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T u t t i p e r u n o : a l Fa b L a b DOPO SCUOLA (d a Fa b r i c a t i o n L a b o r a t o r y ) d e l M u s e o d e lle S c i e n z e d i T r e n t o a l c u n i g i o va n i m a k e r a s s i s t o n o a ll a « n a s c i t a » d i u n a lo r o c r e a z i o n e Questione di coding I l f u t u r o d e i f i g li ? Si crea nei FabLab, o f f i c i n e d i g i t a l i d o ve i m i ni maker familiarizzano con la t e c n o l o g i a i n ve n t a n d o prototipi. E scoprendo che i l m i g li o r m o d o d i i m p a r are è f a r e ( e s b a g li a r e ) di Manuela Mimosa Ravasio 72 73 L a missione è chiara: costruire una scuola sulla luna. E non si può affidare a tutti. Diciamo che essere bambini, sempre pronti a sperimentare e a galoppare con la fantasia, aiuta. Chi, se non loro, potrebbe ricreare lo spazio infinito su un foglio blu cosparso di sassolini bianchi? Far partire un razzo da un prato assolato e poi inventare i rumori dell’atterraggio stropicciando foglie e sbattendo i rami su un albero da frutto? Chi, se non una banda di ragazzini e ragazzine dai sette ai 14 anni, con il più grande a smanettare sul computer e la più piccola a dare istruzioni su come risolvere quel fastidioso problema della gravità, potrebbe trasformare tutta l’avventura in un video in 3D, e pure in un’app? «Dai ai bambini una motivazione e degli strumenti che sanno utilizzare quasi meglio dei genitori, e metteranno in campo tutte le loro risorse per raggiungere l’obiettivo». Chi parla è Giulia Franchin, da cinque anni coordinatrice delle attività per nativi digitali alla Digital Accademia di Roncade. Qui, in un casolare ristrutturato nella campagna trevigiana, tra orti e ampi portici, dove la H-Farm, uno dei principali Venture Accelerator italiani (sorta di incubatori), aiuta la trasformazione delle aziende in un’ottica digitale, i bambini passano i pomeriggi (o le settimane estive) a In queste pagine: mini inventori al lavoro alla Digital Accademia di Treviso e nei FabLab del Museo delle Scienze di Trento e di Codemotion Kids a R oma L A B O R AT O R I D A A S P O R T O Ispirati ai laboratori digitali e alla cultura maker anche molti kit per i ragazzi che possono continuare a casa quello che hanno sperimentato nel FabLab. Da pochi mesi il kit starter di Arduino, la schedina elettronica dalle dimensioni di una carta di credito che può essere programmata per controllare una serie 74 di prodotti interattivi e che da quest’anno è esposta al MoMA di New York, ha la versione con istruzioni in italiano (www.store.arduino.cc, da 80 euro). Anche i Little Bits, i moduli elettronici in plastica colorata con cui imparare a costruire circuiti si possono acquistare in kit di diversi gradi di difficoltà (www.littlebits.cc, da 70 euro circa o sullo store Arduino). Chimica e cucina invece per il kit di Laurence Humier. L’Alchemist Matter Kit, con un libro che unisce chimica e gastronomia, è pensato per i bambini e il suo lancio ufficiale è previsto durante Expo con un costo intorno ai 40 euro (www.alchemistmatter.com). divertirsi con corsi di elettronica, robotica, informatica, video e animazione 3D… È il nuovo modo di pensare il tempo extrascolastico. Non più solo danza, basket e arti marziali, ma anche attività ludo-didattiche capaci di colmare, almeno in parte, alcune carenze scolastiche. Imparare a programmare (coding), costruire un rapporto attivo con le tecnologie (il famoso «Non comprare il prossimo videogioco a tuo figlio, insegnagli a programmarlo» di Barack Obama), usare le proprie mani per allenare la mente alla logica e al problem solving, sono ormai considerate da molti genitori competenze necessarie per non «restare indietro» nel mondo di domani. Al FabLab for Kids di Torino ad esempio, costola under 12 di una delle più importanti officine