novembre 2o11 novità - Comune di Castelfranco Emilia

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novembre 2o11 novità - Comune di Castelfranco Emilia
NOVEMBRE 2O11
Il tempo per leggere, come il tempo per amare,
dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac
NOVITÀ
NARRATIVA
Daniel Abedi, Sono nel tuo sogno, Corbaccio 2011 (N.ABED, i.65836)
Aveva sentito come una lacrima, una lacrima insopprimibile, come se
qualcuno le avesse strappato un capello con una pinzetta. Quel che resta a
Rebecca, sedici anni, mamma ad Amburgo e papà a Los Angeles, è una
strana sensazione di vuoto e di paura. Ma poi Lucian salta fuori dal nulla:
un ragazzo senza un passato, uno che non sa chi è né ricorda da dove
viene. Un tipo strano e bellissimo e che dà a Rebecca la rassicurante
impressione di non essere più sola...
Daniel Alarcón, Radio città perduta, Einaudi 2011 (N.ALAR, i.65747)
La "Luna" è come chiamano il campo di detenzione e tortura in cui il
governo manda i dissidenti. Poi un giorno, poco prima della fine della
guerra, Rey scompare nel nulla, lasciando Norma nella disperazione di chi
non può nemmeno conoscere il destino del proprio marito. Sono passati
dieci anni e oggi Norma è una delle voci più amate del paese perché
conduce un programma nell'unica radio rimasta nella capitale, un
programma cosi semplice eppure di tale forza da essere rivoluzionario:
durante la trasmissione legge i nomi delle persone scomparse,
presumibilmente rapite o uccise dal governo. Un giorno alla porta della
radio bussa Victor, un bambino proveniente dal villaggio 1797, la stessa
zona della giungla in cui si recava cosi spesso Rey per motivi scientifici... Il
paese in cui è ambientato il primo romanzo di Daniel Alarcón non ha nome:
cosi come non hanno più nome i villaggi e le città, sostituiti dal governo con
dei numeri, cosi come non hanno più nome i dissidenti fatti scomparire
nelle prigioni e nei campi. Una dittatura dell'oblio in cui si può leggere in
filigrana la storia più o meno recente del Sudamerica, ma anche quella di
ogni luogo del mondo in cui ancora c'è qualcuno che, ostinatamente, tenta
di dare voce a chi voce non ha più.
Antonia Arslan, Il cortile dei girasoli parlanti, PIemme 2011 (N.ARSL,
65833)
I personaggi di questo viaggio palpitano di vitalità e di splendore. Si rimane
intrappolati nelle loro storie sospese tra due mondi: quello onirico, che vive
di sogni e di fiabe, e quello concreto, che narra di vita contadina, di terre
lontane, di affetti familiari, di fede. Ogni storia quasi una spigolatura contiene una folgorazione di saggezza, una scheggia di luce che viene a
illuminare l'oscurità del quotidiano ridestandoci a un "senso" o, meglio, a un
"frammento di senso": il valore delle nostre radici, la custodia della
memoria, la consapevolezza del nostro stare e agire nel mondo. Sono
ritagli autobiografici in cui la Arslan declina i temi che più le sono cari: la
questione armena e l'insensatezza della guerra, ma anche la spontaneità
dell'infanzia, la natura madre e matrigna, l'odio che contamina e deturpa, la
forza invincibile dell'amore. Una galleria di voci e di volti, che parlano di
una sapienza antica, che non c'è più.
Nicole Avril, Io, Dora Maar, Angelo Colla 2011 (N.AVRI, i.65841)
Chi ama l'arte e, insieme, pretende di amare l'artista, lo fa a proprio rischio
e pericolo. Lo sa bene Dora Maar, ex fotografa di talento, modella e
amante del grande Palilo Picasso nel decennio più turbolento ed euforico
della sua carriera, quello culminato nella realizzazione di Guernica. Dora,
che accompagnò e documentò il farsi di quel capolavoro pittorico,
ricostruisce con voce febbrile e nitida gli alti e i bassi di un sodalizio
sentimentale e artistico che sarebbe passato attraverso gli estremismi
congiunti della guerra, della pittura e dell'amore. Regolando la sua prosa
sugli umori alterni del personaggio di Dora, Nicole Avril ricostruisce con
maestria una stagione della vita artistica di Picasso guardandola con gli
occhi della donna che collaborò a renderla speciale, e nello stesso tempo
scrive un romanzo nel quale le ragioni del cuore e quelle, dispotiche, della
pittura, ingaggiano un combattimento che ha le cadenze disperate e
perfette di un balletto russo.
Nir Baram, Brave persone, Ponte alle Grazie 2011 (N.BARA Storico,
i.65866)
Mentre l'Europa assiste all'ascesa del nazismo e dello stalinismo, a Berlino
la vita dell'ambizioso ricercatore di mercato Thomas Heiselberg è messa in
discussione dalle ingerenze della nuova politica e anche la sua sfera di
affetti è tragicamente turbata. Parallelamente a Leningrado la giovane
Aleksandra Andreevna Weisberg, appartenente a una famiglia ebraica
dell'intellighenzia russa, vede minacciata dal regime comunista la sua
esistenza e quella dei suoi cari. Per tutta risposta i due protagonisti
compiranno una scelta apparentemente plausibile, salvo poi rendersi conto
delle sue drammatiche conseguenze solo quando ormai è troppo tardi.
Thomas e Aleksandra: sono loro le "brave persone" che danno il titolo a
questo romanzo di Nir Baram che, molto più di un affresco storico, è una
riflessione sull'uomo comune di fronte alla devastazione dei regimi. Da
"brave persone", infatti, i due hanno aspirazioni e desideri innocenti e
legittimi ma, come emergerà bene nel dipanarsi della vicenda, non sanno, o
forse non vogliono, leggere i segni tangibili della tragedia storica che si sta
consumando intorno a loro. Nir Baram ci regala un romanzo spiazzante e
provocatorio, una dolorosa meditazione sulla banalità del Male che alberga
in ciascuno di noi, "brave persone", rammentandoci quanto peso possano
avere le scelte individuali.
Alessandro Baricco, Mr Gwyn, Fesltrinelli 2011 (N.BARI, i.66082)
Jasper Gwyn è uno scrittore. Vive a Londra e verosimilmente è un uomo
che ama la vita. Tutt'a un tratto ha voglia di smettere. Forse di smettere di
scrivere, ma la sua non è la crisi che affligge gli scrittori senza ispirazione.
Jasper Gwyn sembra voler cambiare prospettiva, arrivare al nocciolo di
una magia. Gli fa da spalla, da complice, da assistente una ragazza che
raccoglie, con rabbiosa devozione, quello che progressivamente diventa il
mistero di Mr Gwyn. Alessandro Baricco entra nelle simmetrie segrete di
questo mistero con il passo sicuro e sciolto di chi sa e ama i sentieri che
percorre. Muove due formidabili personaggi che a metà romanzo si
passano il testimone, e se a Mr Gwyn tocca mischiare le carte del mistero,
la ragazza ha il compito di ricomporne la sequenza per arrivare a una
ardita e luminosa evidenza.
Belinda Bauer, Blacklands, Marsilio 2011 (N.BAUE Giallo, i.65972)
Stefan Merrill Block, La tempesta alla porta, NeriPozza 2011 (N.BLOC,
i.65932)
A casa Merrill, le riunioni di famiglia hanno un esito obbligato: la messa in
scena della mitologia di Frederick Merrill. Un uomo avventuroso, tragico,
brillante, con un'esistenza fuori del comune per le figlie. Un donnaiolo, un
alcolizzato dalle passioni maniacali per Katharine, sua moglie. I racconti
sembrano allora di volta in volta gloriose pagine di epica o struggenti
resoconti di una vita votata al disastro. Per Frederick Merrill, tuttavia, la
lunga storia delle cose da lui pensate e fatte non è altro che una
meravigliosa teoria di atti poetici e radiosi. Persino quella sera, la fatidica
sera che gli ha permanentemente alterato gli anni che gli restano da vivere
su questo pianeta, appartiene per lui alla più pura poesia. Annoiato dal
grigiore e dall'ipocrisia di parenti e amici, si è allontanato da un insulso
party in cui non restava altro che bere, indossando soltanto un
impermeabile. Sulla Route 109 ha aperto l'impermeabile al passaggio di
ogni singola automobile, per suscitare ilarità o qualche comica espressione
di sdegno. Il giorno dopo si è ritrovato alla Mayflower Home, l'aristocratico
ospedale psichiatrico dove sono rintanati i matti dell'alta società bostoniana.
