Due piatti contadini da gustare di Pasqua
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Due piatti contadini da gustare di Pasqua
IL LABORATORIO 48 IN CUCINA Due piatti contadini da gustare Per il pranzo pasquale vi proponiamo di realizzare un secondo, l’agnello “casce e ova”, che rielabora il piatto tradizionale dei pastori molisani, e un dolce per la colazione dall’aspetto particolare, la “pupazza”, simbolo di Resurrezione e fecondità durante il giorno di Pasqua IN CAMPAGNA la Pasqua è l’occasione per preparare piatti un po’ speciali, più ricchi del solito e che spesso utilizzano ingredienti legati al significato religioso della festa di Resurrezione. È il caso delle uova sode, da sempre considerate un simbolo della vita, ma che per i cristiani acquistano una simbologia particolare: quella della rinascita dopo la morte. Ancor più evidente il collegamento religioso evocato dall’agnello, simbolo pasquale per eccellenza anche nella tradizione ebraica. E proprio a questi due ingredienti, la carne di agnello e le uova, fanno riferimento due ricette della tradizione rurale provenienti rispettivamente dal Molise e dalla campagna romana. Per un pranzo di Pasqua tradizionale, ma allo stesso tempo un po’ diverso dal solito, potete cucinare l’agnello “casce e ova”, piatto tipico del Molise Agnello “casce e ova”: il piatto ricco di Pasqua, tipico del Molise L’utilizzo dell’agnello in questa ricetta (illustrata a pag. 50) rappresenta una variante pasquale del piatto tradizionale dei pastori molisani, denominato “casce e ova” (formaggio e uova). A Pasqua il piatto povero a base di uova, pecorino, cipolla e mollica di pane raffermo veniva, infatti, arricchito dall’aggiunta dell’agnello, una vera e propria rarità in tempi in cui sulle tavole contadine la carne compariva molto saltuariamente. Invece della colomba pasquale, vi proponiamo la “pupazza”, dolce tipico della campagna romana che potete realizzare in casa Primavera 2008 49 Ingredienti per realizzare l’agnello “casce e ova”: 1 cipolla di media grandezza tagliata fine [a], 1 bicchiere di olio extravergine di oliva [ b], 1 bicchiere di vino bianco secco [c], 150 g di pecorino grattugiato [d], 1 kg di agnello tagliato a pezzi [e], 8 uova [f], 1 ciuffo di prezzemolo [g], pepe [ h], un po’ di noce moscata [ i], sale [ l] b g h e i c b l f La consuetudine vuole che lo si consumi come secondo piatto a Pasqua. Ingredienti e modo di preparazione variano leggermente da zona a zona, come pure il tipo di agnello utilizzato (da latte e non). Qui si riporta la ricetta realizzata con l’agnello da latte, quello cioè che non ha ancora iniziato ad alimentarsi da solo. In quanto al pecorino, l’ideale sarebbe utilizzare quello particolarmente pregiato che viene prodotto nel Matese o nella zona di Capracotta (Isernia). In ogni caso non deve essere molto stagionato (dai 3 ai 6 mesi) per poter fondere facilmente e non dare un gusto troppo piccante al piatto. La ricetta per l’agnello è adatta per 4-5 persone. a d a Dalla campagna romana la tradizione della “pupazza” Questo dolce si ricollega alla consuetudine di utilizzare il forno dove settimanalmente si cuoceva il pane per preparare in occasione della Pasqua dei dolci dalle fogge più diverse. In questo caso si tratta di una figura femminile (la “pupazza”) che porta in grembo un uovo sodo, simbolo di Resurrezione, ma anche messaggio propiziatorio delle futura maternità augurata alla bambina a cui viene donata. La ricetta riportata (illustrata a pag. 51) fa riferimento alla campagna di Tivoli (Roma), ma dolci del tutti simili si ritrovano – pur con nomi diversi – anche nei paesi vicini: a Montecelio prende il nome di “palommella” e