famiglia diventa sempre più il principale campo di intervento cui convergono i molteplici servizi
di distribuzione attivati dal Centro di Ascolto.
I dati regionali riferiti alla presenza di figli degli immigrati nel sistema scolastico della provincia di
Fermo, mostrano, infatti, un 17,35% di presenze nella scuola dell’infanzia, un 15,18% in quella
primaria, un 14,08% in quella di primo grado.
Le seconde generazioni rappresentano, dunque, un gruppo di grande rilevanza sociale, in quanto,
da una parte fanno da ponte tra le tradizioni familiari e quelle del paese di immigrazione e
dall’altra vivono in prima persona le contraddizioni di una cultura di “mezzo”. L’andamento attuale
degli interventi induce a dedicare attenzione non solo agli aspetti quantitativi, ma soprattutto a
quelli qualitativi, cioè all’insieme di fattori che possano rendere l’immigrazione radicata ed
indispensabile per la Regione Marche come per l’Italia.
Il Centro D’Ascolto si propone di compartecipare a tale processo, non relegandosi
all’assistenzialismo, quanto piuttosto facendosi co-attore di un percorso che aiuti l’utente a
realizzarsi e a trovare una propria collocazione sul nuovo territorio. A tale proposito a partire dal
2008 è stato attivato un servizio di avviamento alla lingua italiana per gli adulti che ne fanno
richiesta e sostegno scolastico per qualche minore domiciliato vicino alla sede Caritas.
Occupazione
Se la presenza di figli di immigrati è rilevante, è anche vero che la maggior parte degli utenti che si
rivolge al Centro D’Ascolto non possiede un titolo di studio riconosciuto o una qualifica
professionale che permetta loro di accedere facilmente in un mercato del lavoro sempre più
settoriale e specializzato.
Inoltre dal 2008 sono visibili gli effetti della crisi economica nazionale che sono risultati esser ancor
più evidenti nel 2009. Nel nostro territorio sono entrati in crisi settori come quello calzaturiero e
dell'edilizia che solitamente offrivano impiego ad un'alta percentuale dei nostri utenti. Infatti la
maggioranza delle persone che si rivolge al Centro d'Ascolto lo fa per chiedere lavoro.
Tale condizione di precarietà trova riscontro nelle difficoltà incontrate e dal conseguente fallimento
riguardante i tentativi di collocare nel mondo lavorativo le persone che ricercano un impiego sia a
tempo pieno (n.405 richieste) che part-time (n.266 richieste).
In generale le possibilità di occupazione che si prospettano loro sono assai ridotte e consistono
principalmente in impieghi come assistente anziani, soprattutto per le donne e come operaio per
gli uomini.
La cosa risulta ancor più difficile per le mamme immigrate che non possono abbandonare il proprio
nucleo familiare e trasferirsi nella famiglia dell'anziano da assistere. Inoltre anche coloro che hanno
i documenti in regola devono fare i conti con lunghe liste di attesa per l’ingresso dei propri bambini
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
al nido. In base a tali liste il punteggio è maggiore se la mamma è occupata, ma molto spesso la
mamma non lavora perché non sa dove lasciare il figlio. Altre madri si organizzano, quindi, con
“asili improvvisati”, a volte anche in una sola stanza di appartamento dove una donna si occupa a
pagamento dei figli delle altre connazionali.
Per questo diventa sempre più difficile coniugare lavoro e famiglia in quanto non si può contare su
una rete di parenti e a volte si adottano soluzioni pericolose.
La messa in evidenza di tali fattori ci riportano ancora una volta a sostenere che i bisogni
dell’utenza del Centro d’Ascolto non riguardano solo i mezzi primari di sostentamento, quanto
piuttosto diverse tipologie di intervento che tentino di essere rispondenti alle diverse tipologie di
bisogni emersi dal colloquio.
Interventi di emergenza negli ultimi tre anni
TIPO DI AIUTO
2007
2008
2009
Sussidi Economici
84
121
125
Borse alimentari
660
860
Pernottamenti albergo (notti pagate)
98
94
106
TOTALE RICHIESTE
842
1.075
1.881
1650
Interventi per la ricerca di l’autonomia
TIPO DI AIUTO
2007
2008
2009
Ricerca Lavoro tempo pieno
257
253
405
Ricerca lavoro part-time
122
147
266
Interventi per: casa,scuola,consulenze legali
45
42
45
TOTALE RICHIESTE
424
442
716
Rimangono ingenti ed in crescita le richieste di viveri. I pacchi alimentari distribuiti nel 2009
direttamente dal CdA sono stati 1.650 (oltre al servizio di mensa e consegna domiciliare del
Ponte).
Questo dato conferma ancora una volta le difficoltà da parte delle famiglie nella realizzazione di un
sostentamento autonomo che risulta compromesso dallo stato di disoccupazione o da una
retribuzione così bassa da non permettere a quelle stesse famiglie di far fronte a tutte le spese.
Per tali motivazioni il C.d.A ha registrato un cospicuo numero di richieste concernenti anche il
vestiario (vedi Ponte) e sussidi economici per il pagamento di bollette, acquisto di alimenti,
alloggio, spese sanitarie.
Fra le richieste degli utenti è frequente quella di sussidi economici. Questo dato è importante per
capire che le famiglie necessitano di una propria indipendenza economica prima ancora che di un
aiuto alimentare. La relazione annuale della Caritas mette in evidenza un 38,80% di contributi
utilizzati per il pagamento di bollette, un 8,95 % per soddisfare il bisogno di prima accoglienza:
pagamento di alloggi (pernottamenti di emergenza per 1-2 settimane o per lunghi periodi ); un
52,25% per sussidi di vario genere: le spese mediche (medicinali non mutuabili e ticket) e le spese
per aiuti di vario genere (latte per bambini, pannolini, prodotti alimentari in genere, etc...).
Analizzando nello specifico, il bisogno più ingente è sicuramente quello di un aiuto nel pagamento
delle bollette. E' da sottolineare però che questo viene effettuato direttamente dal Centro
d' Ascolto e che in nessun caso vengono consegnati soldi agli utenti.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
OSPO 3 (Osservatorio delle povertà e delle risorse)
I dati raccolti dal Centro di Ascolto della Caritas Diocesana contribuiranno alla realizzazione di un
Dossier diocesano sulle povertà e confluiranno nell’osservatorio annuale delle povertà e delle
risorse redatto sia a livello regionale in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, sia
a livello nazionale in collaborazione con Caritas Italiana.
Conclusioni
Nell'anno 2009 l’apertura dello sportello è stata garantita per 290 gg. Il gruppo delle volontarie/i
che si turna nell’ascolto è di circa 10 persone. Mensilmente si realizza un incontro di verifica e
formazione per gli stessi volontari guidato dal Direttore della Caritas.
Attraverso l’applicazione del metodo Caritas: Ascoltare, Osservare e Discernere (linee guida di
Caritas Italiana) si conoscono le singole situazioni, si stabilisce una relazione di fiducia reciproca e
si costruisce insieme un piano di accompagnamento di singoli e famiglie in base alle risorse della
Caritas e a quelle del territorio.
d) Indicatori scelti sui quali incidere nella città di Fermo attraverso la
Caritas
Dall’analisi dei dati di contesto territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli interventi
degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a verificare l’incidenza
della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati.
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 – Immigrazione
Sede: Caritas diocesana - FERMO - Codice 68237
Contesto di riferimento
N. di utenti che si sono rivolti alla
Caritas Diocesana
Indicatore numerico
1.192
N. di volontari a turnazione
10
N. di colloqui + interventi giornalieri
15
N. di interventi di emergenza totali
1.881
N. di richieste di pacchi alimentari
nell’anno
1.650
N. di pernottamenti (notti pagate)
735
N. di richieste di interventi per
raggiungere l’autonomia familiare
(abitativa,scolastica, inserimento
nel contesto cittadino..) in
collaborazione con Il Ponte ***
N. persone a maggiore rischio di
esclusione e isolamento sociale
N. di incontri, nell’arco dell’anno,
con i vari soggetti del Tavolo per
l’inclusione sociale
N. volontari che inseriscono dati
Os.Po
Problematica riscontrata
716
94
Difficoltà nel rispondere ai
bisogni emergenziali manifestati
da una crescente utenza
Difficoltà nel garantire qualità
all’accompagnamento alla
persona che chiede aiuto e nel
rispondere alla crescente
domanda di famiglie che
desiderano raggiungere
l’autonomia
4
1
Carenza di volontari in grado di
inserire dati informatici,
strumento che può mettere in
evidenza e all’attenzione della
società civile ed ecclesiale le
povertà del territorio
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
**** L’attività della Caritas di Fermo si svolge in stretta collaborazione con Il Ponte: mentre la prima si occupa
principalmente dell’ascolto, la seconda provvede ai bisogni materiali.
ASS. IL PONTE Onlus Cod. 68237
FERMO (FM)
Il Ponte è un’Associazione di Volontariato che agisce nel fermano fin dall’anno 1987, anno della sua
fondazione. E’ un’associazione strettamente legata alla Caritas Diocesana e alle Caritas Parrocchiali
delle 5 Parrocchie della città di Fermo. Ha lo scopo di gestire alcuni servizi di prima necessità per i
poveri residenti o in transito nel territorio fermano e per gli immigrati. Le maggiori cause delle
povertà riscontrate tra gli ospiti sono: la solitudine, le malattie fisiche e mentali, la povertà
economica, la dipendenza dalle droghe, dall’alcool e dal gioco, l’età avanzata, la disoccupazione, la
difficoltà di integrazione, la mancanza di lavoro sopratutto per gli immigrati, i trascorsi di
detenzione in carcere.
La relazione del Comune di Fermo così lo descrive: MENSA SOCIALE IL PONTE:“ la mensa
sociale garantisce l’opportunità di un intervento immediato di ristoro ed accoglienza, per gli italiani
con difficoltà, di passaggio o in situazioni di emarginazione o stranieri appena arrivati in Italia o
comunque a Fermo, per brevi situazioni di sostegno.
Gestita in convenzione da un’associazione di volontariato, IL PONTE, garantisce anche uno spazio
di ascolto (Caritas) per le problematiche presentate dai soggetti che la frequentano, un servizio
doccia e la fornitura di generi di prima necessità, quali alimenti, vestiario e utensili, accessori per
l’abitazione”.
Oggi, all’inizio del terzo decennio della sua vita, il Ponte è stato trasferito all’interno del nuovo
complesso di servizi di carità della diocesi di Fermo nei locali della Caritas Diocesana dati in
comodato. E’ stata allestita una nuova cucina industriale, una nuova sala refezione più capiente,
locali di conservazione del materiale alimentare, locali adibiti al Servizio Guardaroba all’interno del
quale viene erogato anche il Servizio Docce per persone in difficoltà o di passaggio.
Il Ponte lavora in sinergia con il Centro di Ascolto Caritas che provvede ai colloqui, alla
compilazione delle schede, all’inserimento informatico dei dati nel programma OSPO3 di Caritas
Italiana, ad altri interventi integrativi delle attività del Ponte (colloqui di sostegno e
accompagnamento, ricerca casa e lavoro).
Nel corso degli anni l’Associazione IL PONTE ha rilevato la necessità di integrare i propri servizi con
l’offerta di servizi sociali erogati da istituzioni pubbliche e private, con strumenti di collaborazione e
messa in rete che rendono l’Associazione Il Ponte del tutto inserita nel contesto territoriale,
ecclesiale, sociale pubblico e privato, nel rapporto con le imprese.
Tali
-
strumenti di integrazione, collaborazione e messa in rete consistono principalmente in:
collocazione presso la propria sede dello sportello comunale per gli immigrati;
partecipazione a progetti sociali dell’Ambito XIX;
partecipazione a progetti dei Servizi Sociali del Comune per la gestione di borse di lavoro per
portatori di handicap;
Istituzione del premio annuale “Volontario dell’anno” dal 2005;
Istituzione di tre borse di studio a favore di laureandi nelle Scienze Sociali;
Partecipazione a progetti e corsi di formazione di associazioni iscritte al CSV (Centro Servizi
Volontariato) su temi del disagio, dell’integrazione, del consumo critico e dell’ambiente;
avvio dal gennaio 2007 del progetto “Abbasso lo spreco” per il recupero di derrate
alimentari, prodotti industriali insieme ad altre associazioni del territorio che perseguono gli
stessi fini (l’Associazione IL Ponte è associazione capofila del progetto);
Protocollo d’Intesa “per la messa in rete delle Associazioni di Volontariato che operano a
sostegno dei bisogni delle fasce deboli della popolazione” promosso dall’Ambito Sociale XIX;
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
-
Progetto “L’Altra Chiave” in collaborazione con la Casa Circondariale di Detenzione di Fermo e
l’Ambito Sociale XIX per l’inserimento di ex detenuti;
Progetti di inserimento lavorativo di persone disoccupate in collaborazione con la Caritas e
l ’Ambito Sociale XIX, Uffici di collocamento Pubblici e Privati del territorio del Fermano.
A) SERVIZIO MENSA
La Mensa Sociale del Ponte è aperta tutti i giorni dell’anno solo per il pranzo ed eroga pasti caldi,
preparati ogni giorno nella cucina dell’Associazione, a persone che si presentano al Centro d’Ascolto
della Caritas, a persone inviate dal Comune di Fermo o da altri Comuni del territorio. In
collaborazione con i Volontari della Croce Verde di Fermo per cinque giorni a settimana, vengono
inviati i pasti a domicilio degli adulti o anziani non autosufficienti. L’attività del 2009 è riassunta
nella seguente tabella
Attività della mensa per tipo di servizio
DESCRIZIONE
2006
2007
2008
2009
Pasti gratuiti ospiti
7.422
10.361
12.348
19.350
Pasti a domicilio
2.673
2.294
2.844
3.412
Consegna borse alimentari
794
680
356
412
TOTALE
11.416
14.761
15.891
19.762
Nel 2009 6.035 sono stati gli utenti italiani che hanno usufruito del servizio mensa, mentre gli
stranieri sono stati 4.270. La mensa è gestita da due dipendenti part-time (che coordinano anche
il guardaroba) e dai volontari delle parrocchie della città di Fermo che si alternano in turni
settimanali. La mensa accoglie anche gruppi in formazione che si presentano alla mensa per aiutare
ma soprattutto per condividere il pasto con gli ospiti e promuovere concretamente l’integrazione. In
questo modo le due strutture, Caritas e Ponte, oltre al servizio indispensabile, realizzano
concretamente l’informazione e la sensibilizzazione della comunità locale ecclesiale e civile, a partire
dai giovani.
B) SERVIZIO GUARDAROBA
Tale servizio è gestito dalle dipendenti (a part-time con la mensa) e da un gruppo di volontari che
offrono la loro opera con passione e competenza.
I materiali nuovi o in buono stato (vestiario per adulti e bambini, arredi, ecc) vengono consegnati
dalle famiglie della città e del territorio, vengono selezionati dai volontari, catalogati e distribuiti nei
giorni in cui il guardaroba è aperto agli utenti.
Il Servizio Guardaroba ha attuato durante il 2009 n. 4.316 interventi: consegne di stoviglie,
biancheria per la casa oltre a mobili e attrezzature per la casa e al servizio igiene personale. Tale
servizio è spesso l’occasione per portare alla luce problematiche più ampie (inserimento nel
contesto cittadino, formazione dei figli, salute, ricerca di lavoro, ricerca della casa). In tal modo si
stabilisce un utile canale di comunicazione con le esigenze dei nuclei familiari assistiti segnalandoli
al Centro di Ascolto della Caritas che se ne fa carico.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Attività di guardaroba, igiene personale, mobilio, casalinghi
DESCRIZIONE INTERVENTI
2006
2007
2008
2009
2.500
2.569
2.892
3312
Docce
980
1.010
1.012
754
Mobili, Arredi, Elettrodomestici,
70
75
67
100
Casalinghi
170
250
135
150
TOTALE INTERVENTI
3.720
3.904
4.106
4.316
Vestiario completo e biancheria casa
n. consegne all’ intera famiglia
d) Indicatori scelti sui quali incidere nella città di Fermo attraverso l’ass.
IL PONTE
Dall’analisi dei dati di contesto territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli interventi
degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a verificare l’incidenza
della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati.