Costretto a vivere, a soli quarant'anni, la più assurda e ridicola condizione
per un uomo attraente, appassionato e intelligente come lui: essere un
matto tra i più illustri matti della ridente nazione americana dei primi anni
Sessanta.
John Boyne, Non all'amore né alla notte, Rizzoli 2011 (N.BOYN,
i.65845)
Inghilterra, 1919. Tristan Sadler ha solo ventun anni, ma è già un veterano.
Un tremito incontrollabile alla mano destra e un senso di colpa così
devastante da sconfinare nell'odio di sé, sono questi i segni che
l'esperienza atroce e insensata della Grande Guerra gli ha lasciato
addosso e nel cuore. E anche se ha provato a rifarsi una vita inseguendo il
sogno di diventare scrittore, il ricordo di un gesto inconfessabile non gli dà
pace. Proprio per lenire le ferite di un passato che non vuole passare,
Tristan decide di incontrare la sorella di Will, un commilitone giustiziato
durante la guerra perché, obiettore di coscienza "assolutista", aveva gettato
le armi e rifiutato di combattere contro altri esseri umani: c'è un plico di
lettere che Tristan vuole riconsegnare alla famiglia del compagno morto.
Ma l'incontro fra Tristan e Marian prende una piega diversa e inaspettata,
quella di una struggente, urgentissima confessione. Perché il tempo delle
menzogne e della violenza è finito, e per Tristan è giunta l'ora di fare i conti
con chi è veramente. Con "Non all'amore né alla notte" John Boyne ci
consegna una storia così vera e dirompente da fare più male dei fucili, un
inno vibrante al coraggio di amare e di essere liberi.
Candance Bushnell, Summer and the city, Piemme 2011 (N.BUSH
Sentimenti Umorismo, i.65922)
Massimo Cacciapuoti, Non molto lontano da qui, Garzanti 2011
(N.CACC, i.65873)
"Stamattina apro io, ho le chiavi del nuovo giorno." Giacomo vuole essere
padrone del proprio destino per costruire il suo piccolo angolo di serenità,
quello a cui tutti abbiamo diritto. Lui è "il figlio bravo" dei Rossi, quelli che
hanno la vineria appena dietro la piazza. Il suo piano è semplice: laurearsi
e far felici i genitori. A studiare lo aiuta Cristina, l'amica del cuore fin dalle
elementari - ma tra loro niente sesso, per carità, solo un bacetto
dimostrativo. All'improvviso, però, arrivano a cambiargli la vita altre
promesse di felicità: l'amico Francesco, DJ nei locali di tendenza in giro per
l'Europa; e poi Alice, che forse è la donna della sua vita... Invece le cose
non sono così semplici. Soprattutto per chi appartiene a una generazione a
cui tutto sembra insieme così facile e così difficile. Una generazione
precaria, che vorrebbe costruire dei legami ma si spaventa di fronte
all'amore e all'amicizia. Raccontandosi mentre passa dalla vineria di suo
padre - con cui ha da sempre un rapporto difficile - alle discoteche e ai
capannoni dei rave, dai bar dove divide il panino con i colleghi ai pub che
frequenta con gli amici, Giacomo imparerà a conoscere sé stesso e i propri
sentimenti. Per capire davvero che cosa vuol dire essere felici.
Paola Calvetti, Cara sorella, Bompiani 2011 (N.CALV, i.65823)
Alessandro, un giovane uomo che si trova in vacanza in Puglia insieme a
due amici, Alberto e Sarita, racconta in una lunga lettera le sue impressioni
di viaggio alla sorella laia. Da Polignano a Ostuni, da Brindisi a Bari, si
compone davanti agli occhi degli amici l'affresco di un'Italia affondata nel
passato, tra ricordi e sorprese: le madonne sulle soglie delle case, i trulli
accecati dal sole, carichi di infanzie mitiche trascorse sullo sfondo di
scenari che il Nord non conosce. E all'orizzonte, personaggi anomali, come
lo scemo del paese che buca tutte le barche, o l'incendio del Petruzzelli,
oppure antichi gesti come quelli che presiedono la preparazione della salsa
di pomodoro, accompagnati dalle storie narrate con allegria conviviale dalle
donne. Visioni, suoni forse già lontani. E mescolandosi i ricordi alla realtà,
si apre uno spazio per la rievocazione della storia d'amore infelice di
Sarita, e per il racconto, dapprima per gradi inappariscenti, dell'intesa e
dell'attrazione sottile che si stabilisce fra Alessandro e Alberto. Perché
nessuno come Alessandro può aprire davvero il suo cuore alla sorella laia.
La lunga lettera è il frutto della comunicazione speciale, irripetibile che lega
da sempre i due fratelli. Una comunicazione dello spirito, un esserci
dell'uno per l'altra, stretti in una confidenza totale che è d'amore, di ricordo
e nostalgia al tempo stesso. E il finale ritorno a Milano non potrà che
cambiare la vita di ognuno di loro.
Andrea Camilleri, La setta degli angeli, Sellerio 2011 (N.CAMI, i.65856)
Peter Carey, Parrot e Olivier in America, Feltrinelli 2011 (N.CARE,
i.65839)
All'inizio del diciannovesimo secolo, Olivier-Jean-Baptiste de Clarel de
Garmont, il miope e asmatico virgulto di un'antica stirpe nobiliare francese
spodestata dalla Rivoluzione, viene spedito in un'America appena uscita da
un'altra rivoluzione con il pretesto di studiare il sistema penitenziario di quel
paese, ma in realtà per risparmiargli la fine del nonno, che ha lasciato la
testa sotto la lama della ghigliottina. Per aiutare quest'ultimo spaesato
esponente dell'Ancien Régime a orientarsi nei temibili meandri della
democrazia gli si affiancherà, come domestico, segretario e spia, un più
stagionato rappresentante delle classi umili d'Albione, un rosso malpelo
ribelle e impudente soprannominato Pappagallo, ex 'printer's devil', cioè
garzone tuttofare di una tipografia britannica specializzata in moneta falsa.
Così inizia la drammatica ed esilarante avventura di una nuova e strana
coppia di eroi, un servo e un padrone che non potrebbero essere più
diversi ma che finiranno per diventare amici. L'ultimo libro di Peter Carey è
la storia dell'incontro di un aristocratico malaticcio e schizzinoso con la
giovane, forte, libera e democratica società americana, con i suoi
imprenditori lanciati nel futuro e le sue donne emancipate, un incontro felice
a dispetto della "maleodorante egalité" del Nuovo Mondo, che tra un colpo
di scena e l'altro fornirà all'autore l'occasione di compilare un elenco
spiritoso delle differenze e dei contrasti tra l'America e la vecchia Europa.
Gianrico Carofiglio, Il silenzio dell'onda, Rizzoli 2011 (N.CARO,
i.65832)
Da mesi, il lunedì e il giovedì, Roberto Marias attraversa a piedi il centro di
Roma per raggiungere lo studio di uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e
spesso rimane in silenzio. Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al
tempo in cui lui e suo padre affrontavano le onde dell'oceano sulla tavola
da surf. Lo riportano agli anni rischiosi del suo lavoro di agente sotto
copertura, quando ha conosciuto il cinismo, la corruzione, l'orrore. Fuori,
ma anche dentro di sé. Di professione fantasma, ha imparato a ingannare,
a tradire, a sparire senza lasciare traccia. Una vita che lo ha ubriacato e
travolto. Le parole del dottore, le passeggiate ipnotiche in una Roma che
lentamente si svela ai suoi occhi, l'incontro con Emma, come lui
danneggiata dall'indicibilità della colpa, gli permettono di tornare in
superficie. E quando Giacomo gli chiede aiuto contro i suoi incubi di
undicenne, Roberto scopre una strada di riscatto e di rinascita.