a Subiaco quello di “pigna”; a Frascati, invece, sempre per Pasqua, le famiglie preparano la “pupazza frascatana”, un grosso biscotto al miele con la forma della dea dell’abbondanza con tre seni: due che danno latte e il terzo vino. Come spesso succede, la ricetta della Pupazza di Tivoli ha numerose varianti. Qui si riporta quella tradizionale, realizzata con pasta lievitata. La ricetta proposta permette la realizzazione di due pupazze, ciascuna per 10 persone. Damiano Lucia Giornalista agroalimentare Marco Miscia Gastronomo d f e h g i l n m Primavera 2008 IN CUCINA IL LABORATORIO c o Ingredienti per realizzare due “pupazze”: mezzo litro di latte [a], mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva [ b], mezzo bicchiere di vino bianco [c], 11 uova [d], 2 cubetti di lievito di birra [e], 2,1 kg di farina di tipo 00 [f], 700 g di zucchero [g], 4 confetti [ h], 4 chicchi di caffè [ i], 100 g di confettini colorati [ l], la scorza grattugiata di un limone [m], la scorza grattugiata di un’arancia [n], un pugno di semi di anice [o] IN CUCINA IL LABORATORIO 50 L’AGNELLO “CASCE E OVA” 1 Versate l’olio in una padella e fate appassire la cipolla a fuoco basso 2 Aggiungete l’agnello tagliato a pezzi e fatelo rosolare 3 Quando l’agnello è ben rosolato, aggiungete il vino, salatelo e lasciatelo cuocere, coprendolo, per circa 30 minuti ed aggiungendo eventualmente un po’ di acqua calda se si dovesse asciugare troppo 4 Nel frattempo mettete in un recipiente le uova, 5 Mettete l’agnello in una terrina e versatevi sopra la crema di uova e pecorino 6 Mettete in forno caldo a 150° C per alcuni minuti. 7 Quando le uova si sono rapprese formando una leggere crosticina in superficie, il piatto è pronto 8 Ed ecco il piatto finito! a fuoco vivace per una decina di minuti il pecorino, il prezzemolo tritato, una grattata di noce moscata e un po’ di pepe e sale. Sbattete le uova fino ad ottenere una crema densa Se il forno è dotato di grill, conviene accenderlo Primavera 2008 “LA PUPAZZA” 1 Create una fontana utilizzando 1,5 kg di farina e mettetevi al centro 8 uova intere, un tuorlo (l’albume tenetelo a parte) e lo zucchero 2 Aggiungete il resto della farina (600 g circa), 3 Impastate tutti gli ingredienti per circa 15 minuti fino a raggiungere una consistenza simile a quella della pasta della pizza. Aggiungete il sale (un pizzico) e reimpastare per qualche minuto. Poi dividete l’impasto in due pezzi, arrotolateli e metteteli in due ciotole (ognuno dei due pezzi serve per modellare una “pupazza”) 4 Copriteli con un canovaccio e metteteli nel forno 5 Una volta lievitati, prendere l’impasto e modellate la testa, le braccia, i seni. Mettete i confetti per il naso e la bocca e i chicchi di caffè per gli occhi. Inserite al centro della pancia un uovo (non è necessario che sia sodo, in quanto diventa sodo in cottura) incrociandolo con due cordoncini di pasta. Spennellate le pupazze con l’albume d’uovo messo da parte e cospargetele di confettini colorati due cubetti di lievito che avrete prima sciolto in un po’ di latte, olio, vino, il latte rimanente, la scorza di un limone e quella di un’arancia grattugiate, i semi di anice (che va acceso per pochi minuti a 50° C e poi spento) per farli lievitare. Lasciateli in forno per circa 3 ore 6 A questo punto rimettetele 7 Estraetele dal forno. Per essere nel forno spento (ma leggermente caldo) e lasciate lievitare per circa un’ora. Tiratele fuori dal forno. Accendete il forno e portatelo a 160° C: inserite le pupazze e lasciatele cuocere per circa 35 minuti sicuri che siano cotte bene, potete controllare con uno stecchino se l’interno è asciutto Primavera 2008 IN CUCINA IL LABORATORIO 51