La Scuola elementare
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La Scuola elementare
Istituto Comprensivo Via Brodolini - 20090 Pantigliate (Mi) Pantigliate La scuola nei Paesi di origine dei bambini immigrati in Italia La scuola elementare Le statistiche La scuola elementare, obbligatoria in tutti i Paesi presentati, può durare dai quattro armi della Tunisia agli otto del Brasile, per cui i dati non sono immediatamente comparabili. L'attendibilità delle statistiche fornite nelle schede sulla scolarizzazione elementare di cui si presenta un prospetto riepilogativo alla fine di questa introduzione è variabile, in quanto dipende dall'accuratezza dei sistemi di rilevamento ed elaborazione dei dati, che in molti casi sono ancora rudimentali. Per ottenere il tasso di scolarizzazione dei bambini è necessario conoscere il numero di bambini iscritti e quello dei bambini nell'età prevista. Spesso mancano però dati demografici recenti e l’età media dei bambini iscritti è nettamente superiore a quella prevista dalla classe di frequenza. per un ritardo di partenza o accumulato a causa di successive ripetenze e percorri scolastici accidentati. I dati che rilevano l'età dei bambini iscritti sono spesso poco affidabili: questo può impedire di calcolare con accuratezza il numero di bambini effettivamente raggiunti o esclusi dal sistema scolastico !tasso di scolarizzazione netta) (1). La semplice iscrizione del bambino a scuola non significa poi una sua reale frequenza. Il fenomeno dell'abbandono scolastico è estremamente diffuso in alcuni Paesi e non efficacemente rappresentato dalle statistiche. Molti bambini abbandonano la scuola perché respinti o sono respinti perché non frequentano regolarmente. Anche la ripetenza è. spesso più diffusa di quanto documentato: all'atto della reiscrizione, molti bambini respinti non vengono infatti registrati come ripetenti. Queste difficoltà spiegano le divergenze, anche importanti, che si possono rilevare dal confronto di dati forniti da varie fonti. Spesso, inoltre, i tassi ufficiali tendono ad essere manipolati o presentati in modo parziale. con intenti ideologici e nazionalistici. Poiché molte fonti non specificano corale e su quali campioni i tassi siano stati calcolati, per garantire una certa omogeneità si è quindi preferito utilizzare le più recenti statistiche dell'UNESCO (relative al 1.992) che, pur basandosi su dati ufficiali, assicurano un'elaborazione più accurata ed unitaria. Dove queste statistiche sono palesemente in contrasto con attendibili informazioni fornite da altre fonti, come nel caso del fenomeno della ripetenza e dell'abbandono scolastico in El Salvador. Brasile e Perù, lo si è menzionato in nota. Calendario e orari Il calendario in uso nelle scuole dei diversi Paesi dipende generalmente dalle condizioni climatiche, dai costumi e dalle tradizioni religiose di varie parti del mondo. Ancora vive sono però le influenze coloniali: di questo è emblematico il caso del Senegal, in cui, nonostante il Paese sia per la stragrande maggioranza musulmano, il calendario scolastico è ancora modellato su quello francese con lunghe vacanze a Natale e a Pasqua. I Paesi europei iniziano generalmente la scuola nei mesi di Settembre o Ottobre e finiscono a Maggio e Giugno. con le vacanze più lunghe nel periodo estivo. In Africa sono comuni due calendari, il primo (di ispirazione europea) è in uso in Senegal ed Eritrea, il secondo. con inizio della scuola a Gennaio o Febbraio e fine in Novembre e Dicembre. è in uso in altri Paesi quali il Kenia, lo Zambia e l'Uganda. Nei Paesi islamici, la scuola inizia generalmente in Settembre o Ottobre e finisce a Giugno ed è divisa in tre trimestri, inframmezzati da vacanze, come in :Marocco e Tunisia. Le 1 www.educationweb.it Istituto Comprensivo Pantigliate Via Brodolini - 20090 Pantigliate (Mi) - Tel. 029067379 Fax. 0290605247 Codice Istituto: MIIC8AT00L - [email protected] [email protected] condizioni climatiche sono fra le ragioni principali all'origine del calendario in uso in Perù, Brasile e Argentina, in