Guido Cervo, Il Teutone: la battaglia sul lago ghiacciato, Piemme 2011
(N.CERV Storico, i.65837)
Michael Connelly, L'uomo di paglia, Piemme 2011 (N.CONN Giallo,
i.66081)
Bernard Cornwell, l'ultima fortezza, Longanesi 2011 (N.CORN Storico,
i.65834)
Massimo Cuomo, Malcom, E/O 2011 (N.CUOM, i.65840)
È la domenica più calda nella vita di Marcello Zanzini, trent'anni domani. La
domenica di un luglio bollente che lo travolge dopo l'imprevisto
licenziamento dalla BigBiz, l'azienda in cui sognava di realizzare una
brillante carriera da manager. Trentasei giorni esatti da quello in cui
Arianna l'ha tradito con un venditore di aspirapolvere. Fuma da un mese,
Zan, si sottopone a improbabili colloqui di lavoro e per tirare a campare
mette all'asta su eBay i mobili di casa e i ricordi più cari, come gli album di
figurine Panini. Ma ecco che, in una piazza deserta immersa nel
pomeriggio afoso di questa domenica, un misterioso barbone gli regala una
scheda telefonica che gli cambierà la vita. Una trama che si mescola alla
vita vissuta di Zan, al suo passato che ritorna, agli improbabili scherzi che
gli amici di sempre, Tonno e Pino, gli confezionano e a quelli che la vita
confeziona loro, mettendoli a dura prova. Per Marcello Zanzini è un viaggio
che lo porterà a vincere il malessere in cui versa, la leva che gli consentirà
di liberarsi delle apparenze, riprendere in pugno la propria vita e capire
che nel suo cuore c'è ancora spazio per un sentimento, l'amore, che
sembrava essersi smarrito fra le pieghe dell'estate.
Jennifer Donnelly, Come una rosa d'inverno, Sonzogno 2011
(N.DONN, i.65933)
La storia inizia sulle sponde del Tamigi, è l'anno 1900: le desolate strade dei
sobborghi londinesi non sono il luogo adatto per una ragazza per bene
come India Selwyn Jones, una bellezza aristocratica il cui animo generoso
la spinge ad abbracciare grandi ideali. Ha scelto di essere medico e, grazie
all'ambiente in cui è cresciuta e alla stima dei suoi insegnanti, potrebbe
esercitare la professione nei più prestigiosi ospedali della città. Ma India ha
la testa dura e vuole portare aiuto dove ce ne è più bisogno, tra i poveri e i
disperati. Proprio in questi sordidi vicoli, tra ladri, prostitute e sognatori,
India si trova a dover curare, salvandogli la vita, il più famoso gangster di
Londra, Sid Malone, cinico, spietato, conturbante. Malone è l'esatto
contrario dell'elegante fidanzato di India, una stella nascente del Parlamento
inglese. Nonostante la repulsione per un uomo che rappresenta tutto ciò
che lei detesta, poco alla volta India si lascerà attrarre dalla complessa
personalità del malvivente, intrigata dal suo misterioso passato.
Inevitabilmente, pur cercando di resistere ai loro sentimenti, i due si
ritrovano l'uno nella braccia dell'altro. E un amore appassionato,
sconveniente, in cui l'estasi si alterna alla sofferenza, e che provoca
distruzioni quali non avrebbero mai potuto immaginare...
Aaron Eske, Le strade che portano a casa, Piemme 2011 (N.ESKE
Diari e memorie, i.65953)
"Prima di iniziare il viaggio che mi avrebbe portato attraverso ventitré città
del mondo, non sapevo perché volevo partire. La risposta migliore a chi me
lo avesse chiesto sarebbe stato qualcosa come 'Mi annoio' o 'Ne ho
abbastanza di cene a base di takeaway cinese'. Ma dovevo volare per
24.901 miglia per capire, anzi per sentire, quello che mi mancava. Ho
dovuto scoprire quale piccolo cerchio sia in realtà l'esperienza di un uomo.
Sentire cosa si prova a stringere uno dei 132 milioni di orfani nel mondo, e
poi lasciarlo andare. Capire cosa significa essere fortunati, così
sfacciatamente fortunati da avere la nausea al pensiero. Ho dovuto vedere,
annusare, temere, assaporare da dove vengono i miei fratelli e sorelle e
realizzare quanto sarebbe stata diversa la loro vita se non fossero diventati
la mia famiglia. E quanto diversa sarebbe stata la mia. I miei fratelli e
sorelle, quattro orfani dalle parti opposte del pianeta, l'India e la Corea. Ho
dovuto fare il giro del mondo per capire quale miracolosa connessione ci
ha uniti, ma, ora che stavo di nuovo lì con loro, sembrava naturale. Non
normale - adesso sapevo che normali non lo eravamo - ma ci sentivamo
una cosa sola per la prima volta in tanti anni. La risposta al perché mi sono
messo in viaggio è che dovevo circumnavigare la Terra per trovare la
strada di casa." (Aaron Eske)
Giorgio Faletti, Tre atti e due tempi, Einaudi 2011 (N.FALE, i.66080)
"Io mi chiamo Silvano ma la provincia è sempre pronta a trovare un
soprannome. E da Silvano a Silver la strada è breve". Con la sua voce
dimessa e magnetica, sottolineata da una nota sulfurea e intrisa di
umorismo amaro, il protagonista ci porta dentro una storia che, lette le
prime righe, non riusciamo piú ad abbandonare. Con "Tre atti e due tempi"
Giorgio Faletti ci consegna un romanzo composto come una partitura
musicale e teso come un thriller, che toglie il fiato con il susseguirsi dei
colpi di scena mentre ad ogni pagina i personaggi acquistano umanità e
verità. Un romanzo che stringe in unità fili diversi: la corruzione del calcio e
della società, la mancanza di futuro per chi è giovane, la responsabilità
individuale, la qualità dell'amore e dei sentimenti in ogni momento della vita,
il conflitto tra genitori e figli. E intanto, davanti ai nostri occhi, si disegnano i
tratti affaticati e sorridenti di un personaggio indimenticabile. Silver,
l'antieroe in cui tutti ci riconosciamo e di cui tutti abbiamo bisogno.
Gianni Farinetti, Lampi nella nebbia, Marsilio 2011 (N.FARI, i.65828)
A Torino tutti parlano del funerale del cavalier Eugenio Balbiano, destinato
a trasformarsi in uno degli eventi mondani della stagione. Con la morte di
Balbiano, l'immensa fortuna che gli apparteneva ora è di Bianca, la nipote,
che oltre al patrimonio eredita un misterioso, vastissimo appartamento
pieno di ricordi. Forse un po' scomodi. Quando è il momento di dare l'ultimo
saluto al cavaliere, Bianca sparisce. Silvia Guarienti, l'amica di sempre,
avverte strani presagi e tutti temono il peggio...
Eric Frattini, L'oro dell'inferno, Nord 2011 (N.FRA Giallo, i.65895)
Jaimy Gordon, L'ultimo giorno di gloria, Fazi 2011 (N.GORD, i.65857)
Tommy Hansel ha un piano per salvare la sua scuderia ormai sul lastrico:
infilare quattro cavalli di razza, vecchi ma ancora capaci di vincere, nelle
corse dell'Indian Mound Downs, scommetterci forte e darsela a gambe
prima di essere scoperto. Il problema è che in questo ippodromo
sgangherato, Tommy non passa inosservato a chi qui è di casa: Ed
Medicina, il vecchio stalliere, Giocodaragazzi, il maniscalco, Deucey Gifford
detta "la zingara", Valigetta Smithers, l'addetto ai box, Due Cravatte, il
"finanziere dell'ippica" radiato dalle corse e l'inquietante allenatore, Joe
Dale Bigg. E poi c'è lei, l'assistente tuttofare, nonché fidanzata di Tommy,
Maggie Koderer. Come quei bellissimi cavalli esausti, figure tragiche di cui
si innamora, Maggie ha quel tanto di cuore per raccogliere le flebili
speranze di tutti e risollevare le loro sorti.