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede: Ass. IL PONTE - FERMO - Codice 68237
Contesto di riferimento
Indicatore numerico
N. di mense presenti in città
1
N. pasti serviti globalmente
N. buste alimentari
N. di operatori/volontari della
mensa QUOTIDIANI
19.350
412
N. di Guardaroba (distribuzione
vestiario e beni diversi e servizio
docce) presenti nella città di Fermo
N. interventi di vestiario e
biancheria casa in un anno
N. docce garantite in un anno
N. di elettrodomestici e casalinghi
consegnati in un anno
Giorni di apertura guardaroba
N. di operatori/volontari del
guardaroba
N. di interventi per raggiungere
l’autonomia familiare
(abitativa,scolastica, inserimento
nel contesto cittadino..) in
collaborazione con la Caritas
Problematica riscontrata
8
1
3.312
754
Difficoltà nel rispondere ai
bisogni emergenziali manifestati
da una crescente utenza
essendo Il Ponte l’unica mensa
e guardaroba presenti in città
150
150
4
716
Difficoltà nel rispondere
adeguatamente alla crescente
richiesta di aiuto per la ricerca
di lavoro, di case in affitto o per
arredare gratuitamente gli
appartamenti necessari per
raggiungere l’autonomia
familiare.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
ASS. LA STRADA - Cod. 8195
PORTO SAN GIORGIO (FM)
a) Analisi del territorio nel Comune di Porto San Giorgio e dati anagrafici
di settore
Il Comune si estende in zona costiera su una superficie di 8,58 Kmq. Alla fine del 2009 conta una
popolazione di 16.372 abitanti (densità di 1.908,2 abitanti/ kmq. E’ il comune delle Marche più
densamente popolato).
Porto San Giorgio – Variazione popolazione residente dal 1991 al 31.12.2009 (Fonte:ISTAT)
ANNI
1991
2001
2006
2007
2008
2009
POPOLAZIONE
15.853
15.869
16.035
16.091
16.201
16.372
Variazione
=
6
=
56
110
171
L’economia è basata principalmente sul turismo estivo (infatti vi sono numerose strutture ricettive,
quali alberghi e chalet marini) e sul commercio, in particolare abbigliamento. Inoltre sono molti
coloro che hanno aperto piccole attività artigianali legate alla calzatura.
Movimenti della popolazione
Negli anni la popolazione è rimasta pressoché invariata; dal 2006 la città sta registrando un
incremento minimo. Ciò è causato dalla fuga delle giovani coppie verso i paesi limitrofi,
determinata dall’alto costo delle abitazioni e degli affitti perché appunto gli spazi del suolo sono
completamente occupati. In passato il mercato edilizio è stato finalizzato alla costruzione di
seconde case per il periodo estivo, così che molti appartamenti rimangono disabitati per lunghi
periodi invernali, facendo crescere in modo squilibrato i fitti degli alloggi disponibili.
L’andamento della popolazione di Porto San Giorgio degli ultimi anni presenta una dinamica meno
accentuata rispetto ad altre realtà soprattutto grazie ad un certo movimento immigratorio. Infatti a
causa dell’aumento delle difficoltà legate all’assistenza è in forte estensione la presenza di straniere
che suppliscono a tali problematiche.
Il fenomeno dell’immigrazione investe non tanto i singoli ma, in questi ultimi anni, interi nuclei
familiari di italiani e di stranieri, spesso con problemi di inserimento e profitto scolastico per i
bambini e gli adolescenti che si ritrovano in contesti culturali troppo diversi.
b) Analisi dei dati generali sul bisogno rilevato nel territorio di Porto San
Giorgio
L’Ass. LA STRADA è l’unica realtà che opera a Porto S. Giorgio. E’ un Centro che si propone come
luogo d’incontro e d’ascolto della persona in difficoltà offrendo servizi diversificati nei seguenti
settori:
 Socio-assistenziale: attraverso colloqui individuali raccoglie informazioni sui bisogni primari
della persona: il vestiario, la doccia, la distribuzione alimenti, l’alloggio, il lavoro, la compagnia
domiciliare e il sostegno scolastico;
 Aiuti materiali: distribuzione alimenti, vestiario, altri beni per la casa e servizi per l’igiene
personale (docce);
 Occupazione: vista l’emergenza occupazionale presente nel territorio, fornisce informazioni
sulla tipologia di lavoro disponibile, mette in contatto le persone -in prevalenza collaboratrici
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO









domestiche e badanti- con le ditte e le famiglie per un colloquio ed una eventuale assunzione
decisa autonomamente dalle due parti;
Sostegno “Borsa Lavoro”: in collaborazione con enti pubblici e privati ospita soggetti in
Borsa Lavoro con lo scopo di raggiungere un graduale reinserimento sociale e lavorativo dei
soggetti svantaggiati facendogli svolgere attività amministrative e assistenziali;
Sostegno scolastico ai figli delle famiglie bisognose contattate dal Centro di Ascolto;
Recupero sociale: assistenza ed affiancamento nelle fasi di reinserimento socio – lavorativo
di soggetti affetti da lievi dipendenze quali droghe ed alcool;
Sostegno amicale: sostegno di soggetti affetti da disturbi psichiatrici attraverso l’ascolto e la
partecipazione attiva alle attività del centro sociale;
Visita e compagnia domiciliare per superare la solitudine di persone sole e malate;
Consulenza legale: si avvale della collaborazione di avvocati, che offrono un servizio di
assistenza e consulenza gratuito;
Formazione: in collaborazione con la Caritas e con il CSV (Centro Servizi per il Volontariato) di
Fermo;
Presenza nelle scuole del fermano: per far conoscere e promuovere il Volontariato ed il
Servizio Civile;
Aiuto economico: Dal 2009, l’associazione ha aiutato alcuni anziani che si sono rivolti ad essa
per una riscontrata difficoltà nel pagamento delle bollette.
Nell’ultimo anno, essendosi rafforzata la rete e la sinergia tra le diverse associazioni e volendo
razionalizzare ancor più gli aiuti e gli interventi, si è fatto in modo che gli utenti di Porto S. Giorgio
si rivolgessero quasi esclusivamente all’Ass. La strada, e gli utenti di Fermo all’Ass. Il Ponte (o alla
Caritas Diocesana).
Per questo motivo, i dati dell’Ass. La strada riferiti al 2009 evidenziano un calo rispetto agli anni
passati.
Ass. LA STRADA - Servizi di emergenza
SERVIZI
2006
2007
2008
2009
Distribuzione alimenti
302
548
390
600
Distribuzione vestiario
754
668
780
600
Reperimento mobilio, varie casa
34
48
55
24
Servizio doccia
285
246
295
250
Aiuto economico
/
/
/
10
1.520
1.484
TOTALE UTENTI
1.375
1.510
Attività del Centro di Ascolto per il reinserimento
SERVIZI
2008
2009
Ascolto
N.P.
170
Ricerca casa
15
15
220
Offerta di lavoro
300
(indivisi)
Consulenza legale
34
30
349
325
Ricerca di lavoro
TOTALE UTENTI
2006
indivisi
496
2007
indivisi
566
30
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Ass. LA STRADA – altre attività
SERVIZI
2006
2007
2008
2009
100
120
120
100
Sostegno scolastico pomeridiano
(ore)
334
384
432
660
TOTALE N. DI ORE
434
504
552
770
Visite domiciliari (ore)
c) Analisi delle risorse nel Comune di Porto San Giorgio (FM)
1 - Strutture (esterne alla rete Caritas) nel Comune di Porto San Giorgio
STRUTTURE
Servizio Sociale del
Comune
Ambito Sociale XIX
(Fermo) e XX (Porto
Sant’Elpidio)
Centro Servizi Immigrati
presso il Comune
CSV (Centro Servizi per il
Volontariato) di Fermo
Anolf – Ass. Immigrati
CISL di Fermo
Centro per l’impiego di
Fermo
SERVIZI
Consulenza professionale
Accompagnamento delle varie realtà di volontariato
DATO DI PARTENZA
Colloqui individuali con gli utenti
problematici
lavoro di Equipe
organizzazione vacanze estive
soggiorni termali e marini
Garantire e potenziare il coordinamento tra progetti e attori lavoro di Equipe
sociali
progettazione di attività comuni
Accompagnamento delle varie realtà di volontariato
Coordinamento tra i progetti delle diverse associazioni e tra
tutti gli attori sociali
Monitoraggio, segnalazione e supporto nella fruizione di
risorse finanziarie nazionali e locali
Disbrigo delle pratiche di soggiorno, di ricongiunzione
familiare, di iscrizione scolastica, ecc;
Accoglienza e accompagnamento per
l’inserimento abitativo, lavorativo,
scolastico
Interventi di accompagnamento, qualificazione a sostegno
dell’azione volontaria delle associazioni socie
Corsi di formazione su vari temi
(informatica, lingua, assistenza,
relazione d’aiuto, ecc.)
Progetti annuali per favorire
l’ integrazione degli immigrati
Corsi per gli utenti
Orientamento, accompagnamento, assistenza amministrativa Progetti annuali per favorire
e legale,formazione professionale,
l’ integrazione degli immigrati
assistenza sul lavoro, organizzazione di iniziative di
Attività di consulenza
integrazione sociale e culturale.
Collocamento al lavoro di disoccupati e immigrati
Inserimento lavorativo di disoccupati e
immigrati
- Accogliere ed accompagnare gli adulti stranieri;
- Creare un luogo di mediazione e di scambio tra culture
- Supportare le scuole nella predisposizione di modalità e
strumenti organizzativi idonei ad accogliere bambini
Laboratorio Interculturale stranieri;
del Comune
- Sviluppare una pedagogia interculturale per la
promozione di una cittadinanza responsabile.
Corsi di lingua italiana
Accoglienza e accompagnamento per
l’inserimento scolastico.
CVM (Comunità Volontari
nel mondo)
- Promozione dell’educazione interculturale come
educazione al cambiamento
- educazione alla mondialità
Corsi di formazione su educazione alla
mondialità
- Carcere
- Commissariato,
- Servizi della Giustizia
Collaborazione per quelle persone che hanno pendenze con Convenzione per assolvere alle
la giustizia
necessità degli ospiti da stabilire di
volta in volta
Studi Professionali:
avvocati.
Disbrigo gratuito delle pratiche
Imprenditori sensibili
Organizza corsi di lingua italiana
3 studi privati disponibili (a richiesta
dell’Associazione LA STRADA)
a) Economicamente, con donazioni in beni materiali e soldi; n. 2 ditte in prevalenza nel settore
b) Collocando qualche persona al lavoro;
calzaturiero e agro-alimentare
c) Facendo sensibilizzazione sia fra i dipendenti che nelle
organizzazioni produttive
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
2
- Strutture interne alla rete Caritas nel Comune di Porto San Giorgio
STRUTTURE
Ass. LA STRADA
SERVIZI
Centro di ascolto
Consegna borse alimenti
Consegna vestiario, mobili, attrezzatura casa, docce
Segretariato sociale
Aiuti economici, Ricerca/offerta di lavoro
Compagnia domiciliare
DATO DI PARTENZA
3 interventi giornalieri/ colloqui e
successivo intervento (MEDIA);
5 consegne giornaliere di beni materiali
(media)
Aiuti economici al Centro nei tempi di Avvento e Quaresima Giornate di fraternità per sensibilizzare
- Parrocchia San Giorgio
la comunità e raccogliere fondi per gli
- Parrocchia Sacra Famiglia Ascolto e collaborazione con L’ass. La Strada.
aiuti economici
- Parrocchia Gesù
Redentore
Compagnia delle Opere
Marche Sud
Banco Alimentare
- Recupero delle eccedenze alimentari della grande
distribuzione e dell’AGEA
Fornitura di generi alimentari alle
associazioni di volontariato
Formazione condivisa su temi specifici
Collaborazione per il progetto “Abbasso
lo spreco”
d) Indicatori scelti sui quali incidere nella città di Porto San Giorgio
attraverso l’ass. LA STRADA
Dall’analisi dei dati di contesto, territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli
interventi degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a
verificare l’incidenza della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 – Immigrazione
Sede: Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO - Codice 8195
Contesto di riferimento
N. Centri di ascolto nel comune di
Porto S. Giorgio
N. di volontari a turnazione
N. di contatti e colloqui in un anno
Indicatore
numerico
1
4
1.484
Media giornaliera di contatti/colloqui
3
N. utenti che richiedono soccorso
(vitto, alimenti, mobili, docce) in un
anno
850
N. di richieste aiuto per la ricerca di
lavoro, casa, per raggiungimento
autonomia familiare
N. di ore garantite per richieste di
compagnia a domicilio
N. di ore garantite per il sostegno
linguistico e scolastico
Problematica
riscontrata
265
(n. 220 ricerca lavoro
n. 30 consulenza legale
n. 15 ricerca casa)
100
Difficoltà nel rispondere ai
bisogni emergenziali manifestati
da una crescente utenza
Difficoltà nel garantire qualità
all’accompagnamento
alla
persona che chiede aiuto e nel
rispondere alle crescenti e
diversificate domande legate
all’accompagnamento
all’autonomia delle famiglie
660
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
ASSOCIAZIONE IL SAMARITANO - PORTO SANT’ELPIDIO (FM) - Cod. 40579
a) Analisi del territorio nel Comune di Porto Sant’Elpidio e dati anagrafici
di settore
Il Comune si estende in zona costiera su una superficie di 18,43 Kmq. Alla fine del 2009 conta una
popolazione di 25.434 abitanti (densità:1,4 ab. per kmq.). Porto Sant’Elpidio è collocata a nord
rispetto a Fermo e si estende lungo la fascia costiera per circa 7 km. Nel corso degli anni la
popolazione è andata aumentando come evidenzia la seguente tabella:
Porto Sant’Elpidio - Variazione popolazione residente dal 1991 al 31.12. 2009 (Fonte:ISTAT)
1991
2001
Censimento
Censimento
POPOLAZIONE
21.112
Variazione
=
ANNI
2007
2008
2009
22.752
24.755
25.118
25.434
1.640
=
363
316
Il territorio di Porto Sant’Elpidio è caratterizzato non solo da un alto tasso di immigrazione extracomunitaria, ma vi è anche presente una forte migrazione interna a carattere locale; molti soggetti
provenienti dai paesi montani della zona si riversano lungo il litorale in cerca di sbocchi
occupazionali, altrimenti introvabili nel contesto originario. Per questo, il disagio legato all’inclusione
sociale non riguarda solamente lo straniero ma anche gli stessi cittadini italiani.
L’economia è impostata essenzialmente sul modello calzaturiero, cioè tante piccole e medie imprese
a carattere familiare dislocate in modo capillare su tutto il territorio. La città è conosciuta e
riconosciuta a livello internazionale per la sua importante e qualificata attività calzaturiera, ma,
come già descritto nei paragrafi precedenti, tale attività sta affrontando un periodo di grave crisi
con le molteplici conseguenze che ne scaturiscono. Negli ultimi anni però l’importanza della città è
accresciuta anche nei settori della cultura, del turismo, del commercio e del terziario.
b) Analisi dei dati generali sul bisogno rilevato nel territorio di Porto
Sant’Elpidio (FM)
San Tommaso – Lido Tre Archi: quartiere cerniera fra le tre sedi del progetto
Il quartiere Lido Tre Archi (San Tommaso) pur rientrando nel territorio del Comune di Fermo, è
situato nella zona costiera e confina a sud con Porto San Giorgio e a nord con Porto Sant’Elpidio.
Per questo, i problemi ed i disagi sociali gravitano maggiormente sui due comuni limitrofi e sulle due
sedi del progetto più vicine.
La caratteristica di questo quartiere è la presenza di una popolazione multietnica, infatti su una
popolazione totale di 1.852 soggetti ben il 39.52%, cioè 732 persone, sono stranieri. Molto intensa
in questo quartiere è altresì la presenza di emigrati da altre regioni italiane, in modo particolare
dalle regioni del Sud.
Una così alta percentuale di immigrazione in un contesto tanto ristretto spiega la presenza di
numerose e gravi forme di disagio, emarginazione e povertà.
Lido Tre Archi assume pertanto il ruolo di quartiere di approdo, dove l’offerta di abitazione attrae
soltanto chi non ha la possibilità di alternativa, raccogliendo così tutta la parte di popolazione che
non può mirare alle zone residenziali più lussuose. Nell’ultimo decennio la situazione si è aggravata
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
per l’aumento della prostituzione maschile e femminile (anche di minorenni), dei furti, delle risse
con feriti gravi fino ad arrivare ad un omicidio negli anni scorsi.
