22/11/2013 In questo Diario di Bordo approfittiamo di un articolo che

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22/11/2013 In questo Diario di Bordo approfittiamo di un articolo che
22/11/2013
In questo Diario di Bordo approfittiamo di un articolo che ho scritto
per la rivista Patrimoni allegato mensile di Milano Finanza su “Fondi
On Line, la migliore offerta” per analizzare ai raggi X le quattro
piattaforme che consentono di negoziare on line migliaia di fondi di
centinaia di società di gestione diverse per esaminare i loro punti di
forza e debolezza. In vista anche di importanti modifiche che
proporremo sull’investimento in fondi obbligazionari per ottimizzare la
consulenza MoneyExpert.
In giallo troverete le mie personali considerazioni e riflessioni su
quello che mi hanno raccontato le persone intervistate (questa parte
non la troverete sul giornale).
FONDI ONLINE, LA MIGLIORE OFFERTA
Migliaia di prodotti di centinaia di società di gestione diverse. On line l’offerta di
fondi è molto ampia e anche decisamente più conveniente che allo sportello o
passando dal promotore. Ma chi offre di più?
Di Roberta Rossi www.moneyexpert.it
Fino al 2000 in Italia i fondi potevano essere acquistati solo in banca o
attraverso un promotore finanziario. Risultato: costi alti e poca scelta (per il
risparmiatore). Le banche offrivano (e per alcune la situazione è ancora così)
solo i prodotti della casa e i fondi erano gravati da commissioni di ingresso
salate (fino al 5%) sul capitale investito dal sottoscrittore nel fondo.
Con l’avvento nel 2000 dei primi supermercati di fondi come Online Sim e
Fundstore e con l’ingresso nel 1999 sul mercato del trading on line di banche
come Fineco e Iwbank, oltre a Banca Sella e We Bank che però offrono una
gamma più ridotta, i risparmiatori italiani hanno potuto autonomamente
comprarsi migliaia di fondi direttamente, senza dover passare dal promotore o
in banca. Inizia un decennio fa una piccola rivoluzione, perché sul web i
sottoscrittori di fondi trovano commissioni di ingresso ridotte all’osso, la
possibilità di accedere ai prodotti di centinaia di società di gestione diverse che
prima gli erano preclusi e supporti informativi per scegliere in totale autonomia
i fondi da comprare. Oltre negli anni più recenti a un’offerta di consulenza
alternativa rispetto a operatori che operano attraverso canali più tradizionali.
Banche e reti di vendita sono naturalmente cambiate nell’ultimo decennio e
molti promotori e sportelli offrono la possibilità di sottoscrivere fondi di più
società di gestione (e non solo della banca a cui fanno capo) secondo
un’architettura multi-manager. Non solo i fondi della casa, insomma. E volendo
anche commissioni di ingresso ridotte o azzerate ma in modo più discrezionale
e meno trasparente rispetto al web. Il numero di prodotti offerti rimane però
limitato.
La gamma di fondi disponibile online, la facilità e immediatezza della loro
negoziazione, le commissioni discount, la trasparenza sui costi, hanno creato
un canale alternativo. L’acquisto diretto è lentamente decollato e oggi sono
sempre più numerosi i risparmiatori che acquistano e vendono i fondi
direttamente online.
“Siamo stati dei precursori in questo settore nel 2000 – ricorda Federico
Taddei, Amministratore Delegato di Online Sim (Gruppo Ersel) - Il mercato
vero della vendita dei fondi online è decollato solo qualche anno dopo, circa a
metà del decennio. La domanda è in chiara crescita per questo tipo di offerta
ed è alimentata soprattutto da clienti che, scontenti della propria banca, si
sono rivolti a realtà nuove”. Anche per fuggire da quelle “vecchie” laddove non
erano stati adeguatamente seguiti “Poter comprare i fondi da casa senza il
timore di essere mal consigliati – spiega Taddei – è stato il volano per far
partire il settore. Gli ultimi due anni in particolare sono stati molto buoni e il
risparmiatore italiano si è evoluto ed è diventato più esigente di un tempo.
Rispetto al canale tradizionale l’offerta online è molto più ampia ed è possibile
trovare, a condizioni più vantaggiose, sia i fondi di gestori di nicchia sia i fondi
delle società più blasonate del settore”.
Ma Onlinesim non offre solo i tradizionali fondi ma anche PAC (piani di
accumulo del capitale) e fondi a cedola.