cui le scuole iniziano in Marzo e Aprile e finiscono in Novembre e Dicembre, con le vacanze estive nei primi mesi dell'anno e quelle invernali a Luglio e Agosto. ln Sri Lanka, il calendario scolastico segue l'anno solare, come generalmente in Asia: fanno eccezione la Cina, in cui la scuola inizia a Settembre e le Filippine, in cui la scuola inizia a Giugno e termina a Marzo. Dei Paesi considerati la maggioranza prevede 5 giorni di frequenza settimanale, quando. come in Cina e 'Tunisia, si va a scuola anche di Sabato, il Sabato pomeriggio è generalmente vacanza. Alcuni sistemi scolastici fissano il numero minimo di giorni di scuola all'anno; dove questo dato è disponibile è stato fornito, anche se la sua rilevanza in una prospettiva comparativa è limitata. Dovrebbe infatti essere affiancato al numero di ore scolastiche giornaliere, che è molto variabile da un Paese all'altro. In molte nazioni. fra cui la Cina, l'Argentina e l'Egitto, esistono scuole a tempo pieno e a tempo parziale e in molte sono diffusi i doppi turni con conseguenti variazioni di orario. Molti documenti specificano inoltre il numero di ore di lezione, ma non la loro durata, che può essere nettamente inferiore ai 60 minuti e che generalmente varia a seconda delle classi, con conseguenti incidenze sull'effettiva durata delle lezioni. Determinare quante ore passino in media i bambini a scuola in un anno è quindi compito non agevole. A parte le differenze tra le scuole all'interno di uno stesso Paese e la difficoltà di comparare dati non sempre sufficientemente precisi, gli orari previsti sono spesso diversi da quelli effettivamente in uso. Nelle nazioni povere in cui gli insegnanti sono costretti a condurre un doppio lavoro per integrare un salario statale gravemente inadeguato a garantire il sostentamento della famiglia, l'assenteismo degli insegnanti è molto diffuso e può portare a notevoli riduzioni dell'orario scolastico effettivo. Dove le condizioni di vita sono particolarmente dure e i bambini sono impegnati ad aiutare i genitori nei lavori domestici o agricoli, è inoltre diffuso l'assenteismo stagionale o saltuario dei bambini. Le indicazioni fornite in questa rubrica debbono quindi essere considerate indicative. I programmi scolastici Alcuni sistemi scolastici presentano programmi estremamente dettagliati e specificano gli obiettivi di apprendimento e i contenuti minimi previsti: in altri vengono fornite solo generiche indicazioni sulle materie e gli obiettivi generali, perché la programmazione viene rimandata a livello regionale o locale. Dove i manuali scolastici sono unici a livello nazionale, a questi generalmente si rifanno gli insegnanti, per definire il quadro del programma che verrà svolto in classe. Un'analisi critica dei programmi non è negli obiettivi di questa ricerca; si è comunque cercato di fornire nella rubrica "programmi e organizzazione scolastica" qualche indicazione. Per tutti i Paesi si è fornita una tabella con le materie di insegnamento previste in tutti gli anni della scuola elementare. Quando è stato possibile avere accesso alla documentazione e tale dettaglio è previsto dall'ordinamento scolastico, si è indicato inoltre il numero di ore per materia. Tale indicazione può contribuire a rivelare il peso attribuito allo studio di una materia in rapporto alle altre. Come prevedibile, le materie di base (lingua, matematica. scienze, storia e geografia) sono comuni a tutti i programmi. Alcuni Paesi prevedono l'insegnamento della lingua straniera alle elementari, come la Romania dal secondo anno, ma generalmente non prima della terza (Argentina, Brasile, Egitto, Eritrea, Cina), spesso però quale materia facoltativa, in quanto non hanno a disposizione insegnanti sufficienti. Nei Paesi in cui è praticato il bilinguismo nella scuola superiore, come in Marocco e Tunisia . viene dato ampio spazio allo studio del francese già alle elementari. In questi Paesi, in cui i bambini imparano alle elementari a scrivere e leggere in due lingue e con due alfabeti, lo spazio attribuito allo studio della lingua