Pietro Grossi, Incanto, Mondadori 2011 (N.GRAS, i.65949)
Un borgo tra i colli toscani, un'estate di sole e frinire di cicale, tre ragazzi
diversissimi ma legati dall'amicizia tacita e rovente di chi vuole crescere in
fretta: Greg, solitario erede della famiglia più ricca del circondario; Jacopo,
genitori borghesi ai limiti della noia; e Biagio, povero, libero e strambo
come Huckleberry Finn. Nel volgere di quell'estate, una vecchia
motocicletta rimessa a nuovo e una pista d'asfalto comparsa magicamente
nella campagna, nera e lucida come un serpente indiano, segneranno
l'inizio di un'avventura destinata a portarli lontano. Pochi mesi dopo, Biagio
azzarda un'eccentrica carriera di campione internazionale delle due ruote.
È Jacopo, compilando una cartolina trovata in un libro di scuola, vince una
borsa di studio che lo condurrà a misurarsi con i misteri e le sfide della
fisica in una delle più prestigiose università britanniche. Le tracce di Greg,
invece, paiono perdersi nelle ragnatele luminose dell'alta finanza mondiale.
Eppure, proprio nel momento in cui sono più lontani, a chissà quante
migliaia di chilometri l'uno dall'altro, i tre amici sembrano non essere mai
stati più vicini, uniti come sono - per chissà quale destino o invisibile forza
cosmica - dalla quasi simultanea scoperta del sesso e dell'amore, il
magnete più potente e il mistero più insondabile ed esaltante, qualcosa che
"ha a che fare più con l'universo che con il mondo".
Deborah Harkness, Il libro della vita e della morte, Piemme 2011
(N.HARK Fantasy, i.65846)
Elizabeth Haynes, Null'angolo più buio, Giano 2011 (N.HAYE Giallo,
i.65968)
Yuri Herrera, La ballata del re di denari, LaNuovaFrontiera 2011
(N.HERR, i.65893)
Polvere e sole. Silenzi. Pochi spiccioli guadagnati per la strada offrendo
rime in cambio di pietà. Perché Lupo ha un talento: sa come trasformare in
musica ciò che vede. Un giorno incontra un Re, entra a far parte della sua
corte e acquista un ruolo: diventa l'Artista. Canta corridos per il suo
Signore e con la Bimba scopre l'amore che fino ad allora aveva conosciuto
solo per sentito dire. Ma a poco a poco i suoi occhi si abituano allo sfarzo
del Palazzo e iniziano a intravedere gli orrori e la corruzione che si celano
dietro ai potenti facendo nascere in lui un profondo desiderio di libertà e
indipendenza. Utilizzando lo stile caratteristico e affascinante della favola,
Yuri Herrera mette a nudo i meccanismi che ordinano il mondo dei
narcotrafficanti e ci regala una tragedia shakespeariana ambientata in
Messico.
Michael Hjorth, Hans Rosenfeldt, Oscuri segreti, Einaudi 2011
(N.HJOR Giallo, i.65751)
Conn Iggulden, La città bianca: La stirpe di Gengis Kahn, Piemme
2011 (N.IGGU Storico, i.65818)
Åsa Lantz, La mente pericolosa delle donne, Piemme 2011 (N.LAN
Giallo, i.65825)
George R.R. Martin, I guerrieri del ghiaccio. Le cronache del ghiaccio
e del fuoco, Mondadori 2011 (N.MART Fantasy, i.65962)
M.J.McGrath, La figlia della neve, Rizzoli 2011 (N.CGR Giallo, i.65973)
Corrado Augias, et al., Menti criminali, Einaudi 2011 (N.MENT Giallo,
i.65752)
Nove famosi omicidi raccontati dalle migliori firme del giornalismo
d'inchiesta americano, presentati da Corrado Augias.
Susie Moloney, Le tredici, Giunti 2011 (N.MOLO, i.65850)
Haven Woods è una specie di paradiso fuori città, un luogo ideale dove
abitare e crescere una famiglia. Un posto tranquillo con le sue ville
lussuose, i giardini curatissimi, i roseti in fiore e le strade pulite, senza
neanche una foglia secca. Qui i cani non abbaiano, ma in compenso
gironzolano indisturbati tanti, troppi gatti. Il tasso di criminalità è
praticamente inesistente. Almeno in apparenza. Sì, perché a Haven Woods
vivono tredici signore elegantissime con tailleur firmati e fili di perle al collo.
La morte di una di loro risveglia non solo antiche paure ma anche qualcosa
di misterioso e innominabile. E quando Paula Wittmore, che ha
abbandonato il villaggio molti anni prima, ritorna per prendersi cura della
madre improvvisamente ammalata, non sospetta di essere l'ultima
possibilità per le dodici amiche di riportare il circolo al numero magico:
tredici. E nemmeno può immaginare a quale destino sta andando incontro:
sua figlia, giovane e innocente, potrebbe essere in serio pericolo.
Josef Morawietz, Fuga dal Gulag 47, Instar Libri 2011 (N.MORA Diari
e memorie, i.65872) (1° ed. 2004)
Nel 1942 Josef Morawietz è uno studente di diciassette anni. Chiamato alle
armi dal suo Paese, la Germania, riceve un addestramento da cecchino e
viene inviato con l'esercito hitleriano sul fronte russo. Attraversa i terribili
mesi della battaglia di Stalingrado, sopravvive al freddo, alla fame, alla
decimazione dei compagni; fatto prigioniero dai russi, viene trasferito nel
gulag 47, in un punto imprecisato della Russia meridionale. Da qui, dopo
mesi di lavoro forzato, organizza un'incredibile fuga assieme a un
compagno di prigionia, con il decisivo aiuto di un'infermiera incontrata nel
gulag. La rocambolesca storia vera di Josef Morawietz non è finita: una
lunghissima traversata a piedi nella steppa russa porterà i fuggitivi in Iran,
da dove tenteranno di salpare per l'Inghilterra. La vicenda di un
misconosciuto soldato semplice, ricostruita da lui stesso durante la
vecchiaia, emerge da un'epoca convulsa, restituendo la cronaca
appassionante di una fuga al limite dell'impossibile.
Antonio Moresco, Gli esordi, Mondadori 2011 (N.MORE, i.65854)
Il protagonista vive una e insieme tre vite: nella prima parte è un
seminarista silenzioso, nella seconda un attivista rivoluzionario, nella terza
uno scrittore sotterraneo. Ma in questo romanzo si scorgono in filigrana
anche gli ultimi decenni del secolo appena trascorso: nella prima parte gli
anni Cinquanta e Sessanta, gli anni sepolti che precedono le esplosioni del
decennio successivo; nella seconda gli anni Settanta, delle lotte e dei
tumulti, la chiusura di un'epoca iniziata con le grandi rivoluzioni politiche
dell'Ottocento e del Novecento; nella terza gli anni Ottanta e Novanta e
quelli che stiamo vivendo, abbagliati e spettrali, gli anni dell'immagine, della
moda, dell'apparenza e della duplicazione della vita e del mondo.
Diana Nasher, La terra dei peschi selvatici, Sperling & Kupfer 2011
(N.NASH Diari e memorie, i.65871)
1925. Elisabeth, ragazza dell'alta borghesia tedesca, si innamora di chi non
dovrebbe: un afgano, studente di chimica a Worms. Un amore destinato a
durare, nonostante l'opposizione feroce dei genitori di lei. Perché Elisabeth
sceglie di abbandonare tutto e parte per l'Afghanistan, una terra per lei
remota e quasi leggendaria. Ma i suoi sogni di trascorrere la vita accanto a
un principe delle fiabe presto s'infrangono: dopo pochi anni, a causa dei
disordini politici che scuotono il Paese, il suo uomo viene imprigionato,
mentre lei e la figlioletta Mariam sono condannate agli arresti domiciliari.
