Nuovo record di presenze all`Under 16 Settimo titolo per Axel

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Nuovo record di presenze all`Under 16 Settimo titolo per Axel
Scacchitalia
ORGANO UFFICIALE DELLA FEDERAZIONE SCACCHISTICA ITALIANA
MERANO: la finale dei campionati U16 al palazzo Kurhaus
MARINA BRUNELLO
vince il titolo italiano
femminile
Genocchio vince
la semifinale CIA
DANYYIL DVIRNYY
nuovo campione
italiano Under 20
Intervista al Presidente FSI
Il collezionismo di scacchi
L'Associazione Scacchisti Ciechi
Speciale: le olimpiadi degli italiani
La voce delle regioni: la Puglia
Merano
Nuovo record di presenze all'Under 16
Settimo titolo per Axel Rombaldoni
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
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Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
In Valle d'Aosta l'attesa diventa rilassante. Vieni a scoprire come.
La Valle d'Aosta non è solo neve.
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gli appassionati di pesca troveranno siti naturali
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d'Aosta vi sorprenderà. È bella sempre
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Scacchitalia
rivista aperiodica della Federazione Scacchistica Italiana via
Cusani 10, 20121 Milano.
Registrazione presso il Tribunale
di Milano n. 693 del 23.12.1994.
Editoriale
di Mario Leoncini
SITO INTERNET:
http://www.federscacchi.it
E-MAIL:
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DIRETTORE:
Mario Leoncini
CAPOREDATTORE:
Edoardo Bonazzi
REDAZIONE:
Emilio Bellatalla, Fabio Fox Gariani, Giuliano d'Eredità, Maurizio
Mascheroni, Giampaolo Navarro,
Gianpietro Pagnoncelli, Marcello
Perrone, Walter Ravagnati, Maurizio Sgroi, Renato Tribuiani, Luigi Troso
HANNO COLLABORATO A
QUESTO NUMERO:
Marina Brunello, Vincenzo Cucinella, Alessandro Di Giorgio,
Danyyil Dvirnyy, Giulio Francalancia, Fabio Lotti, Tommaso Notarstefano, Rodolfo Pozzi, Marco
Sbarra, Alessio Valsecchi
STRUTTURA FSI:
Presidente:
Gianpietro Pagnoncelli
Consiglio Federale:
Silvia Azzoni, Emilio Bellatalla,
Edoardo Bonazzi, Giuliano D'Eredità, Mario Leoncini (Vice-presidente Vicario), Sergio Mariotti,
Marcello Perrone, Marco Salami,
Luigi Troso (Vice-presidente)
D
al 12 al 25 novembre si svolgeranno a Dresda le
Olimpiadi degli scacchi, un avvenimento che catalizzerà l'attenzione dell'intero mondo scacchistico. Per questa ragione spero che il lettore gradisca in
modo particolare lo speciale di questo numero. Ne "Le
olimpiadi degli italiani", viene ripercorsa la storia delle olimpiadi, con particolare riferimento alla nazionale
italiana.
Troverete le prime partite commentate. Finalmente,
dirà qualcuno. Non si tratta di un'inversione di tendenza rispetto ai primi numeri semmai di una integrazione, peraltro marginale. Come abbiamo più volte detto,
quello tecnico è un settore che non è nostra intenzione,
né nostro interesse, far diventare predominante ma riteniamo che qualche commento tecnico di buon livello,
quindi scritto dai nostri giocatori e giovani di punta,
arricchisca un'offerta già molto varia e non allontani gli
operatori scolastici (presidi, insegnanti, studenti, genitori) e i non scacchisti ma per altre ragioni interessati, cui la rivista è anche diretta. Anche se già ampia,
stiamo lavorando ad arricchire l'offerta e altre rubriche si profilano all'orizzonte. Dal prossimo numero ci
occuperemo, più o meno saltuariamente – dipenderà
dal materiale che riusciremo a reperire o che i lettori
benevolmente vorranno inviarci – anche di scacchi in
carcere. Sappiamo che in alcune carceri italiane alcuni
educatori hanno organizzato corsi, tornei o, addirittura, hanno usato gli scacchi come momento di rieducazione. Ci pare importante portare alla luce queste
esperienze.
Buona lettura
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Sommario
■ CAMPIONATI UNDER 16
Merano, nuovo record di presenze. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
■ CAMPIONATI D'ITALIA
Istantanee da Saint Vincent. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
■ CAMPIONATO UNDER 20
Danyyil Dvirnyy campione Under 20 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
■ CAMPIONATO FEMMINILE
Il titolo femminile a Marina Brunello. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
■ NOTIZIE DALLA FSI
Intervista al Presidente FSI Gianpietro Pagnoncelli . . . . . . . . . . . . . . 27
Carta di credito FSI e biblioteca federale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
■ LA VOCE DELLE REGIONI
La Puglia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
■ CULTURA
Il collezionismo di scacchi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
■ SPECIALE SCACCHITALIA
Le Olimpiadi degli italiani. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
■ SCACCHI E DIVERSAMENTE ABILI
L'ASCID, Associazione Scacchisti Ciechi Italiani. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
■ CONSIGLI PER LA LETTURA
Scacco Perpetuo, di Icchokas Meras. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
■ SCACCHI E SCUOLA
Gli scacchi, un gioco per crescere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
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Campionati Italiani Under 16
Merano
Nuovo record di presenze!
Il palazzo Kurhaus di Merano, sede del Campionato
Sabato 12 luglio 2008 nei
sontuosi e splendidi locali del
Kurhaus a Merano (BZ) in Alto
Adige, luogo di villeggiatura
dei reali asburgici Sissi e Franz
Joseph e sede di altre epiche
battaglie sulla scacchiera, si
è conclusa una delle più belle
edizioni della Finale Nazionale
del Campionato Italiano
Giovanile.
di Marcello Perrone
B
attuto ancora una volta il record con
799 giocatori, 143 in più all'edizione
2007, i quali hanno dimostrato impegno ed entusiasmo sostenuti dalla grande dedizione e responsabilità di genitori,
accompagnatori e istruttori.
Splendida in particolare la sede di gioco. Il palazzo Kurhaus, i cui primi progetti
risalgono al 1846 e i finanziamenti per la
realizzazione al 1873, sede di congressi e
concerti durante l'Impero Asburgico, in passato ha già ospitato storici eventi di scacchi. Nel febbraio del 1924 e nel dicembre
1926, infatti, nelle sala Pavillon des Fleurs,
si sono tenuti due Tornei Internazionali di
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I Campionati Nazionali Under 16 dal 1988 al 2008
La figura in alto mostra l'andamento grafico della partecipazione ai Campionati Italiani Under 16 dal 1988 a
oggi. La linea gialla mostra la crescita tendenziale.
La tabella a lato indica il numero di partecipanti e le
sedi di tutte le edizioni, anno per anno a partire dal
1988.
La tabella in basso mostra le percentuali della componente femminile negli ultimi cinque anni.
1988
34
Bologna
Emilia Romagna
1989
170
Bussolengo
Veneto
1990
207
Biella
Piemonte
1991
253
Bussolengo
Veneto
1992
303
Perugia
Umbria
1993
280
Rimini
Emilia Romagna
1994
297
Rimini
Emilia Romagna
1995
264
Imperia
Liguria
1996
412
Castelfusano
Lazio
1997
352
Porto San Giorgio
Marche
1998
388
Porto San Giorgio
Marche
1999
381
Porto San Giorgio
Marche
2000
357
Torre Macauda
Sicilia
2001
429
Villeneuve
Valle d'Aosta
2002
468
Cortina d'Ampezzo
Veneto
2003
475
Arvier
Valle d'Aosta
2004
590
Praia a Mare
Calabria
2005
543
Cortina d'Ampezzo
Veneto
2006
636
Montecatini
Toscana
2004
2005
2006
2007
2008
2007
656
Città del Mare
Sicilia
18,98%
18,23%
19,81%
20,27%
22,65%
2008
799
Merano
Alto Adige
Scacchi, ideati e organizzati dal Maestro
bavarese Adolf Seitz. Il 1° Torneo ha visto
nascere la famosa difesa Merano giocata
con successo da Akiba Rubinstein contro
Ernst Grünfeld, vincitore del torneo
Il 2° Torneo ha segnato il trionfo del Maestro belga Edgar Colle, noto per il suo
omonimo sistema, vincitore del torneo
su altri giocatori di fama mondiale come
Rudolf Spielmann, Esteban Canal, Ernst
Grünfeld, Saviely Tartakower, Henry Grob.
Successivamente nel 1980, grazie alla
capacità organizzativa dell'architetto meranese Siegfried Unterberger e del compianto Nicola Palladino, allora Presidente
FSI, si è tenuto il match Hübner-Korch-
noj, vinto da quest'ultimo, che nel 1981
ha poi sfidato Karpov nelle selezioni per il
campionato del mondo. Il match KarpovKorchnoj si è svolto sempre a Merano nelle
vecchie terme presso l'Hotel Steigenberger, di fronte al Kurhaus oltre il torrente
Passirio.
Molto competente ed efficace lo staff del
Comitato Organizzatore guidato da Alex
Wild e composto dagli infaticabili e simpatici Andreas Steger, Presidente della Lega
Scacchi Alto Adige, Michael Tappeiner e
Gerhard Bertagnolli, cui si aggiungono i
collaboratori Stefano Bonagura, Lorenzo Sbalchiero, Claudio Tomisich, Adriano
Zappi e tanti altri del locale Circolo di Me-
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rano (Schachakademie Südtirol), che hanno tutti contribuito in modo determinante
al successo della manifestazione.
Inoltre, numerose giovani hostess vestite in "blu Marlene" appartenenti alla SMT
Consulting, la Segreteria Organizzativa diretta dai fratelli Hannes e Katrin Schnitzer,
hanno dispensato sorrisi e ottimismo fornendo continua assistenza ai giocatori, ai
genitori e a tutti gli accompagnatori.
Impeccabile e puntuale lo staff arbitrale
diretto dall'Arbitro Internazionale Giuseppe Scoleri Cardelli.
Alla cerimonia di premiazione nella sala
principale del Kurhaus, il Kursaal, affolla-
tissima di genitori e accompagnatori, sono
intervenuti l'organizzatore Alex Wild, applaudito fin dall'inizio, il vice sindaco Diego
Cavagna, che ha salutato i partecipanti a
nome del Comune di Merano, il Presidente FSI Gianpietro Pagnoncelli, a conferma
della grande attenzione della Federazione
per questo campionato, che ha ringraziato
l'organizzatore per la gestione del torneo,
il Comune per la sede di gioco e i giovani
giocatori, i genitori, gli istruttori, gli arbitri
per aver contribuito tutti all'ottima qualità
della manifestazione, il Responsabile Giovanile FSI Marcello Perrone, che ha individuato nel "piacere" di giocare a scacchi e
Il Maestro Fide pesarese Axel Rombaldoni,
grande favorito della
vigilia, ha confermato
in pieno le attese e ha
migliorato il suo strabiliante record conquistando il suo settimo
titolo giovanile consecutivo. Insieme al titolo
è arrivata però anche
la sua prima sconfitta
in una finale del Campionato Italiano Under
16. A interrompere la
sua lunghissima serie
positiva, all'ottavo e penultimo turno, è stato
il Maestro bergamasco Alessio Valsecchi,
il quale ha concluso il
torneo a pari punti con
il pesarese (7,5 punti su
9) ma si è classificato
secondo per lo spareggio tecnico.
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nell'importanza di "stare bene insieme" le
chiavi del successo.
La Finale Nazionale del Campionato U16
già da qualche anno ha ormai raggiunto
standard organizzativi di alta qualità e
competenza. Per la FSI un vero e proprio
fiore all'occhiello, un biglietto da visita per
il CONI e per tutto il mondo sportivo nonché culturale. Certo con l'esperienza si può
sempre migliorare e ridurre le imperfezio-
ni, ma ormai la competenza organizzativa
è uno dei punti fermi per il successo delle finali giovanili, che mobilitano una crescente moltitudine di risorse umane e di
mezzi.
Per questa splendida Finale del Campionato Giovanile U16 dobbiamo ringraziare
Alex Wild, la sua organizzazione e il Comune di Merano.
Nuovi campioni nazionali
Negrini Lisa (Emilia Romagna) Campionessa Italiana U8F
Carnicelli Valerio (Lazio)
Campione Italiano U8M
Santeramo Alessia (Puglia) Campionessa Italiana U10F
Zamengo Fulvio (Veneto)
Campione Italiano U10M
Balzano Filli (Marche)
Campionessa Italiana U12F
Codenotti Marco (Toscana)
Campione Italiano U12M
Pavei Deborah (Veneto)
Campionessa Italiana U14F
De Filomeno Simone (Toscana) Campione Italiano U14M
Palmitessa Chiara (Puglia)
Campionessa Italiana U16F
Rombaldoni Axel (Marche)
Campione Italiano U16M
Partecipanti suddivisi per categoria
U08
U08
U10
U10
U12
U12
U14
U14
U16
U16
F M F M
F
M
F
M
F
M
Piccoli Alfieri F
Piccoli Alfieri M
Pulcini F
Pulcini M
Giovanissimi F
Giovanissimi M
Cadetti F
Cadetti M
Allievi F
Allievi M
26
59
42
118
56
191
38
147
19
103
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Dati sulla partecipazione
Il grafico in alto mostra i partecipanti suddivisi per regione in ordine numerico decrescente. Le regioni del nord sono in blu, quelle del centro in verde e quelle del sud in giallo. In evidenza le regioni del Centro-Nord: Emilia Romagna, Marche, Veneto seguite dal Piemonte.
Buona tenuta per Sicilia, Lazio, Lombardia, Puglia seguite da Alto Adige e Campania.
In generale si sono registrati aumenti di partecipanti, anche significativi, in quasi tutte le
regioni del Centro-Nord e in molte del Sud. Per la Sicilia un forte calo, in parte giustificato da probabili difficoltà oggettive evidentemente dovute alla distanza.
NM: Nord Maschi
NF: Nord Femmine
CM: Centro Maschi
CF: Centro Femmine
SM: Sud-Isole Maschi
SF: Sud-Isole Femmine
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Campionati d'Italia
Istantanee da
Il Maestro
Internazionale
Daniele
Genocchio
Saint Vincent
Daniele Genocchio ha vinto
la Semifinale del Campionato Italiano Assoluto, svoltasi a Saint Vincent dal 19
al 27 luglio, con un punto di
vantaggio su Denis Rombaldoni e Daniel Contin. Oltre
ai primi tre, si sono qualificati per la Finale di Martina
Franca anche Pierluigi Piscopo e Fabio Bruno.
Abbiamo chiesto a uno dei
partecipanti, il Maestro Fide
Marco Sbarra, di commentare alcuni momenti significativi del torneo.
di Marco Sbarra
P
artecipare ad una Semifinale del Campionato Italiano non è come partecipare ad un qualsiasi altro torneo magistrale: si respira un'atmosfera diversa.
Forse sarà perché mancano i titolati stranieri, cosi abituali nei nostri festival; forse
perché l'ambizione di finire nel quintetto
di qualificati finali rende tutti i giocatori,
dal Candidato Maestro di "primo pelo" al
Maestro Internazionale navigato, estremamente combattivi e determinati: nessun
risultato è mai scontato, nelle prime come
nelle ultime scacchiere.
Gli sforzi della Federazione per elevare
sia la partecipazione che la qualità del tor-
neo stanno iniziando a dare i loro frutti e
rispetto a qualche anno fa la Semifinale
è decisamente migliorata sotto entrambi
gli aspetti, diventando una manifestazione
importante nel panorama agonistico italiano, come indispensabile tassello nella definizione della griglia di partenza della finale
del Campionato Italiano assoluto (cinque
di questi giocatori provengono dalla semifinale).
Probabilmente ciò che ancora un po'
manca, e su cui si potranno maggiormente
concentrare gli sforzi futuri, è un più stretto legame con i processi di qualificazione
a livello locale, provando cioè ad aumentare la partecipazione degli scacchisti provenienti dai Quarti di Finale; sono infatti
rimasto sorpreso dal numero esiguo dei
giocatori provenienti da questo bacino: in
fin dei conti, l'occasione di prendere parte
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www.scacchisticatorinese.it
Poiché per me le cose non si sono messe
sin da subito nel migliore dei modi (eufemismo…) ho avuto, ahimè, parecchio tempo per andare a sbirciare di turno in turno
cosa accadeva nelle partite altrui.
Quello che segue è dunque una personalissima selezione di momenti cruciali e
curiosità varie a cui ho assistito in diretta
girellando qua e là per i tavoli; una serie di
"istantanee" senza pretesa alcuna di completezza e equità ma che semplicemente
mi hanno colpito come spettatore.
Difesa "al coltello"
Denis Rombaldoni, secondo classificato a
Saint Vincent, si qualifica per il secondo anno
consecutivo alla finale del Campionato Italiano
Assoluto
in prima persona al ciclo che incoronerà il
Campione Italiano dovrebbe essere qualcosa che solletica l'ambizione e l'agonismo
di tutti i giocatori.
Un aspetto che ho notato nella competizione di quest'anno è stata anche la folta
rappresentanza giovanile, buon segnale
dei progressi fatti in questo campo, che
ha reso questa edizione come la più giovane di sempre: una ventina di giocatori
nati dopo il 1980 hanno contribuito ad abbassare l'età media dei partecipanti a 35
anni. Questi numeri si sono anche riflessi
nella presenza di Daniele Genocchio, Denis
Rombaldoni e Pierluigi Piscopo nella cinquina di qualificati finali (insieme a Daniel
Contin e Fabio Bruno), fatto che renderà
anche la Finale parecchio "ringiovanita".
Questa era la situazione che appariva al
sesto turno sulla scacchiera della partita
Piscopo – D. Rombaldoni dopo il controllo della 40°.
Il Bianco ha appena giocato 40.¦f6+ ¢h5
41.£h7.
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+-tr-zpQ0
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9-+-+-+-+0
9+-+-+-zPP0
9P+-+-zP-+0
9+-+-+-mK-0
xiiiiiiiiy
Il Nero sembra completamente spacciato
a causa della posizione del Re ballerino: per
di più, oltre alle minacce di matto, il Bianco potrebbe "accontentarsi" di far cadere il
pedone e6, ipotecando anche gli eventuali
finali. Eppure vediamo come Rombaldoni
riuscirà a salvare mezzo punto:
41...£c1+ 42.¢g2 £g5 43.f4 gxf6 44.£xe7
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9+-+pzPpwqk0
9-+-+-zP-+0
9+-+-+-zPP0
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9+-+-+-+-0
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Il matto è stato parato, ma la situazione
non pare migliorata un granchè: il Bianco
minaccia di crearsi un velocissimo pedone
libero.
44...£g8 45.£xf6
Adesso a 45.exf6 seguirebbe 45..¢g6!
45...d4!
Oltre a mettere in moto il proprio pedone
libero, sgombrando la grande diagonale il
Nero crea i presupposti per un rapida inversione in attacco della Donna.
46.£e7 ¢g6
Il Re nero rientra di gran carriera per tenere a freno il Pedone d5, oltre che per
togliersi dalla spiacevole posizione nella
quale si era cacciato.
47.£d7 £a8+ 48.¢f2 £e4
La situazione si è schiarita. A causa del
contro gioco creato da Donna in collaborazione col pedone d4 il Bianco decide di
forzare la patta.
49.£xe6+ ¢g7 50.£f6+ ¢h7 51.£f7+ ¢h8
52.£f8+ ¢h7 53.£f7+ ¢h8 ½–½
Un salvataggio davvero emozionante, pochi tra coloro che assistevano alla partita
avrebbero scommesso qualcosa sul Nero!
Controllando la partita con Fritz, il motore scopre la linea vincente nascosta per il
Bianco: 43.h4! (non f4) perché dopo 43...
gxf6 44.£xe7 £g8 45. exf6 ¢g6 adesso c'è
la risorsa 4.h5! deviando il Re nero e rendendo il pedone f6 decisivo.
Aperture "dada"
Qualche anno fa mi aveva molto colpito
uno spiritoso commento di Larsen (in "I
segreti delle aperture") che, presentando
un proprio azzardato esperimento in apertura, lo definiva come il primo esempio di
"dadaismo scacchista". Vedendo il gambetto giocato nella partita Contin-Piscopo ho immediatamente pensato proprio al
commento di Larsen.
1.¤f3 d6 2.c4 Ag4 3.£b3 ¤d7 4.£xb7 ¤c5
5.£b5+ c6 6.£xc6+ ¥d7 7.£d5 ¤f6 8.£d4
Pur di sbilanciare la posizione ad ogni costo, il Nero ha sacrificato un paio di pedoni;
in cambio ha ottenuto un certo vantaggio
di sviluppo, ma probabilmente il compenso
è solo parziale.
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9-+-zp-sn-+0
9+-sn-+-+-0
9-+PwQ-+-+0
9+-+-+N+-0
9PzP-zPPzPPzP0
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Nel proseguimento della partita il Bianco
non giocherà al meglio e finirà rapidamente vittima dell'attività dei pezzi neri:
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8...e5 9.£c3 e4 10.d4 ¤a4 11.£e3 ¥e7
12.¤fd2 d5 13.h3 dxc4 14.¤xe4 0–0
15.¤bc3 ¦e8 16.¤xf6+ ¥xf6 17.£d2 ¤b6
18.d5 ¥f5 19.g4 ¥d3
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L'idea è di rendere la vita difficile all'Alfiere
campo chiaro del Nero tagliendogli la ritirata dopo 3...¥xe4 4.d5. Paglietti preferisce evitare il boccone avvelenato ma dopo
3...g6 4.¤c3 ¥g7 5.£d2 d5 6.exd5 ¥xd5
20.¦g1 ¤xd5 21.¤xd5 £xd5 22.¥g2 £b5 7.¤xd5 £xd5 8.¤f3 il Bianco sta già decisamente meglio.
23.¥xa8
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23...c3! 24.bxc3 ¥xe2 25.£e3 ¦xe3 26.fxe3
¥h4+ 0–1
Piscopo non è stato l'unico a proporre
gambetti insoliti: ecco cosa ha giocato Bentivegna contro la già di per sé poco usuale
difesa inglese adottata da Paglietti.
Bentivegna - Paglietti
1.e4 b6 2.d4 ¥b7 3.¥g5!?!
Semifinale CIA 2008
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Daniele Genocchio
Denis Rombaldoni
Daniel Contin
Pierluigi Piscopo
Fabio Bruno
Daniyyl Dvirnyy
Maurizio Brancaleoni
Francesco Bentivegna
Axel Rombaldoni
Spartaco Sarno
Roberto Mogranzini
Paolo Vezzosi
Alessio Valsecchi
Giulio Borgo
Mario Sibilio
Mauro Barletta
46 giocatori
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
7½
6½
6½
6
6
6
6
5½
5½
5½
5½
5½
5½
5
5
5
pag. 13
www.scacchierando.com
Scontro fra generazioni: Guido Caprio e Giulio Borgo al primo turno. La partita terminerà patta.
I bistrattati finali
Molti scacchisti, sia di vecchia che di
nuova generazione, non hanno mai amato
studiare i finali. Soprattutto oggi, tramontata l'era delle buste e con la conclusione
delle partite a gioco rapido, sorge talvolta
il dubbio se valga davvero la pena spendere tanto tempo nello studio di questa fase
della partita.
Mi ha incuriosito quindi verificare qualche esempio tra le partite giocate a Saint
Vincent.
Iniziamo dalla partita Caprio-Pepino
dopo 48.¢d2.
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9-+-+-+-+0
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9-+-+p+-+0
9+-+-+-+p0
9-+-+-+-+0
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9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
A prima vista potrebbe non essere semplice indovinare subito l’esito della contesa, però le cose diventano immediatamen-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 14
te chiare con un paio di mosse:
48...e5 49.¢e3 ¢e6 50.a4 h4 51.¢f3 ¢d5
52.a5 e4+
Il Bianco perde per il tempo: non c'è
modo per il Re di tenere a freno i due pedoni separati da due colonne.
Ecco un altro frammento meno "tecnico"
ma altrettanto piacevole dalla partita Paglietti – Ricci.
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+-zp-mk-0
9-+-+-+-zp0
9+-zpPzp-zp-0
9-+-+P+-+0
9+P+l+-zP-0
9-+-+-mKLzP0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
Il vincitore della semifinale, Maestro Internazionale Daniele Genocchio
cxd4 6.¤xd4 a6 7.¤xc6 bxc6 8.£d4 f6
9.¥g2 ¤h6 10.0–0 ¤f7 11.¤a4 ¦b8 12.c4
d6 13.b3 c5 14.£e3 ¥g7 15.¥b2 0–0 16.¥c3
£e7 17.¦ad1 ¥d7 18.¤b2 ¦fc8 19.f4 ¥h6
20.£d2 ¥c6 21.¤d3 e5 22.¦de1 ¥b7 23.¤f2
¦f8 24.¤g4 ¥g7 25.£d3 ¦be8 26.f5 ¤d8
27.¦d1 ¤c6 28.£xd6 ¤d4 29.£xe7 ¦xe7
30.¥a5 g5 31.¦d2 ¦c8 32.¦b1 ¦f7 33.¢f2
Sembra che il Nero stia meglio guada- ¥f8 34.¦dd1 ¢g7 35.¤e3 ¤c6 36.¥c3 ¤d4
gnando forzatamente il pedone b3; in re- 37.¥a5 ¥e7 38.h4 h6 39.¥c3 ¥d8 40.¦h1
altà in questa maniera si troverà costretto ¢f8 41.¤g4 ¢g7
a entrare in un finale di pedoni perso.
32.¢e3 ¥c2 33.¢d2 ¥xb3 34.¢c3 ¥a2
35.¥f1 ¥b1 36.¥d3 ¥a2 37.¢b2 c4 38.¥c2
¥b3 39.¥xb3 cxb3 40.¢xb3 g4 41.¢c4 ¢f7
42.¢c5 ¢e8 43.¢c6 h5 44.d6 1–0
Momenti di gloria
Concluderei infine, in omaggio al vincitore del Torneo, riportando questa autorevole vittoria di Genocchio colta contro uno
dei concorrenti diretti.
Genocchio - Bruno
68 Camp. Italiano Semifinale 2008 (6)
XIIIIIIIIY
9-+rvl-+-+0
9+l+-+rmk-0
9p+-+-zp-zp0
9+-zp-zpPzp-0
9-+PsnP+NzP0
9+PvL-+-zP-0
9P+-+-mKL+0
9+R+-+-+R0
xiiiiiiiiy
42.¤xh6 ¢xh6 43.hxg5+ ¢g7 44.g6 ¦e7
45.¦h7+ ¢g8 46.¦h5 ¦g7 47.¦bh1 ¢f8
1.e4 c5 2.¤c3 e6 3.¤ge2 ¤c6 4.g3 g6 5.d4 48.¦h8+ ¢e7 49.¦1h7 1-0
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Campionato Under 20
Danyyil Dvirnyy (foto grande) e Alessio Valsecchi (foto a sinistra)
Danyyil Dvirnyy
campione Under 20
di Edoardo Bonazzi
Danyyil Dvirnyy, diciassettenne
trevigiano di origine ucraina,
si è aggiudicato il Campionato
Under 20 conquistando
l'accesso alla finale del
Campionato Italiano Assoluto.
Insieme a lui, stacca un
biglietto per Martina Franca
anche Alessio Valsecchi da
Bergamo, sedici anni, il quale
conquista anche il titolo di
campione Under 18.
