Porta a porta
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[SOCIETÀ] DI FLORINDA CORDELLA PORTA A PORTA (quello vero) Un settore in espansione, con una nuova legge che offre più garanzie a lavoratori e clienti L’ incaricato di vendita a domicilio, meglio noto come venditore porta a porta, è donna. È quanto emerge da un’indagine realizzata dall’istituto di ricerca Swg per conto di Avedisco, l’Associazione vendite dirette servizio consumatori. Alle lavoratrici del settore, ben il 77%, di età compresa per lo più tra i 35 e i 54 anni, si deve la floridità di un comparto rinnovato dall’entrata in vigore della legge 173/2005, che ridefinisce la professione all’insegna della trasparenza. La ricerca di Swg (www.swg.it), è stata realizzata su un campione di 806 intervistati. L’obiettivo principale era proprio quello di verificare l’esperienza professionale di questi lavoratori, in rapporto ai clienti ma anche in rapporto alle loro personali esigenze di vita. L’85% dei venditori si dice soddisfatto del lavoro svolto. Chi intraprende quest’attività lo fa per integrare il reddito dell’attività principale o perché in questo modo ha l’opportunità di conciliare lavoro part time e rapporto con la famiglia, soprattutto grazie 34 MARZO 2006 CLUB3 “ LINA DELLA VALLE (CASERTA) CARLA NORDERA (TREVISO) Ho cominciato a 12 anni Le prime prove da mia sorella Ho iniziato a frequentare il mondo Avon con mia madre quando avevo 12 anni. Sono stata proprio io a portarla dalla venditrice locale per farle intraprendere l’attività. Oggi sono una veterana, appartengo alla fascia Top, dopo la quale c’è il gradino massimo, la Top Class. In base alla fascia di appartenenza si ha una provvigione diversa sul venduto. Durante ogni campagna, che dura 23 giorni, si portano in casa dei clienti nuovi segue 씰 prodotti da commercializzare. “ Lavoro in Tupperware da 4 anni. Ho iniziato per gioco. Avevo lasciato l’impiego come responsabile commerciale in una società perché non sopportavo più di stare in ufficio tutto il giorno, e anche per potermi occupare dei due figli che erano piccoli. Poi, quando i ragazzi sono cresciuti, presa dalla noia di stare in casa, ho deciso di tuffarmi in quest’avventura, francamente senza pensare che avrebbe avuto un futuro. segue 씰 alla notevole elasticità nella gestione del tempo e degli orari. Sono soprattutto le donne ad addurre questo tipo di motivazioni, allettate anche dalla possibilità di acquistare prodotti per uso familiare e dal fatto che l’attività offre la possibilità di costruire relazioni sociali. Gli uomini invece la intraprendono soprattutto perché sono interessati alla realizzazione professionale e al vantaggio di svolgere una professione indipendente. Oggi, in Italia, si contano 20 mila persone impiegate nel settore, nel 60% dei casi diplomati e laureati, per l’87% lavoratori occasionali. Nel mercato della vendita diretta l’Italia è al 4˚ posto in Europa e tra i primi 10 nel mondo. Il settore comprende una varietà notevole di aziende, che vendono i prodotti più diversi: cosmetici, libri, quadri, alimenta씮 CLUB3 35 MARZO 2006 [SOCIETÀ] LINA DELLA VALLE (CASERTA) “ Il punto di partenza per chi decide di diventare venditrice Avon è un kit da 26 euro, che non si paga se in due campagne si raggiungono 415 euro di vendite. Il guadagno a campagna non è mai lo stesso: si può andare da 200 a 1.500 euro. Le soddisfazioni non sono solo economiche: quest’attività mi permette di conoscere tante persone, e nei posti più disparati, al parrucchiere o al supermercato. Mi presento con un sorriso: «Permetta signora, sono Lina, tanto piacere, sono una rappresentante Avon, conosce i prodotti? Mi piacerebbe venire a casa sua per farle vedere le ultime novità. Le faccio una bella pulizia del viso gratuita, le lascio dei campioncini di crema, senza obbligo di acquistare nulla. Però riesco quasi sempre a vendere qualcosina, anche alle donne che si truccano poco. Ma mi capita anche di fare subito un bell’ordine da 100 euro. In Avon ho fatto un corso di trucco e uno per la cura della pelle, che metto in pratica quando vado a casa della gente». 