Il Fenomeno immigrazione nelle due città di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio
La crescita costante del numero di stranieri testimonia senza ombra di dubbio che il fenomeno è
strutturale e che la presenza straniera rappresenta un punto di non ritorno nella conformazione
sociale del territorio. Ci sono stranieri oramai da tempo perfettamente inseriti all’interno del tessuto
sociale: hanno un lavoro certo, una casa di proprietà, una serie di relazioni sociali consolidate. Altri
sono avviati su questa strada e sono ancora da sostenere: verso loro è rivolto prioritariamente il
nostro intervento così da completare il totale inserimento.
Tale constatazione ottiene conferma dalla crescita della componente minorile, indice di presenza in
aumento di nuclei familiari. C’è senz’altro, per contrapposizione, una fascia di popolazione straniera
che ancora non riesce a trovare una collocazione certa. Si tratta di persone per le quali il fenomeno
migratorio è permanente.
Ci sono comunità straniere che si muovono in maniera molto coesa al proprio interno, come il caso
dei pakistani e degli africani, tutti concentrati in un solo quartiere, mentre i balcanici sono distribuiti
equamente su tutto il territorio.
Tra il Comune di Porto San Giorgio e quello di Porto Sant’Elpidio ci sono sostanziali differenze sul
piano dell’immigrazione. Ciò è dovuto al diverso approccio culturale che le due città hanno assunto
nel tempo:

Porto San Giorgio è nato anticamente come il Porto della città di Fermo sviluppandosi poi nei
secoli come città a sé stante, ha affinato perciò una cultura borghese, legata alle proprie
origini, tradizioni e lavori. L’immigrazione quindi è legata, oltre al turismo estivo,
all’invecchiamento della popolazione con la conseguente richiesta di badanti.

Porto Sant’Elpidio invece ha una storia molto più recente e nasce come periferia delle
contigue città di Porto San Giorgio e Civitanova Marche. Ha pertanto sviluppato una cultura
più legata al lavoro ed al guadagno.
Finito il boom calzaturiero che richiamava molta manodopera ed impiegava intere famiglie, c’è stata
una naturale cernita produttiva in cui solo le medie/grandi imprese sono riuscite a tenere il passo. I
piccoli laboratori, perciò, sono stati oggetto di grande richiesta - in prevalenza cinese - disposta a
pagare somme anche molto più alte del dovuto.
Strutture socio sanitarie nelle due città
L’organizzazione socio-sanitaria del Comune fa capo all’Ambito Sociale XX della Regione Marche,
mentre la competenza sanitaria è affidata all’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) Zona Terr.
11 di Fermo - Distretti 1 nei vari settori di intervento (UMEE, UMEA, SERD ecc.).
Il progetto si propone di mantenere la collaborazione a seconda delle specificità d’intervento con
tutte le strutture pubbliche. Alle realtà istituzionali pubbliche, sociali e sanitarie, si aggiungono le
varie agenzie educative, di mediazione culturale ed etniche, di volontariato, esistenti sul territorio
come si evidenzia nella successiva tabella riepilogativa.
Il territorio è ricco di realtà, più o meno storiche, che si interessano delle fasce deboli della
popolazione ivi compresi gli immigrati. Con molte di queste, le realtà del progetto hanno da sempre
collaborato in sinergia, per gli interventi da realizzare e per la sensibilizzazione del territorio e la
formazione dei dipendenti e dei volontari.
L’associazione IL SAMARITANO nasce nella seconda metà degli anni ottanta per l’esperienza di
Volontariato delle parrocchie della città di Porto Sant’Elpidio, ispirata ai valori evangelici. Gli obiettivi
che vengono perseguiti sono i seguenti:

la solidarietà verso le situazioni di singoli e famiglie più vulnerabili, italiani e
immigrati;
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO



l’ascolto e l’accoglienza e la distribuzione di aiuti materiali;
la promozione umana di coloro che vivono nel disagio attraverso la ricerca
condivisa di casa, lavoro e altri interventi (legali, visite mediche, ecc.);
visite a domicilio a persone e/o famiglie sole e con problemi di salute.
Nell’anno giubilare del 2000, l’associazione ha potuto ampliare i propri spazi e servizi grazie
all’insediamento nella nuova sede della “Casa del Volontariato” realizzata dal Comune per
ospitare le diverse realtà associative, in Via del Palo, 10. In questa nuova sede sono attualmente
collocati: al piano terra i magazzini per la distribuzione degli alimenti, degli indumenti e dei mobili,
mentre al secondo piano è situata la COMUNITA’- ALLOGGIO (posti letto n.15) e gli uffici.
Servizio di vitto e alloggio, distribuzione alimenti e vestiario
L’accoglienza nella COMUNITA’- ALLOGGIO consiste nel pernottamento, prima colazione, pranzo e
cena con servizi di cucina e igienici a disposizione degli ospiti.
Servizi di Vitto e Alloggi (gg. di presenza divisi per città di provenienza)
VITTO e ALLOGGIO
2006
2007
2008
2009
Residenti a Porto S.Elpidio
120
286
312
196
Residenti nell’ ATS XX
102
206
194
472
Senza residenza
1.973
904
1.002
606
Extra Ambito XX
625
786
812
1.826
TOTALE
2.820
2.182
2.320
3.100
Nel CENTRO DI ASCOLTO, nell'anno 2009, sono registrati più di 200 nuclei familiari che
utilizzano il servizio di distribuzione alimenti, con una media di utilizzo di circa 40/50 famiglie ogni
settimana (martedì pomeriggio). Gli interventi sono in continua crescita ed evidenziano le maggiori
richieste di aiuto da parte di famiglie italiane e straniere.
Servizi di emergenza: distribuzione
SERVIZI
2006
2007
2008
2009
Distribuzione alimenti
2.015
2.002
2396
2460
Distribuzione vestiario
2.168
2.208
2169
2223
305
402
288
204
217
204
291
302
4.705
4.816
5.144
5189
Reperimento mobilio, varie
casa
Servizio doccia
TOTALE
Il CENTRO DI ASCOLTO si relaziona costantemente con l’ufficio dei Servizi Sociali del Comune e
dell’Ambito Sociale XX, ognuno per la propria competenza e nel modo più adeguato alle richieste e
ai bisogni. Nel 2009 sono state aiutate 150 famiglie con una percentuale del 30% italiani e 70%
extracomunitari. Sempre più frequentemente viene richiesto aiuto per la regolarizzazione (permessi
di soggiorno, ecc.).
Attività del Centro di Ascolto per il reinserimento
SERVIZI
2006
2007
2008
2009
Aiuti economici
106
118
111
196
Ricerca casa
113
117
105
107
1.850
1.160
1742
1.812
Ricerca di lavoro
Consulenza medico legale
52
22
54
60
Visite domiciliari
89
72
73
79
2.210
1.489
2.085
2.254
TOTALE
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
c)
Analisi delle risorse nel Comune di Porto Sant’Elpidio
1 - Strutture (esterne alla rete Caritas) nel Comune di Porto Sant’Elpidio
STRUTTURE
Servizio Sociale
del Comune
SERVIZI
Consulenza professionale per situazioni difficili
Coordinamento delle varie realtà di volontariato
DATI DI PARTENZA
Incontri di equipe
Incontri periodici di Ambito Sociale
per il Tavolo di concertazione
Ambito Sociale XX (Porto
Sant’Elpidio
Garantire e potenziare il coordinamento tra progetti Colloqui individuali
e attori sociali
lavoro di Equipe
Accompagnamento delle varie realtà di volontariato progettazione di attività comuni
Coordinamento tra i progetti delle diverse
associazioni e tra tutti gli attori sociali
Monitoraggio, segnalazione e supporto nella fruizione
di risorse finanziarie nazionali e locali
Centro Servizi Immigrati
presso il Comune
disbrigo delle pratiche di soggiorno, ricongiunzione
familiare,
iscrizione scolastica,
corso di lingua italiana per stranieri ecc;
1 corso di italiano all’anno a numero
aperto
Corsi di formazione tematici
CSV (Centro Servizi per il
Volontariato) di Fermo
interventi di accompagnamento e qualificazione a
sostegno dell’azione volontaria delle associazioni
3 corsi all’anno su richiesta delle
Associazioni locali (informatica,
integrazione, volontariato, ecc.)
L’Anolf – Ass.
Immigrati CISL
Orientamento, accompagnamento, assistenza
amministrativa e legale,formazione
professionale,assistenza sul lavoro, organizzazione
di iniziative di integrazione sociale e culturale.
Progetti annuali per favorire
l’integrazione degli immigrati
Attività di consulenza
Centro per l’impiego
di Fermo
Collocamento al lavoro di disoccupati e immigrati
Inserimento lavorativo di disoccupati e
immigrati
- Assistenza agli anziani soli
- Distribuzione farmaci a domicilio
Trasporto nelle emergenze e per motivi di
cure continuative
- Carcere
- Commissariato,
- Servizi della giustizia
Collaborazione per quelle persone che hanno
pendenze con la giustizia
Convenzione per assolvere alle necessità
degli ospiti da stabilire
di volta in volta
Studi Professionali:
avvocati, medici, ecc.
Disbrigo gratuito delle pratiche
Visite gratuite
4 studi privati disponibili ( a richiesta del
Centro di Ascolto)
Croce Verde
Imprenditori sensibili
a) economicamente, con donazioni in beni materiali n. 6 ditte in prevalenza nel settore
e aiuti economici;
calzaturiero e agro-alimentare
b) collocando qualche persona al lavoro;
c) facendo sensibilizzazione sia fra i dipendenti che
nelle Organizzazioni produttive
1 - Strutture (interne alla rete Caritas) nel Comune di Porto Snt’Elpidio
STRUTTURE
Ass. IL SAMARITANO
Comunità - Alloggio
Distribuzione beni materiali
Servizio docce
Centro di ascolto
SERVIZI
DATI DI PARTENZA
Vitto e Alloggio
Consegna Borse alimenti
Docce
Consegna vestiario, mobili, attrezzatura casa
Distribuzione altri beni materiali
15 pernottamenti giornalieri (con
possibilità di prima colazione, 2 pasti e
servizio docce)
45-50 borse alimenti settimanali
45-50 borse vestiario settimanali
4/5 forniture settimanali mobili e
attrezzature cucina
Primo ascolto e Segretariato sociale
Aiuti economici
Ricerca di lavoro
Ricerca di casa
Consulenza legale
5 colloqui giornalieri con successivo
intervento
2 interventi economici settimanali
36 richieste di lavoro settimanali
2 ricerca di casa settimanali
2 consulenze legali settimanali
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
QUATTRO PARROCCHIE della Aiuti economici al Centro nei tempi di Avvento e
Quaresima
città che hanno promosso
l’ass. IL SAMARITANO
Presenza del Volontariato parrocchiale nelle varie
mansioni
Giornate di fraternità per sensibilizzare la
comunità e raccogliere fondi per gli aiuti
economici.
Turni di presenza all’ascolto e alla
distribuzione.
d) Indicatori scelti sui quali incidere nella città di Porto Sant’Elpidio
Dall’analisi dei dati di contesto territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli interventi
degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a verificare l’incidenza
della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati:
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579
Indicatore
Problematica
Contesto di riferimento
numerico
riscontrata
N. contatti e colloqui presso la sede
dell’associazione (ripetuti più volte
900
tra utenti vecchi e nuovi)
N. giorni di apertura
N. ore settimanali
Media ascolti giornalieri
N. di interventi di soccorso
290
30 h.
5,17
5.189
n. 2.460 distribuzione alimenti
n.2.223 distribuz. vestiario
n.204 reperimento mobili
n. 302 servizio docce
Difficoltà nel rispondere ai
bisogni emergenziali manifestati
da una crescente utenza
2.147
N. di interventi per raggiungere
l’autonomia familiare
(abitativa,scolastica, inserimento nel
contesto cittadino..)
Difficoltà nel garantire qualità
all’accompagnamento alla
persona che chiede aiuto e nel
rispondere alle crescenti e
n. 1.812 ricerca di lavoro
diversificate domande legate
all’accompagnamento
n . 60 consulenza medico-legale
all’autonomia delle famiglie
Di cui:
n. 196 aiuti economici
n. 79 visite domiciliari
7) Obiettivi del progetto:
PREMESSA
Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio
Civile Nazionale come esperienza di formazione globale della persona.
Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non
come una “parentesi”nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno
che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future.
L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai
antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della
società.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Le Caritas diocesane si uniscono nell’impegno di proporre un anno di formazione intesa come
competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di
ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi e fare nuove
amicizie; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la
sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso.
Un’esperienza che davvero cambi.
Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in
particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile nazionale, affermando l’impegno
alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità
ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce,
all’impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità.
Queste finalità generali sono così riassumibili:
Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione
per una cittadinanza attiva e responsabile.
Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i
diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in
percorsi di liberazione.
Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di
approfondimento spirituale.
Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità
in ambito sociale.
Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della
solidarietà.
Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei
giovani che verranno coinvolti nell’esperienza.
Difesa delle comunità in modo non armato e nonviolento in termini di: gestione e
superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita,
acquisizione e riconoscimento di diritti.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
L’obiettivo generale del progetto è: migliorare la condizione socio-economica delle persone e delle
famiglie che vivono in uno stato di emergenza o che stanno affrontando un difficile percorso per
raggiungere la propria autonomia.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
Gli obiettivi specifici sono riportati di seguito nelle tabelle di ogni singola sede. Gli obiettivi specifici
delle Caritas Diocesana di Fermo e delle associazioni collegate vogliono essere integrativi e non
sostitutivi di altri interventi pubblici e di privati (Parenti, Sindacati, ecc.).
L’intervento di aiuto mira a procurare all’adulto in difficoltà o immigrato (a volte momentanea e a
volte duratura) e alla sua famiglia un “valore aggiunto” rispetto allo standard dei servizi prestati
dalle altre realtà del territorio, perché l’utente non sia solo ad affrontare i numerosi problemi da
risolvere e, nonostante tutti i problemi, possa vivere serenamente questi momenti di particolare
bisogno. Oltre all’aiuto materiale la Caritas si propone appunto di garantire una vicinanza
umana, un’amicizia sincera e disinteressata.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede: Caritas diocesana - FERMO - Codice 40667
Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (FM)
SITUAZIONE DI PARTENZA degli indicatori di bisogno
Contesto di
indicatore
Problematica
riferimento
numerico
riscontrata
N. di utenti che si sono
rivolti alla Caritas
Diocesana
1.192
N. di volontari a
turnazione
N. di colloqui +
interventi giornalieri
10
15
N. di interventi di
emergenza
1.881
N. di richieste di pacchi
alimentari nell’anno
N. di pernottamenti
(notti pagate)
N. di richieste di
interventi per
raggiungere l’autonomia
familiare
(abitativa,scolastica,
inserimento nel contesto
cittadino..) in
collaborazione con Il
Ponte ***
N. persone a maggiore
rischio di esclusione e
isolamento sociale
N. di incontri, nell’arco
dell’anno, con i vari
soggetti del Tavolo per
l’inclusione sociale
N. volontari che
inserisce dati Os.Po
1.650
OBIETTIVI SPECIFICI
Mantenere la
possibilità di
OBIETTIVO SPECIFICO
rispondere alle
N. 1:
esigenze di 1.192 ut.
Aumento della capacità
personalizzando gli
qualitativa e quantitativa interventi
Difficoltà nel rispondere ai
bisogni emergenziali manifestati delle risposte all’
N. 12 volontari a
’EMERGENZA’: alimentare e turnazione
da una crescente utenza
dell’alloggio,
media di 15/20
dedicando maggior tempo alle colloqui giornalieri cui
relazioni con gli utenti
garantire maggior
tempo
N. 1.870 interventi di
emergenza, ridotti
grazie ad una
maggiore rete tra
istituzioni e ass.
N. 1700 beni
alimentari distribuiti
N. 800 notti pagate
garantite
735
716
Difficoltà nel garantire qualità
all’accompagnamento
alla
persona che chiede aiuto e nel
rispondere
alla
crescente
domanda di famiglie che
desiderano
raggiungere
l’autonomia
94
4
1
INDICATORI
SITUAZIONE DI
ARRIVO
Carenza di volontari in grado di
inserire
dati
informatici,
strumento che può mettere in
evidenza e
all’attenzione della società civile
ed ecclesiale le
povertà del territorio
OBIETTIVO SPECIFICO
N. 2 :
Aumento della capacità
qualitativa e quantitativa
nell’ACCOMPAGNARE
ALL’AUTONOMIA LA
FAMIGLIA attraverso dei
percorsi specifici e
personalizzando gli
interventi così da favorire la
crescita del numero di
persone che riescono
autonomamente a
reinserirsi nella comunità
N. 700
richieste di interventi
soddisfatte. Si punta
ad una graduale
riduzione delle
richieste grazie ad una
maggiore rete tra le
istituzioni e le realtà
associative locali e ad
una maggiore cura
nelle relazioni con gli
utenti, così da creare
soluzioni mirate.
n. 60 persone
informate sulle
iniziative e attività di
inclusione sociale locali
N. 8 incontri nell’arco
dell’anno
OBIETTIVO SPECIFICO
N. 3 volontari che
N. 3:
siano capaci di inserire
Potenziamento
dati OS.PO
dell’attività dell’ OS.PO.