I
l campionato si è svolto a Castione della Presolana dal 20 al 29 agosto, insieme al tradizionale festival estivo e al
Campionato Assoluto Femminile.
Quarantaquattro i ragazzi iscritti. Siamo ancora lontani dai numeri di qualche
anno fa, ma la manifestazione dà segni di
ripresa. Dal punto di vista tecnico il torneo rimane tuttavia fortissimo, con al via
quattro Maestri Fide e diversi giocatori con
punteggio Elo superiore ai 2200.
Dvirnyy si è portato in testa fin dall'inizio, insieme al napoletano Giuseppe Lettieri. Decisivo l'ultimo turno, come sovente
accade in questo tipo di manifestazioni.
Dvirnyy e Lettieri avevano entrambi 6
punti e mezzo, ma mentre il trevigiano riusciva ad avere la meglio sul suo avversario,
concludendo imbattuto il torneo, Lettieri
incassava la sua unica sconfitta ad opera
di Alessandro Bonafede e veniva superato
sul filo di lana da Valsecchi, vittorioso su
un Axel Rombaldoni che in questo torneo
era decisamente lontano dalla sua forma
migliore.
Per Dvirnyy, una vittoria che giunge a
suggello di un periodo davvero eccezionale
coronato dalla conquista di due norme di
Maestro Internazionale e da una serie di
prestazioni che, all'ultimo aggiornamento
Elo, lo hanno portato fino a quota 2458.
Dal campionato presentiamo due partite,
una commentata dal campinone Under 20
e l'altra dal campione Under 18.
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pag. 16
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Danyyil Dvirnyy
Danyyil Dvirnyy (2358)
Alessio Valsecchi (2298)
Campionato Italiano Under 20, 25.08.2008
Assieme alla vittoria con Alberto Pomaro, questa è stata la partita che mi ha permesso di diventare campione Under 20. Alessio, come ha
dimostrato in svariate circostanze, è un avversario molto temibile, soprattutto nelle posizioni
ricche di complicazioni tattiche. In questa partita, tuttavia, sono riuscito ad uscire vittorioso dai
"fuochi d'artificio".
1.e4 c5 2.¤f3 ¤c6 3.d4
Raccogliendo la sfida. Il Bianco accetta di giocare sul terreno del nero.
3...cxd4 4.¤xd4 g6
Il Dragone accelerato, l'arma preferita di Valsecchi. Dopo 10 minuti di riflessione scelgo...
5.¤c3
L'alternativa è 5.c4 impostando il solido impianto Maroczy. Tuttavia, volevo mettere in pratica la
preparazione che avevo fatto prima del torneo.
5...¥g7 6.¥e3 ¤f6 7.¥c4 d6 8.f3 0-0
Rientrando nel Dragone normale.
8...£b6 è considerata dubbia in quanto dopo
9.¤f5! £xb2 10.¤xg7+ ¢f8 11.¤d5! ¤xd5 (non
è migliore 11...¢xg7 12.¦b1 £a3 13.£d2 h5
14.0-0 £a5 15.c3 ¤xd5 16.exd5 ¤e5 17.¥d4 f6
18.¦fe1 ¤xc4 19.¦xe7+ ¢f8 20.£f4 ¥f5 21.¦bxb7
¤e5 22.¥e3 ¢g8 23.¦g7+ ¢f8 24.¦ge7 ¢g8
25.¦g7+ ¢f8 26.¦xg6 £xd5 27.¦xf6+ ¢e8
28.£xf5 £xb7 29.¦e6+ ¢d8 30.¥g5+ ¢c7
31.¦e7+ ¢b8 32.¦xb7+ ¢xb7 33.¥e7+- 1-0
Hellers-Ernst, Zonale Nord 1992) 12.¥xd5
¢xg7 (dopo 12...£c3+ 13.¢f2 ¢xg7 14.¦b1 il
Re bianco è al sicuro mentre il nero resta con
i soliti problemi: sviluppo difficile, Donna esposta e posizione vulnerabile del suo monarca)
13.0-0 la debolezza delle case scure del Nero
compensa il pedone in meno del Bianco. Ad
esempio 13...£c3 14.¦e1 e, secondo le parole
di Rogozenko, "per difendere questa posizione il Nero deve essere un'ottimista nato". Ecco
il seguito: 14...f6 15.¦b1 ¤d8N 16.f4 e6 17.e5
dxe5? 18.fxe5 fxe5 19.£f3!+- £c7 (19...exd5
20.¥h6+ ¢xh6 21.£xc3+-) 20.¦f1 £e7 21.¥e4
¦e8 (21...¤f7 22.¥c1+-) 22.£g3! ¢g8 (22...£c7
23.¥d4!) 23.¥xg6 1-0 Zhang Pengxiang-Liang
Chong, Pechino 2001/CBM (Rogozenko).
9.£d2 ¤d7
Ecco la sorpresa preparata da Alessio: una variante non priva di veleno e della quale, a dire
la verità, ricordavo soltanto qualche idea di Fischer.
10.0-0-0 ¤a5 11.¥b3 ¤b6 12.£d3!
La mossa più precisa. 12.£e2?! è meno buona in quanto dopo 12...a6, con la minaccia e5,
la Donna in e2 è piazzata abbastanza male.
12...¤xb3+ 13.cxb3 a5 14.a4
Dopo la partita Alessio mi ha detto che non conosceva questa mossa. A me tuttavia sembra
logico limitare l'attività della Torre in a8.
14...¤d7 15.¤db5 ¤e5 16.£d2 ¥e6 17.¤d5
¦c8+ 18.¢b1
XIIIIIIIIY
9-+rwq-trk+0
9+p+-zppvlp0
9-+-zpl+p+0
9zpN+Nsn-+-0
9P+-+P+-+0
9+P+-vLP+-0
9-zP-wQ-+PzP0
9+K+R+-+R0
xiiiiiiiiy
Qui il mio avversario si è fermato a pensare e io,
che finora avevo usato poco tempo, ho seguito
il consiglio del buon Botvinnik e ho cominciato
a valutare la posizione dal punto di vista stra-
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pag. 17
tegico. Il Bianco controlla gran parte del centro,
i suoi pezzi sono sviliuppati in modo armonico,
il Re si dirige verso la colonna "a", dove sarà al
sicuro, e la Torre h1 è pronta per entrare in gioco
dopo h4-h5. Il Nero ha due Alfieri e una struttura
migliore, ma ha anche alcune debolezze sulle
case nere del lato Donna. Secondo me, il Bianco
sta leggermente meglio.
18...¥xd5
Alessio decide di eliminare il fastidioso Cavallo.
Tuttavia era preferibile 18...¤c6, senza temere
l'entrata dei pezzi bianchi in b6, per spostare il
Cavallo in b4 dopo la presa in d5. In quel caso, il
Nero dovrebbe avere un controgioco sufficiente
per ottenere la parità.
19.exd5 £d7 20.¢a2!
Forte mossa profilattica. Il Bianco sposta il Re
sottraendolo all'eventuale scacco in f5 e prepara l'avanzata del pedone f, dopo h3, per sottolineare l'infelice posizione del Cavallo in e5, solo
apparentemente ben piazzato.
All'immediata
20.£xa5
sarebbe
seguita
20...£f5+ 21.¢a2 ¤d3! 22.¤d4 £xd5!³
20...£f5 21.¤d4 £d7 22.¤b5 £f5 23.¤d4
£d7
XIIIIIIIIY
9-+r+-trk+0
9+p+qzppvlp0
9-+-zp-+p+0
9zp-+Psn-+-0
9P+-sN-+-+0
9+P+-vLP+-0
9KzP-wQ-+PzP0
9+-+R+-+R0
xiiiiiiiiy
24.£xa5
Abbiamo raggiunto il punto critico della partita.
Gli avversari dallo stile molto tattico come Alessio si sentono a loro agio nelle complicazioni
e sono disposti ad entrarci anche a costo di sa-
Danyyil Dvirnyy: "Non fermatevi dopo aver
calcolato superficialmente, continuate finché
non siete sicuri al 100%. Ovviamente stando
attenti alla bandierina!"
crificare molto materiale. Quindi è necessaria la
massima prudenza!
Dopo avere riflettuto a lungo sulla posizione ho
deciso di accettare il pedone e stringere i denti,
in quanto 24.h3 non va bene per via dell'astuta
24...¤c4! 25.bxc4 £xa4+ 26.¢b1 ¦xc4 con gioco complicato. Ora non si può 27.¤e2 a causa
della devastante 27...¥xb2!!.
24...¦c5 25.¤b5 ¦c2 26.¦d2 ¦fc8 27.¦hd1
Il Bianco consolida al sua posizione.
27...¤xf3
Alessio è costretto a complicare, dato che la sua
posizione, dopo la progettata h3-f4 del bianco,
sarebbe troppo passiva.
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28.gxf3 ¥xb2
viamente stando attenti alla bandierina!
29...£f5 30.¦d3 £xf3?
Come spesso succede, gli errori viaggiano in
coppia e Alessio non sceglie il seguito migliore.
Era più forte 30...¦xh2 con posizione complicata.
Per esempio: 31.¤d4 ¥xd4 32.¥xd4 e5! 33.¥b2
h5 e non è chiaro chi gioca per vincere.
31.¤d4?
Questo seguito l'avevo visto al momento di giocare 27...Thd1, ma 31.¤a7 era molto più forte in
quanto 31...¦8c7 sarebbe stata controbattuta da
32.¤c6!!: il Cavallo bianco avrebbe potuto fare
parecchi salti piacevoli in questa partita!
31...¥xd4 32.¥xd4 £f4
Dopo aver visto il seguito 32...¦c1+ 33.¦xc1
29.¢b1?
Vinceva al colpo 29.¦xc2!, ma non ho visto l'in- £xd3+ 34.¢a2! £e2+ 35.¢a3 e il bianco vince,
credibile seguito 29...¦xc2 30.¢b1! £f5 31.£d8+ ero convinto che anche il resto dell'analisi fosse
¢g7 32.¥d4+!. Durante la partita mi sono fer- giusto. Per fortuna Alessio mi ha aiutato.
mato prima di questa mossa perchè considera- 33.¦3d2 £e4 34.¢a1 ¦xd2 35.¦xd2 f6
vo troppo pericoloso lo scacco di scoperta, ma Alessio non coglie l'opportunità di infastidire il
non ho calcolato il seguito 32...¢h6 (32...¥xd4 mio Re con 35...b5!. Il resto è facile.
36.¢b2 £h1 37.¥c3 ¢f7 38.£b4 £f3 39.£d4
33.¤xd4 £c8 34.£xe7+-) 33.¤xd6!!
h5 40.¦f2 £g4 41.£e3 ¦c7 42.h3 £c8 43.¥d4
1-0
XIIIIIIIIY
9-+r+-+k+0
9+p+qzpp+p0
9-+-zp-+p+0
9wQN+P+-+-0
9P+-+-+-+0
9+P+-vLP+-0
9KvlrtR-+-zP0
9+-+R+-+-0
xiiiiiiiiy
XIIIIIIIIY
9-+-wQ-+-+0
9+p+-zpp+p0
9-+-sN-+pmk0
9+-+P+q+-0
9P+-vL-+-+0
9+P+-+P+-0
9-vlr+-+-zP0
9+K+R+-+-0
xiiiiiiiiy
La punta della variante! Questa bellissima mossa avrebbe coronato la strategia del bianco in
quanto dopo 33...¦c1+ 34.¢xb2 £b1+ 35.¢a3
¦xd1 36.£xe7 ¦xd4 37.¤xf7+ ¢g7 38.¤d6+
¢h6 39.£e3+ g5 40.£xd4+- la sua posizione
sarebbe stata completamente vinta. Quindi non
fermatevi dopo aver calcolato superficialmente,
continuate finchè non siete sicuri al 100%! Ov-
Campionato Under 20
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
Danyyil Dvirnyy
Alessio Valsecchi
Giuseppe Lettieri
Alessandro Bonafede
Andrea Stella
Antonio Lapenna
Alberto Pomaro
Remigio Fossati
Giuseppe Andreoni
Axel Rombaldoni
Pietro Grandinetti
Vincenzo Piccoli
Marco Gallana
44 giocatori
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
2008
7½
7
6½
6½
6
6
5½
5½
5½
5½
5½
5½
5
pag. 19
Commenta
Alessio Valsecchi
Alessio Valsecchi (2298)
Remigio Fossati (2191)
Campionato italiano Under 20, 24.08.2008
Al terzo turno del campionato italiano under 20
avevo 1,5 su 2 e mi toccava un compito difficile
contro Fossati.
1.e4
Come gioco sempre.
1...c5 2.¤f3 d6 3.d4 cxd4 4.¤xd4 ¤f6 5.¤c3
a6
La difesa Najdorf. Ero preparato perche avevo visto nel database che il mio avversario usa
spesso questa difesa e inoltre l'avevo gia incontrato due anni prima, sempre in questo torneo, e
me l'aveva gia giocata
6.¥c4
La linea che gioco solitamente
6...e6 7.¥b3 b5 8.0-0 ¥e7 9.£f3
Fino a questo punto sia il Bianco sia il Nero hanno seguito la variante principale.
9...£b6
La piu giocata in questa posizione è Dc7, ma
anche Db6 e buona.
10.¥e3 £b7 11.£g3 b4 12.¤a4 ¤bd7 13.f3
Ora è necessario difendere il pedone e4.
13...0-0 14.¢h1
Una mossa profilattica, ma forse non necessaria.
Questa posizione era gia stata giocata perché
le mosse sono tutte naturali. La mossa migliore
sarebbe forse stata 14.Tad1.
14...a5
Non sembra cattiva.
15.¦fd1
Ancora una mossa naturale, perché porta un
pezzo al centro e prepara una rottura sul lato di
Donna.
15...¢h8 16.c3
Adesso il Bianco è pronto per aprire il gioco, dato
che i suoi pezzi, se diventassero attivi, potrebbero diventare molto pericolosi.
16...¤c5 17.e5!
La mossa piu forte, secondo me. Il Bianco apre il
gioco per sfruttare nel miglior modo la posizione
attiva dei suoi pezzi.
17...dxe5 18.¤xc5 ¥xc5
XIIIIIIIIY
9r+l+-tr-mk0
9+q+-+pzpp0
9-+-+psn-+0
9zp-vl-zp-+-0
9-zp-sN-+-+0
9+LzP-vLPwQ-0
9PzP-+-+PzP0
9tR-+R+-+K0
xiiiiiiiiy
19.£xe5
19.¤xe6? ¥xe6 20.¥xc5 ¦fc8 21.¥d6 ¥xb3
22.axb3 bxc3 23.bxc3 ¤d7 e il Nero ottiene
tranquillamente la parità.
19...¥e7 20.cxb4 axb4 21.¦ac1
È evidente che la superiore attivita dei pezzi garantisce al Bianco un notevole vantaggio.
21...¥d7
21...¤d5!? 22.¥xd5 £xd5 23.£xd5 exd5 24.¤c6
¦e8 25.¤xe7 ¦xe7 26.¦xd5 ¥b7 27.¦d3 con posizione favorevole al Bianco.
22.¥g5
22.¦c7 £b8! 23.¥f4 ¦e8 24.¤c6 ¥xc6 25.¦xc6
£xe5 26.¥xe5 ¤d5 27.¦dc1 ¦ed8 con posizione leggermente vantaggiosa per il Bianco, ma il
Nero pare che si possa difendere senza troppe
difficolta.
22...¥d8?! 23.£d6
La mossa migliore.
23...¦e8 24.¥xf6 gxf6
24...¥xf6?? 25.¦c7+25.¤f5 ¥b5
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 20
Alessio Valsecchi: il secondo posto nell'Under
20 gli è valso il titolo di campione Under 18 e la
qualificazione alla finale del CIA.
25...exf5?? 26.¥d5 ¥e7 27.¥xb7 ¥xd6 28.¥xa8
¥e5 29.¦xd7 ¦xa8 30.¦xf7+-
XIIIIIIIIY
9r+-vlr+-mk0
9+q+-+p+p0
9-+-wQpzp-+0
9+l+-+N+-0
9-zp-+-+-+0
9+L+-+P+-0
9PzP-+-+PzP0
9+-tRR+-+K0
xiiiiiiiiy
26.¦e1
Bisognava giocare 26.£f4!!, una mossa da computer molto difficile da trovare. In partita non mi
è proprio venuta in mente, ma in effetti è fortis-
sima: 26...exf5 27.£xf5 (l'idea è semplicemente questa: mangiare in f5, giocare Ac2 e il punto h7 non si può difendere) 27...¦e5 28.¦xd8+
(ovviamente la chiave della variante) 28...¢g7
(28...¦xd8 29.£xf6+ ¢g8 30.£xe5+-) 29.£g4+
¦g5 30.£d4 ¦xd8 31.£xd8 e il Bianco ha un
chiaro vantaggio, se non decisivo.
Era forte anche 26.£c5, con la stessa idea di Df4:
26...¥e7 27.¤xe7 ¦xe7 28.£d4 ¢g7 29.¦c5+-.
26...£d7 27.£xd7 ¥xd7 28.¦ed1 ¦a7 29.¤d6
¦f8 30.¦c4 ¥a5 31.¦h4 ¦c7?!
Mette la Torre sulla colonna "c", ma limita tutti i
pezzi neri che rimarranno legati.
32.¤c4
Ora l'Alfiere a5 entra in crisi.
32...¦a8™ 33.¦hd4 ¥c8™ 34.h3
Mossa d'attesa.
34...f5 35.¤xa5 ¦xa5 36.¦xb4 ¦ac5 37.¥a4
¢g7 38.¢g1 e5 39.¦b5?
Nello zeitnot prima della quarantesima gioco tre
mosse senza senso che rischiano di compromettere tutto il lavoro fatto finora.
39...¦xb5 40.¥xb5 ¦c2
E ora la posizione è meno vinta perchè si sono
cambiati molti pezzi e il Nero è riuscito a portare
una Torre in seconda, anche se alla fine il Bianco, difendendo il pedone "b", riuscirà a spingere
il pedone "a" verso la promozione.
41.¦b1 e4
41...¥e6 42.a4 ¥b3 43.¥d3 ¦d2 44.¥xf5 ¥xa4
45.b4 ¥b5 46.¦e1 ¦d4 47.¦xe5 ¦xb4 48.¦e4±
42.a4 ¥b7 43.b4 ¢f6 44.a5 exf3 45.gxf3 ¢g5
Il Nero alla fine non ha alcun controgioco, mentre
il Bianco può portare i suoi due pedoni a promozione.
46.a6 ¥xf3 47.¥f1 1-0
Il Bianco difende tutte le case deboli attorno al
Re con l'Alfiere e la partita è finita. Poteva seguire 47...¢f4 48.b5 ¢g3 49.¦b3! (la chiave della strategia del Bianco, altrimenti il Nero gioca
Th2 e vince) 49...¦c8 50.b6 ¢f4 51.¦xf3+ ¢xf3
52.a7 ¦g8+ 53.¢h1! ¢f2 54.¥g2! ¦xg2 55.a8£
con posizione vinta per il Bianco.
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 21
Campionato Femminile
Castione della Presolana: 28° Campionato Italiano Feminile
Il titolo femminile a
Marina Brunello
Marina Brunello, quattordici
anni, ha vinto a sorpresa il
campionato assoluto femminile
svoltosi a Castione della
Presolana dal 22 al 30 agosto.
È la più giovane italiana
di sempre a conquistare il
titolo nazionale femminile.
Il clamoroso risultato
giunge a poche settimane
dalla conquista della sua
prima norma di Maestro
Internazionale Femminile, al
Torneo di Lacona dell'Elba.
di Edoardo Bonazzi
G
li scacchi sono crudeli, basta una
mossa per rovinare un'intera partita. O peggio, per perdere un titolo
italiano.
È quel che è successo a Bratto, durante il nono e ultimo turno del Campionato
Italiano Femminile. Maria Teresa Arnetta,
dopo avere giocato un ottimo torneo, guida la classifica con 6 punti e mezzo ed è a
un passo dal titolo italiano. Ma ecco che,
complice la tensione, sbaglia. Non un errore da poco, ma uno di quegli errori che,
in condizioni normali, senza l'emozione a
offuscare la capacità di analisi, non si farebbero mai. E dei quali ci si rende conto
non appena la mano ha lasciato il pezzo.
Un errore del quale approfitta Marina Bru-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 22
nello per superare la rivale e presentarsi
da sola al traguardo. È finita così, tra le
lacrime di delusione di Maria Teresa Arnetta e i sorrisi di gioia della quattordicenne
neo campionessa italiana, questa intensa
ventottesima edizione del Campionato Assoluto Femminile.
È stato un torneo dalle molte facce. Venti
le ragazze al via, con Maria de Rosa che
parte subito fortissimo concedendo solo
una patta nei primi cinque turni. Fuori forma invece una delle grandi favorite della
vigilia, Eleonora Ambrosi, che subisce due
sconfitte al terzo e al quarto turno rimanendo subito esclusa dalla lotta per il podio.
Al sesto turno, la prima grande svolta del
torneo: la Arnetta batte la capoclassifica e
La campionessa italiana 2008 Marina Brunello
passa da sola al comando. Alle sue spalle
(in alto) e la seconda classificata Maria Teresa
macinano punti Marina Brunello, che bat- Arnetta (in basso)
te la campionessa in carica Fiammetta Panella portandosi a mezzo punto dalla battistrada, ed Elisa Chiarion che, dopo una
sconfitta iniziale con la De Rosa, continua
a risalire posizioni. Alla vigilia dell'ultimo
turno la situazione è questa: Arnetta 6½,
Marina Brunello 6, De Rosa e Chiarion a
5½.
Quel che segue è noto: la Arnetta sbaglia e Marina Brunello, quattordici anni e
due mesi, diventa la più giovane campionessa italiana di sempre, a coronamento di
un torneo giocato con grande sicurezza e
concluso senza sconfitte. All'Arnetta resta
la consolazione della medaglia d'argento,
mentre Maria De Rosa ottiene il titolo Under 20 ed Elisa Chiarion l'Under 18.
La partita che presentiamo di seguito,
giocata al sesto turno, rappresenta un ideale passaggio delle consegne tra la campionessa uscente e la vincitrice del torneo.
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pag. 23
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Marina Brunello
Fiammetta Panella (2019)
Marina Brunello (2072)
Campionato Assoluto Femminile, 27.08.2008
1.e4 c5 2.¤f3 d6 3.d4 cxd4 4.¤xd4 ¤f6 5.¤c3
a6 6.g3 e5 7.¤de2 ¥e6 8.¥g2 h6
La continuazione più giocata è 8...¥e7 9.0-0
0-0.
9.h3 ¥e7 10.¥e3 ¤c6
È meglio 10...¤bd7 11.g4 ¤c5 con posizione
poco chiara.
11.g4
11.¤d5 0-0 12.0-0 avrebbe dato al Bianco un
leggero vantaggio.
11...¤a5 12.¤g3
12.b3 sarebbe stata una mossa logica. Il Cavallo
a5 dovrà trovare una casa più attiva.
12...¤c4 13.¥c1
È peggiore 13.¤f5 ¥xf5 (13...0-0 è un'altra
possibilità) 14.exf5 ¤xb2 15.£b1 (15.£c1 ¤c4
16.¥xb7 d5! dà al Nero un grande vantaggio)
15...¤c4 16.£xb7 ¦c8µ
13...b5
Un'alternativa è 13...g6 con parità: il Cavallo bianco non riesce a raggiungere f5 mentre la
posizione nera non sembra avere problemi.
14.¤f5 ¥f8
È più normale 14...0-0, ma avevo paura dell'attacco con 15.h4. Tuttavia le cose non sono così
semplici per il Bianco dopo 15...b4 16.¤d5
(16.¤xe7+ £xe7 17.¤d5 ¤xd5 [17...¥xd5
18.exd5 h5²] 18.exd5 ¥d7 19.g5 h5 20.£xh5 ¥f5
con compenso sufficiente) 16...¤xd5 17.exd5
¥xf5 18.gxf5 e4! 19.£g4 ¥f6 con vantaggio del
Nero.
Invece 14...g6 non funziona per un motivo tattico:
15.¤xh6 (15.¤xe7 £xe7÷; 15.¤e3 ¢f8 16.0-0
¢g7 non crea problemi al Nero; 15.¤g7+ ¢f8
16.¤xe6+ fxe6=) 15...¤d7 16.¤f5 e il Cavallo
sfugge.
15.0-0
15.a3 (per evitare b4) 15...g6 (15...d5 16.¤xd5
¤xd5 17.exd5 ¥xf5 18.gxf5 ¦c8 è un sacrificio
interessante, ma il compenso non è pienamente
sufficiente) 16.¤e3 ¥g7÷.
15...b4?!
Troppo ottimista. Sarebbe stata migliore 15...g6
16.¤e3 ¥g7÷.
16.¤d5 ¤xd5 17.exd5 ¥xf5?!
È migliore 17...¥d7²
18.gxf5
XIIIIIIIIY
9r+-wqkvl-tr0
9+-+-+pzp-0
9p+-zp-+-zp0
9+-+PzpP+-0
9-zpn+-+-+0
9+-+-+-+P0
9PzPP+-zPL+0
9tR-vLQ+RmK-0
xiiiiiiiiy
18...¥e7
A) 18...¦c8 19.a3 £a5 (19...bxa3 20.b3 ¤b6
21.¦xa3; 19...£b6 20.axb4 £xb4 21.b3 ¤b6
22.¦xa6+-; 19...a5 20.axb4 axb4 21.£e1 e il pedone b4 è troppo debole) 20.£e1 bxa3 21.£xa5
¤xa5 22.¦xa3± ¤b7 23.¦xa6 ¦xc2 con grande
vantaggio posizionale del Bianco.
B) 18...a5 19.a3 bxa3 20.b3 ¤b6 21.¦xa3±
19.£g4
Questa mossa mi era sfuggita.
19...¦c8 20.£xg7 ¥f6 21.£g4
Il Bianco ha un pedone di vantaggio ma ora la
colonna "g" si è aperta e la mia avversaria non
aveva tantissimo tempo.
21...¢e7
21...£a5 22.¢h1 ¢e7 è un ordine di mosse più
preciso.
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pag. 24
22.¢h1
22.b3! ¤a3 (22...¦g8 23.£e4 non aiuta il nero)
23.c4 avrebbe permesso al Bianco di liberarsi
della debolezza del pedone c2.
22...£a5
22...¦g8 23.£e2 il Nero ha ora la scelta tra Da5
e Dc7. In entrambi i casi il Bianco è in vantaggio
ma deve stare molto attento.
23.f4?!
Il Bianco sopravvaluta la propria posizione: 23.£e4 h5 24.b3?! ¤a3 (24...¤b6 25.a3±)
25.¥xa3 £xa3 e il Nero ha compenso, ma 3.¥e4
¦hg8 24.£e2± che dà al Bianco una posizione
solida.
23...exf4
È migliore 23...¦hg8 24.£e2 £c5 25.b3 ¤b6
e ora se 26.¥e3?! ¦xg2 (26...£xc2 27.£xc2
[27.¥d2 ¢d7!÷] 27...¦xc2 28.¥e4 ¦e2 29.¦ae1
¦xe1 30.¦xe1 ¤d7=) 27.¢xg2 £xd5+ 28.¢h2
£e4 il Nero ha un leggero vantaggio mentre dopo
26.fxe5 ¥xe5 27.¥f4 (27.f6+ ¢d7=) 27...£xc2
28.¦ae1 ¦c3! si ha una posizione poco chiara
perché 29.¥xe5 £xe2 non offre alcun vantaggio
al Bianco.