씮 ri, elettrodomestici, prodotti per la casa. Avedisco raduna 34 tra le più importanti aziende italiane ed estere specializzate nella vendita diretta, che rappresentano, con oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro fatturati nel 2004, circa il 50% di tutto il mercato in Italia, mentre nel mondo hanno dato lavoro a 175.219 incaricati alle vendite, circa l’11,4% in più rispetto al 2003 (www.avedisco.it). Dell’associazione fanno parte colossi come Art’è, società che commercia opere e libri d’arte (quotata anche in Borsa), Avon Co- Nel settore delle vendite a domicilio l’Italia è oggi “ ” ANNA SEGATTI La forza della società siamo noi donne: 45 mila promotrici che fatturano 90 milioni di euro 36 MARZO 2006 CLUB3 smetics, leader nei trucchi, Tupperware, che vende contenitori da cucina, Amway Italia, colosso nella vendita dei prodotti per la casa. «Avon esiste da 119 anni nel mondo e dal 1966 in Italia», spiega Anna Segatti, presidente e amministratore delegato, «e la forza della società siamo proprio noi donne. Parliamo di 45 mila promotrici nel mondo, che fatturano 90 milioni di euro circa. Nella nostra sede italiana, più del 50% dello staff manageriale, me compresa, è composto da donne. Siamo ormai presenti in 150 Paesi con i nostri cosmetici, che costituiscono il 70% del fatturato: prodotti per il trucco, trattamenti viso e corpo, fragranze di vario tipo. Ma vendiamo anche integratori alimentari, accessori per il fitness, bigiotteria, abbigliamento intimo e oggetti per la casa e per la tavola». La società nel 2004 ha realizzato un fatturato complessivo di circa 125 milioni di euro, con un incremento del 6,3% sul 2003, di cui 74 milioni di vendite nette realizzate con la vendita diretta. 씮 quarta in Europa e decima nel mondo per fatturato CARLA NORDERA (TREVISO) “ E invece eccomi qui. Ho iniziato con uno, due clienti, le prime prove le ho fatte in casa di mia sorella, dalla cognata, insomma parenti ed amici. Poi pian piano mi sono costruita una rete di contatti. Agli inizi uscivo solo una volta alla settimana, adesso nello stesso arco di tempo vedo 40/50 clienti. Non ho una sera libera ma è una mia scelta, perché l'attività non mi pone vincoli di orari e di tempo. Ogni settimana vado in casa della gente con un borsone pieno di prodotti sempre diversi, comunque mai più di 5/6 per volta, e faccio una dimostrazione che dura circa un ora. Lavorando ai miei livelli si riesce a guadagnare anche 1.800 - 1.900 euro al mese. L’importante è credere in questa attività. È un lavoro facile, dinamico e non si investe niente, perché si parte con una borsa del valore di 130 euro che viene data in omaggio dalla società. Bisogna sicuramente avere tanta voglia di stare in giro ed è sicuramente importante avere la macchina per muoversi. Io faccio anche 40-50 chilometri al giorno. Ma ne vale la pena». CLUB3 37 MARZO 2006 [SOCIETÀ] LA LEGGE C’È MA STIAMO ATTENTI AL TESSERINO Qui sotto: il facsimile del tesserino autentico che il venditore porta a porta è obbligato a esibire al cliente 씰 Il settore della vendita porta a porta è stato rinnovato dall’entrata in vigore, il 17 settembre 2005, della legge 173/2005 dal titolo “Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidale”. 씰 La legge regola i rapporti tra aziende e lavoratori e stabilisce i diritti dei consumatori. Vieta inoltre le vendite piramidali, ossia le famose “catene di Sant’Antonio”, da tempo al bando in tutti i Paesi dell’Ue, con pesanti sanzioni: arresto da 6 mesi a 1 anno e multe da 100 mila a 600 mila euro. 씰 Gli incaricati alla vendita, nelle diverse aziende, hanno un inquadramento che è all’incirca uguale per tutti. Ricevono una lettera d’incarico da parte della società per la quale lavorano insieme con un tesserino di riconoscimento che devono usare quando si presentano davanti ai clienti. Il tesserino è obbligatorio e serve proprio per evitare truffe a danno del consumatore. 