I PAC, sono programmi di risparmio che tramite versamenti periodici anche di
modesta entità, consentono di costruire un capitale nel tempo anche a chi non
dispone di un patrimonio di decine di migliaia di euro. Su Online Sim sono
disponibili PAC a zero spese e zero commissioni con rate a partire da 50 euro.
“Grazie ai PAC, abbiamo ricevuto ottimi riscontri dai clienti con disponibilità più
contenute o che vogliono affacciarsi ai mercati poco alla volta – dichiara
l’Amministratore Delegato di Online Sim - L’italiano è ancora un investitore più
formica che cicala, quando può risparmia. Sulla nostra piattaforma
l’investitore in PAC sceglie temi di investimento di lungo termine; le aree
preferite per i PAC sono infatti l’azionario paesi emergenti, il mercato azionario
Usa, le materie prime e l’obbligazionario paesi emergenti. Le rate medie
mensili più frequenti oscillano tra i 100 e i 200 euro”.
I PAC sono prodotti molto consigliati da tutte le reti di vendita perché danno
l’illusione che “comunque vada sarà un successo”. Nella realtà essere investiti
anche a rate su un mercato al ribasso non è una strategia vincente e ci sono
stati casi come il Giappone in cui per un decennio il mercato è andato solo giù
(Tokio Decadence). E dopo decenni di versamenti chi avesse fatto un pac in
un mercato al ribasso avrebbe solo perso.
Il problema dell’investimento non si risolve comprando i mercati “a rate” ma
individuando le aree giuste su cui investire, e individuatele, concentrare
l’investimento su questi asset.
Per quanto riguarda i fondi a cedola Online Sim propone circa 200 fondi di 13
diverse case di gestione. Ma nel caso della controllata di Ersel, il prodotto non
ha “spaccato”. “Sono prodotti decisamente più facili da collocare allo sportello
– secondo Taddei – il nostro cliente medio è meno soggetto alle mode e più
smaliziato: sa che una cedola distribuita annualmente non significa sempre un
rendimento positivo del fondo. Il nostro cliente medio ha una buona cultura
finanziaria e ricerca strumenti strutturalmente più efficienti”.
I fondi a cedola non sono dei prodotti interessanti perché danno l’illusione di
essere in guadagno anche quando si è in perdita. La cedola infatti può essere
staccata anche quando il rendimento del fondo nell’anno non è stato positivo e
attingendo al patrimonio del fondo.
Il “rendimento garantito” va visto con particolare sospetto quindi perché
soprattutto sull’obbligazionario con i tassi agli attuali livelli le cedole elevate
promesse spesso o sono frutti di giochini contabili (si stacca un pezzo del
patrimonio) oppure l’investimento è fatto su bond piuttosto rischiosi e sarebbe
bene quindi conoscere la composizione del portafoglio e in particolare la
duration media dei titoli in portafoglio e il flusso cedolare atteso. E rendere
obbligatorio far conoscere questi dati a chi li sottoscrive magari ingenuamente
senza conoscere questi dati. Consob se ci sei batti un colpo, il risparmio non
andrebbe tutelato da prodotti financially not correct?
Le officine di fondi più attrezzate? Sono online
Rispetto all’offerta di fondi allo sportello, che si limita, se va bene, a poche
case di gestione, online si può comprare il mondo. Online Sim , controllata del
Gruppo Ersel offre migliaia di fondi di oltre 130 case di investimento. Il conto è
a zero spese e le commissioni di sottoscrizione dei fondi sono scontate fino al
100%.
La gamma di fondi su cui una piattaforma (vale per tutte quelle analizzate che
sono veramente le più complete Online Sim, Fundstore, Iwbank e Fineco) è
fondamentale per ottenere buoni risultati dalla consulenza e nella gestione.
Operare sui fondi di più società di gestione permette di scegliere il meglio tra i
diversi gestori e di non avere ripercussioni pesantemente negative quando un
gestore sbaglia completamente le previsioni su una variabile finanziaria
mandando al tappeto tutti i fondi che hanno quella variabile in portafoglio.
Operare con più fondi di diverse case può essere considerato magari una
“camurria” direbbe Montalbano ma ne può valere la pena in termini di migliori
risultati e controllo del rischio. E se questa operatività nel fai da te viene
giudicata difficile da seguire o la propria banca non offre una gamma ampia di
fondi da negoziare di tutte le principali case o offre condizioni proibitive si può
valutare di cambiare banca o di optare per le gestioni patrimoniali SofiaExpert.