è maggiore. Nella maggior parte delle scuole (con il Senegal come eccezione più significativa). l'istruzione dovrebbe essere fornita nella lingua madre del bambino; spesso però questo principio non è applicato nella pratica. Quando la lingua di istruzione non è quella nazionale. sono generalmente previste alcune ore dedicate allo studio della lingua maggioritaria. Dopo la terza elementare, cominciano generalmente ad essere insegnate come materie la storia e la geografia: Vanno eccezione il Brasile. El Salvador e il Perù, in cui si iniziano a studiare già in seconda elementare. Alcuni programmi, quali quello dello Sri Lanka, prevedono una programmazione non per materie, ma per aree formative; questo non dovrebbe portare a pensare che nozioni di storia e geografia non vengano fornite a scuola. Quasi tutti i Paesi prevedono attività pratiche o educazione tecnica negli ultimi anni delle elementari definite quali "educazione tecnica" in Perù, "lavoro" in Cina, "artigianato" in Brasile. Le materie prime e le attrezzature necessarie per questo tipo di formazione non sono però sempre disponibili nelle scuole. La formazione al lavoro, prevista nella 2 www.educationweb.it Istituto Comprensivo Pantigliate Via Brodolini - 20090 Pantigliate (Mi) - Tel. 029067379 Fax. 0290605247 Codice Istituto: MIIC8AT00L - [email protected] [email protected] scuola elementare, tende a mancare proprio nelle scuole più disagiate, dove sarebbe più necessaria, in quanto la maggior parte dei bambini non prosegue gli studi dopo le elementari. In alcuni Paesi, quali la Cina, le ore dedicate al lavoro sono spesso impiegate in attività produttive e non formative, per raccogliere fondi destinati al funzionamento della scuola. La religione ha uno spazio particolare nei Paesi islamici, ad eccezione del Senegal, in cui la scuola pubblica è laica, ma è prevista come materia anche in Paesi a dominante cattolica quali le Filippine e nello Sri Lanka buddista. Anche all'educazione artistica, fisica e musicale viene dedicato uno spazio in quasi tutti i programmi; tali materie tendono comunque a essere penalizzate in situazioni di emergenza, quali doppi turni, pluriclassi o nel caso di riduzioni di orario. Spesso i programmi della scuola elementare contengono forti elementi nazionalistici e veicolano l'ideologia dominante, che trova nella scuola un forte strumento di penetrazione. I recenti programmi dei Paesi dell'Europa orientale, in particolare, individuano nella storia e nella cultura nazionali (spesso però appositamente rimodernate per le nuove esigenze di legittimazione degli Stati trasformatisi dopo il 1989), le fonti della nuova identità collettiva che tende a contrapporre maggioranza a minoranza. Questa opera di nazionalizzazione, imposta con i conflitti interjugoslavi, sta educando nelle scuole primarie intere generazioni alla diffidenza e all'intolleranza. La realtà delle classi L'applicazione dei programmi, e più in generale delle normative che regolano l'organizzazione della scuola, varia molto all'interno di ogni Paese, fra diverse aree e fra scuola e scuola. Anche quando il sistema è unificato e la scuola pubblica dovrebbe garantire una maggiore omogeneità nella qualità dell'istruzione offerta, le differenze fra scuole di città e scuole di campagna, fra scuole normali e scuole privilegiate all'interno di una stessa nazione, possono essere più eclatanti di quelle riscontrabili fra Paesi diversi. Un esempio di questo è la Cina che, nonostante le premesse, ha un sistema scolastico con forti elementi elitari su base meritocratica. La pratica delle scuole modello nasconde in molti Paesi situazioni di reale privilegio concesso a scuole pubbliche generalmente urbane o situate nei capoluoghi di provincia, dotate di insegnanti più qualificati e di maggiori strumenti didattici. Più penalizzate tendono generalmente a essere le scuole rurali o delle periferie urbane, in termini sia di strutture che di qualità dell'insegnamento. Variabili sono anche i servizi offerti dalla scuola privata, soprattutto in Paesi in cui questa è