Le chiediamo soltanto cinque minuti di attenzione per portarla
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Le chiediamo soltanto cinque minuti di attenzione per portarla
Prot. n. 16.10.07 AC/st Roma, 22.06.2007 (Comitato regionale del Lazio) Ai Senatori della Repubblica eletti nei collegi del Lazio Le chiediamo soltanto cinque minuti di attenzione per portarla a conoscenza dei problemi che la nostra categoria vive e dell’impegno profuso dalle nostre rappresentanze per contribuire a definire una seria e profonda ristrutturazione della rete di distribuzione carburanti. La rete di distribuzione carburanti Negli anni trascorsi la categoria ha gestito, con grande senso di responsabilità e maturità, un processo di razionalizzazione della rete che aveva determinato una consistente diminuzione del numero dei punti vendita. Allo stesso tempo il settore ha cercato di qualificare le attività attraverso la dotazione di nuovi e moderni servizi destinati all’utente, in linea con gli standard europei, disegnando nei fatti i contorni di una nuova figura del gestore del distributore di carburanti. Si alla liberalizzazione, no alla deregulation Ora tutto questo lavoro, non ancora concluso, concertato con i vari Governi ed i Ministri competenti, senza distinzioni di appartenenza, rischia di essere cancellato da un intervento normativo nazionale che, senza i necessari correttivi, si configura come una azione di vera e propria deregulation con la conseguenza di farci tornare ben presto alla situazione precedente al processo di riforma. La nostra associazione, è bene chiarirlo, non si è mai opposta a un processo di liberalizzazione, che nel settore è stato introdotto con il D. Lgs. 32 del 1998. A conferma di questa volontà stiamo sostenendo la proposta che si pervenga alla formale e sostanziale separazione della proprietà della rete di distribuzione, prevalentemente in mano alle compagnie petrolifere, dalle attività di raffinazione e stoccaggio dei prodotti petroliferi, in linea con quanto si persegue in altri settori strategici per la vita economica del Paese: lo consideriamo un atto di trasparenza nell’interesse dei consumatori. I prezzi dei carburanti Una cosa è certa: ricercare o individuare nella nostra categoria, come si sta facendo da più parti, la responsabile dell’alto prezzo dei carburanti rispetto ai prezzi medi praticati nel resto d’Europa, è una accusa infondata e per certi versi, grottesca se si osserva che la nostra categoria opera con un “utile lordo” del 3% (Euro 0,0035 al litro). Chi determina l’andamento dei prezzi di vendita sono le compagnie petrolifere con le quali noi abbiamo sottoscritto intese economiche che definiscono, per il singolo gestore, un prezzo di vendita raccomandato e uno stretto range entro cui stare, anche se il prezzo subisce variazioni in danno degli interessi del gestore stesso. Semmai dovremmo interrogarci sulla sostenibilità di un così alto carico fiscale (circa il 70% del prezzo) o del grande differenziale, sul prezzo industriale, che esiste tra i prezzi praticati in rete, decisamente più alti, rispetto a quelli adottati dalle stesse compagnie petrolifere, per gli stessi prodotti, nella cosiddetta extra – rete, dove acquistano carburanti i titolari di impianti privati. In quest’ultimo caso, anche se le diverse dinamiche economiche tra rete ed extra-rete giustificano un differenziale, certamente quello esistente è abnorme e non tollerabile dal sistema, se lo stesso si prefigge di raggiungere un abbassamento diffuso dei prezzi di vendita diretti al largo consumo. L’ENI, l’azienda partecipata dallo Stato, market leader del settore, dovrebbe svolgere una funzione utile e trainante in questo senso in termini diffusi sul territorio, mentre invece assistiamo ad iniziative promozionali e di sconto di prezzo timide e parziali che hanno fatto registrare ben pochi vantaggi per il consumatore. La protesta contro il D.L. Bersani Il Disegno di Legge promosso dal Ministro Bersani e recentemente licenziato dalla Camera dei Deputati, seppur in parte migliorato rispetto alla sua stesura originaria, non affronta i modi del settore, a cui abbiamo accennato, ma si pone l’obiettivo di favorire lo sviluppo non regolato di una forte concorrenza attraverso una nuova diffusione di attività: ciò paradossalmente produrrà nuove improduttività in aree di interesse e disservizi nelle aree meno produttive. Per questo, insieme alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo promosso le recenti iniziative di sciopero in tutta Italia. Durante la manifestazione organizzata dalle nostre organizzazioni sindacali, svoltasi a Piazza Montecitorio in occasione della nostra ultima iniziativa, il Governo, rappresentato dal Sottosegretario Bubbico e dal Sen. Carpi, ha incontrato una nostra delegazione e si è impegnato a dar vita ad un tavolo unitario con le Regioni: tavolo che dovrebbe varare le linee guida per la gestione della distribuzione dei carburanti concordata dalle tre parti in causa; un impegno che, se mantenuto, giudichiamo positivamente. Le nostre proposte Nelle prossime settimane il Disegno di Legge sarà all’esame del Senato. Le scriviamo, quindi, per chiederle di farsi attento interlocutore delle proposte che abbiamo avanzato, affinché, come auspichiamo, sia possibile modificare il Disegno di Legge tenendo conto delle ragioni della categoria dei gestori. Il merito delle nostre proposte sono relativa a: - la separazione della proprietà della rete vendita da quella di raffineria e stoccaggio; - - la programmazione regionale, in applicazione dei principi federalisti e di sussidiarietà; la previsione di una modernizzazione della rete condivisa che garantisca la pluralità delle formule distributive e la presenza di isole a forte contenuto eco – compatibile (gpl – metano, ecc…); allargamento delle opportunità imprenditoriali per le attività non oil. L’appello e la nostra disponibilità Siamo fiduciosi di un suo interessamento alle problematiche che le abbiamo sottoposto e di una opera di sensibilizzazione, in proposito, del gruppo parlamentare di appartenenza. Le sottolineiamo inoltre la nostra piena disponibilità ad avere un incontro con lei per presentarle più dettagliatamente le nostre proposte e le preoccupazioni di una categoria composta da 23.500 gestori e con migliaia di addetti, che chiedono solo di avere un futuro della propria impresa, del proprio lavoro. Ringraziandola anticipatamente, le inviamo i nostri più cordiali saluti. Il Presidente Franco Iorio Il Segretario Antonio Ciavattini