Meno possibilità si hanno nella gestione dei proprio risparmi e più limiti si
mettono o si subiscono minori quasi sempre saranno i rendimenti e maggiori i
costi da sostenere.
Sul fronte della consulenza su quali fondi comprare Online Sim ha lanciato a
giugno di quest’anno un servizio di portafogli modello che consente di costruire
portafogli diversificati in fondi comuni di investimento corrispondenti a 5
diversi profili di rischio offrendo al cliente la possibilità di selezionare le società
di gestione con cui vuole (o non vuole) operare.
Per operare? Basta il tuo conto corrente
E’ stato sempre questo il cavallo di battaglia di Fundstore che come Online Sim
si è lanciata nel 2000 nel business della vendita online dei fondi comuni.
Fundstore fa capo a Banca Ifigest e offre la possibilità ai propri clienti di
comprare migliaia di fondi comuni operando direttamente attraverso il proprio
conto corrente.
“Siamo gli unici a offrire questo servizio – rivendica con orgoglio Simone
Calamai, Ceo di Fundstore – il cliente si registra su Fundstore e dispone
l'ordine di acquisto del fondo che gli interessa. Fundstore comunica al cliente
le coordinate bancarie della società di gestione che ha scelto e il cliente
procede facendo un normale bonifico bancario dal suo conto corrente
direttamente alla società di gestione. “
Il sistema non solo funziona ma è molto apprezzato dalla clientela. “Il 90% dei
nostri clienti sceglie questa soluzione” dichiara Calamai “il restante 10% apre
un conto corrente presso Banca Ifigest denominato Conto Corrente WEB (c/c
WEB) grazie al quale può regolare in maniera automatica e sicura le operazioni
di acquisto e vendita senza dover predisporre i bonifici a favore delle società di
gestione.” E per chi vuole cambiare intermediario trasferendo i fondi che già
detiene le porte di Fundstore sono sempre aperte. “E' sufficiente compilare
il modulo Trasferimenti – spiega Calamai – e inviarne una copia alla propria
banca e una a Fundstore”.
Nella realtà trasferire i fondi da una banca all’altra richiede se va bene (e
quasi mai accade) un mese di tempo e anche più. Quando si cambia operatore
bancario il nostro consiglio dettato dall’esperienza è che meglio vendere da un
operatore, fare cassa e spostare la liquidità per ricomprare dall’altra parte.
Anche perché in quel mese in cui i due contendenti si passano i nostri fondi
questi non si possono negoziare e non è una bella situazione nel caso scattino
magari dei segnali di uscita e i mercati inizino a sprofondare (o a decollare ma
su asset diversi da quelli che abbiamo in portafoglio).
Un foglio e si volta pagina. Perché magari troppo stressati da un’offerta molto
aggressiva dal punto di vista commerciale delle realtà bancarie tradizionali e
delle reti di vendita. “Noi non facciamo pressing su nessuno – racconta il CEO
di Fundstore –né usiamo i clienti di Fundstore per vendergli prodotti o servizi
del Gruppo.”
Il tuo patrimonio ai Raggi X
L’obiettivo è fornire al cliente tutti gli strumenti per investire da solo il proprio
patrimonio. Sia Onlinesim sia Fundstore mettono a disposizione dei loro clienti
strumenti molto avanzati per la selezione e l’analisi dei fondi in portafoglio.
Offrono ai loro clienti l’X-Ray di Morningstar che consente di vedere come e
quanto il patrimonio del cliente sia investito tra azionario e obbligazionario,
quale concentrazione e assunzione di rischio si stia assumendo e come il suo
patrimonio sia ripartito tra aree e settori.
Questo strumento che Morningstar offre a 180 euro al mese, su queste
piattaforme è gratuito ed è più completo di quello offerto online dalla società
specializzata nell’analisi dei fondi comuni di investimento. “L’X-Ray fa una sorta
di fotografia del portafoglio del cliente – spiega Calamai di Fundstore– e il suo
portafoglio fondi viene aggregato e analizzato sotto qualsiasi punto di vista. E’
uno strumento che utilizzano i promotori finanziari e consente ai nostri clienti
di fare in modo autonomo e continuo una vera e propria radiografia del loro
investimento. L’X Ray ti dice a quali settori sei esposto, quanto sei investito
nella varie aree geografiche, le azioni e le obbligazioni che pesano di più, se
detieni più small cap o azioni a larga capitalizzazione e quanto sei esposto su
settori ciclici o difensivi”.