(osservatorio delle
povertà) così da permettere,
la realizzazione
dell’Osservatorio delle
povertà e delle risorse
diocesano e regionale
strumento per la
programmazione futura della
lotta alle povertà.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede: Ass. IL PONTE - FERMO - Codice 68237
Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (FM)
SITUAZIONE DI PARTENZA
degli indicatori di bisogno
Contesto di
riferimento
N. di mense
presenti in città
indicatore
numerico
Problematica
riscontrata
1
N. pasti serviti
globalmente
N. buste alimentari
N. di
operatori/volontari
della mensa
QUOTIDIANI
N. di Guardaroba
(distribuzione
vestiario e beni
diversi e servizio
docce) presenti
nella città di Fermo
N. interventi di
vestiario e
biancheria casa in
un anno
19.350
N. docce garantite
in un anno
N.
di
elettrodomestici
e
casalinghi
consegnati in un
anno
Giorni di apertura
guardaroba
N. di
operatori/volontari
del guardaroba
N. di interventi per
raggiungere
l’autonomia
familiare
(abitativa,scolastica,
inserimento
nel
contesto cittadino..)
in collaborazione
con la Caritas
754
412
8
1
Difficoltà crescente
nel rispondere ai
bisogni emergenziali
manifestati da una
numerosa utenza,
essendo Il Ponte
l’unica mensa e
guardaroba presenti
in città
OBIETTIVI SPECIFICI
INDICATORI
Situazione di arrivo
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità
qualitativa e quantitativa di
risposte all’ EMERGENZA:
alimentare, del vestiario e di altri
beni per la casa dedicando maggior
tempo alle relazioni con gli utenti
3312
N. 19.350 pasti
garantiti
N. 415 buste alimentari
N. 10
operatori/volontari della
Mensa (quotidiani)
N. 3.300 interventi
vestiario garantiti,
puntando su una
piccola ma costante
riduzione di interventi
grazie ad una maggiore
attenzione nella cura
delle relazioni e nella
costruzione di una rete
maggiormente
consolidata con istituz.
e altre realtà ass.
N. 750 docce
150
N. 140 elettrodomestici
e casalinghi consegnati
150
N.
150
giorni
di
apertura
N. 6 volontari/operatori
del guardaroba
4
716
Difficoltà nel
rispondere
adeguatamente alla
crescente richiesta di
aiuto per la ricerca di
lavoro, di case in
affitto o per arredare
gratuitamente gli
appartamenti
necessari per
raggiungere
l’autonomia
familiare.
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2:
Aumento della capacità
qualitativa e quantitativa
nell’ACCOMPAGNARE
ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA
attraverso dei percorsi specifici e
personalizzando gli interventi così da
favorire la crescita del numero di
persone che riescono
autonomamente a
reinserirsi nella comunità
N. 700 interventi
garantiti con una
maggior attenzione e
tempo dedicati
all’accompagnamento
delle persone verso
l’autonomia
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 – Immigrazione
Sede: Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO - Codice 8195
Via San Giorgio, 3 - 63023 PORTO SAN GIORGIO (FM)
SITUAZIONE DI PARTENZA
DEGLI INDICATORI DI BISOGNO
Contesto di
Indicatore
riferimento
numerico
N. Centri di ascolto
1
nel comune di Porto
S. Giorgio
N. di volontari a
4
turnazione
N. di contatti e
1.484
colloqui in un anno
(ripetuti più
volte tra
utenti
vecchi e
nuovi)
Media giornaliera di
3
contatti/colloqui
N. utenti che
richiedono soccorso
(vitto, alimenti,
mobili, docce) in un
anno
N. di richieste aiuto
per la ricerca di
lavoro, casa, per
raggiungimento
autonomia familiare
N. di ore garantite
per richieste di
compagnia a
domicilio
N. di ore garantite
per il sostegno
linguistico e
scolastico
850
265
(n. 220
ricerca
lavoro
n. 30
consulenza
legale
n. 15
ricerca
casa)
100
660
OBIETTIVI SPECIFICI
Problematica
riscontrata
Difficoltà nel rispondere ai
bisogni emergenziali
manifestati da una
crescente utenza
OBIETTIVO SPECIFICO
N. 1:
Aumento della capacità
qualitativa e
quantitativa di risposte
all’ EMERGENZA:
alimentare, del vestiario e
dell’igiene personale
dedicando maggior tempo
alle relazioni con gli utenti
INDICATORI
SITUAZIONE DI
ARRIVO
N. 5 volontari
N. 1400 contatti e
colloqui annui mirati alla
costruzione di soluzioni
ad hoc per gli utenti
N. 3 contatti/colloqui
medi giornalieri ai quali
verrà dedicato maggior
tempo
N. 830 utenti. Una
graduale diminuzione
degli utenti grazie a
colloqui più mirati e reti
solidaristiche più forti
Difficoltà nel garantire
OBIETTIVO SPECIFICO
N. 230 utenti seguiti e
qualità
N. 2:
accompagnati nella
all’accompagnamento alla
Aumento della capacità ricerca di lavoro, casa
persona che chiede aiuto e qualitativa e
così da raggiungere
nel rispondere alle
quantitativa
l’autonomia familiare. Si
crescenti e diversificate
nell’ACCOMPAGNARE
prevede una
domande legate
ALL’AUTONOMIA LA
diminuzione grazie a
all’accompagnamento
FAMIGLIA attraverso dei colloqui più mirati e reti
all’autonomia delle famiglie percorsi Specifici e
solidaristiche più forti
personalizzando gli
interventi così da favorire la
crescita del numero di
N. 100 ore di compagnia
persone che riescono
a domicilio garantite
autonomamente a
reinserirsi nella comunità
*L’intervento sarà
concordato sempre con i
Servizi Sociali del Comune
che sono coinvolti nel
progetto con personale
professionale.
I volontari continueranno a
qualificarsi e a realizzare le
azioni di ascolto, ricerca
lavoro e casa con la diretta
collaborazione degli utenti.
N. 600 ore di sostegno
linguistico e scolastico
garantite. Si prevede
una diminuzione delle
ore grazie a e reti
solidaristiche più forti
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579
Via Del Palo, 10 - 63018 PORTO SANT’ELPIDIO (FM)
SITUAZIONE DI PARTENZA
Degli indicatori di bisogno
Contesto di
Indicatore
Problematica
riferimento
numerico
riscontrata
N. contatti e colloqui
presso la sede
900
dell’associazione
(ripetuti più volte tra
utenti vecchi e nuovi)
N. giorni di apertura
290
N. ore settimanali
30 h.
Media ascolti giornalieri
5,17
N. di richieste di
soccorso
OBIETTIVI SPECIFICI
OBIETTIVO SPECIFICO
N. 1:
Aumento della capacità
qualitativa e quantitativa
di risposte all’
EMERGENZA
alimentare, del vestiario e di
altri beni per la casa,
dedicando maggior tempo
alle relazioni con gli utenti
Difficoltà nel
rispondere ai bisogni
n. 2.460
manifestati da una
distribuzione crescente utenza
alimenti
5.189
N. 2.410 interventi di
distribuzione alimenti
N. 2.200 interventi
distribuzione del
vestiario
N. 200 reperimenti
mobili garantiti
n. 302
servizio
docce
Di cui:
n. 196 aiuti
economici
n. 1.812
ricerca di
lavoro
n . 60
consulenza
medicolegale
N. 30 ore settimanali
apertura
N. 5.100 richieste
soddisfatte:
n.204
reperimento
mobili
2.147
N. 850 contatti e
colloqui annui mirati
alla costruzione di
soluzioni ad hoc per gli
utenti cui verrà
dedicato maggior
tempo
N. 290 giorni di
apertura
N. 3 ascolti medi
giornalieri
n.2.223
distribuz.
Vestiario
N. di interventi per
raggiungere l’autonomia
familiare
(abitativa,scolastica,
inserimento nel contesto
cittadino..) in
collaborazione con Il
Ponte
INDICATORI
SITUAZIONE DI
ARRIVO
N.290 docce garantite
Difficoltà nel garantire
qualità
all’accompagnamento
alla persona che chiede
aiuto e nel rispondere
alle crescenti e
diversificate domande
legate
all’accompagnamento
all’autonomia delle
famiglie
OBIETTIVO SPECIFICO
N. 2:
Aumento della capacità
qualitativa e quantitativa
nell’ACCOMPAGNARE
ALL’AUTONOMIA LA
FAMIGLIA attraverso dei
percorsi specifici e
personalizzando gli
interventi così da favorire la
crescita del numero di
persone che riescono
autonomamente a
reinserirsi nella comunità
N. 2.100 interventi per
raggiungere
l’autonomia familiare.
Si prevede una
riduzione degli
interventi grazie a
soluzioni mirate ai
singoli utenti a alla
costruzione di una più
forte rete solidaristica
n. 79 visite
domiciliari
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale
le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI
OBIETTIVI
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede:
CARITAS DIOCESANA - FERMO
- Codice 40667
Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (FM)
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA:
alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti
Attività 1.1:
colloqui regolari
Azione generale 1:
aiuto a risolvere
l’emergenza della
sopravvivenza
(alimenti, alloggio)
Attività 1.2:
distribuzione
alimenti
Attività 1.6:
Descrizione: Il Centro di Ascolto prende in carico una
nuova richiesta compilando la scheda OSPO3 che ha
anche un inserimento informatico. La scheda cartacea ed
informatica serve per seguire passo passo l’evoluzione
della situazione specifica nei successivi appuntamenti.
L’ascolto è prioritario per la Caritas ed è un servizio svolto
anche per il Ponte e per il territorio in senso più ampio
(diocesi).
Il colloquio avviene sempre alla presenza di due
volontari: un adulto già esperto del servizio ed un
giovane. L’ascolto è impostato su un principio di rispetto
della persona e di facilitazione al dialogo affinché la
persona si possa fidare e collaborare sin dal primo
incontro. L’apertura dello sportello è tutte le mattine e i
primi tre pomeriggi della settimana.
Descrizione: Le provviste alimentari nella maggior parte
provengono dal Banco alimentare di San Benedetto dove
si recano due adulti e un giovane in SC della Caritas per il
prelevamento ogni 15 gg. Saltuariamente altre grandi
distribuzioni donano alla Caritas le eccedenze.
Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della
distribuzione delle stesse è laborioso e impegna almeno
due giorni. Nei due giorni fissati per tale servizio
collaborano tutte le persone di turno. Recentemente si
superano le 100 buste ogni distribuzione alle famiglie già
individuate nella scheda. La data di ogni distribuzione è
affissa nei locali della Caritas 10 gg. Prima.
Descrizione: quando ci sono posti liberi nella adiacente
Comunità Casa Betesda viene proposta l’accoglienza di
una situazione già valutata e orientata ad uscire
dall’emergenza.
alloggio di
emergenza in
Quando invece una situazione è di passaggio, non si
comunità-alloggio conosce o potrebbe creare troppi problemi all’equilibrio
della comunità-alloggio, si preferisce pagare uno o due
o pensione
pernottamenti in pensione convenzionata.
La Comunità alloggio ha 13 posti ed è gestita e
sorvegliata da tre suore per 24 ore.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA
FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del
numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità
Attività 2.1:
contatti con i
“servizi al
cittadino”del
territorio
Attività 2.2:
Azione generale 2:
Informazione e
accompagnamento
degli utenti
verso l’autonomia
familiare
ricerca casa e
lavoro
Descrizione: le situazioni che già si sono conosciute e
incontrate più volte vengono indirizzate o accompagnate
ai servizi pubblici per risolvere i vari problemi: dai
documenti, alla regolarizzazione, alla residenza, alle
iscrizioni nelle liste dei vari uffici competenti.
Descrizione: durante i colloqui vengono individuate le
richieste di casa e di lavoro. Tali richieste vengono
incrociate con le offerte (soprattutto di badanti). I contatti
avvengono sia per telefono che per colloquio diretto in
sede. Dopo le informazioni della Caritas gli utenti si
presentano ai datori di lavoro o ai proprietari di case da
affittare per i successivi accordi o contratti. La funzione
della Caritas termina al momento dell’incrocio fra la
domanda e l’offerta. Gli accordi successivi vengono
conclusi direttamente dalle parti contraenti.
Attività 2.3:
Descrizione: in questa attività si considerano tutti quei
servizi che non rientrano al capitolo precedente e vanno
dalla salute,
alle pratiche legali e finanziarie, alla
soluzione di problemi con la giustizia, ecc..
Attività 2.4:
Descrizione: alcuni periodi nell’anno sono disponibili
insegnanti volontari che fanno avviamento individuale alla
lingua italiana agli immigrati adulti che diversamente non
possono lavorare e qualche sostegno pomeridiano ai
minori.
sostegno legale,
finanziario, per la
salute, ecc.
sostegno
scolastico, corso
base di italiano
Attività 2.6:
informazione e
sensibilizzazione
Descrizione: Attività di informazione e sensibilizzazione
agli utenti verso le iniziative di inclusione sociale e le
proposte ricreative del territorio.
OBIETTIVO SPECIFICO N. 3
Potenziamento dell’attività dell’ OS.PO. (osservatorio delle povertà)
Azione generale 3
Creazione
dell’Osservatorio
diocesano e
regionale delle
povertà e delle
risorse
Attività 3.1:
Rilevazione
annuale dei
bisogni e delle
risorse nella
diocesi di Fermo
Descrizione: Da molti anni la Caritas diocesana invia i dati
annuali a Caritas Italiana per il dossier nazionale.
Con il nuovo progetto e con la collaborazione
dell’Università Politecnica delle Marche si vuole
partecipare alla stesura del dossier regionale e crearne
uno diocesano.
Allo stesso tempo si vuole diffondere la conoscenza
dell’Osservatorio delle risorse e delle povertà nella
comunità diocesana e regionale.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
8.1 SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 Immigrazione
Sede:
Ass. IL PONTE - FERMO
- Codice 68237
Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (FM)
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA:
alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti
Attività 1.1:
colloqui regolari
Azione generale 1:
Attività 1.3.:
gestione mensa
aiuto a risolvere
l’emergenza della
sopravvivenza
(alimenti, vestiario,
igiene,alloggio)
Attività 1.4:
gestione
guardaroba e
oggettistica
varia, mobili
Attività 1.5:
gestione docce
L’ascolto vero e proprio e la registrazione della scheda è
fatta dalla Caritas ma gli operatori (adulti e giovani in SC)
del Ponte arricchiscono di molto l’informazione stando a
contatto tutti i giorni con le stesse persone e quando
necessario vengono chiamati a partecipare all’equipe della
Caritas.
Descrizione Il Ponte gestisce la mensa sociale con una
frequenza giornaliera di 30/50 persone. Molti sono
frequentatori abituali perché malati cronici e non
autosufficienti nella gestione della casa, altri sono saltuari
Nella gestione della cucina collaborano le parrocchie di
Fermo con turni settimanali. Per la complessità delle
presenze, nell’orario di apertura della mensa passano spesso
le pattuglie dei vigili urbani, dei carabinieri e della polizia al
fine di monitorare a vista la situazione.
Descrizione anche per il guardaroba collaborano i volontari
delle parrocchie a turni. Il servizio consiste nel selezionare i
capi ricevuti in dono e predisporli per la distribuzione sia
secondo le misure che secondo le stagioni. C’è anche una
sezione di scarpe, di casalinghi e di oggettistica. I mobili
vengono destinati direttamente dalla sede del donatore alla
famiglia che ne fa richiesta.