IIIIIIIIY
9-+r+-+-tr0
9+-+-mkp+-0
9p+-zp-vl-zp0
9wq-+P+P+-0
9-zpn+-zpQ+0
9+-+-+-+P0
9PzPP+-+L+0
9tR-vL-+R+K0
xiiiiiiiiy
24.¦xf4
È peggiore 24.¥xf4. È vero che le varianti seguenti sono favorevoli al Bianco:
A) 24...¤e5 25.¥xe5 ¥xe5 26.f6+ ¥xf6
(26...¢d8 27.a3 con attacco decisivo) 27.¦ae1+
¥e5 28.¦xf7+ ¢xf7 29.£d7+ ¢g8 30.¦f1 con
matto in poche mosse;
Campionato Femminile 2008
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Marina Brunello
Maria Teresa Arnetta
Maria De Rosa
Elisa Chiarion
Roberta Messina
Giulia Tonel
Giulia Di Cerbo
Fiammetta Panella
Roberta Brunello
Marianna Chierici
Francesca Capuano
Sabrina Reginato
Giuliana Fittante
Giulia Polin
Sara Grevo
Eleonora Ambrosi (rit.)
Clarissa Leone
Alessandra Zanaboni
Sonia Monticone
Graziella Monzeglio
7
6½
6
6
5½
5
5
4½
4½
4½
4½
4½
4
4
4
3½
3½
3½
3
1
C) 24...¦hg8 25.£e2+ ¤e5 26.¥xh6!?;
D) 24...£b6 25.¦ae1+ ¤e5 26.£e2±.
Tuttavia, dopo 24...h5 25.£e2+ ¢d7 (ma non
25...¤e5 26.a3 e il Bianco vince) il Bianco ha
solo un leggero vantaggio.
24...¤e5
24...£c5 è più precisa.
25.£e2 ¦hg8 26.a3! £c5?!
È migliore 26...£b5! 27.¦e4! (27.£xb5 axb5
28.¦xb4 ¦xc2 29.¥e4 ¦e2 30.¥f4 ¦c8©) 27...b3!
28.£xb5 (28.cxb3 £xb3²) 28...axb5 29.cxb3 ¦c2
30.¥f1 ¥g5 (dopo 30...¢d8 31.¦e2!± il Bianco
ha tutto in ordine) 31.¥xg5+ hxg5 e il Nero ha del
controgioco. Probabilmente il compenso è sufficiente per la patta.
27.¦xb4
27.axb4 £xc2 28.¦f2 £xe2 (28...£b3 29.¥d2!
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pag. 25
¦xg2 30.¦xg2 £xh3+ 31.¦h2 £xf5 32.¥xh6±)
29.¦xe2 ¥g5 30.¥xg5+ hxg5 (30...¦xg5 31.f6+
¢xf6 32.¦xa6 ¢e7 il Bianco ha un netto vantaggio in questo finale, anche se il Nero ha le sue
possibilità) 31.¦xa6 ¦c1+ 32.¢h2 ¦b8 33.f6+
¢d7 34.¦a7+ ¦c7 35.¦a4 ¦c4 36.¦e4 ¦c2 e non
sarà facile vincere per il Bianco.
27...£xc2 28.¦b7+ ¢e8
XIIIIIIIIY
9-+r+k+r+0
9+R+-+p+-0
9p+-zp-vl-zp0
9+-+PsnP+-0
9-+-+-+-+0
9zP-+-+-+P0
9-zPq+Q+L+0
9tR-vL-+-+K0
xiiiiiiiiy
29.£xc2??
Dopo 29.¥d2 £xf5? il Nero perde subito:
30.¦f1 £g6 31.¥e4 £g3 (31...£g7 32.¥f5 ¦a8
33.¥e6+-) 32.¥f5!+- difendendo h3 con guadagno di tempo e minacciando Af4 o Ad7+.
Tuttavia il Nero può ancora tenere con 29...¦g3!
30.¦c1 (anche 30.¦e1 porta ad una posizione
complessa: dopo 30...£xf5 il Bianco è in vantaggio, ma la partita è molto tesa) 30...£xf5 31.¢h2
(31.¦xc8+? £xc8 32.¦a7 ¦xh3+ col perpetuo)
31...¦xc1 32.¥xc1 e ora il Nero ha la scelta tra
Dd3 e Td3. Io preferirei Td3, ma il Bianco ha un
leggero vantaggio in entrambi i casi.
29...¦xc2-+ 30.¦b8+ ¥d8 31.¥e4 ¦e2 0-1
La campionessa uscente Fiammetta Panella
LE DUE TORRI
via Ugo Lenzi 4/D - Bologna
Software
Libri
Materiale
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pag. 26
Notizie dalla FSI
Dalla semina al raccolto
Conversazione con il Presidente FSI Gianpietro Pagnoncelli
di Alessandro Di Giorgio
(per gentile concessione della rivista "En
Passant" edita dalla Società Scacchistica
Torinese)
D
a tre anni e mezzo Gianpietro Pagnoncelli è presidente della FSI. Ha
58 anni, è sposato e ha un figlio. E'
nato in provincia di Bergamo, abita a Gorgonzola e ha il suo ponte di comando federale a Milano. Nel tempo libero va in giro a
vedere tornei di scacchi, ad accompagnare
le squadre nazionali di scacchi, a partecipare a incontri, convegni, manifestazioni
dove si discute e si organizza il presente
e il futuro degli scacchi. Un mercoledì di
inizio agosto era a Torino. Si è parlato di
scacchi: a cena e in un lungo dopocena,
davanti a una sobria bottiglia di acqua minerale. Questa è la sintesi di quella conversazione.
- Diamo qualche numero che documenti la crescita.
A fine 2004 i tesserati erano 11.500. Ades- Presidente, com'è la salute della Fe- so sono 13.500, ai quali si devono aggiunderazione?
gere diecimila tessere scolastiche. I circoli
Buona. Direi buona. Siamo cresciuti: come affiliati sono passati da 365 a 382. Il biorganizzazione, come tesserati, come bi- lancio è più che raddoppiato: da 400 mila
lancio. è cresciuto anche il nostro ruolo euro ai 900 mila di oggi.
all'interno del movimento sportivo italiano. - E che cosa ne fate di tutti quei solQuando sono stato eletto, la prima vol- di?
ta che sono andato a Roma, al CONI, mi
sentivo come un marziano. Adesso vado, Li investiamo. Intanto abbiamo rafforzato
vengo accolto dal presidente Petrucci, so lo staff federale. è stata istituita la figura
di rappresentare una disciplina che non è del segretario generale e abbiamo due impiù una ospite appena tollerata. Credo che piegati fissi, più uno part time. Ma sopratsiano servite molto le Olimpiadi di Torino. tutto investiamo sugli scacchisti. Abbiamo
Da allora il CONI ha aumentato i contributi voluto dare ai nostri giocatori di punta una
alla FSI, e adesso otteniamo anche il con- certezza: che la Federazione li sostiene
tributo di primo livello.
anche economicamente. Tre anni fa, a chi
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 27
me lo domandava, risposi che non potevo
consigliare a un giovane di talento di imboccare la strada del professionismo. Oggi
la mia risposta è cambiata: gli scacchi non
sono l'Eldorado, ma ci sono le condizioni
perchè chi è bravo si possa attestare a un
livello di reddito dignitoso.
competizioni. La medaglia di fascia per la
squadra maschile giovanile alle Olimpiadi è
un bellissimo fiore all'occhiello. Ora è arrivata anche la medaglia d'oro delle ragazze
alla Mitropa Cup. Ma vi rendete conto? Gli
scacchisti italiani non inseguono più piazzamenti. Inseguiamo medaglie.
- Anche qui, facciamo qualche cifra.
- Fin qui il vertice. E la base?
Abbiamo stabilito un tariffario. Chi gioca
per le squadre nazionali riceve 1.200 euro
a torneo se Maestro Internazionale, 1.600
se Grande Maestro. Il Campione italiano in
carica 250 euro in più. Ci sono poi i premi di risultato: premi per il piazzamento
della squadra e per le performance individuali. Abbiamo inoltre istituito le borse
di studio per i giovani: l'anno scorso sette
borse di studio decrescenti in base all'Elo,
da tremila a 500 euro. Vengono assegnati
anche speciali bonus ai giocatori di vertice
(12 mila euro nel 2007 a Fabiano Caruana,
per esempio) e alle migliori quattro ragazze. Voglio segnalare che perfino una star
mondiale come Sergei Tiviakov è rimasto
favorevolmente colpito dalle condizioni offerte dalla Federazione italiana. Aggiungo i
costi per migliorare il più possibile anche il
contesto nel quale operano i nostri giocatori. Per ogni impegno delle varie nazionali, in casa o all'estero, ci sono l'allenatore
e il capitano non-giocatore, con i relativi
emolumenti. E facciamo due stages all'anno, guidati dal nostro allenatore in prima,
Yuri Razuvayev.
La base sono i bambini e i ragazzi. I corsi
scolastici di scacchi sono diventati via via
un fenomeno di massa. Ogni anno sono
seguiti da decine di migliaia di allievi. Abbiamo 600 istruttori nell'albo della FSI. I
GSS a squadre, con tutti i tornei provinciali e poi regionali fino alle finali nazionali, crescono di anno in anno per impegno,
partecipazione ed entusiasmo. Alla finale
di Iesolo quest'anno c'erano ben 850 giocatori.
- E i risultati si vedono?
Mi sembra proprio di sì. Oggi abbiamo cinque G.M.: Godena, Caruana, Mariotti più i
due italianizzati Garcia Palermo e Ortega.
I M.I. sono ormai una trentina e ogni scacchista sa che si tratta di numeri mai neppure sfiorati nella storia. Adesso cominciamo a dire la nostra anche nelle grandi
- La semina è copiosa. Ma il raccolto?
Sappiamo bene che il vero lavoro comincia
dopo. Diciamo che di tutti i ragazzini che
frequentano i corsi di base, a continuare
sono fra l'8 e il 10 per cento. Dove c'è un
istruttore capace e appassionato, dove c'è
un circolo strutturato i legami si consolidano. è anche importante costruire un rapporto con le scuole. Io quando posso vado
a visitarle. Parlo con i professori, i presidi,
qualche volta ho potuto incontrare i ragazzi riunti in aula magna. Constato che le
reazioni sono positive, e credo che questa
sia una strada da percorrere. La suggerisco anche ai presidenti dei Comitati regionali.
- Resta il tasto dolente degli sponsor.
Non è così dolente. La FSI ha fatto notevoli passi avanti. Si pensi che siamo arrivati a 60 mila euro all'anno dalle varie
sponsorizzazioni. Non è mai facile scucire denaro a qualcuno. Se c'è chi dice di
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 28
poterci riuscire, io gli stendo davanti un
tappeto rosso. Le abbiamo provate tutte:
conoscenze personali, aziende che per il
loro prodotto possano essere interessate,
aziende che in passato hanno già avuto a
che fare con gli scacchi. Ci siamo rivolti a
un'agenzia specializzata, alle case editrici
scacchistiche. I risultati migliori li abbiamo ottenuti con le località turistiche: noi
gli portiamo in casa importanti tornei, con
tutto il seguito di giocatori, accompagnatori e appassionati, e loro ci sponsorizzano.Gli diamo i banner sul sito federale, i
loghi sulle divise delle squadre nazionali.
Poi abbiamo anche firmato diversi contratti che potremmo chiamare di sponsorizzazioni tecniche. Per esempio la fornitura di
tutti i formulari dalle Due Torri di Bologna,
Carta di credito FSI
e biblioteca federale
S
abato 4 ottobre c.m. si è
svolto il Consiglio Federale
della FSI. Tra i molti argomenti affrontati desidero soffermarmi su due punti che ritengo
di particolare interesse.
Il primo riguarda un contratto
che verrà presumibilmente siglato nelle prossime settimane
tra la FSI e il gruppo Mediolanum. L'accordo prevede la creazione di una carta di credito
con il logo della FSI. La carta di
credito sarà legata all'apertura
di un conto corrente con un versamento base iniziale di € 500.
Il circuito sarà VISA e MASTERCARD. La carta di credito sarà a
zero spese e darà diritto ai soci
FSI ad un "bonus" di 5 euro sul
costo della tessera agonistica.
La FSI applicherà (per una sola
volta) tale "bonus" a partire dal
tesseramento 2009 ad ogni socio che sottoscriverà un conto
o il grosso contratto tra Fsi e Chess Base,
che ci garantisce ogni anno 30 mila euro
in materiale da distribuire ai nostri migliori
giocatori. O ancora l'accordo di merchandising, sempre con le Due Torri, in virtù
del quale abbiamo le royalties sulle vendite di magliette, orologi, cravatte eccetera
con il logo della FSI.
- In questi tre anni e mezzo, qual è
stata la sua più grande soddisfazione?
è stata il 20 maggio 2006, al Lingotto di
Torino, quando ho detto: "Dichiaro aperte
le trentasettesime Olimpiadi degli scacchi". Spero che, prima o poi, un altro presidente italiano possa ripetere quelle parole.
con questa convenzione. Il costo del conto sarà da € 0,00 ad
€ 5,00 al mese. La FSI, invece,
riceverà 25 euro dal gruppo Mediolanum per ogni nuovo conto
aperto. I dettagli verranno poi
chiariti da una circolare che verrà pubblicata sul sito Internet
federale. Il Consiglio Federale,
inoltre, mi ha affidato il compito
di verificare se queste agevolazioni potranno essere estese anche ai famigliari dei tesserati ed
alle società.
Il secondo argomento riguarda
un problema che si "trascinava"
da molti anni e che finalmente
trova la sua soluzione: la sede
della biblioteca federale.
La questione della biblioteca
federale è stata trattata dall'attuale Consiglio in varie tappe.
Alcuni provvedimenti erano particolarmente urgenti. Innanzitutto, la catalogazione dei libri,
con conseguente stima del valore complessivo del patrimonio
librario. In secondo luogo, la
stipula di un contratto di assicu-
razione. Entrambi questi provvedimenti sono stati deliberati
dal Consiglio Federale nel primo
anno del suo mandato. Contemporaneamente si è iniziato a
cercare una sede per la biblioteca. La ricerca non è stata facile
e sono state vagliate numerose
possibilità. Alla fine sono rimaste solo due alternative: il Convitto Foscarini di Venezia e la
Biblioteca Labronica "Guerrazzi"
di Livorno. Tra le due possibilità, entrambe valide, il Consiglio
Federale ha scelto la prima soluzione e mi ha conferito l'incarico di adottare tutte le misure
necessarie per lo spostamento
dei libri dall'abitazione del Prof.
Rosino, dove sono attualmente,
alla nuova sede. Colgo questa
occasione per ringraziare il Prof.
Rosino, attuale bibliotecario, per
l'impegno e la dedizione con cui
ha conservato e accresciuto il
patrimonio librario della Federazione in tutti questi anni.
Gianpietro Pagnoncelli
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 29
La voce delle regioni
La Puglia
di
Vincenzo Cucinella
Vice Presidente del Comitato Regionale Puglia
L
o "stato delle cose" degli scacchi in
Puglia è ben rappresentato dal biennio 2007-2008 con i buoni risultati
ottenuti sia sul piano organizzativo che su
quello agonistico. Potrebbe definirsi uno
stato in fase di crescita che cerca d'ispirarsi a regioni leader, comparabili alla nostra
per numero di abitanti, quali, ad esempio,
il Veneto e l'Emilia Romagna.
Il 2007 ha visto svolgersi in Puglia due
importantissime finali nazionali molto impegnative sul piano organizzativo seppure
con profili numericamente ed agonisticamente differenti: a Monopoli (BA) la fina-
le dei Giochi Sportivi Studenteschi a cura
della A.D. Scacchi Monopolitana "Botvinnik" (edizione da record per partecipazione) ed a Martina Franca (TA) la finale del
67° Campionato Italiano Assoluto a cura
della A.D. Scacchi Martinese e del Comitato Regionale Puglia F.S.I., mentre nel
prossimo mese di dicembre nuovamente a
Martina Franca avremo la finale del 68°
Campionato Italiano Assoluto. La replica
di quest'anno è conseguenza dell'apprezzamento dei vertici federali e dei finalisti
dello scorso anno per la qualità dell'organizzazione e della sede di gioco.
www.scacchierando.net
La finale dei
Giochi Sportivi
Studenteschi del
2007, svoltasi
a Monopoli e
organizzata
dall'A.D. Scacchi
Monopolitana
Botvinnik, ha
registrato una
partecipazione
da record con
ben 178 squadre
e 893 giocatori
partecipanti
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 30
www.pugliascacchi.it
Fabiano Caruana, vincitore del Campionato
Italiano Assoluto 2007 organizzato a Martina
Franca dalla A.D. Scacchi Martinese e dal Comitato Regionale Puglia FSI
Segnali a livello giovanile s'erano già
avuti negli anni precedenti, finchè nel
Campionato Italiano Giovanile U16 2007
tenutosi a Palermo, Olga Pelyushenko,
dell'A.S.D. "Caffè del Conte" di Cerignola (FG), si laureava Campionessa Italiana
U10 femminile. Ma la conferma che si trattava di una crescita del livello medio generale a livello giovanile, e non solo di casi
isolati, la si è avuta quest'anno al CIG U16
di Merano con la conquista del titolo U10
femminile da parte di Alessia Santeramo e
di quello U16 femminile da parte di Chiara Palmitessa, entrambe del Club Scacchi
Nord Barese di Barletta. L'aspetto più significativo, infatti, è che alla punta dei due
titoli s'è aggiunta una serie di piazzamenti da podio e dintorni, ed un rendimento
medio elevato dei ben 50 ragazzi pugliesi
recatisi fino in Alto Adige a Merano. In tal
senso un contributo importante va ascritto
ai ragazzi dei due circoli barlettani, il Club
Scacchi Nord Barese A.S.D. ed il Barletta
Scacchi Club A.D., non trascurando, però,
il contributo altrettanto importante dei ragazzi delle altre province pugliesi. Come,
del resto, va sottolineato il contributo dei
genitori, in termini di sacrifici anche economici, alla passione per gli scacchi di tutti
questi ragazzi.
Analogo discorso si può fare per i Giochi
Sportivi Studenteschi, in quanto, se già da
tempo le squadre degli istituti scolastici
barlettani conquistavano titoli e podi nelle
finali nazionali, il 2008, alle finali di Jesolo, ha fatto registrare un risultato più che
eccellente con ben 5 titoli su 8. Quanti
da anni seguono l'andamento delle cose
dall'interno sanno che questo lavoro è iniziato una buona decina d'anni fa in tutta la Puglia trovando in Barletta un polo
d'eccellenza sul versante scolastico e giovanile U16, un valido esempio di sinergia
tra operatori degli scacchi e mondo della
scuola. Ma, naturalmente, il discorso può
anche essere inquadrato in un sistema globale regionale nel quale altri affiliati hanno
optato per strategie più diversificate puntando molto anche sull'attività agonistica
(week-end, provinciali e regionali assoluti, giovanili-provinciali-regionali U16, semilampo), attività indispensabile affinchè
i ragazzi avvicinati agli scacchi tramite la
scuola ed i GSS possano fare, poi, esperienza e crescere scacchisticamente.
E non è certo un caso, in tale ottica, che
due giovanissimi talenti siano cresciuti
scacchisticamente nella nostra regione.
Parlo dei due Maestri Internazionali Pierluigi Piscopo di Copertino (LE) e Luca Shytaj
di Bari, oggi giocatori di vertice a livello
nazionale. Il primo con l'Accademia Salentina degli Scacchi di Pisignano di Vernole (LE), ed il secondo introdotto alla vita
scacchistica di circolo ed all'agonismo a
seguito di una simultanea scolastica orga-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 31
risultato più che lusinghiero che rinverdisce il titolo assoluto femminile vinto nel
2001 ad Imperia da Alba Decataldo, nativa di Francavilla Fontana (BR) e residente
a Bari.
Segnali di crescita ed impegno organizzativo anche da Foggia con una bella
edizione del Campionato Regionale Assoluto 2008 molto ben organizzata dalla
A.D. Scacchi Foggia; infine, già detto della
BAT (Barletta-Andria-Trani), le province di
Bari,Taranto e Brindisi mantengono un'attività stabile e con buone prospettive di
crescita.
Ma al di là di un mero elenco di nomi
e risultati occorre quanto meno dire che
fondamentale è il contributo alla causa comune in sacrifici, lavoro e passione di tutti
i tesserati, affiliati, dirigenti, organizzatori,
istruttori federali ed arbitri della nostra regione. Tutti meriterebbero d'essere citati,
www.pugliascacchi.it
nizzata dal circolo locale, l'A.D. Accademia
Scacchistica Barese. Entrambi hanno fatto
parte della squadra dell'A.S.D Accademia
Salentina degli Scacchi che lo scorso maggio, ad Arvier in Val d'Aosta, ha sfiorato la
conquista dello scudetto nel CIS serie Master (qualcosa di simile risale al 1991 con
la squadra dell'Accademia Scacchistica Barese seconda assoluta in quella che allora
era denominata Coppa Italia), giungendo
seconda solo per spareggio tecnico ed acquisendo il diritto a partecipare alla Champions League 2008; un risultato, questo,
che innesta le sue radici su un forte impegno organizzativo sul versante agonistico
nonché giovanile, nella provincia di Lecce,
in particolare negli ultimi anni. E sempre lo
scorso maggio, ad Arvier, la squadra dell
Club Scacchi Nord Barese (Francesca Capuano, Irene e Chiara Palmitessa) è giunta
seconda nelle finali del 1° CIS femminile,
La squadra della Salentina Confindustria Lecce (Luca Shytaj, Duilio Collutiis, Pierluigi Piscopo,
Spartaco Sarno), seconda classificata al Campionato Italiano a Squadre 2008
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(assoluta, U16 e GSS) ed al settore
giovanile. Per quest'ultimo soprattutto nel 2008 gli sforzi sono aumentati; iniziativa apprezzata da ragazzi
e genitori è stata l'inviare due IGQ
(Gigi Delfino e Francesca Capuano)
come delegati regionali al CIG U16
di Merano allo scopo di supportare
i ragazzi soprattutto sotto l'aspetto
tecnico.
Naturalmente si dovrà tentare di
fare ancora meglio e di più in futuro, ad esempio maggiore attenzione
richiederà il ciclo dei GSS, dalle fasi
provinciali fino alla finale regionale
che comporta sempre problematiche
La squadra Club Scacchi Nord Barese (Francesca
non facili da gestire sotto l'aspetto
Capuano, Irene e Chiara Palmitessa), giunta seconda
organizzativo ed arbitrale a seguito
al 1° Campionato a Squadre femminile
della progressiva crescita del numero di partecipanti. Mentre permane una lama per ovvie ragioni di spazio faccio solo
cuna, ormai da tanti anni, nell'ambito della
due nomi in rappresentanza di tutti: il tanostra attività agonistica, ed è l'assenza di
rantino Luigi Troso, attuale vicepresidente
un vero e proprio festival (su 9 giorni e vafederale, ed il brindisino Marcello Perrone,
lido per norme) che divenga una tradizione
consigliere federale.
fissa anno dopo anno.
In tutto questo credo che anche il C.R.
Nodi strategici fondamentali potrebbero
Puglia stia facendo un buon lavoro, compatibilmente con le risorse a disposizione. essere la promozione del gioco verso i non
L'informazione per gli affiliati e tesserati è addetti ai lavori (ed i media) e le sponefficace grazie al sito web istituzionale Pu- sorizzazioni, nodi cui sono legate la figugliascacchi ed alla mailing list regionale. La ra di un vero e proprio addetto-stampa e
formazione prevede per quest'autunno la figure professionali nel campo del markequarta edizione dei corsi per tecnici fede- ting e della ricerca di sponsor. La Puglia è
rali, come sempre in collaborazione con la fondamentalmente terra di sole e di mare,
Scuola Regionale dello Sport del C.O.N.I. oltre che di buona cucina, ma anche d'arPuglia, corsi distintisi fin dalla prima edi- te, storia ed architettura, ed il binomio
zione per la piena aderenza, in numero di scacchi-turismo è un aspetto che andrebore e materie trattate, ai protocolli d'intesa be seriamente indagato; d'altronde proFSI-CONI. Analogamente vengono orga- prio le due finali nazionali, GSS a Monopoli
nizzati corsi ed esami per arbitro regiona- e CIA a Martina Franca, hanno mostrato
le e candidato arbitro nazionale. I contri- potenzialità "in nuce" non trascurabili. Ed è
buti agli affiliati costituiscono un capitolo su questi aspetti che potrebbe giocarsi la
d'uscita importante nel bilancio del C.R. scommessa di una più significativa crescita
con maggiore riguardo alle finali regionali nel futuro.
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Il collezionismo di scacchi
di Rodolfo Pozzi
Vicepresidente della
Chess Collector International Italia
R
iuniti nella Chess Collectors International, i collezionisti di scacchi (alcuni dei quali ne approfondiscono la
storia e indagano sull'evoluzione dei pezzi,
veri e propri studiosi dell'argomento) sono
persone di varie nazionalità, diversissime
fra loro ma accomunate dalla passione di
raccogliere tutto ciò che è attinente al nostro antico gioco.
Oltre ai set completi, di cui vediamo sei
pezzi bianchi (fig. 1), si collezionano pezzi
isolati (figg. 2 e 3), scacchiere (fig. 4),
(2) - Re
e Torre
siamesi
d'avorio,
18°-19°
secolo
(1) - Set d'avorio (Europa centrale, 1900-1920)
(3) - Il "Juggernaut", raro Alfiere di alcuni
set indiani del 19° sec.
(4) - Scacchiera turca di legno intarsiato
d'avorio, corno e madreperla, 19° secolo, con
tre pezzi islamici d'avorio del 18° sec.
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(5) "Giocando
a scacchi",
pezzo unico
in bronzo di
Paz Fígares,
Madrid 1958
(6) - Ceramica modellata e dipinta nel 1964 da Toni
Moretto
sculture (fig. 5 e 6), libri antichi (fig. 7), manoscritti (fig. 8), stampe (fig. 9), qua­
dri (fig. 10), fotografie storiche (fig. 11), cartoline serie e umoristiche (fig. 12),
(7) - Il Traité théorique et pratique du jeu des
échecs del 1786, che, per la notazione, usa il
sistema di Filippo Stamma
(8) - Una rarissima lettera autografa con la
firma di Paul Morphy del 22.5.1859 indirizzata
a Thomas Frere di New York, scacchista,
scrittore e organizzatore di tornei, con la
promessa di una visita al Brooklin Chess Club
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(9) - The Chess players, da "Harper's Weekly",
1874
(10) - Schachmatt, J. P. Hasenclever e A. H.
Paine, 1880: un giocatore, deriso da tutti, ha
preso un banale scaccomatto
(12) - Quanto si deve pensare con solo due
Re sulla scacchiera!
(11) - Simultanea di José Raúl Capablanca, tenuta
contro 25 avversari il 5.3.1933 al Club Suiz nel
calle de Acosta, L'Avana, Cuba
(13) - Regan e Bresnev alle prese
con la scacchiera del mondo!, da
"La Repubblica", 1981
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vignette (fig. 13), vecchie riviste (fig. 14), moduli di partite famose (fig. 15),
orologi da torneo (fig. 16), oggetti vari (fig. 17).