Io scelgo da solo
Per il sottoscrittore potersi scegliere e analizzare da solo il proprio investimento
può diventare per alcuni talmente un must che sorprendentemente a parità di
offerta alcuni clienti di banche online si rivolgono a realtà come Fundstore
anziché comprare i fondi sulla propria piattaforma.
“Noi abbiamo tantissimi clienti che comprano i fondi da noi e hanno il conto
presso altri intermediari o banche online – svela Calamai – e ci sono diverse
ragioni perché lo fanno. Il primo è che noi non rompiamo le scatole a nessuno.
Il cliente arriva e sia che operi con 100 mila euro sia con 1 milione di euro,
vediamo la sottoscrizione, la eseguiamo e finisce lì. Non partono telefonate,
nessuna email, niente sollecitazioni a valutare qualcos’altro. Il secondo motivo
è che ci sono alcuni prodotti, quelli più di nicchia, che gli altri competitor non
hanno e il terzo motivo è che alcuni investitori desiderano avere la propria
posizione divisa su più intermediari.” Il cliente più grosso di Fundstore?
“Abbiamo un cliente da almeno sei anni che non abbiamo mai visto – racconta
il Ceo della società – che ha poco più di tre milioni di euro. Naturalmente è
un’eccezione ma di clienti con patrimoni di un milione di euro ce ne sono alcuni
e sono venuti da noi spontaneamente, senza alcuna sollecitazione”.
Prima di tutto, arrivate prima
Se Fundstore e Online Sim sono un inno al “how to” e al “do it yourself” e
vogliono rimanere collocatori, i due altri intermediari che offrono la possibilità
di comprare online migliaia di fondi, ovvero Fineco e Iwbank, attive entrambe
dal 1999, stanno sempre di più puntando su un’offerta assistita. In cui diventa
centrale il rapporto con il promotore-consulente nell’affiancare il cliente nelle
scelte di investimento. Fineco è stata la prima realtà a puntare su questo
modello di business.
FinecoBank è la banca diretta del Gruppo UniCredit e ha 900.000 clienti e
oltre 40€ miliardi di asset complessivi. Ha più fondi di Iwbank (oltre 4000 fondi
contro i 3000 di Iw Bank) ma offre meno case di gestione (58 contro 93). La
sfida per questo colosso del settore del trading on line guidato da Alessandro
Foti è “rimettere in moto il risparmio delle famiglie, ripartendo dalla consulenza
per crescere” grazie a una rete di 2.400 Personal Financial Adviser. Il grande
merito di questa banca per i risparmiatori italiani è stato quello più di dieci anni
di aver polverizzato i costi di negoziazione. Come viene ricordato sul sito di
Fineco prima del trading online, un ordine di borsa da 10.000€ costava circa
70€, uno da 100.000€ circa 700€. Con Fineco, tutti gli ordini costano al
massimo 49€, che sono diventati 19€ già all'inizio del 2000.
Visto che uno dei mantra della banca è “Prima di tutto, arrivate prima” Fineco
lancia per prima nel 2000 i servizi di consulenza finanziaria con una propria
rete di promotori. Oggi secondo la società sono pochi i clienti che su Fineco
comprano e vendono fondi in autonomia: la maggior parte è seguita dai
promotori finanziari.
Dei 2400 promotori finanziari di Fineco, 1000, quindi meno della metà, offrono
inoltre il servizio di consulenza FinecoAdvice. Il servizio viene remunerato a
parcella e il costo dipende dal profilo di rischio del cliente. Chi punta alla
conservazione del capitale (rischio basso) paga lo 0,55%, chi alla stabilità del
capitale (rischio moderato) paga l’1,4% l’anno, chi alla rivalutazione del
capitale (rischio medio-alto) paga una fee massima dell' 1,90%.
Come
potete
controllare
riguardando
le
tabelle
pubblicate
sul
sito
https://www.moneyexpert.it/la-consulenza-finanziaria-indipendente-personalizzata/quanto-costa-laconsulenza-indipendente per chi ha un profilo moderato e medio-alto il costo della
consulenza MoneyExpert è di gran lunga inferiore a quello di FinecoAdvice.