Ripartiranno per la Germania solo poco prima dello scoppio della Seconda
Guerra Mondiale. 1948. Mariam ritorna a Kabul con la madre, sulle tracce
del padre e della sua infanzia perduta. Qui sposa il giovane Ghulam Sawar
Nasher, di una potente famiglia pashtun, accanto al quale conduce una vita
da principessa. Un ruolo che lei riveste in modo del tutto personale:
energica e piena di iniziativa, nel fermento degli anni Sessanta fonda una
scuola unica nel suo genere, dove la millenaria cultura afgana s'incontra
con quella europea. 1971. Diana, figlia di Mariam, abbandona l'Afghanistan
in cui è cresciuta per studiare medicina a Praga. Non dimenticherà, però, il
luogo da cui proviene, e di cui sentirà sempre una nostalgia profonda. In
questo libro Diana Nasher ci racconta la storia romanzesca della sua
famiglia, cominciata con una decisione travolgente come sempre sono le
decisioni prese per amore.
Irène Némirovsky, Il signore delle anime, Adelphi 2011 (N.NEMI,
i.65831)
"Appartengo a una razza levantina, oscura, c'è in me un miscuglio di
sangue greco e italiano: sono uno di quelli che voi francesi chiamate
metechi, immigrati" dice, a una donna in cui vede l'immagine stessa della
purezza, Dario Asfar, giovane medico che negli anni successivi alla prima
guerra mondiale conduce un'esistenza miserabile nel Sud della Francia. E
con sorprendente chiaroveggenza conclude: "Io credo che esista una
fatalità, una maledizione. Credo che il mio destino era di essere un
mascalzone, un ciarlatano ... Non si sfugge al proprio destino". Anche
quando, molti anni dopo, non sarà più il "medicastro" che con il suo aspetto
"miserabile e selvatico" e il suo accento straniero ispira solo diffidenza,
anche quando sarà diventato ricco e famoso, e l'alta società parigina andrà
umilmente a chiedergli di guarirla da quelle malattie dell'anima, da quelle
"turbe psichiche", da quelle "fobie inspiegabili" che solo lui, il Master of
souls (come viene definito da chi lo accusa di sfruttare la credulità del
prossimo), è in grado di curare - anche allora il dottor Asfar si porterà
dietro il marchio indelebile del suo destino, delle sue origini, del suo
sangue. E quegli angiporti dell'Oriente da cui proviene, e che ha cercato di
lasciarsi alle spalle, gli rimarranno per sempre negli occhi.
Maggie O'Farrell, La mano che teneva la mia, Guanda 2011 (N.OFAR,
i.65849)
Nella vitale Londra del secondo dopoguerra, la giovane Lexie Sinclair,
appena arrivata dalle campagne del Devon, sente che tutto è possibile.
Mentre cerca di realizzare il sogno di diventare giornalista, viene in contatto
con un mondo pervaso da uno straordinario fermento culturale: la Soho
degli anni Cinquanta. Quartiere bohème di locali rumorosi, prostitute,
immigrati, e di artisti e intellettuali, come Francis Bacon, Lucien Freud o
John Deakin. Qui Lexie trova anche l'amore in un uomo più grande di lei,
un importante editore. Nella Londra di oggi, Elina, una giovane artista
finlandese, ha in comune con la sua coetanea di cinquant'anni prima la
grande attrazione per questa città e la voglia di affermarsi nel proprio
lavoro. Ma Elina è diventata mamma da poco e fatica a superare le
difficoltà delle prime settimane a casa con un neonato. Ted, il padre del
bambino, le sta accanto in questo momento delicato e anche lui fa i conti
con la paternità. Guardando il figlio, la mente di Ted corre alla propria
infanzia, ma riaffiorano immagini, ricordi, pensieri che non coincidono con
quello che lui sa del proprio passato... Un romanzo cinematografico e
insieme poetico che avvicina sino a fonderle due storie unite da un legame
segreto.
Alberto Ongaro, Un uomo vestito di bianco, Piemme 2011 (N.ONGA,
i.65948)
È Singapore il fulcro ipnotico di questa storia, o meglio il Raffles Hotel di
Singapore, luogo mitico e senza tempo dove soggiornarono celebri scrittori
come Conrad e Maugham. Al lussuoso albergo, che sembra abitato da un
genius loci che si diverte a intrecciare le vite dei suoi ospiti in trame da
romanzo, approda un reporter veneziano in cerca di uno dei suoi più cari
amici, il giornalista e scrittore Alexander Blackmouth, misteriosamente
scomparso. Tutto ha avuto inizio in una piovosa giornata estiva al Club
della Stampa Estera di Londra, quando una strana telefonata dall'Indonesia
strappa Alexander dal pranzo con l'amico, spingendolo a lasciare
precipitosamente il Club senza poi dare più notizie di sé. Incuriosito e
preoccupato, il reporter decide di mettersi sulle sue tracce. L'indagine si
trasforma ben presto in un'avventura dal sapore esotico e irresistibile, i cui
principali indizi sono le sottolineature di Alexander sui libri più amati, il suo
impermeabile abbandonato al club, un messaggio sulla sua segreteria
telefonica e dei loschi figuri ingaggiati dalla mafia cinese... Né Penny, la
bella sorella del giornalista scomparso, né il suo fedele segretario Jonathan
Sage riescono a fornire elementi risolutivi, ma una cosa è certa: la bussola
dell'indagine punta decisamente a Oriente e l'Amore, quello con la A
maiuscola, potrebbe essere la chiave del mistero che avvolge la figura in
dissolvenza di Alexander Blackmouth.
Pierluigi Panza, Nati sotto la luna, Bompiani 2011 (N.PANZ, i.65829)
Non sono sempre gli uomini a vincere. Non tutte le storie di
multiculturalismo sono a lieto fine. Un ragazzo va in vacanza a Cuba con gli
amici. Si innamora. Sposa una ragazza e hanno un figlio, che nasce
ammalato. Un giorno lei fugge misteriosamente da casa. Lui la cerca
disperato. Poi capisce... E la realtà diventa tragedia. Ma cosa è successo
veramente? Da questa storia vera Pierluigi Panza racconta con spietata
ironia la crisi dell'Europa e di una società avida e ipocrita. E lo fa attraverso
la storia di quattro amici nati nell'anno della conquista della Luna. Qual è la
loro identità? Chi sono davvero? In un crescendo di tensione, che
accompagna le pennellate di un disincantato ritratto generazionale, si
accumulano crisi coniugali, difficoltà economiche, bambini scomparsi e
prostitute, verità e menzogne. Chi è debole, per destino o per le
imperscrutabili combinazioni del DNA, è forse a rischio estremo. Una storia
senza sconti ma piena di disperato lirismo, dove l'amore è visto dalla parte
degli uomini.
David Rocklin, Luce proibita, NeriPozza 2011 (N.ROCK Storico,
i.65959)
Ceylon, 1836. Catherine Colebrook, giovane moglie di un anziano
funzionario britannico della John Company, è una donna alle prese con una
vita non facile. Ma, soprattutto, Catherine coltiva una passione disdicevole
per una donna della sua epoca: la fotografia. Nella malandata tenuta di
Dimbola, accerchiata dai tumulti sempre più violenti che i tamil scatenano
contro gli invasori inglesi, Catherine insegue il suo sogno giorno dopo
giorno. Ad aiutarla con curiosità e crescente dedizione è il giovane tamil
Eligius, entrato a servizio per poter sfamare la madre e la sorellina, ma con
il cuore pieno di rabbia dopo che il padre è stato ucciso nel tentativo di
sostenere la causa della sua gente. Eligius è fiero, orgoglioso,
estremamente intuitivo e, nonostante l'iniziale disprezzo per i colonizzatori,
finisce per subire il fascino del mondo occidentale attraverso il rapporto
con il saggio capofamiglia, Charles Colebrook, con l'appassionata moglie e
con la bella figlia, Julia, di cui si innamora. Quando la tensione esplode
sull'isola, nell'animo di Eligius si apre un abisso: deve appoggiare la rivolta
gli inglesi oppure seguire quel che sempre più chiaramente gli appare
come il progresso? Ispirato alla storia vera di Julia Margaret Cameron,
illustre pioniera della fotografia, "Luce proibita" intreccia storia, scienza,
arte, politica e quotidianità familiare nel racconto di un'amicizia indistruttibile
oltre le convenzioni e i pregiudizi.