digitali italiane, si insegna la così detta cultura maker. Bambini e bambine che riproducono sistemi solari usando stampanti 3D e tagli laser, che costruiscono circuiti elettrici come se fosse un Lego, e che soprattutto scoprono che è sbagliando che si impara, che un prototipo non funzionante insegna molte più cose di un oggetto perfetto. Ad aiutare Massimo Potì, nel FabLab for Kids torinese, c’è Christian, otto anni e ormai assistente qualificato nel taglio dei materiali. «La creatività dei bambini mi stupisce sempre» dice Massimo. «Tu gli dai dei pezzi di legno curvi per costruire un uovo di dinosauro, e loro li trasformano in barche, culle, case. Non vedono l’ora di oltrepassare la regola che tu gli hai indicato per creare qualcosa di nuovo». Insomma, non c’è nulla di più eccitante che il divertimento della scoperta. E i risultati si vedono: se a Torino non riescono a far fronte alle richieste nonostante l’aumento costante di laboratori, basta provare a iscrivere i propri figli a un qualsiasi CoderDojo (i club gratuiti per l’insegnamento del coding ai più piccoli, info delle sedi su coderdojoitalia.org), per accorgersi che i posti si esauriscono nei primi 60 secondi. Il Museo delle Scienze di Trento ha appena dato il via a laboratori domenicali in cui si gioca con le STEM (acronimo inglese per indicare discipline come scienze, tecnologia, ingegneria, matematica): inchiostri conduttivi per disegnare circuiti elettronici su carta; little bits colorati per imparare a montare dimmer (varialuce), magneti e alimentatori; scribbling machine per creare oggetti che muovendosi disegnano autonomamente. E come il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, anche il MUSE sta puntando molto sul tinkering (da to tink, tentare di aggiustare). «Ci siamo appassionati a questo approccio conosciuto all’Exploratorium di San Francisco e che mette al centro dell’apprendimento il “fare”, l’esperienza manuale», dice il fisico e curatore del museo trentino David Tombolato. È la filosofia learning by doing (imparare facendo) che sostituisce un po’ il vecchio detto «giocando si impara», e sul tavolo infatti, non ci sono fogli e istruzioni, ma cannucce colorate da agganciare con connettori di plastica per realizzare forme a piacimento. «Toccare con mano gli stessi strumenti, tal- volta considerati persino pericolosi che usano “i grandi” è per i più bambini fonte di grande curiosità e divertimento» dice Assia Hassanein del WeDo Fab Lab di Borgomanero (No). Qui, oltre a workshop di fabbricazione digitale, ragazzi e ragazze passano il tempo in falegnameria. «Trapani, martelli, seghe: non vedono l’ora di usarli al pari di computer e iPad, ed è sorprendente il modo in cui, anche in gruppi di dieci o 15, riescono ad auto organizzarsi e responsabilizzarsi». Il WeDo Fab Lab è all’interno di una struttura che comprende un ristorante per famiglie, un asilo nido, una scuola materna montessoriana, una di musica e una di fumetto: una sorta di centro culturale in cui i bambini sono costantemente stimolati. Accompagnati da genitori a volte ignari di questo oscuro mondo digitale, se ne escono con calamite, orologi a cucù, robot realizzati usando tutte « L a cr eati vi tà dei bambi ni mi stupisce semp r e» di ce M assi mo P otì del F a b L a b f o r Ki d s di Tor i no ( f oto q ui a f i anco) 75 L E B O T T E G H E D I G I TA L I TORINO FabLab for Kids Presso FabLab Torino via Egeo 16 www.fablabforkids.tumblr.com Chiedere a: Massimo Potì. Corsi: fabbricazione digitale, elettronica, stampa 3D, taglio laser, da marzo anche CoderDojo in collaborazione con il Museo Piemontese dell’Informatica. Età: dai 6 ai 10 anni. Costo: 10 euro due ore, compresa merenda. N O VA R A WeDo Fablab Presso Spazio ViGi via Alfieri 7, Borgomanero www.wedofablab.com Chiedere a: Silvia Sacco. Corsi: fabbricazione