Peraltro in questi anni ci è capitato diverse volte di esaminare delle proposte
fatte da simili piattaforme di consulenze e abbiamo visto i risultati nel tempo
molto deludenti anche perché la selezione dei fondi viene fatta selezionando
certo magari ottimi fondi dalla storia e rendimenti passati.
E qualche cliente poco preparato crede magari che questi rendimenti si
ripeteranno nel futuro o qualche promotore lo fa furbescamente quasi capire.
Ma il futuro è sempre diverso dal passato ed è importante quindi attuare una
vera gestione attiva e flessibile come quella che consigliamo con le nostre
linee dove settimanalmente valutiamo i fondi consigliati e non ogni 6 mesi o
anno oppure il segnale di allerta giunge solo quando il fondo o i fondi
selezionati escono completamente dai parametri storici al ribasso.
Intervenire solo ex post può essere troppo tardi e basta ricordare in proposito
che in questi anni abbiamo visto anche fondi a 5 stelle perdere oltre il 60% del
proprio valore.
Nel caso in cui nel portafoglio del cliente siano presenti degli strumenti
finanziari con commissioni implicite (es. Fondi & SICAV), la banca applica uno
sconto sulla parcella di consulenza corrispondente alla retrocessione
riconosciuta dalle società che emettono tali strumenti.
Non essendo collocatori di prodotti finanziari non riceviamo alcun ristorno delle
commissioni di gestione da poter girare al cliente come consulenza “Fai da te”.
Nel caso invece delle linee di gestione SofiaExpert essendo Sofia Sgr un
collocatore riceve dalla società di gestione di cui compra il fondo un parziale
ristorno delle commissioni di gestione che Sofia Sgr ristorna totalmente a sua
volta al cliente. Oppure se si acquista un fondo all’interno delle gestioni si
acquisterà se presente quello riservato agli istituzionali che può costare anche
la metà di quello riservato al pubblico.
Con questo meccanismo della consulenza a parcella viene eliminato secondo la
società il problema del conflitto di interesse perché viene annullata qualsiasi
tentazione di consigliare al cliente prodotti particolarmente costosi e
remunerativi per il promotore visto che il promotore e la Banca non sono
remunerati sulla base dei prodotti venduti, ma con una parcella addebitata
mensilmente.
Secondo i dati forniti dalla società, circa 5000 clienti Fineco con un patrimonio
medio di 250.000,00 euro hanno sottoscritto questo servizio. A questi clienti
viene fornita una consulenza su fondi, obbligazioni ad elevato rating ed Etf da
inserire in portafoglio. Il monitoraggio del pacchetto iniziale di investimenti
consigliato consiste nel verificare che questo portafoglio consigliato si
mantenga entro i parametri di rischio definiti con il cliente a inizio consulenza.
In caso di scostamenti significativi rispetto al piano inizialmente definito il
cliente viene contattato dal Personal Financial Advisor per decidere il da farsi.
Pur avendo la massima stima di questa banca e anche gratitudine per aver
abbassato drasticamente i costi del trading, sul fronte della consulenza hanno
sviluppato un modello in cui i fondi consigliati ai clienti sono scelti con il
“senno di poi” quelli andati benissimo fino a quel momento e poi movimentati
non in funzione delle mutate condizioni di mercato ma quando le cose vanno
talmente male che i VAR (Value At Risk), del cliente esplodono. A quel punto il
cliente viene contattato dal consulente e gli chiede: “Che facciamo? Sarebbe
meglio far uscire questo fondo perché è diventato fuori parametro..”
Un approccio che non ci sembra nel tempo secondo la nostra esperienza e
studi in grado di produrre un risultato positivo in mercati che crollano o in cui
le opportunità di investimento cambiano continuamente.E’ da molti anni che
simili modelli vengono proposti e veicolati attraverso private banker e
promotori e dalle Reti ma l’esperienza in termini di risultati è veramente
scarsa e quanto accaduto nel 2008/2009 sembra che non sia esistito e si
omette di raccontare come si sono comportati in simili frangenti questi modelli
che funzionano bene (e sembrano certo professionali e scientifici) ma
soprattutto nel passato e scegliendo periodi particolari di passato…
Per risparmiare? Basta telefonare
Se Online Sim, Fundstore e Iwbank non fanno pagare le commissioni di
ingresso, Fineco applica sulla maggior parte dei fondi distribuiti commissioni di
ingresso ma si riserva di scontarle interamente alla propria clientela in alcuni
casi.