Deborah Rodriguez, Essere amiche a Kabul, Piemme 2011 (N.RODR,
i.65822)
A volte, è dai più grandi insuccessi che nascono imprese straordinarie. Lo
sa bene Sunny, che ha lasciato gli Stati Uniti, dove si sentiva una fallita,
per ritrovare se stessa in Afghanistan. Adesso, il caffè che gestisce a
Kabul ha il sapore di casa per chi è lontano dalla propria famiglia: perché
ha scelto una missione altruista o pericolosa, o perché è dovuto fuggire da
un destino tragico. E così, nel caffè s'intrecciano le storie più disparate:
quelle di donne occidentali finite laggiù per lavoro o, come Sunny, in cerca
di una nuova vita, e quelle di donne afgane che invece non possono
decidere da sole né dove né in che modo vivere. Come la giovane
Yasmina, cui Sunny ha offerto un tetto e un mestiere dopo averla raccolta
dalla strada, e che rischia un'accusa di prostituzione perché, avendo
appena perso il marito, non può dimostrare la paternità del figlio che porta
in grembo. O Halajan, che a quasi sessant'anni ricorda ancora il sapore
della libertà, conosciuta nell'Afghanistan pre-talebani, e si concede piccoli
gesti di ribellione privata fumando di nascosto, celando sotto il burqa un
cortissimo taglio di capelli e le lettere d'amore che le scrive Rashif, il sarto.
Nell'intimità del caffè, donne tanto diverse finiranno per confidarsi e
proteggere i rispettivi segreti da un mondo ancora dominato da leggi
arcaiche, dove gli attentati si moltiplicano giorno dopo giorno e i talebani
stanno riprendendo piede.
Julia Romp, Cercasi Ben disperatamente, Sperling&Kupfer 2011
(N.ROMP Diari e memorie, i.65898)
Quando l'autrice vede aggirarsi in cortile un gatto randagio, l'ultima cosa
che vuole è allargare la famiglia. È già occupata a tempo pieno con il figlio
George, un bambino che non fa amicizia con nessuno e non sorride mai,
incapace di comunicare con il mondo. Per lui ogni minimo cambiamento
significa un totale sconvolgimento delle sue abitudini. Eppure George non
sembra spaventato dal piccolo intruso bianco e nero: al contrario, non
appena lo vede, il suo sguardo si illumina, e in men che non si dica i due
fanno amicizia. È il miracolo nel quale la sua mamma ha sempre sperato:
grazie a Ben, Julia riesce finalmente a comunicare con il figlio e George
sembra ritrovare la gioia di vivere, gioca e inventa storie sulle loro
avventure insieme. Ma un brutto giorno, inspiegabilmente, Ben scompare, e
il mondo crolla di nuovo per George e sua madre. Disposta a tutto pur di
ritrovare il gatto, Julia inizia così una forsennata ricerca nel suo quartiere e
in tutti quelli vicini, chiedendo aiuto a chiunque. Ovunque. Sui siti web che
si occupano di animali scomparsi, pubblicando annunci sui giornali,
distribuendo volantini, guidando per chilometri a ogni minima segnalazione.
Tanto che anche Internet e la stampa nazionale cominciano a interessarsi a
questa storia, e attorno a George e Julia si crea una vera e propria catena
di solidarietà. Finché, con il Natale ormai alle porte, arriva una telefonata
inattesa, che aprirà finalmente uno spiraglio di speranza...
Georges Simenon, Il gatto, Adelphi 2011 (N.SIME, i.65945)
Goce Smilevski, La sorella di Freud, Guanda 2011 (N.SMIL, i.65835)
Nella Vienna occupata dai nazisti, a Sigmund Freud è concesso il privilegio
di fuggire all'estero, portando con sé i propri cari. Nella lista composta dal
fondatore della psicoanalisi entrano la moglie, i figli, la cognata, le due
assistenti, il medico personale con la famiglia e perfino il cane, ma non le
quattro anziane sorelle, Marie, Rosa, Pauline e Adolfine. È la voce di
quest'ultima, deportata nel campo di concentramento di Terezin, a
rievocare con doloroso rimpianto il rapporto privilegiato col fratello, da
un'infanzia vissuta in simbiosi, in cui Sigmund era il mentore che la guidava
alla scoperta del mondo, fino all'inevitabile, ma non per questo meno
amaro, allontanamento nell'età adulta e all'ombra tragica del distacco finale.
Ne esce un ritratto inedito della Vienna cosmopolita a cavallo tra Ottocento
e Novecento, descritta dal punto di vista di una donna che non avendo
marito né figli non può ambire ad altro ruolo che quello di figlia e sorella.
Figlia di una madre che non perde occasione di farle sentire tutto il peso
della sua inutilità; sorella di un genio totalmente assorto nella costruzione
del proprio mito di nuovo profeta, destinato a liberare l'umanità dalle false
credenze di cui si è nutrita per secoli. Una donna in fuga da una vita già
scritta e mai pienamente vissuta, tra gelidi rapporti familiari, un amore
tragico e il sogno irrealizzato della maternità, rassegnata a trovare pace
solo nel rassicurante oblio di una follia autoimposta.
Julia Stuart, Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra, Corbaccio 2011
(N.STUA, i.65827)
Anne Sward, Fino all'ultimo respiro, Mondadori 2011 (N.SWAR,
i.65847)
Svezia, anni Settanta. In un villaggio solitario vicino alla costa viene al
mondo una bambina "più simile a un'eschimese che a un'albicocca dorata",
come aveva immaginato sua madre nei sogni d'estate. Ha un nome lungo e
complicato: Angela Rafaela Lo Mård, ma per tutti è Lo. Lo cresce
spensierata, tra le corse all'aria aperta e i giochi con gli zii, fino a quando,
nel mezzo di un'estate senza fine, qualcosa si rompe. In un mattino caldo e
secco scoppia un incendio lungo la linea ferroviaria. Quel giorno qualcosa
cambia per sempre, anche se Lo ancora non lo sa. Lo stesso giorno Lo
conosce Lukas, un ragazzo arrivato chissà quando dall'Ungheria, insieme al
padre che vive come un animale selvatico e parla una lingua che il figlio
non ha mai imparato. Tra i due nasce subito un rapporto strano e complice,
costruito su gesti ruvidi e su una comprensione profonda. Insieme, nei
pomeriggi dorati trascorsi al sicuro nella "capanna del pescatore", Lukas e
Lo imparano a maneggiare le loro paure più remote: l'ombra di un passato
che Lukas non ha mai conosciuto o forse ha voluto dimenticare, e il monito
che la madre ha fatto cadere sul cuore di Lo bambina: "Sta' attenta
all'amore". Ma l'adolescenza finisce presto e Lo e Lukas si troveranno
divisi, la loro complicità logorata, svanita dietro abbandoni e tradimenti. A
quel punto sarà Lo a decidere: si lascerà tutto alle spalle, la sua famiglia,
Lukas, e poi Yoel e tutti gli uomini che incontrerà nel suo frenetico
viaggiare (o fuggire). Ma sempre con Lukas sullo sfondo.
Antonio Tabucchi, Il piccolo naviglio, Feltrinelli 2011 (N.TABU, i.65842)
Complice la metafora del "piccolo naviglio", Tabucchi immagina una rotta
difficile da mantenere, una rotta implicita nella carta del romanzo che
scrive, piccolo naviglio per eccellenza. Diceva il risvolto dell'edizione del
1978: "Sul suo scafo ci sono i grumi e le annotazioni del giornale di bordo
delle generazioni che lo hanno preceduto e che egli tenta faticosamente di
decifrare. Più decifrabile, il suo stesso giornale di bordo, l'Italia del
dopoguerra vista con gli occhi attoniti e innocentemente dissacratori di un
bambino e di un adolescente: le elezioni del Quarantotto, le madonne in
lacrime, il perbenismo e l'ipocrisia, i primi saccheggi edilizi, l'autoritarismo,
la repressione, gli entusiasmi per una Cuba remota e illusoria, l'angoscia e
la solitudine. Insomma il bagaglio di una generazione nevrotica e orfana, la
sua inquieta e talvolta dolorosa ricerca di una convinzione, di una ragione,
di un padre putativo".
