1er décembre (matin) - Université Paris
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1er décembre (matin) - Université Paris
A PRÈS - MIDI M ATIN 09 H 15 Accueil des participants Président de séance : François Livi Président de séance : Enrico Ghidetti 09 H 30 Franco Musarra (KU Leuven) Quasimodo tra l’ermetismo e il realismo 10 H 15 Gérard Genot (Université Paris Ouest Nanterre) Quasimodo poète de l’espace 11 H 00 PAUSE 11 H 15 François Livi (Université Paris-Sorbonne) Quasimodo poète de la guerre et de la résistance 12 H 00 Antonio Saccone (Università Federico II, Naples) I discorsi sulla poesia di Quasimodo 14 H 30 Bart van den Bossche (KU Leuven) Macrotestualità in Quasimodo 15 H 15 Yannick Gouchan (Aix-Marseille Université) Images et pensée de la mort dans la poésie de Quasimodo 16 H 00 P A U SE 16 H 15 Pérette-Cécile Buffaria (Université de Lorraine) Lorsque Quasimodo dit la poésie : les oscillations du méta-discours de la poésie à la prose. 17 H 00 Conclusions La parola isola, o la Sicilia, si identificano nell’estremo tentativo di accordi col mondo esterno e con la probabile sintassi lirica. Potrei dire che la mia terra è « dolore attivo », al quale si richiama una parte della memoria quando nasce un dialogo interiore con una persona amata lontana o passata all’altra riva degli affetti. Potrei dire altro: forse perché le immagini si formano sempre nel proprio dialetto e l’interlocutore immaginario abita le mie valli, cammina lungo i miei fiumi. E sarebbe un’indicazione sempre vaga, un voler determinare una matematica là dove non c’è che il mormorio dei primi numeri. Ma poi: quale poeta non ha posta la sua siepe come confine del mondo, come limite dove il suo sguardo arriva più distintamente? La mia siepe è la Sicilia; una siepe che chiude antichissime civiltà e necropoli e latomie e telamoni spezzati sull’erba e cave di salgemma e zolfare e donne in pianto da secoli per i figli uccisi, e furori contenuti o scatenati, banditi per amore o per giustizia. S. Quasimodo, Una poetica, 1950