(14) numeri de "L'Italia Scacchistica" del
1947-49, nella vetrina di un'asta
(16) - Gli orologi degli anni ‘50, ormai superati
dai digitali
(15) - Alekhine-Capablanca nell'International
Grand Masters Chess Tournament di New
York, 24.2.1927: È interessante notare che
Capablanca usava la notazione descrittiva e
Alekhine l'algebrica
(17) - Un ventaglio del
19° secolo, col motivo
del quadro di Girolamo
Induno che illustra la
commedia "Una partita
a scacchi" di Giuseppe
Giacosa
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Accattivanti sono i francobolli a tema
scacchistico che i filatelici possono disporre
in ordine cronologico ottenendo una vera e
propria storia del gioco (fig. 18).
Generalmente i chess collectors sanno
giocare a scacchi: sembrerebbe logico,
tanto più che fra di loro vi sono anche dei
grandi maestri (Yuri Averbach, Lothar Schmid, Anatoly Karpov), ma ciò non è essenziale. Alcuni conoscono appena le mosse,
e, nelle bacheche dove espongono i loro
tesori, capita ogni tanto di vedere che non
tutti i pezzi e le scacchiere sono giustamente disposti (come nella maggior parte
dei negozi!).
Formare una collezione
Anche se gli scacchi sono nati intorno al
600 d. C., i primi giochi a noi pervenuti (o
meglio i set incompleti ed i pezzi isolati)
risalgono al 9° o al 10° secolo, ma ovviamente oggetti così rari e preziosi sono visibili soltanto nei musei. Le serie che si possono collezionare partono dal 18° secolo,
o, eccezionalmente, dal 17°. Il periodo più
fertile ed allettante per un appassionato
che voglia raccoglierne è l'800, ma pure il
‘900 è oltremodo ricco dei più svariati tipi,
anch'essi pregevoli.
(18) - Quattro francobolli del Sahara Occidentale del 1995, con i cosiddetti "pezzi di Carlo
Magno" d'avorio dell'11° secolo (due D, un
P e un A), conservati a Parigi al Cabinet des
Médailles
Chi desidera iniziare una raccolta di scacchi, dovrà ovviamente consultare le pubblicazioni specializzate ed i vari articoli
pubblicati da The Chess Collector, la rivista
internazionale dei collezionisti. Per gli acquisti si rivolgerà agli antiquari o ai negozi
di folclore o ad altri collezionisti, e oggi vi è
anche la possibilità di comprare on line.
Ottime occasioni sono date dalle aste, che
si tengono due o tre volte l'anno presso le
case di Londra e, in varie città d'Europa e
d'America, durante i congressi biennali della Chess Collectors International. Queste
aste sono interamente dedicate ai set, libri, stampe e altri oggetti inerenti al gioco,
i cosiddetti "memorabilia". Per i collezionisti costituiscono l'opportunità di procurarsi
ciò che ancora loro manca e di mettere in
vendita parte del materiale che possiedono e che ritengono doppio o superato. Si
può dire che ce n'è per tutti, dal gioco attuale prodotto in serie, accessibile ad ogni
tasca, a quello artistico con caratteristica
di unicità, o di alto antiquariato a costi più
elevati.
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I libri
I manoscritti (fig. 8), gli incunaboli e i libri antichi (fig. 19) possono attrarre il collezionista raffinato e colto, che, raccogliendoli, contribuisce a salvaguardare un patrimonio che altrimenti andrebbe perduto.
Un'enorme quantità di volumi contem-
poranei, tecnici e narrativi, tratta di scacchi: la maggior parte è naturalmente per
gli agonisti, ma non mancano i racconti ed
i romanzi. Dei libri di scacchi antichi e moderni esiste un notevole mercato.
(19) - Il Traité del conte De Basterot del 1863, con l'illustrazione di una figura orientale d'avorio
del 9° o 10° secolo, che per molto tempo è stata ritenuta un pezzo di scacchi (Parigi, Cabinet des
Médailles)
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I materiali
Le sostanze più frequenti per la fabbriL'avorio può essere di elefante indiano o
cazione degli scacchi sono sempre state africano, di tricheco, di narvalo o addiritl'avorio (fig. 20), l'osso (fig. 21) ed il legno tura di mammut (fig. 23).
(fig. 22).
(20) - Set indiano Delhi "John", fine ‘700
(21) - Pezzi indiani musulmani, 19° sec.
(22) - Pezzi italiani, 19° sec.
(23) – Figure
russe del 18°
secolo, avorio
di mammut
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In Siberia, in seguito a scavi archeologici
o per affioramento naturale, non è raro,
infatti, rinvenire le ossa e le zanne di questo pachiderma preistorico, che possono
risalire a trentamila anni fa (come il materiale dei pezzi della fig. 23) o più. L'avorio
è prezioso, e oggi ne è vietata la vendita, a
meno che si possa dimostrarne l'antichità,
che esclude l'eccidio degli animali. Il legno
(24) - Set vietnamita del 19° sec.: i
Bianchi si riconoscono unicamente per
le cuspidi d'avorio
però, pur essendo una materia povera, è
ugualmente considerato: è deperibile e
soggetto al fuoco, per cui trovare intatte
vecchie serie di legno è un privilegio.
I giochi di scacchi possono essere inoltre
realizzati in corno (fig. 24), porcellana, ceramica, vetro, cristallo (fig. 25), cristallo
di rocca, corallo, ambra, metalli semplici e
nobili (fig. 26), pietre preziose o comuni,
(25) - Set di Murano, 1965
(26) - Set islamico indiano del 19° sec., argento
e legno laccato
(27) - Set turco, 1967
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schiuma di mare (fig. 27), terracotta (fig. ta da noci di palma, il cui impiego in luogo
28). Oggi si usa anche l'avorio vegetale dell'avorio salvaguarda i portatori di zanne
(tagua, corozo), una sostanza dura ricava- (fig. 29).
(28) - Pezzi turchi del 19° sec.
(29) - Ecuador, animali marini
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Nei primi decenni del 20° secolo sono
comparse la bachelite (figg. 30 e 33) e la
galalite, e in seguito la plastica (fig. 31).
"Apprezzate" sono le serie di cioccolata bianca e marrone, che però non hanno lunga durata… in quanto i pezzi, compresi i due Re, vengono tutti rapidamente
"mangiati"!
Predilezioni dei collezionisti
I collezionisti possono indirizzarsi verso uno o più tipi di set. Alcuni si dedicano
soltanto all'antico, che sul mercato e nelle (30) - Inglese, 1930
aste specifiche è il più desiderato; altri si
limitano ai giochi di un periodo o di una
determinata zona o di un unico materiale,
o alle serie di fantasia o alle creazioni artistiche; oppure si orientano sul contemporaneo o sulle serie etniche (fig. 32).
Taluni sono attratti dall'estetica o dai
set da viaggio, più piccoli e muniti di accorgimenti contro le scosse dei mezzi di
trasporto, come un sottile prolungamento
alla base dei pezzi da infilare negli appositi
buchi della scacchiera (fig. 33).
C'è anche però chi raccoglie tutto quello che trova, chi acquista serie grezze di
porcellana o di legno e le dipinge, e chi (31) - Scacchiera e gioco prodotti dalla Roche
nel 1985 per pubblicizzare un medicinale che
aiuta la memoria
(32) - Set Ramayana indiano d'avorio: il Re rosso è Rama, il verde è Ravana, con dieci teste e
(33) - Inglese art déco bachelite, 1920-30
dieci braccia; in mezzo i due Visir
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modella personalmente i pezzi col pongo.
E si incontra pure l'appassionato di scienze
naturali che colleziona soltanto serie che
raffigurano animali (fig. 34).
Vi sono poi dei collectors che definirei
anomali, vale a dire i raccoglitori di pezzi
sciolti (spare pieces): solo Cavalli, solo Re
e Regine, ecc. Per accaparrarseli, sovente
inducono antiquari compiacenti a prelevarli
da un gioco completo, che sarà poi restaurato ma avrà perso per sempre il pregio di
integrità che possedeva.
(34) - Sudafricano Kumbula
La CCI
I collezionisti, gli studiosi e gli amanti dei
giochi di scacchi di interesse storico, artistico ed etnico sono riuniti nella Chess Collectors International (CCI), l'associazione fondata nel 1984 che è attualmente
presieduta dal tedesco Thomas Thomsen
ed è affiliata alla FIDE (www.chesscollectors.com).
Obbiettivi della CCI sono: sponsorizzare
progetti di ricerca e promuovere pubblicazioni sulla storia degli scacchi e dei pezzi di
scacchi; indagare e conoscere i legami tra
gli scacchi e storia, cultura, arte, letteratura e altre scienze; organizzare conferenze,
mostre, mercati ed aste.
I soci si aiutano vicendevolmente in ami-
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cizia scambiandosi le informazioni sui loro
ritrovamenti, e si incontrano ogni due
anni, in Europa o in America, in un congresso internazionale, l'ultimo dei quali
si è svolto nel 2008 a Boca Ratòn in Florida. Chi riconosca come propri gli scopi
della CCI e sia un collezionista di scacchi,
libri scacchistici, ecc., può divenirne socio
e ricevere la rivista trimestrale The Chess
Collector. Esiste pure un raggruppamento
americano della CCI dotato di una certa
autonomia, e sezioni nazionali in Germania, Italia, Russia e Francia.
La CCI Italia
La Sezione Italiana della Chess Collectors
International è retta da un comitato presieduto da Massimiliano De Angelis. I soci
sono molto attivi. Hanno organizzato nel
2000 il Congresso Internazionale di Firenze, e convegni nazionali a Roma nel 2001,
Abano Terme-Marostica 2002, Santa Margherita Ligure 2003, Como 2004 e Roma
2005. Nel 2007 i collezionisti italiani hanno unito le loro forze e le loro esperienze a
quelle dei colleghi francesi, e ne è nato un
congresso franco-italiano che si è svolto
a Troyes en Champagne, organizzato da
Patrice Plain, Presidente della CCI France
(www.ccifrance.com). Durante questi meeting, ai quali hanno sempre partecipato
con piacere anche amici americani, inglesi, tedeschi, svizzeri, portoghesi e russi, si
tengono mercati di giochi e libri di scacchi,
ed i soci espongono gli studi che hanno
svolto.
Sono favorite inoltre le ricerche nell'ambito di tutti gli aspetti culturali legati al
gioco. Il sito www.cci-italia.it offre ai soci
interessati la possibilità di pubblicare loro
testi e, in un'area riservata, di leggere le
traduzioni in italiano dei principali articoli
della rivista internazionale. Il web site della CCI Italia è integrato da un settore in
lingua inglese, da un database bibliografico e dal mercatino on line, che favorisce lo
scambio di materiale scacchistico.
Per l'iscrizione alla CCI, ed automaticamente alla CCI Italia, si richiede un bonifico di € 42 annui sul c/c 10777 del Banco
di Brescia, Agenzia di Varese 3, ABI 3500,
CAB 10800, intestato al tesoriere Gianfelice Ferlito, che provvederà ad inviare le
quote alla segreteria britannica. Se qualcuno dei nostri lettori vorrà avvicinarsi a
questo mondo così particolare, i collezionisti italiani saranno lieti di accoglierlo,
aiutarlo e indirizzarlo, certi che non avrà
a pentirsene.
BIBLIOGRAFIA
Libri consigliati a chi si vuole iniziare una collezione di scacchi (alcuni potrebbero non essere più
in commercio).
Volumi generali sui pezzi
HAMMOND A. 1950: The book of chessmen, Londra (A. Barker).
WICHMANN H. e S. 1964: Chess: the story of chesspieces from antiquity to modern
times, Londra (Paul Hamlyn).
LANIER GRAHAM F. 1968: Chess Sets, Londra (Studio Vista).
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MACKETT-BEESON A.E.J. 1973: Chessmen, Londra (Octopus Books).
GREYGOOSE F. 1979: Chessmen, Londra (David & Charles).
KEATS V. 1985: Chessmen for Collectors, Londra (Batsford).
SANVITO A. 1992: Figure di scacchi, Milano (Mursia).
LINDER I. M. 1994: The art of chess pieces, Mosca (H.G.S.).
MUNGER N. 1996: Cultures, Chess & Art. A collector's odyssey across seven continents (vol. 1
Sub-Saharan Africa), San Anselmo, CA (L. A. Smith).
MUNGER N. 1998: Cultures, Chess & Art. A collector's odyssey across seven continents (vol. 2
The Americas), San Anselmo, CA (L. A. Smith).
MUNGER N. 2000: Cultures, Chess & Art. A collector's odyssey across seven continents (vol. 3
Pacific Islands & Asia), San Anselmo, CA (L. A. Smith).
WILLIAMS G. 2000: Master pieces, Londra (Quintet Publishing). Idem 2001 (edizione
italiana): Scacchi: la storia, i pezzi, i giocatori e la passione di 1000 anni, Rimini
(Idealibri).
SCHAFROTH C. 2002: The art of chess, New York (Abrams).
DARLOW M. 2004: Turned chessmen. For collectors, players and woodworkers, East
Petersburg, PA, USA (Fox Chapel Publishing Co. Inc.).
KLOPROGGE M. e I. 2007: Chessmen. Art and History, Amsterdam (Gopher B. V.)
GINI G. e POZZI R. 2007: Scacchi: giochi da tutto il mondo, Lecco (Stefanoni).
Libri di storia degli scacchi con immagini di set
FINKENZELLER R., ZIEHR W., BUEHRER E. 1989: Le grand livre des échecs, Parigi-Losanna
(La Bibliothèque des Arts).
PÉCHINÉ J.M. 1997: Roi des jeux, jeu des Rois: les Echecs, Parigi (Découvertes
Gallimard).
CAPECE A. 2001: Gli scacchi nella storia e nell'arte, Milano (De Vecchi).
Cataloghi di mostre con storia degli scacchi McNAB DENNIS J. e WILKINSON K. 1968: Chess: East and West, Past and Present, New York
(The Metropolitan Museum of Art).
SIEBERT U., ROUSSELOT J.L., JAEGER A. e H. 1989: Evoluzione degli scacchi nel corso
della storia, dell'arte e delle civiltà, Lugano (Galleria Gottardo).
POZZI R. 1999: A Re! Arte, storia e leggende nel gioco degli scacchi, Lugano (BSI).
SANVITO A. 2000: L'arte degli scacchi, Milano (Sylvestre Bonnard).
SANVITO A. 2002: Mille anni di scacchi, Milano (BNP Paribas).
Trattati particolari
SANVITO A. 2000: Scacchi e tavole da gioco nella collezione Carrand, Firenze (Museo
Nazionale del Bargello).
POZZI R. 2002: I giochi di scacchi mongoli, riflesso della cultura nomade delle steppe - The
Mongolian chess sets, reflecting the nomadic culture of the steppes, Como (edito dall'autore
con il contributo di Chess Collectors International Italia); in italiano e in inglese.
DI BONO A. 2004: Scacchi di Aug - Aug's Chess Sets (i set creati dall'autore col pongo),
Milano (Silvana).
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
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Speciale Scacchitalia
1924
Le
Olimpiadi degli
ITALIANI
di Mario Leoncini
I
giochi olimpici del 1924, assegnati a Parigi su richiesta di
Pierre de Coubertain, dovevano
Parigi,
segnare un ritorno alla normalità
Francia
dopo una guerra che aveva spaz(12-20 luglio)
zato via un'intera generazione di
europei e scosso alle fondamenta
un'economia fino ad allora locomotiva del mondo. I giochi di Anversa
di quattro anni prima risentivano
troppo degli strascichi della guerra
appena conclusa. Nel 1920 Germania, Austria, Ungheria, Bulgaria e
Turchia, nazioni uscite sconfitte dal
conflitto mondiale, non erano state
invitate.
In realtà i trattati di pace molto
onerosi per i vinti e l'insorgere di
Pierre de Coubertain nazionalismi, erano segnali inquietanti che si ripercossero inevita-
bilmente anche sulle olimpiadi. La
Germania non partecipò ai giochi
in segno di protesta per l'occupazione francese della Ruhr, mentre
la Russia non ne prese parte perché inseguiva un modo proletario
e rivoluzionario di fare e intendere
sport. I sovietici crearono proprie
strutture sportive fortemente ideologiche. Negli scacchi fondarono
"l'internazionale scac­chi­stica dei
lavoratori" cui aderirono vari club
europei, specie tedeschi.
Nel 1924 furono ammessi gli scacchi come disciplina dimostrativa.
Sebbene non assegnassero medaglie il CIO impose la partecipazione ai soli dilettanti. La distinzione
tra dilettante e professionista negli
scacchi non era così chiara e ci fu-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
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Il marchese
Stefano Rosselli
del Turco, fondatore dell'Italia
Scachistica. più
volte campione
nazionale e figura di spicco degli
scacchi italiani
nei primi decenni
del novecento
rono polemiche.
Gli scacchi assegnarono premi individuali
e a squadre. Il torneo
vero e proprio fu individuale ma i risultati dei
giocatori di una stessa
nazione furono alla fine
sommati e decretarono
la nazione vincitrice.
Il torneo fu vinto dal
lettone Hermann Mattison mentre la Cecoslovacchia si classificò prima come nazione.
Come tutte le nazioni
deboli l'Ita­lia fu favorita
dal modo di redigere la
classifica e accoppiare i
giocatori e ottenne un ottimo piazzamento: sesta su diciotto nazioni
partecipanti. Per l'Ita­lia giocarono
il cam­pione italiano Stefano Rosselli del Turco, Massimiliano Romi,
Luigi Miliani e Giovanni Cenni.
Nessuno dei nostri giocatori riuscì
a qualificarsi per la finale principale, ma il risultato di Rosselli e Romi,
nei loro rispettivi gironi, fu ottimo.
Rosselli giunse secondo alla pari
con lo svizzero Naegeli, dietro Colle, mentre Romi fu addirittura primo con l'argen­tino Palau e dovette prendere parte alla finale B solo
per aver perso lo scontro diretto.
Il marchese Rosselli per l'Italia
era, all'epoca, l'immagine stessa
degli scacchi. Non si poteva pensare alle sessantaquattro caselle
senza evocare il suo nome. Nato
a Firenze il 27 luglio 1877 aveva
trovato negli scac­chi la sua ragione
di vita. Divenne maestro nel 1900
vincendo a Roma il torneo organiz-
zato dall'Unione Scacchistica Italiana, l'associazione nazionale che
precedette l'attuale federazione.
Nel 1911 aveva fondato a Firenze
la rivista L'Italia Scacchistica e organizzato, in modo autonomo dall'
USI, alcuni importanti tornei. L'USI
entrò in crisi e in pratica cessò di
esistere mentre il gruppo dell'Ita­lia
Scacchistica cominciò ad ideare una
nuova associazione nazionale: la
FSI. Al tempo di Parigi era all'apice
della forza: primo nei tornei di Milano 1919, Viareggio e Genova nel
1920, Milano 1921, era diventato
cam­pione italiano strappando il titolo a Davide Marotti in un match
svoltosi a Napoli.
Giovanni Cenni, nato a Casola
Valsenio il 29 dicembre 1881, era
il miglior giocatore emiliano. Si era
fat­­to notare nel 1910 vincendo una
partita ad Albin che ne giocava 11 in
simultanea. Nel 1911 e 1912 aveva
vinto il campionato di Bologna. Era
diventato maestro nel 1912 in virtù
del quarto posto al torneo di Roma.
Prima di Parigi aveva prese parte a
numerosi tornei nazionali ottenendo buoni piazzamenti.
Luigi Miliani, di professione ingegnere, nato a Livorno 17 settembre
1875, era stato fino al 25 novembre
1923 presidente della Federazione
Scacchistica Italiana. Dal 1900 al
1903 era stato condirettore, col
Salvioli, della "Nuova Rivista degli
scacchi" in cui pubblicò numerosi
articoli teorici. Aggiornava l'edizione del 1907 del Manuale del Seghieri che, completamente rivisto,
dal 1915 in poi, era uscito col suo
solo nome.
Max Romih modificò il proprio
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 48
Francia, Jugoslavia, Svizzera, Italia, Romania, Olanda, Belgio, Cecoslovacchia, Argentina, Spagna,
Polonia e Ungheria. L'Italia era rappresentata da Terenziano Marusi,
segretario generale della federazione, vero timoniere della FSI tra
il novembre 1923 e il novembre
1924, nell'interregno causato dalle dimissioni di Miliani. Giocatore
appassionato raggiunse la prima
categoria. Poco prima di morire gli
fu conferito il titolo di maestro ad
honorem.
Cenni - Rueb
Olimpiade di Parigi (1), 1924
Il campione
triestino Massimiliano Romi, diventato Maestro
grazie al primo
posto, a pari merito con Rosselli e
Sacconi, al Campionato Italiano
di Viareggio.
nome in Massimiliano Romi dopo
l'annessione dell'Italia a Trieste,
era nato a Pinguente il 22 maggio 1893. Dopo aver vinto il torneo dell'An­nessione della società
scacchistica triestina era diventato
maestro al campionato italiano di
Viareggio, dove era giunto alla pari
con Rosselli e Sacconi.
L'edizione di Parigi non fa parte
della numerazione delle olimpiadi
fide ma quell'assise segnò la nascita della Federazione Internazionale
(FIDE), fortemente voluta dal segretario della federazione francese
Pierre Vincent. L'atto costitutivo fu
firmato domenica 20 luglio 1924
dai rappresentanti di quattordici
nazioni: Gran Bretagna, Canada,
1.e4 e5 2.¤c3 ¤f6 3.¥c4 ¥c5 4.d3
d6 5.f4 exf4 6.¥xf4 ¥g4 7.¤ge2
¤h5 8.£d2 ¤c6 9.¦f1 0–0 10.h3
¥xe2 11.¤xe2 ¤d4 12.0–0–0 ¤xe2+
13.£xe2 ¤xf4 14.¦xf4 £g5 15.£d2
¦ae8 16.¦df1 d5 17.¥xd5 £xd5
18.exd5 ¥e3 19.¦e4 ¥xd2+ 20.¢xd2
f6 21.¦fe1 ¦xe4 22.¦xe4 ¢f7 23.¦c4
¦c8 24.d6 c6 25.¦e4 ¦e8 26.¦xe8
¢xe8 27.c4 c5 28.d4 b6 29.dxc5
bxc5 30.b4 cxb4 31.¢c2 h5 32.¢b3
h4 33.¢xb4 f5 34.¢c5 g5 35.¢c6
¢d8 36.d7 g4 37.¢d6 1–0
Budapest ospitò un'edizione fallimentare di quello che era chiamato torneo delle nazioni. Fu abolito il
torneo individuale e si svolse solo
quello a squadre, come è tutt'oggi. Italia assente, vi parteciparono
solo quattro nazioni: Ungheria (Bakonyi, Negyesy, E. Steiner, Sterk,
Vajda, Zinner), che vinse, Jugoslavia, Romania e Germania.
La prima olimpiade riconosciuta
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 49
1927
dalla FIDE fu organizzata a Londra
nel 1927. Vi presero parte sedici
squadre di quattro giocatori ciaLondra,
scuna che si sfidarono in un girone
Regno Unito
all'italiana. Vinse l'Ungheria con 40
(18-30 luglio) punti (Maroczy, Nagy, Vajda, Havasi, Steiner), davanti alla Danimarca
e all'Inghilterra. L'Italia
fu decima con 28½.
La formazione italiana,
priva di riserve, era comunque la migliore che
il nostro paese potesse
schierare. A fianco di
Rosselli e Romi, entrarono il nuovo astro dello scacchismo italiano
Mario Monticelli che ottenne il miglior risultato con 9 su 15 e il conte
Antonio Sacconi.
Il risultato italiano sarebbe potuto essere migliore se Romi che, tra
i componenti era quelMario Monticelli
lo che dal 1924 aveva
giocato di meno, non
fosse stato, proprio per
questo, fuori forma.
Monticelli, era balzato
alle cronache nel 1922
vincendo il campionato
universitario. Gli anni
della svolta furono il
1925, primo a Bologna
davanti a Rosselli e, soprattutto, il 1926. Nel
giugno 1926, inviato a
Budapest quale rappresentante italiano a un
forte torneo per celebrare il congresso della
Antonio Sacconi
fide, Monticelli riportò
un successo clamoroso
vincendo il torneo insieme a Grunfeld e superando giocatori quali
Kmoch, Rubinstein, Takacs, Nagy,
Colle, Reti, Tartakower.
Il conte Antonio Sacconi (Roma
il 5 ottobre 1895) si era messo in
luce nel 1917 quando, a Roma,
aveva vinto il torneo del Caffè Balbo davanti a Rosse e sconfiggendo nello spareggio Bernheimer (+3
=1 -0). Ottimo giocatore di match,
l'anno successivo tenne testa al
campione italiano inchiodandolo a
un pareggio (+1 =4 -1). Nel 1920
aveva vinto un torneo di categoria
a Roma e nel 1921 era stato promosso maestro a Viareggio. Diede
ancora una volta il meglio di sé in
un match sconfiggendo, a Venezia
nel 1925, Monticelli per 5 a 3 con 2
patte. Nel 1926 fu primo a Milano
davanti a Rosselli e Monticelli e nel
1927 sfidò Rosselli a un match di
campionato, sfida che sfumò perché l'Italia degli scacchi reclamava
un match di campionato con Monticelli.
In concomitanza al torneo di Londra si svolse il primo campionato
del mondo femminile che laureò
campionessa Vera Mechick con
10½ su 11.
Risultati individuali: Stefano Rosselli 7/15 (+2 =10 -3), Massimiliano Romi 4½/15 (+3 =3 -9), Mario
Monticelli 9/15 (+7 =4 -4), Antonio
Sacconi 8/15 (+5 =6 -4).
Risultati squadra. L'Italia vinse
con il Belgio e la Finlandia per 3 a
1, con l'Austria, la Svizzera e l'Argentina per 2½ a 1½; pareggiò con
la Danimarca, l'Inghilterra, la Francia e la Spagna; e perse con l'Olanda (½-3½), l'Ungheria e la Svezia
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 50
(1-3), la Cecoslovacchia, la Jugoslavia e la Germania (1½-2½).
Rosselli del Turco - Euwe
Olimpiade di Londra (4), 1927
1.d4 ¤f6 2.¤f3 g6 3.g3 b6 4.¥g2
¥b7 5.0–0 ¥g7 6.c4 d6 7.¤c3 ¤bd7
8.£c2 0–0 9.e4 e5 10.d5 a5 11.b3
h6 12.¥d2 ¤c5 13.¤e1 ¥c8 14.¤d3
¢h7 15.¤xc5 bxc5 16.¦ae1 ¤g8
17.¤e2 £e7 18.¥c3 ¥d7 19.f4 a4
20.fxe5 ¥xe5 21.¤f4 f6 22.¤d3 axb3
23.axb3 ¥xc3 24.£xc3 ¦a2 25.¦f2
¦xf2 26.¢xf2 ¦a8 27.¦a1 ¦xa1
28.£xa1 h5 29.£a7 ¥c8 30.£b8 £d7
31.¤f4 ¢h6 32.¥h3 f5 33.exf5 gxf5
34.¤e6 c6 35.¤f8 £e8 36.¤e6 £d7
37.¤f8 ½–½
Sacconi - Atkins
Olimpiade di Londra (9), 1927
1.d4 ¤f6 2.c4 g6 3.¤c3 ¥g7 4.¤f3 d6
5.e3 0–0 6.¥e2 ¤bd7 7.0–0 ¤e8 8.b3
e5 9.¥b2 ¢h8 10.£c2 f6 11.¦ad1
£e7 12.h4 ¦g8 13.¥d3 ¥f8 14.c5
exd4 15.exd4 dxc5 16.¦fe1 £d8
17.dxc5 c6 18.¤e4 ¥g7 19.¤eg5 fxg5
20.¤xg5 ¦f8 21.¤e6 £e7 22.¤xg7
£xg7 23.¥xg7+ ¤xg7 24.£c3 ¤f6
25.¥c4 1–0
1928
L'Aia
Paesi Bassi
(21 lug-6 ago)
Il 24 febbraio 1928 la Federazione
entrò nel CONI ma dovette cambiare il nome in Associazione Scacchistica Italiana. Nel marzo 1928 si
svolse a Perugia un torneo preolimpico in vista dei giochi dell'Aja organizzati dal CIO. Il torneo fu vinto
da Stefano Rosselli con 6 punti su
7; davanti a Monticelli distaccato di
mezzo punto. Più marcati i distacchi con gli altri. Sacconi fu terzo con
5; De Nardo e Marotti 3½; Calapso
2½; Helmann e Riello 2½.
