progetto 1 - Didattica per progetti
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progetto 1 - Didattica per progetti
www.didatticaperprogetti.it [email protected] PROGETTO TITOLO AREA SCUOLA OBIETTIVO 5.3.1 Il ritmo dei segni. Linguaggi non verbali (Educazione motoria) Elementare - 1° ciclo Riprodurre ritmi confrontabili tra loro con linguaggi diversi. RIFLESSIONI METODOLOGICHE Il ritmo è, nella nostra cultura, una successione di accenti, in genere regolare. Esso è dunque un elemento costitutivo anche del linguaggio verbale, oltre che di quello musicale, tanto che se spostiamo l’accento di una parola, non se ne comprende più il significato. Anche le composizioni visive, i disegni, i quadri, le planimetrie di un edificio, seguono un loro ritmo, paragonabile a quello musicale e a quello verbale, pur in assenza di accenti in senso stretto. Segni musicali scritti e suonati, segni grafico/pittorici, parole scritte e parlate condividono così quest’elemento difficile da definire ma estremamente presente e vivo nell’esperienza quotidiana dei nostri alunni. Il ritmo ci servirà come filo rosso per svolgere attività interdisciplinari, per le quali non sono richieste particolari attrezzature o spazi, e che soprattutto sono rivolte a tutti i componenti del gruppo classe e ai bambini con problemi di pronuncia, o lettura. In questa unità didattica viene proposta una semplice attività articolata sul ritmo, delle parole, dei movimenti, dei suoni. Ciò consente di modulare la stessa in maniera differenziata per ogni alunno: il battito delle mani è accessibile a tutti; l’articolazione vocale può essere fatta con qualunque fonema, in modo da facilitare chi ha problemi di linguaggio a livello fisico o neurologico; il movimento nello spazio può non essere eseguito, o limitato ad un gesto di una sola parte del corpo. Anche i non udenti possono partecipare in special modo alla fase motoria, e da questa risalire all’articolazione sillabica, ovviamente rispetto alle specifiche possibilità. Tutte queste © Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05 www.didatticaperprogetti.it differenziazioni non solo non limitano il lavoro, ma creano anzi condizioni di varietà stimolanti per tutti i partecipanti. Si utilizzerà una parola senza senso come stimolo e pretesto per la sperimentazione ritmica. Si inviteranno i bambini a muoversi nello spazio in modo organizzato. Si progetteranno soluzioni operative ai singoli problemi tutti insieme nel rispetto delle proposte e delle soluzioni di ognuno. Si alterneranno i diversi ruoli dell’esperienza al fine di consentire la sperimentazione diretta delle competenze richieste ad ogni partecipante. L’approccio dell’insegnante, così, tende a favorire la reale esplorazione dei campi di esperienza proposti, senza predefinirne i possibili esiti ma al contrario valorizzando le scoperte di ognuno. INDICAZIONI DI LAVORO • Battiamo le mani con questo ritmo: TA’ TA TA/TA’ TA TA/ ecc. più volte, accentando il primo dei tre battiti, a velocità moderata. Poi, mentre i bambini iniziano a ripetere il battito di mani, rinforziamo il gesto con la voce, per esempio pronunciando la vocale ‘A’ : forte/piano piano/, chiedendo ai bambini di imitarci anche in questo TA’ TA TA/TA’ TA TA/ A a a /A a a Introduciamo adesso anche il movimento: ad ogni battito di mani, e ad ogni vocalizzazione, muoviamo un passo, verso qualunque direzione. Non è necessario che tutti vadano nello stesso senso di marcia, anzi è preferibile che ognuno scelga un suo percorso indipendente; tutti dovrebbero però cambiare direzione ad ogni accento, in modo da sottolinearne nel ritmo il suo ciclico ripetersi. © Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05 www.didatticaperprogetti.it A questo punto, mentre i bambini continuano a muoversi in silenzio più o meno allo stesso ritmo, chiediamo: - ”Vi vengono in mente parole con questo ritmo?” Aspettiamo a suggerire un esempio, facciamolo solo se dopo un po’ nessuno si avvicina all’individuazione di un vocabolo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba); solitamente c’è sempre qualcuno in grado di offrire una o più parole alternative. Dalla semplice sillabazione (TA’ TA TA), i bambini passano alla scansione ritmica di una parola, la prima che viene indicata da uno di loro, ad esempio VO’ - LA – NO AN’ – CO – RA ………………. A questo punto invitiamo un bambino alla volta a trovare un’altra parola caratterizzata dalla stessa accentuazione, che, sempre continuando a muoversi e a battere le mani, inviterà tutto il gruppo a ripeterla ritmicamente. Se qualche parola non ha il “ritmo” giusto, ciò si evidenzierà dalla discordanza con movimento e battito delle mani, e senza che l’insegnante debba rilevarlo come errore, chi l’ha proposta in genere si accorgerà da solo che qualcosa non funziona. Invitiamo i bambini a riflettere sul significato delle parole individuate e proviamo insieme a cambiare l’accento: VO - LA’ – NO AN – CO’ - RA ………………. Che