씰 Possono contattare e organizzare le vendite negli orari e secondo le modalità preferiti e sono pagati a provvigione su quello che hanno venduto, con aliquote comprese tra il 15 e il 40%. Per chi vuol diventare venditore 씮 Un’azienda al femminile anche nell’impegno sociale, grazie al sostegno alla ricerca contro il tumore al seno. Spiega la Segatti: «In Italia siamo da anni impegnati nella prevenzione e nella lotta contro il tumore al seno, prima in collaborazione con la Lega italiana per la lotta contro i tumori e, dal 2002, con l’Istituto europeo di oncologia. Nel solo ottobre 2005, con l’iniziativa “Avon Tour in Piazza per la Vita”, dedicata alla prevenzione del tumore al seno, le responsabili di zona Avon hanno proposto la vendita di oggetti il cui ricavato andava per opere di solidarietà. Sono stati raccolti fondi per 5.400 euro, che l’azienda ha raddoppiato, portandoli a 10.500 euro. In ambito internazionale, dal 1995 a oggi Avon Cosmetics ha devoluto più di un milione di euro in progetti di salute e solidarietà. E negli ultimi 10 anni, con la campagna Avon Breast Cancer Crusade in 50 Paesi, le donazioni hanno superato i 400 milioni di dollari». 38 MARZO 2006 CLUB3 Per diventare venditori non sono richiesti titoli di studio particolari, ma le aziende più serie si occupano della formazione con corsi e incontri, che servono a far conoscere i prodotti e a insegnare tecniche e strategie di vendita. Nel 2004 i partecipanti ai corsi di formazione delle aziende Avedisco sono stati 16 mila, quelli ai corsi di addestramento più di 79 mila. In media ogni azienda organizza 21 corsi per la formazione e 319 di addestramento. Il neovenditore, che il più delle volte deve acquistare un kit di prodotti della società per avviare l’attività, viene per un certo periodo affiancato a un responsabile di gruppo o di zona, un venditore esperto. «Un iter semplice, che tutti possono percorrere», spiega Luca Bozzoli, managing director di Tupperware, multinazionale americana di utensili per la cucina, dal 1964 presenta in Italia. «Il nostro sistema si basa su party organizzati in accordo con la padrona di casa. In quell’occasione la dimostratrice presenta i contenitori per la conservazione domestica degli alimenti, senza nessun obbligo di acquisto, spesso rilasciando anche omaggi. Nel 2004 abbiamo organizzato 650.000 party, il 22% più del 2000. Oltre a quello classico piace molto il Party Menu, con vere e proprie lezioni di cucina». Requisito principale per svolgere il mestiere del venditore a domicilio è essere persone socievoli, predisposte alle relazioni con gli altri, soprattutto quando ci si trova ad affrontare la diffidenza del potenziale cliente. Il venditore deve conquistarsi la sua fiducia. Non basta fare le dimostrazioni per far conoscere il prodotto, bisogna anche capire i bisogni del potenziale compratore. Tra i motivi che spingono tante persone, per lo più donne, a preferire l’acquisto a domicilio c’è la possibilità di avere una dimostrazione dell’uso e dell’efficacia del prodotto stando comodamente in casa propria, senza uscire nel traffico o fare code alla cassa. E per molte clienti è anche un momento di compagnia. Non ci sono barriere anagrafiche per essere un venditore (a parte aver raggiunto la maggiore età): può intraprendere l’attività un giovane a caccia di una professione che gli garantisca guadagni e libertà; una casalinga che vuole un minimo di indipendenza economica senza rinunciare a casa e figli; chi ha perso il lavoro e magari ha anche una certa età. Alcune società, come Avon, hanno nello staff anche incaricati disabili. Occasionalità e flessibilità sono i punti di forza di un’attività ben radicata soprattutto nel Sud dell’Italia. Il guadagno è a provvigione, e varia da un minimo del 15 a oltre il 40% a seconda dei prodotti venduti e delle aziende. Ci sono poi benefit, incentivazioni e regali. Le provvigioni percepite non cumulano con altri eventuali redditi e non devono essere soggette a dichiarazione dei redditi, in quanto sono già soggette a una ritenuta alla fonte. L’attività del venditore a domicilio, in base alla legge 335/95, è soggetta all’iscrizione alla Gestione separata Inps. Se poi è esercitata in modo abituale, è necessaria l’apertura della Partita Iva (art. 4 del Dpr 633/72). 왎 non ci sono limiti d’età ma bisogna essere socievoli 7,5 MILIARDI IN EUROPA, 28 NEGLI USA 씰 Per la vendita diretta l’Italia è al 4˚ posto in Europa e tra i primi 10 nel mondo. In Europa il fatturato complessivo delle vendite a domicilio supera i 7,5 miliardi di euro l’anno; negli Usa è di 28 miliardi di dollari e offre lavoro a più di 10 milioni di persone; in Giappone vale 24 miliardi di dollari e coinvolge 2 milioni di venditori. CLUB3 39 MARZO 2006