Descrizione Il servizio docce è richiesto soprattutto da
immigrati che non hanno abitazioni confortevoli e dalle
persone di passaggio. Viene offerto sapone, bagno schiuma,
shampo e asciugamano. Solitamente chi fa la doccia si
ferma a pranzo.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
8.1. SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede:
Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO
- Codice 8195
Via San Giorgio, 3 - 63023 PORTO SAN GIORGIO (FM)
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA:
alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti
Attività 1.1:
colloqui regolari
Azione generale 1:
aiuto a risolvere
l’emergenza della
sopravvivenza
(alimenti,
vestiario, igiene,
alloggio)
Attività 1.2:
distribuzione
alimenti
Attività 1.4:
gestione
guardaroba e
oggettistica varia,
mobili
Attività 1.5:
gestione docce
Descrizione: Nel primo contatto si prende in carico una
nuova richiesta compilando la scheda OSPO3 sia cartacea che
informatica. Qui viene registrato la richiesta per essere
seguita passo passo nei successivi appuntamenti. L’ascolto
avviene sempre alla presenza di due operatori: un adulto e
un giovane in SC L’ascolto è impostato su un principio di
rispetto della persona e di facilitazione al dialogo affinché la
persona possa fidarsi sin dal primo incontro e collaborare per
cercare insieme la soluzione migliore.
Descrizione: Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e
della distribuzione avviene tutti i giorni in base alle richieste.
L’operatore adulto conosce meglio la maggior parte delle
persone che si presentano e dà al giovane le dovute
informazioni sugli utenti e le indicazioni di metodo.
Descrizione. Il servizio consiste nel selezionare i capi ricevuti
in dono e predisporli per la distribuzione sia secondo le
misure che secondo le stagioni. C’è pure una sezione di
scarpe, di casalinghi e di oggettistica. La distribuzione
avviene tutti i giorni.
Descrizione Il servizio docce è richiesto soprattutto da
immigrati che non hanno abitazioni confortevoli e dalle
persone di passaggio.
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA
FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del
numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità
Attività 2.1:
contatti con i
“servizi al
cittadino” del
territorio
Azione generale 2:
Informazione e
accompagnamento
degli utenti
verso l’autonomia
familiare
Attività 2.2:
ricerca casa e
lavoro
Attività 2.3:
sostegno legale,
finanziario, per
la salute, ecc.
Descrizione: le famiglie
vengono indirizzate
ai servizi
pubblici per affrontare e risolvere i vari problemi: dai
documenti, alla regolarizzazione, alla residenza, alle iscrizioni
nelle liste dei vari uffici competenti. Alcuni aiuti si risolvono
anche per telefono, fax, e-mail.
Descrizione. Per la ricerca di lavoro gli utenti vengono
indirizzari all’ufficio per l’impiego mentre per le badanti si
incrociano la domanda e l’offerta soprattutto tutte le notizie
che le famiglie forniscono in merito alla persona da assistere.
Descrizione Il servizio legale è offerto gratuitamente dai soci
dell’associazione La Strada o da amici di vecchia data, come
pure i consigli per i servizi finanziari, i rapporti con le Asl, le
scuole, ecc.
Descrizione Il sostegno nella lingua italiana è rivolto sia agli
adulti
immigrati che non possono fare le badanti senza capire
sostegno
la
lingua
che a figli di immigrati che frequentano
scolastico, corso
l’associazione.
base di italiano
Attività 2.4:
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Attività 2.5:
Per alcune situazioni vicine alla sede che è al centro di
visita e consegna P.S.Giorgio gli operatori adulti ed i giovani in SC si recano a
casa a portare gli alimenti e fare il colloquio. Queste persone
a domicilio
attendono con molta ansia i volontari non solo per gli aiuti
ma per un bisogno vitale di relazioni umane positive.
Attività 2.6:
Descrizione: Attività di informazione e sensibilizzazione agli
utenti verso le iniziative di inclusione sociale e le proposte
informazione e
sensibilizzazione ricreative del territorio.
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
8.1. SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579
Via Del Palo, 10 - 63018 PORTO SANT’ELPIDIO (FM)
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA:
alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti.
Attività 1.1:
colloqui regolari
Attività 1.2:
distribuzione
Azione generale 1: alimenti
aiuto a risolvere
l’emergenza della
sopravvivenza
(alimenti, vestiario,
igiene, alloggio)
Attività 1.4:
gestione
guardaroba e
oggettistica
varia, mobili
Attività 1.5:
gestione docce
Attività 1.6:
alloggio di
emergenza in
comunitàalloggio o
pensione
Descrizione:
L’ascolto consiste nell’accoglienza molto
rispettosa dell’utenze e nell’inizio di un dialogo mettendo
l’utente a suo agio mentre espone la sua situazione di povertà
o di sofferenza. Ogni situazione presa in carico viene seguita
passo passo con altri colloqui successivi. Nell’attività di ascolto
sono sempre presenti due persone: un adulto e un giovane in
SC. L’ascolto è impostato su un principio di collaborazione
affinché l’utente sprigioni tutte le sue risorse per il
superamento della difficoltà.
Descrizione: Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e
della distribuzione si concentra nei giorni del lunedì e martedì.
Recentemente si superano le 90 buste alimentari ogni
distribuzione. I prodotti alimentari sono ottenuti tramite il
Banco Alimentare di San Benedetto del Tronto e da altre
distribuzioni della città che danno le eccedenze per i bisogni
dei poveri.
Descrizione il guardaroba fa distribuzione una volta al mese di
giovedì e vi collaborano i volontari dell’associazione ed i
giovani in SC. Il servizio consiste nel selezionare i capi
ricevuti in dono e predisporli per la distribuzione sia secondo
le misure che secondo le stagioni. C’è pure una sezione di
scarpe, di casalinghi e di oggettistica e di mobili.
Descrizione Il servizio docce consiste nella consegna il
materiale necessario ma anche di sorveglianza del rispetto dei
locali e dell’ordine nei rapporti fra gli ospiti stessi.
Descrizione: le situazioni seguite da parecchio tempo e con un
programma di reinserimento accertato vengono appoggiate
per alcuni mesi della comunità alloggio auto-gestita dagli
utenti stessi. Per questo motivo di responsabilizzazione degli
utenti l’assegnazione viene fatta con molta attenzione dopo
aver conosciuto bene la persona o famiglia ed il programma
di reinserimento. Dall’esterno la comunità è gestita e
sorvegliata dai responsabili del SAMARITANO.
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA
FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del
numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità
Azione generale 2:
Informazione e
accompagnamento
degli utenti
verso l’autonomia
familiare
Attività 2.1:
contatti con i
“servizi al
cittadino” del
territorio
Descrizione: le famiglie vengono indirizzate o accompagnate
ai servizi pubblici per affrontare e risolvere i vari problemi: dai
documenti della regolarizzazione, alla residenza, alle iscrizioni
nelle liste dei vari uffici competenti. Alcuni aiuti si risolvono
anche per telefono, fax, e-mail
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CITTÀ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Attività 2.2:
Descrizione: le situazioni che già si sono conosciute e
incontrate più volte vengono indirizzate o accompagnate al
Centro per l’impiego per affrontare e risolvere il problema del
lavoro e quindi dell’autonomia economica. Idem per la casa
anche se per la casa è ancora più difficile trovare soluzioni
stabili in località turistica. Si forniscono le richieste di badanti
e tutte le informazioni riguardanti la persona da assistere.
Attività 2.3:
Descrizione in questa attività consideriamo tutti quei servizi
che non rientrano ai capitoli precedenti ma che sono
indispensabili perché vanno dalla salute, alla lingua, alle
pratiche legali, finanziarie e della giustizia, ecc.. E’ un ulteriore
aiuto al pieno inserimento sociale nella comunità locale.
ricerca casa e
lavoro
sostegno legale,
finanziario, per la
salute, ecc.
Attività 2.6:
informazione e
sensibilizzazione
Descrizione: Attività di informazione e sensibilizzazione agli
utenti verso le iniziative di inclusione sociale e le proposte
ricreative del territorio.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
Diagramma di GANTT
ATTIVITÀ’
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’
EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa,
dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti
PERIODO DI REALIZZAZIONE
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
8°
9°
10° 11°
12°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
Attività 1.1: colloqui regolari
Attività 1.2: distribuzione alimenti
Attività 1.3.: gestione mensa
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili
Attività 1.5: gestione docce
Attività 1.6: alloggio di emergenza in comunità-alloggio
pensione
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 - Aumento della capacità qualitativa
e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA
FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli
2°
3°
4°
5°
6°
7°
8°
9°
10° 11° 12°
interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono 1°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
autonomamente a reinserirsi nella comunità
Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro
Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc.
Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano
Attività 2.5: Visita e consegna a domicilio
Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione
OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 - OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 –
Potenziamento dell’attività dell’ OS.PO. (osservatorio delle
povertà) così da permettere la realizzazione dell’Osservatorio
delle povertà e delle risorse regionali e di un dossier diocesano
Attività 3.1: Rilevazione annuale dei bisogni e delle risorse
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
8°
9°
10° 11°
12°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
nella diocesi di Fermo
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
8.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE
ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA
LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ.
Il personale coinvolto nella CARITAS DIOCESANA di Fermo consta di: personale volontario n.
18. Altri 10 volontari prestano servizio in modo saltuario o per specifiche richieste e non sono
elencati nella seguente tabella
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede:
Numero
CARITAS DIOCESANA
- FERMO - Codice 40667
Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (AP)
Professionalità
Elenco attività
Assistente sociale
Attività 1.1: colloqui regolari - Partecipazione all’équipe per la
valutazione del caso singolo o della famiglia
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro - Partecipazione all’équipe.
n. 6
Operatori esperti
nell’ascolto e
l’orientamento degli
utenti
Attività 1.1: colloqui regolari (in turnazione)- Un adulto e un giovane
gestiscono l’ascolto, le schede e fanno le valutazioni quotidiane.
Attività 1.2: distribuzione alimenti – Questa attività ha tre fasi: 1)
andare a caricare le provviste a San Benedetto o nei negozi che offrono
merce da donare agli utenti. 2) preparazione delle borse alimenti. 3)
distribuzione nel giorno stabilito
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro- Un adulto volontario con il supporto
dei giovani in SC contatta ogni mercoledì il Centro per l’impiego per la
ricerca di lavoro mentre l’incrocio di domanda e offerta delle badanti
avviene tutti i giorni. Altri contatti avvengono tramite le conoscenze.
Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di
inclusione sociale e ricreative
n. 1
Volontaria infermiera
in pensione
Attività 2.3: sostegno per la salute, ecc. La volontaria infermiera
insieme al presidente medico intervengono per tutte le situazioni precarie
di salute fisica e psichica indirizzando gli ospiti ai servizi dell’ASUR
n. 2
Volontari avvocato
esperto economia
Attività 2.3: sostegno legale, finanziario ecc. Sono amici laureati in
legge che, a richiesta del centro di Ascolto, fanno una consulenza gratuita
n. 2
Volontarie insegnanti
in pensione
Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano. Due
insegnanti hanno iniziato spontaneamente ad affiancare gli immigrati per i
primi passi nella lingua italiane e sono disponibile a continuare il servizio.
Giovani in servizio
civile
Attività 1.1: colloqui regolari – Svolge il servizio in coppia con la figura
adulta alla quale trasmette tutte le informazioni raccolte nella settimana.
Raramente accompagna l’utente a sbrigare un servizio esterno
Attività 1.2: distribuzione alimenti - Carico delle provviste e
distribuzione nei giorni stabiliti, Registrazione delle consegne
Attività 1.6: alloggio di emergenza in comunità-alloggio o pensione
– Riferisce all’equipe del comportamento delle persone accolte nella
Comunità-alloggio data la presenza nella sede di 30 ore settimanali
Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio
Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. per
risolvere i problemi dei documenti (regolarizzazione), altro.
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro – Collabora con l’adulto nell’incrocio
della domanda e dell’offerta di lavoro e nella ricerca di alloggi liberi
Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano –
Affiancamento alle insegnanti nell’organizzazione nell’organizzazione
dell’attività. Accoglienza delle persone per questo servizio
Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di
inclusione sociale e ricreative
n. 1
n. 2
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
n. 3
n. 1
Suore
Sacerdote direttore
Attività 1.6: alloggio di emergenza in comunità-alloggio Le suore
gestiscono la comunità alloggio per 24 ore e per 365 gg.
Attività 1.1: colloqui regolari (quando viene espressamente richiesto
dall’utente)
Partecipa all’équipe con funzioni di formazione dei volontari e dei giovani
in SC. Assistenza spirituale.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
8.2 -Il personale dell’Ass. IL PONTE coinvolto consta di personale retribuito n. 2 dipendenti
part-time (coordinatrici mensa e guardaroba) e n. 22 persone volontarie per la mensa. Altri
volontari si occupano della distribuzione alimenti e vestiario e della gestione docce mentre il
servizio di ascolto è svolto nella stessa sede dalla Caritas Diocesana.
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede:
Numero
Ass. IL PONTE - FERMO - Codice 68237
Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (AP)
Professionalità
Elenco attività
Volontari: medico e
infermiera
Attività 1.1: colloqui regolari – Partecipano al Consiglio di
Amministrazione e all’equipe di valutazione e di programmazione.
Sono le persone destinata dal Consiglio di amministrazione alle
pubbliche relazioni. Collaborano direttamente con la Caritas e
partecipano a tutti gli incontri di settore del territorio coinvolgendo i
ragazzi di SC.
Attività 2.3: sostegno per la salute, ecc. - Per la loro professione
di medico e infermiera seguono i problemi relativi alla salute degli
ospiti indirizzandoli ai servizi pubblici dell’ASUR
Dipendenti
Attività 1.3: gestione mensa (solo sala pranzo)
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili
Attività 1.5: gestione docce
A tempo pieno che divide nei tre ambiti con funzioni di coordinatrice
delle attività e di avviamento dei volontari
n. 22
Volontari addetti alla
gestione mensa (in
turnazioni)
Attività 1.3.: gestione mensa (solo pranzo)
Sono signore esperte di cucina che, due per volta, da tanti anni
fanno servizio alla mensa per una settimana al mese dalle 11 alle 14
n. 4
Volontari addetti alla
distribuzione vestiario
(in turnazioni )
Attività 1.4: Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica
varia, mobili Il guardaroba ha due tipi di servizio. Il riordino dei
capi di abbigliamento donati dalla gente e dai negozi e la
distribuzione tre giorni ogni settimana.
n. 2
Volontari addetti alla
gestione docce (in
turnazioni)
Attività 1.5: gestione docce – Il servizio è attivo tutti i giorni negli
orari di apertura
n. 1
Volontaria addetta
alla segreteria
Addetta a tutta la parte amministrativa e alle provviste assieme alla
coordinatrice dipendente
Giovani in servizio
civile
Attività 1.2: distribuzione alimenti Carico delle provviste e
distribuzione nei giorni stabiliti, Registrazione delle consegne
Attività 1.3.: gestione mensa (solo sala pranzo) Apparecchio dei
tavoli, accoglienza degli ospiti, registrazione delle presenze, pranzo
con gli ospiti.
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili Consegna e registrazione vestiario e altri beni materiali necessari
alla persona e alla casa
Attività 1.5: gestione docce (consegna mater. e registr. nome)
n. 2
n. 2
n. 2
n. 1
Sacerdote
Attività 1.1: ascolto (quando viene espressamente richiesto
dall’utente) e collaborazione nella programmazione delle attività
dell’associazione e alla formazione. Assistenza spirituale.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
8.2 -Il personale coinvolto presso L’ASSOCIAZIONE LA STRADA consta di n. 10 volontari
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede:
Numero
Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO
- Codice 8195
Via San Giorgio, 3 - 63023 PORTO SAN GIORGIO (FM)
Professionalità
Elenco attività
n. 1
Assistente sociale
(del Comune)
Attività 1.1: colloqui regolari - Consulenza individuale e
coordinamento territoriale. Partecipa saltuariamente all’equipe.
n. 1
Psicologa (del
Comune)
Attività 1.1: colloqui regolari - Consulenza individuale e
coordinamento territoriale. Partecipa saltuariamente all’equipe.
n. 1
Volontaria
coordinatrice delle
attività
Attività 1.1: colloqui regolari
Attività 1.2: distribuzione alimenti
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili
Attività 1.5: gestione docce
Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro
Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc.
Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano
Attività 2.5: Visita e consegna a domicilio
Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di
inclusione sociale e ricreative
E’ l’OLP sempre presente che sovrintende a tutte le attività assieme al
giovane in SC
n. 4
Volontari (in
turnazioni) addetti
alle varie attività di
sistemazione e
distribuzione
Attività 1.2: distribuzione alimenti
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili
Attività 1.5: gestione docce
Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di
inclusione sociale e ricreative
n. 2
n. 1
Volontarie insegnanti Attività 2.4: sostegno scolastico, primi elementi di lingua italiana
in pensione
Giovane in servizio
civile
Attività 1.1: colloqui regolari – Svolge il servizio in coppia con la figura
adulta alla quale trasmette tutte le informazioni raccolte nella settimana.