Valerio Varesi, La sentenza, Frassinelli 2011 (N.VARE, i.65824)
1944, carcere di San Francesco a Parma. Il rombo degli aerei alleati fa
tremare le pareti e il cuore di uomini capaci dei delitti più atroci, adesso tutti
pronti a sostituire con il crocefisso la pistola o il coltello. Tranne uno. Lo
chiamano Bengasi, perché è stato nella Legione straniera, dove si era
rifugiato per sfuggire ai molti guai combinati in gioventù. È un avventuriero
inquieto e per lui le bombe sarebbero una liberazione. Stesso anno, stessa
notte. Carcere di San Vittore a Milano. Il bombardamento della città, uno
dei tanti ormai, sfiora le mura senza toccarle. Un gruppetto di prigionieri
comuni è convocato dalla guardia fascista. Tutti temono il peggio, ma ce n'è
uno che nella vita è sempre riuscito a cavarsela, sempre ai margini,
sempre disposto a tutto. Forse, pensa, anche questa è un'opportunità.
Bengasi riesce a scappare, e sa che la sua unica possibilità di salvezza è
la guerriglia, quella dei partigiani nascosti lì, tra le montagne. L'altro coglie
al volo la proposta del fascista e accetta di infiltrarsi nella
Quarantasettesima brigata Garibaldi, partigiani del Parmense, come spia:
non è la prima volta che fa un lavoro sporco, e comunque è sempre meglio
che rimanere rinchiuso in una cella. Accetta anche il suo nome di battaglia,
Jim, che gli viene affibbiato con ironico disprezzo, citando Conrad. Jim e
Bengasi sono due uomini ai quali una notte ha cancellato il passato e
regalato un futuro. Sono due partigiani per caso. La montagna unisce i loro
destini, l'amicizia li rende inseparabili...
Fabio Volo, Le prime luci del mattino, Mondadori 2011 (N.VOLO,
i.65843)
Elena non è soddisfatta della sua vita. Il suo matrimonio si trascina
stancamente, senza passione né curiosità. Suo marito è diventato ormai
come un fratello: "Non viviamo insieme, insieme ammazziamo il tempo.
Abbiamo stupidamente pensato che due infelicità unite potessero dar vita a
una felicità". Ha sempre deciso in anticipo come doveva essere la sua vita:
la scuola da fare, l'università, l'uomo da sposare... perfino il colore del
divano. È diventata moglie prima di diventare donna. Finché un giorno
sente che qualcosa inizia a scricchiolare. La passione e il desiderio si
affacciano nella sua quotidianità, costringendola a mettersi in discussione.
Elena si rende conto che un altro modo di vivere è possibile. Forse lei si
merita di più, forse anche lei si merita la felicità. Basta solo trovare il
coraggio di provare, di buttarsi, magari di sbagliare. "Per anni ho aspettato
che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che
cambiassi io". Un libro sincero e intenso, capace di affrontare i sentimenti
senza trucchi o giri di parole, e di portarci faccia a faccia con le nostre
emozioni più vere.
Austin Wright, Tony e Susan, Adelphi 2011 (N.WRIG Giallo, i.65879)
Zeina, Schiava. La mia fuga dalla legge degli uomini, piemme 2011
(N.ZEIN Diari e memorie, i.65874)
"Ci ho messo un po' per muovermi, la prima volta che sono uscita di casa
con il velo. Sono rimasta diversi minuti completamente paralizzata, con la
mano stretta alla maniglia. Non ho sentito mio marito che si avvicinava,
quindi quando mi ha abbracciata sono trasalita. Ho risposto al suo bacio
per non suscitare sospetti, ma avrei tanto voluto correre via da lui. Anche
se avessi trovato il coraggio di farlo, le pieghe dell'ampia tunica mi
avrebbero bloccati piedi. Erano come una piovra gigante, un mostro vivo
nascosto dentro di me che mi costringeva a muovermi in modo lento e
solenne. Ho aspettato l'ascensore con lui accanto, che mi stringeva una
spalla. Non lo guardavo, ma sentivo il suo sorriso su di me. Mi parlava, ma
non capivo cosa diceva, non lo ascoltavo, non lo comprendevo, avevo la
strana sensazione che quella cappa scura avesse inghiottito non solo il mio
corpo ma anche il mio spirito. Avevo voglia di urlare, ma non ci riuscivo. I
primi tempi del matrimonio, mio marito mi portava a spasso, e mi aveva
promesso che avrei potuto anche lavorare. Ma dal momento in cui ha
iniziato a frequentare quella moschea, la mia vita si è trasformata in un
incubo. Segregata in casa, picchiata per un nonnulla, costretta a pregare
cinque volte al giorno e a indossare il velo integrale. E i guanti neri, perché
nemmeno un centimetro di pelle si potesse vedere. Ero sola, segregata
nella mia prigione".
CONFINE
Il nuovo spazio dedicato ai giovani: libri e film capaci di raccontare le sfide di
chi sta crescendo; storie rivolte in avanti, per varcare il confine con l'età
adulta
Federica Bosco, Il mio angelo segreto, NewtonCompton 2011
(CONFINE BOSC, i.65946)
Da quel terribile giorno di febbraio, quando il mare l'ha inghiottita, il tempo
per Mia si è fermato. Dal sonno profondo in cui è precipitata e da cui
sembra non volersi ridestare, Mia si sente però al sicuro. Il suono di una
voce che lei conosce bene la avvolge e la protegge, la tiene lontana da
qualsiasi sofferenza e la trasporta in una sorta di sogno, in cui può sentirsi
ancora vicina a chi ama. Quella voce è più forte di tutte le altre che ha
intorno e che la chiamano, cercando in ogni modo di farle aprire gli occhi.
Ma lei non ha alcuna intenzione di tornare alla sua vita di un tempo. Finché,
dopo quasi due mesi, Mia finalmente si risveglia. Qualcuno ha voluto che
tornasse a vivere, qualcuno con cui Mia riesce ancora a parlare, e che non
vuole smettere di ascoltare. Qualcuno che la ama più della sua stessa vita
e che ha fatto di tutto per salvarla...
P.C. & Kristin Cast, Awakened, N ord 2011 (CONFINE CAST Fantasy,
i.65897)
Cassandra Clare, Shadowhunters, Mondadori 2011 (CINFINE CLAR
Fantasy, i.65919)
David Lozano, Il male, Salani 2011 (CONFINE LOZA Horror, i.65920)
Marie Aude Murail, Nodi al pettine, Giunti 2011 (CONFINE MURA,
i.65858)
Quando per la scuola è costretto a uno stage di una settimana, Louis, 14
anni, accetta senza pensare la proposta della nonna di suggerire il suo
nome al nuovo salone di acconciature che frequenta. Il padre, borghese e
snob, ride, la madre resta interdetta (pare non sappia fare altro), la sorella
lo invidia. Quando Louis si sveglia e capisce che forse non è proprio il
posto per lui è troppo tardi: l'hanno accettato e deve cominciare. Maitié
Coiffure è un salone molto poco chic, gestito dalla signora Maitié, una
corpulenta donna costretta da un incidente su una sedia a rotelle ma così
attiva da non farsene accorgere. Davanti a Loius sfilano Clare, bellissima
ragazza vittima di un fidanzato manesco, Fifi, giovane parrucchiere dotato
di estro, talento e grande ironia. Gay fino alla punta delle meches.
Garance, apprendista sfaccendata poco più grande di lui. Insieme a loro
compaiono una serie di clienti, che segnano in alcuni casi il controcanto più
serio del libro (una delle affezionate clienti è una giovane mamma che
manda i figli con la nonna a tagliarsi i capelli e in seguito va da sola a
provare le parrucche, unico rifugio post chemio). Louis scopre che vuole
proseguire oltre lo stage, inventa una serie di menzogne con la famiglia per
poter continuare a fare l'apprendista dopo la scuola e il sabato fino a che i
nodi vengono al pettine, tra incendi, botte e riconciliazioni.