cosa succede? Ha lo stesso significato? Una volta compreso come l’accento delle parole può cambiare il loro significato, nei giorni successivi, invitiamo i bambini a progettare semplici © Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05 www.didatticaperprogetti.it giochi come questo (da far eseguire in classe a tutti i compagni), partendo dalla struttura sillabica e ritmica di una parola e abbinando a questa struttura suoni e movimenti simili. • Variante in coppia I bambini sono sparsi per l’aula a coppie, uno di fronte all’altro. Ogni coppia fa lo stesso movimento e dice la stessa parola scelta insieme. Ad ogni esecuzione delle coppie tutti gli altri bambini osservano e rilevano problemi e originalità. Scopo di questa variante è di arricchire le competenze lessicali e motorie attraverso il ritmo, ma soprattutto quello di facilitare la partecipazione di tutti attraverso la libera scelta del proprio compagno, conosciuto e fidato. • Variante in cerchio I bambini si tengono per mano in cerchio, e dondolano ritmicamente le braccia avanti e indietro. Un bambino dice una parola sdrucciola, che tutti ripetono; il successivo dovrà dirne una diversa e così via. Non sono ammesse parole già dette. Tra una parola e l’altra possono passare tre oscillazioni di braccia, o multipli. Quando tutti i bambini hanno detto una parola uno dopo l’altro, tutte le parole verranno ripetute simultaneamente per tre volte, forte, per concludere il gioco sottolineando gli aspetti ritmici più che semantici delle parole stesse. • Variante grafica - Insegante: “Siccome la potreste dimenticare la sequenza che abbiamo eseguito, è opportuno che ognuno di voi trovi un modo per scriverla”. © Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05 www.didatticaperprogetti.it Ogni coppia sceglie un movimento da rappresentare graficamente su un foglio. Entrambi i bambini disegnano su un unico foglio, avendo a disposizione tre matite o gessetti di un colore diverso, uno per ognuna delle tre fasi del movimento. Se, ad esempio, si è scelto il movimento della testa laterale, TA’ TA TA destra – sinistra – sinistra, un bambino lo può raffigurare con tre stanghette oblique di colore diverso, mentre l’altro potrebbe disegnare, più analogicamente, tre facce, due in un lato e una in un altro del foglio, sempre con libera scelta cromatica. A turno ogni coppia di bambini affigge il proprio disegno alla lavagna e invita i compagni ad analizzare il rapporto tra il movimento e la soluzione grafica per la specifica riproduzione. • A questo punto è possibile preparare una sequenza liberamente scelta partendo da una rappresentazione grafica. I bambini hanno ora il doppio problema di scrivere la sequenza in un modo che descriva anche i movimenti. Ecco alcune “tracce” realizzate dai bambini, raccolte in vari contesti, che suggeriamo a livello orientativo. © Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05 www.didatticaperprogetti.it Esempio A In questo caso il disegno oltre a rappresentare il ritmo con l’accento sulla prima sillaba indica il movimento che è stato eseguito dal corpo nello spazio. Esempio B In questo secondo esempio insieme al ritmo è stata rappresentata la direzione del movimento e il numero dei bambini coinvolti nel movimento della seconda e terza sillaba. Esempio C TA In questo esempio non è indicata la qualità e il tipo del movimento, ma la successione è affidata ai colori e alle dimensioni. Si tiene evidentemente conto anche dell’intensità con cui si deve pronunciare la parola, cui corrisponde un movimento più o meno ampio. © Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05 www.didatticaperprogetti.it • A questo punto invitiamo i bambini a realizzare delle composizioni visive per rappresentare delle sequenze ritmiche abbinate alla scomposizione sillabica delle parole. Utilizziamo semplicemente elementi grafici come i seguenti, una linea, utilizzabile in orizzontale e verticale, e una curva e dei disegni figurativi scelti liberamente: Come utilizzare questi disegni per rappresentare un ritmo? E come rendere la differente durata? Intervenendo su quali “parametri”, aspetti, dei segni geometrici? E come rappresentare il movimento del corpo nello spazio? Come sempre, non è l’insegnante a fornire le risposte, più o meno giuste o sbagliate, ma il confronto tra le esperienze e competenze che i bambini mettono o sono in grado di mettere in campo. Ecco alcune trasformazioni grafiche del ritmo /η/εεεε/: 1 2 © Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05 www.didatticaperprogetti.it 3 4 A voi l’analisi di questi esempi, tenendo presente che gli elementi del progetto sono assai semplici (molti altri se ne possono proporre), ma proprio per questo più controllabili in fase compositiva e realizzativa, e facilmente verificabili quanto al loro uso in fase analitica. centro di ricerca e sperimentazione metaculturale www.didatticaperprogetti.it © Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05