Raramente accompagna l’utente a sbrigare un servizio esterno
Attività 1.2: distribuzione alimenti - Carico delle provviste e
distribuzione nei giorni stabiliti, Registrazione delle consegne
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili consegna e registrazione vestiario
Attività 1.5: gestione docce - consegna mater. Igiene e registr.nome
Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio
Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. per
risolvere i problemi dei documenti (regolarizzazione), altro.
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro – Collabora con l’adulto nell’incrocio
della domanda e dell’offerta di lavoro e nella ricerca di alloggi liberi
Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano
Attività 2.5: Visita e consegna a domicilio solo per alcuni domiciliati
vicino alla sede.
Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di
inclusione sociale e ricreative
Il giovane in SC affianca l’OLP nella funzione di coordinamento di tutte le
attività grazie alla presenza continuativa di 30 ore settimanali
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
8.2- il personale coinvolto presso L’ASSOCIAZIONE IL SAMARITANO consta di n. 1 diacono
infermiere (a contratto) e personale volontario n. 19 nelle diverse professionalità
SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579
Via Del Palo, 10 - 63018 PORTO SANT’ELPIDIO (FM)
Numero
Professionalità
Elenco attività
n. 1
Assistente sociale
(del Comune)
Attività 1.1: colloqui regolari - Consulenza e coordinamento
territoriale. Partecipazione all’equipe)
n. 1
Psicologa (del
Comune)
Attività 1.1: colloqui regolari (consulenza e coordinamento
territoriale. Partecipazione all’equipe)
n. 3
Operatori esperti
nell’ascolto e
l’orientamento degli
utenti. 1 è a contratto
e 1 volontario
(diacono e
infermiere)
Attività 1.1: colloqui regolari
Attività 1.2: distribuzione alimenti
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili
Attività 1.5: gestione docce
Attività 1.6: Alloggio di emergenza in comunità-alloggio
Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro
Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc.
Sono tre adulti sempre presenti che sovrintendono a tutte le attività
assieme ai giovani in SC
Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di
inclusione sociale e ricreative
n. 12
Volontari addetti alla
distribuzione alimenti,
vestiario, docce
Attività 1.2: distribuzione alimenti
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili
Attività 1.5: gestione docce
Sono giovani dell’Azione Cattolica e delle parrocchie cittadine che
vengono a turni i giorni della distribuzione
(in turnazioni )
n. 2
Giovani in servizio
civile
Attività 1.1: colloqui regolari – Svolge il servizio in coppia con la
figura adulta alla quale trasmette tutte le informazioni raccolte nella
settimana. Raramente accompagna l’utente a sbrigare un servizio
esterno
Attività 1.2: distribuzione alimenti - Carico delle provviste e
distribuzione nei giorni stabiliti, Registrazione delle consegne
Attività 1.4: gestione guardaroba e oggettistica varia, mobili
(consegna e registrazione vestiario
Attività 1.5: gestione docce (consegna mater. Igiene e
registr.nome)
Attività 1.6: Alloggio di emergenza in comunità-alloggio –
Riferisce all’equipe del comportamento delle persone accolte nella
Comunità-alloggio data la presenza nella sede di 30 ore settimanali
Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”del territorio
Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc. per
risolvere i problemi dei documenti (regolarizzazione), altro.
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro – Collabora con l’adulto
nell’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro e nella ricerca di
alloggi liberi
Attività 2.6: informazione e sensibilizzazione verso iniziative di
inclusione sociale e ricreative
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
8.3 - SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede:
CARITAS DIOCESANA - FERMO
- Codice 40667
Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (AP)
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1- Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte
all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle
relazioni con gli utenti
Descrizione: Il colloquio avviene sempre alla presenza
di due persone: un adulto volontario già esperto del
servizio ed un giovane del SC.
Il Centro di Ascolto prende in carico una nuova
richiesta compilando la scheda OSPO3 che ha anche
un inserimento informatico. L’adulto dedica più tempo
al colloquio data la sua esperienza mentre il giovane si
dedica alla scheda e al inserimento informatico
specialmente nei primi mesi. Successivamente il
giovane si inserisce con le sue competenze nel
colloquio e nella ricerca delle soluzioni adeguate.
Attività 1.1:
Quasi sempre il giovane in SC è l’unico che conosce il
colloqui regolari
programma OSPO 3 informatico perché gli adulti fanno
solo la scheda cartacea.
Il giovane tiene aggiornata la scheda che serve per
seguire
passo passo l’evoluzione della situazione
specifica nei successivi appuntamenti.
Anche il giovane adotta lo stile di ascolto trasmesso
dall’adulto e cioè basato sul rispetto della persona e di
facilitazione al dialogo affinché la persona si possa
fidare sin dal primo incontro.
L’apertura dello sportello è tutte le mattine e tre
pomeriggi alla settimana ed è fatta dal giovane in SC.
Attività 1.2:
distribuzione alimenti
Attività 1.6:
Alloggio di emergenza in comunitàalloggio o pensione
Descrizione: Le provviste nella maggior parte
provengono dal Banco alimentare di San Benedetto
dove si recano due adulti e un giovane in SC della
Caritas per il prelevamento ogni 15 gg. Le donazioni
che provengono da altre grandi distribuzioni vengono
sistemate in base agli articoli. Tutti i prodotti vengono
sistemati dai giovani in base alle scadenze per essere
distribuite in ordine alla validità.
Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della
distribuzione delle stesse è laborioso e impegna due
giorni per cui collaborano tutte le persone di turno.
Recentemente si superano le 100 buste ogni
distribuzione alle famiglie segnalate nella scheda. La
data di ogni distribuzione è affissa nei locali della
Caritas dai giovani in SC 10 gg. prima.
Descrizione: il giovane in SC collabora con gli adulti e
con le suore di Casa Betesda per decidere quali
persone possono alloggiare presso quella comunità e
per quanto tempo. I giovani in SC che sono presenti
30 ore settimanali sono in grado di monitorare e di
riferire all’adulto in merito al comportamento delle
persone accolte perché sono sullo stesso piano di
fabbricato e usufruiscono dello stesso ingresso.
L’incontro giornaliero rende possibile l’osservazione del
comportamento degli ospiti.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Aumento della capacità qualitativa e quantitativa
nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e
personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono
autonomamente a reinserirsi nella comunità
Descrizione: Questo servizio è condiviso dall’adulto e
dal giovane SC perchè si trovano in turno insieme. Le
Attività 2.1:
famiglie vengono indirizzate (raramente
contatti con i
accompagnate) ai servizi pubblici per affrontare e
risolvere i vari problemi: dai documenti, alla residenza,
“servizi al cittadino” per la
alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici competenti. Molti
regolarizzazione
aiuti si risolvono anche per telefono, fax, e-mail,
tramite le conoscenze dei volontari.
Descrizione: durante i colloqui vengono individuate le
richieste di casa e di lavoro. Tali richieste vengono
incrociate con le offerte (soprattutto di badanti).
Questi contatti avvengono sia per telefono che per
Attività 2.2:
colloquio diretto in sede. Il giovane in SC si limita alla
Informazione poi gli utenti si presentano ai datori di
ricerca casa e lavoro
lavoro o ai proprietari di case da affittare per i
successivi accordi o contratti. La funzione della Caritas
termina al momento dell’incrocio fra la domanda e
l’offerta.
Descrizione: Anche per questo servizio il giovane
affianca l’adulto man mano che conosce meglio gli
utenti e le opportunità del territorio. In questa attività
consideriamo tutti quei servizi che non rientrano ai
capitoli precedenti ma che sono indispensabili perché
Attività 2.3:
vanno dalla salute, alla lingua, alle pratiche legali e
con la giustizia, ecc.
sostegno legale, finanziario, per la
E’ un aiuto prezioso per un completo inserimento nella
salute, ecc.
comunità locale cristiana e civile.
I giovani in SC fanno accompagnamento quotidiano
per 30 ore settimanali e quindi conoscono meglio degli
adulti i bisogni degli utenti e ne discutono per decidere
la migliore soluzione.
Descrizione: I giovani in SC affiancano gli insegnati
adulti nell’insegnamento personalizzato della lingua
italiana (primi passi) a qualche adulto immigrato che
Attività 2.4:
ne fa richiesta soprattutto per motivi di lavoro. Alcuni
sostegno scolastico, corso base di
periodi nell’anno sono disponibili due insegnanti
italiano
volontarie che fanno sostegno pomeridiano ai minori in
difficoltà di apprendimento, in genere immigrati.
Questa attività non ha carattere continuativo
Descrizione: I giovani in SC, affiancati dagli adulti,
Attività 2.6:
daranno agli utenti informazioni su iniziative di
informazione e sensibilizzazione
inclusione sociale e proposte ricreative del territorio.
OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 –Intensificare l’attività dell’ OS.PO. per aggiornare i dati
Attività 3.1:
Rilevazione annuale dei
bisogni e delle risorse nella
diocesi di Fermo
Descrizione: I giovani in SC collaborano costantemente al Centro di
Ascolto e si impegnano a tenere aggiornate le schede del
programma OSPO 3 che la Caritas diocesana realizza da molti anni
per l’invio dei dati annuali a Caritas Italiana per la realizzazione del
dossier nazionale. Con il progetto e con la collaborazione
dell’Università Politecnica delle Marche si vuole partecipare alla
stesura del dossier regionale. I giovani in SC terranno anche
frequenti contatti con Caritas Marche per adeguare le metodologie
prendere parte alle verifiche da farsi in corso d’opera.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
8.3 - SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede:
Ass. IL PONTE - FERMO
- Codice 68237
Via Palestrina, 21/23 - 63023 FERMO (AP)
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del
vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti
Attività 1.1:
colloqui regolari
L’ascolto vero e proprio e la registrazione della scheda è fatta dalla
Caritas nello stesso fabbricato ma anche i giovani SC arricchiscono di
molto l’informazione stando a contatto tutti i giorni con le stesse
persone che vengono a mensa, al guardaroba, ecc. del Ponte.
Quando necessario vengono chiamati a partecipare all’equipe della
Caritas per mettere insieme tutti gli aggiornamenti e fare una
valutazione in equipe
Attività 1.2:
distribuzione alimenti
Descrizione: I giovani in SC aiutano la coordinatrice a prelevare le
provviste dal Banco alimentare o da altri distributori che telefonano
al Ponte.
Alle 12 preparano le borse ( in media 12) per i pasti caldi, da
consegnare a casa, prelevate dalla Croce Verde verso le ore 12,15.
Per gli ospiti del pranzo (a richiesta) si preparano invece le buste con
gli alimenti per la cena che ognuno consumerà nella propria
abitazione. La distribuzione è giornaliera ed è fatta dai giovani in SC
mentre gli adulti cucinano.
Attività 1.3.:
gestione mensa
Descrizione: I giovani in servizio civile alle ore 11 apparecchiano i
tavoli per circa 40\50 persone, accolgono gli ospiti e, soprattutto,
condividono il pasto e dialogano con loro per farli sentire a casa e
per poter integrare il lavoro di ascolto fatto da tutta l’équipe
interessata all’accompagnamento. Molti sono frequentatori abituali
perché malati cronici e non autosufficienti nella gestione della casa,
altri sono saltuari, di passaggio. I più sono immigrati e con difficoltà
di lingua. Qualche elemento è anche aggressivo, alcolista e
tossicodipendente per cui la presenza di volontari e la sorveglianza
sono fondamentali per l’ordine e un clima sereno. La collaborazione
di tutti i volontari con i vigili, i carabinieri e la Polizia è totale per
salvaguardare l’ordine ed il rispetto reciproco e dei locali.
Attività 1.4:
gestione guardaroba e
oggettistica varia, mobili
Descrizione anche per il guardaroba collaborano i volontari adulti
delle parrocchie a turni mentre i giovani in SC sono presenti sei
giorni per 30 ore settimanali distribuite tra la mensa e il guardaroba.
Il servizio consiste nel selezionare i capi ricevuti in dono dalle
famiglie e dai negozi; predisporli poi per la distribuzione sia secondo
le misure che secondo il sesso e le stagioni. C’è pure una sezione di
scarpe, di casalinghi e di oggettistica e mobili. I giovani si integrano
nell’attività di selezione e soprattutto registrano in computer le
consegne rispettando le scadenze stabilite per ogni fornitura gratuita.
Attività 1.5:
gestione docce
Descrizione Il giovane in SC accoglie la richiesta di usufruire della
doccia che in genere avviene prima del pranzo. Consegna il materiale
necessario e soprattutto fa un servizio di sorveglianza dell’ordine dei
locali ma anche nei rapporti fra gli ospiti. Il servizio docce è richiesto
soprattutto da immigrati che non hanno ancora abitazioni
confortevoli e dalle persone di passaggio.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
8.3 - SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede:
Ass. LA STRADA – PORTO SAN GIORGIO
- Codice 8195
Via San Giorgio, 3 - 63023 PORTO SAN GIORGIO (AP)
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA:
alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti
Attività 1.1:
colloqui regolari
Descrizione: L’ascolto avviene sempre alla presenza di due operatori:
un adulto con esperienza e conoscenza di molte situazione e di un
giovane in SC.
Il giovane in SC compila la scheda OSPO3 sia cartacea che
informatica di una nuova richiesta presa in carico dal Centro di
Ascolto mentre l’adulto (OLP) presta più attenzione al colloquio.
La richiesta viene seguita passo passo nei successivi appuntamenti.
L’ascolto è impostato su un principio di rispetto della persona e di
facilitazione al dialogo affinché la persona possa fidarsi sin dal primo
incontro e collaborare per trovare le soluzioni.
Con il passar dei mesi il giovane si inserisce sempre di più nei colloqui
e nella valutazione dell’aiuto da dare.
Attività 1.2:
distribuzione alimenti
Descrizione: Il giovane in SC collabora con l’adulto nel reperimento
delle provviste e nella selezione in base agli articoli e alla validità.
Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della distribuzione è
giornaliero in base alle urgenze. Mentre l’adulto completa il colloquio,
il civilista prepara la busta degli alimenti. Con il passar dei mesi il
giovane si inserisce sempre di più nei colloqui e nella valutazione
dell’aiuto da dare. Anche la registrazione in computer delle consegne
è fatta dal giovane in SC.
Attività 1.4:
gestione guardaroba e
oggettistica varia, mobili
Descrizione : anche il vestiario viene riordinato per sesso, misura e
stagione e viene distribuito a richiesta come per gli alimenti. Si fa una
valutazione durante il colloquio delle quantità necessarie alla famiglia
e alla fine si registra la quantità consegnata.
I giovani si integrano nell’attività di selezione e soprattutto registrano
in computer tutte le consegne rispettando le scadenze stabilite per
ogni fornitura gratuita.
Attività 1.5:
gestione docce
Descrizione Il giovane in SC accoglie la richiesta di usufruire della
doccia. Consegna il materiale necessario e soprattutto fa un servizio
di sorveglianza dell’ordine dei locali ma anche nei rapporti fra gli
ospiti. Il servizio docce è richiesto soprattutto da immigrati che non
hanno ancora abitazioni confortevoli e dalle persone di passaggio.
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA
FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del
numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità
Attività 2.1:
contatti con i
“servizi al cittadino” del
territorio
Attività 2.2:
ricerca casa e lavoro
Descrizione: già dal secondo mese il giovane in SC essendo del posto
sa dare indicazioni agli utenti al pari dell’operatore adulto dei servizi
offerti dalla città. Le famiglie vengono indirizzate ai servizi pubblici
per affrontare e risolvere i vari problemi: dai documenti di
regolarizzazione alla residenza, alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici
competenti. Alcuni aiuti si risolvono anche per telefono, fax, e-mail,
ecc.
Descrizione: le situazioni che già si sono conosciute e incontrate più
volte vengono indirizzate al Centro per l’impiego di Fermo per
affrontare e risolvere il problema del lavoro e quindi dell’autonomia
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
economica. Idem per la casa anche se per la casa è ancora più,
difficile trovare soluzioni perché gli affitti a P.S.Giorgio, zona turistica
sono molto alti e non accessibili per i poveri. Solitamente gli affitti si
trovano solo per i mesi invernali e per le persone che hanno già un
lavoro stabile. I giovani in SC collaborano con l’adulto
nell’orientamento degli utenti. Il lavoro maggiore è fatto con le colf e
badanti per le quali la richiesta è ancora alta.