Come già a Parigi anche all'Aja
gli scacchi fecero parte degli sport
dimostrativi. E come a Parigi, su
pressione dei britannici dovevano
giocare in origine solo i dilettanti. La
definizione di dilettante fu lasciata
alle singole federazioni nazionali e
tra americani e inglesi scoppiò una
polemica che portò alla decisione
inglese di non partecipare. Il congresso fide, in corso in quei giorni,
eliminò quel divieto ma la decisione
fu tardiva. Venne organizzato un
contemporaneo campionato individuale.
All'Aja presero parte 17 squadre
che si disputarono la vittoria in un
girone all'italiana. Vinse l'Ungheria
(Nagy, Steiner, Vajda, Havasi) davanti agli Stati Uniti e alla Polonia.
Il torneo individuale, cui partecipò
anche Rosselli, fu vinto da Euwe.
La mancanza di Rosselli indebolì la
squadra italiana che giunse terz'ul­
tima totalizzando appena 25½ punti sui 64 disponibili. L'Italia vinse
solo tre incontri e di stretta misura, con Argentina, Svezia e Belgio,
ne pareggiò tre (Stati Uniti, Polonia
e Olanda) e ne perse dieci (½-3½
con Lettonia; 1-3 con Ungheria e
Austria e 1½-2½ con Cecoslovacchia, Svizzera, Danimarca, Germania, Francia, Romania e Spagna).
La squadra italiana era composta
da Mario Monticelli 7/14 (+4 =6 -4),
Antonio Sacconi 6/13 (+2 =8 -3),
Ernesto Hellman 4/8 (+3 =2 -3),
Remo Calapso 0/5, Luigi De Nardo
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 51
Il napoletano
Davide Marotti, professore di
filosofia, diventò
a sorpresa campione italiano
vincendo il torneo di Viareggio
del 1921
5½/12 (+3 =5 -4), Davide Marotti 4/12 (+3
=2 -7).
Davide Marotti (Napoli
1 gennaio 1881) era un
professore di filosofia
che nel 1921 era divenuto campione italiano
a sorpresa, dato fino ad
allora che vantava solo
un paio di secondi posti.
In tale veste partecipò al
torneo internazionale di
Londra del 1922 ma fu
ultimo. Sfidato da Rosselli, aveva perso il titolo nel match di Napoli
del 1923 (+2 =5 -6).
Giulio De Nardo (Trieste il 24
gennaio 1901), più volte campione
regionale della Venezia Giulia aveva ottenuto il diritto di recarsi alle
olimpiadi in virtù del risultato del
torneo preolimpico di Perugia.
Remo Calapso (Palermo 19 ottobre 1904), proveniva da una famiglia di matematici e di scacchisti.
Catello Galasso, il nonno, fu buon
giocatore e problemista e ottimo giocatore alla cieca. Maestro
dal 1924 aveva vinto con Hellman
il girone eliminatorio del torneo
preolimpico di Perugina e si era
classificato poi sesto nella finale.
Ernesto Hellman (Venezia il 9 novembre 1898) durante la guerra
aveva contratto una grave invalidità che, però, non gli aveva impedito di partecipare a molti tornei
nazionali. Aveva ottenuto il titolo di
maestro nel 1924 a Foligno (secondo alla pari con Sacconi e Monticelli
e dietro Rosselli). L'anno preceden-
te le olimpiadi aveva ottenuto i suoi
migliori risultati: secondo a Venezia
e la vittoria nel girone eliminatorio
del torneo preolimpico di Perugia.
De Nardo - Gemzoe
Olimpiade de L'Aia, 1928
1.e4 c5 2.¤f3 ¤c6 3.d4 cxd4 4.¤xd4
¤f6 5.¤c3 d6 6.¥e2 g6 7.¥e3 ¥g7
8.£d2 ¥d7 9.¦d1 0–0 10.f3 a6 11.g4
¦c8 12.h4 b5 13.h5 ¥h8 14.¤f5 ¥xf5
15.gxf5 ¤xh5 16.¦xh5 gxh5 17.¥h6
e6 18.£e3 £f6 19.£g1+ ¥g7 20.¥g5
£e5 21.f6 ¤b4 22.¥d3 ¦xc3 23.¥h4
¤xc2+ 24.¥xc2 ¦e3+ 25.¢f2 1–0
Marotti - Jonsson
Olimpiade de L'Aia,1928
1.e4 e6 2.d4 d5 3.¤c3 ¥b4 4.e5 c5
5.¥d2 a6 6.£g4 g6 7.a3 ¥xc3 8.bxc3
¤c6 9.¤f3 £e7 10.¥e2 h6 11.0–0 c4
12.¦fb1 ¦h7 13.a4 ¦g7 14.h4 £c7
15.¤h2 ¤ce7 16.£h3 ¤f5 17.g4
¤fe7 18.¢h1 ¥d7 19.¥c1 0–0–0
20.¥a3 ¥c6 21.¥c5 £d7 22.¦b6 f5
23.¦ab1 ¦e8 24.¥d6 ¢d8 25.¦6b2
¤c8 26.¥c5 £f7 27.gxf5 exf5 28.f4
¥xa4 29.¦xb7 £xb7 30.¦xb7 ¦xb7
31.£g2 ¤ge7 32.¥f3 ¦b1+ 33.¤f1
¢c7 34.¢h2 ¥xc2 35.£xc2 ¦xf1
36.¢g2 ¦a1 37.£b2 ¦a4 38.¥d1 ¦a5
39.£b4 ¦b5 40.£a3 ¤c6 41.¥a4 h5
42.¥xb5 axb5 43.¥d6+ ¢d7 44.£c5
¦e6 45.£xd5 ¦xd6 46.exd6 ¤xd6
47.£c5 ¤e7 48.d5 ¤ec8 49.£c6+
¢d8 50.¢f3 ¢e7 51.¢e3 ¢d8
52.¢d4 ¢e7 53.£c7+ ¢e8 54.¢e5
¢f8 55.£d7 1–0
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 52
Da sinistra:
il marchese Stefano Rosselli del
Turco, Giuseppe
Stalda ed Ernesto Helmann in
una foto scattata
a Venezia nel
1928
Il 1930 si aprì in Italia con il grande
torneo di Sanremo vinto da Alekhine con 14 su 15 ma poi non accadde più niente d'importante se non
l'erezione a ente morale dell'ASI.
La crisi economica, generata dalla
caduta di Wall Street, cominciava a
farsi sentire. L'ASI non fu in grado
di pubblicare nemmeno il libro del
torneo di Sanremo e non riuscì a
mandare una propria squadra alle
olimpiadi di Amburgo. In Germania
vinse la Polonia (Rubinstein, Tartakower, Przepiorka, Makarczyk,
Frydman) davanti a Ungheria e
Germania.
1931
Nel 1931 l'Italia riuscì a mandare
a Praga una squadra ma priva di
riserve. Alberto Fidi, che pure comPraga,
Cecoslovacchia pariva sul tabellone come riserva,
era a Budapest per seguire, in qua(11-26 luglio) lità di segretario generale ASI, i lavori FIDE e non giocò partite.
Gli italiani dovettero giocare 18
partite in 15 giorni; lo sforzo fu
enorme e il risultato ne risentì. La
squadra italiana, si classificò 16a
su 19 partecipanti. Vinsero gli Stati Uniti (Kashdan, Marshall, Dake,
Horowitz, Steiner), davanti alla Polonia e alla Cecoslovacchia.
Stefano Rosselli, che aveva ripreso il titolo in aprile, giocò in prima
scacchiera. Rosselli aveva ceduto il
titolo a Monticelli in un match che
si era svolto a Firenze dal 7 al 29
marzo 1929 (+4 =4 -6) ma l‘anno
successivo Monticelli rinunciò a difendere il titolo che divenne vacante. Nel­l'aprile 1931 si svolse a Milano un torneo, Monticelli e Sacconi
assenti, per l'assegnazione del titolo che fu riconquistato da Rosselli.
Gli italiani fecero tutti meno del
50% dei punti. Rosselli fece un
terzo dei punti, 6/18 (+2 =8 -8),
Monticelli fu quello che si comportò meglio con 8 (+5 =6 -7), Romi
ne fece 6½ (+5 =3 -10) e Hellman
solo 3½ (+2 =3 -13).
Romi - Hovind
Olimpiade di Praga, 21.07.1931
1.d4 ¤f6 2.¥f4 d5 3.e3 c6 4.¥d3 e6
5.¤d2 ¥d6 6.¥g3 £c7 7.f4 ¤bd7
8.¤gf3 ¤f8 9.0–0 ¤g6 10.¤e5 £e7
11.a3 ¥d7 12.£e2 0–0 13.¦ae1 c5
14.c3 a6 15.h4 ¦fd8 16.h5 ¤f8
17.¥h4 ¥e8 18.¤df3 b5 19.¤g4
¦db8 20.¤xf6+ gxf6 21.¤e5 £d8
22.£g4+ ¢h8 23.h6 ¤g6 24.f5 exf5
25.¥xf5 ¥e7 26.¤d3 c4 27.¤f4 ¦b6
28.¤h5 ¦a7 29.e4 ¥d7 30.¥xd7 ¦xd7
31.¤xf6 ¦dd6 32.e5 ¦e6 33.¥g5 a5
34.¦e2 b4 35.axb4 axb4 36.¦ef2 bxc3
37.bxc3 ¦b3 38.¤xh7 ¥xg5 39.¤xg5
1–0
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 53
1933
Folkestone,
Regno Unito
(12-23 luglio)
La grave crisi economica ormai
investiva il mondo intero. I riflessi
sull'attività scacchistica internazionale furono inevitabili. Alle olimpiadi di Folkestone le nazioni presenti scesero a 15. Vinsero di nuovo
gli Stati Uniti (Kashdan, Marshall,
Fine, Dake, Simonson) davanti alla
Cecoslovacchia e alla Polonia.
Nella squadra italiana esordirono
Federico Norcia (Ravenna 31 marzo 1905) e Alberto Campolongo
(Bari 16 marzo 1906). L'ASI aveva designato Sacconi di riserva ma
Rosselli, infischiandosene, lo iscrisse come terza scacchiera. Nessuno
ebbe mai a rimproverargli la decisione.
L'Italia giunse 11°, risultato non
disprezzabile dato che a Folkestone
giocavano i migliori scacchisti del
mondo. Rosselli fece solo 3½ su
12 (+1 =5 -6) ma pareggiò con il
campione del mondo Alekhine gettando alle ortiche, a corto di tempo
ed emozionato, una partita praticamente vinta. Vinse con Grunfeld e
pattò con Stalhberg e Tartakower.
Monticelli partì alla grande con 6½
su 8 ma dovette poi accontentarsi
di un risultato buono ma ridimensionato: 8/13 (+5 =6 -2). Completavano la squadra Antonio Sacconi
4/9 (+2 =3 -4), Federico Norcia
5/11 (+3 =4 -4) e Alberto Campolongo 4/11 (+2 =4 -5).
La nazionale italiana vinse con
Islanda, Scozia (3-1) e Francia
La squadra
statunitense
vincitrice delle
olimpiadi di
Folkestone del
1933: Dake (primo a destra),
Kashdan e sua
moglie, Simonson, Marshall e
Fine.
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 54
Foto in alto, da sinistra a destra: Vera
Menchik, Alexander
Alekhine, Geza Maroczy e Sultan Khan.
Foto in basso Alice
Tonini, la scacchista
italo-francese che
partecipo al 2° campionato del mondo
femminile
(2½-1,6); pareggiò con Polonia, Austria e Lituania e
perse con Cecoslovacchia
(½-3½), Lettonia, Inghilterra (1-3), Stati Uniti, Svezia,
Ungheria, Danimarca e Belgio
(1½-2½).
Nel comunicato ufficiale
dell'ASI del 5 luglio 1933 si
legge: "Il M.o Mario Monticelli, 1.o classificato ex aequo nel
1926 nel torneo internazionale di Budapest ed ex campione italiano, ha confermato
ancora una volta le sue grandi doti di scacchista, I due più
giovani componenti la squadra, il Dr. Norcia e il Dr. Campolongo, quest'ultimo appena
ventenne, che per la prima
volta affrontavano i cimenti
internazionali, hanno rivelato
ottima tempra di giocatori e i
loro primi risultati individuali
danno sicuro affidamento per
le nuove prove a cui saranno
chiamati. Notevolissima la vittoria del Campolongo contro
l'americano Dake, sino allora
imbattuto. Il Conte Sacconi,
dopo un inizio debole, si è ottimamente ripreso e ha potuto riconfermare la sua classe. Il punteggio del
nostro campione Marchese Rosselli,
è risultato invece inferiore alle sue
possibilità per numerose debolezze dell'ultima ora. è da considerare
tuttavia che egli ha dovuto sempre
lottare sul primo scacchiere contro i più forti giocatori delle varie
squadre avversarie e risultano, fra
l'altre, notevolissime le sue partite
patte contro il campione del mondo
Dr. Alekhine, contro il polacco Tartakower e il lettone Apschenek e la
sua bella vittoria contro il fortissimo M.o austriaco Grunfeld. Tutti i
componenti la squadra sono infine
da segnalare per disciplina e per
entusiasmo sportivo. La classifica
della squadra italiana risulta onorevolissima e soddisfacente. L'Italia
non ha scacchisti professionisti e si
è misurata ancora una volta contro i migliori assi internazionali che
degli scacchi fanno professione,
mentre le risorse federali non consentono una più frequente nostra
partecipazione alle grandi competizioni internazionali."
Contemporaneamente a quello che, all'epoca, veniva chiamato
Torneo delle Nazioni, si svolse il 2°
campionato del mondo femminile
che vide di nuovo la netta affermazione di Vera Menchik con 12 su
12. Tra le giocatrici figurava anche
Alice Tonini del cui onorevole risultato l'ASI si fece vanto. In realtà,
anche se italiana, la Tonini, quale
moglie di un pittore italiano residente a Parigi, era di scuola francese e proprio l'anno prima aveva
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 55
17.¤ce2!
Togliendo ogni velleità di sacrificio
dell'Ad6 in b2 e minacciando un'ulteriore semplificazione con 18.Txe5
seguita da 19.Cxe6.
17...¦xc1 18.£xc1 ¤e4 19.¤g3 ¥xg3
20.hxg3 £b6 21.£a1 ¥d7 22.a4 ¦c8
23.¦c1 ¦c4 24.¤b3! £c7
Se 24...¤xg3 25.¦xc4 dxc4 26.£d1!
con il miglior giuoco.
25.¥d4 f6 26.£b2 ¥e6?
Mario Napolitano affronta
il campione del
mondo Alexander
Alekhine (a destra) al torneo di
Monaco del 1942
(foto tratta da Alt
om Skak, 1943)
vinto il campionato femminile di
quella città.
Rosselli del Turco - Alekhine
Olimpiade di Folkestone, 1933
1.d4 ¤f6 2.c4 e6 3.¤f3 d5 4.¤c3 c5
5.e3
Giocando col Campione del Mondo, era mia intenzione di evitare
più che potevo le complicazioni e
per questo mi attenni alla solita
mossa del testo invece di cercare
una superiorità col famoso attacco
di Rubinstein: 5.cxd5 exd5 6.g3 ¤c6
7.¥g2 ¥e7 8.0–0 0–0 ecc.
5...¤c6 6.a3 ¥d6 7.dxc5 ¥xc5 8.b4
¥d6 9.¥b2 a5?!
Credo che la continuazione più corretta sia 9... 0–0 10.c5 ¥e7 11.£b3
Per spiegare le debolezze da ambo
le parti bisogna sapere che eravamo in grandi ristrettezze di tempo.
Alekhine aveva solo 5 minuti ed io
15 per fare le ultime 10 mosse.
27.b6 £c6?
XABCDEFGHY
8-+-+-+k+(
7+p+-+-zpp'
6-zPq+lzp-+&
5zp-+p+-+-%
4P+rvLn+-+$
3+N+-zP-zP-#
2-wQ-+-zPP+"
1+-tR-+-mK-!
xabcdefghy
Dopo questa mossa il Campione
del Mondo ha una partita perdu10.b5 ¤e5 11.cxd5 exd5 12.¥e2 ta! La mancanza di tempo prima
¥e6 13.¤d4 ¦c8 14.¦c1 0–0 15.0–0 e dopo lo stato d'animo creatosi in
¤c4 16.¥xc4 ¦xc4
me d'arrivare ad impattare, sono
Il N. ha un buon attacco, ma in state le cause per cui mi sono lacompenso il B. ha i migliori pedo- sciato sfuggire una vittoria, che sarebbe stata il massimo successo di
ni.
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 56
tutta la mia carriera scacchistica.
37...£xb7 38.a5 ¥c4 ½–½
28. ¦xc4! dxc4 29.¤xa5 c3?? (Commenti di Stefano Rosselli del
Turco, L'Italia Scacchistica, 1 luglio
30.£c2
1933, pag. 208-209)
Do­po 30.¤xc6 cxb2 31.¥xb2 il B.
rimaneva con due buoni pedoni di
più.
Rosselli del Turco - Gruenfeld
Olimpiade di Folkestone, 1933
30...£d5 31.f3! ¤xg3 32.¥xc3 £c5 1.d4 d5 2.c4 dxc4 3.¤f3 ¤f6 4.e3
33.¢f2 ¤f5 34.£e4 £xb6 35.¤xb7 e6 5.¥xc4 a6 6.0–0 c5 7.a4 ¤c6
8.¤c3 ¥e7 9.dxc5 ¥xc5 10.£e2 £c7
¢f7?
Il N. fece questa mossa con la 11.e4 ¤g4 12.g3 0–0 13.¥f4 ¤ge5
banderuola dell'orologio già in po- 14.¤xe5 ¤xe5 15.¦ac1 ¥d6 16.¥a2
sizione orizzontale. Pochi secondi ¤c6 17.¥e3 ¥d7 18.f4 ¥e7 19.e5
ancora e la partita sarebbe sta- ¦fc8 20.¥b1 ¥e8 21.£c2 g6 22.£f2
ta perduta per il tempo, giacché il £a5 23.g4 ¤b4 24.¤e4 ¤d5 25.¥d4
controllo era alla 36.a mossa.
£xa4 26.¦cd1 ¦d8 27.f5 £b4 28.fxe6
36.g4 ¤xe3? 37.£xe3??
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Lasciandosi sfuggire la vincita che ¥c6 32.¥c5 £a5 33.b4 £a3 34.¤f7+
si ottiene con 37.¥d4 guadagnando ¢g8 35.¤xd8 ¥xc5 36.bxc5 ¦xd8
un pezzo.
37.¥xd5 1–0
La squadra
statunitense
affronta la rappresentativa
cecoslovacca alle
Olimpiadi di Varsavia del 1935.
Gli Stati Uniti
vinceranno anche questa edizione conquistando
per la terza volta
consecutiva la
Hamilton-Russel
Cup, il trofeo
assegnato alla
nazione vincitrice
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 57
Un'immagine
dalla cerimonia di apertura
delle Olimpiadi
di Varsavia del
1935. Il risultato dell'Italia fu
talmente mediocre che L'Italia
Scacchistica non
dedicò nemmeno
un articolo alla
gara, limitandosi
a riportare i comunicati ufficiali.
1935
Varsavia,
Polonia
(16-31 luglio)
Il risultato italiano alle olimpiadi
di Varsavia del 1935 fu così mediocre (18 su 20 nazioni) che L'Italia
Scacchistica non dedicò nemmeno
un articolo alla gara, limitandosi a
riportare i comunicati ufficiali.
L'anno precedente le autorità
politiche avevano disposto il passaggio dell'ASI dal CONI all'Opera
Nazionale Dopolavoro. Si trattò di
un declassamento della disciplina
scacchi da attività sportiva ad attività dopolavoristica che nell'immediato non ebbe riflessi negativi
ma nel lungo termine fu una delle
cause della stagnazione del nostro
gioco in Italia.
In prima scacchiera giocò Antonio
Sacconi, neocampione d'Italia. In
luglio, in gran forma Sacconi aveva
preso parte al torneo internaziona-
le di Tata Tovaros con 10½ su 17,
lasciandosi alle spalle forti giocatori. Purtroppo la prima scacchiera si rivelò troppo forte per lui e a
Varsavia racimolò solo 4 punti su
14 (+3 =2 -9) anche se pattò con
Alekhine e sconfisse Grunfeld. In
seconda Monticelli dimostrò ancora
una volta di tenere e gli furono fatte giocare ben 18 partite: ottenne
6½ (+4 =5 -9). Il cinquantottenne
Rosselli raccolse uno dei peggiori
risultati della sua carriera con soli
2½ punti su 15 (+1 =3 -11) in terza scacchiera. Romi fece 6½ su 17
(+5 =3 -9) mentre, riserva di lusso, fu Mario Napolitano che terminò con 4½ (+2 =5 -5).
Mario Napolitano (Acquaviva delle Fonti 10 febbraio 1910) nel 1924
aveva vinto il torneo Crespi (mino-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
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Alberto Rastrelli
1936
Monaco,
Germania
(17 ago-11 sett)
re) di Milano e l'anno successivo
aveva conquistato il titolo di maestro classificandosi sesto nel torneo di campionato di Milano.
Per la terza volta consecutiva
vin­sero gli Stati Uniti (Fine, Marshall, Kupchik, Dake, Horowitz)
stavolta davanti alla Svezia. La
Polonia fu terza. La nazionale italiana perse con Svezia, Polonia
ed Estonia per 0-4, Stati Uniti,
Ungheria, Argentina e Lettonia
½-3½, Cecoslovacchia. Jugoslavia, Austria e Danimarca per1-3,
Svizzera 1½-2½; pareggiò con
Inghilterra, Palestina e Romania
e vinse con Francia, Finlandia, Lituania per 3-1 e con l'Irlanda per
3½-½.
In concomitanza dei Giochi Olimpici tedeschi del 1936, voluti per
mostrare al mondo la superiorità
degli ariani e dei tedeschi in particolare, la Germania, non lesinando mezzi e denaro, organizzò a
Monaco un Torneo delle Nazioni di
scacchi. Le 21 nazioni presenti, le
migliori del mondo ad esclusione
di Stati Uniti e Inghilterra, si affrontarono su otto scacchiere. Per
permettere una maggiore partecipazione furono ammessi anche
giocatori ebrei. Per ordine dello
stesso Hitler durante il periodo
olimpico la campagna antiebraica
subì uno stop: furono tolte dalla
circolazione scritte e riviste contro
gli ebrei. A dispetto delle aspettative naziste, le medaglie d'oro
e d'argento andarono a squadre,
l'Ungheria (Maroczy, L. Steiner,
E. Steiner, Havasi, Szabo, Barcza, Vajda, Gereben, Balogh, Ko-
rody) e la Polonia, composte da giocatori ebrei. Miguel Najdorf ricordò
per tutta la vita di aver ricevuto la
medaglia dalle mani di Hans Frank
che "tre anni dopo diventò governatore della Polonia e sterminò tutta la mia famiglia". Dieci anni dopo
l'olimpiade Frank fu processato e
condannato a morte dal tribunale
di Norimberga. L'ariana Germania
fu solo terza; l'Italia, nonostante la
presenza dei dieci migliori giocatori
del momento, diciottesima.
L'Italia vinse con Islanda (6-2),
Bulgaria (5½-2½) e Norvegia (4½3½); pareggiò con Lettonia, Romania e Francia e perse con Austria e
Danimarca (1-7), Polonia, Svezia e
Cecoslovacchia (1½-6½), Germania, Estonia e Lituania (2-6), Brasile (2½-5½), Ungheria, Jugoslavia e
Svizzera (3-5), Finlandia e Olanda
(3½-4½).
I risultati degli italiani furono:
Romi 7½/20, Rosselli 4½/17, Monticelli 8/19, Norcia 6½/17, Napolitano 6½/17, Campolongo 4½/15,
Rastrelli 4/16, Stalda 7/18, Staldi
6½/13, Hellmann 4/8
Alberto Rastrelli (Firenze il 30
marzo 1885) nel 1914 aveva vinto
il torneo di consolazione per corrispondenza indetto dall'Italia Scacchistica. Nel 1918, richiamato alle
armi come tenente, fu ferito da una
granata durante l'attacco di Oslavia e promosso capitano sul campo.
In trincea aveva elaborato una notazione scacchistica che non ebbe
successo. Era divenuto maestro nel
1919 a Milano, vincendo il torneo
minore dopo un match di spareggio
con John Mildway.
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Vincenzo Castaldi: alle Olimpiadi
di Stoccolma,
ottenne un ottimo
risultato battendo, tra gli altri,
Tartakower e
Reshewsky
1937
Stoccolma,
Svezia
(31 lug-14 ago)
Giuseppe Stalda (Venezia, 28
maggio 1895) nel 1922 aveva vinto il torneo minore "Crespi" di Milano e il torneo di Venezia del 1928.
Aveva ottenuto il titolo di maestro
a Milano nel 1931.
Cherubino Staldi (Trieste, 11 marzo 1911) si era messo in luce vincendo nel 1933 un piccolo torneo
a Trieste alla pari di Karlin. L'anno
successivo aveva vinto il torneo
minore di Venezia. Giunto sesto
con Napolitano nel campionato del
1935 aveva ottenuto il titolo di maestro.
Nell'ottobre 1937, Vincenzo Castaldi (Marradi 15 maggio 1916),
studente di Medicina di 19 anni vinse inaspettatamente il campionato
italiano davanti a Monticelli e relegando Rosselli al settimo posto. Fu
d'obbligo metterlo in squadra. Il
giovane confermò il suo valore ottenendo un ottimo risultato in prima scacchiera: 8½ su 17 e sconfiggendo Tartakower in sole sedici
mosse e Reshewsky dopo una lunga lotta.
Olanda, Estonia, Jugoslavia, Svezia, Finlandia, Inghilterra (1-3) e
Danimarca (1½-2½). I risultati degli italiani furono: Castaldi 8½/17
(+6 =5 -6), Riello 2½/16 (+1 =3
-12), Napolitano 7½/16 (+5 =5
-6), Staldi 6/14 (+5 =2 -7), Rosselli 2/9 (+2 =0 -7). Accanto alle
olimpiadi si disputò il campionato
del mondo femminile, vinto ancora
una volta da Vera Menchick con 14
su 15. La Menchik si trovò a mal
partito solo con una giocatrice, due
pedoni in meno, riuscendo infine a
ribaltare il risultato solo in virtù di
una migliore tecnica. La scacchista
che aveva fatto tremare la campionessa del mondo e che giunse
seconda era una fiorentina: Clarice
Benini (Firenze 8 gennaio 1905).