In Fineco sono no load, cioè privi di commissioni di ingresso, circa il 15% dei
fondi distribuiti dalla banca. Oltre 700 fondi no load su 4500 fondi distribuiti da
Fineco significa che oltre l’80% dei fondi collocati dalla banca può essere
gravata da questo onere (che mediamente è dello 0,65%). Che viene scontato
interamente al cliente FinecoAdvice (in cambio però del pagamento di una
parcella per la consulenza ottenuta) e in alcuni casi anche dai promotori della
banca.
Lo sconto in questo caso non è né automatico né vale per sempre. E’
discrezionale, ovvero soggetto a una trattativa tra cliente e promotore. E non
vi è alcun meccanismo automatico per farsi togliere per sempre questo onere.
Bisogna chiamare o scrivere ogni volta al proprio promotore Fineco indicandogli
il fondo che si vuole acquistare. Del resto uno degli slogan della banca è
“Decidi con noi”. Non in autonomia e senza di noi. E Fineco anche per questo
sta puntando sempre più sulla consulenza finanziaria come modello.
I clienti Fineco possono chiedere al proprio promotore di toglierli questo
balzello ventilando il fatto che si sta meditando di cambiare banca o
promotore.
Se il promotore non dovesse scendere a più miti consigli è possibile farsi
riassegnare ad un altro promotore che non applica ai suoi clienti questo costo.
Come abbiamo potuto constatare con alcuni clienti.
Fai una scelta di fondo
Per chi ricerca commissioni di ingresso azzerate ma il supermercato di fondi
alla Online Sim e Fundstore non basta perché vuole operare anche su azioni,
etf, derivati e valute Iw Bank (gruppo Ubi) attiva sul mercato del trading on
line dal 1999 offre oltre 3.000 fondi e comparti di sicav di 93 case di gestione
italiane ed estere con commissioni di ingresso scontate del 100%. In più da
gennaio di quest’anno con l’ iniziativa “Fai una scelta di Fondo” restituisce ai
clienti il 10% delle commissioni di gestione previste dal fondo.
E’ l’unica banca che attualmente offre questo tipo di ristorno delle commissioni
di gestione, che chiunque compri un fondo attraverso qualsiasi intermediario
deve pagare perché vanno a remunerare la società che lo gestisce.
Fino allo scorso anno il ristorno delle commissioni di gestione pagate dal cliente
era ancora più alto (33%) ma riservato a clienti con asset investiti in fondi di
qualche centinaio di migliaia di euro. Oggi il ristorno è stato ridotto, ma anche
la soglia minima per averne diritto. Iwbank ha 121 mila clienti (contro i 900
mila di Fineco) e un utile al 31 12 2012 di 11 milioni di euro contro i 125
milioni di euro di Fineco.
Come il big competitor Fineco anche IwBank si lancerà nei prossimi mesi nel
campo della consulenza fee only. Con un modello di business non basato su
una rete fisica sul territorio come Fineco ma interamente online. Come nel
caso di FinecoAdvice la banca non guadagnerà più sul collocamento di prodotti
ma sulla consulenza prestata.
FONDI ONLINE: I BIG A CONFRONTO
Numero
di fondi
collocati
Numero
di sgr
distribuite
Commissioni
di ingresso
Oneri
banca
depositaria
Negoziazione
Azioni,
Obbligazioni,
ETF
Sconti e
agevolazioni
Nome
società
Gruppo di
appartenenza
Fineco
Unicredit
4800
62
No sul 15%
dei fondi*
9 euro
(fissi)
Sì
Sconti per i
clienti
FinecoAdvice
Fundstore
Banca Ifigest
4500
130
No
15 euro
(in media)
No
Eventuale
restituzione
dell’imposta di
bollo
Online
Sim
Ersel
3500
130
No
15 euro
(in media)
No
Eventuale
restituzione
dell’imposta di
bollo
Iwbank
Gruppo Ubi
3000
93
No
Da 0 a 35
euro
Sì
Restituzione al
cliente del 10%
delle
commissioni di
gestione
*Le commissioni di ingresso possono essere interamente scontate dal promotore e non vengono
addebitate a chi sottoscrive il servizio FinecoAdvice
Cordiali saluti
Roberta Rossi
consulente finanziario indipendente
Titolare del sito MoneyExpert.it (www.moneyexpert.it)
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correttezza che nei mercati finanziari eventuali performance realizzate nel passato non costituiscono
garanzia di uguali risultati per il futuro.