molto diffusa, come nelle Filippine, dove esistono scuole private di vari livelli, a seconda delle disponibilità economiche delle famiglie. Sottostimati nelle statistiche tendono a essere generalmente i tassi di rapporto allievi-insegnanti, soprattutto per quanto riguarda le prime classi delle elementari, in cui più alte sono la frequenza e l'incidenza di ripetenti. Queste classi tendono ad avere un numero di allievi molto superiore a quello delle classi più avanzate. La distribuzione degli insegnanti è generalmente sfavorevole per le aree depresse e marginali, dove è più difficile reclutare insegnanti con la qualificazione prevista e i salari inadeguati non facilitano i trasferimenti di personale. Le metodologie di insegnamento Il sovraffollamento delle classi, la mancanza di sussidi didattici e l'insufficiente formazione degli insegnanti scoraggiano in molte classi l'adozione di metodologie di insegnamento partecipative e orientate allo sviluppo individuale del bambino, anche quando previste o consigliate dai programmi. La formazione degli insegnanti è spesso teorica e non fornisce loro gli strumenti necessari alla gestione di situazioni complesse, quali classi molto numerose, con bambini di età e competenze diverse, o pluriclassi. In molte scuole disagiate, gli unici strumenti didattici a disposizione (e non sempre) sono la lavagna e i manuali scolastici (insufficienti per tutti i bambini), e molte lezioni si risolvono nella dettatura o copiatura dalla lavagna e nella ripetizione della lezione appresa a memoria. Molte delle riforme promosse da politici e intellettuali illuminati, caldeggiate dalle organizzazioni internazionali, si scontrano con questa realtà difficilmente modificabile e comune a Paesi di aree, tradizioni culturali e con esperienze storiche diverse. Le metodologie di insegnamento sono espressione della tradizione culturale di un dato Paese, rispecchiano i rapporti tradizionali tra le generazioni e la concezione locale del sapere e delle sue modalità di trasmissione. I modelli formativi sono il risultato di fenomeni di acculturazione complessi, in cui elementi autoctoni e influenze esterne si intrecciano, in un'alternanza tra tradizione e rinnovamento. Nei Paesi che hanno conosciuto l'esperienza coloniale, ad esempio, è 3 www.educationweb.it Istituto Comprensivo Pantigliate Via Brodolini - 20090 Pantigliate (Mi) - Tel. 029067379 Fax. 0290605247 Codice Istituto: MIIC8AT00L - [email protected] [email protected] molto difficile comprendere quali siano gli elementi da ricondurre a modelli formativi autoctoni (l'insegnamento mnemonico proprio della tradizione islamica, ma anche buddista), a un certo autoritarismo proprio dei rapporti tradizionali fra le generazioni e quali siano invece retaggio di superati sistemi formativi di importazione occidentale, sedimentatisi nella memoria delle istituzioni o delle classi dirigenti e refrattari a ogni evoluzione. Scuola e famiglia Tutti i sistemi prevedono una forma di rapporto tra la scuola e la famiglia degli allievi, che può andare da colloqui regolari a forme di vero coinvolgimento dei genitori nella gestione della scuola. Nei Paesi che hanno maggiormente risentito della influenza anglosassone, come le Filippine, sono particolarmente attivi comitati genitori-insegnanti. Il coinvolgimento dei genitori è maggiore quando la scuola è percepita non come un'istituzione, ma come una realtà al servizio della comunità. Questo accade quando la scuola si inserisce in modo armonico in un contesto culturale, come nello Sri Lanka, in cui molte scuole sono ospitate o collegate a templi buddisti. L'attuale processo di decentramento nella gestione delle scuole, in atto in molti Paesi, dovrebbe garantire una maggiore partecipazione locale. Molto spesso però non si traduce in un'effettiva democratizzazione e si risolve invece in un'aumentata pressione economica sulle comunità locali, chiamate a supplire i tagli del bilancio imposti a livello centrale. Dalla pagina dei Download è possibile scaricare l'intero file in formato zip 4 www.educationweb.it