digitale, Arduino, falegnameria, previsti anche campus estivi. Età: dai 5 ai 13 anni. Costo: workshop mensili 20 euro merenda compresa, dalle 15.30 alle 17,30. Attività settimanali in pacchetto di 40 euro al mese. MILANO Goto 10 via Natale Battaglia 12 tel. 3921715978, www.goto10.it Chiedere a: Angelo Sala. Corsi: coding, progettazione di giochi, storytelling, arte digitale, seminari di consapevolezza digitale per i genitori, previsti anche campus estivi. Età: dai 6 ai 16 anni. Costo: laboratorio da 5 sessioni 180 euro. Coderkids via Ariberto, tel. 3482895404 www.coderkids.it Chiedere a: Federica Gambel. Corsi: programmazione informatica e robotica (dai 10 ai 13 anni). Età: dagli 8 agli 11 anni. Costi: corso breve Scratch 6 lezioni di un’ora e mezza con 12 ragazzi, un insegnate e 2 tutor, 76 240 euro. Possibilità anche di corsi con pacchetti da 5 lezioni di 90 minuti a domicilio con 2/3 bambini e 1 programmatore. TREVISO Digital Academia Tenuta Ca’ Tron, via Sile 41 Roncade tel. 0422789611 www.digitalaccademia.com Chiedere a: Giulia Franchin. Corsi: elettronica, tinkering, informatica (foto sotto), robotica, video, digital animation; campi estivi dal 15 giugno al 31 luglio e la prima settimana di settembre. Età: dai 8 ai 14 anni. Costi: 200 euro per un corso di tre mesi due volte la settimana; campus estivo da 809 euro la settimana in formula all inclusive. TRENTO MUSE FabLab Al primo piano del MUSE Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3 http://fablab.muse.it Chiedere a: David Tombolato. Corsi: ogni domenica, dalle 15 alle 19, CoderDojo, tinkering, little bits, scribbling machine, inchiostro conduttivo. Età: dai 6 ai 13 anni. Costi: compreso nel biglietto del museo (intero 9 euro, ridotto 7). FIRENZE FabLab Kids All’interno di Impact Hub via Panciatichi 10-14, Edificio F www.fablabfirenze.org Chiedere a: Lucio Ferella. Corsi: little bits, scribbling machine, fabbricazione digitale, introduzione alla modellazione e stampa 3D, CoderDojo (ultimo sabato del mese). Età: dai 6 ai 17 anni. Costi: workshop di 3/4 ore dai 10 ai 40 euro. ROMA Codemotion Kids Presso Luiss EnLabs ingresso principale della Stazione Termini lato via Giolitti www.codemotionkids.com Chiedere a: Massimo Avvisati. Corsi: Creative Computing, Robotica (Lego WeBot), tinkering, programmazione, arti digitali. Età: dai 7 ai 15 anni. Costi: un corso di orientamento (Scratch, Processing, grafica 2D e 3D, Arduino e componenti elettroniche) di 16 lezioni, 2 ore una volta la settimana, 250 euro. La t e c n o lo g i a ? Si può « ap p r occi ar e» anche du r a n t e u n c a m p o estivo, com e q u e ll i p r o p o s t i da Digit a l A c c a d e m i a le macchine che hanno a disposizione: stampanti 3D, frese, schede Arduino, plotter da taglio (stampanti in grado di ritagliare) per vinile e adesivi, macchine da cucire industriali per camere d’aria e gomma, termopresse e strumenti per la serigrafia… Insomma, meglio di un luna-park! A Roma, il parco giochi tecnologico è alla Luiss EnLabs, dove Codemotion Kids organizza corsi di programmazione, robotica, elettronica e arti digitali. A Milano, oltre all’esperienza di Coderkids che da questa primavera si amplierà con laboratori di robotica, la new entry si chiama Goto10, dal nome dato all’istruzione fondamentale del BASIC (Beginner’s All-purpose Symbolic Instruction Code), il codice di programmazione per principianti nato alla metà degli anni Sessanta. «Oltre ai ragazzi, abbiamo pensato anche ai genitori, offrendo loro seminari per accompagnare i figli a immergersi in modo consapevole e in sicurezza nell’universo digitale» spiegano i fondatori Angelo Sala, Massimo Fubini e Andrea Aparo von Flüe. Un modo per colmare quel gap tra nativi e immigrati digitali e per costruire, intorno alle nuove tecnologie, un mondo comune. Perché, alla fine, divertirsi insieme fa crescere e meglio. :)