Il successo, clamoroso e inaspettato, indusse l'ASI ad organizzare
nel 1938 e nel 1939 un campionato femminile, vinto in entrambi i
casi dalla Benini. Il poeta Eugenio
Montale, vedendola giocare al caffè
delle Giubbe Rosse a Firenze, nel
1939 scrisse, ispirato da lei, la ceLe olimpiadi di Stoccolma del 1937 lebre poesia a contenuto scacchiconfermarono il dominio USA (Re- stico "Nuove stanze".
shewsky, Fine, Kashdan, Marshall,
L'Italia non prese parte alle olimHorowitz), vincitrici davanti Unghe- piadi di Buenos Aires del 1939. La
ria e Polonia. L'Italia migliorò le sue guerra scoppiò mentre i giochi eraposizioni con un 14° posto su 19 no ancora in corso e portò al ritiro
squadre nazionali. Purtroppo Riello dell'Inghilterra. Molti giocatori non
non resse in seconda scacchiera e rientrarono in patria. Tra coloro che
Rosselli, quasi sessantenne si av- rimasero in Argentina ci fu l'intera
viava sulla via del tramonto.
squadra tedesca e quella polacca a
L'Italia vinse con Scozia (4-0), esclusione di Regedzinski, di cui non
Islanda e la Norvegia (3-1),; pareg- si seppe più niente. Molti giocatori
giò con Ungheria, Argentina, Belgio in seguito presero la cittadinanza
e Lettonia, perse con Lituania (0-3), argentina facendo di quella nazione
Stati Uniti, Polonia, Cecoslovacchia, una potenza scacchistica (Najdorf
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
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Vincenzo Nestler
fece il suo esordio
in nazionale alle
olimpiadi di Dubrovnik in seconda scacchiera
1950
ed Eliskases tra i più noti). La vittoria andò alla Germania (Eliskases,
Michel, Engels, Becker, Reinhardt)
davanti alla Polonia e al­l'E­stonia.
Nel frattempo in Italia, dopo due
vittorie di Castaldi, nel 1939 Monticelli si riprese il titolo di campione
italiano proprio davanti al maestro
fiorentino.
Dopo la guerra il mondo, compreso quello scacchistico, si ritrovò
radicalmente cambiati. Nel settemDubrovnik,
bre
1945 i quattro volte olimpionici
Jugoslavia
(20 ago-11 sett) americani sfidarono in un match i
sovietici uscendone pesantemente sconfitti (5½-15½). Il match di
rivincita di Mosca dell'anno successivo li vide ancora sconfitti
(7½-12½). Uscita l'URSS dall'isolamento, nel 1948, fece suo il campionato del mondo con Botvinnik.
Gli americani cercarono la rivincita
qualche anno dopo ma i match di
New York (1954) e di Mosca (1955)
li videro ancora sconfitti nettamente per 12-20 e 7-25.
Anche in Italia si era chiusa un'era.
Morti il presidente dell'ASI Luigi Miliani (1944) e Stefano Rosselli del
Turco (1947), Monticelli, tornato da
un campo d'internamento in Germania, in cui aveva trascorso due
anni, aveva trovato lavoro come
giornalista al Corriere della Sera
e disputò il suo ultimo torneo nel
1950. Dopo la guerra l'Associazione Scacchistica, ricostituita su basi
democratiche, riprese il vecchio
nome di Federazione Scacchistica
e fu nominato presidente il conte
Giancarlo Dal Verme e, in seguito,
l'armatore veneziano Eugenio Szabados.
La guerra fredda creò nuovi attriti. Le olimpiadi jugoslave di Dubrovnik furono boicottate da tutti i
paesi dell'Est per i dissapori politici
tra Tito e Stalin. Le nazioni partecipanti furono così solo sedici e la Jugoslavia (Gligoric, Pirc, Trifunovic,
Rabar, Vidmar, Puc) non si lasciò
sfuggire l'occasione di vincere davanti ad Argentina, divenuta d'improvviso una potenza scacchistica
e alla Germania Ovest.
L'Italia, con una squadra quasi
rinnovata per intero, giunse dodicesima. In prima scacchiera schierò Vincenzo Castaldi (5 su 12),
già campione italiano prima della
guerra e vincitore dei campionati
del 1947 e 1948. In seconda schierò Vincenzo Nestler (5 su 12), nato
ad Agrigento l'8 gennaio 1912.
Aveva appreso a giocare a scachi
a 18 anni a Messina dove studiava
matematica. Aveva vinto il campio-
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Il napoletano
Giorgio Porreca,
campione italiano in carica
nel 1950, esordì in nazionale
alle olimpiadi di
Dubrovnik dove
venne schierato
in terza scacchiera, dietro Castaldi e Scafarelli
1952
Helsinky,
Finlandia
(9-31 agosto)
decenni. Gli argentini di Najdorf furono ottimi secondi mentre al terzo
posto si classificò la Jugoslavia.
Le 25 nazioni partecipanti furono
divise in tre gironi eliminatori che
selezionarono le squadre per le tre
finali. L'Italia, priva di giocatori professionisti, dovette rinunciare ad
alcuni ai suoi uomini di punta per
motivi professionali. Non poterono
essere presenti Castaldi e Norcia,
campioni italiani in carica, né Enrico Paoli, campione italiano 1951.
La nazionale, composta da Giorgio
Porreca (7½/14), Vincenzo Nestler
(6½/14), Antonio Scafarelli (1/8),
Ugo Calà (3½/11) e Giuseppe Primavera (5/13), giunse diciottesima
(6a su 8 nell'eliminatoria, 9a e ultima nella finale B). Sul risultato influì negativamente la cattiva forma
di Scafarelli cui, peraltro, furono
fatte giocare solo otto partite.
Nel girone eliminatorio, gruppo 2,
l'Italia vinse con Norvegia (3½-½)
e Germania Est (2½-1½); perse con Svezia (½-3½), Ungheria,
Jugoslavia, Brasile (1-3) e Austria
(1½-2½). Nel girone B (finale) vinse con la sola Danimarca (2½-1½),
pareggiò con Cuba e Inghilterra e
perse con Olanda, Germania Est,
Austria (1-3), Israele e Polonia
(1½-2½).
Esordì nella nazionale olimpica
Ugo Calà (Catania, 9 agosto 1904).
Si era messo in luce nel 1924 con
Quelle di Helsinki furono le prime un 2° posto al regionale di Palermo.
olimpiadi cui parteciparono i so- Aveva ottenuto il titolo di maestro a
vietici (Keres, Smyslov, Bronstein, Milano nel 1931. Assiduo frequenGeller, Boleslavsky, Kotov) che, pur tatore dei tornei italiani aveva otsenza Botvinnik, diedero inizio a un tenuto alcuni buoni piazzamenti tra
predominio che sarebbe durato per cui il 4° posto a Venezia nel 1947.
nato italiano del 1943. In terza il
campione italiano in carica, avendo vinto l'edizione di Sorrento del
1950, Giorgio Porreca (6½-12),
nato a Napoli il 20 agosto 1927. In
quarta Alberto Giustolisi (3½-12)
che aveva ben figurato nelle finali
di campionato di Roma 1947 e Sorrento 1950 ed aveva ottenuto un
buon secondo posto a Venezia nello
stesso anno. Riserva era Giuseppe
Primavera (5/12), nato a Prato Carnico il 30 ottobre 1917, ingegnare,
appreso il gioco dal padre e si era
iscritto al circolo livornese dove non
tardò a mettersi in evidenza. Dopo
l'8 settembre 1943 fuggì in Svizzera, dove ottenne il titolo di maestro
elvetico. Tornato in Italia si trasferì
a Firenze. Aveva partecipato al torneo di Roma del 1946 dove giunse
2° con Porreca e dietro Paoli. Nel
1948 aveva vinto con Castaldi la finale del campionato italiano, ma il
titolo era andato a Castaldi dopo un
match di spareggio. A Venezia nel
1948, pur non ottenendo un grande risultato, aveva sconfitto Grob e
Monticelli.
L'Italia vinse con Perù (3½-½),
Danimarca (3-1), Belgio, Austria,
Svezia e Grecia (2½-1½), pareggiò con Norvegia e perse con Jugoslavia (0-4), Argentina e Olanda
(½-3½), Germania Ovest, Stati
Uniti, Cile, Finlandia (1-3) e Francia (1½-2½).
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Enrico Paoli, qui
impegnato contro lo jugoslavo
Karaklaijc, prese
parte a numerose edizioni delle
olimpiadi. Fu prima scacchiera ad
Amsterdam nel
1954, seconda a
Siegen nel 1970,
terza a Skopje nel
1972 e, quinta ad
Haifa nel 1976
1954
Le successive olimpiadi di Amsterdam dovevano in realtà svolgersi a
Buenos Aires ma, poche settimane
Amsterdam,
prima dell'inizio gli argentini rinunPaesi Bassi
(4-25 settembre) ciarono per problemi finanziari. Videro impegnate 26 nazione, una in
più rispetto all'edizione precedente
e nuovo record. L'Unione Sovietica
schierò la squadra migliore (Botvinnik, Smyslov, Bronstein, Keres,
Geller, Kotov) e vinse in modo netto davanti ad Argentina, distaccata di ben sette punti e Jugoslavia.
L'Italia, priva ancora una volta del
suo giocatore di punta, il MI fiorentino Vincenzo Castaldi, schierò una
buona squadra e finì diciassettesima (5a su 6 nel secondo dei quattro
gironi eliminatori è 5a su 14 nella finale B). Nel girone eliminatorio vinse con la sola Irlanda per 3½ a ½
e perse con Bulgaria (½-3½), Argentina, Cecoslovacchi (1-3), Canada (1½-2½). Nella finale B vinse
con Irlanda (4-0), Norvegia, Gre-
cia (3½-½), Lussenburgo (3-1),
pareggiò con Austria, Danimarca,
Colombia, Belgio e Saaeland, perse con Svizzera, Canada, Francia
(1-3), Finlandia (1½-2½).
Per l'Italia giocarono Enrico Paoli
6/17 (+5 =2 -10), Giorgio Porreca
8½/17 (+7 =3 -7), Federico Norcia
2½/7 (+1 =3 -3), Antonio Scafarelli 12½/17 (+9 =7 -1), Ugo Calà
6½/14 (+2 =9 -3). I giocatori italiani totalizzarono 36 punti su 72,
il miglior risultato di sempre anche
se il livello di gioco della finale B
non fu eccelso. Ottima la prova di
Scafarelli che cancellò il brutto ricordo di Helsinki.
Alle olimpiadi di Mosca del 1956,
che si svolsero dal 31 agosto al 25
settembre, parteciparono 36, nuovo record di partecipazione. I giochi furono fortemente voluti dalle
autorità sovietiche che intendevano
dimostrare la superiorità del loro
regime sulle democrazie occidenta-
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li. I soliti motivi economici impedirono all'Italia di prendervi parte. Il
torneo fu vinto ancora dall'Unione
Sovietica (Botvinnik, Smyslov, Keres, Bronstein, Taimanov, Geller)
davanti a Jugoslavia e Ungheria.
Per la prima volta i sovietici subirono lo smacco di un incontro perduto: 1½-2½ con l'Ungheria.
1958
L'Italia tornò a giocare nel 1958 a
Monaco. La nostra nazionale, priva
di tutti i migliori, schierò una forMonaco,
Germania Ovest mazione di seconde leve che fecero
(30 set-23 ott) quel che poterono. Unica nota positiva: la squadra è al completo con
quattro titolari e due riserve. La
squadra, formata in gran fretta per
evitare l'assenza di due anni prima,
era formata da ben quattro esordienti tra cui addirittura un candidato maestro (Contedini) L'Italia,
28a su 36 partecipanti non poteva
fare di più. Vinse di nuovo il formidabile squadrone sovietico (Botvinnik, Smyslov, Keres, Bronstein, Tal
e Petrosjan) davanti a Jugoslavia e
Argentina. L'Italia giunse settima
(su 9) nel primo dei 4 gruppi eliminatori, dove subì due cappotti con
URSS e Austria, e fu quarta su 12,
nella finale C.
Nel girone eliminatorio vinse con
Porto Rico (3½-½) e Danimarca
(2½-1½), pareggiò con la Francia
e perse con URSS, Austria (0-4),
Bulgaria (½-3½), Olanda (1-3)
e Irlanda (1½-2½). Nella finale
C vinse con Tunisia (4-0), Libano
(3½-1½), Iran, Porto Rico (3-1),
Scozia, Irlanda (2½-1½), pareggiò
con Filippine e Sud Africa e perse
con Norvegia (1-3), Grecia e Portogallo (1½-2½).
Risultati degli italiani: Giuseppe
Primavera 8/15 (+5 =6 -4), Elio Romani 9½/16 (+8 =3 -5), Federico
Norcia 2½/6 (+2 =1 -3), Fiorentino Palmiotto 4/12 (+2 =4 -6), Giuseppe Laco 8/15 (+7 =2 -6), Ennio
Contedini 5½/12 (+4 =3 -5).
Elio Romani (Reggio Emilia 30 giugno 1920) aveva ottenuto il titolo
di maestro due anni prima a Rovigo. In precedenza, nel 1950 aveva
vinto il campionato di promozione
di Parma e nel 1951 era giunto terzo a Reggio Emilia.
Fiorentino Palmiotto (Ravenna 9
aprile 1929) aveva ottenuto il titolo
di maestro proprio quell'anno a La
Spezia, durante il viaggio di nozze.
Giuseppe Laco (Monfalcone 15
maggio 1937) si era messo in luce
giungendo secondo al torneo giovanile di Sirmione del 1955. Quello
stesso anno fu primo a La Spezia.
Divenne maestro l'anno successivo vincendo il torneo dei giovani a
Gardone. Nel 1956, sempre a Gardone, si era classificato secondo, a
solo mezzo punto dal vincitore Napolitano.
Ennio Contadini (Varazze 8 ottobre 1934) nel campionato giovanile di Sirmione era giunto alla pari
con Zichichi con il 50% dei punti.
Nel campionato italiano giovanile di
Varazze del 1958 aveva totalizzato
5 punti su 8.
Mentre le altre nazioni per le olimpiadi schieravano i loro giocatori
migliori, l'Italia sembrava snobbare
la massima manifestazione internazionale di scacchi per nazioni. La
squadra era formata da giocatori
di secondo piano anche alle olim-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
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1960
Lipsia,
Germania Est
(26 ott-9 nov)
Il celebre scontro
tra le prime scacchiere dell'URSS
e degli Stati Uniti, Tal e Fischer,
alle olimpiadi di
Lipsia. I "fuochi
d'artificio" termineranno con una
patta.
piadi di Lipsia del 1960. Nessuno
dei giocatori migliori (Castaldi, Paoli, Porreca, Giustolisi, Napolitano
ma anche il neocampione italiano
Cappello e giovani emergenti come
Bruzzi e Tatai) poté partecipare.
Queste assenze sollevarono polemiche sui modi e sui tempi delle
convocazioni. I motivi furono i più
vari a partire dall'impossibilità di
prendere le ferie (Castaldi era in
rotta con la Federazione per la decisione di attribuire il titolo di sette
anni prima al solo Norcia con cui
era arrivato ex aequo) ma la realtà era che in Italia gli scacchi venivano considerati ancora un passatempo dopolavoristico anziché
uno sport professionistico. Le 50
squadre partecipanti furono divise
in quattro gironi eliminatori e in tre
finali. Vinse ancora l'Unione Sovietica, capeggiata dal campione del
mondo Tal e che vedeva in squadra
Botvinnik, Keres, Korchnoj, Smyslov e Petrosian, davanti agli Stati Uniti del giovane Bobby Fischer.
Terza classificata la Jugoslavia. Il
risultato italiano fu inevitabilmente
deludente, giungendo 32a.
Nona su 10, nel gruppo 2 delle eliminatorie, perse con URSS, Argentina (0-4), Olanda, Austria (½-3.5),
Filippine (1½-2½), pareggiò con
Polonia, India e Portogallo, e vinse
con Monaco (3½-½). Nella finale C
giunse 8 su 16 squadre totalizzando 24 punti su un massimo di 44.
Per l'Italia giocarono Ennio Contedini 7½/16 (+5 =5 -6), Mario Tamburini 6½/16 (+3 =7 -6), Fiorentino
Palmiotto 9/16 (+6 =6 -4), Antonio
Magrin 6/16 (+3 =6 -7), Gianpiero
Mercuri 7/16 (+4 =6 -6).
Mario Tamburini (Bologna 1 giugno 1933) nel 1955 aveva vinto il
festival di Ancoba ed aveva ottenuto il massimo titolo nazionale pochi
mesi prima a La Spezia, dove era
giunto secondo con Alex Casa.
Antonio Magrin (Vicenza il 10 agosto 1923) aveva conquista il titolo
di maestro otto anni prima nel torneo di promozione di Milano dove
si era classificato secondo. Fu 2/4
a Gardone e 3 a San Benedetto del
Tronto nel 1957.
Giampiero Mercuri (Terni il 7 aprile 1925). Pittore e scacchista nello
stesso anno delle olimpiadi aveva
preso parte alla finale del campionato italiano di Perugia dove si era
classificato 9° con Contedini, Nestler e Romani.
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
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contro la decisione FIDE
di eliminare la rivincita
per l'ex campione del
mondo, lasciarono dietro di sé Jugoslavia e
Germania Ovest.
Una delle immagini più celebri
delle olimpiadi
de L'Avana del
1966: Bobby
Fischer analizza
insieme a Fidel
Castro dopo una
simultanea
1966
L'Avana,
Cuba
(23 ott-20 nov)
L'Italia non partecipò alle due
successive olimpiadi: Varna 1962
e Tel Aviv 1964, vinte entrambe
dall'Unione Sovietica. A Varna (37
partecipanti) la squadra dell'URSS
(Botvinnik, Spassky, Petrosjan, Keres, Geller e Tal), precedette la Jugoslavia e l'Argentina. Per evitare le
così dette patte da grandi maestri
si giocò con la regola che vietava
di fare patta prima della trentesima
mossa. Ma non funzionò. La regola
venne aggirata con movimenti neutri atti solo ad allungare le partite e
con la tripla ripetizione di posizione.
Per la prima volta in Asia, alle
olimpiadi israeliane di Tel Aviv del
1964 (50 squadre) parteciparono
nazioni provenienti da tutti e cinque
i continenti. I sovietici, guidati da
Petrosian dopo il ritiro dall'attività
agonistica di Botvinnik per protesta
Le olimpiadi volute da
Fidel Castro all'Avana, e
seguite con grande interesse giornaliero da
Che Guevara, segnarono un nuovo record di
squadre partecipanti:
53, tra cui l'Italia che
tornava a competere
con una nazionale di
buon livello. L'accanita lotta per il primato
fu decide solo agli ultimi turni. Lo squadrone
sovietico (Petrosjan, Spassky, Tal,
Korcnoj, Stejn e Polugaievski) trovò un'insolita resistenza da parte
degli americani guidati da un grande Fischer che realizzò un risultato
eccezionale (15/17!). Terza giunse
l'Ungheria.
L'Italia, guidata da Tatai, unico
professionista italiano, fu ventinovesima. 5a su 8 nel gruppo eliminatorio 5, vinse la finale C (14 nazioni
partecipanti) distaccando di ben 4
punti e mezzo la Mongolia.
Una defezione all'ultimo momento, non sostituita, costrinse la nazionale a giocare con un'univoca
riserva. Nelle prime tre scacchiere
giocarono tre giovani, esordiente
per le olimpiadi ma di grandi qualità. Ottennero tutti ottimi risultati. Stefano Tatai, 10½/17 (+7 =7
-3), Guido Cappello 11/18 (+10 =2
-6), Alvise Zichichi (Milano 4 luglio
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1938) 12½/17 (+9 =7 -1), Elio Ro- di Praia de Rocha in Portogallo.dove
mani 7½/15 (+6 =3 -6), Federico per u pelo non riuscì a qualificarsi
Norcia 5/9 (+5 =6 -1).
per l'interzonale. Nella classifica lo
Alle olimpiadi di Lugano del 1968, sopravanzarono solo i GM Minic,
le 53 squadre vennero inizialmen- Ciric e Gligoric (che venne sconfitte divise in 7 gruppi. L'Italia, nel to dal maestro fiorentino) di solo
Lugano,
gruppo 1, lo stesso dell'Unione So- mezzo punto. Purtroppo Mariotti
Svizzera
non poté partecipare alle olimpiadi
a
(17 ott-7 nov) vietica, giunse 5 su 8. Vinse con di Siegen 1970 ma la squadra itaMessico e Cipro (3-1), pareggiò
con Portogallo, perse con URSS, Fi- liana, guidata da Tatai, si comportò
lippine, Inghilterra (½-3½) e Isra- degnamente: 6 su 10 nel gruppo 4;
6 su 12 nella finale C.
ele (1-4).
Gruppo 4. Vittorie con Marocco
Inspiegabilmente l'Italia andò alle
olimpiadi senza Tatai che vi assiste- (4-9), Guernsey (3½-½), Svezia
rà come spettatore lamentandose- (2½-1½), pareggio con Irlanda;
ne. Priva del suo miglior giocatore sconfitte con Romania, Ungheria,
nella finale C l'Italia fu 3a (su 18) Danimarca e Filippine (1½-2½).
Finale C. Vittorie con Norvegia,
con 31½ su 42 punti realizzabiPorto
Rico (3-1), Tunisia (3½-½);
li. Nella classifica assoluta gli azzurri si classificarono al 31° posto, pareggi con Brasile, Grecia, Iran e
grazie a una grande prova del neo Scozia; sconfitte con Inghilterra, Ficonsigliere federale Zichichi, in lot- lippine, Islanda e Belgio (1½.-2½)
Nella classifica assoluta l'Italia è
ta fino all'ultimo per la medaglia di
30
su 60 partecipanti.
bronzo in terza scacchiera.
Stefano Tatai
Tatai 8/17 (+6 =4 -7), Paoli 8/13
Nella finale A vinse ancora una
esordì in naziovolta l'Unione Sovietica (Petrosjan, (+6 =4 -3), Roberto Primavera
nale all'Avana
Spassky, Korcnoj, Geller, Polugaev- 3½/11 (+1 =5 -5), Zichichi 10/15
del 1966. In
skij, Smyslov) che staccò di ben 8 (+8 =4 -3), Cosulich 10/14 (+7 =6
seguito difese i
punti e mezzo la Jugoslavia e 9½ la –1), Romani 3/6 (+2 =2 -2)
colori dell'ItaVincono ancora i sovietici (SpasBulgaria.
lia in altre otto
Giustolisi 8½/13 (+7 =3 -6), ski, Petrosjan, Korcnoj, Polugaeolimpiadi.
Cappello 6½/15 (+5 =3 -7), Zichi- vskij, Geller e Smyslov), stavolta
chi 12 (16 (+9 =6 -1), Giuseppe davanti a Spagna e Polonia
Primavera 4½/11 (+3 =3 -5), AnL'edizione di Skopje, iniziata il 18
tonio Magrin 3/8 (+3 =0 -5), Elio
settembre, appena 17 giorni dalla
Romani 5½/10 (+5 =1 -4)
fine dell'ultima partita del match
Il 1969 fu l'anno di Mariotti che tra Fischer e Spassky che aveva
da Candidato Maestro divenne Ma- attirato l'attenzione dei media di
estro Internazionale. A Capodanno tutto il mondo sulle sessantaquatSiegen,
Germania Ovest vinse il torneo di Napoli con 8 su 9, tro caselle, segnò un nuovo record
in luglio vinse il campionato italiano
(5-27 settembre) davanti a Cosulich e Paoli e ciò gli di partecipazione: 63. Le olimpiadi
di scacchi ormai crescevano in parpermise di partecipare allo zonale tecipazione di edizione in edizione.
1968
1970
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Sergio Mariotti
fece il suo debutto
olimpico a Skopue. Due anni
dopo, alle olimpiadi di Nizza,
giocò in prima
scacchiera dove
ottenne lo strordiario punteggio
di 14 su 19 diventando il primo
italiano a ottenere il titolo di
Grande Maestro.
1972
Skopje,
Jugoslavia
(8 sett-13 ott)
Il crescente successo si tramutò
in una qualità organizzativa sempre più imponente. Nella capitale
macedone fu allestito un villaggio
olimpico e per un mese l'intera città fu mobilitata in funzione degli
scacchi. I locali pubblici erano tappezzati di manifesti riguardanti la
manifestazione e perfino le commesse dei negozi indossavano camicette a scacchi confezionate per
l'occasione. Dopo i fatti di Monaco,
il servizio d'ordine non fu solo imponente ma, a detta di molti, eccessivo. L'Italia finalmente schierò sia
Tatai che Mariotti che, trascinata la
squadra in B, le permise di arrivare al 27° posto. Il risultato poteva
essere addirittura migliore se non
fosse stato lasciato a casa Cosulich
per far posto
ai primi classificati dell'ultimo
campionato
italiano.
I due alfieri italiani ottennero
ottimi risultati
ma purtroppo
le altre scacchiere, specialmente la quarta, non furono
all'altezza della
situazione.
Gruppo 6 (4
su 8). L'Italia
vinse con Singapore (4-0),
Malta (3½-½),
Galles e Turchia (2½-1½),
pareggiò con Svezia e perse con
Germania Est (1-3)
Finale B (11 su 16), Vinse con
Albania (4-0), Filippine (3-1), Austria e Grecia (2½-1½), pareggiò
con Norvegia e Perù e perse con
Indonesia (½-3½), Inghilterra,
Canada, Colombia, Mongolia (1-3),
Israele, Cuba e Islanda (1½-2½)
Risultati individuali: Tatai 11/19
(+7 =8 -4), Sergio Mariotti 1½/16
(++7 =7 -2), Enrico Paoli 7/16 (+3
=8 -5), Carlo Micheli 3½/12 (+2
=3 -7), Renato Cappello 6½/14
(+3 =7 -4), Adolivio Capece 5/11
(+4 =2 -5).
La finale A fu vinta dall'Unione
Sovietica, davanti a Ungheria e Jugoslavia. Gli Stati Uniti, senza Fischer, si piazzarono all'ottavo posto insieme all'Olanda.
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L'imponente Palazzo delle esposizioni, sede di
gioco delle olimpiadi di Nizza
alle quali parteciparono 75 squadre per un totale
di 445 giocatori.
L'Italia, trascinata da Mariotti,
ottenne uno dei
megliori risultati
di sempre classificandosi diciannovesima e terza
nella finale B.
1974
Nizza,
Francia
(6-30 giugno)
Le olimpiadi di Nizza del 1974 regalarono all'Italia il primo Grande
Maestro della sua storia. Sergio
Mariotti, in prima scacchiera, con lo
straordinario punteggio di 14 su 19,
pari al 73% dei punti, guidò l'Italia
al terzo posto nella finale B (furono disputate cinque finali in ordine
d'importanza: A, B, C, D, E) dopo
essere stata per diversi turni in testa, un risultato che la posizionò 19
su 74 squadre.
La buona condizione della squadra
italiana si manifestò già nel gruppo
eliminatorio.
Girone 3. Vittorie con Uruguay
(3½-½), Cuba, Venezuela, Iraq
(3-1), Pakistan (2½-1½), pareggiò
con Finalandia e perse con Jugosla-
via e Iran (1-4).
Nella finale B vinse con Scozia
(4-0), Polonia, Canada (3½-½),
Colombia, Cuba, Francia, Tunisia
(3-1), Islanda, Svizzera (2½-1½),
pareggiò con Norvegia e perse con
Israele (1-3), Austria, Danimarca e
Belgio (1½-2½)
Sergio Mariotti 14/19 (+12 =4
-3), Stefano Tatai 12½/18 (+8 =9
-1), Bela Toth 10/17 (+9 =2 –6),
Roberto Cosulich 11/17 (+9 é4 -4),
Alvise Zichichi 1/6 (+1 =0 -5), Guido Cappello 5½/11 (+4 =3 -4)
Le olimpiadi, su cui aleggiava il
fantasma di Fischer, furono vinte
per l'ennesima volta dall'Unione
Sovietica davanti alla Jugoslavia e
agli Stati Uniti.