Chuck Palahniuk, Dannazione, Dark 2011 (CONFINE PALA, i.65960)
Madison ha tredici anni ed è una ragazzina come tante. Be' insomma, più o
meno... Figlia di una star del cinema parecchio narcisista e di un
miliardario, viene, tra le altre cose, dimenticata per le vacanze di Natale nel
suo collegio di iperlusso in Svizzera dai genitori, in giro per il mondo a
caccia di orfani da adottare davanti ai media. Durante una notte degli
Oscar, Madison riesce nella non facile impresa di morire per una overdose
di marijuana, e all'improvviso si trova in una situazione assolutamente
diversa da quella della maggioranza delle sue coetanee. Per dirla tutta,
Madison non solo scopre di essere morta, ma per giunta di essere finita
all'inferno, con la non esaltante prospettiva di dover trascorrere un bel po'
di tempo (a occhio e croce l'eternità) tra le fiamme e quei tormenti che lo
hanno reso tristemente famoso. Insomma, è innegabile che sia difficile
pensare positivo, ma Madison è una ragazza pratica e cerca da subito di
rendere meno terribili le sue prospettive: prima di tutto deve farsi degli
amici, poi deve scoprire come funzionano le cose all'inferno. Infine (e
questo è un obiettivo mica da ridere), deve cercare di farselo piacere. In
poco tempo diventa amica di un gruppetto di coetanei: una cheerleader, un
secchione, un punkrocker e un giocatore di football, e con loro attraverserà
il Deserto di forfora e valicherà Colline di unghie tagliate, per arrivare alla
città fortificata dove vive Satana...
Rick Riordan, Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo. La battaglia del
labirinto, Mondadori 2011 (CONFINE RIOR Fantascienza, i.65921)
Federico Russo, Ci si mette una vita, Einaudi 2011 (CONFINE RUSS,
i.65749)
Un incidente riunisce quattro amici di infanzia nella loro città natale. E dà
loro le risposte che cercavano da sempre. Quando Rubens, redattore
sportivo alla soglia dei trent'anni, scopre che Carlo è grave in seguito a un
tuffo, lascia Milano e la carriera in ascesa per tornare a Firenze. Si porta
dietro solo l'ossessione per Anita: la sua ex l'ha mollato da mesi ma lui
continua a sognarla ogni notte con una faccia diversa. Insieme a Gazza e
Pico, tornati anche loro, passa una strana, lunga, irripetibile estate accanto
a Carlo. E tutto sembra di nuovo come prima, o quasi. Al centro
traumatologico si forma un'inattesa e sghemba comunità, affollata di buffi
personaggi: un cinese che non sa una sillaba di italiano ma si lamenta tutta
la notte, un coatto che suona in un gruppo ska dal nome improbabile, una
loquace e devota signora peruviana, un'infermiera maggiorata... Tra corse
in sella all'intramontabile vespa Monica Vitti, fughe dall'ospedale con Carlo
come ostaggio, litri di Guinness, notti insonni e la vittoria italiana ai mondiali
di calcio, Rubens e i suoi amici fanno per la prima volta i conti con quel che
hanno perso e quel che non avrebbero mai immaginato di ritrovare. E
decidono finalmente di crescere
Luca Zanforlin, Denise la cozza, Mondadori 2011 (CONFINE ZANF
Umorimo, i.65947)
Lei si chiama Denise Cozzoluto, ma tutti la chiamano Denise "la Cozza".
Viene dal Sud e vive a Milano in un palazzone multietnico con mamma,
papà, il fratello mononeuronico e la nonna spacciatrice di santini. Il suo non
è certamente un fisico da velina (oscilla tra la taglia 46 e la 48), ma ha un
sogno, un'idea ben chiara in testa fin da quando era piccola: vuole lavorare
in televisione. E chi se ne frega se non è alta, non è magra, non ha
fidanzati famosi e non frequenta le feste dei potenti. Lei è intelligente,
sveglia, ironica. E crede in se stessa. Per un gioco del destino, Denise si
trova catapultata dietro le quinte del mondo dello spettacolo, dove incontra
Elisabetta Canalis fuori dall'ascensore, mangia a fianco di Alba Parietti
(senza trucco), riceve un motorino direttamente da Gerry Scotti, e se la
vede con segretarie magrissime, direttori squali, e ragazze tutte uguali a
Barbie (capacità cerebrali comprese). Ed è proprio a questo punto che
deciderà di trasformarsi in una Robin Hood della televisione, pronta a fare
piazza pulita di tutte le facce inutili che popolano, senza motivo apparente, il
piccolo schermo. E quando meno se lo aspetta, troverà anche l'amore.
Stefan Zweig, Paura, Adelphi 2011 (N.ZWEI, i.65979)
Altro grande capolavoro di Stefan Zweig, questo autore che Adelphi ci
restituisce dall'oblio. Sono poco più di cento pagine dedicate ad un
tradimento da parte di una giovane donna dell'alta borghesia viennese, un
capriccio per lei che ha un marito che l'ama, due figli piccoli e una
considerevole vita sociale ed economica. La paura la prende quando una
donna, brutta a vedersi, la ferma e la comincia a ricattare. In queste pagine
sembra di essere al fianco di questa donna, vinta dalla paura. Fino al finale
che scombussolerà tutto.
CUCINA
Giuliana Lomazzi, Cucina senza glutine, Red! 2011 (CUCINA 641,563
LOMA Diete, i.65899)
Psicologia (150)
Francesco Alberoni, Viaggio nell'animo umano, Rizzoli 2011 (D.152,4
ALBE, i.65875)
Rhonda Byrne, The secret the power, Mondadori 2011 (D.158,1 BYRN,
i.64268)
Religione (200)
Enzo Bianchi, Perchè avete paura? Una lettura del vangelo di Marco,
Mondadori 2011 (D.226,307 BIAN, i.65867)
don Andrea Gallo, Se non ora, adesso, Chiarelettere 2011 (D.282.092
GALL, i.66078)
Scienze sociali (300)
Don Andrea Gallo, Non uccidete il futuro dei giovani, Dalai 2011
(D.305,23 GALL, i.65830)
Bruno Contigiani, Lavorare con lentezza, Dalai 2011 (D.306,36 CONT)
Politica (320)
Norberto Bobbio, Democrazia e segreto, Einaudi 2011 (D.321,8 BOBB,
i.65748)
Gherardo Colombo, Democrazia, Bollati Boringhieri 2011 (D.321,8
COLO, i.65808)
Federico Rampini, Alla mia sinistra, Mondadori 2011 (322,3 RAMP,
i.66079)
Economia (330)
Jeremy Rifkin, La terza rivoluzione industriale, come il potere laterale
sta trasformando l'energia, l'economia e il mondo, Mondadori 2011
(D.333,79 RIFK, i.65934)
Diritto (340)
Salvatore Zappalà, La tutela internazionale dei diritti umani, il Mulino
2011 (D.341,481 ZAPP, i.65853)
Problemi sociali (360)
Eva Cantarella, I supplizi capitali, origine e funzioni delle pene di
morte in Grecia e a Roma, Feltrinelli 2011 (D.364,660 CANT, i.65859)
– Rist. dell'ed. Del 2005,
Medicina (610)
Richard A. Passwater, Vivere meglio e più a lungo, Tecniche Nuove
2011 (D.613,2 PASS, i.65719)
Nicola Sorrentino, Allan Bay, Cosa mangiamo. La guida completa per
conoscere segreti e proprietà di tutti gli alimenti, Mondadori 2011
(D.613,23 SORR, i.65692)
Architettura (720)
Maria Cristina Vecchi, Spilamberto: guida completa agli edifici sacri
del territorio, Comune di Spilamberto 2011 (D.726,509 VECC, i.65257)
Fotogrtafia (770)
David Bate, Il primo libro di fotografia, Einaudi 2011 (D.771 BATE,
i.65746)
Letteratura italiana (850)
Pietro Citati, Elogio del pomodoro, Mondadori 2011 (D.854,91 CITA,
i.65851)
Storia generale (900)
Diane Ducret, Le donne dei dittatori, Garzanti 2011 (D.909,82 DUCR,
i.65852)
Antonio Caprarica, La classe non è acqua, Sperling & Kupfer 2011
(D.929,72 CAPR, i.65865)
Storia d'Europa (940)
Enea Ferganni, Scordatevi di essere vivi, Bollati Boringhieri 2011
(D.940,561 FERG Diari e memorie, i.65878)
Per informazioni:
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