Attività 2.3:
sostegno legale,
finanziario, linguistico
ecc.
Descrizione in questa attività sono incluse tutti i servizi che non
rientrano ai capitoli precedenti ma che sono necessari: la lingua,
l’inserimento scolastico dei figli, le pratiche legali e finanziarie, con la
giustizia, la parrocchia, il quartiere, ecc..
E’ un aiuto per il quale il giovane collabora per il pieno inserimento
sociale della famiglia nella comunità cristiana e civile. I giovani si
adoperano a mettere in collegamento i professionisti (soci e amici)
dell’ass. La Strada che prestano servizio gratuito, contattano i distretti
sanitari, la scuola, i legali, le banche, la parrocchia, i Centri sociali
ecc.
Attività 2.4:
sostegno scolastico,
corso base di italiano
Descrizione I giovani in SC affiancano gli insegnati adulti
nell’insegnamento della lingua italiana personalizzato a qualche
adulto immigrato che ne fa richiesta (per permettere loro di essere
assunti, soprattutto come badanti). Lo stesso servizio è rivolto
saltuariamente a qualche minore in prevalenza immigrato.
Attività 2.5:
Visita e compagnia a
domicilio
Descrizione Per alcune situazioni vicine alla sede, nel centro città il
giovane in SC si reca a casa a piedi a portare gli alimenti, perché
alcuni utenti non sono in grado di uscire da soli. La sede non dispone
di automezzo. Questo contatto ha un alto valore sul piano umanorelazionale perché il giovane è atteso dall’adulto più del cibo che
porta.
Attività 2.6:
informazione e
sensibilizzazione
Descrizione: I giovani in SC, affiancati dagli adulti, daranno agli utenti
informazioni su iniziative di inclusione sociale e proposte ricreative del
territorio.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
8.3 - SETTORE: Assistenza - AREA DI INTERVENTO: A12 - Disagio Adulto e A04 - Immigrazione
Sede: Ass. IL SAMARITANO - Codice 40579
Via Del Palo, 10 - 63018 PORTO SANT’ELPIDIO (FM)
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1:
Aumento della capacità qualitativa e quantitativa di risposte all’ EMERGENZA:
alimentare, del vestiario e di altri beni per la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti
Attività 1.1:
colloqui regolari
Descrizione: Il giovane in SC partecipa sin dall’inizio ai colloqui con
gli utenti e soprattutto compila la scheda informatica. Il dialogo
avviene in modo approfondito mettendo l’utente a suo agio mentre
espone la sua situazione di povertà o di sofferenza.
Nell’attività di ascolto sono sempre in due persone: un adulto e un
giovane in SC. L’ascolto è impostato su un principio di rispetto della
persona e di facilitazione al dialogo affinché la persona possa fidarsi
sin dal primo incontro e collaborare con tutte le sue risorse per il
superamento della difficoltà. Ogni situazione presa in carico viene
seguita passo passo con altri colloqui successivi per mesi e anni
Attività 1.2:
distribuzione alimenti
Descrizione: Il giovane collabora nel reperimento delle provviste al
Banco alimentare di San Benedetto o in altri negozi della zona.
Il lavoro di preparazione delle buste alimentari e della distribuzione si
concentra nei giorni del lunedì e martedì. Viene fatto in
collaborazione dai volontari e dai giovani in SC. Recentemente si
superano le 90 buste alimentari ogni distribuzione alle famiglie già
conosciute per le quali è stato fatto almeno un colloquio al Centro di
Ascolto
Attività 1.4:
gestione guardaroba e
oggettistica varia, mobili
Descrizione il guardaroba fa distribuzione una volta al mese di
giovedì. Anche in questo servizio collaborano i volontari
dell’associazione ed i giovani in SC. Il servizio consiste nel
selezionare i capi ricevuti in dono e predisporli per la distribuzione sia
secondo il sesso, le misure che secondo le stagioni. C’è pure una
sezione di scarpe, di casalinghi e di oggettistica. I mobili vengono
prevalentemente destinati direttamente dalla sede del donatore alla
famiglia che ne fa richiesta. I giovani in SC si integrano nell’attività di
selezione e distribuzione. Soprattutto registrano in computer le
consegne rispettando le scadenze stabilite per ogni fornitura gratuita.
Attività 1.5:
gestione docce
Descrizione Il giovane in SC accoglie la richiesta di usufruire della
doccia. Consegna il materiale necessario e soprattutto fa un servizio
di sorveglianza del rispetto dei locali dell’associazione e dei rapporti
fra gli ospiti. Registra il nome della persona che ha usufruito del
servizio.
Attività 1.6:
alloggio di emergenza in
comunità-alloggio o
pensione
Descrizione: Il giovane in SC attraverso la partecipazione al Centro di
Ascolto collabora a decidere gli inserimenti in comunità-alloggio per i
posti letto disponibili. Partecipa agli incontri di equipe per la
valutazione sia delle esperienze in corso che per i provvedimenti da
prendere.
Durante la settimana il giovane in SC frequenza nella comunità
alloggio collocata nello stesso stabile e svolge un servizio di contatto
umano ma anche di sorveglianza degli ambienti e dei rapporti fra gli
ospiti dell’alloggio. Il giovane riferisce ai volontari adulti e anche ai
Servizi sociali del Comune e dell’Ambito quando è richiesto.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Aumento della capacità qualitativa e quantitativa
nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso dei percorsi specifici e
personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del numero di persone che riescono
autonomamente a reinserirsi nella comunità
Attività 2.1:
contatti con i “servizi al
cittadino”
Attività 2.2:
ricerca casa e lavoro
Attività 2.3:
sostegno legale,
finanziario, per la salute,
ecc.
Attività 2.6:
informazione e
sensibilizzazione
Descrizione: tutti i servizi di questa attività sono svolti insieme
dall’adulto e dal giovane in SC. In questa attività le famiglie
vengono indirizzate (raramente accompagnate) ai servizi pubblici
per affrontare e risolvere i vari problemi: dai documenti della
regolarizzazione, alla residenza, alle iscrizioni nelle liste dei vari uffici
competenti. Alcuni aiuti si risolvono anche per telefono, fax, email,
tramite conoscenze dirette dei volontari.
Descrizione: I giovani in SC collaborano con l’adulto
nell’orientamento degli utenti per la ricerca di lavoro. Le situazioni
che già si sono conosciute e incontrate più volte al Centro di Ascolto
vengono indirizzate al Centro per l’impiego per risolvere il problema
del lavoro e quindi dell’autonomia economica. Idem per la casa
anche se per la casa è ancora più difficile trovare soluzioni perché
gli affitti a P.S.Elpidio, zona turistica, sono molto alti. Solitamente gli
affitti si trovano solo per i mesi invernali e per le persone che hanno
già un lavoro stabile.
Il servizio per colf e badanti viene fatto direttamente dal Centro
attraverso i giovani in SC ma si limita solamente a mettere in
contatto l’offerta con la domanda fornendo le notizie disponibili. Gli
accordi economici e di assistenza vengono fatti direttamente dalle
parti senza alcuna responsabilità per l’associazione.
Descrizione in questa attività svolta anche dai giovani in SC
consideriamo tutti quei servizi che non rientrano ai capitoli
precedenti ma che sono indispensabili perché vanno dalla salute,
alla lingua, all’inserimento scolastico dei figli, in parrocchia, nel
quartiere, alle pratiche legali, al collegamento con i Servizi legali,
della giustizia, ecc.. E’ un aiuto al pieno inserimento sociale, nella
comunità cristiana e civile.
L’opera preziosa del giovane in SC è che dal dialogo spontaneo
durante le 30 ore settimanali di presenza riesce ad accumulare
tante altre notizie dell’utente utili per la valutazione dell’équipe in
merito all’accompagnamento in precedenza programmato.
Descrizione: I giovani in SC, affiancati dagli adulti, daranno agli
utenti informazioni su iniziative di inclusione sociale e proposte
ricreative del territorio.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
N. posti:
7
Caritas Diocesana
Ass. Il Ponte
Ass. La Strada
Ass. Il Samaritano
10)
2
2
1
2
-
codice 40667
codice 68237
codice 8195
codice 40579
Numero posti con vitto e alloggio:
N. posti:
11)
0
Numero posti senza vitto e alloggio:
N. posti:
12)
5
Numero posti con solo vitto:
N. posti:
2
Ass. Il Ponte
2 - codice 68237
Modalità di fruizione del vitto: all’interno del fabbricato Caritas-Ponte in Via Palestrina, 21/23
il Ponte gestisce una mensa che fa servizio solamente per il pranzo. I volontari DEL PONTE che
svolgono servizio DURANTE IL PRANZO, CONDIVIDONO IL PASTO CN GLI OSPITI.
13)
Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
N. ore settimanali
14)
Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
Giorni di servizio a settimana dei volontari
15)
30 (trenta)
6
(sei)
Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
- Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione
residenziali organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal comune e della
provincia ove si svolge il proprio progetto, così come previsto dal percorso di formazione; ogni
corso ha la durata di alcuni giorni.
Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o
le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine
servizio con momenti residenziali di 2-3 giornate organizzati a livello diocesano, regionale,
interdiocesano anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto.
-
Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti
di sabato e di domenica o in altri giorni festivi.
-
Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione e
sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale (es. incontro nazionale giovani in servizio civile).
-
I 6 giorni sopra indicati non corrispondono necessariamente ai giorni feriali ma, in caso di
necessità, verrà chiesto al volontario di prestare servizio anche nei gg festivi a fronte di un
successivo recupero con giorni di riposo.
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CITTÀ SOLIDALE 3 CARITAS FERMO
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16)
Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato
L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande è: CARITAS DIOCESANA DI FERMO
Via Palestrina, 21/23 cap 63023 città FERMO – Tel. 0734/229504 Fax 0734/213209 E-mail: [email protected]
Persona di riferimento: TONUCCI GINA cell. 3477227891 e-mail: [email protected] - Skype: gina.tonucci
Sede di
N. attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
N. vol.
Cod. ident.
per
sede
sede
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Cognome e
nome
Data di
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome
e nome
1
CARITAS
DIOCESANA
FERMO
Via Palestrina,
21/23
40667
2
TONUCCI
GINA
3
ASSOC. IL
PONTE ONLUS
FERMO
Via Palestrina,
21/23
68237
2
TONUCCI
GINA
4
ASSOC.
LA STRADA
PORTO SAN
GIORGIO (FM)
Via San Giorgio,
3
8195
1
TONUCCI
GINA
5
ASSOC. IL
SAMARITANO
PORTO
SANT’ELPIDIO
(FM)
Via Del Palo, 10
40579
2
TONUCCI
GINA
Data di
nascita
C.F.
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CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
17)
Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione
generale del servizio civile e dell’obiezione di coscienza di Caritas Italiana.
La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione
pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare
alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.
ATTIVITA’ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
NAZIONALE
Sito Caritas Italiana www.caritasitaliana.it
Foglio informativo quindicinale on line InformaCaritas di Caritas Italiana
Mensile della Caritas Italiana Italia Caritas
Blog del Tavolo ecclesiale per il servizio civile www.esseciblog.it
A
LIVELLO
Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana, presso i
gruppi giovanile delle Azioni Cattoliche diocesane.
Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile.
Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12
marzo).
In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas
Italiana è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC.
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA
DELL’AVVIO DEL PROGETTO
Incontri nelle scuole superiori della Diocesi e partecipazione alle assemblee di Istituto:
numero 3x1h = 3 ore;
Incontri nelle Parrocchie e nelle Associazioni di Volontariato: numero 6x1h = 6 ore;
Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 9 ore.
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE
DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO
Le attività di animazione e sensibilizzazione del territorio saranno svolte dai giovani in SC in
collaborazione con gli altri giovani della Caritas e dell’Azione Cattolica negli incontri programmati
nei Gruppi Parrocchiali su promozione dei parroci stessi.
Inoltre, tramite un depliant che circolerà nelle Parrocchie, nelle scuole e nei luoghi di svago dei
giovani, saranno dati tutti i recapiti e gli orari per prendere informazioni sulle disposizioni
legislative, circolari UNSC, Caritas Italiana, ecc. sui tempi dei bandi e sullo svolgimento dei
progetti stessi.
I siti web locali sono diversi; indichiamo di seguito i tre a livello diocesano e regionale:
Caritas Diocesana www.caritasfermana.it
Caritas Marche www.caritasmarche.it
Diocesi di Fermo www.fermodiocesi,it
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CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Incontri previsti:
Incontri nelle scuole superiori della Diocesi e partecipazione alle assemblee di Istituto numero 4x1h
= 4 ore
Incontri nelle Parrocchie numero 6x1h =6 ore
Incontri nelle Associazioni di Volontariato numero 6x1h = 6 ore
Incontri regionali di Pastorale Giovanile numero 2x3h = 6 ore
Partecipazione momenti regionali (marcia della Pace…) 2x2h = 4 ore
Aggiornamento del servizio nel Giornale Diocesano: La voce delle Marche: 2x2h =4 ore
Totale ore dedicate durante il servizio civile: 30 ore
Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 39 ore
18)
Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rinvia al sistema di selezione verificato in sede di accreditamento.
19)
Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività
del progetto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio e valutazione verificato in sede di accreditamento.
Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari
in servizio civile si prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto:
incontro di metà servizio (al 5°-6° mese) di alcune giornate
incontri periodici (quindicinali o mensili) di alcune ore ciascuno svolti a livello diocesano
incontro di fine servizio (al 12° mese) di alcune giornate residenziali
Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura
dell’esperienza. Durante gli stessi momenti a metà e a fine servizio, verrà distribuito un
questionario come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato.
21)
Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
22)
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Non è richiesto nessun requisito aggiuntivo.
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CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
23)
Eventuali risorse finanziarie
realizzazione del progetto:
aggiuntive
destinate
in
modo
specifico
alla
Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate:
1.
alla copertura della quota-parte che il personale dipendente di cui alla voce 8.2 dedica al
progetto;
2.
alle attività di formazione specifica previste alla voce 39 e 40;
3.
alle risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto previste alla voce 25;
4.
alle attività di promozione di cui alla voce 17;
secondo la seguente ripartizione:
Voci di spesa quota parte personale dipendente (cfr voce 8.2)
Quota parte n. 2 dipendenti c/o IL PONTE e IL SAMARITANO
Totale spesa personale dipendente
Voci di spesa formazione specifica
Risorse finanziarie
2.000,00 euro
2.000,00 euro
Risorse finanziarie
Pasti e rimborsi per spostamenti per la formazione specifica
Totale spesa formazione specifica
Voci di spesa risorse tecniche e strumentali (come da voce 25)
800,00 euro
800,00 euro
Risorse finanziarie
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1- Aumento della capacità qualitativa e
quantitativa di risposte all’ EMERGENZA: alimentare, del vestiario e di altri beni per
la casa, dedicando maggior tempo alle relazioni con gli utenti
Attività 1.1: ascolto ripetuto - Attività di sportello (colloqui) e telefoniche (quota parte
spese telefoniche, 30 al mese x 11 mesi xr 4 sedi)
Cancelleria per le 4 sedi e stampa schede OSPO 3
Attività 1.2: distribuzione alimenti
Attività 1.3.: gestione mensa
Attività 1.4: gestione guardaroba
Attività 1.5: gestione docce
Attività 1.6: Alloggio di emergenza in comunità-alloggio o pensione
Spese materiali mono-uso, piccola attrezzatura casa, carburanti, acquisto alimenti
mancanti (non donati) Materiale consumo docce, detersivi per lavatrici
1.320,00 euro
500,00 euro
2.000,00 euro
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 - Aumento della capacità qualitativa e
quantitativa nell’ACCOMPAGNARE ALL’AUTONOMIA LA FAMIGLIA attraverso
dei percorsi specifici e personalizzando gli interventi così da favorire la crescita del
numero di persone che riescono autonomamente a reinserirsi nella comunità
Attività 2.1: contatti con i “servizi al cittadino”
Attività 2.2: ricerca casa e lavoro
Attività 2.3: sostegno legale, finanziario, per la salute, ecc.