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1976
Haifa,
Istraele
(26 ott-10 nov)
Bela Toth, Maestro Internazionale di origine
ungherese, vinse
4 titoli nazionali
e rappresentò
l'Italia in altrettante olimpiadi
Alle olimpiadi di Haifa, in Israele,
il boicottaggio di paesi dell'Est europeo e di quelli arabi provocò una
sensibile diminuzione delle squadre partecipanti che scesero a 48.
Per la prima volta venne adottata
la formula del sistema di accoppiamento svizzero. La formazione italiana si recò in Israele priva di Mariotti,
Zichichi e Passerotti
che, con il Banco di
Roma, puntava a vincere il concomitante
campionato italiano
a squadre. Gravi defezioni, specie quella
di Mariotti, all'apice
della carriera. Dal 12
giugno al 12 luglio il
GM italiano all'interzonale di Manila aveva ottenuto un prestigioso 10° posto alla
pari di campioni quali
Spassky, Uhlmann e
Gheorghiu.
Assente l'Unione Sovietica, vinsero gli Stati Uniti davanti a Olanda e Inghilterra. L'Italia fu 13a, con un ottimo Toth in seconda scacchiera.
Stefano Tatai 5/19 (+2 =6 –2),
Bela Toth 8½/12 (+7 =3 -2), Andrea Grinza 3½/9 (+2 =3 -4), Carlo Micheli 3/9 (++2 =2 -5), Enrico
Paoli 4½/7 (+4 =1 -2), Daniele Taruffi 3/5 (+3 =0 -2).
Gli azzurri vinsero con Andorra,
Islanda, Irlanda, Francia e Belgio,
pareggiarono con Filippine, Stati Uniti, Irlanda, Canada, Scozia,
persero con Inghilterra, Cile e Australia.
Dal 1957 si svolgevano anche le
olimpiadi femminili, prima separate e poi, dal 1972, insieme a quelle
assolute. L'Italia femminile giunse 10 su 23. (Gramignani 6½/11,
Pernici 5/11, Merciai 7/12, Romano ½/2).
Una seconda squadra italiana
partecipò a un torneo, voluto a Tripoli dal colonnello Gheddafi, e presentato come controlimpiade, in
contrapposizione a quelle di Haifa.
L'Italia e il Portogallo di Othelo de
Carvalho furono gli unici paesi europei a essere presenti e l'Italia fu
l'unica nazione, insieme alle Filippine, a prendere parte ad entrambe le manifestazioni. Gli italiani
(Magrini (8½/13, Trabattoni 7/12,
Corgnati 9/12, Giordano 7/11 e
Mazzamuto 1/4) finirono quinti su
34, in un torneo vinto da El Salvador e a cui finirono col non partecipare né l'Unione Sovietica né i
paesi satelliti.
Il 1978 non fu un anno felice per
la Federazione Scacchistica Italiana. L'imminente chiusura dell'ENAL
che elargiva un piccolo ma importante contributo e la concorrenza
dell'Arci scacchi, un'associazione
parallela che lavorava su tutto il
territorio italiano facendole di fatto concorrenza, ne aggravarono le
debolezze. La cronica mancanza di
fondi impedì la partecipazione alle
olimpiade argentine. I sovietici,
per la prima volta non riuscirono
a vincere le olimpiadi e giunsero
inaspettatamente secondi dietro
l'Ungheria (Portisch, Ribli, Sax,
Adorjan, Csom, Vadasz). Terzi si
classificarono gli americani.
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1980
La Valletta,
Malta
(20 nov-6 dic)
Premiazione delle
squadre vincitrici. Da destra
verso sinistra
si riconoscono:
Efim Geller, Anatoly Karpov, Garry Kasparov, Lev
Polugaevisky,
Maia Chiburdanidze, Nona
Gaprindashvili,
Nana Alexandria,
e Nana Ioseliani
Le nazioni partecipanti tornarono
a crescere e alle olimpiadi di Malta segnarono il nuovo record di
84. Il torneo vide un testa a testa
tra l'Unione Sovietica e l'Ungheria
che finirono affiancate a 39 punti. Il titolo fu assegnato ai sovietici
(Karpov, Polugaevsky, Tal, Geller,
Balashov, Kasparov) solo per spareggio tecnico. L'Italia si recò a La
Valletta senza Tatai, cui era stato
rifiutato l'ingaggio e Mariotti, privo
di ferie. Gli azzurri, guidati da Toth
disputarono comunque un ottimo
torneo finendo 19i insieme a Bulgaria, Finlandia e Austria.
La squadra femminile, guidata
da un'ottima Barbara Pernici che
in prima scacchiera superò il 60%
dei punti, terminò al 17/24 posto
su 42.
Risultati individuali. Toth 6/12 (+4
=4 -4), Zichichi 5/9 (+3 =4 -2),
Taruffi 7½/11 (+6 =3 -2), Passerotti 4½/10 (+3 =3 -4), Trabattoni 2½/7 (++1 =3 -3), Iannaccone
5/7 (+5 =0 -2)
Femminile: Pernici 7½/12 (+4 =7
-1), Gramignani 4/8 (+3 =2 -3),
Mercia 4/11 (+3 =2 -6), Deghenghi 6/11 (+4 =4 -3).
Nella riunione di Caramanico del
10 ottobre 1982 il consiglio direttivo della FSI presa la decisione
di mandare alle olimpiadi giocatori che non avessero superato i 30
anni. Si voleva dar loro la possibilità di fare esperienza internazionale
ad alto livello ma la decisione scatenò feroci polemiche che ebbero
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
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eco anche all'estero. Per protesta
Tatai abbandonò il campionato italiano appena cominciato ad Arco di
Trento, e portò la FSI in tribunale.
1982
Un mese dopo, alle olimpiadi di
Lucerna, l'Italia, priva dei suoi giocatori migliori, ottenne nel complesso un punteggio pari al valore
della formazione schierata ma il 41o
posto, alla pari di India, Singapore
e Uruguay, era di molto inferiori ai
valori nazionali.
L'eroina della spedizione fu la giovane ingegnere milanese Barbara Pernici che ottenne la medaglia
d'oro in prima scacchiera con quasi
l'80% dei punti. La nazionale femminile giunse 17/22 su 45 squadre.
Risultati individuali: Passerotti
5/10 (+3 =4 -3),Messa 4½/19 (+3
=3 -4), Arlandi 2½/7 8++0 =5 -2),
Sanna 4½/8 (+3 =3 -2), Ceschia
6/10 (+3 =4 -1), Cocozza 4/9 (+2
=4 -3)
Femminile: Pernici 9½/12 (+'9
=1 -2), Iacono 5½/10 (+4 =3 -3),
Deghenghi 4½/10 (+3 =3 -4), Moscatiello 2½/10 (++1 =3 -6)
Il torneo fu vinto dall'Unione Sovietica (Karpov, Kasparov, Polugaevsky, Beliavsky, Tal, Yusupov)
davanti a Cecoslovacchia e Stati
Uniti.
1984
Alle olimpiadi di Salonicco, assente Mariotti, che ormai diradava sempre di più gli impegni scacchistici, la formazione italiana era
formata da tre maestri internazionali: Tatai, Toth e Zichichi e da tre
giovani maestri emergenti: Mario
Cocozza, Gianlazzaro Sanna e Gia-
Lucerna,
Svizzera
(29 ott-6 nov)
Salonicco,
Grecia
(29 nov-5 dic)
como Vallifuoco. Gli italiani si comportarono bene anche se, proprio
negli ultimi turni posti di fronti alle
nazionali più forti, subirono sconfitte che li relegarono al 38o posto
su 84 squadre partecipanti.
La nazionale femminile, priva di
Barbara Pernici che aveva abbandonato gli scacchi per la carriera
universitaria, arrivò 28a/32 su 51
formazioni.
Risultati individuali: Tatai 5½/10
(+2 =7 -1), Toth 6½/12 (+4 =3
-5), Cocozza 3/8 (+2 =2 -4), Zichichi 7/11 (+5 =4 -2), Sanna 3½/6
(+2 =3 -1), Vallifuoco 5½/9 (+4
=3 -2).
Femminile: Iacono 4/9 (+3 =2
-4), Gramignani 6/11 (+3 =6 -1),
Deghenghi5/11 (+3 =4 -4), Fittante 6/11 (+5 =2 -4).
Il torneo fu vinto ancora una volta dall'Unione Sovietica (Beliavsky,
Alvise Zichichi
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 72
persero
rispettivamente
con Kasparov e Karpov ma
Mariotti e Vallifuoco graziarono letteralmente Jusupov e Vaganian (1-3).
Purtroppo
la
sconfitta
all'ultimo turno per 3 a 1
con l‘Argentina fece precipitare la nazionale al 27 o
posto insieme a Filippine,
Svizzera, Belgio.
Fernando Braga,
di origine argentina, ottenne
negli anni '80
la cittadinanza
italiana e fu campione nazionale
nel 1986 e nel
1988. Ha difeso i
colori dell'Italia
in sei olimpiadi.
1986
Dubai,
Emirati
Arabi Uniti
(14 nov-2 dic)
Vaganian, Polugaevsky, Tukmakov,
Yusupov, A. Sokolov), davanti a Inghilterra re Stati Uniti.
Alle olimpiadi di Dubai del 1986 fu
superato per la prima volta il fatidico numero di 100 nazioni presenti:
108. L'Italia, dopo 10 anni, poté di
nuovo schierare sia Tatai che Mariotti, che giocò in terza scacchiera dietro il neocampione italiano
Fernando Braga. Gli azzurri, dopo
un inizio stentato si comportarono
molto bene recuperando posizioni
su posizioni. Ritrovatasi tra le prime dieci incontrò l'URSS, affamata
di punti perché distaccata di mezzo punto dagli usa. Tatai e Braga
La nazionale femminile
fu 23a /28 su 49 ma mise
in luce la quattordicenne Adamantia Paizis che
ottenne quasi il 65% dei
punti.
Nel contemporaneo congresso FIDE, Nicola Palladino ottenne la copresidenza della commissione
Chess in School.
Risultati individuali: Tatai
6/12 (+4 =4 -4), Braga
2½/8 (+1 =3 -4), Mariotti
6/13 (+3 =6 -4), Vallifuoco 7½/10 (+5 =5 -0), Messa 6½/9
(+4 =5 -0)
Femminile: Iacono 6/14 (+4 =4
-6), Paizis 9/14 (+8 =2 -4), Facchini 6/14 (+4 =4 -6)
Le olimpiadi furono vinte dall'Unione Sovietica (Kasparov, Karpov, A.
Sokolov, Yusupov, Vaganian, Ceskovsky) che precedettero l'Inghilterra di mezzo punto e gli Stati
Uniti di 1½.
Il 30 agosto 1988 la giunta CONI
riconobbe la FSI come disciplina
associata. Il presidente FSI Nicola
Palladino annunciò ufficialmente la
riammissione nel coni il giorno della premiazione del torneo di Impe-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 73
ria, l'11 settembre.
1988
Alle olimpiadi di Salonicco del
1988 la nazionale italiana ottenne
un risultato storico: 12a con Svezia
Salonicco,
e Cecoslovacchia su 107 squadre
Grecia
(12-30 novembre) nazionali. Arlandi ottenne il miglior
risultato come prima riserva insieme a Vasquez, entrambi premiati
A lato in alto:
con la medaglia d'oro.
Ennio Arlandi
La squadra femminile andò piutha rappresentatosto male: 37a/42 su 56 squadre
to l'Italia in 10
nonostante che la campionessa in
olimpiadi ottecarica Paizis, che aveva accettato
nendo due volte
la medaglia d'oro la terza scacchiera, ottenesse un
buon risultato.
per il miglior
Risultati
individuali:
Mariotti
risultato indivi6½/13
(+3
=7
-3),
Braga
5/9
(+4
duale.
=3 -2), Godena 4/9 (+2 =4 -3),
In basso: Bruno
D'Amore 5/9 (+3 =4 -2), Arlandi
Bellotti fece il suo
5½/7 (+5 =1 -1), Tatai 6½/9 (+5
esordio in nazio=3 -1)
nale alle olimFemminile. Gramignani 1½/10,
piadi di Novi Sad
Iacono 1½/9, Paizis 8½/13, Chiappartecipando
poni 4/10.
successivamente
Vinse l'Unione Sovietica (Kaspaad altre quattro
rov, Karpov, Jusupov, Beljavsky,
edizioni delle
Ehlvest, Ivanchuk) che staccò di
olimpiadi.
ben sei punti Inghilterra e Olanda.
1990
Novi Sad,
Jugoslavia
(16 nov-4 dic)
La ventinovesima olimpiade si
svolse in Jugoslavia, a Novi Sad, in
un'economia al collasso. Pochi mesi
prima dell'inizio alcuni organizzatori
furono sostituiti e molti pensavano
che non si sarebbe svolta. Nonostante l'assenza di Karpov e Kasparov, impegnati nel match mondiale di New York, l'Unione Sovietica
(Ivanchuck, Gelfand, Beliavsky, Yusupov, Yudashin, Bareev) non ebbe
difficoltà ad aggiudicarsi l'olimpiade. Seguirono gli Stati Uniti e Inghilterra. L'Italia fu 33a insieme a
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Carlos Garcia
Palermo, Grande Maestro di
origine argentina, esordì nella
nazionale italiana alle olimpiadi
di Manila del
1992, dove ottenne il 50% dei
punti giocando in
prima scacchiera.
Successivamente
ha giocato per
l'Italia in altre
due olimpiadi.
1992
Manila,
Filippine
(7-25 giugno)
Brasile e Australia su 108 squadre
nazionali.
La nazionale femminile fu solo 36a
su 65.
Risultati individuali: Bruno Belotti
7½/12 (+5 =5 -2), Michele Godena 3½/10 (+2 =3 -5), Ennio Arlandi 2½/8 (+1 =3 -4), Gianlazzaro
Sanna 4/7 (+2 =4 -1), Spartaco
Sarno 5/9 (4 =2 -3), Federico Manca 8/10 (+7 =2 -1).
Femminile:
Adamantia
Paizis
5/13, Rita Gramignani 8/12), Veronica Deantoni 5½/11, Rosa Damasco 2/6
Il frazionamento dell'Unione Sovietica e della Jugoslavia portò al
via numerosi paesi nuovi, tutti composti da forti giocatori. Il 29o posto
dell'Italia alle olimpiadi di Manila
del 1992, su 102 squadre al via,
può dunque considerarsi positivo.
Ai primi tre posti si qualificarono
tre squadre dell'ex Unione Sovietica: Russia (Kasparov, Khalifman,
Dolmatov, Dreev, Kramnik, Vyzmanavin), Uzbekistan e Armenia. In
prima scacchiera l'Italia schierò il
GM Carlos Garcia Palermo che raccoglie il 50% dei punti. Il migliore
della squadra italiana fu Fernando
Braga con 7 su 9.
Nuova prova deludente dell'Italia
femminile, solo 50a su 62.
Risultati individuali: Carlos Garcia
Palermo 6,6/11 (+5 =1 -5), Michele Godena 3½/9 (+2 =3 -4), Ennio
Arlandi 4½/9 /+3 =3 -3), Stefano
Tatai, 5/10 (+2 =6 -2). Fernando Braga 7/9 (+5 =4 -0), Carlo
D'Amore 5/8 (+3 =4 -1)
Femminile: Giuliana Fittante 4/12,
Erika Agosto 4½/11, Rosa Damasco 6/10, Vincenza Minniti 5/9.
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1994
Alle olimpiadi di Mosca del 1994,
Ennio Arlandi, con 7½ su 9 e una
performance che quasi tocca quota
Mosca,
2600, conquistò la medaglia d'oro
Russia
(30 nov-4 dic) come migliore terza scacchiera.
Nonostante la buona prova di Carlo D'Amore, il risultato finale italiano non è però brillante: 53i su 124
squadre (nuovo record, assente
solo la Svezia tra le nazioni tradizionalmente partecipanti). La Russia trionfa. Le due squadre russe
giunsero al primo e al terzo posto.
Si insinuò tra di loro la Bosnia Herzegovina. La Russia A era composta da Kasparov, Kramnik, Bareev,
Dreev, Tiviakov, Svidler. Tra le donne fa impressione il decimo posto
della Russia. Vince la Georgia che
tra le repubbliche ex sovietiche è
quella con maggiori tradizioni femminili, davanti all'Ungheria e alla
Cina. L'Italia giunse invece 47a su
81, con tutte le nostre giocatrice
che ottengono risultati inferiori riCarlo D'Amore,
spetto al loro punteggio atteso.
Maestro InternaRisultati individuali: Michele Gozionale di Roma, dena 4½/10 /+2 =5 -3), Bruno Beha giocato per la lotti 6/11 (+4 =4 -3), Ennio Arlannazionale italiadi 7½/8 (+7 =1 -1), Daniel Contin
na in nove edizio3½/8 (+3 =1 -4), Carlo D'Amore
ni delle olimpiadi.
7½/11 (+7 =1 -3), Federico Manca
0/7 (+0 =0 -7)
Femminile:
Rita
Gramignani
4/10, Erika Agosto 4½/11, Giuseppina Parrino 3½/9, Rosa Damasco
7½/11
1996
Yerevan,
Armenia
(15 set-2 ott)
Le successive olimpiadi si tennero a Yerevan, in Armenia. I dubbi
sulla capacità di un paese ex sovietico, dall'economia ancora povera,
di organizzare un'olimpiade, furono
presto fugati. Le olimpiadi armene
si rivelarono tra le migliori mai organizzate fino ad allora. L'Armenia
teneva molto a presentarsi al mondo nella su veste migliore e tenne
a curare anche i minimi particolari. Orologi digitali, sede spaziosa
e ben illuminata, scacchiere intarsiate, bus navetta per i giocatori,
quotidiani bollettini stampati in alta
qualità, le olimpiadi si svolsero in
un complesso enorme sovrastante
una collina in cui erano stati piantati un milione di alberi per ricordare gli armeni uccisi nel 1917 nel
conflitto con la Turchia.
In un lotto di 114 squadre, dominò ancora la Russia (Kasparov,
Kraminik, Dreev, Svidler, Breev,
Rublevsky), davanti all'Ucraina e
agli Stati Uniti. Il risultato italiano
fu di nuovo incolore. La nazionale si
piazzò poco più che a metà classifica con il suo 57o posto. I giocatori
italiani ottennero risultati tutti inferiori al loro punteggio atteso anche
se può considerarsi buono il risultato del neo grande maestro Michele
Godena che, con il 57% dei punti in
prima scacchiera, ebbe una performance di 2503, non così distante
dal suo punteggio Elo di 2550.
L'Italia femminile giunse 49a su
74 squadre partecipanti.
Risultati individuali. Michele Godena 7½/13 (+4 =7 -2), Ennio Arlandi 5/11 (+3 =4 -4), Tullio Marinelli
4½/10 (+2 =5 -3), Spartaco Sarno
3½/7 (+3 =1 -3) Giulio Borgo 4/8
(+3 =2 -3), Carlo D'Amore 3½/7
(+2=3 -2)
Femminile. Rita Gramignani 4½/9
(+3 =3 -3), Alessandra Riegler
5/11 (+4 =2 -5), Benedetta Zavat-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 76
In alto: l'ingresso
della "Città degli
scacchi", alla periferia di Elista,
sede delle olimpiadi del 1998.
In basso, gli uffici
amministrativi
e comuniali al
centro della città.
I critici in Calmucchia accusarono il presidente
Ilumzhinov di
avere completato l'opera con i
fondi della comunità internazionale destinati allo
sviluppo agricolo
e industiale del
paese.
ta 6½/12 (+3 =7 -2), Giuseppina
Parrino 4/10 (+4 =0 -6)
1998
Elista,
Russia
(26 set-13 ott)
La XXXIII olimpiade fu assegnata a Elista, capitale della repubblica
autonoma russa della Calmucchia,
su richiesta di Kirsan Ilumzhinov,
presidente della FIDE e della Calmucchia. I critici in Calmucchia
accusarono il presidente di avere
completato la città degli scacchi con
i fondi della comunità internaziona-
le destinati allo sviluppo agricolo e
industriale del paese. Una giornalista, in prima linea nell'accusare il
governo, fu ritrovata morta in circostanze mai del tutto chiarite.
Su 110 nazioni vinse la Russia A
(Svidler, Rublevsky, Bareev, Morozevich, Zviagintsev, Sakaev), di un
solo punto davanti a Stati Uniti e di
tre sull'Ucraina.
L'Italia, nonostante schierasse
due Grandi Maestri, Efimov e Godena (ottimo però il suo risultato),
non riuscì ad andare oltre il 43o posto.
La nazionale femminile giunge
61a su 72.
Risultati individuali. Igor Efimov
6/13 (+4 =4 -5), Michele Godena 8/12 (+5 =6 -1), Ennio Arlandi
6½/10 (+3 =7 -0), Carlo D'Amore 2½/5 (+1 =3 -1), Giulio Borgo
3½/8 (+2 =3 -3), Bruno Belotti ¼
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 77
2000
Istanbul,
Turchia
(28 ott-12 nov)
Il Maestro Internazionale Giulio
Borgo, per tre
volte nella nazionale olimpica.
2002
Bled,
Slovenia
(25 ott-11 nov)
(+1 =0 -3).
Femminile. Tiziana Barbisio 5/11,
Giuliana Fittante 5/10, Veronika
Goi 2/8, Erika Agosto 6/10.
Due anni dopo, la Turchia organizzò le olimpiadi di scacchi come prova generale dei giochi olimpici del
2008. Le 129 nazioni partecipanti
rappresentarono il nuovo record
della manifestazione. Nuova vittoria
russa (Khalifman, Morozevich, Svidler, Rublevsky, Sakaev, Grischuk)
davanti a Germania e Ucraina.
Italia 56a, con una buona prova di
Igor Efimov in prima scacchiera.
Nel femminile la Cina superò la
Georgia e la Russia. L'Italia femminile fu 48a su 86.
Risultati individuali. Igor Efimov
6½/11 (+6 é1 -4), Michele Godena 5/10 (+2 =6 -2), Carlo D'Amore 4½/9 (+3 =3 -3), Ennio Arlandi
4/8 (+3 =2 -3), Carlo Rossi 4½/8
(+4 =1 -3), Bruno Belotti 4½/10
(+2 =5 -3)
Femminile. Erika Agosto 4½/10,
Marianna Arnetta 4/10, Sonia Sirletti 4½/11, Maria Teresa Arnetta
8/11.
La cerimonia di apertura delle olimpiadi di scacchi di Bled del
2002 fu aperta dal presidente della
Repubblica slovacca davanti a tremila persone. Boris Kutin, presidente dell'European Chess Federation
dette il via al torneo eseguendo la
prima mossa.
Guidata da un grande Kasparov, 7½/9 in prima scacchiera con
una performance vicino ai tremila
(2933), la Russia vinse ancora. Seguirono Ungheria e Armenia. L'Italia risalì molte posizioni rispetto
alle ultime olimpiadi: 38a su 134.
Ben quattro giocatori italiani, Braga, Bellini, Belotti e Arlandi, ebbero
una performance superiore ai 2500
punti.
Nel femminile vinse ancora la Cina
vinse, stavolta davanti alla Russia,
l'Italia fu solo 71a su 90.
Risultati individuali. Michele Godena 4/10 (+0 =8 -10), Fernando
Braga 6/11 (+5 =2 -4), Fabio Bellini 6½/11 (+3 =7 -1), Bruno Belotti 4½/8 (+3 =3 -2), Ennio Arlandi
6½/10 (‘5 =3 -2), Carlo D'Amore
3½/6 (+2 =2 -2).
Femminile.
Laura
Costantini
4½/11, Eleonora Ambrosi 6/11,
Maria Teresa Arnetta 3/10, Sonia
Sirletti 4½/10.
Il Grande Maestro Igor Efimov
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 78
2004
Calvià,
Spagna
(14-30 ottobre)
Il GM Michele
Godena, da oltre
vent'anni una
colonna della
nostra nazionale. Esordì nella
squadra olimpica
a Salonicco nel
1988.
La trentaseiesima olimpiade di
scacchi doveva essere tenuta in
Minorca, la più piccola delle due
isole Baleari ma dieci mesi prima
dell'inizio gli organizzatori si ritirarono a causa di problemi finanziari.
L'impegno fu preso da Calvià, una
città situata nell'isola adiacente di
Maiorca.
L'Ucraina (Ivanchuck, Ponomariov, Volokitin, Moiseenko, Eljanov,
Karjakin) supera la Russia, priva
di Kramnik impegnato nel match
Leko, mentre l'Armenia giunge terza.
L'Italia giunse 60a su 129. Otti-
ma la prova di Carlo D'Amore che
ottenne una performance di 2579
punti Elo. L'Italia femminile fu 45a
su 87. Vinse ancora la Cina, stavolta davanti a Stati Uniti e Russia.
Risultati individuali: Michele Godena 7/13 (+3 =8 -2), Fernando Braga 3/10 (+1 =4 -5), Ennio
Arlandi 4½/10 (+3 =4 -4), Carlo
D'Amore 8/10 (+6 =4 -0), Spartaco Sarno 2½/8 (+1 ?3 -2) , Giulio
Borgo 3½/7 (+3 =1 -3)
Femminile: Elena Sedina 6½/10,
Eleonora Ambrosi 5½/11, Laura
Costantini 3½/10, Maria De Rosa
5½/11.
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 79
2006
Torino,
Italia
(20 mag-30 giu)
La squadra Italia
B (Niccolò Ronchetti, Daniele
Vocaturo, Sabino
Brunello, Denis
Rombaldoni,
Christian Cacco,
Daniele Genocchio) vincitrice
della medaglia
d'oro di fascia.
Il Maestro
Internazionale
Fabio Bellini,
terza scacchiera della nazionale A alle
olimpiadi di
Torino.
Per la prima volta in Italia, le
olimpiadi svolsero nei grandi spazi dell'Oval di Torino. Quasi 150 le
nazioni partecipanti in rappresentanza di tutti e cinque i continenti
(147 squadre nel torneo assoluto e
103 in quello femminile) indicarono
la continua crescita della manifestazione. Quale paese organizzatore l'Italia schierò cinque squadre
(tre, più due nel femminile). Nella
nazionale maggiore, il commissario tecnico Sergio Mariotti convocò
i GM Godena, Garcia Palermo e i MI
Bellini, D'Amore, Arlandi, che ottennero una performance superiore ai 2500 punti, e Contin.
L'Italia B, era formata per intero
da giovani, per buona parte della
mitica classe dell'89.
La terza squadra, che giocò fuori
classifica, venne formata da gioca-
tori torinesi, rafforzata da un paio
di giovani di vertice.
La squadra femminile principale
fu guidata da due giocatrici provenienti dall'ex Unione Sovietica: Sedina e Zimina, mentre la seconda
squadra femminile schierò in quarta scacchiera l'undicenne Marina
Brunello, ricercatissima da giornali
e Tv.
La nazionale italiana ottiene un
buon 25o posto ma davvero buona
fu la prova della squadra giovanile,
medaglia d'oro di fascia.
Vinse per la prima volta l'Armenia (Aronian, Akopian, Asrian,
Ljputian, Sargissian, Minasian). A
seguire la Cina, che in pochi anni
ha fatto passi da gigante, gli Stati
Uniti, Israele e l'Ungheria. Sesta la
Russia con il peggior risultato della
sua storia.
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 80
L'Oval Lingotto,
che con i suoi
18.000 metri
quadri è la più
grande struttura
ad avere ospitato
le olimpiadi degli
scacchi.
Italia A, 35a /147 con i seguenti
risultati individuali: Michele Godena 6½/11 (+3 =7 -1), Carlos Garcia Palermo 1½/7 (+0 =3 -4), Fabio Bellini 7/11 (+6 =2 -3), Carlo
D'Amore 5/9 (+3 =4 -2), Ennio Arlandi 7/9 (+7 =0 -2), Daniel Contin
2½/5 (+1 =3 -1)
Italia B, 48a con i seguenti risultati individuali: Niccolò Ronchetti
Arlandi, Ennio
Bellini, Fabio
Belotti, Bruno
Borgo, Giulio
Braga, Fernando
Brunello, Sabino
Cacco, Christian
Calà, Ugo
Calapso, Remo
Campolongo, Alberto
Capece, Adolivio
Cappello, Guido
Castaldi, Vincenzo
Castaldo, Folco
Ceschia, Ivano
Cocozza, Mario
Contadini, Ennio
Contin, Daniel
Cosulich, Roberto
4½/10 (+2 =5 -3), Daniele Vocaturo 5½/10 (+5 =1 -4), Sabino
Brunello 6½/10 (+5 =3 -2), Denis
Rombaldoni 5/9 (+4 =2 -3), Christian Cacco 4/7 (+4 =0 -3), Daniele Genocchio 3/6 (+3 =0 -3)
Italia C: fuori classifica (tra l'82o
e l'83o posto). Risultati individuali:
Spartaco Sarno 6/10 (+3 =6 -1),
Pierluigi Piscopo 5/10 (+3 =4 -3),
Roberto Mogranzini 4/9 (+3 =2 -4),
Folco Castaldo 4½/9 (+4 =1 -4),
Fabrizio Molina 3½/7 (+3 =1 -3),
Alberto Pulito 2½/7 (+1 =3 -3)
Femminile: Italia A 37a/103 con
i seguenti risultati individuali: Elena Sedina 5/10, Olga Zimina 8/13,
Eleonora Ambrosi 6/12, Maria Vincenza Santurbano ¼
Italia B, 65a con questi risultati individuali: Maria Teresa Arnetta
5/10, Veronica Goi 4/11, Marianna Chierici 7/10, Marina Brunello
2½/8.
Gli italiani nelle olimpiadi assolute
Ol.
Punti Su +
=
-
%
11
2
5
3
6
1
1
2
1
1
1
3
2
1
1
2
2
2
2
56
13½
23½
11
28
6½
4
10
0
4
5
23
13½
4½
6
7
13
6
21
32
9
17
6
18
3
0
12
0
4
2
10
7
1
6
6
8
4
10
26
4
13
9
20
2
3
9
5
5
5
17
12
4
1
7
11
5
5
57,1
61,4
52,2
47,8
49,1
65
57,1
40
0
36,4
45,5
51,1
46,6
50
60
41,2
46,4
46,2
67,7
98
22
45
23
57
10
7
25
5
11
11
45
29
9
10
17
28
13
31
40
9
15
8
19
5
4
4
0
2
4
18
10
4
3
4
9
4
16
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 81
D'Amore, Carlo
De Nardo, Giulio
Efimov, Igor
Garcia Palermo, C.
Ginocchio, Daniele
Giustolisi, Alberto
Godena, Michele
Grinza, Andrea
Hellmann, Ernesto
Iannaccone, Ernesto
Laco, Giuseppe
Magrin, Antonio
Manca, Federico
Marinelli, Tullio
Mariotti, Sergio
Marotti, Davide
Mercuri, Gian Piero
Messa, Roberto
Micheli, Carlo
Mogranzini, Roberto
Molina, Fabrizio
Monticelli, Mario
Napoletano, Mario
Nestler, Vincenzo
Norcia, Federico
Palmiotto, Fiorentino
Paoli, Enrico
Passerotti, Pierluigi
Piscopo, Pierluigi
Porreca, Giorgio
Primavera, Giuseppe
Pulito, Alberto
Riello, Michele
Romani, Elio
Rombaldoni, Denis
Romi, Massimiliano
Ronchetti, Niccolò
Rosselli, Stefano
Rossi, Carlo
Sacconi, Antonio
Sanna, Gianlazzaro
Sarno, Spartaco
Scafarelli, Francesco
Staldi, Cherubino
Tamburini, Mario
Taruffi, Daniele
Tatai, Stefano
Toth, Bela
Trabattoni, Franco
Vallifuoco, Giacomo
Vocaturo, Daniele
Zichichi, Alvise
9
1
2
3
1
2
10
1
2
1
1
2
2
1
4
1
1
2
2
1
1
5
2
2
4
2
4
2
1
3
5
1
1
4
1
3
1
5
1
4
3
4
2
1
1
2
9
4
1
2
1
7
44
5½
12½
13½
3
12
53½
3½
7½
5
8
9
8
4½
36½
4
7
11
6
4
3½
38½
12
11½
15
13
26
9½
5
22½
26
2½
2½
25½
5
17½
4½
21
4½
22
14
17
13½
6
6½
1½
70
30
2½
13
5½
49½
74
12
24
29
6
28
107
0
26
7
15
24
17
10
61
12
16
19
21
9
8
78
28
26
33
28
52
20
10
43
62
7
16
47
9
50
10
69
8
51
23
32
25
14
16
16
121
53
7
19
10
78
30
3
10
9
3
8
25
2
5
5
7
6
7
2
24
3
4
7
3
3
3
25
7
7
8
8
19
6
3
17
15
2
1
21
4
13
2
8
4
13
9
11
9
5
3
9
43
24
1
9
6
37
28
5
5
9
0
8
57
3
5
0
2
6
2
5
25
2
6
8
6
2
1
27
10
9
14
10
14
7
4
11
22
1
3
9
2
8
5
26
1
18
10
12
9
2
7
3
54
12
3
8
1
25
16
4
9
11
3
12
25
4
16
2
6
12
8
3
12
7
6
4
12
4
3
26
11
10
11
10
19
7
3
15
25
3
12
17
3
28
3
35
3
20
4
9
7
7
6
4
24
17
3
2
4
16
59½
45,8
52,1
46,6
50
42,9
50
38,9
28,8
71,4
53,2
37,5
46,1
45
59,6
33,3
43,8
57,9
28,6
44,4
50
49,4
42,9
44,2
45½
46,4
50
47,5
50
52,3
41,9
35,7
15,6
54,3
55,6
35
45
30,4
56,3
43,1
60,9
53,1
54
42,9
40,6
65,6
57,9
56,6
35,7
68,4
55
63,5
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 82
Scacchi e altre abilità
A.S.C.I.D.
Associazione Scacchisti Ciechi Italiani Dilettantistica
(Prima parte)
di Tommaso Notarstefano
L
ti, poi organizzare vari campionati italiani
a cadenza classica, semilampo e per corrispondenza. I suoi soci partecipano a diversi campionati internazionali sia a squadre
sia individuali: Olimpiadi, Campionati del
Mondo e d'Europa, Coppa del Mondo e altri
ancora.
L'Associazione organizza ogni anno dei
tornei a livello locale e nazionale. C'è da
segnalare inoltre l'importante iniziativa
SCACCORAMA, tornei tra giocatori vedenti
e non vedenti che si affrontano ad armi
pari. Nell'edizione di Parma del 1995 il pluricampione italiano dell'A.S.C.I.D. Franco
www.asci72.com
'ASCID è nata nel 1972 a Roma è
aderisce all'Unione Italiana Ciechi,
inoltre è affilata all' I.B.C.A. (International BrilleChess Association ), al Coni e
alla Federazione Scacchistica Italiana. Attualmente ha 50 soci e produce un'audio
rivista a cadenza trimestrale, "Scacco Matto" diretta, da Renato Conti. Dal 15 Marzo
2007, l'ASCI è diventata un'Associazione
Dilettantistica cambiando la sua denominazione in ASCID.
Molteplici sono gli obiettivi, i programmi
e le iniziative che l'ASCID persegue. Prima
di tutto diffondere il gioco fra i non veden-
Silvi Marina - Pasquale Papa (a sinistra) contro Savino Nicolini al 33° Campionato Italiano
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 83
Antonini giunse secondo davanti a uno
stuolo di maestri e candidati maestri. La
caratteristica più peculiare di SCACCORAMA è quella di essere un evento itinerante.
Dopo la prima edizione a Milano, SCACCORAMA si è trasferito per qualche tempo
nella capitale, quindi ha ripreso il suo cammino toccando le città di Frosinone, Parma, Pescara, Genova, Pistoia, Nereto degli
Abruzzi e Treviso.
- Esiste una componente di fortuna
negli scacchi?
In questa prima puntata faremo la conoscenza del Presidente dell'Associazione
che ci parlerà della sua passione per gli
scacchi, dei progetti, i programmi e le iniziative dell'ASCID.
Ringrazio l'Associazione e i soci che mi
hanno dedicato il loro tempo per questa
lunga intervista.
- Il tuo primo torneo ASCID?
- Di dove sei Pasquale?
Sono di Salice Salentino in Provincia di
Lecce.
A volte si. Mi spiego. Ho notato in diversi
tornei che, se durante il primo turno, capiti nella parte inferiore del tabellone hai
l'opportunità di approfittarne e di fare parecchia strada, se invece capiti nella parte
superiore, sei destinato a scontrarti con i
giocatori più forti e questo ridimensiona di
molto la tua performance agonistica.
L'ho disputato nel lontano 1985 a Marotta.
Conservo un buon ricordo, riuscii a classificarmi all'undicesimo posto su ventiquattro
partecipanti. Realizzai 5 punti su 9 e mi
divertii molto.
- Qual è stata la partita più bella che
hai disputato finora?
L'ho giocata con il Nero, la Difesa Siciliana nella variante del Dragone, ebbi la soddisfazione e l'onore di vincere contro un
Candidato maestro.
- Ci racconti del tuo primo approccio - Qual è il tuo Campione preferito?
con gli scacchi?
Anatoly Karpov, per il suo forte stile posiAvevo 12 anni circa, negli anni 76/77, face- zionale.
vo la prima media e frequentai un corso di
- Puoi descriverci le tue emozioni duscacchi, sulle prime lo feci per curiosità, poi
rante un torneo?
pian pianino subentrò l'interesse e infine la
Ultimamente, a causa di vari impegni e
passione.
al diluirsi della passione, faccio pochi tor- Quali sono gli strumenti che usi per i
nei. Ricordo con piacere le vittorie, un po'
tuoi allenamenti?
meno quando si trattava di amici o persoUso dei libri speciali con registrazione su ne che conoscevo. In questo caso, avvernastro.
tivo un certo dispiacere. Quando perdo mi
- Cosa pensi del binomio Scacchi Com- arrabbio un po', specie se si tratta di una
svista, poi però passa subito e sono pronto
puter?
per una nuova partita.
Ha indubbiamente numerosi pregi, però
con il passare del tempo mi convinco sem- - Quali sono stati i tuoi migliori risulpre più che si corre il rischio di impigrire tati agonistici?
Mi sono classificato al secondo posto nei
la nostra mente!
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 84
tura.
www.asci72.com
- Qual è la tua opinione sulla nostra società attuale?
Il Campionato Italiano ASCI di Silvi Marina
Non sono ottimista per il nostro futuro, sento che non ci
sono molti valori in giro. Taluni esempi negativi vengono
presi come punti di riferimento. Idoli fasulli, mistificazioni
sociali e politiche sono all'ordine del giorno. Speriamo in
un'inversione di marcia e che
le cose cambino per il meglio.
D'altronde è una prerogativa
dell'uomo trovare e scegliere
un percorso sociale utile e giusto per sé e per la collettività.
campionati ASCI del 1996, 1998 e del
2000.
- Ci parli delle manifestazioni ASCID
del 2008?
- Quale tipo di torneo preferisci?
Abbiamo organizzato il 26° Campionato
Italiano Semilampo che si tenuto nei giorni 29 e 30 marzo, a Rimini (presso l'Hotel
Du Soleil) ed è stato vinto nettamente da
Mauro Fratini.
Dal 28 giugno al 5 luglio, a Silvi Marina
(TE), presso l'Hotel Abruzzo Marina, si è
poi svolto il 36° Campionato Italiano, vinto
da Vrioni Bersan che ha tolto il titolo a Lorenzo Damiani.
Ci Stiamo anche preparando per la XIII
Olimpiade a squadre che si terrà dal 18 al
29 ottobre a Creta. La nostra squadra sarà
composta da Mauro Frattini di Macerata;
Claudio Gasperoni di Viterbo; Giuseppe
Pugliese di Genova; Diego Poli di Trieste;
Lorenzo Damiani di Macerata. Responsabile tecnico della squadra sarà Marco Salami.
Infine c'è Scaccorama. Il torneo di quest'anno si svolgerà durante il terzo fine settimana di settembre in una località ancora da
stabilirsi.
Il torneo a cadenza classica.
- Quali sono le tue aperture preferite?
Con il Bianco preferisco aprire con il pedone di Donna, con il Nero alterno la difesa
Siciliana con la Scandinava.
- Cosa pensi del movimento scacchistico italiano?
In questi ultimi anni ha fatto numerosi
passi in avanti, basta pensare a Fabiano
Caruana, una nuova stella nel firmamento degli scacchi italiani. Peccato solo che i
mass media ne abbiano parlato poco. Sono
convinto che si dovrebbe fare di più per i
corsi e le manifestazioni nelle scuole Elementari e Medie del nostro Paese. Sarebbe
una ulteriore spinta in avanti per il nostro
movimento.
- Quali sono i tuoi hobby?
Amo i viaggi, la buona musica e la lettera-
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 85
COME GIOCANO I DISABILI VISIVI
Lo scacchista non vedente ed ipovedente per giocare nei tornei e nelle amichevoli utilizza la propria attrezzatura, che non si discosta molto da quella utilizzata dai vedenti.
Scacchiera e pezzi
La scacchiera usata dai non vedenti e dagli ipovedenti è relativamente piccola (20x20 cm). Queste
sono le misure standard, ma è possibile giocare
con scacchiere di dimensioni maggiori. La scelta
di usare la scacchiera 20x20 è dettata dalla necessità di toccarla con entrambe le mani ed avere
una visione globale della posizione. Ogni casa della scacchiera è forata e le case nere sono sopraelevate di qualche millimetro rispetto alle bianche.
I pezzi sono dotati di un perno, in modo da poterli
infilare nei fori. I pezzi neri si distinguono da quelli
bianchi mediante un chiodino (di metallo o di plastica) piantato in testa al pezzo stesso.
Orologio
Dichiarazione
L'orologio è simile a quello usato
dai vedenti: le uniche differenze
sono la mancanza del vetro, per
poter visionare tattilmente il tempo, e la bandierina di metallo, che
permette al giocatore di sentirla
scattare quando sbatte contro il
bordo, anch'esso di metallo.
Ad ogni casa è assegnato un numero ed una lettera, sulla falsariga della battaglia navale. Ad ogni
mossa il giocatore sposta il pezzo, dichiarandolo
ed aggiungendo casa di partenza e casa d'arrivo
(es. Cavallo da b1 a c3).
Gioco con i vedenti
Quando uno scacchista non vedente od ipovedente gioca con un vedente, di norma, si gioca con
due scacchiere, salvo concordare col vedente di
utilizzare solamente quella modificata. Ognuno
dei due giocatori, ripete sulla propria scacchiera
anche le mosse dell'avversario. Questo è l'unico
accorgimento necessario per giocare nei tornei; la
doppia scacchiera, infatti, permette ad entrambi
i contendenti di analizzare posizione e strategia,
anche quando la mossa è in mano all'avversario.
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 86
Consigli per la lettura
di
Fabio Lotti
S
Icchokas
Meras
Scacco
perpetuo
La Giuntina
2007, 178 pp.
€ 14,00
iamo nel ghetto di Vilnius
dove sono rinchiusi gli ebrei.
Storia della famiglia di Abraham Lipman (ma non solo) a cominciare da Isaac. Che deve giocare una partita a scacchi con Schoger, l'aguzzino del ghetto. Se perde
sarà male per tutti ma lui resterà in
vita; se vince andrà bene per loro
ma lui morirà; se infine patta tutti
saranno contenti. Dunque la famiglia Lipman: c'è Isaac innamorato
di Ester, lei sedici anni, lui diciassette e mezzo. Un affetto puro e
sincero fatto di sguardi, di tenere
parole. C'è sua sorella Ina, una volta famosa cantante lirica costretta
a lasciare la sua arte, c'è Rakel che
ha dato alla luce un bambino artificiale, c'è Bassia, ragazza di strada
che non accetta l'amore del nemico e la libertà, c'è la storia di Haim
che voleva far saltare la Gestapo,
c'è la storia di Kasriel che sa della
sua debolezza, sa di non resistere
ai tormenti di Schoger e si impicca
su consiglio del padre, c'è la storia di Janek catturato e poi scappato, c'è la storia toccante di Riva
e Antanas che combattono fino
all'ultimo uniti dal loro sentimento
di amore, c'è la storia della piccola Teibele impiccata a nove anni,
c'è la storia di Abraham Lipman
costretto a venire ad un accordo
con Schoger già accennato e alla
fine meglio precisato: se suo figlio
vince la partita a scacchi i bambini del ghetto non verranno portati via; se perde resterà vivo ma i
bambini saranno presi, se patta vi-
vrà insieme ai bambini nel ghetto.
E da tutte queste storie vengono
fuori gli orrori verso gli ebrei, le
umiliazioni, le punizioni, ma anche
la voglia di amore, di essere una
persona viva, vera, il desiderio dei
prati, dell'aria aperta, dei fiori, di
riscatto, di organizzarsi, di diventare partigiani, di resistere. In quel
piccolo mondo rinchiuso c'è tutto
il male e tutto il bene dell'umanità. E la luna, il cielo, le stelle, la
brezza dalle mille dita e la natura
tutta a suscitare un'emozione o a
dare conforto. Insieme al silenzio
del mondo.
E c'è la partita a scacchi come
simbolo di riscatto, come lotta fra il
giusto e l'ingiusto. Una partita seguita dagli abitanti del ghetto che
piano piano si stringono intorno a
Schoger. E quando Isaac annuncia
la vittoria la stretta diventa mortale. Almeno per una volta giustizia è fatta, anche se questo tipo
di giustizia non è contemplato da
nostro Signore.
Stile semplice, secco, preciso.
Non una parola di troppo. Amore e
dolore nascono dai fatti stessi, dalle parole e dai gesti quotidiani. E
chi vince è in definitiva l'amore. "Lo
sapete voi tutti come brilla il sole
in primavera? Voi probabilmente
non lo sapete come brilla. Voi non
avete visto il sorriso che illumina il
volto di Ester. Il sole in primavera
brilla come il sorriso di Ester. E il
suo sorriso è radioso come il sole
in primavera".
Non dimentichiamo.
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Scacchi e scuola
Giulio Francalancia
Gli scacchi,
un gioco per crescere
C
ome preannunciato nel numero di maggio di questa rivista, il 24 maggio, a Pergola (PU) si è tenuto il seminario "Scacchi, un gioco per crescere" relatori Alessandro
Pompa e Filomena Morrone.
L'insegnamento degli scacchi non è visto dai
relatori come a se stante, bensì come un ausilio
didattico all'insegnamento. Questo può avvenire e avviene nell'esperienza quotidiana dei
relatori, adottando un approccio di "affabulazione", nel quale gli scacchi sono presentati
non più attraverso esercizi ma come protagonisti di storie (racconti, fiabe e filastrocche). Le
storie sono poi utilizzate per l'insegnamento
nei campi più disparati: dalla scrittura, alla
lettura, all'educazione all'immagine, per non
parlare della logica, della matematica e della
geometria (quest'ultima nell'approccio alle figure piane di base, cerchio, quadrato, triangolo ecc. ). Presentiamo di seguito alcuni estratti
dagli Atti del Convegno.
Gli scacchi nella scuola dell'infanzia
di Alessandro Pompa
Il percorso di conoscenza degli scacchi,
per i più piccoli (4-7 anni) è stato suddiviso in due unità di lavoro dedicate alla
conoscenza della scacchiera e 6 unità di
lavoro dedicate alla conoscenza dei pezzi,
intesa come conoscenza delle loro caratteristiche soprattutto attraverso un percorso di sperimentazione di queste in prima
persona utilizzando una scacchiera gigante
da terra. L'utilizzo della scacchiera gigante
si rivela di fondamentale importanza per
l'assimilazione dei diversi movimenti dei
pezzi, assimilazione che viene condotta
utilizzando storie, fiabe e filastrocche (per
il re in particolare), nonché proposizione di
rappresentazioni grafiche dell'argomento
trattato (rappresentare la scacchiera senza averla davanti, rappresentare come si
"vede" un determinato pezzo, per esempio
la Regina, ecc.)
Il materiale educativo sulla scuola
dell'infanzia, in particolare su situazioni
motivanti legate all'affabulazione scacchistica, è stato da me raccolto in questi anni
nelle sperimentazioni proposte in scuole
dell'infanzia ed elementari, più spesso del
41° Distretto Scolastico della Provincia di
Roma, Comuni di Roma, Pomezia, Ardea,
Anzio, Nettuno. È un percorso riservato
ai più piccoli: un limite che si supera con
un balzo, se i nostri bambini ce lo consentono.
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Gli scacchi nella scuola primaria
di Filomena Morrone
Da più di quindici anni, nella mia pratica
docente, ho fatto del gioco degli scacchi
nella scuola primaria un centro di interesse, attorno al quale e sul quale ha impostato una didattica interdisciplinare. L'idea
originale è che con bambini che cominciano
a saper un po' giocare, conoscono i pezzi,
sanno della loro diversa forza e delle differenti possibilità di movimento sulla scacchiera, si possa, fin dall'inizio della scolarizzazione, proporre un processo educativo
interattivo: tra il gioco e gli apprendimenti
scolastici.
È proprio con le conoscenze del gioco,
quelle già possedute ed anche quelle in costruzione, che vengono messe in relazione
le nuove informazioni connesse con gli apprendimenti scolastici, della lingua scritta,
del numero e del calcolo, dell'educazione
all'immagine della geografia e persino della storia.
Si possono così costituire dei forti collegamenti per assimilazione: le nuove informazioni si ancorano ad elementi del gioco
già vissuti come rilevanti nella struttura
cognitiva di ciascuno.
Ci pare che questo possa essere considerato un approccio che porta ad apprendimenti non meccanici, ma al contrario ben
consapevoli, dunque significativi (i contributi al riguardo più importanti in letteratura sono quelli di studiosi come Ausubel e
Novak, a cui si rimanda il lettore interessato all'approfondimento).
Gli scacchi a scuola: un'esperienza suggestiva e ricca di successi, per le crescite strumentali in diversi ambiti curricolari,
per lo sviluppo del pensiero: in sostanza,
per l'educazione del bambino, rivolta a chi
è attento e sempre in cerca di buone prassi educative.
Gli scacchi nell'insegnamento
di Filomena Morrone
Considero da tempo il gioco degli scacchi un "centro di interesse" intorno a cui
e su cui impostare a scuola una didattica
interdisciplinare attiva, sin dalla prima elementare.
Cercherò di fornire alcuni spunti educativi, tratti dalla mia esperienza docente nella
scuola elementare di Lido dei Pini, III° Circolo Didattico di Anzio: un'esperienza che
è iniziata nel 1987, con l'incontro con uno
dei più grandi scacchisti italiani, il Maestro
Internazionale Sergio Mariotti.
Per utilizzare gli scacchi nella didattica
ho dovuto affrontare un periodo di autoformazione, proponendo, contestualmente, nella scuola ogni anno gli scacchi come
attività formativa.
Oggi questo gioco è diventato l'impalcatura della mia didattica, arricchendosi anno
dopo anno di attività diverse, filo conduttore che sa oggi bene attraversare di fatto
tutte le discipline.
Base dell'utilizzo degli scacchi come ausilio nell'insegnamento è un approccio a
questo di tipo globale. Si prevede di utilizzare una parete dell'aula come parete "interattiva", ovvero una parte che accompagnerà i bambini fino alla fine della scuola
primaria, una parete sulla quale saranno
posti i loro lavori e altro.
Riveste particolare interesse per noi insegnanti il fatto indiscutibile che il gioco
degli scacchi possa essere considerato
"centro d'interesse" intorno al quale impostare una didattica interdisciplinare attiva,
basata sul metodo globale, sin dalla prima
classe di scuola primaria.
Vedremo come, ad esempio, nell'area
linguistica partendo da una storia che vede
protagonisti i "pezzi" della scacchiera, possiamo sviluppare una didattica della lingua
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 89
italiana per l'avvio del bambino alla lettoscrittura.
Inoltre, questa storia permette la costruzione della struttura narrativa di un testo
introducendo in modo ludico i concetti logici: prima, poi, dopo, infine.
Nel campo dell'educazione all'immagine
prenderemo lo spunto per attività creative
e di manipolazione (ad esempio, costruzione dei castelli, della scacchiera e dei
pezzi) con l'ausilio di materiali diversi.
Anche l'approccio alla quantità discreta (numero) può avvalersi degli scacchi.
Ciò può avvenire dando un valore ai pezzi
prendendo come base il pedone. Successivamente, introducendo i regoli possiamo
passare agevolmente alla presentazione
del numero e alla sua definizione.
Interessante è notare che laddove non
esistano rapporti diretti numero-pezzo
(2-4-6-7-8 e 9), procedendo alla formazione di questo attraverso la combinazione di più pezzi avviamo, in modo spontaneo e ludico, il bambino alle operazioni
additive dirette ed inverse (addizione e
sottrazione).
Inoltre è innegabile affermare che il
gioco degli scacchi assume grande importanza per l'intuizione della problematicità della realtà, invogliando
alla conseguente ricerca di soluzioni.
Per ciò che riguarda l'orientamento spa-
ziale, si rivela uno strumento di estrema
utilità poiché permette di vivere con il
corpo le varie posizioni degli oggetti nello
spazio e le direzioni (linee verticali-orizzontali-oblique-reticoli), nuclei fondanti,
questi, della geometria e della geografia.
Un altro profondo legame si può cogliere tra scacchi e musica, in relazione ai
numerosi termini che hanno in comune:
tempo-tema-variazione-pezzo-notazionesviluppo.
Questo seminario illustra con estrema efficacia come gli scacchi possono essere introdotti
nella scuola come potente ausilio di carattere
interdisciplinare all'insegnamento. Per ottenere ciò occorre spendersi presso le scuole, in
particolare presso le scuole primarie, per proporre corsi di formazione per insegnanti, confortati in ciò dall'ultimo protocollo di intesa tra
F.S.I. e Ministero dell'Istruzione.
Si tratta di una strada lunga e che darà i suoi
frutti nel tempo a venire, sicuramente si tratta
di costruire una casa sulla roccia e non sulla
sabbia.
Questa è la strada che come Delegato Provinciale della F.S.I. Sto percorrendo, devo dire anche confortato da un buon riscontro in merito
alla proposta.
Chi fosse interessato agli Atti del Convegno
può contattarmi all'indirizzo di posta elettronica: [email protected]
Scacchitalia - Organo Ufficiale della Federazione Scacchistica Italiana - n. 7/2008
pag. 90
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