Attività 2.4: sostegno scolastico, corso base di italiano
Attività 2.4: visite a domicilio
Spese telefoniche euro 40 al mese x 4 sedi x 11 mesi
Spese carburanti euro 50 al mese x 4 sedi x 11 mesi
1.760,00 euro
1.200,00 euro
OBIETTIVO SPECIFICO N. 3 - OSSERVATORIO DELLE POVERTÀ E
DELLE RISORSE
Attività 3.1:
Rilevazione annuale dei bisogni e delle risorse nella diocesi di Fermo
Totale spesa risorse tecniche e strumentali
1.000,00 euro
6.780,00 euro
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CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Voci di spesa promozione del progetto (come da voce 17)
Risorse finanziarie
Depliants, manifesti e spese postali
Spese per spostamenti per incontri fra le sedi e le comunità locali
600,00 euro
Quota diocesana per le iniziative di sensibilizzazione del Servizio Civile a livello Regionale
(convegno, sensibilizzazione a vasto raggio, ecc.)
300,00 euro
Totale spesa promozione del progetto
900,00 euro
TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE:
24)
Euro 11.480
Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
N.
ENTE PARTNER
Tipo
Cod.Fiscale
P.IVA
1
PARROCCHIA
SANT’ALESSANDR
O
di FERMO (FM)
No profit
81004660445
2
PARROCCHIA
SANTA CATERINA
di FERMO (FM)
No profit
90006280441
3
AZIONE
CATTOLICA
DIOCESANA
No profit
90018630443
4
ASSOCIAZIONE
NOA – Interazione
Uomo Animale
Ambiente di
Macerata
Profit
90039900445
Descrizione collaborazione
4 volontari della parrocchia sono
responsabili del Centro di Ascolto della
Caritas contribuendo all’ attività 1.1.
La sig.ra C. Bisacci è OLP per il SC.
Altri volontari parrocchiali fanno
servizio in cucina e guardaroba al
PONTE, contribuendo alla
realizzazione delle attività 1.3 e 1.4.
Totale volontari coinvolti n. 10 e 1
dipendente del Ponte coordinatrice
delle attività.
2 volontarie della parrocchia fanno i
turni al Centro di Ascolto, come
indicato nell’attività 1.1. La sig.ra P.
Gerosa è OLP per il SC. Altri volontari
fanno servizio in cucina e guardaroba
del PONTE contribuendo alla
realizzazione delle attività 1.3. e 1.4.
Anche il presidente del Ponte è
volontario di questa parrocchia.
Totale volontari coinvolti n. 12.
L’AC diocesana si impegna a
collaborare all’att. 1.2., tramite i
propri volontari, nelle attività di
ascolto e distribuzione di beni di prima
necessità.
L’AC Diocesana, si impegna ad
informare, tramite i propri canali, delle
attività messe in atto dalle équipe del
progetto e a favorire la
sensibilizzazione di tutta la comunità
locale. L’associazione provvederà,
inoltre, a promuovere il servizi civile
volontario.
Collaborazione nella promozione del
progetto attraverso i propri canali
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CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
5
6
LITOGRAFICA
COM
ORMA GROUP
7
MONALDI s.a.s
PETRITOLI
8
Università degli
studi di Ancona
Facoltà di
Economia e
commercio corso
di laurea in
Scienze Sociali
Profit
Profit
00526790449
015508150677
Profit
01536090440
Università
00382520427
Collaborazione nella stampa di
depliant informativi, locandine e
manifesti sulle attività del progetto e
sua diffusione praticando uno sconto
del 15%. La collaborazione si
inserisce all’interno dell’attività 2.6
che mira ad una sensibilizzazione ed
informazione degli utenti alle iniziative
di inclusione sociale.
Fornitura gratuita di derrate alimentari
utilizzate per la preparazione dei pasti
offerti nella mensa del Ponte e per i
pacchi-alimenti consegnati agli utenti
in difficoltà, come previsto dalle
attività 1.2. e 1.3.
Fornitura gratuita di derrate alimentari
utilizzate per la preparazione dei pasti
offerti nella mensa del Ponte e per i
pacchi-alimenti consegnati agli utenti
in difficoltà, come previsto dalle
attività 1.2. e 1.3.
L’Università degli studi di Ancona
Facoltà di Economia e commercio
corso di laurea in Scienze Sociali
collabora nel progetto per l’attività
3.1. offrendo il suo contributo
nell’analisi del territorio e nella
progettazione e stesura del testo del
dossier diocesano.
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CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
25)
Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26)
Eventuali crediti formativi riconosciuti:
- Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace"
dell'Università di Pisa
27)
Eventuali tirocini riconosciuti :
- Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace"
dell'Università di Pisa
28)
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae::
Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di
Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che
vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da Caritas Italiana).
La singola Caritas diocesana rilascia, su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge,
ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata.
Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da
parte dell’Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà
Sociale “Gino Mattarelli”, come da convenzione allegata.
Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas
Italiana e dall’ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà
Sociale “Gino Mattarelli”:
COMPETENZE TRASVERSALI
- Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle
attività organizzate dall’associazione.
- Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia.
- Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetto, in relazione ai propri compiti e ai risultati
da raggiungere.
- Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non.
- Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari.
- Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità.
- Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza.
- Lavorare in team per produrre risultati collettivi.
- Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di
sistemi e procedure già calibrati e condivisi.
- Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi.
COMPETENZE SPECIFICHE
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1. Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (povertà estreme,
immigrazione, emarginazione, isolamento, problemi legali, problemi sanitari, ecc.).
2. Avere la capacità di accoglienza, ascolto e progettazione di percorsi di uscita dal disagio
sociale attraverso la relazione di aiuto.
3. Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di
accompagnamento nella soluzione del disagio.
4. Avere la capacità di risposta a situazioni di ansia e disperazione.
5. Possedere capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione.
6. Collaborare a identificare metodologie di intervento e alla costruzione della rete relazionale
con servizi ed istituzioni competenti per territorio.
7. Conoscere le problematiche psico-sociali relative all’emarginazione ed esclusione nell’età
adulta o di immigrati e le modalità di intervento (bassa soglia, accompagnamento sociale, servizi di
prossimità socio-educativi, mantenimento della domiciliarità).
8. Mediare tra la domanda di bisogno e la risposta della rete sociale.
9. Applicare tecniche di animazione, socializzazione per favorire l’integrazione dei singoli e dei
gruppi.
10. Archiviare e catalogare su supporto elettronico le schede cartacee (OSPO3) al fine di realizzare
un dossier diocesano sulle povertà e partecipare al dossier regionale.
FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
29)
Sede di realizzazione:
La sede indicata per la formazione generale è il Centro Giovanni Paolo II, via Montorso Loreto (AN).
Verranno altresì utilizzate, in base alle esigenze formative, sedi appropriate in grado di ospitare gruppi anche
per corsi residenziali.
30)
Modalità di attuazione:
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente
31)
Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
32)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la
formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato in sede di
accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie.
 Metodologia
Per ogni obiettivo formativo viene considerato:
- la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo
- dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà
- dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà
- dal saper fare al saper fare delle scelte
- dallo stare insieme al cooperare
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ed in relazione a questi livelli la dimensione:
- individuale della persona
- la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza
- la società, il mondo
attraverso:
- lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo)
- elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali
(almeno il 20% del monte ore complessivo)
- testimonianze e/o visite ad esperienze significative
 Articolazione della proposta di formazione previste;
totale nei primi cinque mesi dall’avvio del progetto: 42 ore.
-
La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da:
corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio.
incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1-2 giornate ciascuno.
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5° al 12° mese (vedi il
piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli
approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio.
 Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei
livelli di apprendimento raggiunti;
Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la
valutazione del tirocinio osservativo e del successivo tirocinio pratico.
Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli
moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo.
33)
Contenuti della formazione:
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la
formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di
accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi
Una prima fase di 33 ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la
formazione generale dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che
saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo.
Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo
periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale).
La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:
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Moduli UNSC
L’identità del gruppo in
formazione
Dall’obiezione di coscienza al
servizio civile nazionale:
evoluzione storica, affinità e
differenze tra le due realtà
Il dovere di difesa della Patria
La difesa civile non armata e
nonviolenta
La protezione civile
La solidarietà e le forme di
cittadinanza
Servizio civile nazionale,
associazionismo e volontariato
La normativa vigente e la
Carta di impegno etico
Diritti e doveri del volontario
del servizio civile
Presentazione dell’Ente
Lavoro per progetti
Il lavoro per progetti
Moduli Caritas
stenere l’esperienza e la sua
rielaborazione
vorire l’attenzione alla cura
relazioni
stenere la motivazione
stenere l’orientamento
l futuro
Tempistica
3+3
Modalità (1)
1F–5I
2
2F
2
2
2F
1F–1I
3
3
2 F – 1I
2F–1I
3
2F–1I
2
1 F – 1I
2
2F
4
3F–1I
2
2
1F–1I
1F–1I
33
20 F – 13 I
Comprendere il significato di
concorrere alla difesa della patria
Favorire l’educazione alla solidarietà,
alla cittadinanza attiva, alla pace e
alla responsabilità ambientale
Conoscere il sistema del Servizio
Civile Nazionale
Conoscere la Caritas come ente
ecclesiale
La progettazione in ambito sociale
Abilitare e sostenere la
comunicazione e l’animazione del
territorio durante e dopo il servizio
(1) F: lezione frontale; I: dinamiche non formali
Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà
adattata in base al gruppo dei volontari in formazione.
Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e
l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante
percorso formativo.
Una seconda fase di 9 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune
tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali.
Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre
tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari.
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno
descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai
contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta.
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34)
Durata:
Il progetto prevede un percorso formativo generale di :
42 ore
FORMAZIONE SPECIFICA (relativa al singolo progetto) dei volontari
35)



36)
Sede di realizzazione:
Caritas Diocesana di Fermo - Via Palestrina, 21/23 - 63023 - FERMO (FM)
Ass. La Strada – Via San Giorgio, 3 – 63017 Porto San Giorgio (FM)
Ass. Il Samaritano – Via Del Palo, 10 63018 – PORTO SANT’ELPIDIO (FM)
Modalità di attuazione:
La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente
37)
Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
COGNOME, NOME
1.
BISACCI CARLA
2.
GEROSA PAOLA
3.
TRAPASSO Don
GIORDANO
4.
CUCCHI FRANCESCO
5.
BENEITEZ FABIÀN
GABRIEL
6.
TONUCCI GINA
7.
RECCHIONI CRISTINA
8.
ANTONELLI PASQUALE
9.
MONTERUBBIANO
MARTINA
10.
ESPERIDE BARBARA
11.
POSTACCHINI FLAVIO
12.
BERNABEI FRANCESCA
13.
IAGATTI LAURA
14.
IACHINI MANUELA
15.
FUNARI ARGEO
16.
SORTINO GIACOMO
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38)
Competenze specifiche del/i formatore/i:
COGNOME NOME
1
BISACCI CARLA
2
GEROSA PAOLA
3
TRAPASSO Don GIORDANO
4
CUCCHI FRANCESCO MARIA
5
BENEITEZ FABIÀN GABRIEL
6
TONUCCI GINA
7
RECCHIONI CRISTINA
8
ANTONELLI PASQUALE
9
MONTERUBBIANO MARTINA
10
ESPERIDE BARBARA
11
POSTACCHINI FLAVIO
12
BERNABEI FRANCESCA
13
IAGATTI LAURA
14
IACHINI MANUELA
15
FUNARI ARGEO
16
SORTINO GIACOMO
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39)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Si rinvia alle tecniche e alle metodologie di realizzazione della formazione generale previste nel
sistema di formazione verificato dall’Ufficio Nazionale per il servizio civile in sede di
accreditamento.
Questo aspetto viene curato in collaborazione con le sedi di attuazione del progetto ed ha come
obiettivo un positivo inserimento del giovane nel contesto di servizio in modo da garantire la
tutela sia dei volontari che dell’utente dello stesso servizio. in particolare il progetto prevede:
- lezioni frontali con il supporto di slide e video;
- gruppi di approfondimento;
- confronto sulle motivazioni;
-
riflessioni personali.
Accompagnamento ed affiancamento personale stabile:
incontro di accoglienza iniziale: presentazione della sede, delle attività svolte, del ruolo
e delle responsabilità dei volontari;
incontri di verifica e programmazione insieme agli operatori per confrontarsi sui casi e
sulle difficoltà incontrate e per trasmettere i contenuti formativi specifici affinché il
volontario possa raggiungere gli obiettivi previsti;
incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi al progetto;
partecipazione ai corsi di formazione rivolti agli operatori dei centri;
incontro di bilancio finale per effettuare una valutazione condivisa dell’esperienza del
volontario;
presentazione da parte dei volontari di una relazione di “fine servizio” per una “
restituzione” dell’esperienza.
40)
Contenuti della formazione:
FASE PRIMA
Modulo 1: IL PROGETTO
Contenuti della formazione
Per tutte le attività
Conoscenza del progetto, introduzione al Centro di Ascolto della
Caritas conoscendo la struttura, nella sua evoluzione fino alla
forma attuale, conoscenza delle procedure operative, dei ruoli e
delle figure all’interno della struttura, approfondimento delle
attività e della responsabilità richieste al volontario
Cognome e Nome
OLP:
Bisacci Carla
Gerosa Paola
Frisenda Adelaide
Biagetti Marco
ORE
10
La Caritas Diocesana: la storia, il mandato, lo statuto, la struttura, Gina Tonucci
i compiti, la sua funzione pastorale e pedagogica
Trapasso
don Giordano
FASE INTERMEDIA
Modulo 2: IL SETTORE DI IMPIEGO
Per le attività: 1.1-1.2-1.3-1.4-1.5-1.6-2.1-2.2-2.3-2.4-2.6-3.1
Contenuti della formazione
Cognome e Nome
ORE
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CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Addestramento al compito: le tecniche dell’ascolto, la compilazione
della scheda, degli elenchi, la preparazione dei pacchi viveri, ecc.
Tecniche dell’osservazione e del discernimento
Uso del software OSPO 3, conoscenza del programma, inserimento
delle schede, lettura dei dati statistici
Incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi
al progetto, il disagio adulto nel mondo caritas: i senza fissa
dimora, i nomadi, gli immigrati e la loro integrazione, gli anziani
soli, le nuove povertà e la povertà sommersa
Recchioni Cristina
Bisacci Carla
Gina Tonucci
Antonelli Pasquale
Funari Argeo
Martina
Monterubbiano
Esperide Barbara
Postacchini Flavio
30
Partecipazione a eventi formativi rivolti agli operatori dei centri per
effettuare una verifica e una programmazione insieme, al fine di Gina Tonucci
confrontarsi sui casi, sulle difficoltà incontrate, ecc.
Conoscenza delle politiche e delle leggi locali e nazionali nel
Manuela Iachini
settore di impiego
Risposte locali ai bisogni, la rete dei servizi del territorio, il ruolo
Manuela Iachini
dei servizi sociali
Modulo 3: LA RELAZIONE EDUCATIVA
Contenuti della formazione
Per le attività 1.1-1.6-2.2-2.3-2.4-2.5
Cognome e Nome
La gestione delle relazioni con gli utenti e con i volontari
La relazione d’aiuto e la comunicazione efficace: tecniche e
strumenti per relazionarsi con gli altri
Uno stile di presenza: imparare a “saper essere” prima di “saper
fare”
La difficoltà e l’amarezza di non essere all’altezza di affrontare i
problemi degli altri, il sentirsi inutili, il dover dire di “no”
ORE
Cucchi Francesco
Cucchi Francesco
Trapasso
don Giordano
Trapasso
don Giordano
10
Modulo 4: IL LAVORO DI GRUPPO
Contenuti della formazione
Per le attività: 1.6-2.1-2.2-2.3-2.4
Cognome e Nome
Le dinamiche di gruppo: gestione delle dinamiche di gruppo e
apprendimento metodologie di lavoro in gruppo
Il lavoro d’equipe: approfondimento della relazione tra persone
che lavorano in sinergia all’interno del medesimo progetto ma con
ruoli e competenze differenti; processi di comunicazione e ascolto,
costruzioni di sinergie e relazioni
Supervisione ed approfondimento della vita comunitaria: le
bellezze e le difficoltà del vivere insieme.
ORE
Beneitez Fabian
12
Beneitez Fabian
Trapasso
don Giordano
FASE FINALE
Modulo 5: LA RIELABORAZIONE
Contenuti della formazione
Per tutte le attività
Verifica degli obiettivi raggiunti
Revisione e verifica dell’esperienza di servizio in relazione al
proprio vissuto
Bilancio delle competenze personali acquisite
Cognome e Nome
ORE
Tonucci Gina
Trapasso
don Giordano
Esperide Barbara
Bernabei Francesca
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CITTA’ SOLIDALE 4 CARITAS FERMO
Totale ore
41)
72
Durata:
La durata complessiva della formazione specifica è di:
72 ore
Altri elementi della formazione
42)
Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica)
predisposto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento
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